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FUNZIONI REALI DI PIÙ VARIABILI REALI-SOLUZIONI

Esercizio 1. Gli intorni sono disegnati nella seguente figura:

(1,2) (−1,0)
2
(0,0)

r=1/2

Esercizio 2. Gli insiemi sono disegnati in figura.


A 2 B C
1
P P P
2 2

Risulta quindi che P è interno ad A, di frontiera per B ed esterno a C.


Esercizio 3. Gli insiemi considerati sono disegnati in figura.
1/ 2
1/2 1
1
2 1/2
−1

Esercizio 4. Discuteremo le condizioni affinché le funzioni risultino ben definite. Il disegno degli insie-
mi di definizione è alla fine dello svolgimento. Nelle figure si usa la convenzione che i punti di frontiera
sulle curve continue sono inclusi nell’insieme di definizione, mentre quelli sulle curve tratteggiate sono
esclusi.
1): Affinché la funzione risulti ben definita deve essere


 1 − x − y ≥ 0 (argomento di una radice quadrata),
1 − y2 ≥ 0

 (argomento di una radice quarta),

 x>0 (argomento di un logaritmo),

log x − y > 0 (argomento di un logaritmo).

La prima condizione può essere scritta come y ≤ 1 − x ed è soddisfatta dalle coordinate dei punti
del semipiano al di sotto della retta di equazione cartesiana y = 1 − x, retta inclusa. La seconda
condizione è y 2 ≤ 1, ossia −1 ≤ y ≤ 1, soddisfatta dalle coordinate dei punti contenuti nella striscia
orizzontale compresa tra le rette y = −1 e y = 1, rette incluse. La condizione x > 0 è soddisfatta
dai punti del semipiano a destra dell’asse y, asse escluso. L’ultima condizione è y < log x, soddisfatta
dalle coordinate dei punti del piano che si trovano al di sotto della curva logaritmica y = log x, curva
esclusa. Il dominio della funzione è l’intersezione di questi quattro insiemi..

Date: 17 dicembre 2017.


1
2 FUNZIONI REALI DI PIÙ VARIABILI REALI-SOLUZIONI

2) Affinché la funzione risulti ben definita deve essere



x − 2y ≥ 0 (argomento di una radice quarta),
x 2
 + y 2 − 1 ≥ 0 (argomento di una radice quadrata).
4
La prima condizione può essere scritta come y ≤ x/2 ed è soddisfatta dalle coordinate dei punti del
semipiano al di sotto della retta y = x/2, retta inclusa. La seconda condizione è x2 /4 + y 2 ≥ 1 ed è
soddisfatta dalle coordinate dei punti del piano esterni all’ellisse con centro l’origine e di semiassi 2 e
1, inclusi i punti dell’ellisse. Il dominio della funzione è l’intersezione di questi due insiemi.
3) Affinché la funzione risulti ben definita deve essere

1 − x2 − y 2 > 0 (argomento di un logaritmo),
1
 − y2 > 0 (argomento di un logaritmo).
4
La prima condizione può essere scritta come x2 + y 2 < 1 ed è soddisfatta dalle coordinate dei punti
interni alla circonferenza con centro nell’origine e raggio 1, esclusi i punti della circonferenza. La
seconda condizione è y 2 < 1/4, ossia −1/2 < y < 1/2, soddisfatta dalle coordinate dei punti della
striscia orizzontale compresa tra le rette y = −1/2 e y = 1/2, rette escluse. L’insieme di definizione
della funzione è l’intersezione di questi due insiemi.
1
y=x/2
1
y=log(x) 1 1/2

1 1
2

−1
y=1−x

4) Affinché la funzione risulti ben definita deve essere


(
sin x ≥ 0 (argomento di una radice quadrata),
2
4 − y > 0 (argomento di una radice quadrata + termine a denomin.).
S
La prima condizione è verificata per i punti con ascissa in k∈Z [2kπ, (2k + 1)π], che corrisponde
all’unione di strisce verticali contenute tra la retta x = 2kπ e la retta x = (2k + 1)π, al variare di
k ∈ Z, rette incluse. La seconda condizione è y 2 < 4, ossia −2 < y < 2, verificata da tutti i punti
del piano appartenenti alla striscia contenuta tra le rette y = −2 e y = 2, rette escluse. L’insieme di
definizione della funzione è l’intersezione di questi due insiemi, che è l’unione di infiniti rettangoli.
5) Affinché la funzione risulti ben definita deve essere

x
e > 1
 (argomento di un logartitmo),
x − y > 0 (argomento di una radice quadrata + termine a denomin.),

y − 2 > 0 (argomento di una radice quadrata + termine a denomin.).

