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Bollettino dell’Ordine Martinista n.

53 Solstizio d’Estate 2014

La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri dell’Ordine Martinista


Stampato in proprio
ORDINE MARTINISTA

SOMMARIO

ARTURUS - S:::I:::I::: - NOTE STORICHE E CONSIDERAZIONI


S:::G:::M::: - pag.3

THOT - S:::I:::I::: - CIVILTA’, PROGRESSO E TRADIZIONE - pag.9

PARSIFAL - A::: I::: - TRA SPINOZA E LA TOLLERANZA,


LA MIA IRASCIBILITÀ - pag.13

CHEN - S:::I:::I::: - LE VIE DELLA KABBALLAH - pag.16

2
Redazione
Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna
ORDINE MARTINISTA

essere che uno solamente.


Note storiche Potranno eventualmente esistere anche grup-
pi isolati facenti capo a liberi iniziatori.
Effettivamente, più Ordini (non mi riferisco solo ad
e considerazioni avvenimenti recenti) anche se si vogliono distinguere
con aggettivazioni che in via tradizionale ed iniziati-
ARTURUS S:::I:::I::: ca probabilmente lasciano il tempo che trovano, non
S:::G:::M::: si presentano molto comprensibili per chiunque sia
animato da un desiderio di verità, di rigenerazione, di
“L’Ordine Martinista è una libera associazione di reintegrazione; per tale motivo, credo che si potreb-
Uomini di desiderio i quali si propongono lo studio bero/dovrebbero ripensare, capire bene, le motiva-
dei rapporti tra Dio, l’uomo e la natura, e si impe- zioni che caratterizzano la loro esistenza distaccata (e
gnano ad usare a fine di bene il frutto della loro possibilmente, ricercare il modo per superare, se
conoscenza”. ancora esistono, le cause delle divisioni).
Se dopo tanti anni, gli uomini continuano a non com- Per consentire di capire meglio il mio pensiero, tente-
prendere di che si tratti, se non ricordano e non capi- rò di riassumere in modo estremamente sintetico
scono neanche cosa sia accaduto nel passato, la storia (quindi inevitabilmente grossolano, vista la straordi-
si ripeterà, manifestando nuovamente comportamenti naria quantità di avvenimenti che si sono succeduti in
ed errori simili a quelli già commessi. quasi un secolo) la storia decisamente travagliata
Anche oggi, da parte di diversi Superiori Incogniti, di dell'Ordine Martinista in Italia (sul quale è già stato
altri fratelli e sorelle mi si interroga al fine di sapere scritto molto da Aldebaran e poi da Vergilius).
se sia possibile l'esistenza di due branche dello stesso Teniamo però sempre presente che ogni struttura
Ordine o di due o più diversi ordini, sorti dalla stessa iniziatica, per quanto auspicabilmente collegata
matrice. allo Spirito ed alla Tradizione, rimane sempre
Come già fece Aldebaran (Ventura), a suo tempo, un’invenzione umana; per cui, inevitabilmente
rispondo che, purtroppo, ancora una volta, tutto è caratterizzata da luci e da ombre. In effetti, l’unica
possibile. Preciso, però, che solo una delle due o più struttura che conta veramente, a prescindere da qual-
strutture (o una sola delle branche) con il nome di siasi organizzazione, è quella interna a noi stessi; è
Ordine Martinista potrebbe/dovrebbe essere definito l’unica ad essere in grado di collegarci, se mai ci
valido, legittimo e tradizionale,1'altro (o gli altri) riusciremo, con l’origine della fonte di Luce di cui
apparirebbe come conseguenza di intolleranza e/o di abbiamo desiderio. I maestri terreni e le iniziazioni
prevaricazione (ammesso e non concesso che queste sono necessari per accompagnarci durante un certo
considerazioni abbiano per qualcuno ancora un senso periodo, magari per trasmettere ad altri quanto si è
veramente Tradizionale). ricevuto (consentendo la continuità Tradizionale), ma
Uso il condizionale perché nelle cose umane nulla si poi se si sarà lavorato bene nella personale interiori-
presenta mai in modo completamente chiaro e lumi- tà, se si sarà formata veramente una mentalità
noso; in tal modo, i punti di vista di chiunque (com- Tradizionale, fissando nel colore purpureo ciò che
presi i miei) si devono considerare sempre relativi, deve essere finalmente stabile, si potrà/dovrà andare
dal momento che l’accertamento di qualsiasi verità “oltre” (ma sappiamo tutti che non è affatto facile che
rimane comunque difficoltoso (se non impossibile). ciò possa avvenire).
Ad ogni modo, giusto per rimanere in ambito, oserei Si può cominciare col ricordare che il fondatore: dot-
dire, “profano” (ma forse non solo) secondo un sem- tor Gerard Encausse (Papus), nel periodo che va dal
plice ragionamento logico, risulta che con quel nome, 1890 sino alla sua morte organizzò il Martinismo su
senza alcun dubbio, di Ordine non ce ne può ispirazione delle dottrine di Louis Claude

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di Saint Martin (con richiami a G.B. Morto Allegri, gli succedette con regolare
Willermotz ed a Martines de Pasqually) designazione Artephius, che dal 1945 era
applicando, per la ricerca del Sé, la via car- stato il suo Aggiunto e Rappresentante.
diaca. Dal 1950 al 1955, salvo lavori di alcuni gruppi isola-
Quindi, sia chiaro ancora una volta, che tale Ordine ti e quelli delle logge "Il Veneziano" e "Poseidonia"
non fu costituito da Saint Martin o da Martines de di Venezia e "Aletheia" di Cortina d'Ampezzo,
Pasqually, ma bensì da Papus. Quindi, è da lui l'Ordine rimase pressoché inattivo nel campo del pro-
(assieme ad altri) che parte la fondazione di quella selitismo. Qualche lavoro fu anche effettuato dalla
nuova esperienza organizzativa, collegata, supporta- loggia "Silentium" di Roma.
ta, sui diversi piani, anche da tutte le diverse inizia- Nel 1955 Artephius decise che i tempi erano maturi
zioni e dalle trasmissioni che i fondatori, assieme a per la riorganizzazione dell'Ordine e delegò a ciò il
Papus, avevano ricevuto nella loro vita. fratello Philalettes.
Già dopo la morte di Papus (1916), iniziarono ad Però costui si comportò molto scorrettamente, abu-
esserci degli ineludibili problemi, soprattutto con sando dei poteri, creando ed iniziando nuovi
Giovanni Bricaud (e con la divisione dell'Ordine in Martinisti in una struttura parallela che aveva creato,
altre tre branche che poi negli anni sono divenute facendosi riconoscere Gran Maestro italiano da
molte di più): pubblicazione di nuovi rituali, indispo- Parigi, da un Ordine Martinista francese "risve-
nibilità nei confronti delle donne, vincolo alle struttu- gliato", con indirizzi dottrinali, ritualistici e di prin-
re muratorie ed alla Chiesa Gnostica, ecc. cipio, in antitesi con la linea italiana.
Nel 1921 in Italia si formò il Gran Consiglio Italico Oltre alla sua destituzione, da parte di Artephius, nel
sotto la presidenza dell'avvocato Sacchi (Sinesius ). 1961 ci fu anche una rottura fra Philalettes e
Nel 1924, il Gran Consiglio italico, in contrasto con Mercurius (Brunelli - dell'Ordine Martinista degli
le nuove teorie e con i vincoli conseguenti, si “stac- eletti Cohen) iniziato dallo stesso Philalettes.
cò” dal filone francese e si eresse in Supremo Gran L'undici dicembre 1962, in Ancona, si addivenì al
Consiglio a carattere universale (quindi era indub- noto protocollo di unificazione degli ordini Martinisti
biamente nata un’altra nuova struttura, seppur italiani. In tale contesto i Martinisti dell'Ordine
ben collegata alle origini della prima). Martinista degli Eletti Cohen, riconosciuto che in
Nel 1925, in seguito alle restrizioni imposte dal Italia 1'unica e autentica filiazione Martinista era
governo di allora, i membri del Supremo Consiglio quella rappresentata dalla Grande Montagna sedente
risiedenti nelle varie regioni italiane (Allegri per le tre allo zenit di Venezia, decisero pertanto di reinserirsi
Venezie, Borzi per la Sicilia, Banti per le Marche, nella catena tradizionale del Martinismo italiano
Chiarappa per il Lazio a disposizione di Sacchi, che assumeva il titolo di “Ordine Martinista".
Moresco per gli Abruzzi, Bonzani per il Piemonte, Negli anni 1967 e 1968 (Convento di Perugia)
Caracausa per la Liguria, Bianchini per la Toscana, Aldebaran (succeduto a Manas che era succeduto ad
Mori per l'Emilia) ebbero patenti di Gran Maestri Artephius; entrambi elettivamente) prese sempre di
regionali e ciò al fine di garantire la continuità più le distanze dai filoni francesi e dalla pretese della
dell'Ordine durante un periodo tanto difficile. Chiesa Gnostica, ma contemporaneamente Nebo
Alla fine della guerra mondiale, cessate le restrizioni, (nuovo nome di Brunelli) Gran Maestro Aggiunto,
il Supremo Consiglio convocato in via straordinaria affascinato da Ambelain, cominciò a tessere le trame
per i componenti che erano sopravvissuti, il 27 di separazione ed iniziò a la diffusione, senza alcuna
dicembre 1945, presa visione dei documenti che autorizzazione, di rituali di iniziazione con preghiere,
garantivano la successione, proclamò Gran Maestro giuramenti e invocazioni assolutamente difformi ed
Generale il Gran Maestro regionale triveneto Marco “alieni” da quelli previsti.
Egidio Allegri (Flamelicus).

