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Pompe sommergibili per opere di dragaggio

Per la coltivazione di giacimenti sotto falda trovano sempre più largo impiego le pompe sommergibili. Questo tipo di
attrezzature sono state sviluppate dalla TOYO più di 40 anni fa in Giappone, in alternativa alle draghe convenzionali,
per poter coltivare giacimenti di sabbia in mare; tale soluzione doveva soddisfare la crescente richiesta di materia prima
per l’opera di ricostruzione del paese senza dover aprire nuove cave o bacini di estrazione con conseguente degrado del
territorio. Per questo tipo di applicazione le draghe presentavano una serie di limiti principalmente collegati alla
massima profondità di escavazione ed al tipo di trasmissione di potenza all’unità di dragaggio vera e propria a contatto
del materiale depositato sul fondo; la pompa sommergibile permetteva di superare agevolmente questi problemi, anche
se, alcuni aspetti, dovevano essere migliorati con particolare riguardo alla capacità di gestire torbide contenenti
materiale anche di elevate dimensioni e di creare una sospensione all’alimentazione con la maggiore concentrazione
possibile di sabbie ed inerti.
Lo studio e le soluzioni trovate dalla TOYO per risolvere i problemi sopra elencati hanno portato alla progettazione e
costruzione di una serie di pompe sommergibili aventi caratteristiche uniche nel loro genere che hanno la capacità di
pompare torbide aventi un contenuto di materiale solido fino al 30% in volume con dimensioni superiori a 120 mm. La
profondità di esercizio a cui possono operare può essere superiore ai 120 m e le portate massime sono di ca. 7.500 m3/h
(Fig.1, Fig 2 e fig. 3). Il tipo di applicazione, inoltre, ha comportato una approfondita analisi dei materiali e dei
componenti da utilizzare per la costruzione delle pompa al fine di garantire affidabilità e prestazioni considerando le
difficoltà estreme dell’applicazione.

Fig. 1 - Fig. 2-
Nave con DPA 400 durante la fase di carico Pompa DPA 400

Fig. 3 Nave con DP 300

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Le soluzione costruttive adottate hanno portato alla realizzazione di un ibrido tra una pompa per slurry, tipica
dell’ingegneria mineraria, ed una pompa sommergibile convenzionale; più in dettaglio le caratteristiche di queste
pompe possono essere così riassunte (fig. 4):
Figura 4 esploso pompa sommergibile
1) Agitatore:
questo componente costituisce la principale particolarità della pompa, è calettato
sull’albero della girante ed è l’unica parte che rimane a contatto con il materiale
depositato sul fondo da rimuovere; il suo scopo principale, come suggerisce il
nome, è quello di agitare il materiale al fine di creare una miscela omogenea ad
elevata densità alla bocca di aspirazione della pompa garantendo, in alimentazione,
una torbida che può avere una concentrazione di materiale solido fino al 30% in
volume. L’agitatore inoltre, grazie alla geometria delle pale, imprime alla torbida
creata un movimento uniforme ed elicoidale verso la bocca di aspirazione della
pompa riducendo gli urti della frazione solida contro la girante e la chiocciola della
pompa con conseguente maggior vita utile delle parti di usura.

2) Girante:
le giranti sono di tipo chiuso per una maggiore efficienza idraulica. I vani di elevato
spessore, la costruzione in acciaio ad elevato contenuto di cromo e la bassa velocità
di rotazione garantiscono una lunga durata anche nelle applicazioni più gravose.

3) Piastra di usura regolabile:


le pompe sono complete di due piastre di usura, di cui una regolabile, in modo da
poter mantenere costante l’apertura esistente tra la chiocciola e la girante
indipendentemente dal loro livello di usura. Questo accorgimento progettuale
consente, mantenendo inalterate le prestazione idrauliche, di utilizzare al massimo
la girante, con conseguente maggior durata della stessa.

