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VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA TEM FRA LODIGIANO E

SUDMILANO - 1/ PRESENTAZIONE GENERALE + AREA 4:


COMAZZO, MERLINO, PAULLO E ZELO BUON PERSICO
Si apre il mese decisivo per la Tem, la Tangenziale esterna di Milano che attraversa con la sua storia – sinora
sulle mappe - gli ultimi dieci anni. All’inizio di febbraio tutti i riflettori sono puntati sulla pubblicazione del
progetto definitivo ed esecutivo dell’opera destinata a rappresentare probabilmente la più grande
rivoluzione “visiva” nella memoria di chi oggi e domani risiederà fra Lodi e Milano. Dopo il progetto
esecutivo l’unica cosa che può partire sono solo i lavori: in altri termini il cantiere, che potrebbe essere un
appuntamento già del 2011. Un coro di voci ingiunge del resto di far presto, perché Expo Milano 2015 non è
poi così lontana. E non sarebbe una bella medaglia mostrare una Milano all’aria oppure portare tutti a Rho
con la via Emilia, la Paullese, la Rivoltana o con le onorate ma vecchie Autosole e Milano-Bologna. In linea
generale la Tee rappresenta il compimento di un’idea che affonda addirittura nei primi anni ’70. Fatta più o
meno quaranta anni fa l’attuale e sinora unica tangenziale est di Milano, ci si accorse subito che
quest’ultima correva troppo addossata all’abitato. Quindi già allora cominciarono a fiorire le ipotesi di una
est-bis, naturalmente spostandola verso un raggio più esterno. Il senso della Tee
(www.tangenziale.esterna.it) è infatti primariamente quello di “mettere ordine” nella mobilità circolare
attorno a Milano suddividendo l’insieme indistinto di traffico che connota la tangenziale est. Il trasporto
pesante, l’auto del lavoratore pendolare milanese, quella del residente in Milano che va a trovare i parenti
e infine il mezzo del turista che magari arriva da Venezia si trovano letteralmente sovrapposti, generando
una congestione continua: una “marmellata” viabilistica per affrontare la quale il progetto è emerso. A Tem
fatta il “dirottamento” di 70mila veicoli quotidiani sulla nuova arteria – la previsione di portata è proprio
questa:70mila veicoli/giorno di traffico medio- produrrà un più preciso legame fra tipo di traffico e tipo di
strada. La “vecchia” est farà la funzione che le è propria, cioè di semi-circonvallazione di Milano. La nuova
Tem sarà la “vera” tangenziale per camion, tir, trasporti a lunga percorrenza, mentre sulle statali e
provinciali dovrebbe prodursi un certo benefico effetto di “asciugamento” dettato proprio dalla
separazione delle linee di movimento attorno al capoluogo. In altri termini sul tronco finale dell’A1 o
dell’A7, oppure lungo la via Emilia e la Paullese, si verificherà una netta diminuzione nella concentrazione
di mezzi pesanti perché gran parte di questi anziché andare a prendere le tangenziali milanesi a San
Giuliano, a Opera, a Rogoredo, “girerà” da un punto all’altro della raggiera milanese più a sud, lungo l’asse
della est esterna. Per rendere ancor più concreti i termini, si può dire che le provinciali dovrebbero
diventare più dei pendolari e meno dei camion. Perché partire dalla nuova est? Questo sarà un
interrogativo interessante nei prossimi anni. Tutte le indicazioni sinora emerse lasciano intuire che una
volta chiuso l’anello esterno da Cerro al Lambro ad Agrate Brianza, logica imporrà di definirlo anche
dall’altra parte, da Cerro al Lambro al Magentino, passando stavolta sul confine pavese-milanese. Sarà la
tangenziale ovest esterna, meno urgente ma pur sempre necessaria. Ma se ne parla, presumibilmente, per
il 2020. I numeri della Tee parlano di circa 1800 milioni di euro di costi (comprese le opere cosiddette
