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Caro Marco,
ho ricevuto la tua lettera e sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se, a quanto tu mi dici, il medico
sembra essere ottimista. Tornerò al più presto a casa, ma, poiché la macchina si è rotta, verrò in aereo. Se puoi, vieni a
prendermi all'aeroporto. A presto Luigi
Caro Marco,
ho ricevuto la tua lettera e sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se tu mi dai poche speranze. Tornerò al
più presto a casa,ma, poiché la macchina si è rotta, per venire prenderò l'autostrada del sole.
A presto Luigi
INTENZIONALITÀ. Innanzi tutto un testo si può dire veramente tale quando tutta la «materia» che lo costituisce
realizza un progetto e risponde a uno scopo (intenzionalità), Prendiamo in considerazione la prima lettera. È facile
individuare lo scopo per cui è stata scritta: Luigi vuole informare Marco della sua decisione di tornare al più presto a
casa per la malattia del padre. Questo scopo è stato raggiunto mediante la pianificazione delle informazioni che sono
organizzate in modo da mettere in evidenza il tema centrale, cioè la decisione di Luigi di tornare a casa, a cui tutti gli
altri sono subordinati. Proviamo a schematizzare il testo distinguendo i diversi temi:
Tema centrale A
Decisione di Luigi di tornare a casa
Tema B Tema C Tema D Tema E
Causa della decisione Impossibilità Scelta Richiesta di essere
di tornare in auto di tornare in aereo in aeroporto
Come si può notare, la schematizzazione consente di estrarre dal testo il progetto in base al quale esso è stato costruito, la
mappa delle idee che l’autore si è formato in testa prima di accingersi a scrivere.
COMPLETEZZA. Notiamo poi che la lettera fornisce tutte le informazioni che l'emittente ha ritenuto di dare per
raggiungere un certo scopo e che il ricevente si aspetta in quel determinato contesto. La seconda caratteristica di un testo
è dunque la completezza.
COERENZA. Confrontiamo ora la prima lettera con la seconda. È evidente che in quest’ultima lettera c'è qualcosa che
non va: manca infatti la coerenza logica (ossia l’organizzazione logica dei suoi contenuti). Sono in pensiero per la
salute di nostro padre, anche se tu mi dai poche speranze è un'affermazione incoerente. La presenza della congiunzione
“anche se” presuppone infatti che si parli di un evento che ostacola o limita quanto è stato detto prima: dopo l'anche se ci
aspetteremmo una notizia positiva. Anche l'informazione successiva è incoerente. Infatti l'emittente dice: poiché la
macchina si è rotta, per venire prenderò l'autostrada del sole. Come potrà prendere l'autostrada se non può servirsi della
macchina? Il messaggio, dunque, pur essendo il frutto di una pianificazione e pur contenendo tutte le informazioni
necessarie, non è un testo, perché manca della coerenza logica, che è un requisito fondamentale di un testo.
COESIONE. Anche gli elementi linguistici attraverso i quali questi contenuti vengono espressi devono però essere tra
loro ben connessi, secondo le leggi grammaticali e sintattiche della lingua usata. Un insieme di parole che non rispetti le
concordanze, i rapporti temporali o in cui congiunzioni e preposizioni non siano usate nel modo appropriato, non è un
testo. Un testo insomma deve essere fornito di coerenza per quel che riguarda l'organizzazione dei contenuti e di
coesione per quel che riguarda il piano linguistico, ovvero la superficie del testo. Entrambe le parole derivano dal
verbo latino cohaere, che vuol dire «unire», «connettere» e quindi rimandano al concetto iniziale di testo come «tessuto»,
«intreccio» di elementi ben organizzati e collegati tra loro.
