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SONO IL GALLO
Introduzione
Imparare i rudimenti del linguaggio musicale nelle prime classi della primaria,
così come la lettura e la scrittura di questo ricchissimo idioma, non è difficile. È
vero però che, se non conosciamo a fondo gli elementi musicali che vogliamo tra-
smettere e non abbiamo a disposizione un metodo strutturato, chiaro e lungimi-
rante che consenta di sviluppare ciò che proponiamo a piccoli passi, sicuramente
ci troveremo davanti a un insuperabile labirinto.
Fase 1. Partiamo analizzando gli elementi cardine che dovremo portare alla luce
per sensibilizzare i bambini all’ascolto consapevole. Il tempo è senza dubbio il
punto di partenza. Per spiegarlo diciamo: il tempo è sinonimo di pulsazione,
pertanto è il cuore della musica! Chiediamo ai bambini di appoggiare una mano
sulla propria gola per sentire il battito cardiaco e poi di “camminare” su quella
pulsazione. Considerate le piccole differenze di pulsazione tra uno e l’altro, sce-
gliamo insieme un battito “medio” comune. Possiamo usare il tamburello per
battere l’andatura e far camminare tutti alla stessa velocità.
Possiamo anche far battere le mani ai bambini mentre camminano. Teniamo pre-
© 2015 Giunti Scuola S.r.l., Firenze
sente però che questa scelta implica una concentrazione superiore, che spesso va a
scapito della precisione. Proponiamo di far battere le mani solo dopo che si è ap-
purato che la camminata segue alla perfezione il tempo imposto dal tamburello.
L’andatura a passo medio e naturale in musica si chiama andante e si esprime
con questa figura ritmica . Disegniamola alla lavagna e chiamamola TA (cellula
ritmica da un tempo).
È fondamentale sapere che con questo percorso didattico non insegneremo i va-
lori delle note frazionandoli, ma semplicemente per raddoppio e dimezzamento.
L’assimilazione sarà immediata e naturale!
Sulla prima parte del chicchirichì, ci fermiamo e alziamo le mani in alto; sulla
fine della parola chiii ci pieghiamo facendo toccare le mani a terra. Questo
gesto va ripetuto qualche volta in modo che i bambini imparino bene le pa-
role a memoria, intonino correttamente e sentano la pulsazione (il tempo) in
tutto il corpo.
Dopo due o tre ripetizioni i bambini possono non aver ancora assimilato tutto
(parole – intonazione – tempo e fermate). Per non rendere noioso l’esercizio, ripe-
tiamolo in modi diversi: per esempio, muoviamoci in cerchio camminando verso
il centro e verso l’esterno; a coppie, uno batte il tempo sulla schiena dell’altro a
turno (possiamo provare anche frontalmente: a turno un bambino tiene le mani
ferme e l’altro batte; se entrambi gli alunni battono in contemporanea, il risultato
sarà scadente e impreciso).
DO 1 RE 2 MI 3 FA 4 SOL 5 LA 6 SI 7 DO 8.
Le note si disegnano come ovetti e non come cerchietti e vanno tracciate con
precisione sul rigo (uno solo) o perfettamente dentro lo spazio (diversamente
non riusciremmo a dare un nome alla nota).
Per proseguire…
• Facciamo riascoltare la canzone almeno una volta alla settimana e cantiamola
tutti insieme, inventando di volta in volta qualche piccola variazione per battere il
tempo, oltre che camminando, anche sul corpo o con le mani, poi camminando
e battendo le mani.
• Rispettando il ritmo proviamo a inventare una nuova strofa, magari anche spiri-
tosa, per esempio: Al mattino quando mi sveglio tutti quanti voglio svegliar... Questo
primo suggerimento può dare origine a una catena creativa (sulla scorta di Gianni
Rodari e della sua Grammatica della fantasia).
• Invitiamo i bambini ad acquistare un quaderno di musica col pentagramma
grande per poter continuare a esercitare la scrittura delle note e le altre attività
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