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4.

7 Svolgimento degli esercizi 169


 
′′ ′ ′′ ′ 2
2y − y = 0
 y − 6y = x

✍ 1) y(0) = 0 ✍ 5) y(0) = 0

 ′ 
 ′
y (0) = −1 y (0) = 0
 
′′ ′′ ′
y − y = sin(2x) + x
 y + 2y = cos(3x) + 1

✍ 2) y(0) = 0 ✍ 6) y(0) = 0

 ′ 
 ′
y (0) = 0 y (0) = 0
 
′′ ′ ′′ ′
y + 2y + y = 0
 y + 2y + y = cos x + 2 sin x

3) y(0) = 1 7) y(0) = 0

 ′ 
 ′
y (0) = 0 y (0) = 0
 
′′ ′ ′′ ′ 3x
y + 3y + 5y = 0
 y + 2y + y = e

4) y(0) = 0 8) y(0) = 0

 ′ 
 ′
y (0) = 1 y (0) = 1

4.7 Svolgimento degli esercizi


Svolgimento dell’esercizio 4.1.
1) y ′ = 2xy 2 .
La funzione y(x) = 0, x ∈ R è soluzione. Per il Teorema di unicità della
soluzione del problema di Cauchy, ogni altra soluzione non si può annullare
mai. Per determinare le altre soluzioni separiamo le variabili:
1 ′
y = 2x .
y2
Passando alle primitive, otteniamo
1
− = x2 + c , c ∈ R.
y
Per esplicitare la y, dobbiamo prima assicurarci che x2 + c 6= 0. Se c > 0, non
abbiamo restrizioni sulla x. Se c ≤ 0, dovremo porre x2 6= −c. Sotto queste
condizioni, possiamo esplicitare la y:
1
y(x) = − , c ∈ R.
x2 +c
Abbiamo cosı̀ ottenuto che l’integrale generale è composto dalla soluzione co-
stante y(x) = 0, x ∈ R, dalle funzioni y(x) = −1/(x2 + c) corrispondenti a
170 Capitolo 4 Equazioni differenziali

c > 0, definite su tutto R, e da tre famiglie di funzioni, che hanno tutte legge
y(x) = −1/(x√2 + c) con c ≤ 0 ma di cui √ una famiglia
√ è definita nella semi-
retta (−∞,√ − −c), un’altra definita in (− −c, −c) e l’ultima definita nella
semiretta ( −c, +∞).
y
2) y ′ = − .
x
Dobbiamo escludere x = 0, quindi le soluzioni dell’equazione differenziale sa-
ranno definite su intervalli che non contengono l’origine. Sicuramente le fun-
zioni costanti y(x) = 0, x ∈ (−∞, 0) e y(x) = 0, x ∈ (0, +∞) sono soluzioni.
Per il Teorema di unicità della soluzione del problema di Cauchy, ogni altra so-
luzione non si può annullare mai. Per determinare le altre soluzioni separiamo
le variabili:
y′ 1
=− .
y x
Passando alle primitive, otteniamo

log |y| = − log |x| + c , c ∈ R.

Per esplicitare la y applichiamo la funzione esponenziale ad ambo i membri


dell’identità:
|y| = e− log |x|+c .
Per le proprietà dell’esponenziale si ha che
1
e− log |x|+c = e− log |x| ec = ec .
|x|
In conclusione, abbiamo che
1
y(x) = ±ec , c ∈ R.
|x|
Osserviamo che, per la suriettività della funzione esponenziale, ec con c che
varia in R corrisponde all’insieme di tutti i numeri positivi. Quindi ±ec , c ∈ R
corrisponde all’insieme di tutti i numeri reali non nulli. Quindi possiamo
riscrivere l’identità precedente come
1
y(x) = c , c ∈ R, c 6= 0 .
|x|
Quindi le soluzioni diverse da quelle nulle sono date dalla famiglia y(x) =
−c/x, c 6= 0, definite su (−∞, 0) e y(x) = c/x, c 6= 0, definite su (0, +∞).
Sinteticamente, possiamo scrivere y = c/x, c ∈ R, con x ∈ (−∞, 0) oppure
x ∈ (0, +∞).
4.7 Svolgimento degli esercizi 171