2. INTENZIONALITÀ E COMPLETEZZA
2a La regione compresa tra Tigri ed Eufrate è il luogo 8. Il passo seguente è stato privato di molti
della terra che per primo uscì dal buio della preistoria e, connettivi; completalo, inserendo negli spazi il
……………………. alla scrittura, tramandò notizie di connettivo opportuno, scegliendolo tra quelli
popoli e di governanti, denominazioni di divinità e di elencati alla rinfusa (quindi, per, migliaia d'anni
grandi personaggi. prima, finché, intanto, quindi, di modo che,
2b La Mesopotamia meridionale fu occupata, ………… finché, cioè, lì, già, sicché, fino a, ma, come se,
……….. la metà del IV millennio a.C., da un popolo di poi, in modo da, poi, di recente):
origine ignota, i Sumeri ………………… chiamati dal Il ragno palombaro
nome che essi davano alla loro terra, Sumeria, che Solo ____________ l'uomo ha trovato il sistema di vivere
significa terra coltivata. sott'acqua per un tempo indeterminato, e una delle prime
(benché, grazie, insieme, verso, casi, infatti) tappe verso questa conquista è rappresentata dalla
campana pneumatica. ____________, il ragno palombaro
sviluppò il proprio sistema ____________ penetrare in fossero in troppi, non ci sarebbe da mangiare per tutti e
quel nuovo mondo che si trovava sotto la superficie molti morirebbero di fame. Nel nostro stagno i
dell'acqua. ______________, il ragno è in grado di consumatori del secondo ordine, sono rappresentati da
nuotare perfettamente in immersione, portando il suo alcuni pesci: le carpe e le tinche, che mangiano insetti
equivalente del nostro respiratore, _________________ acquatici, molluschi, piccoli crostacei. I consumatori del
una bolla d'aria, che tiene sotto l'addome tra le terzo ordine sono carnivori o predatori che si nutrono di
zampe,_____________________ può respirare carnivori e sono ancora più numerosi: il grande luccio,
agevolmente. ________________ questo è un fatto che si apposta tra le canne in attesa di una carpa più
straordinario;________________ il ragno palombaro va stupida delle altre, e che agisce in omaggio al proverbio
anche oltre: si costruisce la casa sott’acqua. una tela a che il pesce grosso mangia il piccolo...
forma di coppa capovolta, saldamente ancorata alla (da Il salvanatura, F. Motta Editore, Milano)
vegetazione acquatica. _______________ intraprende una
serie di viaggi in superficie, riportandone ogni volta una
bolla d’aria che spinge nella sua tela a cupola
_____________ riempirla, _____________ poterci vivere
respirando facilmente _____________ fosse sulla terra.
Nel periodo della riproduzione mette gli occhi sulla casa
di una femmina che gli sembra faccia per lui, e si
costruisce una villetta accanto a quella.
_______________, forse trovandosi in una disposizione
d'animo particolarmente romantica, fabbrica una specie di
passaggio segreto che collega la sua abitazione con la
dimora della sua bella. ________________ demolisce
parte di questo edificio in corrispondenza del passaggio,
________________ le bolle d'aria si frammischiano, e
_____________ corteggia la femmina e si accoppia con
lei, e i due vivono insieme _______________ le uova da
lei deposte si schiudono, e ________________ i piccoli,
ciascuno munito della propria bolla d'aria proveniente
dalla casa paterna, salgono in superficie,
________________________ iniziano una vita
indipendente.
Come è facile intuire un testo non è necessariamente riconducibile a un'unica tipologia testuale; di solito queste coesistono
nell'ambito dello stesso scritto. L'esposizione spesso si intreccia con l'argomentazione, la descrizione si affianca alla
narrazione, parti narrative si possono trovare anche all'interno di un testo argomentativo e così via. Osserviamo il brano che
segue tratto dal racconto di Cesare Pavese, Tra donne sole1
Poi la porta si spalancò, e piano, con molti riguardi, due camici bianchi portarono fuori una barella. Tutti tacquero e
fecero largo. Sulla barella era distesa una ragazza - viso gonfio e capelli in disordine - vestita da sera di tulle celeste,
senza scarpe. Benché avesse le palpebre e le labbra morte, s'indovinava una smorfia ch'era stata spiritosa. Guardai
d'istinto sotto la barella, se gocciava sangue.
Come si può notare, all'interno di un brano prevalentemente narrativo sono inserite delle brevi descrizioni. Anche il passo di
Platone che riporta il mito di Theuth racchiude diverse tipologie testuali: la prima sezione, che racconta di Theuth e del suo
incontro con Thamus, è narrativa; la seconda, che contiene le argomentazioni dei due personaggi a favore e contro la scrittura,
è argomentativa.
Si fa rientrare un testo nell'ambito di una determinata tipologia tenendo conto dei caratteri in esso prevalenti e dello scopo
dell'autore. È evidente, per esempio, che una novella sarà classificata come testo narrativo anche se ampio spazio è occupato
da parti argomentative (come spesso accade nelle novelle di Pirandello) poiché è intenzione dell'emittente raccontare dei fatti
presentandoli in visione diacronica e collegandoli tra loro mediante rapporti di causa ed effetto.
