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IL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE

DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
DEGLI EDIFICI

PROTOCOLI

Consulente progettazione Integrata


Esperto ITACA
Roberto Pichetto
Green Building Challenge
Nasce come processo di R&S, nel 1996:
principio della contestualizzazione
OBIETTIVO
sviluppare uno standard internazionale per la valutazione
della qualità ambientale degli edifici
superare i limiti strutturali dei sistemi di prima generazione
Metodologia di valutazione
SBMethod
La struttura dell’ SBMethod si basa su di una struttura così
composta

Criteri di valutazione e indicatori quantitativi o qualitativi

Sistema di normalizzazione (attribuzione punteggi/scale di


prestazione)

Sistema di pesatura

Sistema di aggregazione (punteggio finale)

Sistema di labelling
Quanto detto prima si può così
schematizzare
Altro
Uffici

Residenziale

Qualità del sito

Consumo di risorse

Carichi ambientali

Qualità ambientale
indoor

Qualità del servizio

Aspetti socio-
economici
Aspetti culturali e
percettivi

Pre-Design Progetto Costruzione Esercizio


Sistema di aggregazione
Per rendere il tutto fruibile occorre immaginare il cubo visto prima in
2D, dove osgni cubetto è composto al suo interno da latri cubetti
Il Protocollo ITACA è uno strumento di valutazione del livello di sostenibilità delle
costruzioni approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province
autonome.
È stato sviluppato dal Gruppo di lavoro interregionale “Edilizia Sostenibile” istituito
presso ITACA, con il supporto tecnico di iiSBE Italia e ITC-CNR, e basato sullo strumento di
valutazione internazionaleSBTool, realizzato nell’ambito del processo di ricerca Green
Building Challenge.
Accanto alla versione nazionale di Protocollo sono stati sviluppati, nel corso degli anni,
diverse versioni che attuano specifiche politiche regionali in materia.

http://www.itaca.org/valutazione_sostenibilita.asp
COSA È IL PROTOCOLLO ITACA
Il Protocollo ITACA consente di valutare e certificare la prestazione di un edificio rispetto alle principali problematiche relative alla
sostenibilità delle costruzioni: consumi energetici, di acqua, di materiali, impatto sul sito, emissioni, rifiuti, comfort e qualità del servizio. La
costruzione riceve un punteggio di rating che permette di classificare il livello di sostenibilità raggiunto rispetto a quello della prassi costruttiva
tipica italiana

Il Protocollo ITACA è: Il Protocollo ITACA NON è:


• Strumento volontario • Strumento obbligatorio
• Strumento per tener sotto controllo i costi • Non genera extracosti
• Strumento per la pianificazione e controllo del • Strumento che obbliga ad attuare determinate
progetto scelte progettuali
• Strumento per l’ approvvigionamento dei • Strumento che obbliga l’ acquisto di un
materiali sulla base della performance espressa materiale a discapito di altri
• Strumento a supporto dell’ organizzazione del • Strumento che impone obblighi aggiuntiti alla
cantiere normale gestione del cantiere
• Strumento che la qualità energetico ambientale • Valutazione fine a se stessa
reale dell’ edifico • Uno strumento che consente la certificazione di
• Uno strumento che consente la certificazione di una singola unità abitativa
tutto l’edifico • Uno strumento che condiziona scelte
• Strumento identifica l’ impronta ecologica dell’ progettuali
edificio
• Strumento per definire gli obiettivi di
sostenibilità dell’ intervento e le modalità
operative per raggiungerli
SISTEMA A PUNTEGGIO
SCALA DI VALUTAZIONE

rappresenta la prestazione minima accettabile, inferiore allo standard e


0 alla pratica corrente

rappresenta una prestazione inferiore allo standard industriale e alla


-1 pratica costruttiva
rappresenta un significativo miglioramento della
3 prestazione rispetto ai regolamenti vigenti, è da considerasi
la migliore pratica costruttiva corrente

rappresenta una prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla


5 migliore pratica corrente.
5

2
%

-1

-2

Qualità ambiente esterno Consumo risorse Carichi ambientali


Qualità ambiente interno Qualità servizio Gestione risorse
Trasporti
A.1.4 Riutilizzo del territorio 30%

