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Settimanale di Preghiera Domenica 3 gennaio 2021 Anno XXIII Tempo di Natale n.

971

Non di solo Pane

Stai con me, proteggimi,


coprimi con le tue ali, o Dio.
Tempo di Quando la tempesta arriverà
volerò più in alto insieme a te,
Natale nelle avversità sarai con me
ed io saprò che tu sei il mio Re.
Il cuore mio riposa in te,
io vivrò in pace e verità.
(canto liturgico)
Apostolato
della preghiera
EPIFANIA DEL SIGNORE
Vedere la stella. E’ il punto di partenza. Ma
perché, potremmo chiederci, solo i Magi
hanno visto la stella? Forse perché in pochi
avevano alzato lo sguardo al cielo. Spesso,
infatti, nella vita ci si accontenta di guarda-
re per terra: bastano la salute, qualche sol-
do e un po’ di divertimento. E mi doman-

Gennaio do: noi, sappiamo ancora alzare lo sguardo


al cielo? Sappiamo sognare, desiderare Dio,
Primo venerdì attendere la sua novità, o ci lasciamo tra-
01/01 sportare dalla vita come un ramo secco dal
vento? I Magi non si sono accontentati di
vivacchiare, di galleggiare. Hanno intuito
che, per vivere davvero, serve una mèta
alta e perciò bisogna tenere alto lo sguardo.
(Papa Francesco, Omelia 6 gennaio 2018)

Tutto e tutti, a te
Questo essere umano che di continuo si inter- ciliato della sua religiosità, riflessa nel pre-
roga sul senso dell’esistenza; che si dibatte a oc- gare.
chi aperti con l’enigma delle proprie domande; Proclo di Costantinopoli uno degli ultimi
che avanza nel mistero a tastoni, assetato della grandi neoplatonici, così esprime questa
rivelazione di questa verità; che inevitabilmente esperienza universale : “Tutto ciò che
matura la coscienza del suo stare al mondo pensiamo Ti appartiene….o Ineffabile,
nell’intersezione di immanenza e trascendenza: che le nostre anime sentono presente, a te
elevando un inno di silenzio”.
questo essere umano non ha mai smesso, attra-
Prima di lui san Gregorio Nazianzeno
verso i tempi, di pregare. Lo dimostrano aveva pregato : “Solo, tu sei ineffabi-
l’archeologia e le testimonianze iconografiche le….Solo, tu solo sei inconoscibi-
delle età e delle geografie le più diverse. Lo at- le….Tutte le cose cantano Te….il gemito
testano gli inni egizi, le composizioni devozio- di tutti aspira a Te. Tutto ciò che esiste ti
nali che troviamo presso gli assiri e i babilonesi, prega.”
i formulari dei culti nella Grecia antica, il pro- (Josè Tolentino Mendonça)
fondo sentimento religioso che emerge dalla
letteratura classica o dai primi testi filosofici.
La storia umana è impensabile senza tenere in
conto il respiro anche drammatico e non con-

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 2


I santi del giorno: Santissimo Nome di
Gesù; sant'Antero, papa (III sec.).

“Chi non stima la vita non la merita.”


(Leonardo Da Vinci)
Domenica
Gennaio
Tempo di Natale
3
TN

Il Santo del giorno: santa Genoveffa


Parola di Dio
in briciole La fede cristiana è da sempre forza che dona coraggio davanti alle crisi,
agli ostacoli e alle difficoltà, animando testimoni audaci, che hanno la-
sciato il segno nella storia. A fare la differenza sul destino di Parigi, ad
esempio, nel V secolo fu santa Genèvieve (in italiano Genoveffa), reli-
L’ARRIVO DEI MAGI giosa che non ebbe paura di far sentire la propria voce per incoraggiare i
parigini a non abbandonare la città davanti alla minaccia degli Unni di
Attila. Nata a Nanterre, nei dintorni di Parigi, intorno al 422, a 15 anni
«Magi vengono dall’Oriente, cer- Genoveffa si consacrò, unendosi a un gruppo di vergini votate a Dio che
cano un Re dei Giudei, che mai vestivano un abito proprio ma non vivevano in convento: abitavano nel-
prima era stato ricercato fra tanti le loro case dedicandosi a opere di carità e penitenze. Quando si fece
re dei Giudei. Cercano uno che avanti incitando i parigini a restare, Genoveffa rischiò il linciaggio, ma
non è in età virile o anziano o questo non la fermò. Così come non si fermò davanti alla carestia poco
agli occhi umani cospicuo per
una splendida dimora o potente dopo: prese un battello e percorse la Senna, procurandosi dai contadini
di eserciti, tale che incuta terrore le granaglie necessarie a sfamare la città. Morì verso il 502, è patrona di
con le armi, o vestito di ricca Parigi.
porpora, con diadema che rifulge
(…) Ma intanto è uno nato da
poco che giace nella cuna, che si Vangelo Gv 1,1-18
attacca avidamente alla mammel- In principio era il Verbo, il Verbo era presso
la, senza alcun ornamento sul
corpo, senza alcuna forza nelle Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio
membra, senza patrimonio fami- presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di
liare, che non si segnala né per la lui, senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò
sua età né per alcun potere dei che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce
genitori. I Magi domandano noti- degli uomini; la luce splende nelle tenebre,
zia del Re dei Giudei al re dei ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un
Giudei; di Cristo [Dio e uomo], uomo mandato da Dio e il suo nome era
all’uomo Erode; [del Re dei cieli Giovanni. Egli venne come testimone per
che ha creato l’uomo, a un re ter- rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di
reno, uomo]; notizia di un picco- lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva
lo a un grande; di un nascosto a nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo,
un illustre; di un umile a un po- e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconob-
tente; di uno che non parla anco- be. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però
ra, a uno che parla; di un povero l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credo-
a un ricco; di un debole a un for- no nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere
te; e tuttavia tale che doveva es- di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad
sere adorato da chi lo disprezzava
abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unige-
perché [anche se Erode lo perse-
guitava, Cristo aveva dominio su nito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza
di lui e sugli altri]. Certamente in e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è pas-
lui non si scorgeva alcuna pompa sato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo
regale, ma si adorava la vera mae- ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la
stà». grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno l'ha mai
visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, è lui che lo ha
“Discorsi” di Sant’Agostino Vescovo rivelato.
(Sermo 373, 2-3)