1
C. PAVESE, La bella estate, Einaudi, Torino, 1966.
2. LA PRODUZIONE SCRITTA PER L’ESAME DI STATO
La conoscenza delle diverse tipologie testuali è importante anche ai fini di un corretto svolgimento dei temi assegnati come
prima prova all’Esame di Stato, che costituisce la tappa finale del percorso formativo di uno studente delle scuole superiori.
Infatti le tipologie testuali previste per questa prova sono diverse:
2) Tipologia B
Redazione di un saggio breve Testo espositivo/interpretativo/argomentativo
- ambito 1
- ambito 2
- ambito 3
- ambito 4 Redazione di un articolo di giornale Testo espositivo/interpretativo/argomentativo
Il mio paese: chi se ne ricordava più, o me n'era rimasto uno schiocco di tende strepitose come vele, e asini in amore e in
una figura di quadriglia una ragazza bruna con una rosa. Fu invece un luogo senza remissione, a cominciare dal plotone
d'alberi rigidi sul viale della stazione, simili a fucilieri in attesa di un passeggero bendato, fIno agli ossi di case sullo
strapiombo marino dove batteva la tramontana2.
Nel brano, che è tratto da un romanzo dello scrittore Gesualdo Bufalino e come si vede è scritto in prosa, l'autore esprime il
contrasto tra il passato e il presente, tra il paese della sua giovinezza, del quale gli sono rimasti nel ricordo frammenti di
immagini gioiose, e quello che egli ritrova ritornandovi dopo amare e dolorose esperienze di vita. Per rendere in modo
efficace e completo le sue sensazioni lo scrittore ha adoperato ampiamente il linguaggio figurato, si è servito cioè di
similitudini (uno schiocco di tende strepitose come vele; a cominciare dal plotone d'alberi rigidi ... simili a fucilieri in attesa)
e metafore (schiocco di tende, plotone d'alberi, ossi di case) e ha anche sfruttato le componenti sonore della lingua (schiocco,
strep-itose). Il paragone tra le tende gonfiate dal vento e le vele tese sul mare comunica sensazioni di gioia e di vitalità, fa
pensare a orizzonti vasti e sconfinati, al desiderio di andare lontano e di immergersi nell'azzurro del cielo e del mare, che è
proprio della giovinezza. Il senso di morte e di abbandono è in vece espresso dall'immagine degli alberi rigidi e in fila come
un plotone di esecuzione e da quella delle case bianche, polverose, screpolate, che fanno pensare a degli scheletri. Ogni
espressione dunque si arricchisce di significati in più, rinvia a qualcos'altro, comunica, oltre a un'immagine, anche una
sensazione, uno stato d'animo.
2) Un testo letterario in versi. Osserviamo ora una lirica del poeta Giuseppe Ungaretti:
La morte
si sconta
vivendo3
In questa lirica, il poeta per esprimere il dolore provocato nel suo animo dall'orrore della guerra adopera una similitudine
inconsueta: si paragona infatti, lui creatura animata e sensibile, a una pietra e riesce in questo modo a farei comprendere che
il suo cuore è talmente impietrito da non riuscire più a sciogliere il dolore nella dolcezza liberatrice del pianto. Sfrutta inoltre
2
G. BUFALINO, Diceria dell’untore, Sellerio, Palermo, 1981
3
G. UNGARETTI, Vita d’un uomo, Mondatori, Milano, 1972
le componenti sonore e ritmiche della lingua: le consonanti aspre e doppie (p, tr,fr, dd, tt) trasmettono sensazioni di durezza e
di assenza di vita, la ripetizione all'inizio di cinque versi consecutivi della parola così (questa figura retorica si chiama
anafora) crea un effetto di doloroso martellamento. Servendosi delle tecniche proprie della funzione poetica l'autore dunque è
riuscito a far scaturire da un linguaggio apparentemente povero una pluralità di significati: l’orrore della guerra, il dolore
individuale, il contrasto tra la vita e la morte.
3) Un testo non letterario. Ma la funzione poetica non è appannaggio esclusivo delle opere appartenenti alla sfera dell'arte;
essa è adoperata anche in testi che si propongono scopi diversi da quelli artistici. Ne è un esempio la pubblicità che, come
dicevamo sopra, sfrutta ampiamente questo modo particolare di adoperare la lingua. Analizziamo, per rendercene conto, il
seguente messaggio pubblicitario:
Per reclamizzare una marca di whisky l'autore del messaggio si è servito di un linguaggio chiaramente poetico: ha utilizzato
delle metafore (Il cuore della notte batte al ritmo di Ballantine's; carezza di seta; L'unico whisky che scalda il cuore della
notte); una similitudine (Morbido come una carezza di seta), un'allitterazione (Ballantine's. Seta scozzese) e ha usato
aggettivi che solitamente si applicano a un essere umano (dinamico, sorprendente, sensuale) per definire il gusto del liquore.
Lo scopo è commerciale, ma le tecniche adoperate farebbero invidia a un vero poeta.
Quale allora la differenza fra i due testi letterari, di Bufalino e di Ungaretti, e il messaggio pubblicitario? Se sia negli uni che
nell'altro è prevalente la funzione poetica, che cosa distingue l'arte dalla pubblicità? La questione non è di poco conto e
richiederebbe un discorso complesso e approfondito. Per semplificarla al massimo, diremo che in un testo letterario le
tecniche della funzione poetica sono usate per rendere il linguaggio ricco di significati e piegarlo a esprimere un messaggio
profondo e universale; nella pubblicità invece esse vengono sfruttate esclusivamente per colpire l'attenzione del destinatario
ma non comunicano alcun significato in più, non aggiungono nulla al senso letterale del discorso. Insomma nel messaggio
pubblicitario quando l'emittente dice che il whisky scalda il cuore della notte, non fa altro che adoperare un'espressione più
ricercata per esprimere la sua idea che un bicchiere di whisky possa rendere più calda e piacevole una serata. Dietro quelle
parole e quell’immagine non c'è nessun altro messaggio.
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a
seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume,
tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda
ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ri-
pigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in
nuovi seni.
Magnifico bacino prealpino, totalmente lombardo [...]. È, chiamato anche Lario. Le sue acque sono all'altitudine di 199
m; la superficie, è di 146 krn2, la lunghezza di circa 50 km, la larghezza massima di 4,4 km, la profondità di 410 m.
Occupa il fondo di una valle scavata dall'antico ghiacciaio dell'Adda e si divide in tre rami: di Colico a nord, di Corno a
sud-ovest, di Lecco a sud-est (di quest'ultimo è il paesaggio evocato dal Manzoni in una pagina dei Promessi sposi).
Immissario principale è l'Adda, che apporta da nord le acque della Valtellina ed esce all'estremità meridionale del ramo
di Lecco.
I due testi, pur trattando lo stesso argomento, sono profondamente diversi per i seguenti aspetti:
1. Scopo: il romanzo è stato composto per scopi estetici (l'autore, cioè, scrivendo si proponeva di creare un'opera d'arte,
qualcosa di bello, che non avesse altro fine se non quello di essere un'opera artisticamente valida); la descrizione contenuta
nella guida turistica è stata scritta, invece, per uno scopo pratico (informare l'eventuale viaggiatore sulle caratteristiche
geografiche del luogo), contiene pertanto notizie sull'altitudine, la profondità, l'ampiezza del lago, sulle sue origini, sul fiume
che lo forma e così via;
2. Caratteristiche formali: totalmente diverso è il modo in cui è stato utilizzato e manipolato il linguaggio. Nel testo non
letterario, poiché, come si è detto, lo scopo è quello di informare, è stato adoperato un linguaggio neutro, chiaro, preciso,
conciso, quasi del tutto privo di accenti emotivi e quindi di opinioni e giudizi personali. Le parole, oltre a essere comuni e
facilmente comprensibili, hanno un significato univoco che non può essere suscettibile di molteplici interpretazioni. La
funzione dominante dunque è quella referenziale. Nel passo manzoniano, invece, non possiamo fare a meno di notare la cura
minuziosa con la quale l'autore ha scelto e disposto le parole in modo da conferire alla sua prosa un ritmo lento, pacato,
scandito dalla disposizione a coppie degli elementi descrittivi: tutto a seni e a golfi; a seconda dello sporgere e del rientrare
di quelli; a ristringersi e a prender corso e figura di fiume; tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte;
distendersi e rallentarsi; in nuovi golfi
e in nuovi seni. È evidente che qui la funzione predominante è quella poetica. Osserva inoltre lo scrittore e saggista Umberto
Eco' che la tecnica adoperata da Manzoni nella descrizione è di tipo cinematografico: egli infatti descrive il paesaggio come
se lo riprendesse da un aereo che si abbassa lentamente procedendo da nord verso sud. Prima vediamo il ramo sud-orientale
del lago di Corno nella sua complessità, quindi lo sguardo si appunta sulle due catene di monti e sulla linea sinuosa delle
coste, poi scende lentamente verso il ponte e le due rive che sembrano congiungersi nel punto in cui il lago si restringe
trasformandosi in fiume, prima di allargarsi nuovamente. Questo taglio descrittivo, a sua volta, non è casuale né ha uno scopo
puramente ornamentale, bensì vuol dire qualcos'altro: più precisamente allude alla concezione cristiana e provvidenziale che
Manzoni ha della vita. Lo scrittore lombardo è fermamente convinto che un piano divino regoli le cose del mondo; è per
questo che, nel momento in cui dà avvio alla narrazione, privilegia la visione dall'alto. Il paesaggio viene visto con gli occhi
di Dio che lo ha creato prima che con quelli degli uomini che lo abitano. Da qui la scelta di un periodare ampio e complesso,
che offre al lettore, come in una carrellata cinematografica, una visione vasta e totalizzante del paesaggio. In un testo
letterario dunque non solo vengono utilizzate le componenti ritmiche e musicali della lingua e tutti gli artifici espressivi che si
allontanano dalla comunicazione ordinaria e naturale, ma le parole si caricano di molteplici sensi, tendono a dire «qualcosa di
più» rispetto alloro significato di base, sono cioè, per usare un termine tecnico, polisemiche (che hanno più significati), e ciò
grazie al suono e a una sapiente disposizione sulla pagina;
3. Tipo di messaggio: la diversa organizzazione formale implica un'altra fondamentale differenza fra il testo letterario e
quello non letterario. Il messaggio trasmesso da un testo non letterario non trattiene su di sé l'attenzione del destinatario, ma
la proietta immediatamente sulla cosa di cui si parla. Leggendo la descrizione del lago di Corno fornita dalla guida turistica,
non ci soffermeremo certamente sulla scelta e sulla disposizione delle parole, ma piuttosto sulle notizie che il testo ci dà. Il
messaggio è dunque transitivo, è un mezzo che serve esclusivamente a trasmettere un'informazione. Il messaggio letterario, al
contrario, trattiene l'attenzione del destinatario su di sé, sul modo in cui è composto, stimola le capacità interpretative del
lettore. In termini tecnici esso viene detto. In termini tecnici esso viene detto autoriflessivo.
4. Mondo rappresentato: se riflettiamo sul contenuto del romanzo manzoniano, ci rendiamo conto che, anche se la vicenda è
ambientata in un paesaggio reale e in un'epoca storica accuratamente ricostruita, i fatti sono inventati. il testo letterario,
infatti, è «finzione» scaturita dalla fantasia, dalla sensibilità dell'autore. Ma questa «funzione» non è del tutto sganciata dalla
realtà, al contrario ci permette di giungere a una visione più profonda e completa di noi stessi e del mondo in cui viviamo e di
metterne a nudo quegli aspetti che a un'analisi superficiale possono sfuggire. I promessi sposi, ad esempio, attraverso una
vicenda inventata, fanno riflettere il lettore sul conflitto tra il Bene e il Male, tra gli umili che sono sempre perseguitati e
oppressi e i potenti, sull'azione della Provvidenza che ripara i torti e dà conforto a chi soffre. Il testo non letterario, viceversa,
rappresenta il mondo reale e riferisce fatti realmente accaduti;
5. Modalità di lettura: mentre per comprendere un testo non letterario è sufficiente fermarsi al piano denotativo, cioè
intendere il significato di base delle parole, quando ci si trova di fronte a un testo letterario questa modalità di lettura, anche
se costituisce l'indispensabile punto di partenza per la comprensione del messaggio, si rivela inadeguata. In un testo letterario,
come abbiamo osservato sopra, le parole, i suoni, le immagini si caricano di significati in più, esso quindi richiede un'analisi
più attenta che giunga al piano connotativo, cioè a quel di più di senso che costituisce il vero messaggio del testo letterario:
Volendo schematizzare le differenze fra il testo letterario e quello non letterario, avremo:
2 LA NARRATIVA: comprende tutti i testi in versi o in prosa che presentano le seguenti caratteristiche:
una voce narrante che racconta i fatti;
una storia costituita da azioni legate fra loro da rapporti temporali e di causa ed effetto;
dei personaggi che agiscono all'interno della vicenda narrata.