A.1.5 Livello di urbanizzazione sito 20%

A.1.6 Accessibilità al trasporto pubblico 10%


A.1 Selezione del sito 66,7%
A.1.8 Mix funzionale dell'area 20%

A.1.10 Adiacenza ad infrastrutture 20% 20%


A. Qualità
A.3.2 Integrazione con il contesto urbano e paesaggistico 30% del sito
A.3.3 Aree esterne di trattate a verde 20%
A.3 Progettazione dell’area 33,3%
A.3.3 Supporto alla mobilità sostenibile 10%

B.1.2 Energia primaria per il riscaldamento 50%


B.1 Energia primaria non 20%
B.1.5 Energia primaria per ACS 50%
rinnovabile richiesta durante
B.3.2 Energia prodotta nel sito per usi termici 50% il ciclo di vita
B.3.3 Energia prodotta nel sito per usi elettrici 50%

B.4.1 Riutilizzo di strutture esistenti 37,5%


B.3 Energia da fonti 10%
rinnovabili
B.4.6 Materiali riciclati/recuperati 14,3%

B.4.7 Materiali da fonti rinnovabili 14,3%

B.4.8 Materiali locali 7,1% B.4 Materiali eco- 35% 40%


B.4.9 Materiali locali per finiture 7,11% compatibili B. Consumo
B.4.10 Materiali riciclabili e smontabili 7,1% di risorse
B.4.11 Materiali biosostenibili 14,3

B.5.1 Acqua potabile 100% B.5 Acqua Potabile 5%

B.6.1 Energia netta per il riscaldamento 25%

B.6.2 Energia netta per il raffrescamento 25%


B.6 Prestazioni 30%
B.6.3 Trasmittanza termica dell’involucro edilizio 16,7%
dell’involucro
B.6.4 Controllo della radiazione solare 16,7%

B.6.5 Inerzia termica dell’edificio 16,7%


11
C.1.2 Emissioni previste in fase operativa 100% C.1 Emissioni di CO2 15%

C.3.2 Rifiuti solidi prodotti in fase operativa 100% C.3 Rifiuti solidi 10%
C.4.1 Acque grigie inviate in fognatura 33,3% C. Carichi 20
C.4 Acque reflue 45% ambientali
C.4.2 Acque meteoriche stoccate

C.4.3 Permeabilità del suolo


33,3%

33,3%
%
C.6.8 Effetto isola di calore: coperture 33,3%

C.6.9 Effetto isola di calore: aree esterne 33,3 % C.6 Impatto sull’ambiente circostante 30%
C.6.10 Effetto isola di calore: ombreggiamento superfici est 33,3%

D.2.5 Ventilazione e qualità dell’aria 100% D.2 Ventilazione 20%

D.3.2 Temperatura dell’aria estiva 100% D.3 Benessere termo igrometrico 20%

D.4.1 Illuminazione naturale 100% D.4 Benessere visivo 15% 15%


D. Qualità
ambientale
indoor
D.5.6 Qualità acustica dell’edificio 100% D.5 Benessere acustico 30%
D.6 Inquinamento 15%
D.6.1 Campi magnetici a frequenza industriale (50 Hertz) 100% elettromagnetico

E.1.9 Integrazione sistemi 100% E.1 Sicurezza in fase operativa 15%


E.2.4 Qualità del sistema di cablatura 100%
E.2 Funzionalità ed efficienza 15
% 5%
E. Qualità
del servizio
E.6.1 Mantenimento delle prestazioni dell’involucro edilizio 66,7% E.6 Mantenimento delle prestazioni in 45
E.6.5 Disponibilità della documentazione tecnica degli edifici 33,3% fase operativa %

12
Cosa si intende con il
termine: Spegnere
un criterio?
STRUMENTO DI SUPPORTO ALLA
PROGETTAZIONE
Progettazione Integrata
Indispensabile strumento
per la definizione degli
obiettivi della qualità

Possibilità di scelta tra


Effort
Results
soluzioni alternative e
differenti in fase di
progettazione per gestire
tempi e
tr
ic
n

cs

ns
De
ig

at

Do
es

Co
m

gn
he
ed

tr
si

ns
Sc
Pr

Strumento ottimo per


De

Co

valutare gli obiettivi


raggiunti
FASE DI PROGETTO FASE DI COSTRUZIONE
30% della tempistica TOT 70% della tempistica TOT

Acustico

Progetto
Progetto Termico

Progetto Architettonico
Direttore Lavori
Progetto Strutturale
Unico scopo :
Progetto Impianti Elettrici vendere l’abitazione
Progetto

