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Lettera (aperta) a quelli che scrivono le lettere aperte.

Cari concittadini, non può certo lasciarmi indifferente l’allarmistico appello lanciato
dalla lettera (aperta) con la quale avete sentito il dovere di comunicarci le vs
preoccupazioni sul futuro della nostra comunità. Dovrei sentirmi rassicurato dalla
presenza di una predestinata avanguardia che lancia appelli, idee, opinioni, notizie
vere o presunte, attraverso questa sorta di tatzebao casalingo, firmandosi in prima
persona e senza coprirsi dietro sigle di vari gruppi, partiti, clan o tribù variamente
composte. Magari può diventare anche l’occasione per aprirci a tante discussioni, un
bel “forum” letterario su svariati argomenti “politico-amministrativi” troppo spesso
confinati nei limiti temporali delle campagne elettorali o nel ristretto cerchio dei
partecipanti ai consigli comunali o alle riunioni di partiti e associazioni. Per questo
credo sia giusto non lasciare inascoltata la vs richiesta ed aggiungere al dibattito le
mie personali riflessioni. Capisco che alcuni possano in questo momento pensare “e
chi se ne frega”, per questi posso solo scusarmi dell’eventuale disturbo arrecato.

Non conosco i fatti che vi hanno indotto a queste esternazioni, probabilmente la


condivisione delle responsabilità che avete avuto nel sostenere la maggioranza che ha
“amministrato” il nostro comune negli ultimi anni, unita all’esperienza da voi
accumulata in tanti anni all’interno della “sala dei bottoni”, vi consente di “sentire e
capire” meglio di chiunque altro, anche da un semplice bisbiglio o “rumors”, il presagio
di problemi presenti e futuri.

Dispiacerebbe constatare che si inseguano dei semplici pettegolezzi o dei rimasugli da


campagna elettorale che ha peraltro visto, anche in precedenti occasioni, segnalare la
vs preoccupazione sui proprietari di terreni, case, castelli, stalle, ovili o canili che
avevano la sventatezza, l’arroganza o la pretesa di candidarsi alle elezioni.

Comunque i cittadini di Colturano hanno già scelto e quindi eretto già un primo argine
alla possibile invasione di malcelati interessi sul ns micro-cosmo, tanto per usare la vs
definizione, ma se questo non può bastare troverà nel sottoscritto, e spero in tanti
altri, piena condivisione a prestare la massima attenzione ad impedire
“l’espugnazione” del nostro territorio.