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Nel 1969, durante il Convento di San Leo, dovuto presentarla al Supremo Collegio dei
Nebo formalizzò un primo “strappo”, ammet- SS:::II:::II::: per procedere alla elezione del
tendo di aver attuato per sette anni iniziative nuovo S::: G:::M:::
interne non conformi alle dottrine praticate ufficial- Il 28 luglio 1981, Aldebaran morì. Il 26 settembre
mente. 1981si riunirono a Bologna i membri del Supremo
Nel 1971, cominciò ad evidenziarsi sempre di più, la Collegio dei SS:::II:::II:::
progressiva costituzione di gruppi non autorizzati e Vergilus presentò un testamento a suo favore, sigilla-
l’oggettiva divisione dell'Ordine in fazioni con due to, datato 1969, Arjiuna ne presentò uno a suo favore,
tipi di rituali. sigillato, datato 1977, infine fu presentato l’ultimo
Nello stesso 1971 a Bologna, si stabilì una norma (quello chiuso in busta sigillata poco tempo prima).
procedurale molto interessante ovvero che: “Qualora Dopo la verifica delle tre firme messe a sigillo di
il Sovrano Gran Maestro ritenesse di convocare e garanzia (Arjuna – Vergilius – Ignis ), da parte di
sentire il Supremo Collegio, sarebbe stato vincolato tutti, fu aperta, fu riconosciuta l’autenticità e fu letto
alle decisioni dello stesso, prese a maggioranza il contenuto.
assoluta, conseguente ad una formale votazione. A Con questo nuovo testamento, Aldebaran annullava
tali provvedimenti del Supremo Collegio avrebbe tutti i testamenti fatti prima e passava i suoi poteri al
dato forza esecutiva apponendovi la sua firma e il Supremo Collegio dei SS:::II:::II::: per l'elezione del
suo sigillo; così, non si sarebbe dovuto tenere conto successore.
di nessuna parola in libertà, da ricordare o da inter- Seguirono le contestazioni di Arjuna che tutti abbia-
pretare approssimativamente da parte di qualcuno, mo letto più volte, ma poi, alla fine si tennero le ele-
ma bensì occorreva predisporre documenti scritti e zioni e venne eletto Vergilius (Caracciolo).
firmati. Il Supremo Collegio, qualora non fosse Arjuna, non accettò l’elezione di Vergilus; conse-
stato convocato dal S.G.M. poteva esserlo esclusiva- guentemente, in Sicilia, vantando la propria investitu-
mente dalla metà più uno dei suoi membri”. Quindi, ra con la fotocopia del vecchio testamento, annullato
nessun membro, neanche il più anziano, può mai con- da parte di Aldebaran, costituì comunque un altro
vocare il Consiglio, da solo. Tutto ciò è indubbia- Ordine Martinista con elementi siciliani di Catania,
mente interessante, se pensiamo al concatenarsi di assieme ad elementi che erano già fuori dalla Catena
avvenimenti recenti. Martinista da più di un anno. Anche da questa strut-
Sempre nel 1971 si consumò la rottura dei rapporti tura si sono poi generate diverse diaspore e nuovi
tra le due fazioni e così nel mese di ottobre si costi- Ordini Martinisti con diverse aggettivazioni.
tuì un diverso Ordine che prese il nome di Ordine Il 4 aprile 2013 Vergilus morì. Il 16 giugno 2013 si
Martinista di Lingua italica retto da Aloysius che riunirono a Bologna i membri del Supremo Collegio
morì qualche mese dopo e fu sostituito dallo stesso dei SS:::II:::II:::.
Nebo il quale nel 1972 cambiò nuovamente il nome La riunione fu presieduta da Damodar (Boldrin).
al gruppo con quello di Ordine Martinista Antico e Diversi Fratelli presenti o tramite delega, nonostante
tradizionale. Da questo si sono avute poi altre diver- le mie precedenti raccomandazioni, non vollero o non
se diaspore e nuovi Ordini Martinisti con diverse erano in grado di esibire i brevetti di riconoscimento.
aggettivazioni. Tutti furono comunque accettati.
Il 9 maggio 1981, Aldebaran in gravi condizioni di Poiché non fu presentato alcun testamento, si proce-
salute, consegnò ad Ignis un testamento olografo den- dette all’elezione.
tro una busta, da chiudere e sigillare con la firma di Ciò avvenne prò con modalità in deroga allo statuto
Ignis, di Arjuna e di Vergilius (che doveva conservar- (votazione segreta, anziché palese) e senza che venis-
la) il quale, nel caso di passaggio alla Grande sero esplicitati prima, i nomi di coloro che erano dis-
Montagna Eterna del S:::G:::M:::, avrebbe ponibili ad essere eletti.