y′ ex
3) p = .
y2 − 2 2y
Iniziamo osservando che deve essere y 6= 0, ossia nessuna soluzione si può mai
annullare, altrimenti non ha senso la frazione a destra dell’uguale. Inoltre
deve essere y 2 > 2 per dar senso alla radice quadrata
√ a denominatore. Quindi
√ soluzioni che saranno o sempre maggiori di 2, oppure sempre minori
avremo
di − 2. Per determinare queste soluzioni, separiamo le variabili
2y
p y ′ = ex ,
y2 −2
e poi passiamo alle primitive
p
2 y 2 − 2 = ex + c , c ∈ R.
Abbiamo cosı̀ ottenuto un’identità che determina le soluzioni y(x) in forma
implicita. Riscriviamo l’identità come
p 1
y 2 − 2 = ex + c , c ∈ R .
2
(Osserviamo che, data l’arbitrarietà di c, non abbiamo scritto c/2, ma solo
riscalato la costante.)
Per poter esplicitare la y, dobbiamo elevare al quadrato i due membri
dell’identità. Questa operazione è corretta solo se 21 ex + c > 0, ossia nei casi
(
x ∈ R, se c ≥ 0 ,
x ∈ (log(−2c), +∞) , se c < 0 .
Quindi, tenendo conto di queste limitazioni sulla variabile x, possiamo elevare
i due membri al quadrato, ottenendo y 2 − 2 = ( 12 ex + c)2 , c ∈ R, ossia
 2
2 1 x
y = e + c + 2, c ∈ R.
2
A questo punto, dal momento che il secondo membro è sempre strettamente
positivo, possiamo esplicitare la y come
s 2
1 x
y=± e + c + 2, c ∈ R.
2
Quindi le soluzioni dell’equazione differenziale sono le funzioni
s 2 s 2
1 x 1 x
y(x) = e + c + 2 , y(x) = − e + c + 2,
2 2
172 Capitolo 4 Equazioni differenziali

definite su tutto R quando c ≥ 0, oppure definite solo su (−∞, log(−2c)), se


c < 0.
4) y ′ = ex−y .
y(x) = log(ex + c), c ∈ R, definite su tutto R quando c ≥ 0, oppure definite
solo su (log(−c), +∞), se c < 0.
1 + y2
5) yy ′ = .
x
Dobbiamo porre x 6= 0, quindi al più le soluzioni saranno definite sulla semi-
retta (−∞, 0) o sulla semiretta (0, +∞). Osserviamo che una soluzione non si
può mai annullare, perché in x tale che y(x) = 0 l’equazione non è verificata.
Separiamo le variabili
y 1
2
y′ = ,
1+y x
e passiamo alle primitive
1
log(1 + y 2 ) = log |x| + c , c ∈ R.
2
Riscriviamo l’identità che definisce implicitamente la y come

log(1 + y 2 ) = 2 log |x| + c , c ∈ R.

Calcolando l’esponenziale ad ambo i membri, cosa che si può fare senza alcuna
restrizione su x, otteniamo

1 + y 2 = e2 log |x|+c , c ∈ R,

ossia
y 2 = e2 log |x|+c − 1 = ec x2 − 1 , x 6= 0 , c ∈ R,
Dal momento che y 2 deve essere strettamente positivo, quest’ultima identità ha
senso solo se ec x2 −1 > 0, cioè per x appartenente alle semirette (−∞, −e−c/2 )
e (e−c/2 , +∞). Sotto queste restrizioni sulla variabile x, possiamo esplicitare
y, ottenendo p
y(x) = ± ec x2 − 1 , c ∈ R .
Quindi l’integrale generale dell’equazione differenziale è composto dalle fun-
zioni p p
y(x) = − ec x2 − 1 , y(x) = ec x2 − 1 ,
definite o sulla semiretta (−∞, −e−c/2 ), oppure sulla semiretta (e−c/2 , +∞).
Osserviamo esplicitamente che abbiamo due √ famiglie di soluzioni negative,
definite attraverso la stessa legge y(x) = − ec x2 − 1, ma su domini differenti
4.7 Svolgimento degli esercizi 173

((−∞, −e−c/2 ), oppure (e−c/2 , +∞)) e due √ famiglie di di soluzioni positive,


definite attraverso la stessa legge y(x) = ec x2 − 1, ma su domini differenti
((−∞, −e−c/2 ), oppure (e−c/2 , +∞)).
 
′ 1
6) y = 1 + y.
x
y(x) = cxex , c ∈ R, definita su (−∞, 0) oppure su (0, +∞).
Svolgimento dell’esercizio 4.2.
y
1) y ′ = , y(1) = 1.
x(x − 2)
Per dare senso all’equazione dobbiamo porre x 6= 0 e x 6= 2. Poiché la condizio-
ne iniziale richiede che la soluzione sia definita per x0 = 1, al più tale soluzione
sarà definita nell’intervallo (0, 2). Inoltre la funzione nulla su (0, 2) è soluzio-
ne dell’equazione differenziale con condizione iniziale, ad esempio, y(1) = 0,
quindi la soluzione del nostro problema di Cauchy non si annullerà mai (in
realtà sarà sempre positiva, perché y(1) = 1). Questo ci permette di separare
le variabili
y′ 1
= .
y x(x − 2)
Passando alle primitive (la funzione di destra è una funzione razionale che si
integra per decomposizione in fratti semplici) otteniamo
 
1 |x − 2|
log |y| = log + c, c ∈ R.
2 |x|
Togliamo i moduli in funzione della condizione iniziale: per quanto detto prima
y > 0 e x ∈ (0, 2), quindi
 
1 2−x
log y = log + c, c ∈ R.
2 x
Determiniamo la costante attraverso la condizione iniziale: 0 = 0 + c. Esplici-
tiamo y a partire da  
1 2−x
log y = log .
2 x
applicando la funzione esponenziale ai due membri dell’identità:
r
1
log ( 2−x
) 2−x
y(x) = e 2 x = .
x
q
2−x
Concludendo, la soluzione del problema di Cauchy è la funzione y(x) = x
definita sull’intervallo (0, 2).
174 Capitolo 4 Equazioni differenziali

y2 + 1
2) y ′ = , y(0) = 0.
x2 + 1
Non abbiamo restrizioni da porre né nella x né nella y per poter separare le
variabili. Otteniamo
y′ 1
2
= 2 ,
y +1 x +1
e, passando alle primitive,

arctan y = arctan x + c , c ∈ R.

Determiniamo la costante c attraverso la condizione iniziale: si ha che 0 =


arctan(y(0)) = c. Quindi la soluzione del problema di Cauchy è definita
implicitamente dall’identità arctan y = arctan x. Si ha quindi che y(x) = x,
definita su tutto R.
y
3) y ′ log y = , y(e2 ) = e.
x
Deve essere y > 0 per dare senso al logaritmo, quindi la soluzione sarà stret-
tamente positiva. Inoltre la soluzione non può mai valere 1 perché per y = 1
si annulla log y e l’equazione non può essere verificata. Infine dobbiamo porre
x 6= 0, quindi la soluzione che ci interessa sarà al più definita sulla semiretta
(0, +∞), che contiene il dato iniziale x0 = e2 . Separiamo le variabili

log y ′ 1
y = ,
y x
e passiamo alle primitive

log2 y
= log |x| + c , c ∈ R.
2
Siccome ci interessa una soluzione definita per x > 0, possiamo riscrivere
l’identità precedente come

log2 y = 2 log x + c , c ∈ R.

Calcoliamo la costante c imponendo la condizione iniziale: 1 = 4 + c, da


cui c = −3, che andiamo a sostituire nell’identità precedente, ottenendo
log2 y = 2 log x − 3. Ora dobbiamo esplicitare y. Dobbiamo preliminarmen-
te porre 2 log x − 3 > 0, da cui abbiamo che deve essere x > e3/2 . Quindi
per x ∈ (e3/2 , +∞) possiamo passare√ alla radice quadrata dei due termini
dell’identità, ottenendo log y = 2 log x − 3 per x ∈ (e3/2 , +∞). Infine ap-
plichiamo l’esponenziale
√ ad ambo i membri e concludiamo che la soluzione
cercata è y(x) = e 2 log x−3 definita sulla semiretta (e3/2 , +∞).
4.7 Svolgimento degli esercizi 175

y′ −2x
4) √ = , y(2) = 1.
y 1 − x2
Deve essere y > 0 per dare senso alla radice a denominatore. Quindi la
soluzione sarà strettamente positiva. Per quanto riguarda la x, deve essere
x2 6= 1. Dal momento che vogliamo che la soluzione sia definita per x = 2, tale
soluzione sarà definita al più in (1, +∞). Con questi presupposti, separiamo
le variabili
1 −2x
√ y′ = ,
y 1 − x2
e, passando alle primitive

2 y = log |1 − x2 | + c , c ∈ R.

Togliamo il modulo, tenendo conto del fatto che la soluzione sarà definita al
più sulla semiretta (1, +∞):
√ 1
y= log(x2 − 1) + c , c ∈ R.
2
Determiniamo la costante c utilizzando la condizione iniziale: 1 = (log 3)/2+c.
Quindi c = 1 − (log 3)/2 e l’identità diventa
 2 
√ 1 x −1
y = log + 1.
2 3
Prima di elevare al quadrato ambo i membri dobbiamo imporre
 2 
1 x −1
log + 1 > 0,
2 3

ossia x2 −1 > 3e−2 e in conclusione x > 1 + 3e−2 (ricordiamo che ci eravamo
già limitati alle x > 1). Quindi la soluzione è
  2  2
1 x −1
y(x) = log +1 ,
2 3

definita sulla semiretta ( 1 + 3e−2 , +∞).
x 2 2
5) y ′ = ex −y , y(−1) = 2.
y p 2
La soluzione è y(x) = log(ex + e4 − e) definita su tutto R.
 2 
6) y ′ e−y + x = 0 , y(0) = 0. La soluzione è y(x) = − log x2 + 1 definita su
tutto R.
176 Capitolo 4 Equazioni differenziali

Svolgimento dell’esercizio 4.3.