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 3


“Gesù, figlio di Maria, nato sulla terra ….” meditazione curata da don Luciano

Colui che è la Parola, è dive- Per noi l’eternità si è fatta


nuto uomo. Colui che abita tempo.
in una luce inaccessibile, si L’ineffabile ha un nome e
fa storia. l’infinito il sapore di umano.
Fragilità, debolezza, fatica La fragile e nuda terra della
di crescere, sofferenza, gio- nostra umanità è irradiata
ia, quotidianità. dall’amore.
Dio solidale con noi in tut- Respiriamo aria di primave-
to, assume il nostro volto, le ra e l’uomo sente il profu-
nostre mani, il nostro san- mo di Dio.
gue, il nostro cuore. Gioioso stupore: Gesù, fi-
“ E il Verbo si fece carne e La sua vita come la nostra: glio di Maria, nato sulla ter-
venne ad abitare in mezzo a tra il grembo della madre e ra.
noi; e noi vedemmo la sua glo- il grembo della terra.
ria, gloria come di unigenito Instancabile ci accompagna
dal Padre, pieno di grazia e di lungo il nostro cammino,
verità.” percorre le nostre strade nel
quotidiano andare e venire.

Contemplo: Pensarti come fuoco


Preghiamo la
Parola
Spesso mi inseguono queste im- E’ un fuoco che fa strada nel buio
O Gesù, tu che gua- magini di Dio e invece di racco- della notte. E’ un fuoco che ali-
risci tanti ammalati e gliermi distraggono. L’immagine menta il mio apostolato, fino agli
liberasti tanti oppressi del fuoco è quella che di più mi ultimi confini della terra. E’ un
dal giogo pesante del
male e del peccato, aiuta a pensare a Dio. E’ il fuoco fuoco che diventa centro
guarda alla mia debo- che illumina i miei pensieri, che mi d’attrazione, pur salvando tutta la
lezza e alle mie infer- mostra sempre il mio ideale. E’ il nostra libertà. E’ un fuoco che
mità spirituali e fisi- fuoco che riscalda la mia casa, che diventa principio di vita e che do-
che e aiutami a porta- raduna attorno a sé, come il vec- na a Mosè il potere di liberare il
re il peso della mia
vita, trasforma il mio chio focolare, la famiglia umana. suo popolo. Segnale di tutti i mira-
pesante giogo in quel- E’ un fuoco che mi purifica da tut- coli è che brucia senza consumar-
lo leggero del tuo ti i veleni che penetrano dentro di si.
Vangelo d’amore. me. E’ un fuoco che mi difende da (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
tutti gli assalti delle forze avverse. tonioli)

Non di solo pane Tempo di Natale n. 971 pagina 4


I Santi del giorno: San Rigoberto di Reims, ve-
scovo; sant'Elisabetta Anna Bayley Seton, reli-