La prima condizione è verificata per x > 0, quindi da tutti i punti del semipiano a destra dell’asse
delle y, retta esclusa. La seconda condizione può essere scritta come y < x ed è soddisfatta da tutti
i punti del piano al di sotto della bisettrice y = x, bisettrice esclusa. Infine, la terza condizione è
y > 2, soddisfatta da tutti i punti del piano al di sopra della retta y = 2, retta esclusa. L’insieme di
definizione della funzione è l’intersezione di questi tre insiemi.
6) Affinché la funzione risulti ben definita deve essere
(x − 1)(y − 2) > 0 (argomento di un logartitmo) ,
FUNZIONI REALI DI PIÙ VARIABILI REALI-SOLUZIONI 3

che equivale ai due sistemi


( (
x−1>0 x−1<0
y−2>0 y − 2 < 0.
Quindi l’insieme di definizione della funzione è l’unione dei due quadranti
{(x, y) ∈ R2 : x > 1, y > 2}, {(x, y) ∈ R2 : x < 1, y < 2}.

y=x

2 2
2

−2π −π 0 π 2π
1

−2

Esercizio 5. In tutti gli esempi il punto P0 in cui verificare la continuità è l’origine degli assi e il
valore della funzione in P0 è 0. Per dimostrare che la funzione è continua dobbiamo quindi mostrare
che, per ogni  > 0 fissato è possibile determinare δ > 0 tale che |f (x, y)| <  per ogni (x, y) tale che
x2 + y 2 < δ 2 .
1) Dalla disuguaglianza ”x2 + y 2 − 2xy ≥ 0” ricaviamo che

xy 1p
≤ x2 + y 2 ,

p
x2 + y 2 2

quindi se, fissato  > 0, scegliamo δ = 2 otteniamo che, se (x, y) verifica x2 + y 2 < δ 2 , allora
|f (x, y)| < δ/2 = .
2) Sappiamo che | arctan(xy)| < π/2 per ogni (x, y) ∈ R2 , quindi

xy arctan(xy) π xy πp
≤ p ≤ x2 + y 2

p
x2 + y 2 2 x2 + y 2 4

e, questa volta, si può scegliere δ = 4/π.


3) Sempre dalla disuguaglianza ”x2 + y 2 − 2xy ≥ 0” ricaviamo che
x3 y 1 2 1 2

2
x2 + y 2 ≤ 2 x ≤ 2 (x + y ) ,


quindi se, fissato  > 0, scegliamo δ = 2 otteniamo che, se (x, y) verifica x2 + y 2 < δ 2 , allora
|f (x, y)| < δ 2 /2 = .
4) La funzione non è continua perché il limite
x6
lim
(x,y)→(0,0) x6 + y 2

non esiste. Se infatti si restringe la funzione all’asse delle x si ha f (x, 0) = 1 per x 6= 0, mentre se si
restringe la funzione all’asse delle y si ha f (0, y) = 0. Quindi il limite della funzione in (0, 0) non può
esistere.
4 FUNZIONI REALI DI PIÙ VARIABILI REALI-SOLUZIONI

Esercizio 6.  p 
1): f (x, y) = log 1 + 3x2 + y 4 .
3x
fx (x, y) = p p ,
(1 + 3x2 + y 4 ) 3x2 + y 4
2y 3
fy (x, y) = p p .
(1 + 3x2 + y 4 ) 3x2 + y 4
2): f (x, y) = ex arctan(y/x) .
  y 
1
fx (x, y) = ex arctan(y/x) arctan(y/x) + x − 2 =
1 + (y/x)2 x
 
x arctan(y/x) xy
=e arctan(y/x) − 2 ,
x + y2
x2
   
x arctan(y/x) 1 1 x arctan(y/x)
fy (x, y) = e x =e .
1 + (y/x)2 x x2 + y 2
3): f (x, y) = cos(xy 2 + sin(xy)).
fx (x, y) = − sin(xy 2 + sin(xy))(y 2 + y cos(xy)),
fy (x, y) = − sin(xy 2 + sin(xy))(2xy + x cos(xy)).
4): f (x, y) = xy . Osserviamo che xy = ey log x . Quindi
y
fx (x, y) = ey log x = xy−1 y,
x
fy (x, y) = ey log x log x = xy log x.
2 /2
5): f (x, y) = xyex log(xy).
2 /2 2 /2 2 /2 y
fx (x, y) = yex log(xy) + xyxex log(xy) + xyex =
xy
2 /2
= ex y(1 + (1 + x2 ) log(xy)),
2 2 x 2
fy (x, y) = xex /2 log(xy) + xyex /2 = xex /2 (1 + log(xy)).
xy
6): f (x, y) = sin(x2 yexy ).
fx (x, y) = exy xy(2 + xy) cos(x2 yexy ),
fy (x, y) = exy x2 (1 + xy) cos(x2 yexy ).
7): f (x, y) = log(x2 + 4y 4 + 1).
2x 16y 3
fx (x, y) = , fy (x, y) = .
1 + x2 + 4y 4 1 + x2 + 4y 4
8): f (x, y) = (x + y)(x − y)(x2 + 3y).
fx (x, y) = (x − y)(x2 + 3y) + (x + y)(x2 + 3y) + (x + y)(x − y)2x =
= 4x3 −2xy(y − 3),
fy (x, y) = (x − y)(x2 + 3y) − (x + y)(x2 + 3y) + 3(x + y)(x − y) =
= x2 (3 − 2y) − 9y 2 .
Esercizio 7.
1): f (x, y) = xexy + y 7 , ~v = (−1, −1), P = (0, 1). Le derivate parziali della funzione f sono
fx (x, y) = exy + xyexy , fy (x, y) = x2 exy + 7y 6 ,
FUNZIONI REALI DI PIÙ VARIABILI REALI-SOLUZIONI 5