4) Guarnizione meccanica:
in una pompa progettata per pompare solidi di elevate dimensioni, la girante è sottoposta ad urti continui, dannosi per le
tenute disposte sull’albero. Nelle tenute delle pompe è prevista una guarnizione meccanica che assorbe elasticamente
tutti i contraccolpi causati dai solidi, salvaguardando le guarnizioni in rareflon dell’albero.

5) Parti di usura:
tutte le parti di usura sono in acciaio con elevato contenuto di cromo (24÷28 %) con una durezza Brinnel compresa tra
550 e 600.

6) Struttura:
la struttura della pompa è particolarmente pesante per un duplice motivo: deve avere una massa sufficiente per
contrastare l’azione dell’agitatore, deve garantire una lunga durata delle parti di usura a contatto con il materiale. La
costruzione, inoltre, è a comparti: non è necessario, durante i lavori di manutenzione dei componenti soggetti ad usura
della pompa, rimuovere o smontare protezioni del motore, cuscinetti albero o tenute. Il motore elettrico o il motore
idraulico che aziona la pompa sono costruiti specificatamente per questa applicazione e sono equipaggiati con cuscinetti
ed alberi a sezione maggiorata rispetto alla versione standard

4.1 Pompe sommergibili per coltivazione di giacimenti sotto falda


Non sono ovviamente le pompe indicate nel paragrafo precedente che possono essere utilizzate per lavori di
escavazione sotto falda; le loro caratteristiche, per portata e dimensione, possono essere di interesse solo per un numero
limitato di utilizzatori dediti ad attività di grossi dragaggi in mare per lo scavo di canali o abbassamento di fondali, era
tuttavia doveroso indicare le ragioni che hanno portato alla produzione di queste attrezzature prima di introdurre le
pompe sommergibili di dimensioni più contenute che sono state costruite in seguito sulla base di questa esperienza.
Queste pompe trovano applicazione nei settori più disparati aventi come denominatore comune la rimozione di
materiale solido e sono disponibili in vari modelli con motorizzazioni diverse ed è pertanto estremamente semplice
identificare la macchina ottimale per la propria applicazione.
Nelle tabelle di Fig. 5 e 6 sono riportate le pompe sommergibili costruite dalla Toyo, società pioniere del settore e che,
tra i vari costruttori, ha la gamma più ampia disponibile sul mercato.

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Fig. 5 – pompe ad azionamento elettrico

Modello Mandata Portata Prevalenza Dimensione Potenza Giri/min Corrente Sezione Peso
(m3/h) (m) solido (kW) assorbita cavo (Kg)
(pollici) (mm) (mm) (A) (mm2)
DP 15-4 4 100 90 15 35 11 960 24 4x10 470
DP15B-4 6 150 190 8 60 11 960 24 4x10 510
DP20-4 4 100 90 20 35 15 970 32 4x10 550
DP20B-4 6 150 190 10 60 15 970 32 4x10 540
DP30-4 4 100 90 30 35 22 975 46 4x16 750
DP30B-4 6 150 190 15 60 22 975 46 4x16 730
DP40B-4 8 200 360 12 40 30 970 58 4x35 750
DP50-4 6 150 190 25 60 37 980 75 4x35 950
DP50B-4 8 200 360 15 60 37 980 75 4x35 970
DP50BL-4 10 250 720 5 100 37 980 75 4x35 1150
DP50H-4 6 150 190 28 40 37 980 75 4x35 1050
DP75B-4 8 200 360 22 40 55 975 116 4x50 1120
DP100B 8 200 360 30 60 75 740 150 4x50 2300
DP100BL 10 250 720 15 100 75 740 150 4x50 2700
DP150 8 200 390 40 120 110 590 215 4x95 3500
DP150L 8 200 480 30 120 110 590 215 4x95 3500
DP150B 10 250 720 22 120 110 590 215 4x95 3500