“La vita è come una commedia: non importa


quanto è lunga, ma come è recitata.”
Lunedì
Gennaio
Tempo di Natale
4
(Lucio Anneo Seneca)
TN
Il Santo del giorno: sant’Angela da Foligno
Parola di Dio Agli agi di una vita "nobile" alla nobiltà di una vita austera
in briciole ma autentica: così sant'Angela da Foligno c'insegna che sce-
gliere Dio è la meta di un lungo percorso interiore, fatto di
piccoli passi che portano nella profondità dell'anima. Allora
si potrà davvero amare, non solo il Signore ma anche l'uma-
Vivere da Figli di Dio nità, perché l'incontro con l'Amato, Dio, trasforma la vita.
Pagina curata da Don Luciano V. M. Angela era nata a Foligno nel 1248, si sposò ed ebbe figli, ma
ad un certo punto "conobbe il peccato", come raccontò lei
“....Chiunque è stato generato da Dio non
commette peccato…” (1Gv 3,7-10) stessa. Da quell'inquietudine nacque un'avventura interiore
Il nostro rapporto con il pec- straordinaria che la portò dal 1285 a un cammino di
cato è ambivalente. Da un lato "conversione". Le sue esperienze mistiche la resero
sperimentiamo quotidiana- "sospetta" agli occhi dei famigliari e degli stessi francescani,
mente la nostra amara schiavi- che però alla fine nel 1290 la ammisero al Terz'Ordine. La
tù nei suoi confronti. Sembra sua profondità le valse in vita l'appellativo di "maestra dei
quasi che esso ci accompagni teologi"; morì nel 1309.
passo per passo lungo il cam-
mino di ogni giorno. Eppure,
queste parole di san Giovanni
ci stupiscono: chi è stato gene- Vangelo Gv 1,35-42
rato da Dio non può peccare.
Tali espressioni ci dicono una In quel tempo, Giovanni stava con due
dei suoi discepoli e, fissando lo sguar-
realtà davvero consolante: per
do su Gesù che passava, disse: «Ecco
mezzo del Battesimo Dio ha l'agnello di Dio!». E i suoi due discepo-
posto nel nostro cuore e nella li, sentendolo parlare così, seguirono
nostra vita un seme di immor- Gesù. Gesù allora si voltò e, osservan-
talità, che niente e nessuno do che essi lo seguivano, disse loro:
può sradicare. Però, ci si deve «Che cosa cercate?». Gli risposero:
impegnare affinchè questo se- «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse
loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli
me possa crescere e giungere
dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro
alla sua maturità: ciò significa del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Gio-
evitare il più possibile di illu- vanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
dersi: se vivi ancora nel com- Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse:
promesso con il peccato, non «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo con-
puoi vivere da Figlio di Dio. dusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei
Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa
Pietro.

Non di solo pane Tempio di Natale n. 971 pagina 5


“Un uomo importante per la nostra esistenza” a cura di don Luciano

quotidiano, nel lavoro, concrete di vita, ciascuno


nelle relazioni, negli af- la propria unica e irripe-
fetti. tibile.
Da subito abbiamo Ci arda ancora Signore
intuito che eri un uomo nel cuore quella prima
importante per la nostra chiamata, perché la no-
esistenza, ci hai affasci- stra risposta a te sia sem-
nato e posto in cuore un pre più nella verità e di-
desiderio altro rispetto venti contagiosa per
all’ordinario. quanti poni sul nostro
Che cercate? cammino.
La parola di Dio, oggi, Vogliamo vedere dove A noi l’impegno di es-
ci aiuta a riandare con abiti, che significa per sere gioiosi nel testimo-
memoria grata, a quel noi entrare nell’intimità niare quanto è bello se-
pomeriggio che ha se- con te, parlare in pace e guire te, Signore e mae-
gnato una nuova direzio- a lungo con te, cono- stro di vita.
ne alla nostra vita. scerti e fare esperienza di
Tu sei passato Signore te.
nelle cose ordinarie del Questo desiderio ha
preso forma in scelte

Contemplo: Nulla deve turbarmi


Preghiamo la
Parola
Basta così poco ad agitarmi: un ma questa era servita soltanto per
O Signore di miseri- moscerino più insistente del solito, agitare il mare per qualche minuto.
cordia, non abbando- una giornata afosa, rimanere senza Come il grande mare dovrebbe
narmi nelle tenebre e soldi, un male fisico, ecc...Non c’è essere la mia vita illuminata dalla
nel deserto quando mi nessuna cosa così piccola che non fede. Al massimo, per qualche
allontano da te. Cerca- sia capace di farmi fastidio. Mi col- minuto, può essere scombussolata
mi, continua a chia- pisce quello che diceva la mia sensibilità. ma poi deve en-
marmi, anche se forse sant’Ignazio a proposito della san- trare in me la forza e la luce della
non ti risponderò,
insisti e, con il tuo a- ta indifferenza. Egli affermava: fede a ristabilire l’equilibrio. Se
more ricco di miseri- “Anche se sopprimessero la mia rimangono in me agitazioni e o-
cordia e tenerezza, Compagnia mi basterebbe un scurità vuol dire che c’è spenta la
vinci la durezza del quarto d’ora per restare calmo”. In fede.
mio cuore, affinchè una parola, la sua vita era così do- (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
possa vivere sempre minata dalla fede che neppure la tonioli)
con te. roccia di Polifemo poteva agitarla
a lungo. Ulisse tutta una roccia,

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 6


Santa Emiliana, vergine; san
Santi del giorno:
Giovanni Nepomuceno Neumann, vescovo.

“La pazienza è aspettare. Non aspettare passiva-


mente. Questa è pigrizia. Ma andare avanti
quando il cammino è difficile e lento.” (L. Tolstoj)
Martedì
Gennaio
Tempo di Natale
5
TN
Il Santo del giorno: sant’Amelia
Parola di Dio Alle volte basta un nome per evocare i fondamenti dell'iden-
in briciole tità di un Paese o di un popolo. Come nel caso di sant'Ame-
lia, la cui memoria è affidata proprio solo al nome, non es-
sendoci arrivato alcun dato biografico certo. Si tratta di una
testimone della fede inserita in antichi elenchi di martiri in
Un atteggiamento di acco- Catalogna, vittime della persecuzione di Diocleziano a caval-
glienza e benevolenza lo tra il terzo e il quarto secolo. In particolare Amelia fu tra i
Pagina curata da Don Luciano V. M. martiri di Girona, i cui resti furono rinvenuti nel 1336 e po-
“”…questo è il messaggio che avete udito sti in un altare della cattedrale. Secondo alcuni il nome di
da principio: che ci amiamo gli uni e gli
altri...” (Gv 3,11-21) Amelia etimologicamente rimanda al concetto di purezza,
per altri a quello di laboriosità: entrambi aspetti che appar-
La vicenda di Caino e Abele è
tengono a chi vive nella fede e che sono un richiamo non
significativa perché vi si trova
solo per i catalani.
la descrizione del primo omici-
dio della storia. Giovanni, nella
sua lettera dice che ci sono di-
versi modi per uccidere una
persona. Non si tratta soltanto
Vangelo: Gv 1,43-51
di eliminazione fisica, perché
già non amare significa uccide- Il giorno dopo Gesù volle partire
per la Galilea; trovò Filippo e gli
re. Spesso, infatti, non c’è disse: «Seguimi!». Filippo era di Be-
nemmeno bisogno di mostrare tsàida, la città di Andrea e di Pietro.
odio e ostilità nei confronti Filippo trovò Natanaele e gli disse:
degli altri: basta l’indifferenza, «Abbiamo trovato colui del quale
hanno scritto Mosè, nella Legge, e i
l’ironia o l’isolamento per la- Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe,
sciar morire qualcuno. Amare i di Nàzaret». Natanaele gli disse:
fratelli significa anzitutto ri- «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispo-
spettare la loro dignità e unici- se: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva
incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è
tà; poi anche cercare di svilup- falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli ri-
pare un atteggiamento di ac- spose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto
coglienza e di benevolenza. La quando eri sotto l'albero di fichi». Gli replicò Natanaele:
misura di tutto ciò è semplice «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose
Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di
da trovare, basta pensare a co- fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse:
me noi vorremmo essere ama- «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli
ti, compresi e rispettati. Que- di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».
sto è già un buon modo per
iniziare.

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 7


“Seguimi! ……..” a cura di don Luciano -Parroco di Bovegno

vita, la persona che ti li- quando ci si scopre già


bera e dà respiro. conosciuti per nome dal
Signore: è un amore pre-
E nasce spontaneo e ne-
veniente e misericordio-
cessario invitare anche
so che ci prende proprio
altri alla danza della se-
nei punti fragili della no-
quela. Avverto un po’
stra umanità.
lontano questo discepo-
lo, all’apparenza così de- Perché lui vuole che le
ciso! nostre debolezze si con-
vertano in passione per
S o r p r e n d e Natanaele invece, con le
il regno.
l’immediatezza con cui sue domande e perples-
Filippo risponde alla sità è un po’ arrogante, è Per questo ci chiama a
proposta di Gesù di se- l’esempio che mi pare seguirlo.
guirlo. dica meglio il nostro a-
derire al Signore.
Nessun se, nessun ma….
Come neve al sole si
Accade così quando si sciolgono le domande, le
incontra l’amore della perplessità, l’orgoglio,

Contemplo: Egli può far tutto


Preghiamo la Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Parola
Fin da bambino sapevo che Dio cio il mio lavoro ingombro la stra-
O Signore della gra- può far tutto e spesso gli ho chie- da al lavoro di Dio.
zia e della miseri-
sto inutilmente miracoli straordi-
cordia, donami Un santo costringe Dio a far mira-
l’umiltà affinchè nari. Mi vennero tanti rifiuti che
coli ovunque e sempre. I miracoli
possa sempre ascol- quasi avevo difficoltà a credere.
mancano quando manco io.
tare e obbedire alla Ma poi ho capito che sono io stes-
tua Parola, che il (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
so che pongo a Dio i miei limiti.
mio cuore si lasci tonioli)
plasmare dalla tua Io stesso con le mie mancanze ho
volontà, così che la reso piccolo il campo dei miracoli
mia vita doni frutti di Dio. C’è un vecchio adagio che
di fede e d’amore,
dice: “A ciascuno spetta il suo do-
illuminando il mon-
do e il cuore degli vere”. Ogni volta che io vengo
uomini con la gioia meno nel compimento del mio
del tuo Vangelo. dovere riesco a mutilare anche la
potenza di Dio. Quando non fac-

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 8


Santi del giorno: Sant'Andrea
Corsini, vesco-
vo; santa Rafaela Porras y Aillón, religiosa.