5
Idrico 4
3
2
1
Effort 0 3
Results
tr
ic
n

cs
ns
De
ig

at

Do
es

Co
m

gn
he
ed

tr
si

ns
Sc
Pr

De

Co
FASE DI PROGETTO 40% della tempistica TOT FASE DI COSTRUZIONE
60% della tempistica TOT

Direttore
Lavori
Scopo ultimo:
Certificazione di
Sostenibilità

6 5 6
4 4
4
Effort
3
Results 2 2 2
1
0 3 0 3 0 3
tr
ic
n

cs

ns
De
ig

at

Do
es

Co
gn
he
ed

tr
si

ns
Sc
Pr

De

Co
CHI È IL CERTIFICATORE E COME SI
INSERISCE NEL PROCESSO

Prendere in carica la
documentazione
fornita dal progettista
e effettuare controlli
sulle autovalutazioni

Verifica il rispetto
dei criteri del
Protocollo ITACA

Emette
l’Attestato di
conformità di
progetto
A livello regionale
Piemonte
Valle d’Aosta Applicazioni
Marche Certificazione regionale
volontaria,
Lazio
programma casa, contratti di
Puglia quartiere, piano casa, bandi di
finanziamento
Umbria
Liguria
Toscana
Veneto (Biover)
Friuli Venezia Giulia (VEA)
Basilicata
Provincia di Trento
Protocollo Nazionale
Aree di valutazione: 5

Sotto criteri i: 19

Criteri i: 35
Protocollo Regione Piemonte
Aree di valutazione: 5

Sotto criteri i: 11
Criteri i: 23
Protocollo LEED
LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di certificazione
della sostenibilità degli edifici che trova applicazioni in ambito internazionale,
promuovendo l’efficienza energetica negli edifici attraverso una serie di azioni eco-
sostenibili.
Sviluppato negli Stati Uniti da U.S. Green Building Council (USGBC), LEED fornisce agli
operatori del settore un framework per identificare e implementare le corrette
pratiche per la progettazione dell’edificio sostenibile.
Il sistema di rating è basato sull’attribuzione di un punteggio per ogni credito che
caratterizza la sostenibilità dell’edificio. La somma dei punti raggiunti determina il
rating finale.

Questo sistema è costituito da diversi standard che fanno riferimento, e sono


quindi applicabili, a diverse tipologie di edificio; i criteri in esso contenuti difatti
variano a seconda della tipologia di fabbricato considerato e permettono quindi
una certa flessibilità di applicazione
In Italia, il testo di riferimento per l’applicazione della
metodologia, è rappresentato da LEED Italia Nuove
Costruzioni Versione 9.0 del 18/06/2009, curata dal
comitato GBC
Italia. Il GBC (Green Building Council Italia) è parte
integrante di un movimento più ampio, che prende l’avvio
negli Stati Uniti nel 1993, con la nascita dello USGBC (U.S.
Green Building Council). L’associazione GBC Italia è
un’associazione no profit nata nel 2008 grazie alla
collaborazione tra aziende, enti e associazioni e allo stimolo
della Provincia autonoma di Trento e di Habitech Distretto
Tecnologico Trentino .
I requisiti sono organizzati in cinque categorie
Ambientali obbligatorie:
Sostenibilità del Sito (1 prerequisito, 8 crediti - max 26 punti): questa sezione affronta gli
aspetti ambientali legati al sito entro il quale verrà costruito l'edificio e al rapporto di questo
con l'intorno. Gli obiettivi sono limitare l'impatto generato dalle attività di costruzione,
controllare il deflusso delle acque meteoriche, stimolare modalità e tecniche costruttive
rispettose degli equilibri dell'ecosistema

Gestione delle Acque (1 Prerequisito, 3 Crediti - max 10 punti): questa sezione approccia le
tematiche ambientali legate all'uso, alla gestione e allo smaltimento delle acque negli edifici
monitorando l'efficienza dei flussi d'acqua e promuovendo la riduzione dei consumi idrici e il
riutilizzo delle acque meteoriche

GEnergia ed Atmosfera (3 Prerequisiti, 6 Crediti - max 35 punti): in questa sezione viene


promosso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, l'impiego di energia
proveniente da fonti rinnovabili o alternative e il controllo delle prestazioni energetiche

Materiali e Risorse (1 Prerequisito, 7 Crediti - max 14 punti): in quest'area vengono prese in


considerazione le tematiche ambientali correlate alla selezione dei materiali, alla riduzione
dell'utilizzo di materiali vergini, allo smaltimento dei rifiuti e alla riduzione dell'impatto
ambientale dovuto ai trasporti.