y
1) y ′ = , x ∈ (0, 1).
x log x
Si tratta di un’equazione omogenea con a(x) = (x log x)−1 , funzione continua
sull’intervallo (0, 1). Calcoliamo le primitive di a:
Z h i Z
1 t=log x 1
dx = dt= 1 dx = dt = log |t| + c = log | log x| + c .
x log x x t

Scegliamo la primitiva A(x) corrispondente al valore c = 0 e osserviamo che,


dal momento che x ∈ (0, 1), si ha | log x| = − log x. Quindi l’integrale generale

y(x) = c elog(− log x) = −c log x , x ∈ (0, 1) , c ∈ R.

y
2) y ′ = √ , x ∈ (−3, +∞).
x+3 √
L’integrale generale è y(x) = c e2 x+3 , x ∈ (−3, +∞), c ∈ R.
sin x
3) y ′ = √ y, x ∈ (− π2 , π2 ).
cos x √
Si tratta di un’equazione omogenea con a(x) = sin x/ cos x, funzione continua
sull’intervallo (−π/2, π/2). Calcoliamo le primitive di a:
Z Z
sin x  t=cos x  1 √ √
√ dx = dt=− sin xdx = − √ dt = −2 t + c = −2 cos x + c .
cos x t

Se scegliamo la primitiva A(x) corrispondente al valore c = 0, √otteniamo


che l’integrale generale dell’equazione differenziale è y(x) = c e−2 cos x , x ∈
(− π2 , π2 ), c ∈ R.
y
4) y ′ + = cos x, x ∈ (0, +∞).
x
Si tratta di un’equazione non omogenea con a(x) = −1/x e b(x) = cos x,
funzioni continue in (0, +∞). Scegliamo A(x) = − log x, in modo che eA(x) =
1/x. Calcoliamo ora le primitive di b(x)e−A(x) :
Z h i Z
(x)′ =1
x cos x dx = R
cos x dx=sin x =x sin x − sin x dx = x sin x + cos x + c .

Quindi l’integrale generale è y(x) = x1 (cos x + x sin x + c), x ∈ (0, +∞), c ∈ R.


x  
5) y ′ = 2 y − x, x ∈ − √12 , √12 .
2x − 1
4.7 Svolgimento degli esercizi 177

Si tratta di un’equazione non omogenea con a(x) = x/(2x2 − 1) e b(x) = −x,


funzioni continue in (− √12 , √12 ). Calcoliamo le primitive di a(x):
Z Z
x   1 1 1 1
dx = t=2x2 −1 = dt = log |t| + c = log |2x2 − 1| + c .
2x2 − 1 dt=4x dx 4 t 4 4
Scegliamo la primitiva A(x) corrispondente a c = 0. Inoltre osserviamo
√ che
|2x2 − 1| = 1 − 2x2 nell’intervallo (− √12 , √12 ). Quindi eA(x) = 4 1 − 2x2 .
Calcoliamo ora le primitive di b(x)e−A(x) :
Z h i Z
−x t=1−2x2 = 1 1 1√4 1p

4
dx = dt=−4x dx
√4
dt = t3 + c = 4 (1 − 2x2 )3 + c .
1 − 2x2 4 t 3 3

Quindi l’integrale generale è y(x) = 31 (1 − 2x2 ) + c 4 1 − 2x2 , x ∈ (− √12 , √12 ),
c ∈ R.
6) y ′ + 2y = e−x , x ∈ R.
L’integrale generale è y(x) = e−x + c e−2x , x ∈ R, c ∈ R.
cos x
7) y ′ + y = x, x ∈ (0, π).
sin x
L’integrale generale è y(x) = sin1 x (sin x − x cos x + c), x ∈ (0, π), c ∈ R.
2x + 2
8) y ′ = − y + ex , x ∈ R, c ∈ R.
x2
+ 2x + 3
Si tratta di un’equazione non omogenea con a(x) = − x22x+2 x
+2x+3 e b(x) = e . Os-
serviamo che il discriminante del polinomio x2 + 2x + 3 è −8, quindi il polino-
mio è sempre strettamente positivo. In particolare i coefficienti dell’equazione
lineare sono continui su tutto R. Calcoliamo le primitive di a(x):
Z h i Z
2x + 2 t=x2 +2x+3 1
− 2
dx = dt=(2x+2) dx = − dt = − log |t| + c =
x + 2x + 3 t
= − log(x2 + 2x + 3) + c .

Scegliamo la primitiva A(x) corrispondente a c = 0, in modo che eA(x) =


1/(x2 + 2x + 3). Calcoliamo ora le primitive di b(x)e−A(x) :
Z h 2 i
′ =2x+2
ex (x2 + 2x + 3) dx = (x +2x+3)
R x
e dx=ex
=
Z h i
(x+1)′ =1
= (x2 + 2x + 3)ex − 2 (x + 1)ex dx = R ex dx=ex =

= (x2 + 2x + 3)ex − 2(x + 1)ex + 2ex + c = ex (x2 + 3) + c .