“connesse”, cioè strade locali, nda), 35 comuni direttamente coinvolti (64 i consultati), 32 km di autostrada
primaria, 53 di viabilità locale comprese le riqualificazioni. Quindi esattamente 85 km di asfalto. La nuova
tangenziale avrà sei corsie, tre per senso di marcia, e dal punto di vista imprenditoriale si definisce come
project financing. Non c’è contributo statale o pubblico se non in minima parte. L’azionista primario, Tem
Spa, detiene circa il 60 per cento della partecipata Tangenziale Esterna Spa, la quale a sua volta si allarga ad
altri tredici soggetti. Tem Spa – o meglio Tangenziali esterne di Milano Spa- è una società di scopo che
riunisce sette operatori (maggiori informazioni al sito). Fra i circa 35 comuni più vicini al progetto – nel
senso che ce l’hanno in casa- nove si possono considerare sudmilanesi e dieci lodigiani, per un totale di
ventuno. A sorpresa quindi la Tem sembra quasi essere più affare lodigiano che milanese: tutto il “lato sud”
guarda alla provincia di Lodi e la interseca. Esteticamente quindi la tangenziale avrà la funzione di un più
netto confine tra lodigiano e milanese, nel senso che il passaggio di provincia, a nord, sarà di fatto scandito
dalle sei corsie sopra la testa. I gruppi di comuni attorno al serpentone della Tem sono stati divisi dai
progettisti in cinque aree territoriali. Quelle che interessano Sudmilano e Lodigiano sono la 4 e la 5. Uno,
due e tre sono invece gli ambiti di progettazione della zona Martesana-Brianza.
L’autostrada che ha fatto versare fiumi di carta e impegnare lunghe trattative (su tutte l’”Accordo di
programma” di tre anni fa) entrerà in terra lodigiana-sudmilanese appunto con l’”Area 4”, che include
Settala, Comazzo, Merlino, Paullo, Tribiano e Zelo Buon Persico. Arrivando da Liscate, le sei corsie mitigate
da accorgimenti ambientali faranno il loro ingresso lasciandosi sulla sinistra – per chi arriva da nord-
l’oratorio di San Biagio di Rossate, frazione di Lavagna. Complesso architettonico di notevole valore,
inserito in uno scenario paesaggistico quasi isolato, San Biagio sarà raggiungibile da un’area di sosta Tem
attraverso un collegamento pedonale. Fuori, non di molto, dal territorio lodigiano resta la massiccia
barriera di raccordo fra Tem e Rivoltana a Liscate (per quest’ultima è previsto uno “spanciamento” a sud,
con intersezione della Cerca). A Paullo però il casello arriva davvero. Situato ad est di cascina Linate ed
appena a N della 415, lo svincolo-ingresso è stato al centro di un chirurgico lavoro di razionalizzazione che
sarebbe complesso riassumere. In linea generale si è concentrato sull’alleggerimento del pesante “ganglio”
di strade di raccordo alla Paullese che nella prima ipotesi presentata ai comuni (il progetto preliminare del
2004-05, prima che il Cipe imponesse a Tem di rivedere gli elaborati sulla base delle indicazioni degli enti
locali, nda) andavano ad accatastarsi tutte a sud, parallele all’ex statale 415. Tutto attorno allo snodo di
Paullo si dispongono le opere compensative/locali assegnate ai comuni: la variante sud di Marzano,
frazione di Merlino, e la Merlino-Vaiano riqualificata. A sud di Paullo sono entrati in campo, a rettifica delle
prime idee circolanti, nuovi sforzi di alta ingegneria in due casi: la bretella Paullo-Zelo (tutta cambiata dal
preliminare al definitivo, con scavalco della Tem) e la bretella ovest di Zelo, che con l’avanzare degli studi si
è “spanciata” ad ovest di circa 50 metri per non stare troppo addosso alle case. Procedendo verso la
successiva Area 5, l’avvento della Tem non regala più grossi scossoni. Ci sarà un potenziamento con rettifica
di tratta della sp 16 Paullo-Muzzano-Pandina, poi la “corsa” dell’autostrada fino alla Tribiano-Mulazzano
può sfruttare il suo ampio campo verde.

