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Tutto e tutti, a te
Questo essere umano che di continuo si inter- ciliato della sua religiosità, riflessa nel pre-
roga sul senso dell’esistenza; che si dibatte a oc- gare.
chi aperti con l’enigma delle proprie domande; Proclo di Costantinopoli uno degli ultimi
che avanza nel mistero a tastoni, assetato della grandi neoplatonici, così esprime questa
rivelazione di questa verità; che inevitabilmente esperienza universale : “Tutto ciò che
matura la coscienza del suo stare al mondo pensiamo Ti appartiene….o Ineffabile,
nell’intersezione di immanenza e trascendenza: che le nostre anime sentono presente, a te
elevando un inno di silenzio”.
questo essere umano non ha mai smesso, attra-
Prima di lui san Gregorio Nazianzeno
verso i tempi, di pregare. Lo dimostrano aveva pregato : “Solo, tu sei ineffabi-
l’archeologia e le testimonianze iconografiche le….Solo, tu solo sei inconoscibi-
delle età e delle geografie le più diverse. Lo at- le….Tutte le cose cantano Te….il gemito
testano gli inni egizi, le composizioni devozio- di tutti aspira a Te. Tutto ciò che esiste ti
nali che troviamo presso gli assiri e i babilonesi, prega.”
i formulari dei culti nella Grecia antica, il pro- (Josè Tolentino Mendonça)
fondo sentimento religioso che emerge dalla
letteratura classica o dai primi testi filosofici.
La storia umana è impensabile senza tenere in
conto il respiro anche drammatico e non con-
TN
EPIFANIA DEL SIGNORE
Parola di Dio La santità è di fatto un'epifania, cioè una manifestazio-
in briciole ne evidente della vita divina in mezzo agli uomini. Ecco
perché la solennità liturgica di oggi, che ci propone
l'immagine di un popolo di emarginati o di lontani chia-
mati a riconoscere per primi il Signore che si fa uno di
noi, ci aiuta a riflettere sulla necessità di mettersi in a-
Una luce nuova che ri- scolto dei santi e dei beati. I volti, le voci e le storie di
schiarerà tutti i popoli questi testimoni, infatti, rappresentano una scuola pre-
Pagina curata da Don Luciano V. M. ziosa per imparare a cogliere la presenza divina nella
“La gloria del Signore brilla sopra di te.” nostra vita. Una presenza che spesso si svela dietro ai
(Is 60,1-6) piccoli segni, dentro ai gesti apparentemente insignifi-
La profezia di Isaia si riferisce canti, nelle pieghe dimenticate delle periferie. Insomma
alla promessa che Dio fa al suo i santi, nello stile dell'Epifania, ci insegnano a vivere
popolo riguardo al fatto che, sempre una fede autenticamente "in uscita". Senza stu-
un giorno, tutti i re della terra pirci d'incontrare Dio là dove mai avremo pensato di
si recheranno in Sion a servire trovarlo.
l’unico vero Dio. Di fronte al
buio ed alle tenebre della storia
confusa e violenta
dell’umanità, Isaia, da parte del Vangelo Mt 2,1-12
Signore, promette una luce Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei?
nuova, quella di Gerusalemme, Abbiamo visto spuntare la sua stella Nato Gesù a Betlemme di Giu-
che rischiarerà tutti i popoli. dea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a e
La tradizione cristiana ha letto siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato
e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli
in questo testo la profezia del scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nasce-
nuovo popolo di Dio, la Chie- re il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è
sa formata da tutte le genti, scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non
sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà
che cammina con gioia verso un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode,
la luce nuova che rischiara tutti chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il
gli uomini, Gesù di Nàzaret. tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo:
Gesù si manifesta a tutti i po- «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete
trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udito il
poli della terra e in ogni tempo re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li
per manifestare la sua luce: sta precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il
a noi accoglierla e farla splen- bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. En-
trati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostraro-
dere in noi e attorno a noi, per no e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono
mezzo dell’amore. oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per
un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Preghiamo la
Parola Contemplo: Dio non mi ha mai abbandonato
O Signore, tu sei la
Roccia di salvezza, fa Io mi sono donato a lui, però lui è La stessa fedeltà degli amori umani
che non ti nomini stato più generoso e costante nel dipende dall’amore di Dio. E’ col-
invano ma che nel donarsi a me. Quante volte, senza legandosi con la sua perennità che
tuo nome costruisca spezzare il legame che mi teneva l’amore nostro mette radici pro-
la mia vita, radican- nella consacrazione a Dio, ho ope- fonde e resistenti. Restare attacca-
dola sulla tua Parola; rato come colui che non sente più to a te è garanzia di vittoria e nes-
rendimi strumento di il dovere di fedeltà. La tua dona- sun diavolo mi può strappare.
carità concreta affin- zione a me non è mai venuta ne- L’amore a te è l’amore più sicuro
chè possa edificare anche quando agivo come se tu per vincere ogni malefico potere.
un mondo nuovo,
non ci fossi. Tutto attorno a me è (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
fondato sulla verità
precario e mobile, così che la mia tonioli)
del Vangelo e abbel-
fedeltà al tuo amore è sottoposta
lito dalle opere di
a tante defezioni. Io sento che de-
carità fraterna.
vo esserti fedele a oltranza e por-
tarti anche la fedeltà nell’amore di
tutti quelli che mi sono affidati.
Preghiamo
la Parola
Contemplo: Quando sono nel dolore
O Signore non per- Un mio fratello ha paura e scanto- mano, mi cammina accanto, mi
mettere che la nostra
na, al massimo mi butta là una del- lascia ancora la mia croce, non ap-
vita si allontani da te
nel torpore del pecca- le solite frasi di conforto che non piana la via, ma far strada con lui è
to e dell’indifferenza; riescono ad alleggerire la mia cro- un altro cammino. Mi pare splen-
rendici sempre vigilan- ce. Quando uno dei miei fratelli si da lontano una stella ed essere
ti nella fede e nella
immedesima col mio dolore e sicuri della meta è già illuminare
carità, per poterci pre-
sentare a te, nel giorno cammina con me, siamo in due ad tutta la strada. C’è ancora il dolore,
della tua venuta, con le aver bisogno di lui, per poter cam- ma non viene più la disperazione.
mani ed il cuore colmi minare. Una lacrima senza di lui è Anche quando ritirerà la sua ma-
della bellezza e della già notte sui miei passi ed io non no, io lo sentirò ancora vicino.
gioia delle opere
dell’amore. posso aver altra luce. Quando c’è (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni An-
lui mi prende semplicemente la tonioli)
Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XXIII- n. 971
Redazione
Domenica 3 gennaio 2021 don Luciano Vitton Mea,
Chiuso il 28/12/2020 don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Numero copie 950
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano Ideato da
don Luciano Vitton Mea
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Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità