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Giuseppe Emmi
Dipartimento di Fisica Tecnica
Università di Padova
e-mail: giuseppe.emmi@unipd.it
La situazione energetica mondiale
Ambiti di intervento:
- Edilizia pubblica e privata
- Edifici di nuova realizzazione e ristrutturazioni
7 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
Legge 373/76
– Trasmissione
EDIFICIO
– Ventilazione
– Produzione
– Distribuzione
IMPIANTO
– Regolazione
– Emissione
11 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
La Legge 10/91
30
temperatura temperatura media
25 interna giornaliera
temperatura [°C]
20
15
10
temperatura media
mensile
5
0 temperatura esterna di
riferimento per il riscaldamento Ngg
-5
16-mag
31-mag
13-set
28-set
12-nov
27-nov
1-gen
16-gen
31-gen
15-feb
1-mag
14-ago
29-ago
13-ott
28-ott
2-mar
17-mar
16-apr
12-dic
27-dic
15-giu
30-giu
15-lug
30-lug
1-apr
GG COMUNE
PROVINCIA
Fabbisogno
energetico
convenzionale
Q
FEN = [kJ/(GG m 3 )] FEN lim
GG ⋅ V
Numero di gradi Volume riscaldato
giorno per la località dell’edificio
considerata
- Trasmittanza strutture opache vert. ≤ valori TAB 2.1 incrementati del 30%
- Trasmittanza strutture opache oriz. ≤ valori TAB 3.1 o .2 incrementati del 30%
Verificare che (ad esclusione della zona F) per le località in cui il valore
medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale nel mese di massima
insolazione Im,s ≥ 290 W/m2:
- la massa superficiale (Ms) delle pareti opache (verticali, orizzontali e
inclinate) sia maggiore di 230 kg/m2
- si ottengono gli effetti positivi di una parete opaca con Ms pari a 230
kg/m2 pur utilizzando tecniche e materiali innovativi
G
Schermature Riferimento a sistemi schermanti
(comma 10)
H
Controllo T. Riferimento all’installazione di dispositivi per la regolazione
Ambiente automatica della temperatura ambiente.
(comma 11)
(comma 9)
Verificare che per la limitazione dei fabbisogni per la climatizzazione estiva e per
il contenimento della temperatura interna negli ambienti:
- siano presenti efficaci elementi di schermatura delle superfici vetrate
- siano sfruttate al meglio le condizioni ambientali esterne e le caratteristiche
distributive dell’edificio per ottimizzare la ventilazione naturale
- siano adottati sistemi di ventilazione meccanica controllata nel caso non sia
efficace lo sfruttamento della ventilazione naturale. Nel qual caso è prescritta
l’adozione di un recuperatore di calore ogni qual volta la portata totale di
ricambio (G) e il numero di
ore di funzionamento (M) del
sistema di ventilazione, siano
superiori ai valori limite riportati
nella seguente tabella (Art.5,
comma 13 e Allegato C DPR
412/93):
53 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
J O
Rinnovabile termico per ACS Rendimento medio stagionale
(commi 12,13) (comma 3)
K P
Rinnovabile elettrico Diagnosi energetica
(commi 12,13) (comma 3)
L Q
Teleriscaldamento Diagnosi energetica
(comma 14) (comma 3)
I valori limite riportati nelle tabelle sono espressi in funzione della zona
climatica, così come individuata dal DPR 412/93 e del rapporto di forma
dell’edificio S/V, dove:
- S è la superficie (m2) che delimita verso l'esterno (ovvero verso ambienti
non dotati di impianto di riscaldamento) il volume riscaldato V;
- V è il volume lordo (m3) delle parti di edificio riscaldate, definito dalle
superfici che lo delimitano.
Per valori di S/V compresi nell’intervallo 0.2 e 0.9 e, analogamente, per
gradi giorno (GG) intermedi ai limiti delle zone climatiche riportati in tabella,
si procede mediante interpolazione lineare.
Zona climatica
A B C D E F
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
90
2
80
D: da 1401 a 2100 GG
70
60
C: da 901 a 1400 GG
50
40
B: da 601 a 900 GG
30
A: fino a 600 GG
20
10
0
0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 0.35 0.40 0.45 0.50 0.55 0.60 0.65 0.70 0.75 0.80 0.85 0.90 0.95 1.00
S/V
A B C D E F
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
A B C D E F
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
≤ 0,2 2,5 2,5 4,5 4,5 6,5 6,5 10,5 10,5 14,5 14,5
≥ 0,9 9 9 14 14 20 20 26 26 36 36
A B C D E F
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
• Diagrammi flusso
311\FLOW_CHART_311_A.pdf
• Diagrammi flusso
311\FLOW_CHART_311_B.pdf
• Diagrammi flusso
311\FLOW_CHART_331_C.pdf
LA NORMATIVA TECNICA
LA NORMATIVA TECNICA
NON DEVE ESSERE VISTA COME UN VINCOLO ASTRATTO
ma come un ausilio tecnico scientificamente basato
e condiviso dagli esperti del settore
UNI EN 832:
832 calcolo dei fabbisogni invernali solo per il settore
residenziale
Dispersioni
Energia Primaria
Apporti di energia
• Metodo DINAMICO
Il bilancio termico all’interno della zona climatizzata viene effettuato
nel breve periodo, tipicamente pari ad un’ora, considerando nel
conteggio il calore accumulato e rilasciato dalla massa dell’edificio.
• Metodo QUASI-STAZIONARIO
Il bilancio termico viene effettuato considerando un tempo così
lungo da poter ignorare il calore accumulato e rilasciato dalle
strutture. Il periodo considerato è solitamente un mese o un’intera
stagione. In questo caso però per considerare gli effetti dinamici
viene introdotto un fattore di utilizzazione calcolato in maniera
empirica. Tale fattore tiene conto del fatto che solamente un parte
del calore imputabile agli apporti gratuiti andrà a ridurre l’effettivo
fabbisogno energetico per mantenere le condizioni di temperatura
volute.
Calcolo del
fabbisogno
Caratteristiche impianto di energetico
produzione e distribuzione “Lato edificio”
QT
Qs
Qi QN
QV
QT
82 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
Il bilancio termico secondo la EN ISO 13790
Lato Edificio:
Perdite per trasmissione
Edificio Impianto
Perdite per ventilazione
Guadagni dovuti alla radiazione
solare
Carichi interni
Recuperi termici dalle perdite del
sistema impianto
FE necessario al riscaldamento e
alla produzione di ACS
Lato Impianto:
Perdite imputabili al sistema di
generazione non recuperabili
Fonti rinnovabili di energia
FEP in ingresso al sistema di
produzione
83 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
84 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
Legislazione e normativa tecnica
Il documento è coerente con le norme elaborate dal CEN nell'ambito del mandato M/343 a supporto
della Direttiva Europea 2002/91/CE sulle prestazioni energetiche degli edifici. La presente specifica
tecnica fornisce univocità di valori e di metodi per consentire la riproducibilità e confrontabilità dei
risultati ed ottemperare alle condizioni richieste da documenti a supporto di disposizioni nazionali.
area climatizzata: Area del pavimento degli ambienti climatizzati, comprendente l'area di tutti i piani se più
di uno, esclusi piani interrati o altri ambienti non abitabili. Ai fini del calcolo degli apporti termici interni, è
intesa al netto delle pareti perimetrali e di tutti i divisori verticali.
.
fabbisogno di energia termica (utile): Quantità di calore che deve essere fornita o sottratta ad un
ambiente climatizzato per mantenere le condizioni di temperatura desiderate durante un dato periodo di
tempo.
fabbisogno ideale di energia termica (utile): Fabbisogno di energia termica riferito a condizioni di
temperatura dell'aria uniforme in tutto l'ambiente climatizzato.
prestazione energetica di un edificio: Quantità annua di energia primaria effettivamente consumata o che
si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard
dell'edificio: la climatizzazione invernale, la climatizzazione estiva, la preparazione dell'acqua calda per
usi igienici sanitari, la ventilazione e l'illuminazione.
temperatura interna di regolazione (set-point): Temperatura interna minima fissata dal sistema di
regolazione dell'impianto di riscaldamento e temperatura interna massima fissata dal sistema di
regolazione dell'impianto di raffrescamento ai fini dei calcoli di fabbisogno energetico.
zona termica: Parte dell'ambiente climatizzato mantenuto a temperatura uniforme attraverso lo stesso
impianto di riscaldamento, raffrescamento o ventilazione.
Superficie dell’elemento
Resistenza superficiale opaco, in m^2
esterna dell’elemento
considerato, in
m^2K/W Differenza media di
temperatura tra quella
dell’aria e quella apparente
Flusso termico, in W della volta celeste, in K
Coefficiente di scambio
termico per radiazione
con l’esterno, in
W/(m^2K)
Dove:
HD coeff. di scambio termico diretto per trasmissione verso
l’esterno (UNI EN ISO 13789)
Hg coeff. di scambio termico stazionario per trasmissione
attraverso il terreno (UNI EN ISO 13370)
HU coeff. di scambio termico diretto per trasmissione
attraverso ambienti non riscaldati (UNI EN ISO 13789)
HA coeff. di scambio termico verso altre zone (interne o
meno all’edificio) climatizzate a temperature differenti
(UNI EN ISO 13789)
Dove:
Ai è l’area dell’elemento i-esimo dell’involucro edilizio, in m2 (le dimensioni di porte e
finestre sono assunte come le dimensioni delle aperture nella parete);
Ui è la trasmittanza termica dell’elemento i-esimo dell’involucro edilizio, calcolata in
accordo con la UNI EN ISO 6946 per elementi opachi o in accordo con la UNI EN ISO
10077-1 per elementi vetrati, in W/(m2K);
lk è la lunghezza del ponte termico lineare k, in m;
Ψk è la trasmittanza termica lineica del ponte termico lineare k, secondo la UNI EN ISO
14683, in W/(mK);
χJ è la trasmittanza termica puntuale del ponte termico j, calcolata in accordo con la UNI
EN ISO 10211-1, in W/K.