1
Quindi l’integrale generale è y(x) = x2 +2x+3
(ex (x2 + 3) + c), x ∈ R, c ∈ R.
178 Capitolo 4 Equazioni differenziali

Svolgimento dell’esercizio 4.4.


1) y ′ = 3y + e−x , y(0) = 1.
I coefficienti dell’equazione differenziale sono a(x) = 3 e b(x) = e−x che risul-
tano essere funzioni continue su tutto R. La primitiva della funzione a(x) che
ci occorre è Z x
A(x) = 3 dt = 3x ,
0

mentre la primitiva di b(x)e−A(x) che ci occorre è


Z x
1
C(x) = e−t e−3t dt = − (e−4x − 1) .
0 4

Quindi, essendo y0 = 1, la soluzione del problema di Cauchy è la funzione


3x
y(x) = e4 (5 − e−4x ), x ∈ R.
2) y ′ = y sin x + sin x cos x , y(0) = 0.
I coefficienti dell’equazione differenziale sono a(x) = sin x e b(x) = sin x cos x
che risultano essere funzioni continue su tutto R. La primitiva della funzione
a(x) che ci occorre è
Z x
A(x) = sin t dt = − cos x + 1 ,
0

mentre la primitiva di b(x)e−A(x) che ci occorre è


Z x Z cos x
cos t−1
 s=cos t  −1
C(x) = sin t cos t e dt = ds=− sin t dt = − e s es ds =
0 1
= −e−1 [ses − es ]cos
1
x
= (1 − cos x)ecos x−1 .

Quindi, essendo y0 = 0, la soluzione del problema di Cauchy è

y(x) = e− cos x+1 (1 − cos x)ecos x−1 = 1 − cos x , x ∈ R.

2
3) y ′ = 2xy + xex /2 , y(0) = 1.
2 2
La soluzione è y(x) = ex (2 − e−x /2 ), x ∈ R.
sin x π 
4) y ′ = y , y = 1.
1 + cos2 x 2
La soluzione è y(x) = e− arctan(cos x) , x ∈ R.
5) y ′ = 2xy − y , y(−2) = 1.
2
La soluzione è y(x) = ex −x−6 , x ∈ R.
4.7 Svolgimento degli esercizi 179

2xy
6) y ′ = + 3 , y(2) = 0.
x2 − 1
I coefficienti dell’equazione differenziale sono a(x) = x22x−1 e b(x) = 3. Il
coefficiente a risulta essere continuo per x 6= ±1. Dal momento che cerchiamo
una soluzione definita per x = 2, dovremo limitarci alle x nella semiretta
(1, +∞). La primitiva della funzione a(x) che ci occorre è
Z x  
2t 2 1 2
A(x) = 2
dt = log(x − 1) − log 3 = log (x − 1) , x ∈ (1, +∞) ,
2 t −1 3

mentre la primitiva di b(x)e−A(x) che ci occorre è


Z x     
1 9 t−1 x 9 x−1
C(x) = 9 2
dt = log = log 3 , x ∈ (1, +∞) .
2 t −1 2 t+1 2 2 x+1

(L’integrale della funzione razionale è stato calcolato per decomposizione in


fratti semplici.) Quindi,
 essendo
 y0 = 0, la soluzione del problema di Cauchy
3 2 3x−3
è y(x) = 2 (x − 1) log x+1 , x ∈ (1, +∞).
Svolgimento dell’esercizio 4.5.
1) y ′′ + 4y = x2 .
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = x2 . Ini-
ziamo determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associata.
L’equazione caratteristica è λ2 + 4 = 0, che non ha soluzioni reali. Abbiamo
α = 0 e β = 2, da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omoge-
nea associata è y(x) = A cos(2x) + B sin(2x), con A e B ∈ R. Determinia-
mo ora una soluzione particolare con il metodo di somiglianza: consideriamo
ϕ(x) = ax2 + bx + c e determiniamo i coefficienti del polinomio in modo tale
che ϕ sia una soluzione dell’equazione differenziale. Abbiamo ϕ′ (x) = 2ax + b
e ϕ′′ (x) = 2a. Quindi l’equazione è verificata se 2a+ 4ax2 + 4bx+ 4c = x2 ossia
per 4a = 1, 4b = 0 e 2a + 4c = 0, cioè a = 1/4, b = 0 e c = −1/8. Abbiamo
ottenuto che ϕ(x) = 14 x2 − 18 è una soluzione particolare dell’equazione. Pos-
siamo quindi concludere che l’integrale generale dell’equazione differenziale è
y(x) = A cos(2x) + B sin(2x) + 41 x2 − 18 , con A e B ∈ R.
2) y ′′ + 16y = 0.
L’integrale generale è y(x) = A cos(4x) + B sin(4x), con A, B ∈ R.
3) y ′′ − 4y = 2 + x.
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = x + 2.
Iniziamo determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associa-
ta. L’equazione caratteristica è λ2 − 4 = 0, che ha due soluzioni reali λ1 = 2
180 Capitolo 4 Equazioni differenziali