“L’orgoglio ci costa più della fame, della


Mercoledì
Gennaio
Epifania del Signore
6
sete e del freddo.” (Thomas Jefferson)

TN
EPIFANIA DEL SIGNORE
Parola di Dio La santità è di fatto un'epifania, cioè una manifestazio-
in briciole ne evidente della vita divina in mezzo agli uomini. Ecco
perché la solennità liturgica di oggi, che ci propone
l'immagine di un popolo di emarginati o di lontani chia-
mati a riconoscere per primi il Signore che si fa uno di
noi, ci aiuta a riflettere sulla necessità di mettersi in a-
Una luce nuova che ri- scolto dei santi e dei beati. I volti, le voci e le storie di
schiarerà tutti i popoli questi testimoni, infatti, rappresentano una scuola pre-
Pagina curata da Don Luciano V. M. ziosa per imparare a cogliere la presenza divina nella
“La gloria del Signore brilla sopra di te.” nostra vita. Una presenza che spesso si svela dietro ai
(Is 60,1-6) piccoli segni, dentro ai gesti apparentemente insignifi-
La profezia di Isaia si riferisce canti, nelle pieghe dimenticate delle periferie. Insomma
alla promessa che Dio fa al suo i santi, nello stile dell'Epifania, ci insegnano a vivere
popolo riguardo al fatto che, sempre una fede autenticamente "in uscita". Senza stu-
un giorno, tutti i re della terra pirci d'incontrare Dio là dove mai avremo pensato di
si recheranno in Sion a servire trovarlo.
l’unico vero Dio. Di fronte al
buio ed alle tenebre della storia
confusa e violenta
dell’umanità, Isaia, da parte del Vangelo Mt 2,1-12
Signore, promette una luce Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei?
nuova, quella di Gerusalemme, Abbiamo visto spuntare la sua stella Nato Gesù a Betlemme di Giu-
che rischiarerà tutti i popoli. dea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a e
La tradizione cristiana ha letto siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato
e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli
in questo testo la profezia del scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nasce-
nuovo popolo di Dio, la Chie- re il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è
sa formata da tutte le genti, scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non
sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà
che cammina con gioia verso un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode,
la luce nuova che rischiara tutti chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il
gli uomini, Gesù di Nàzaret. tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo:
Gesù si manifesta a tutti i po- «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete
trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udito il
poli della terra e in ogni tempo re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li
per manifestare la sua luce: sta precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il
a noi accoglierla e farla splen- bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. En-
trati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostraro-
dere in noi e attorno a noi, per no e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono
mezzo dell’amore. oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per
un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 9


“Il cammino da compiere ….” a cura di don Luciano –Parroco di Bovegno

tale luogo, perché il re na- mo in lui e lui in noi. Il


sce dove si compie questo suo dove diventa il nostro
percorso di ricerca. Siamo dove. E’ così che il cuore
chiamati a fare questo iti- di ciascuno si apre ad of-
nerario come i Magi, con frire ciò che portiamo
la fatica di un cammino dentro: l’oro, ricchezza
notturno pieno di fascino visibile di ciò che abbia-
e di paure, di desideri e di mo; l’incenso, ricchezza
Dove si può trovare il dubbi, di speranze e di invisibile di ciò che desi-
Messia? incertezze, seguendo una deriamo; la mirra, un-
Questa è la domanda che stella che appare e scom- guento che cura le ferite, è
fa muovere il nostro cuo- pare. I Magi hanno com- ciò che siamo. Apriamo a
re e ci guida a cercare. piuto il cammino Dio i nostri desideri, averi
Noi conosciamo il luogo dell’amore che, attraverso e mancanze: qui Dio en-
fisico in cui è nato, ma la ricerca dell’intelligenza tra. Qui il Figlio è genera-
non basta. e della rivelazione, della to dal Padre. La carne del
gioia e dell’adorazione, nostro cuore gli è madre.
E’ necessario compiere un
giunge al dono di sé. In Qui si compie il cammino.
cammino alla scoperta di
questo gesto noi nascia-

Contemplo: Egli sceglie i sentieri tortuosi


Preghiamo la
Parola Dio non si trova mai sulle strade viene a noi la necessità del suo aiu-
diritte. Se c’è una strada fatta a to e non aumenta la nostra pre-
Si manifesti anche a svolte e molto ripida là è facile tro- sunzione di camminare da soli.
noi, o Dio onnipo- varlo. Non c’è bisogno di lui per Ecco perché quando gli uomini
tente, il mistero del percorrere le strade che vanno in erano più umili e non avevano fat-
Salvatore del mon- giù e che sono diritte. Qualcuno to tante scoperte, avevano scoper-
do rivelato ai magi che non ha molta stima di Dio ha to gli angeli del cammino che ve-
sotto la guida della pensato che egli non conoscesse le gliavano su ogni passo. Ora sem-
stella e cresca sem- strade diritte. Nel suo Regno so di bra che abbiamo meno bisogno
pre più nel nostro certo che ci saranno strade diritte. degli angeli, ma non abbiamo noti-
spirito. Qui tutte le tortuosità sono fatte zie esatte su quelli che arrivano alla
Amen. per facilitare le nostre salite verso meta.
Dio e per scusare la nostra lentez- (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
za. Soprattutto dai sentieri tortuosi tonioli)