Materiali e Risorse (1 Prerequisito, 7 Crediti - max 14 punti): in quest'area vengono prese in


considerazione le tematiche ambientali correlate alla selezione dei materiali, alla riduzione
dell'utilizzo di materiali vergini, allo smaltimento dei rifiuti e alla riduzione dell'impatto
ambientale dovuto ai trasporti.
I requisiti che non obbligatori:
Innovazione nella Progettazione (2 crediti - max 6 punti): questa sezione ha come obiettivo
l'identificazione degli aspetti progettuali che si distinguono per le caratteristiche di innovazione e
di applicazione delle pratiche di sostenibilità nella realizzazione di edifici.

Priorità Regionale (1 Credito - max 4 punti): tale area ha come obiettivo quello di incentivare i
gruppi di progettazione a focalizzare l'attenzione su caratteristiche ambientali del tutto uniche e
peculiari della località in cui è situato il progetto.

Livelli di certificazione:
La somma dei punteggi dei crediti determina il livello di certificazione dell'edificio. Su 110
punti disponibili nel sistema di rating LEED, almeno 40 devono essere ottenuti per livello di
certificazione base.
I livelli di certificazione si articolano su 4 livelli in funzione del punteggio ottenuto:
Protocollo Regione Piemonte
Tabella dei requisiti e punteggi
Aree di valutazione: 5
In LEED Italia 2009 NC la distribuzione dei punti tra i crediti è imperniata
sugli effetti che ogni credito ha sull’ambiente e sulla salute umana rispetto
a un insieme di categorie di impatto

Sistema di attribuzione del punteggio


Il sistema di pesatura dei crediti è basato
sui seguenti parametri, validi in tutti i sistemi di certificazione LEED previsti da
USGBC
e GBC Italia:

Tutti i crediti valgono almeno 1 punto;

Tutti i crediti hanno un valore intero positivo; non esistono valori frazionari o
negativi;

Tutti i crediti ricevono un peso unico e fisso in ogni sistema di


valutazione; senza variazioni geografiche;
METODOLOGIE DI VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILTÁ EDILIZIA

Tutti i sistemi di valutazione LEED hanno 100 punti di base;

Le categorie IP (Innovazione nella Progettazione) e


PR (Priorità Regionali) permettono di conseguire 10 ulteriori punti bonus.
La prima cosa da dire è che è molto difficile fare un confronto oggettivo e
scrupoloso tra tutti i protocolli che si sono affermati nel corso degli anni.
Seppur con un approccio diverso, anche In generale si può affermare che il
LEED, la metodologia del network SBC Protocollo ITACA, derivato dall’SB
(Sustainable Building Challenge), Method, è un sistema di punteggio di
presenta una certa adattabilità ai seconda generazione e consente una
contesti regionali. valutazione/certificazione prestazionale
Per far questo, anziché pesare i degli edifici in funzione del contesto
crediti in funzione della locazione territoriale in cui si inserisce.
geografica del progetto oggetto Riguardo al contesto territoriale
studio, in LEED si sono identificati sei difatti, la metodologia consente di
tra i crediti contenuti nelle cinque specializzare lo strumento di
categorie di base (SS, GA, EA, MR, valutazione in funzione del contesto
QI), aventi rilevanza territoriale. Il regionale
conseguimento di uno di questi sei potendo fissare opportuni
crediti identificati permette difatti di livelli di benchmark dipendenti dal
ottenere un punto addizionale nella quadro legislativo e normativo e
categoria “Priorità Regionale” dalla pratica costruttiva locale.
Per quanto concerne il campo di applicazione, entrambe le metodologie si
prestano all’applicazione su edifici esistenti o nuovi edifici

Leed è anche differenziato a


Itaca dal 2013 dispone di:
seconda delle specifiche
Protocollo Residenziale
tipologie edilizie considerate,
Protocollo Edifici Commerciali
come possono o per specifici
Protocollo Scuole
campi o settori come quello
Protocollo Uffici
commerciale (Leed for
Protocollo Edifici Industriali
Commercial interiors)
Entrambe le metodologie sono accumunate dalla medesima logica di
ripartizione dei criteri in macroaree di valutazione. Le macroaree prevedono
prerequisiti prescrittivi obbligatori e un numero di prestazioni ambientali che
assieme definiscono il punteggio finale dell’edificio. Più nel dettaglio