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Ad ogni modo queste scelte proposte da coloro che erano “irregolari” od avevano
Damodar, vennero formalmente approvate procurato le situazioni anomale originali, ci
dai membri del Supremo Collegio. si è dovuti riunire urgentemente di nuovo nel
Risultai eletto io stesso Arturus (Salvadeo Renato marzo 2014.
R.P.). In quell’occasione, a fronte di una situazione con
Durante l’estate 2013, cominciò a circolare la voce fazioni contrapposte (incredibili per un Ordine
che durante la votazione, c’erano stati tra i membri Martinista), nonostante il parere contrario di molti
del Supremo Collegio, probabili presenze irregolari. Fratelli, ho indetto d’iniziativa nuove elezioni, al
In particolare Rosenkreutz (Paturzo) diffuse ovun- fine di superare i conflitti e di creare una situazio-
que, rumorosamente, e quindi impropriamente, tali ne rinnovata, senza negare o annullare alcunchè di
notizie, dimostrando accidentalmente a tutti, di rife- ciò che era comunque avvenuto. Ho chiesto che si
rirsi, di rapportarsi su questioni interne, riservate, del rispettasse lo statuto, alla lettera. Ho chiesto che si
Supremo Collegio anche con elementi che erano stati affiancassero a me due fratelli per preparare le norme
estromessi, da diversi anni, dalla nostra catena. di dettaglio; si sono offerti Damodar (Boldrin) e
Non occorre ricordare che ho svolto le indagini Simon Pietro (Castana).
necessarie con molta attenzione e scrupolo (cosa non Purtroppo entrambi, hanno persistito nel proporre
gradita ad alcuni) e che nella riunione di Ottobre ho metodologie elettorali grossolanamente in deroga
relazionato precisando di non aver trovato alcun dallo statuto. Contemporaneamente, un mese prima
riscontro della trasmissione di poteri iniziatici, sia della riunione, sono venuto a conoscenza che questi,
a Nellus (Poli), che a Gabriel (Randellini), ma che assieme ad altri, stavano probabilmente progettando
le gravi accuse che nel frattempo Nellus rivolgeva una sorta di colpo di mano, di usurpazione, che mi
alla Sorella Sophia (Angela Curti) ed a Gabriel, non avrebbe impedito di essere confermato e/o rieletto
presentavano alcuna prova a sostegno, dimostrandosi Sovrano Gran Maestro.
così, sino a prova contraria, ingiuste. Per tali motivi, Per tale motivo, dopo l’ennesima inaccettabile propo-
come Sovrano Gran Maestro, ho sottoposto il giudi- sta di derogare dallo statuto, anche al fine di poter
zio all’assemblea nei confronti diNellus. I Fratelli verificare l’attendibilità di tali voci, ho interrotto il
Iniziatori hanno concordato all’unanimità, la presa programma. Ho quindi variato l’ordine del giorno
d’atto della sua uscita dalla catena, in coerenza ritua- della riunione prevista per la domenica 8 giugno, pre-
le con quanto disposto dall’art.11 dello statuto. In cisando che quel Supremo Collegio era convocato per
quell’occasione precisai anche il mio punto di vista chi chiariva preventivamente la correttezza della sua
riguardo all’ineludibile correttezza, alla validità posizione all’interno dell’Ordine. Solo con quelli
della mia elezione, ma confermai anche l’auspicio di avrei proceduto ad attuare quanto inizialmente previ-
consentire a tutti di avere la possibilità di fugare sto.
dubbi e perplessità, ritrovandosi in modo cosciente- Come risposta a questa mia disposizione, si è palesa-
mente armonico all’interno della Catena dell’Ordine ta una sorta di fazione “antagonista”, la quale sotto la
Martinista. Per tale motivo, proposi di trovare, nel guida di Damodar, si è data appuntamento in modo
pieno rispetto dello statuto, il modo di rigenerare in arbitrario e con presupposti operativi in grave deroga
modo luminoso ciò che era stato comunque esoteri- dallo statuto, sempre a Bologna, ospitata da Gabriel
camente compiuto e quindi, senza escludere nessuna (Randellini) nel tempio del Rito di Misraim e
opzione, per proporlo al Supremo Collegio dei Memphis.
Superiori Incogniti Iniziatori. Così il giorno 8 giugno si è riunito il Supremo
Le cose non sono andate nel modo auspicato e così, Collegio da me convocato.
tra rumori sempre più forti ed intemperanze varie, In quell’occasione sono stato riconosciuto e poi
derivate in particolare anche da alcuni di riconfermato con dichiarazione palese,

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all’unanimità, Sovrano Gran Maestro. to un gruppo.


Si è quindi proceduto alla cerimonia dell’im- Quindi, non ha neanche mai provveduto al
posizione delle mani, unitamente alla formu- completamento della sua formazione, così
lazione rituale di quanto previsto. come previsto e stabilito dal Supremo Consiglio
Ho pronunciato nuovamente i miei giuramenti ed ho dell'Ordine Martinista presieduto da Papus nel 1891.
ricevuto le sette promissioni da parte dei SS:::II:::II::: Inoltre, poiché io stesso sono uno dei fratelli che su
(il tutto poi firmato, con l’apposizione di timbri e richiesta di Vergilius, ha firmato, come garante, alme-
sigilli). no una busta sigillata di testamento, nel 2004 e poi a
Contemporaneamente, nella sede di cui sopra, si è seguire negli anni, lo stesso Enoch ha dichiarato di
tenuta anche la riunione voluta da Damodar, Gabriel averlo fatto più volte, mi chiedo dove siano finiti quei
e da altri. testamenti, dato che non se n’è trovata traccia ed è
Il giorno dopo, si è saputo che Gabriel si era presen- stata necessaria un’elezione nel 2013.
tato a quell’incontro mostrando copie di un presunto Altra bizzarria curiosa che mi permetto di portare
testamento di Vergilius del 1994, però privo di qual- all’attenzione, è quella che riguarda proprio Gabriel
siasi formale regolarità statutaria; ovvero, non era (Randellini) e la sua straordinaria capacità di entrare
conservato in busta chiusa sigillata, con firme ricono- “fortunosamente” in possesso di documenti “irregola-
scibili di controllo/garanzia di almeno altri tre fratel- ri”.
li sulla busta. Quindi, verrebbe naturale pensare ad Infatti un anno prima, si era fatto riconoscere come
una probabile velina dimenticata e non distrutta legittimo erede nel Rito di Misraim e Memphis, tra-
(ammesso che fosse autentica) e da lui ritrovata “stra- mite la presentazione di un testamento, guarda caso,
namente” nell’archivio del Rito di M.M. anche quello formalmente irregolare (ovviamente,
Questo documento era a favore di Enoch (Barosi), il non conservato in busta sigillata con le previste firme
quale oltre ad essere anche uno dei responsabili (forse di garanzia), In effetti, qualcuno (Poli-Nellus in qua-
in buona fede) delle turbative iniziali di un anno lità di Gran Maestro di quel Rito, in Francia) aveva
prima (utilizzazione di una delega, forse irregolare), avuto anche grossi problemi a riconoscere in quel
si produceva in una ulteriore “bizzarria” (non saprei documento la calligrafia di Caracciolo, ma poi lo
definirla in modo diverso). Ovvero, prima di essere stesso Randellini aveva provveduto ad espellerlo
eventualmente riconosciuto e consacrato (cosa abba- velocemente (però, senza alcun giusto processo mas-
stanza improbabile, vista per lo meno l’irregolarità sonico). Stessa sorte aveva poi subito, un anno dopo,
formale del documento), nonostante l’aver dichiarato Giovanni (Angelo Galli) che oltre a mostrare, a suo
più volte di voler votare per me, di avermi giurato tempo, perplessità per quel testamento, gli aveva fatto
fedeltà dopo la mia elezione, dopo avermi inviato per notare con una certa veemenza, che dall’estero, alcu-
ben due volte deleghe affichè potessi rappresentarlo a ne Obbedienze massoniche mettevano in discussione
mio favore in due successive riunioni, abdicava l’autenticità di diversi importanti documenti di quel
(senza averne ancora alcun titolo) in segreto, quindi- Rito. Quindi, che era necessario controllarli.
ci giorni prima dell’incontro a Bologna, a favore di Che situazione strana! Eppure il Vergilius che
Gabriel con cui si era incontrato, tenendo la vicenda conoscevo si era sempre mostrato attento, preciso,
ben nascosta a tutti. Sarà bene notare che si trattereb- in alcuni casi addirittura “pignolo”, soprattutto
be di un’abdicazione quindi a favore di qualcuno che, riguardo alla predisposizione dei documenti, delle
purtroppo, come tutti sanno, al di là della mia bene- registrazioni e dei brevetti.
volenza, non ha alcuna attestazione (in alcun brevet- Figuriamoci se non avrebbe prestato attenzione
to, in alcun registro, in alcun documento) di aver rice- alla preparazione ed alla conservazione di un
vuto il passaggio di poteri e che comunque (oserei testamento.
dire ovviamente) non ha neanche mai forma- Ora, dopo tutto questo “rumore”, senza