Fig. 6 - pompe ad azionamento idraulico


Modello Mandata Portata Prevalenza Dimensione Potenza Giri/min Portata Pressione Peso
(m3/h) (m) solido (kW) olio (Bar) (Kg)
(mm) idraulico
(l/min)
(poll.) (mm) min max min max min max min max Min max min max
DPH 15 4 100 90 120 15 21 35 11 18,5 960 1150 39 45 180 250 360
DPH15B 6 150 190 228 8 11 60 11 18,5 960 1150 39 45 180 250 380
DPH20 4 100 90 108 20 28 35 16 25,5 960 1150 58 67 180 250 385
DPH20B 6 150 220 264 10 14 60 16 25,5 960 1150 58 67 180 250 405
DPH30 4 100 90 108 30 42 35 26 38 960 1150 78 90 180 250 590
DPH30B 6 150 210 252 15 21 60 26 38 960 1150 78 90 180 250 570
DPH40B 8 200 360 432 12 17 40 32 47 960 1150 110 127 210 250 580
DPH50 6 150 190 228 25 35 60 40 59 960 1150 110 127 210 250 660
DPH50B 8 200 360 432 15 21 60 40 59 960 1150 110 127 210 250 680
DPH50BL 10 250 720 864 5 7 100 40 59 960 1150 110 127 210 250 930
DPH50H 6 150 190 223 28 38 40 40 59 960 1150 110 127 210 250 950
DPH100B 8 200 360 428 30 42 60 86 129 740 880 275 320 210 300 1800
DPH100BL 10 250 720 856 15 21 100 86 129 740 880 275 320 210 300 2200
DPH300 8 200 390 487 40 62 120 124 220 590 750 308 386 177 300 2900
DPH300L 8 250 480 600 30 46 120 124 220 590 750 308 386 177 300 2900
(10) (250)
DPH300B 10 250 720 900 22 34 120 124 220 590 750 308 386 177 300 2940
(12) (300

Come si può vedere dai dati riportati nelle tabelle le capacità di queste macchine sono di tutto rispetto, si possono
estrarre infatti, con le pompe più grosse, ca. 300 m3/h (30% in volume della torbida pompata) di frazione solida avente
una pezzatura massima di 120 mm con prevalenze superiori a 40 m. Le prestazioni sono del tutto comparabili ad una
draga di media grandezza con il vantaggio che non sussistono i limiti di profondità di esercizio che sono propri di
questo sistema.

4.2 Sistemi di utilizzo


La pompa sommergibile è un’unità autonoma che può essere montata su diversi tipi di attrezzature le cui caratteristiche
sono ovviamente determinate dal tipo di applicazione e dai livelli di investimento che il lavoro da eseguire comporta.

4.2.1 Montaggio su escavatore


E’ una delle soluzioni più semplici. La pompa, solitamente con motorizzazione idraulica, viene montata direttamente
sul braccio dell’escavatore come se fosse un normale utensile. Le caratteristiche dell’escavatore devono essere
ovviamente collegate al peso, alla potenza richiesta dalla pompa ed alla profondità di esercizio.

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Il collegamento idraulico, di tipo chiuso per permettere alla pompa di ruotare nei due sensi, deve essere eseguito sul
circuito dei servizi dell’escavatore o, nel caso in cui questo sia insufficiente, con una piccola modifica sfruttando le
pompe del circuito dei cingoli. La profondità di esercizio e l’area di copertura sono strettamente collegate al tipo di
escavatore ed alla lunghezza del braccio.

Fig. 7 – Montaggio su escavatore

Per aumentare l’area di copertura si può caricare l’escavatore su un normale pontone o altro mezzo come riportato in
fig. 7. La caratteristica principale di questa soluzione è la sua semplicità, la pompa diventa un normale utensile di facile
impiego grazie alla manovrabilità del braccio dell’escavatore; il collegamento rigido, pompa braccio, permette inoltre di
poter sfruttare la forza del braccio per eseguire un’azione meccanica sul materiale depositato sul fondo nel caso in cui
questo sia leggermente consolidato, facilitando l’azione di pompaggio. Per una maggiore produzione il sistema migliore
è quello di procedere con una coltivazione a gradoni (fig. 8), come si realizza normalmente per una cava, posizionando
la pompa a contatto con il materiale da rimuovere ed eseguendo una serie di archi di cerchio sfruttando la ralla di
rotazione orizzontale dell’escavatore.

Fig. 8 – Coltivazione a gradoni


In questo modo si esercita una azione
meccanica continua sul materiale, si
riducono notevolmente i tempi morti
dell’azione di scavo e si riescono a
mantenere con una maggiore precisione le
quote richieste.
L’operatore, tramite un indicatore di
pressione del circuito di alimentazione
della pompa, può avere una chiara
indicazione del contenuto di materiale
solido nella torbida pompata, uno
scostamento della pressione dal valore
standard comporta un’azione
dell’operatore che dovrà “avvicinare” od
“allontanare” la pompa dal materiale da
rimuovere.
E’ evidente che una soluzione di questo
tipo è particolarmente economica e
flessibile, i costi di primo investimento
sono praticamente limitati alla pompa in
quanto tutti gli altri componenti possono
essere facilmente reperiti dal mercato
dell’usato o distratti da altre attività
dell’impresa e, allo stesso tempo, essere
utilizzati per attività diverse dal lavoro di dragaggio vero e proprio.
La motorizzazione idraulica permette, inoltre, di variare la potenza della pompa, è quindi possibile variarne la portata e
la prevalenza in funzione della situazione contingente; a questo riferimento è pertanto consigliabile scegliere un
escavatore capace di erogare una potenza che sia ca. il 10% superiore alla potenza massima della pompa che si vuole
utilizzare.

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4.2.2 Montaggio su escavatore a fune
Fig. 9 – Montaggio su dragline
E’ una soluzione che viene normalmente impiegata
quando le profondità di esercizio sono particolarmente
elevate o quando si opera su un bacino avente una
geometria tale da poter essere coperto dal braccio di un
dragline che si muova lungo il suo perimetro (fig. 9). Le
pompe utilizzate con questo sistema sono ad azionamento
elettrico in quanto gli escavatori a fune hanno
difficilmente una potenza idraulica sufficiente. Un’altra
caratteristica è il tipo di collegamento braccio-pompa
che, a differenza dell’escavatore, è di tipo flessibile e
comporta una serie di cautele, la prima delle quali è il
montaggio di due cavi laterali per contrastare una
eventuale rotazione della pompa dovuta all’azione
dell’agitatore, la seconda è un attento controllo
dell’azione di dragaggio per evitare che la pompa affondi
nel materiale, infatti, se si mantiene la pompa sempre
nella stessa posizione, può succedere che questa scavi un
pozzo le cui pareti possono colassare con conseguente
possibile perdita della pompa stessa.
L’operatore, tramite un amperometro sul circuito di
alimentazione della pompa, riesce ad aver una chiara
indicazione del contenuto di materiale solido nella
torbida pompata.

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4.2.3 Montaggio su pontone
Se il bacino di utilizzo è abbastanza ampio come estensione da giustificare l’impiego di un sistema automatizzato la
pompa può essere montato su pontone a due scafi analogo a quelli impiegati per le draghe convenzionali (fig. 10). Con
questo tipo di applicazioni il pontone viene movimentato automaticamente tramite verricelli e la profondità di esercizio
della pompa viene regolata aumentando o diminuendo l’inclinazione della barra di supporto della pompa

Fig. 10 – Montaggio su pontone

4.3 Limiti dell’applicazione


E’ importante chiarire che questo tipo di attrezzature non sono degli escavatori e non hanno la capacità di rimuovere
materiale compatto; più chiaramente, se l’agitatore non riesce a svolgere la sua funzione di creare una sospensione del
materiale depositato, la pompa aspira soltanto il liquido nella quale si trova immersa. Come già indicato
precedentemente se il materiale è leggermente coeso o se, sopra il materiale, è presente una crosta di limo od argilla
indurita la pompa può operare egregiamente se spinta meccanicamente dal sistema che viene impiegato per la sua
movimentazione. Un’azione di questo tipo può essere eseguita solo quando il collegamento tra pompa e unità è di tipo
rigido come nel caso dell’escavatore o nel caso di uno scafo con braccio oscillante.