Emanuele Dolcini

VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA TEM-2: L’AREA 5/1. TRIBIANO,


MULAZZANO, DRESANO, CASALMAIOCCO
Agli albori dell’ipotesi tangenziale est esterna, più o meno dieci anni fa, i caselli previsti nel quadrante
sudmilanese e lodigiano della Tee dovevano essere due. Paullo, a nord della provinciale 415, e Mulazzano,
nel punto di aperta campagna all’intersezione dei territori di Dresano, Mulazzano e Tribiano: più o meno a
NO di cascina Virolo, dove passa la roggia Dresana. Le pressioni delle amministrazioni comunali, le
prescrizioni del Cipe (Comitato per la programmazione economica) e infine la lunga mediazione
dell’Accordo di programma hanno concordato l’abolizione di un intervento così massiccio in uno degli snodi
più verdi fra Alto Lodigiano e Parco agricolo Sud Milano. I caselli nella parte “bassa”, iniziale, dei 35 km di
autostrada saranno quindi solo due: Paullo appunto, e Vizzolo Predabissi nel triangolo di campagna fra
Sordio, Vizzolo e Casalmaiocco. L’ingresso della Tem nella cosiddetta “area 5” – a grandi linee
corrispondente con la zona del melegnanese- avviene dunque in modo abbastanza lineare, scendendo dal
quadrante paullese-zelasco dove invece si prospetta un cantiere molto più complesso, come visto nella
precedente “tappa”. Fra Mulazzano, o meglio la sua frazione Cassino d’Alberi, e Tribiano l’arrivo della Tem
comporterà come opera connessa, intervento di valore locale, il potenziamento della sp 158 che attraversa
l’intero bacino comunale di Mulazzano, da Villavesco fino al confine con la municipalità di Tribiano. Ancora
in territorio di Mulazzano una sorta di “acrobazia” ingegneristica è riuscita a far correre le sei corsie di
autostrada proprio in mezzo alle cascine Virolo e Belpensiero (quest’ultima già frazione di Dresano), in una
traiettoria che consegue soprattutto un risultato: Dresano non avrà la fetta più verde del territorio, quella
ad est, completamente “immolata” sull’altare della Tem. A Dresano sono stati quasi dieci anni di
discussione accanita su eventuali devastazioni legate al tappeto rosso srotolato alla causa di forza
maggiore, appunto il passaggio della tangenziale. L’opera locale chiesta in compenso dalle amministrazioni
è una bretella ad est dell’abitato – insomma una variante della sp 159 Sordio/Bettola- con l’obiettivo di
“declassare” la stessa Sordio-Bettola ad arteria di interesse prevalentemente locale, evitando fra le altre
cose che i flussi di traffico in uscita dalla Tee alla barriera di Vizzolo si riversino sulla Sordio-Bettola nelle
inquietanti condizioni in cui è oggi. Tramontata l’ipotesi della “gronda” ovest nel parco dell’Addetta (in
pratica, fare la circonvallazione dall’altra parte), la quadratura del cerchio è stata trovata in una bretella
“complanare” alla Tee, quindi sempre ad est (ma girando attorno all’abitato: impensabile un doppio
“avvitamento” di bretella e autostrada tra Virolo e Belpensiero). Il complesso quadro di interventi in
comune di Dresano si completa con un progetto speciale di tipo agricolo-ambientale, ovvero la rettifica del
cavo Marocco che “impatta” direttamente con il corridoio autostradale. Si procede quindi entrando sotto
amministrazione di Casalmaiocco, sempre secondo questa logica di zig-zag fra milanese e lodigiano.
Casalmaiocco ha sempre chiesto ai costruttori dell’autostrada tre cose: una “bretellina” a sud del villaggio
Madonnina sempre per fluidificare la 159 Sordio-Bettola; il potenziamento della stessa 159 nella tratta
Sordio-Casalmaiocco, e infine che la Tem passi “in galleria”, cioè interrata, al rondò delle quattro strade con
la 138 Pandina. Ma voci “fuggite” nelle ultime settimane – proprio mentre tutti aspettano il progetto
esecutivo- dicono che alla rotonda di Cologno forse sarà viadotto, e non galleria. Con ben altro impatto
estetico, anche se si risparmiano soldi. Febbraio si incaricherà con ogni probabilità di rispondere
all’interrogativo.

Emanuele Dolcini

Articolo del quotidiano “Il Cittadino” del 4/2/2011

www.ilcittadino.it

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