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 10


Santi del giorno: San Crispino I, vescovo; bea-
to Matteo Guimerà di Agrigento, vescovo

“Tuttipensano a cambiare il mondo, ma nessu-


Giovedì
Gennaio
Tempo di Natale
7
no pensa a cambiar se stesso.” (L.Tolstoj)
TN

I santi del giorno: san Raimondo


Parola di Dio «Quest'uomo se ne va come è venuto, così povero e così mode-
in briciole sto come al suo arrivo»: così veniva descritta la partenza da Ro-
ma nel 1235 di san Raimondo de Peñafort (1175-1275), che per
cinque anni aveva servito papa Gregorio IX come penitenziere,
consigliere e confessore. Tornava a Barcellona, dove sperava di
poter condurre una vita di preghiera e di studio. Ma nel 1238 i
Credere e amare Domenicani lo vollero come terzo maestro generale dell'Ordine.
Pagina curata da Don Luciano V. M. Lui avrebbe rifiutato, come aveva già rifiutato l'episcopato. Il
Papa lo chiamava "padre dei poveri" (obbligava il Pontefice a
“Chi osserva i suoi comandamenti rimane occuparsi prima delle pratiche dei meno abbienti) e anche da ge-
in Dio e Dio in lui…..” nerale dei domenicani continuò a occuparsi degli ultimi. Aveva
studiato diritto a Bologna e a Roma aveva messo mano a tutto il
(Gv 3,22-4,6) corpo delle leggi della Chiesa; da giurista sistemò anche le Costi-
tuzioni dei Domenicani. Nel 1240 si ritirò infine a Barcellona.
Il riassunto di tutta la dottrina
cristiana è ben sintetizzato nel-
le parole dell’apostolo Giovan-
ni: credere e amare. Cosa signi-
fica veramente credere nel Fi- Vangelo Mt 4,12-17,23-25
glio di Dio? Evidentemente, In quel tempo, quando Gesù seppe
non si tratta soltanto di dare che Giovanni era stato arrestato, si
ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e
un assenso più o meno con- andò ad abitare a Cafàrnao, sulla
vinto alle verità di fede, ma di riva del mare, nel territorio di Zàbu-
fare della persona di Gesù e lon e di Nèftali, perché si compisse
del suo amore il centro della ciò che era stato detto per mezzo
propria vita, l’asse portante del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon
sulla quale far girare tutta e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea
delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande
l’esistenza. Quando si com- luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una
prende che vivere di fede è luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire:
fare continuamente tale espe- «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorre-
rienza, spontaneamente nasce va tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annuncian-
nel nostro cuore, la disponibi- do il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di
lità ad amare gli altri. Anche infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e
conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e
questa non è soltanto dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi
un’esperienza saltuaria, legata folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da
ai nostri umori o capricci: a- Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
mare diviene un’esigenza che
avvolge tutta la nostra esisten-
za.

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 11


“Una scelta di vita!” pagina curata da Don Luciano - Parroco di Bovegno

regione di nessuna im- no strumento di salvezza


portanza, pagana fino a nelle sue mani.
pochi decenni prima di Il Signore sceglie sempre
Cristo, considerata dai le cose piccole, come
sapienti di Gerusalemme canta anche la Vergine
con disprezzo ed esclusa Maria nel suo
dalla Scrittura, dalla pos- “Magnificat”: ha rovesciato
sibilità di essere patria di i potenti dai troni, ha innal-
profeti. zato gli umili.
In questo contesto emer- Dio sceglie chi conosce
ge la logica di Dio: sce- la propria indigenza e
E’ comune a tutta la tra-
gliere le cose che non lascia agire il suo miste-
dizione evangelica che la
contano per il mondo ro. Possa anche nella no-
regione della Galilea se-
per manifestare che solo stra vita agire l’amore di
gna l’inizio del ministero
lui è Dio e che l’uomo e Dio!
di Gesù. Dal punto di
tutta la realtà umana so-
vista messianico era una

Preghiamo la
Parola Contemplo: Dio non mi ha mai abbandonato

O Signore, tu sei la
Roccia di salvezza, fa Io mi sono donato a lui, però lui è La stessa fedeltà degli amori umani
che non ti nomini stato più generoso e costante nel dipende dall’amore di Dio. E’ col-
invano ma che nel donarsi a me. Quante volte, senza legandosi con la sua perennità che
tuo nome costruisca spezzare il legame che mi teneva l’amore nostro mette radici pro-
la mia vita, radican- nella consacrazione a Dio, ho ope- fonde e resistenti. Restare attacca-
dola sulla tua Parola; rato come colui che non sente più to a te è garanzia di vittoria e nes-
rendimi strumento di il dovere di fedeltà. La tua dona- sun diavolo mi può strappare.
carità concreta affin- zione a me non è mai venuta ne- L’amore a te è l’amore più sicuro
chè possa edificare anche quando agivo come se tu per vincere ogni malefico potere.
un mondo nuovo,
non ci fossi. Tutto attorno a me è (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
fondato sulla verità
precario e mobile, così che la mia tonioli)
del Vangelo e abbel-
fedeltà al tuo amore è sottoposta
lito dalle opere di
a tante defezioni. Io sento che de-
carità fraterna.
vo esserti fedele a oltranza e por-
tarti anche la fedeltà nell’amore di
tutti quelli che mi sono affidati.