In Leed si riscontrano 6 macroaree: Per il sistema ITACA si


Sostenibilità del Sito (SS), individuano invece 7 macroaree:
Gestione efficiente delle Acque (GA), Qualità ambientale Interna (1),
Energia e Ambiente (EA), Consumo di Risorse (2),
Materiali e Risorse (MR), Carichi Ambientali (3),
Qualità ambientale Interna (QI), Qualità ambiente Interno (4),
Innovazione di processo e Design (ID). Qualità del Servizio (5),
Qualità della Gestione (6),
Trasporti (7).
Confronto tra i vari CRITERI e MACROAREE
Il processo è reso difficoltoso se si vuol realizzare una comparazione
biunivoca dei singoli criteri e sottocriteri, a causa del differente
numero e nomenclatura degli stessi e soprattutto i metri di misura
impiegati in alcuni criteri.
Nel caso specifico si sono valutati i sistemi di certificazione USGBC Leed Italia
V9.0 e Protocollo Nazionale 2011e il protocollo ITACA per le nuove costruzioni

Come si può notare ITACA ha una mancanza


sul mantenimento delle aree naturali, dato
che non impone nelle prime schede
nessuna percentuale da lasciare a verde
E invece LEED non pone nessuna limitazione
all’ impatto visivo nei confronti delle
proprietà adiacenti

Tesi di Laurea in Ingegneria Chimica e dei Processi Industriali FRANCESCO


SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
Come si può notare ITACA dedica specifiche
schede per la diminuzione di campi
elettromagnetici.
Ottimizzazione della ventilazione e
condizioni dell’ aria, cosa che LEED non
considera
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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:

La nota più importante riguardante


questo aspetto è che in ITACA è assente,
rispetto a Leed, un controllo e un
sondaggio post utilizzo, necessari alla
valutazione dell’effettivo comfort
termico posteriormente alla messa in opera
SPIAZZI Metodologie perdell’edificio.
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la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
Sono presenti numerose differenze non
nella globalità, bensì
specifiche; in primis in ITACA è assente il
criterio che controlla il fumo di tabacco per
ambienti ad uso non abitativo, inoltre viene
ribadita la mancanza in Leed del controllo
delle fonti elettromagnetiche, infine, si
riscontra nuovamente la mancanza in Itaca
di un
criterio di controllo della qualità dell’aria
durante le fasi di costruzione dell’edificio.
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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
In questa macroarea non ha molte
differenze concettuali, ma come metodo di
calcolo di ogni singolo criterio.

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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:

Come si vede a livello acustico LEDD non ha


nessuna scheda in proposito.
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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
ITACA presenta una serie di criteri inerenti tal
aspetto, ad esempio il criterio 5.3.1 (Garantire la fruibilità da parte
dell’utenza di idonee
aree di svago e gioco), mentre il sistema Leed tende un po’ a
trascurare questi aspetti,
privilegiando, sembra, aspetti più tecnici di carattere costruttivo ed
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SPIAZZI Metodologie energetico.
per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:

Come si vede anche se con approcci


leggeremtne diversi entrambi i protocolli
puntano alla diminuzione dell’ acqua
potabile.
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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
Non sono state riscontrate significative
differenze tra i due sistemi di valutazione in quando, chiaramente,
essendo un aspetto ambientale di grande importanza, le due
metodologie presentano un elevato numero di criteri concerni tale
ambito. Differenze: ITACA non tratta la gestione dei
fluidi refrigeranti, mentre LEED spende addirittura un
prerequisito e un criterio.
Grande importanza in entrambe le metodologie è stata
attribuita all’ottimizzazione delle prestazione energetiche e alla
produzione in sito di energia rinnovabile
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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:

Come si vede anche se con approcci


leggeremtne diversi entrambi i protocolli
puntano alla gestione dei Materiali,
Tutti e due puntano alla valutazione LCA,

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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
Come si vede anche se con approcci
leggermente diversi entrambi Sottoi protocolli
criteri i: 11
puntano alla gestione rifiuti
Criterie delle
i: 23
riduzione delle emissione di CO2
Il LEDD in maniera indiretta però punta
molto sulla gestione dei rifiuti in Cantiere,
cosa che ITACA non considera

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SPIAZZI Metodologie per la valutazione della sostenibilità nell'edilizia:
GRAZIE PER LA VOSTRA
ATTENZIONE

Pichetto Roberto
Consulente Energetico Ambientale Esperto
ITACA
roberto.pichetto@gmail.com

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