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voler emettere alcun giudizio riguardo a fatti lavorare, serenamente, umilmente, ognuno
ed a persone, che lascio all’intelligenza ed nella propria intimità, nel proprio gruppo, per
alla coscienza di ognuno, si constata l’og- conseguire gli scopi spirituali del Nostro
gettiva esistenza di una ulteriore scissione Venerabile Ordine, sempre consapevoli della debo-
dell’Ordine (ormai, diaspore ed Ordini Martinisti lezza e della fragilità derivate dalla nostra conforma-
vari sono difficili da contare). zione umana.
Per tale motivo, lo ripeto, credo che si potrebbero, A chi vorrà persistere nel prendere, in autonomia e
dovrebbero ripensare, capire bene, le motivazioni libertà, altre strade, ed a non essere comunque inte-
che caratterizzano la loro esistenza distaccata (e pos- ressato a capire i motivi veri delle divisioni, senza
sibilmente, ricercare il modo per superare, se è possi- alcun desiderio di superare le inutili velleità della
bile, le cause delle divisioni). mentalità materiale, non mi resta che augurare, in
Per farlo, per chi volesse tentare, credo sia però ogni modo, pace, buon viaggio ed ogni bene.
necessario essersi formata, almeno un poco, quella
mentalità Tradizione di cui tanto spesso scriveva ARTURUS S:::I:::I:::
Aldebaran. S:::G:::M:::
Per quanto mi riguarda, confermo la mia disponibili-
tà per dialogare con chiunque stia tentando un perso-
nale percorso di rigenerazione e di reintgrazione spi-
rituale.
A maggior ragione se, a prescindere dalla diaspora di
provenienza, abbia tentato (magari riuscendoci, alme-
no un poco) di seguire gli Insegnamenti Martinisti.
Sono altresì aperto nei confronti di coloro che aven-
done il desiderio, siano interessati a rientrare nel
nostro alveo; quindi, anche per riconoscere, accoglie-
re nuovamente ogni fratello che possa essere rimasto
assordato, distratto, da tanto rumore e confusione;
purchè chiarisca con sincera trasparenza il
suo pensiero e le sue intenzioni.
In tal modo, potremo ricominciare subito a

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natura. Non bisogna dimenticare che l'uomo


appartiene al regno animale, del quale è
superpredatore e dominatore, ma non può
assolutamente pretendere di devastare la biosfera, alla
CIVILTA’, PROGRESSO E quale è soggetto, senza conseguirne effetti gravissi-
mi, che già hanno iniziato a verificarsi.
La scienza, come implica il suo nome, è soprattutto
TRADIZIONE conoscenza. Gradatamente, però, l'aspetto della
THOT S:::I:::I::: scienza come conoscenza cede il posto a quello della
scienza come potere di manipolare la natura median-
La civiltà è una forma di vita umana associata che te le sue applicazioni alla tecnologia. Se, dunque, la
permette la realizzazione di valori. Poiché l'uomo non civiltà scientifica vuole essere una buona civiltà, è
può realizzare valori se non nella vita in largo senso necessario che l'aumento del sapere si accompagni a
sociale, la civiltà è designata con un termine derivan- un aumento di saggezza, intesa come una giusta con-
te da "civilis", che è lo stato del "civis", o cittadino. cezione degli scopi della nostra vita e della conserva-
In questo senso la civiltà è anteriore alla storia, che zione dell'ambiente naturale in cui viviamo» La
rappresenta un suo tardivo prodotto; per cui si può scienza sola non è sufficiente a garantire alcun pro-
parlare appunto di civiltà preistoriche. Il tipo di civil- gresso genuino, benché ne fornisca uno degli elemen-
tà viene designalo, in questi casi, di regola con il ti indispensabili., Gli ultimi duecento anni di progres-
mezzo usato dagli uomini per soddisfare le proprie so scientifico hanno cambiato il mondo più celer-
esigenze fondamentali. L'esigenza della difesa, per mente e più profondamente di cinquemila anni di cul-
esempio, che è quella che più facilmente spinge a tura prescientifica. Sotto la spinta della scienza appli-
forme associative, e perciò civili, di vita, oppure l'esi- cata alla tecnologia tutto si è trasformato : la vita bio-
genza di trasformare gli oggetti mediante il lavoro, logica dell’individuo (più longeva), le forme fami-
nel qual caso la civiltà si designa con il nome della gliari, le istituzioni politiche, gli aspetti sociali, gli
sostanza di cui erano fatti gli strumenti usati per tale ordinamenti economici e, soprattutto, lo stesso
trasformazione (bronzo, ferro, ecc.). Per dare il nome ambiente naturale. Come è accaduto ? Che cosa anco-
di civiltà a una forma di vita, si richiede che le istitu- ra accadrà ? Quali saranno le conseguenze ? Troppo
zioni, intese a garantire stabilità ed efficienza alla vita spesso i pensatori politici hanno accettato la natura
associata, assumano un più alto grado di elaborazio- umana come un dato di fatto, cui bisognava adattare
ne cosciente. Tra queste istituzioni, principalissima è le condizioni esterne. La verità è, al contrario, che le
il diritto. Nelle civiltà vi sono tre elementi: il cultu- condizioni esterne modificano la natura umana e che
rale, il politico e l'economico. Il primo ha un valore l'armonia fra le due va cercata mediante un reciproco
essenziale. Il crollo delle civiltà è dovuto a una perdi- coordinamento.
ta di capacità creativa nelle anime degli individui La civiltà moderna, nonostante il suo prodigioso svi-
creatori, o delle minoranze creatrici, che sono gli ele- luppo, non è riuscita a diffondersi presso molti popo-
menti diretti di una civiltà. La civiltà non è semplice- li asiatici, africani e sudamericani. Permangono intol-
mente il progresso, ma lo scopo del progresso. Inteso leranze e terrorismo islamico, prevaricazioni politi-
come miglioramento continuo delle condizioni di vita che, economiche o "pulizie etniche", per cui l'uso
dell'uomo, che è sottratto dalle difficoltà di una natu- delle armi, incoscientemente fornite da fabbriche
ra ostile, il progresso è dovuto principalmente all'e- occidentali, incluse le famigerate mine antiuomo,
voluzione scientifica e tecnologica della nostra ope- causano stragi continue attraverso guerre, guerriglie e
rosità. Essa rappresenta un bene per l'umanità, ma genocidi, mentre le popolazioni inermi sono inevita-
dev'essere in equilibrio con le leggi della bilmente coinvolte e soffrono innocente-