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 12


Il santo del giorno: Santa Gudula, vergine;
beata Eurosia Fabris Barban, terziaria
francescana.
“L’unica cosa importante nella vita sono le tracce
Venerdì
Gennaio
Tempo di Natale
8
dell’amore che lasciamo quando partia-
mo.” (Albert Schweitzer)

Il Santo del Giorno: san Lorenzo Giustiniani


Parola di
Parola di Dio
Dio Lasciarsi guidare dall'«Eterna Sapienza» per affrontare le tempeste della
in briciole
in briciole vita ed essere per gli altri un faro sicuro: si potrebbe riassumere così il
mandato che ci affida, attraverso la sua testimonianza, san Lorenzo
Giustiniani, primo patriarca di Venezia. Di famiglia nobile, era nato nel
1381; a 23 anni, rinunciando agli agi, si unì ad ad altri chierici, che poi
furono riconosciuti come Canonici secolari di San Giorgio (dall'isola
Accogliere nella nostra vi-
sulla quale vivevano). Sacerdote nel 1407, nel 1409 divenne priore, non
ta Dio rinunciando, però, alla questua e alla scrittura, producendo opere di o-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
gni genere, sia destinate ai "dotti" che al popolo. Nel 1433 fu nominato
“….chi non ama non ha conosciuto Di-
vescovo di Castello, cioè pastore di Venezia e nel 1451 Niccolò V gli
o....” (Gv 4,7-10) attribuì il titolo di patriarca dopo aver soppresso il patriarcato di Grado.
Dovette da subito affrontare tempi difficili, segnati dalla lotta contro i
“Dio è amore”. Questa frase Turchi. Il suo rigore, il suo intento riformatore e la sua testimonianza di
della prima lettura è il punto di fede lo resero un vero padre per i veneziani. Morì nel 1456.
arrivo e la sintesi di tutta la ri-
velazione. Per dimostrarci la sua
natura Dio non ha fatto dei bei
discorsi, ma ha mandato il suo
Figlio, che si è fatto carne ed è
morto per noi, vittima di espia- Vangelo: Mc 6,34-44
zione per i nostri peccati, dimo-
strandoci così con i fatti, questa In quel tempo, sceso dalla barca,
Gesù vide una grande folla, ebbe
verità. Il Figlio unigenito man- compassione di loro, perché era-
dato nel mondo, è allora per no come pecore che non hanno
l’evangelista Giovanni il modo pastore, e si mise a insegnare loro
in cui Dio ci rivela il suo essere molte cose. Essendosi ormai fat-
to tardi, gli si avvicinarono i suoi
amore e, al tempo stesso, il mo- discepoli dicendo: «Il luogo è de-
do in cui egli ci ama per primo. serto ed è ormai tardi; congedali,
Di fronte al grande segno di in modo che, andando per le
amore che è Gesù, infatti noi campagne e i villaggi dei dintorni,
possano comprarsi da mangiare».
dobbiamo prendere posizione e Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli
se decidiamo di accogliere nella dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di
nostra vita questo Dio, che è pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti
amore, abbiamo solo una possi- pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero:
bile risposta: amarlo, amando i «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a
gruppi, sull'erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di
nostri fratelli, perché all’amore cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al
si può rispondere solo con cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi di-
l’amore. Amare gli altri, allora, è scepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra
molto di più che obbedire a un tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portaro-
no via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli
comandamento: è manifestare che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
con la vita la nostra identità e
dignità di figli di Dio.

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 13


“Divenire pane spezzato e luce di salvezza” a cura di don Luciano

Un passo del profeta I- alla loro fame per indi-


saia (58,10) illumina rizzare il loro grido in
questa affermazione: “Se una preghiera all’unico
tu dai all’affamato il pane che può saziare la loro
della tua anima e se tu fame e sete.
sazi l’anima
Gesù chiede anche a te
dell’oppresso allora bril-
oggi di provare ad ascol-
lerà tra le tenebre la tua
tare questo grido dei po-
luce.”
veri per divenire, sul suo
Gesù chiede ai discepoli esempio, pane spezzato
Gesù dice ai suoi disce-
di entrare in un atteggia- e luce di salvezza.
poli privi di cibo e con
mento di compassione e
cinquemila persone affa-
di condivisione nei con-
mate davanti: “Voi stessi
fronti del popolo smarri-
date loro da mangiare.”
to; chiede di fare proprie
Cosa sta chiedendo ai le domande di questa
suoi? gente, di sentirsi vicino