Credo però che per concedervi la mia personale fiducia, il mio impegno e sostegno a
condividere forme di “attenzione” sia necessario, con franchezza, chiarire alcuni punti
su un passato troppo prossimo e poco remoto per essere così repentinamente
cancellato. Lo faccio, convinto della buona fede di tutti, con “disagio”, una forma di
malessere che mi assale quando vedo, sento o leggo qualcosa che non mi piace,
qualcosa che spinge i miei sentimenti nella terra di nessuno tra i confini della rabbia
contenuta e l’esplosione di una sonora risata. Non può infatti sottrarsi alla mia
attenzione il dubbio se ci sia coerenza con quanto viene da voi oggi affermato e
quanto sia già stato previsto e programmato con il vs, credo, convinto sostegno, anche
se cambiare idea ed opinione, partito, schieramento e magari anche bandiera è, per
carità, giusto ed umano, se questo avviene con la velocità del fulmine il fragore che ne
ottieni non può essere che pari al tuono che segue il lampo. Penso e dico questo
perché quando ci si preoccupa degli “amici di un noto costruttore del circondario”
bisognerebbe fare attenzione a non andare ad ingrossarne lo schieramento. Del resto
se questo è l’unico paese del circondario ad avere due aree industriali, una delle quali
proprio a ridosso dell’abitato, una scelta che aveva creato non pochi grattacapi,
mugugni e rimostranze nei cittadini residenti in quella zona, non potete certo invocare
altre responsabilità che non sia la vostra. Ci sono state anche occasioni più vicine per
armonizzare e controllare lo sviluppo, purtroppo la mia opinione personale è che
queste siano andate sprecate. Mi riferisco al piano relativo alla cascina ex-eredi Rossi,
oggi PII a nome di un noto costruttore del circondario. Il piano è stato da voi approvato
in variante di PRG per permettere al costruttore di “incrementare le cubature” (se non
ricordo male del 50/60% in più), esattamente il paventato pericolo a cui avete fatto
riferimento e che avete voluto farci pervenire. Questo rende vano un PRG piuttosto
recente (2004), approvato all’unanimità dal CC dell’epoca. Tutto ovviamente legittimo
ma coerentemente si dica che le scelte politiche sono cambiate, che il PRG di
Colturano sbandierato dall’amministrazione anche in campagna elettorale (vedi il
disegno pubblicato sul nr di aprile 2009 dell’Olmo) oggi non ha alcuna validità. Un bel
disegno con tante aree verdi, che fanno tanto ambiente, nessuna della quali sarà
realizzata, i vari campi e campetti sportivi disegnati a bella mostra lasceranno infatti il
posto a villette e palazzine, mi chiedo pertanto cosa rimarrà del verde previsto. Non
sono comunque solo le cubature a subire una variazione, ovvero un incremento, il
PRG prevedeva per quella zona la tutela e la valorizzazione paesaggistica e storica
(art.14 comma 1). Gli interventi cominciati proprio in questi giorni hanno evidenziato
la totale demolizione dell’esistente, a partire dagli storici silos, stalle o quant’altro. (A
Melegnano in situazione analoghe si sono salvate strutture diventate spazi ad uso
pubblico). Non è servito ad alcuna modifica neanche il parere della Provincia,
necessario per la presenza del varco ecologico VII, che, cito testualmente:
”Considerate inoltre le aree poste a sud con destinazione agricola si ritiene necessario
approfondire puntualmente il rapporto tra le trasformazioni previste e l’ambito
agricolo esistente. I nuovi interventi dovranno infatti garantire una riqualificazione e
ricomposizione dei fronti urbani ed essere orientati alla costituzione di un rapporto
organico e ricomposizione dei fronti urbani ed essere orientati alla costituzione di un
rapporto organico tra aree agricole esterne e il nuovo urbanizzato al fine di attribuire
qualità urbana e configurazione riconoscibile ai nuovi insediamenti, anche rivisitando
conseguentemente la soluzione plani volumetrica proposta…..omissis……”. Ebbene
non si è ritenuto opportuno spostare un solo metro cubo, eppure il parere arrivava da
un ente e da un assessorato che aveva affinità politiche con la nostra
amministrazione, e allora penso a quanto si è parlato, anche nella recente campagna
elettorale, dell’importanza di lavorare in sinergia, almeno politica, con gli enti
superiori.

Non è da trascurare peraltro nel piano il previsto sagrato della chiesa, che però avrà
tra sè e la chiesa un campo di calcio ed un campo giochi, nonché la nuova via di
accesso alla stessa chiesa che in realtà finisce contro la rete esterna del campo di
calcio dell’oratorio, alcune incongruenze sulle aree standard monetizzate ecc. ecc.
Tutto legittimo per carità, mi chiedo solo se in tutte queste scelte sia stata usata la
stessa attenzione da voi oggi sollecitata a noi cittadini, mi chiedo se le scelte operate
siano coerenti con le vostre attuali preoccupazioni, mi chiedo se tra quanto
“guadagna” la nostra comunità, in strutture ed opere, e quanto guadagna il “noto
costruttore del circondario” non sia solo quest’ultimo a fare l’affare. In quanto al
desiderio di uno “sviluppo armonico e controllato” devo purtroppo constatare quanto
sia labile il confine tra la speranza e la cruda realtà dei “fatti”. Cordiali saluti.

Passoni Luciano, cittadino di Colturano, luglio 2009.


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