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mente per mancanza di nutrimento e per la tutto il mondo un posto di particolare rilievo
distruzione dei loro beni, e sono quindi nell'ambito delle scienze umane. Questa la
costrette a fuggire cercando rifugio in altri domanda di fondo: in quale direzione evol-
paesi. Ciononostante, l'esplosione demografica, veranno i vecchi equilibri tra i popoli, i sistemi e le
incontrollata a causa di pregiudizi religiosi o dell'i- fasi diverse di sviluppo, di fronte al dato di un verti-
gnoranza endemica, in mancanza di contraccettivi è ginoso incremento della popolazione mondiale, acce-
divenuta irrefrenabile e si calcola che nel 2050 la lerato tra l'altro dall'estendersi dei mezzi che consen-
popolazione mondiale raggiungerà i dieci miliardi di tono di prolungare la vita anche al di là del vecchio
abitanti, destinati ad aumentare incessantemente alla mondo occidentale ?
fine del secolo. E' noto che nei paesi nordici (Alaska, Norvegia,
Il nostro pianeta è limitato e fatalmente si moltipli- Siberia, ecc.) vive un piccolo roditore del genere
cheranno conflitti locali o avverranno guerre fra inte- Lemmus che è celebre per le sue importanti migra-
re nazioni, mentre le principali fonti di sussistenza si zioni, le quali avvengono ciclicamente ogni dieci anni
esauriranno sempre più rapidamente. Si può presu- per insufficienza di cibo, allorché il tasso di riprodu-
mere che la nostra civiltà riesca a continuare, cosa zione supera una certa soglia: gli animaletti partono a
che non è affatto certa. Infatti, potrà essere distrutta migliaia in cerca di nuovi territori percorrendo centi-
da una conflagrazione nucleare, o da un generale naia di chilometri, superando fiumi e fiordi e rag-
inquinamento della biosfera e, in ogni modo, da una giungono infine il mare per gettarsi, sfiniti, fra le
graduale decadenza dei valori simile a quella che si onde annegandosi. Sul terreno di origine rimangono
verificò nell'Impero Romano, ritornando infine alla pochi esemplari con i quali si ristabilisce l'equilibrio
protostorica barbarie. biologico. E' un esempio di suicidio di massa destina-
L'agonia delia civiltà si profila minacciosamente to da una legge ineluttabile della natura che dovrebbe
all'orizzonte e vane sono le grida di allarme lanciate far riflettere seriamente chi regge le sorti dell'umani-
dai più illustri scienziati. Dall'antichità fino tà. Purtroppo, ogni governo agisce soltanto per sé e
all'Ottocento avvenivano periodicamente delle epide- nessuno per la collettività. Tutto quanto è propagan-
mie gravissime (peste, vaiolo, colera, ecc.) le quali, in dato in merito alla solidarietà non viene attuato che in
molti casi, dimezzavano le popolazioni. Per esempio minima parte. Anche senza essere tacciati di catastro-
a Milano, come più o meno in altre città, la peste cele- fismo si pone, prima che sia troppo tardi, questo pro-
brata dall'opera caritatevole di san Carlo Borromeo, blema: come sciogliere questo nodo gordiano in cui si
nel 1576 colpì gli abitanti al punto tale che da confondono le razze e le nazioni, per non dire i raz-
700.000 i sopravvissuti si ridussero a 300.000. Tali zismi e i nazionalismi, mentre sussistono l'egoismo di
fenomeni, probabilmente, dipendevano da un tipo di chi troppo possiede e l'invidia, per non dire l'odio, di
selezione naturale. Dopo la scoperta dei vaccini, ini- chi non ha i mezzi per vivere ?
ziata nel 1798 e, quella degli antibiotici, iniziata nel Pochissime persone possono essere veramente felici
1929, le grandi epidemie furono debellate, anche in in una situazione che implica la continua necessità di
seguito a progredite misure igieniche e profilattiche. affermarsi in mezzo alla disoccupazione e al caotico
Ne permasero tuttavia alcune di eziologia virale, afflusso migratorio clandestino di barbare popolazio-
come quella chiamata "spagnola" che, nel 1918, dopo ni che progressivamente invadono l'Occidente e il
la prima guerra mondiale, causò milioni di decessi in nostro paese in particolare, rendendo le città invivibi-
tutt'Europa. Attualmente, quando tendono a verificar- li e la nostra attività insicura, costringendo gli anzia-
si, vengono però prontamente localizzate ed isolate. ni, ma anche gli altri a rinchiudersi in abitazioni blin-
Anche la mortalità puerperale e quella infantile non date per evitare furti, rapine, violenze o addirittura
sono più temibili. omicidi da parte di balordi armati.
La demografia sta pertanto conquistando in D'altra parte, le forze dell'ordine non pos-

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sono essere presenti ovunque. della vita sono quelle cose che egli desidera
Bisogna ammettere che in Italia i giovani più profondamente e che, se esistessero, gli
intelligenti tendono ad essere vittime di quel- darebbero pace, diletto e gioia. Nei desideri
la specie d'infelicità che deriva dal fatto di non trova- coscienti dell'uomo che cerca il potere per il sempli-
re un impiego adeguato al loro talento. Da ciò deriva ce amore del potere, c'è qualcosa di tenebroso; quan-
fatalmente la fuga dei cervelli più evoluti in paesi che do egli lo possiede, non cerca che maggior potere,
offrono la possibilità di sviluppare e mettere in prati- costi quello che costi, e non trova riposo nella con-
ca le loro facoltà intellettive di studiosi e ricercatori. templazione di quello che ha. L'amatore, il poeta, il
Il cinismo che tanto di frequente si riscontra nei gio- mistico trovano una più piena soddisfazione di quella
vanotti e nelle ragazze che hanno avuto un'educazio- che potrà mai provare colui che cerca il potere per
ne superiore nasce da una combinazione di abitudine ambizione personale.
alla comodità e di incapacità di adattamento. Tutto La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo
ciò facilita la loro permanenza in famiglia e ne osta- nel tratto in cui la scienza consiste nella ricerca del
cola l'emancipazione, mentre aumenta l'occupazione sapere. La scienza come ricerca del potere non deve
degli stranieri, favoriti dai governi e dalle autorità ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica,
ecclesiastiche, che facilitano l'accoglienza allo scopo se vuole arricchire la vita umana, non deve superare i
di acquisire consensi politici o religiosi. E la storia fini a cui dovrebbe servire.
continua mentre la popolazione italiana sta invec- Il nostro mondo ha un'eredità di cultura e di bellezza,
chiando più che altrove. E' l'inizio della fine della ma sventuratamente noi abbiamo tramandato quest'e-
nostra cultura, che tanto faticosamente avevamo redità solo ad una minima parte di ogni generazione.
acquisito dal Rinascimento ai nostri giorni. Si è permesso che il governo del mondo cadesse nelle
Il progresso economico, mentre di fatto è in declino mani di uomini che non hanno tenuto conto degli
in Italia più che in tutti gli altri Stati europei, è fonte errori e degli orrori della storia, ignorando deliberata-
di una ricchezza crescente in altri continenti ove mente la saviezza degli studi tradizionali.
abbonda il petrolio e, da alcuni anni, in grandi paesi Respingendo la validità dell'intelletto ed innalzando
come la Cina e I' India, nei quali le esigenze dei lavo- la ragione calcolante ad unico strumento di sapere,
ratori sono modeste, la popolazione è straripante e l'Occidente moderno ha rivolto tutte le sue possibilità
stanno emergendo quali stati industrializzati potenti e cognitive verso la frammentarietà della contingenza,
competitivi. disperdendosi in un'analisi che non potrà avere termi-
La società scientifica nella sua forma pura, che è ne. Per questa via si possono ottenere solo transitorie
quella che noi abbiamo cercato di prospettare, non leggi più o meno generali, le quali, seppure consento-
sempre è compatibile con la ricerca del vero, come no di creare macchine sempre più complesse, costi-
l'amor« l'arte, il diletto spontaneo, e con ogni ideale tuiscono in fondo la sostanza di un sapere limitato,
che gli uomini hanno finora preferito. La forma di sempre relativo.
questo pericolo non è il sapere. Il sapere è buono e l'i- Il pensiero di René Guénon acquisisce un interesse
gnoranza è cattiva: a questo principio chi ama il storico particolare per il suo situarsi all'interno di una
mondo non può ammettere eccezione. E nemmeno il concezione non laica, né immediatamente riferibile
potere in se stesso e per se stesso è la fonte di perico- ad una religione, ma facendo appello a quel patrimo-
lo. nio, la cui origine viene considerata anteriore ai tempi
E’ pericoloso il potere usato per amore del potere, non storici, rappresentato dalla Tradizione. Questa,
il potere usato per amore del vero bene. I dirigenti del secondo il Guénon, si è manifestata sotto differenti
mondo moderno sono ubriachi di potere. Il potere non forme in tutte le civiltà che hanno preceduto quella
è uno dei fini della vita, ma semplicemente un mezzo moderna, la quale costituisce, invece, l'unico caso di
per altri fini. Per ogni individuo gli scopi civiltà originatasi dal rifiuto della tradizio-