Fig. 11 – particolari ugelli montati sulla pompa


Qualora non sia questo il mezzo
utilizzato o il materiale sia troppo
compatto si possono utilizzare due
sistemi.
Il primo, che è il più semplice, prevede
di pompare acqua ad alta pressione
sulla zona da dragare attraverso ugelli
montati su un anello di distribuzione
collocato in prossimità dell’aspi-
razione della pompa (fig. 11). A titolo
indicativo per una pompa tipo DP100
(vedi caratteristiche riportate nella fig.
5) la portata necessaria di acqua per
avere un buon effetto disgregante è di
ca. 90 m3/h con una pressione di 10
bar.
E’ ovvio che il materiale, in ogni caso, deve avere una resistenza a compressione estremamente limitata (non superiore
ai 10kg/cm2), nel caso in cui questo valore fosse leggermente superiore, l’azione dell’acqua in pressione permetterebbe

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lo stesso di “demolire” il materiale, ma in una percentuale talmente limitata da renderne del tutto antieconomico
l’utilizzo.
Il secondo sistema utilizza dei disgregatori, da montarsi ai lati della pompa, che non sono altro che delle specie di
eliche che hanno sui profili esterni degli utensili con punte o placche in widia analoghi a quelli utilizzati per le benne o
le teste fresanti.
I disgregatori, analogamente alla pompa, possono essere disponibili sia con motorizzazione elettrica che con
motorizzazione idraulica.
A titolo indicativo nella tabella di fig. 12 sono riportate le caratteristiche di alcuni disgregatori disponibili sul mercato,

Fig. 12 - disgregatori
Velocità R.p.m. 30 40 50
Potenza hp 11 15 18
continua
Potenza hp 13 18 22
intermittente
Fabbisogno l/min 22 29 36
d’olio
Pressione Bar 250
continua
Pressione Bar 300
intermittente
Coppia daNm 260 261 262
continua
Coppia daNm 311 313 314
intermittente
Specifiche olio mm/s Mineral oil viscosità
(°E) 33 (4,5)
Attacco tubo BSP 1” 1/4
ingresso olio
Attacco tubo BSP 1” 1/4
uscita olio
Attacco BSP 3/8”
drenaggio
Peso kg 500

Relativamente a queste attrezzature è opportuno considerare


quanto segue:
- come si può rilevare dai dati riportati in fig. 12 queste
unità sono equipaggiate con motori di bassa potenza e con
pale di lunghezza relativamente elevata complete di
utensili tipici per benne da escavatore, queste osservazioni
per evidenziare che lo scopo dei disgregatori è quello di
smuovere il terreno e di convogliarlo verso la bocca di
aspirazione della pompa e non di fresarlo/spaccarlo; i
disgregatori hanno una discreta efficacia con materiali
aventi una resistenza a compressione inferiore a 20
kg/cm2, per resistenze superiori l’applicazione è del tutto
antieconomica;
- l’azione di uno di questi disgregatori comporta, come
reazione all’azione di scavo, una coppia il cui valore sarà
strettamente collegato, sia alla durezza del terreno sia alla
quantità di materiale smosso, l’entità di questa
sollecitazione dovrà essere tenuta in debita considerazione
quando si valuta il tipo di mezzo da utilizzare per la
movimentazione della pompa con particolare riguardo agli
escavatori a fune. Solitamente, anche per ridurre le
sollecitazioni dovute all’azione dei disgregatori, si tende a
montarne due, con senso di rotazione opposto, ai lati della
pompa
Fig.13 pompa completa di disgregatori

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Come metro generale di valutazione si raccomanda di considerare con dovuta attenzione l’applicazione nel caso in cui
si ritenga possa essere necessario montare i disgregatori; tale soluzione, infatti, oltre ad un consistente aumento dei
costi, comporta una serie di oneri ulteriori collegati alla centralina di alimentazione, alla struttura di sostegno ed al
mezzo adibito alla movimentazione dell’unità dragante senza avere d’altra parte una reale garanzia sulla reale efficienza
del sistema.