108 G. Emmi - Legislazione e Certificazione Energetica
UNI EN ISO 6946
La norma descrive un metodo per il calcolo della resistenza
termica e della trasmittanza termica dei componenti e degli
elementi per edilizia.
ALCUNE DEFINIZIONI
• elemento per edilizia: Parte importante di un edificio, quale un muro, il
tetto o il pavimento.
• Tipi di telai: di legno; di plastica; di metallo con o senza taglio termico; di metallo
con connessioni puntiformi o qualsiasi altra combinazione di materiale
LIMITAZIONI
• La norma non si applica alle facciate continue e alle altre
strutture di vetro che non siano inserite in un telaio.
Dove:
Hiu è il coefficiente di perdita diretta di calore dallo spazio
riscaldato verso lo spazio non riscaldato, in W/K;
b è il coefficiente di riduzione tra la zona riscaldata e l’esterno
attraverso la zona non riscaldata
Dove:
Hiu è il coefficiente di perdita di calore dallo spazio riscaldato
verso lospazio non riscaldato, in W/K;
Hue è il coefficiente di perdita di calore dallo spazio non
riscaldato verso l’ambiente esterno, in W/K.
θu θe
Tiene conto della possibilità que
che uno spazio non
riscaldato sia a temperatura
θi qiu
differente da quella
dell’ambiente esterno.
ALCUNE DEFINIZIONI
• coefficiente di accoppiamento termico in regime stazionario:
Flusso termico in regime stazionario diviso per la differenza di
temperatura tra gli ambienti interno ed esterno.
• dimensione caratteristica del pavimento: Rapporto tra l'area e il
semiperimetro del pavimento.
• Densità
• Grado di saturazione dell’acqua
• Dimensione delle particelle
• Tipi di minerali presenti
• Stato di congelamento/non congelamento
Superficie
Perimetro
La trasmittanza termica
dipende dalla dimensione
caratteristica B’ e dallo
spessore equivalente
totale dt
Se dt < B’
Se dt ≥ B’
privi di isolamento
Coefficiente di
dispersione termica tra
zona non climatizzata
e l’esterno, in W/K
Coefficiente di
dispersione termica tra
zona climatizzata e
zona non climatizzata,
in W/K
Regime di RISCALDAMENTO
• Parte del calore dissipato da un sistema può
essere recuperato dall’edificio o dal sistema
stesso o da un altro sistema. La norma in
questione considera solo la quota recuperata
dall’edificio.
• Piccole quantità di calore dissipate dai sistemi e
recuperate dall’edificio possono essere ignorate.
• Una sorgente fredda è considerata come una
sorgente a segno negativo.
Superficie effettiva di
Flusso termico attraverso raccolta (captazione)
l’elemento k, in W dell’elemento k, in m^2
Fattore di riduzione
che tiene conto della
presenza oggetti
sporgenti in posizione
orizzontale sulla
struttura
Fattore di riduzione,
questo fattore dipende
dal clima a cui si fa
riferimento e dal
periodo dell’anno
(stagione o mese)
Superficie globale
Superficie effettiva di Resistenza termica
dell’elemento opaco, in m^2
raccolta dell’elemento superficiale esterna (6946)
vetrato, in m^2
Parametro costante di
riferimento, in h
Coefficiente di perdita
Costante di tempo globale dell’edificio o della
dell’edificio o della zona zona considerata, in W/K
considerata, in h
con
APPORTI GRATUITI
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
Qsf (MJ) 581 840 1,392 826 0 0 0 0 0 547 642 519
Qso (MJ) -104 -44 25 37 0 0 0 0 0 -8 -88 -113
Qi (MJ) 954 862 954 462 0 0 0 0 0 462 923 954
Qg (MJ) 1,431 1,657 2,372 1,325 0 0 0 0 0 1,000 1,477 1,360
FABBISOGNO DI CALORE
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
Qh (MJ) 5,396 3,677 1,795 147 0 0 0 0 0 260 2,904 4,944
sup utile
64.86 m^2
Per il riscaldamento;
Per impianti misti o combinati;
Per ACS.
3. Usi di cottura (valori convenzionali forniti dalla norma al solo scopo di depurare in
maniera unificata i consumi globali di en. primaria da quelli diversi dal riscaldamento e
produzione di ACS)
– Fabbisogno ideale
– Condizioni di funzionamento
• Dati in output:
– Fabbisogno energetico in ingresso
A1) Valutazione di progetto: il calcolo viene effettuato sulla base dei dati
di progetto; per le modalità di occupazione e di utilizzo dell'edificio e
dell'impianto si assumono valori convenzionali di riferimento. Questa
valutazione è eseguita in regime di funzionamento continuo
A2) Valutazione standard: il calcolo viene effettuato sulla base dei dati
relativi all'edificio e all'impianto reale, come costruito; per le modalità
di occupazione e di utilizzo dell'edificio e dell'impianto si assumono
valori convenzionali di riferimento. Questa valutazione è eseguita in
regime di funzionamento continuo.
Perdite:
• Oppure in alternativa
1.
2.