quindi il gradiente della funzione nel punto P è il vettore ∇f (0, 1) = (1, 7). Per il Teorema del
Gradiente la derivata direzionale di f in P lungo la direzione di ~v si ottiene facendo il prodotto √ scalare
tra il gradiente di f in P e il vettore unitario che ha la direzione e √ di ~v . Si ha k~v k = 2, quindi
il verso √
il vettore unitario che individua la direzione e il verso di ~v è (−1/ 2, −1/ 2) e la derivata direzionale
è √ √ √
f~v (0, 1) = −1/ 2 − 7/ 2 = −4 2 .
Infine, dal momento che f (0, 1) = 1, l’equazione del piano tangente è z = 1 + 1(x − 0) + 7(y − 1) ossia
z = x + 7y − 6.
2): f (x, y) = (x + y)2 , ~v = (0, −1), P = (2, 1).
∇f (x, y) = 2(x + y, x + y), ∇f (2, 1) = (6, 6), f (2, 1) = 9, k~v k = 1
f~v (2, 1) = −6, equazione del piano tangente: z = 6x + 6y − 9

3): f (x, y) = y cos(2x) + e−xy − 1, ~v = (1, −1), P = (0, 1). Le derivate parziali della funzione f sono
fx (x, y) = −2y sin(2x) − ye−xy , fy (x, y) = cos(2x) − xe−xy ,
quindi il gradiente della funzione nel punto P è il vettore ∇f (0, 1) = (−1, 1). Per il Teorema del
Gradiente la derivata direzionale di f in P lungo la direzione di ~v si ottiene facendo il prodotto √ scalare
e il verso√di ~v . Si ha k~v k = 2, quindi
tra il gradiente di f in P e il vettore unitario che ha la direzione √
il vettore unitario che individua la direzione e il verso di ~v è (1/ 2, −1/ 2) e la derivata direzionale è
√ √ √
f~v (0, 1) = −1/ 2 − 1/ 2 = − 2 .
Infine, dal momento che f (0, 1) = 1, l’equazione del piano tangente è z = 1 − (x − 0) + (y − 1) ossia
z = −x + y.
4): f (x, y) = xy 3 + log(1 + x2 ) − 3, ~v = (−1, 1), P = (0, 1).

 
3 2x 2
∇f (x, y) = y + 2
, 3xy , ∇f (0, 1) = (1, 0), f (0, 1) = −3, kvk = 2
1+x

f~v (0, 1) = −1/ 2, equazione del piano tangente: z = x − 3

2
5): f (x, y) = yex + sin(xy), ~v = (1, 1), P = (0, 1).
 2 2

∇f (x, y) = 2xyex + y cos(xy), ex + x cos(xy) ,

∇f (0, 1) = (1, 1), f (0, 1) = 1, kvk = 2

f~v (0, 1) = 2, equazione del piano tangente: z = x + y

6): f (x, y) = ex , ~v = (1, −1), P = (0, 0).



∇f (x, y) = (ex , 0), ∇f (0, 0) = (1, 0), f (0, 0) = 1, kvk = 2

f~v (0, 0) = 1/ 2, equazione del piano tangente: z = 1 + x
Esercizio 8.
 
0 0 0
fx (x, y, z) = 3, fy (x, y, z) = 5, fz (x, y, z) = 4, Hf (x, y, z) = 0 0 0
0 0 0
 
4 0 0
gx (x, y, z) = 4x, gy (x, y, z) = 8y, gz (x, y, z) = −1, Hg (x, y, z) = 0 8 0
0 0 0
6 FUNZIONI REALI DI PIÙ VARIABILI REALI-SOLUZIONI

hx (x, y, z) = zex+y , hy (x, y, z) = zex+y , hz (x, y, z) = ex+y ,


 x+y
zex+y ex+y

ze
Hh (x, y, z) = zex+y zex+y ex+y 
ex+y ex+y 0

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