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ne a cui era collegata. pre maggiore di uomini in una società sotto-


Non bisogna tuttavia dimenticare che la paro- posta a continui cambiamenti.
la progresso significa soprattutto la possibili- E’ evidente, in questa ottica, che all'iniziato,
tà offerta ad un numero sempre più grande di persone come uomo che vuole deliberatamente rifarsi alla
capaci di sviluppare integralmente le proprie facoltà Tradizione (quella unica e universale e non alle tradi-
di intendere e perfezionare quelli che si ritengono i zioni che sono molteplici e locali), spetterà il com-
valori fondamentali dell'umanità: la spiritualità, l'in- pito di individuare nel trascorrere del tempo quali
telletto, la felicità, il bene, la ragione, la giustizia, l'e- sono i valori fondamentali per distinguerli da quelli
tica, l'uguaglianza, la fratellanza, la solidarietà, ecc. che sono transitori, e per non confondere i valori che
In tal caso, il progresso si presenta invece sotto la dipendono dalle condizioni storiche, sociali e politi-
veste dell'umanesimo integrale: è progresso che con- che dell'oggi con quelli che sono di tutti i tempi.
sente all'uomo di svilupparsi nelle sue doti di umani- Soltanto così la Tradizione potrà offrirsi al progresso
tà, nelle ragioni che lo fanno pienamente consapevo- come selezione solo di ciò che è veramente ricono-
le della propria evoluzione interiore tesa al raggiun- sciuto come valore universale e non di tutto ciò che
gimento della saggezza. Non si tratta di realizzare un nel vario procedere dei tempi è stato, fra errori, incer-
valore unico, ma molti valori che sono gerarchizzabi- tezze, ignoranza, ritenuto tale. Sarà in tal modo pos-
li in una piramide che ha il suo vertice nello spirito, sibile conquistare una coscienza espansa, libera,
senza con questo disconoscere i valori presenti nel- armonica, spirituale, fonte di benessere e di benedi-
l'affettività e nella razionalità. Per questo, nell'acce- zione per se stessi e per gli altri.
zione qui considerata, civiltà, progresso e tradizione
devono essere assolutamente collegati, perché la tra- THOT S:::I:::I:::
dizione, secondo la quale l'uomo rimane sostanzial-
mente immutato con il suo patrimonio intellettuale,
etico e morale costituente una realtà impermeabile al
tempo e all'esperienza, può insegnare al progresso
quali sono questi valori da diffondere in una cerchia
sempre più ampia di esseri umani, al di là delle bar-
riere poste dal tempo e dallo spazio.
In conclusione, la tradizione può distinguere quali
sono i valori e il progresso può indicare come
possono essere realizzati da un numero sem-

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per gli errori o difetti altrui... anche quando


li si disapprovi".
Anche Spinoza, secondo un’ottica di profon-
da modernità, considera la tolleranza come un ele-
Tra Spinoza e la tolleranza, mento sostanziale della convivenza civile. Tale
assunto è, nel pensiero del filosofo, la risultante di
una ricerca che si fonda sulla comprensione della vera
la mia irascibilità sostanza e sul conseguente sviluppo della conoscen-
PARSIFAL A::: I::: za dell’individuo. La domanda intorno alla sostanza
è, fondamentalmente, la domanda intorno all’essere
“ Niente è più sicuro per lo Stato del fatto che la pietà (che è la domanda metafisica per eccellenza). Tutto
e la religione siano circoscritte al solo esercizio della ciò che è, diceva Aristotele, o è sostanza o è affezio-
carità e della giustizia, che il diritto delle supreme ne della sostanza. E anche Spinoza ripete “Nella
potestà, tanto riguardo le cose sacre quanto riguardo natura nulla è dato oltre la sostanza e le sue affezio-
alle cose profane, si riferisce soltanto alle azioni, e ni”. Per Spinoza esiste una sola sostanza che è Dio.
che il resto si conceda a ognuno sia di pensare ciò E se la sostanza è “ciò che è in sé ed è concepita per
che vuole sia di dire ciò che pensa” sé”, ciò che per esistere non ha bisogno di altro, la
Spinoza – Trattato teologico-politico sostanza coincide con la causa sui. Quelle che per
Cartesio erano sostanze in senso secondario e deriva-
Come molti di noi anche io riprendo di tanto in tanto to, ossia res cogitans e res extensa in generale, diven-
a rileggere con la maturità del tempo autori che , tano in Spinoza due degli infiniti attributi della
imposti nelle aule scolastiche, risultavano “cordial- sostanza, mentre i singoli pensieri e le singole cose
mente antipatici”, per mutuare il grande De’ Curtis estese e tutte le manifestazioni empiriche diventano
(in arte “Totò”) , ovvero ostici se non addirittura schi- affezioni della sostanza, modi, cose che sono nella
zofrenici. In questo personale percorso anche marti- sostanza e che non possono concepirsi se non per
nista, nel leggere nuovamente B. Spinoza, tra vari mezzo della sostanza. Questa sostanza - Dio è libera,
spunti di riflessione, uno se ne è imposto tra tutti: la nel senso che esiste e agisce per necessità della sua
visione della tolleranza di questo grande pensato- natura; ed è eterna, perché la sua essenza involve
re del ‘600 . Io così profondamente e generalmente necessariamente la sua esistenza. Il Dio spinoziano è
intollerante alle forme prive di sostanza, ai dialoghi causa immanente e quindi è inseparabile dalle cose
privi di contenuto ed alle regole prive di uno scopo che da Lui procedono. I modi conseguono gli attri-
realmente collettivo; Io che ho basato sul dubbio la buti e sono determinazioni degli stessi. Dio è sostan-
crescita della mia esistenza, che non credo alla storia za, mentre intelletto, volontà e amore sono modi del
raccontata attraverso la propaganda dei vincitori o ai pensiero assoluto (che è un attributo). In funzione di
dogmi imposti dai nuovi santi; Io che sono diventato questo parallelismo Spinoza interpreta l’uomo come
un ironico ed eretico istrione, ho voluto cercare di unione di anima e corpo.
comprenderne le motivazioni , trovando –forse- nella L’uomo non è una sostanza e nemmeno un attributo,
lettura del pensiero Spinoziano, una strada da imboc- ma è costituito da certe modificazioni degli attributi
care per raggiungere tale virtù anche nella vita profa- di Dio, vale a dire da modi del pensare, con la premi-
na. nenza di quel modo che è l’idea, e da modi dell’e-
Oggi per tolleranza si intende: la :"Capacità fisica o stensione, ossia dal corpo che costituisce oggetto
spirituale di sopportare, il permettere o l’ac- della mente. L’anima o mente umana è l’i-
cettare idee e atteggiamenti diversi dai pro- dea o conoscenza del corpo. Le passioni, i
pri, il dimostrare comprensione o indulgenza vizi e le pazzie umane sono interpretate da