e λ2 = −2, da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omogenea


associata è y(x) = Ae2x + Be−2x , con A e B ∈ R. Determiniamo ora una solu-
zione particolare con il metodo di somiglianza: consideriamo ϕ(x) = ax + b e
determiniamo i coefficienti del polinomio in modo tale che ϕ sia una soluzione
dell’equazione differenziale. Abbiamo ϕ′ (x) = a e ϕ′′ (x) = 0. Quindi l’equa-
zione è verificata se −4ax − 4b = 2 + x ossia per −4a = 1, −4b = 2. Abbiamo
ottenuto che ϕ(x) = − 14 x − 12 è una soluzione particolare dell’equazione. Pos-
siamo quindi concludere che l’integrale generale dell’equazione differenziale è
y(x) = Ae2x + Be−2x − 41 x − 21 , con A e B ∈ R.
4) 4y ′′ + 4y ′ + y = e2x + cos x.
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = e2x + cos x.
Iniziamo determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associa-
ta. L’equazione caratteristica è 4λ2 + 4λ + 1 = 0, che ha un’unica soluzione
reale λ1 = −1/2, da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omo-
genea associata è y(x) = Ae−x/2 + Bxe−x/2 , con A e B ∈ R. Determinia-
mo ora una soluzione particolare dell’equazione. Utilizziamo il principio di
sovrapposizione che ci garantisce che una soluzione particolare è data dalla
somma ϕ1 (x) + ϕ2 (x) dove ϕ1 (x) è una soluzione particolare dell’equazio-
ne differenziale con termine noto f1 (x) = e2x , mentre ϕ2 (x) è una soluzione
particolare dell’equazione differenziale con termine noto f2 (x) = cos x. Inizia-
mo a determinare ϕ1 della forma ϕ1 (x) = Ce2x . Abbiamo ϕ′1 (x) = 2Ce2x
e ϕ′′1 (x) = 4Ce2x , quindi l’equazione con termine noto f1 (x) è soddisfat-
ta se (16 + 8 + 1)Ce2x = e2x , ossia per C = 1/25. Abbiamo ottenuto
ϕ1 (x) = e2x /25. Determiniamo ora ϕ2 della forma ϕ2 (x) = a cos x + b sin x.
Abbiamo ϕ′2 (x) = −a sin x + b cos x e ϕ′′2 (x) = −a cos x − b sin x. Quindi
l’equazione con termine noto f2 (x) è verificata se
4(−a cos x − b sin x) + 4(−a sin x + b cos x) + a cos x + b sin x = cos x ,
ossia se a = −3/25 e b = 4/25. Quindi ϕ2 (x) = (−3 cos x + 4 sin x)/25 e
l’integrale generale dell’equazione differenziale è y(x) = Ae−x/2 + Bxe−x/2 +
e2x /25 + (−3 cos x + 4 sin x)/25.
5) y ′′ + 2y ′ − 3y = xex .
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = xex . Inizia-
mo determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associata. L’e-
quazione caratteristica è λ2 + 2λ − 3 = 0, che ha due soluzioni reali λ1 = −3
e λ2 = 1, da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omogenea
associata è y(x) = Ae−3x + Bex , con A e B ∈ R. Determiniamo ora una
soluzione particolare con il metodo di somiglianza: inizieremmo consideran-
do ϕ(x) = (ax + b)ex e cercando di determinare i coefficienti del polinomio
4.7 Svolgimento degli esercizi 181

in modo tale che ϕ sia una soluzione dell’equazione differenziale. Si può ve-
rificare che non si riesce a trovare una soluzione di questa forma. Allora
tentiamo alzando il grado del polinomio, ossia con una funzione della forma
ϕ(x) = (ax2 + bx + c)ex , e determiniamo i coefficienti del polinomio in modo
tale che ϕ sia una soluzione dell’equazione differenziale. Abbiamo

ϕ′ (x) = (ax2 + (2a + b)x + b + c)ex , ϕ′′ (x) = (ax2 + (4a + b)x + 2a + 2b + c)ex ,

e quindi l’equazione è verificata se

(ax2 +(4a + b)x + 2a + 2b + c)ex +


+ 2(ax2 + (2a + b)x + b + c)ex − 3(ax2 + bx + c)ex = xex .