4. 4 Dimensionamento
La scelta di una pompa è influenzata da una serie di fattori:
- portata
- dimensione massima del solido contenuto
- prevalenza richiesta

Portata
Il valore della portata deve essere valutato sulla base della quantità di materiale solido richiesta, considerando che una
pompa per dragaggio riesce a pompare torbide aventi un contenuto di solido pari al 30% in volume e che questo valore
in ogni caso è influenzato dalla capacità dell’operatore a mantenere la pompa a contatto del materiale e dal materiale
stesso, si può ipotizzare che la pompa debba avere una portata pari a ca. 4-5 volte la quantità di solido.

Dimensione massima del solido trasportato.


E’ un dato da valutare correttamente per due diversi motivi.
Scelta della pompa: ogni pompa, in funzione della geometria della girante può gestire materiale solido fino ad una certa
dimensione, generalmente maggiore è la portata maggiore è la dimensione del solido che può essere pompato. Il valore
della portata può essere pertanto influenzato dalla dimensione massima del solido
Decantazione nei tubi: la torbida trasportata non è un fluido omogeneo, in caso di bassa velocità della torbida all’interno
dei tubi è possibile che la frazione solida decanti ostruendo il tubo. Dal grafico di fig. 14 è possibile rilevare la velocità
minima della torbida noti il diametro del tubo, la dimensione massima e la densità del solido trasportato. Esempio
riportato nel grafico: Diametro tubazione: 0,250 m; dimensione massima solido: 0,5 mm; densità solido: 3,8; velocità
minima 4,5m/s.

Fig. 14 grafico per valutare velocità minima torbide

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Il valore minimo della velocità è da tenere in considerazione per il calcolo delle perdite di carico

Prevalenza richiesta
Il valore della prevalenza richiesta è dato dalla somma di una serie di fattori che sono:
- perdite di carico distribuite
- perdite di carico concentrate
- prevalenza richiesta alla mandata
- quota piezometrica.

Perdite di carico distribuite


Fig. 15 coefficiente correttivo perdite di carico. Le perdite di carico distribuite lungo una tubazione
circolare a sezione costante, di diametro interno D e
lunghezza L, possono essere calcolate utilizzando il
diagramma, riportato nel presente libro, calcolato per
acqua sulla base della formula di Hazen e Williams per
tubi in acciaio lisci. I valori indicati possono intendersi
validi per torbide aventi un contenuto di materiale
solido fino al 15% in volume. Per concentrazioni
superiori il valore calcolato deve essere moltiplicato per
un coefficiente correttivo che può essere ricavato dal
grafico a Fig. 15
Considerare inoltre che le perdite di carico sono
proporzionali al quadrato della velocità della torbida
lungo il tubo e che questo valore deve essere superiore al valore minimo rilevato da Fig. 14 per evitare la decantazione
del materiale nella tubazione secondo.

Perdite di carico concentrate


Ogni variazione brusca nella geometria del tubo, la presenza di curve, valvole etc comporta una perdita di carico il cui
valore è strettamente proporzionale al quadrato della velocità del fluido ed ad un coefficiente che viene tabulato in
funzione delle caratteristiche della variazione geometrica o di direzione che ha causato la perdita
Per questo tipo di applicazioni, tuttavia, è consigliabile realizzare una tubazione con curve aventi dei raggi ampi per
evitare possibili intasamenti.

Prevalenza richiesta alla mandata


Il materiale pompato può, una volta che è stato prelevato dal bacino, subire una ciclonatura od un processo di lavaggio.
In questo caso bisogna verificare il valore di pressione richiesto per eseguire questa operazione.

Quota piezometrica
Differenza di livello in metri tra la superficie del bacino ed il punto di scarico.