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Spinoza secondo un procedimento geometri- probabilmente, della stessa anima. Il pensie-


co. Le passioni non sono dovute a debolezze, ro spinoziano ha, tuttavia, il merito di muta-
a fragilità dell’uomo, a incostanza o impoten- re l’idea di un “sopportare” – nel senso eti-
za del suo animo. mologico del termine - , in un concetto più moderno;
Al contrario, sgorgano dalla potenza della Natura, e, e cioè che la tolleranza si basa sulla convinzione che
come tali, non vanno detestate e biasimate, ma spie- l'intolleranza ed il tentativo di eliminare tutte le diffe-
gate e capite, come tutte le altre realtà della Natura. renze (conducendo ad un pensiero e ad uno stile di
Spinoza intende le passioni come scaturenti dalla ten- vita unici) conduca alla violenza ed all'instabilità
denza a perseverare nel proprio essere per una durata sociale.
indefinita, tendenza accompagnata dalla coscienza, La tolleranza diviene così lo spartiacque tra un modo
ossia dalla rispettiva idea. di fare intransigente e tutto sommato cieco rispetto
Come forza della natura, le passioni sono irrefrenabi- alle conseguenze, un residuo di una mentalità appar-
li e l’una genera l’altra con logica matematica. Di tenente a un'epoca in cui l'incontro ed il confronto
conseguenza, se noi immaginiamo libere le azioni con il “diverso” era davvero quantitativamente molto
degli altri uomini che riteniamo nocive, siamo porta- limitato, ma che nella società globalizzata di oggi è
ti ad odiarli; ma se sappiamo che non lo sono, non li divenuto la regola piuttosto che l'eccezione. Mentre
odieremo o li odieremo molto meno. Spinoza si spin- può essere ritenuto istintivo disapprovare un compor-
ge a dire che : “L’odio è accresciuto dall’odio reci- tamento e un pensiero diverso dai propri, la tolleran-
proco” e che può, al contrario, “essere distrutto dal- za richiede che le parti in causa vengano lasciate indi-
l’amore”. Se ci si rende conto che non esistono in sturbate, fisicamente ed intellettualmente, e che dal
Natura perfezione e imperfezione, bene e male, la confronto e dalla critica anche radicale venga tenuto
visione dell’uomo rimane essenzialmente radicata fuori ogni sentimento ed ogni atteggiamento ostile.
nella conservazione e nell’incremento del proprio La tolleranza è positiva .
essere. Tale virtù si realizza seguendo la ragione. La Questa, infatti, non nasce dall'atteggiamento negativo
vera potenza che libera ed innalza l’uomo è la basato sulla convinzione che non esistano alternative
mente e la conoscenza; la vera conoscenza genera ma, al contrario, sull'accettazione di ciò che è diverso
l’amore per l’eterno ed immutabile. In tale conte- in quanto parte del tutto. L'atteggiamento della filo-
sto, ogni individuo è per natura determinato ad esi- sofia è sempre stato (fin dai Sette savi: Periandro di
stere ed a operare in un certo modo. In particolare, gli Corinto ha scritto “Abbi cura del tutto”) rivolto alle
uomini, soggetti a passioni ed ire, sono nemici per cose così come sono, e non come noi vorremmo che
natura. Ma per desiderio di vivere e di essere il più fossero, aprendo l'uomo alle infinite possibilità del-
possibile al riparo da continui conflitti, gli uomini sti- l'essere e non, al contrario, rinchiudendo l'essere nelle
pulano il patto sociale. anguste possibilità dell'uomo.
Ritengo affascinante il pensiero di Spinoza per il Questo, che vale per la totalità degli enti che costitui-
metodo con il quale tenta di tracciare una strada che, scono la realtà, vale tanto più per quegli enti partico-
nello specifico, renda possibile e razionale il concet- lari che sono gli uomini: l'altro uomo, lo straniero, va
to di tolleranza; tuttavia, ritengo che non sia possibi- accolto ed ascoltato, e spesso egli si rivela foriero di
le immaginare una realtà senza opposti, un corpo novità, di buon consiglio, di verità. Celebre a questo
senza anima ed una vita priva di libero arbitrio; ed in proposito (ma la mentalità greca, democratica per
verità, questo, se leggiamo attentamente le parole del eccellenza, è intrisa di questo modo di pensare) è il
grande filosofo, non lo pensava neanche lui. Infatti, a Simposio di Platone, dove Socrate rivela ai convenu-
mio avviso, già solo il fatto di pensare di opporre ti che è stato istruito sull'amore dalla Diotima, sacer-
“l’amore all’odio” implica una scelta e quindi, molto dotessa di Mantinea, simbolo fortissimo della diversi-
banalmente, l’esistenza di un libero arbitrio e, tà (una donna, e per di più straniera).

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Nell'accezione della filosofa Hannah Arendt


la tolleranza è la capacità di pensare, anche
per un solo istante, che l'interlocutore possa
aver ragione. Perciò vale sempre la pena di mettersi
in ascolto. Da questo si deduce che un qualsiasi cre-
dente monoteista è per principio intollerante (non
accetterebbe mai che un ateo, un agnostico o un cre-
dente di altra religione possa, anche per un solo istan-
te, aver ragione (per ciò che riguarda Dio). Il presi-
dente Sandro Pertini, gran fumatore di pipa, ebbe a
dire che dai fumatori si può imparare la tolleranza
poiché tollerano anche i non fumatori; la frase fa sor-
ridere, ma rispecchia il pensiero della Arendt: infatti,
i fumatori a priori sanno che i non fumatori hanno
ragione (almeno sui danni del fumo). In conclusione
un monoteista non tollera un ateo ma potrà facilmen-
te sopportarlo, mentre un fumatore tollera un non
fumatore, anche se difficilmente avviene il contrario.

PARSIFAL A::: I:::

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mule sacre (Benedizioni), preghiere (Shemà e


Le vie della Kabballah Abinu) e invocazioni (Salmi), con l’esercizio
della volontà (meditazioni) permettono di
stabilire un rapporto spirituale (catena d’amore), una
(appunti) corrente energetica tra uomo e uomo (nodo d’amore)
e tra l’uomo e gli “Attributi” Divini (Sephirot).
CHEN S:::I:::I:::
Per comprendere tutti questi percorsi è opportuno
La parola Kabballah in ebraico significa sia “rice- sapere che gli antichi “maestri” hanno meditato una
vita sulle parole della Torah cercando d’interpretare il
vere”, sia “Tradizione”; è lo studio dei Testi ritenuti messaggio della Divinità, ma spesso i risultati, poi
Sacri, è Filosofia, Fisica, Teologia, studio della trasmessi, sono stati solo riflessioni personali e una
Tradizione, Teosofia, Gnosi, Mistica e quanto prodot- sollecitazione a continuare la ricerca.
to dal pensiero umano studiando la Torah.
Il campo di ricerca, ad un primo approccio sembra
La Kabbalah nel suo significato di “Tradizione” limitato, soltanto 5 libri (Genesi; Esodo; Levitico;
esprime, con i suoi testi o attraverso i suoi testi, nei Numeri; Deuteronomio), ma la profondità di ogni sin-
quattro millenni che ci separano dalla rivelazione sul golo versetto, per non parlare di ogni singola parola e
Sinai, la Divinità nella storia dell’uomo e la lettera è un Universo a sé stante, anche causa di diver-
Creazione dell’Universo. se interpretazioni “spalmate” nei millenni.
Per la Kabbalah “la tradizione” è la trasmissione e la L’Interpretazione che ha permesso la nascita della
conservazione attraverso il tempo, per via orale e “Mistica Cabalistica” è stata determinata dall’impor-
scritta, del patrimonio di valori tramandati da Mosè. tanza della struttura dei “Libri”, dalla comprensione
Egli, nell’istante che riceve la Torah “Trasmissione della lingua utilizzata, dal contesto sociale degli
dall’alto in basso, il Pentateuco”, inaugura formal- avvenimenti e dagli scritti dei Profeti e dei Re dove i
mente la “Tradizione”, trasmissione orizzontale. ricercatori hanno attinto per le loro riflessioni.
Trasmissione verticale è quello della Divinità, l’oriz-
zontale è quella dell’uomo, qui si può anche intende- Il senso della parola “mistica” ritrova la sua origina-
re “il simbolo della croce”. ria ed etimologica connotazione di “dottrina del
mistero”, mentre il mistico, secondo la Cabala, è
La Kabbalah, per comprendere “l’Universo” diventa colui che si occupa di ciò che è velato e nascosto ed
scienza dei simboli, dei segni, delle lettere e dei è anche, in primo luogo, colui che ha la consapevo-
numeri: i Segni ci fanno comprendere come si arriva lezza che nell’apparenza delle cose si cela una luce
alle lettere; le Lettere con le parole ci parlano delle più profonda e remota.
idee dell’uomo e della Divinità; i Numeri ci fanno Questo percorso ha generato nel tempo una innume-
comprendere il contenuto energetico dell’Universo, revole quantità di libri che partono dall’800 a.C. per
dell’uomo e di quanto riportato nella Torah. arrivare ai giorni nostri. I cinque libri più rappresen-
tativi del percorso cabalistico sono:
Il percorso della Kabbalah afferma che i Nomi Sacri • il Bair (libro Chiaro, Trasparente);
(Eloim e il Tetragramma), i simboli (l’Amenorà, il • il Sefer Ietzirà (libro della Creazione);
Tempio, l’Altare dei profumi, l’Esagramma), defini- • lo Zoar (libro dello Splendore);
zioni rituali consacrate per l’uso (Santo per 3 volte; • il Sefer Sefirot (libro delle Emanazioni);
kadosc; Amen, ecc.), congiuntamente a for- Bair chiaro, trasparente (12000 parole).