Fatte le dovute semplificazioni si ottiene che deve essere (8ax + 2a + 4b)ex =


xex , ossia 8a = 1, 2a+4b = 0, da cui a = 1/8 e b = −1/16, mentre c può essere
qualsiasi (sceglieremo c = 0). Abbiamo ottenuto che ϕ(x) = ( 18 x2 − 16 1
x)ex
è una soluzione particolare dell’equazione. Possiamo quindi concludere che
l’integrale generale dell’equazione differenziale è y(x) = Ae−3x + Bex + ( 18 x2 −
1 x
16 x)e , con A e B ∈ R.
6) y ′′ − 2y = 0. √ √
L’integrale generale è y(x) = Ae 2x + Be− 2x , con A, B ∈ R.
7) y ′′ − 2y ′ + 5y = e−2x .
1 −2x
L’integrale generale è y(x) = ex (A cos(2x)+B sin(2x))+ 13 e , con A, B ∈ R.
8) y ′′ − 6y ′ + 9y = x.
1
L’integrale generale è y(x) = Ae3x + Bxe3x + 27 (3x + 2), con A, B ∈ R.
9) y ′′ − y = ex + x2 .
L’integrale generale è y(x) = Aex + Be−x − 2 − x2 + 12 xex , con A, B ∈ R.
10) y ′′ + 2y ′ + y = 6 sin(2x).
24 18
L’integrale generale è y(x) = Ae−x + Bxe−x − 25 cos(2x) − 25 sin(2x), con A,
B ∈ R.
Svolgimento dell’esercizio 4.6.
1) 2y ′′ − y ′ = 0 , y(0) = 0 , y ′ (0) = −1.
Si tratta di una equazione omogenea. L’equazione caratteristica è 2λ2 − λ = 0
che ha due soluzioni reali λ1 = 0 e λ2 = 1/2. Di conseguenza l’integrale
generale è y(x) = A + Bex/2 . Imponiamo le condizioni iniziali per determinare
la soluzione del problema di Cauchy. Abbiamo y ′ (x) = (B ex/2 )/2 e quindi

y(0) = A + B = 0 , y ′ (0) = B/2 = −1 ,


182 Capitolo 4 Equazioni differenziali

da cui si ricava B = −2 e A = 2. In conclusione, la soluzione è y(x) = 2−2ex/2 .


2) y ′′ − y = sin(2x) + x , y(0) = 0 , y ′ (0) = 0.
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = sin(2x) + x.
Iniziamo determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associata.
L’equazione caratteristica è λ2 − 1 = 0, che ha due soluzioni reali λ1 = −1 e
λ2 = 1, da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omogenea asso-
ciata è y(x) = Ae−x + Bex , con A e B ∈ R. Determiniamo ora una soluzione
particolare dell’equazione. Utilizziamo il principio di sovrapposizione che ci
garantisce che una soluzione particolare è data dalla somma ϕ1 (x) + ϕ2 (x)
dove ϕ1 (x) è una soluzione particolare dell’equazione differenziale con termi-
ne noto f1 (x) = x, mentre ϕ2 (x) è una soluzione particolare dell’equazione
differenziale con termine noto f2 (x) = sin(2x). Iniziamo a determinare ϕ1
della forma ϕ1 (x) = ax + b. Abbiamo ϕ′1 (x) = a e ϕ′′1 (x) = 0, quindi l’e-
quazione termine noto f1 (x) è soddisfatta se −ax − b = x, ossia per a = −1
e b = 0. Abbiamo ottenuto ϕ1 (x) = −x. Determiniamo ora ϕ2 della forma
ϕ2 (x) = a cos(2x) + b sin(2x). Abbiamo ϕ′2 (x) = −2a sin(2x) + 2b cos(2x) e
ϕ′′2 (x) = −4a cos(2x) − 4b sin(2x). Quindi l’equazione termine noto f2 (x) è
verificata se

−4a cos(2x) − 4b sin(2x) − a cos(2x) − b sin(2x) = sin(2x) ,

ossia se a = 0 e b = −1/5. Quindi ϕ2 (x) = −1 sin(2x)/5 e l’integrale generale


dell’equazione differenziale è y(x) = Ae−x + Bex − x − 1 sin(2x)/5, con A e
B ∈ R. Determiniamo infine le costanti A e B imponendo le condizioni iniziali:
deve essere y(0) = A + B = 0, quindi A = −B; inoltre
2
y ′ (x) = −B(−e−x ) + Bex − 1 − cos(2x) ,
5
e quindi y ′ (0) = 2B − 1 − 52 = 0 da cui B = 7/10 (e A = −B = −7/10). Se ne
conclude che la soluzione è y(x) = −7e−x /10 + 7ex /10 − x − sin(2x)/5.
3) y ′′ + 2y ′ + y = 0 , y(0) = 1 , y ′ (0) = 0.
La soluzione è y(x) = e−x (1 + x).
4) y ′′ + 3y ′ + 5y = 0 , y(0) = 0 , y ′ (0)
 √= 1.
2 −3x/2 11x
La soluzione è y(x) = √11 e sin 2 .