Sulla base dei valori di portata e prevalenza scegliere la pompa ottimale in funzione delle curve di funzionamento
fornite dai costruttori, avendo che questa abbia il punto di massimo rendimento in prossimità delle condizioni operative
ricavate durante il dimensionamento.
Rammentarsi che questo fattore è estremamente importante sia per una questione di rendimento energetico, sia per una
questione di usura della pompa. A quest’ultimo riferimento deve essere evidenziato, infatti, che durante il
funzionamento di una pompa centrifuga si generano delle pressioni all’interno della chiocciola, il valore di queste
pressione è praticamente nullo nel punto di funzionamento ottimale della pompa ed aumenta con lo scostarsi della
portata dal valore di massimo rendimento, fino al punto di creare sollecitazioni che comportano una flessione
dell’albero con conseguente usura delle tenute, ed un flusso turbolento e non laminare e quindi con maggiore usura
della girante e della chiocciola.

Per semplificare le operazioni di dimensionamento e conseguentemente la scelta della pompa più idonea per
l’applicazione i costruttori di pompe forniscono degli schemi di calcolo semplificati analoghi a quello riportato nella fig
16, che per brevità è stato limitato solo alle pompe più grosse ad azionamento elettrico

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Fig.16
Pompe ad immersione Toyo
Calcolo delle perdite di carico in relazione al diametro della tubazione ed alla velocità del liquido pompato

Nota bene: le perdite di carico sono calcolate in metri di colonna d’acqua per 100m di tubazione diritta
Il valore deve essere cercato nella colonna relativa al diametro della tubazione utilizzata
Modelli standard φ Mandata Prevalenza Capacità φ Tubo V φ Tubo V φ Tubo V
mm mm m3/h 200mm m/s 250mm m/s 300mm m/s
DP 75B 200 22 360 5,6 3,18 - - - -
DP 100B 200 30 350 5,4 3,09 - - - -
DP 100BL 250 15 720 - - 6,9 4 2,9 2,83
DP 150HP 200 40 400 6,25 3,53 2,4 2,26 - -
DP 150 LP 200 31 570 12,5 4,04 4,4 3,22 1,75 2,24
DP 150B 250 22 720 - - 6,9 4 2,9 2,83

Le perdite di carico sono calcolate supponendo che il liquido pompato sia acqua contenente 20% di sabbia fine avente
granulometria compresa tra 1 e 5mm
Nel caso in cui il materiale solido pompato sia di natura diversa da quella sopraindicata devono essere utilizzati i
seguenti coefficienti correttivi
1) 1,25 per sabbia grossa
2)1,40 per ghiaie
Per sabbie e ghiaie contenute nel liquido pompato bisogna mantenere una velocità minima della torbida di 3m/s per
evitare decantazione

ESEMPIO
Dati dell’applicazione
Portata: massima ottenibile;
Distanza orizzontale: 300m;
Quota piezometrica: 4 m;
Profondità: 3m;
Materiale solido presente: sabbia fine.

DP 100BL:
Capacità: 720m3/h;
Prevalenza: 15m;
φ tubazione: 250mm

Prevalenza disponibile: 15m – 4m – 1m (1/3 della profondità)= 10m


Perdite di carico in tubazione φ 250mm= 6,9 per 100m di tubazione diritta
Massima distanza percorribile orizzontalmente:10x100/6,9= 144m
Velocità torbida: 4m/s

Utilizzando tubazione φ 300mm


Perdite di carico in tubazione φ 300mm= 2,9 per 100m di tubazione diritta
Massima distanza percorribile orizzontalmente:10x100/2,9= 344m
Velocità torbida: 2,83m/s

Considerare, nel caso in cui la distanza di convogliamento della torbida sia particolarmente elevata la possibilità di
montare una pompa di rilancio. Una soluzione di questo tipo, malgrado complichi in qualche modo l’installazione,
permette di scegliere con maggiore semplicità il tipo di pompa sommergibile necessaria oltre a limitare i costi di primo
investimento che un’applicazione di questo tipo richiederebbe.

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