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Il libro tratta dell’idea di Dio e della Torà. corpo umano alle Sefirot dell’Albero della
Non è un testo facile da leggere, in esso si Vita, l’uomo deve conoscere come purificare
pongono le basi per quella che sarà un’idea i “metalli” che si trovano in lui e, se riusci-
fondamentale del pensiero cabalistico teosofico. rà nell’impresa, acquisterà longevità e saggezza. II
Sefer Ietzirà libro della Creazione o delle discorso cabalistico dell’ESC METZORAF si avvale
Formazione (2000 parole). Il Libro, considerato il del continuo riferimento ai versetti biblici, dell’uso
più antico testo ebraico, secondo la mistica, si ritiene dell’alchimia, del rapporto tra le sefirot e i metalli,
scritto da Abramo e redatto poi intorno al 100 o 200 della loro purificazione.
d.C. Il Sefer Yetzirà tratta della cosmogonia, simbo- • L’opera del Carro, maasè merkavà riguarda il
lizzata dai 10 numeri e le ventidue lettere dell’alfabe- testo delle misteriose visioni avute da Isaia cap.6,
to ebraico, chiamate le “22 Vie”, tale termine è attri- Ezechiele 1 e 10, Zaccaria 3.
buito al patriarca Abramo. Il libro si divide in due
parti: “Le Vie della Saggezza”, ha lo scopo di descri- Il Pentateuco, per i ricercatori cabalistici, riproduce
vere l’Essere in Sé, cioè dimostrare come l’Essere la rappresentazione simbolica del processo mediante
virtualmente illimitato si attualizzi e parli con Mosè; il quale la Divinità diventa Architetto dell’Universo e
“Il Libro della Creazione”, ricerca le Origini, nei Alleato dell’uomo.
limiti in cui la mente umana può sperare di penetrar-
le. La Bibbia, le Scritture, come ogni lettera, non posso-
Zoar libro dello splendore 1300 d.C. (24 libri) è la no essere comprese su un singolo piano, ciascuna di
ricerca speculativa sulla natura della Divinità. esse ha, per i ricercatori cabalisti, una quadruplice
Questo aspetto, “estremamente ardito” per quel natura corrispondente alla Divinità nell’Universo
tempo, permise di spiegare come si “prega”. Lo zoc- creato.
colo duro dello Zoar lascia sempre intravedere l’a- Per la mistica, il più elevato delle quattro rappresen-
bisso che separa la parola dal silenzio, quasi un tazioni è denominato (Aziluth) piano della Divinità
incessante dialogo fra il detto e il non detto, un dis- pura, piano Archetipale, piano anteriore al processo
corso che per le sue tematiche si estende all’infinito. creativo.
Sefer sefirot libro delle Emanazioni: tratta dei nomi Il mondo successivo è quello della creazione ideale,
Sacri, dell’angiologia derivata dalla Torà per mezzo (Berià) è il mondo delle Idee, è il soggiorno delle
del glifo dell’Albero della Vita. Per la sua estrema Intelligenze separate e dei puri spiriti, ove risplende il
semplicità, può essere velocemente memorizzato ed è trono della Gloria, il Carro celeste, la Merkavah,
facile da visualizzare, è stato descritto inoltre, come come scritto nella Bibbia; qui gli attributi divini si
rappresentazione omnicomprensiva dell’Anima manifestano tramite i dieci nomi degli Arcangeli.
Umana e dell’Universo. Al riguardo, dice la mistica Il mondo che segue è quello della formazione
cabalistica che dalla sua struttura si può trarre una (Yetzirah), dove le Emanazioni divine si esplicitano
conoscenza completa della vita, perché tratta del tramite diversi tipi di esseri chiamati Schiere
mondo Esterno, di quello Interno e della relazione tra Angeliche o Cori.
i due. All’interno del libro “Sefer Sefirot”, per i caba- Infine, c’è il mondo della produzione (Asià), non è il
listi, vi è il Nome “rivelato”, di settantadue lettere mondo della Materia, ma piuttosto l’astrale inferiore
(Esodo 34,6 e 7) che va sempre ripetuto 3 volte e uti- e i suoi piani eterici formano lo sfondo della materia.
lizzato nella Cabala Operativa. Il Regno in sé, non è una manifestazione ma il regno
ESC MEZORAF libro del fuoco purificatore, 1620- di Dio, dove sussistono tutte le Energie divine in con-
1660 d.C. Per l'anonimo autore del “Fuoco tinuo movimento, è la sua Regalità.
Purificatore” l’uomo è una pietra grezza Oltre alla Cabala Letterale, esiste anche una
che deve essere sgrossata. Paragonando il Cabala non scritta di cui si conosce poco,

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l’unica cosa nota è che si applica in determi-


nati ambienti, dove la conoscenza è a livelli
superiori. L’essenza della Cabala non scritta
sta nella conoscenza della interpretazione del mes-
saggio nascosto tra le righe della Torah.

E’ detto che la Cabala dissigilla l’anima e scioglie i


nodi che la legano, permettendole di ritornare dalla
molteplicità e dalla separazione all’ unità originaria.

In conclusione, ci si può approcciare alla Cabala sol-


tanto attraverso la Volontà, intesa come azione com-
binata di mente–cuore, tale approccio non riguarda
una scelta intellettualistica, non è tanto meno una
strada mistico-emozionale, è soltanto la scelta di una
strada, l’incamminarsi su un sentiero, dove non si
possono né si devono proporre teorizzazioni esoteri-
che per affermare che è la strada giusta o l’unica via
possibile; chi la sceglie, lo fa conformemente alla
propria individualità, alla propria ricerca interiore.
Certamente, per intraprendere questo cammino, non
ci si può esimere da un serio e sempre più approfon-
dito studio sui testi “Sacri” quale strumento di lavoro
per il proprio sviluppo spirituale.

CHEN S:::I:::I:::

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n.53 sull’Ordine Martinista,
Solstizio d’Estate è possibile sul sito ufficiale
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Tutti i racconti, i saggi, le poesie, i disegni che le Sorelle ed i Fratelli


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dell’Ordine Martinista, potranno essere inviati a:

Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48121 Ravenna


e-mail : renato.salvadeo@tin.it

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