Preghiamo
la Parola
Contemplo: Quando sono nel dolore
O Signore non per- Un mio fratello ha paura e scanto- mano, mi cammina accanto, mi
mettere che la nostra
na, al massimo mi butta là una del- lascia ancora la mia croce, non ap-
vita si allontani da te
nel torpore del pecca- le solite frasi di conforto che non piana la via, ma far strada con lui è
to e dell’indifferenza; riescono ad alleggerire la mia cro- un altro cammino. Mi pare splen-
rendici sempre vigilan- ce. Quando uno dei miei fratelli si da lontano una stella ed essere
ti nella fede e nella
immedesima col mio dolore e sicuri della meta è già illuminare
carità, per poterci pre-
sentare a te, nel giorno cammina con me, siamo in due ad tutta la strada. C’è ancora il dolore,
della tua venuta, con le aver bisogno di lui, per poter cam- ma non viene più la disperazione.
mani ed il cuore colmi minare. Una lacrima senza di lui è Anche quando ritirerà la sua ma-
della bellezza e della già notte sui miei passi ed io non no, io lo sentirò ancora vicino.
gioia delle opere
dell’amore. posso aver altra luce. Quando c’è (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
lui mi prende semplicemente la tonioli)

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 14


I santi del giorno: San Marcellino di Ancona,
vescovo; sante Agata Yi e Teresa Kim, martiri.

“Non v’è grandezza dove non vi sono semplici-


Sabato
Gennaio
Tempo di Natale
9
tà, bontà e verità.” (L.Tolstoj)

I santi del giorno: sant’Adriano di Canterbury


Parola di Dio
in briciole Una lezione di umiltà ad amministratori e pastori – ma non
solo – viene da sant’Adriano di Canterbury, testimone vis-
suto tra il VII e l’VIII secolo. Era nato in Africa ed era aba-
te di Nerida, nel Napoletano, ma il papa san Vitaliano lo
avrebbe voluto arcivescovo di Canterbury. Adriano, però,
Vangelo: Mc 6,45-52 capì di non avere le caratteristiche adatte rifiutò, indicando
Dopo che i cinquemila uomini come candidato ideale Teodoro di Tarso. Vitaliano accettò
furono saziati, Gesù subito co- ma volle che Adriano aiutasse Teodoro come consigliere.
strinse i suoi discepoli a salire sulla All’abate, morto forse nel 710, fu affidato a Canterbury il
barca e a precederlo sull'altra riva, monastero dei Santi Pietro e Paolo, che poi sarebbe diven-
a Betsàida, finché non avesse con- tato un centro di formazione per molti futuri vescovi. A-
gedato la folla. Quando li ebbe driano, insomma, visse fino in fondo il prezioso ministero
congedati, andò sul monte a pre- del discernimento, applicato prima di tàutto alla propria vita
gare. Venuta la sera, la barca era in per poter essere un buon maestro.
mezzo al mare ed egli, da solo, a
terra. Vedendoli però affaticati nel
remare, perché avevano il vento
contrario, sul finire della notte egli
andò verso di loro camminando
sul mare, e voleva oltrepassarli. Medita
Essi, vedendolo camminare sul
mare, pensarono: «È un fanta- Il Signore invita i discepoli ad imbarcarsi e a
sma!», e si misero a gridare, per- “precederlo sull’altra riva”. Sollecita i suoi
ché tutti lo avevano visto e ne era- ad avere fede nelle proprie forze e nelle ri-
no rimasti sconvolti. Ma egli subi-
to parlò loro e disse: «Coraggio, sorse a disposizione. Ma allo stesso tempo
sono io, non abbiate paura!». E chiede a loro la fiducia che anche quando ci
salì sulla barca con loro e il vento si ritrovasse soli sulla barca a remare con-
cessò. E dentro di sé erano forte- trovento, sarebbe il Signore stesso a muoversi loro incontro. Do-
mente meravigliati, perché non
avevano compreso il fatto dei pa- manda di aprirsi alla possibilità di fargli spazio a bordo, di fare
ni: il loro cuore era indurito. posto nella vita alla sua presenza: a non fare calcoli senza di lui,
ma a metterlo alle fondamenta di ogni nostro viaggio.
Allora ecco il vento a placarsi e le acque tornare calme, permet-
tendo di approdare a riva.
E su tante nostre paure e angosce, di fronte a un futuro così in-
certo e ad un presente a volte così difficile da vivere, finalmente
la pace prende il sopravvento.

Non di solo pane Tempo di Natale - Numero 971 pagina 15


Scheda del n°923
di Non di solo Pa-
ne

Sussidio di preghiera per la famiglia

Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XXIII- n. 971
Redazione
Domenica 3 gennaio 2021 don Luciano Vitton Mea,
Chiuso il 28/12/2020 don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Numero copie 950
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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 I racconti di un pellegrino russo
 L’Imitazione di Cristo
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