5) y ′′ − 6y ′ = x2 , y(0) = 0 , y ′ (0) = 0.
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = x2 . Iniziamo
determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associata. L’equa-
zione caratteristica è λ2 − 6λ = 0, che ha due soluzioni reali λ1 = 0 e λ2 = 6,
4.7 Svolgimento degli esercizi 183

da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omogenea associata è


y(x) = A+ Be6x , con A e B ∈ R. Determiniamo ora una soluzione particolare.
Osserviamo che nell’equazione non compare esplicitamente la y, quindi non riu-
sciremo a trovare una soluzione particolare della stessa forma del termine noto
(polinomio di secondo grado), ma dovremo cercare una soluzione della forma
ϕ(x) = ax3 + bx2 + cx. Abbiamo ϕ′ (x) = 3ax2 + 2bx + c e ϕ′′ (x) = 6ax + 2b.
Quindi l’equazione è verificata se 6ax + 2b − 6(3ax2 + 2bx + c) = x2 , ossia
se a = −1/18, b = −1/36, c = −1/108 e l’integrale generale dell’equazione
differenziale è y(x) = A + Be6x − x3 /18 − x2 /6 − x/108, con A e B ∈ R.
Determiniamo infine le costanti A e B imponendo le condizioni iniziali: deve
essere y(0) = A + B = 0, cioè A = −B; inoltre si ha
1 1 1 1
y ′ (x) = 6Be6x − x2 − x − , y ′ (0) = 6B − ,
6 3 108 108
da cui si ricava B = 1/648 e A = −B = −1/648. Se ne conclude che la
soluzione è y(x) = −1/648 + e6x /648 − x3 /18 − x2 /36 − x/108.
6) y ′′ + 2y ′ = cos(3x) + 1 , y(0) = 0 , y ′ (0) = 0.
Si tratta di una equazione non omogenea con termine noto f (x) = cos(3x) + 1.
Iniziamo determinando l’integrale generale dell’equazione omogenea associata.
L’equazione caratteristica è λ2 + 2λ = 0, che ha due soluzioni reali λ1 = 0
e λ2 = −2, da cui si ricava che l’integrale generale dell’equazione omogenea
associata è y(x) = A+Be−2x , con A e B ∈ R. Determiniamo ora una soluzione
particolare dell’equazione. Utilizziamo il principio di sovrapposizione che ci
garantisce che una soluzione particolare è data dalla somma ϕ1 (x)+ϕ2 (x) dove
ϕ1 (x) è una soluzione particolare dell’equazione differenziale con termine noto
f1 (x) = 1, mentre ϕ2 (x) è una soluzione particolare dell’equazione differenziale
con termine noto f2 (x) = cos(3x). Siccome nell’equazione non compare la
y, dobbiamo cercare ϕ1 della forma ϕ1 (x) = ax. Abbiamo ϕ′1 (x) = a e
ϕ′′1 (x) = 0, quindi l’equazione termine noto f1 (x) è soddisfatta se 2a = 1,
ossia per a = 1/2. Abbiamo ottenuto ϕ1 (x) = x/2. Determiniamo ora ϕ2 della
forma ϕ2 (x) = a cos(3x)+b sin(3x). Abbiamo ϕ′2 (x) = −3a sin(3x)+3b cos(3x)
e ϕ′′2 (x) = −9a cos(3x) − 9b sin(3x). Quindi l’equazione termine noto f2 (x) è
verificata se

−9a cos(3x) − 9b sin(3x) − 6a sin(3x) + 6b cos(3x) = cos(3x) ,

ossia se a = −1/13 e b = 2/39. Quindi ϕ2 (x) = − cos(3x)/13 + 2 sin(3x)/39 e


l’integrale generale dell’equazione differenziale è
x 1 2
y(x) = A + Be−2x + − cos(3x) + sin(3x), A, B ∈ R.
2 13 39
184 Capitolo 4 Equazioni differenziali

Determiniamo infine le costanti A e B imponendo le condizioni iniziali: deve


essere y(0) = A + B − 1/13 = 0; inoltre
1 3 6
y ′ (x) = −2Be−2x + + sin(3x) + cos(3x) ,
2 13 39
quindi la seconda condizione iniziale diventa y ′ (0) = −2B + 1/2 + 6/39 = 0 da
cui si ricava B = 17/52. Infine si ha A = −B + 1/13 = −1/4. Se ne conclude
che la soluzione è y(x) = −1/4 + 17e−2x /52 + x/2 − cos(3x)/13 + 2 sin(3x)/39.
7) y ′′ + 2y ′ + y = cos x + 2 sin x , y(0) = 0 , y ′ (0) = 0.
La soluzione è y(x) = e−x + xe−x /2 − cos x + (sin x)/2.
8) y ′′ + 2y ′ + y = e3x , y(0) = 0 , y ′ (0) = 1.
1
La soluzione è y(x) = 16 (e3x − e−x + 12xe−x ).

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