La storia raccontata prende il nome di fabula, termine latino che significa «narrazione», «racconto», con il quale si indica appunto
una vicenda sostenuta da relazioni temporali e causali.I testi narrativi che contengono una storia prendono il nome di testi con
fabula. Sono testi narrativi con fabula poemi, romanzi, fiabe, racconti.
Se invece le diverse unità tematiche non sono legate da connessioni di causa ed effetto e sono disposte in sincronia, cioè sullo stesso
piano cronologico, ci troviamo di fronte a testi senza fabula. Sono testi narrativi senza fabula diari, lettere, descrizioni di viaggi ecc.
All'interno della narrativa si distinguono i seguenti generi:
poema epico
poema epico-cavalleresco
poema
1.Testi narrativi in versi poema eroicomico
novella in versi
favola
fiaba
la tradizione orale mito
leggenda
novella d'ambiente
novella del terrore
novella comico-satirica
novella psicologica
novella o racconto
novella fantastica
racconto di fantascienza
racconto poliziesco
2.Testi narrativi in prosa
romanzo d'avventura
romanzo storico
romanzo d'ambiente
romanzo sociale
romanzo borghese
romanzo romanzo filosofico
romanzo d'appendice
romanzo psicologico
romanzo autobiografico
romanzo fantastico
romanzo epistolare
3. IL TEATRO (o genere drammatico) comprende tutte quelle opere in cui la storia con fabula non è raccontata, ma viene
rappresentata dai personaggi che agiscono direttamente sulla scena teatrale, imitando la realtà. La parola dramma deriva infatti dal
verbo greco drào con cui nel dialetto dorico (e dorica sembra essere appunto l'origine delle prime forme teatrali) si esprimeva il
concetto di «fare», «agire».Gli elementi costitutivi delle opere drammatiche sono dunque:
una storia o fabula; tragedia
dei personaggi; commedia
una scena teatrale in cui i personaggi agiscono. lauda drammatica
Un testo drammatico, in quanto destinato alla 1.Testi teatrali fondati sulla parola farsa
rappresentazione, si realizza a un duplice livello: da una (o teatro di prosa) dramma
parte è un testo letterario in sé compiuto e tale da poter dramma borghese
essere inteso e gustato mediante la lettura, dall'altra trova teatro politico
piena e completa realizzazione nello spettacolo. Se teatro dell'assurdo
qualunque altro testo letterario, un romanzo, una lirica, pur
rivelando a ogni nuova interpretazione sfaccettature
diverse, una volta prodotto è immutabile nella sua forma, 2. Testi teatrali fondati sul gesto > mimo
un'opera teatrale vive in modo unico, effimero e irripetibile
a ogni nuova messa in scena.
Nell'ambito della letteratura drammatica si distinguono i 3. Testi teatrali fondati su parola e
generi indicati nello schema a fianco. > melodramma
musica
4. LA LIRICA: comprende opere prevalentemente in versi, ma anche in prosa, che presentano le seguenti caratteristiche:
esprimono il mondo interiore, soggettivo:dell'autore che interpreta in chiave personale e individuale anche i dati del mondo
esterno, sia esso umano o naturale;
utilizzano al massimo grado gli artifici propri della funzione poetica: l'autore cioè sfrutta le componenti musicali e ritmiche
della lingua; tende ad adoperare il codice linguistico violando le regole della comunicazione quotidiana, al fine di ottenere una
maggiore intensità espressiva e una più stretta. correlazione tra significante e significato; si serve di figure retoriche per creare,
attraverso accostamenti inediti e forzature semantiche, immagini lirica propriamente detta
nuove e suggestive. lirica amorosa
Il componimento lirico nasce pertanto dalla fusione di due elementi: la
lirica elegiaca
particolare sensibilità del poeta e la sua competenza tecnica, ovvero la
capacità di manipolare le risorse della lingua per esprimere in modo Testi lirici lirica religiosa
personale e originale le proprie esperienze ed emozioni. A differenza lirica civile o patriottica
della narrativa, che è prevalentemente orientata verso il mondo esterno e lirica giocosa o burlesca
ci dà una rappresentazione oggettiva del reale, nella lirica al centro del
componimento è il poeta che filtra il mondo attraverso la sua ottica e la sua sensibilità.
Nell'ambito della letteratura lirica si distinguono i generi indicati nello schema a fianco.