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L’Osservatore

il Settimanale
Romano
Città del Vaticano, giovedì 1 ottobre 2020
anno LXXIII, numero 40 (4.064)

Una nuova
corresponsabilità mondiale
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#editoriale 2

Questo è il tempo
della scelta

L
e parole del videomessaggio che il Papa ha in- gono l’umanità sparsa nei cinque continenti,
viato all’assemblea generale dell’Onu sono co- rimette in ordine le priorità, riflettendo sui fini
sì chiare e semplici che non necessitano di al- e, quindi, sui mezzi, ribadendo la centralità
cun commento o spiegazione ma solo di essere della dignità dell’uomo e la difesa di quei di-
lette con attenzione e meditate attraverso una ritti umani fondamentali ancora così tanto
riflessione che porti all’azione concreta. Testa, spesso violati. Sono tanti i temi e le questioni
cuore e mani, per usare un’immagine cara a affrontate dal messaggio, dall’accesso al vacci-
Bergoglio, devono essere toccate e coinvolte, no per il covid-19 all’erosione del multilaterali-
tutte insieme, in un circuito virtuoso che spin- smo, dalla sfida della frontiera dell’intelligenza
ga gli uomini a quel “cambio di rotta” posto
artificiale alle persecuzioni a causa della fede,
al centro di questo messaggio che a tratti ap-
dalle crisi umanitarie al problema degli sfollati
pare un’esortazione, quasi un grido. La situa-
zione mondiale, esaminata con partecipata, ac- interni, dal condono del debito alla richiesta
corata, meticolosità dal Santo Padre infatti «ri- di chiusura dei rifugi fiscali, dall’Amazzonia e
chiede un cambio di rotta, e per questo abbia- la questione ambientale alla condizione dei
mo già le risorse e abbiamo i mezzi culturali e bambini, dalla piaga dell’aborto, alla promo-
L’OSSERVATORE ROMANO
tecnologici, e abbiamo la coscienza sociale. zione della famiglia sottoposta a forme di co-
Tuttavia, questo cambiamento ha bisogno di lonializzazione ideologica, dalla condizione
Unicuique suum Non praevalebunt
un contesto etico più forte, capace di superare delle donne all’urgenza del disarmo nucleare,
Edizione settimanale in lingua italiana
la tanto diffusa e incoscientemente consolidata ma il cuore del discorso è il tema della deci-
cultura dello scarto». Poche righe prima il Pa- sione. Città del Vaticano
ornet@ossrom.va
pa si era soffermato ai grandi progressi tecno- Questo tempo attuale, segnato dalla crisi www.osservatoreromano.va
logici che si sono realizzati negli ultimi anni della pandemia, è per il Papa il tempo della
che dovrebbero servire a rendere più dignitose scelta: «Ci troviamo quindi di fronte alla scel-
ANDREA MONDA
D irettore
le condizioni, di vita e di lavoro, delle persone
ta tra uno dei due cammini possibili: uno con- GIANLUCA BICCINI
e non contribuire invece ad un loro maggiore
sfruttamento. Torna alla memoria il lungo dia- duce al rafforzamento del multilateralismo, Coordinatore

logo avvenuto nei primi anni del secolo tra espressione di una rinnovata corresponsabilità PIERO DI D OMENICANTONIO
Progetto grafico
l’allora cardinale Joseph Ratzinger e il filosofo mondiale, di una solidarietà fondata sulla giu-
Jurgen Habermas, in cui il primo sottolineava stizia e sul compimento della pace e l’unità Redazione

come ad un grande sviluppo della tecnologia della famiglia umana, progetto di Dio per il via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
di ANDREA MONDA fax +39 06 6988 3675
non aveva corrisposto un’analoga crescita del mondo; l’altro predilige gli atteggiamenti di
livello etico dell’umanità come dimostrava autosufficienza, il nazionalismo, il protezioni- Servizio fotografico

l’esempio dell’energia nucleare, una potenza smo, l’individualismo e l’isolamento, escluden- telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998
photo@ossrom.va www.photo.va
gigantesca che esige un’altrettanta grandiosa do i più poveri, i più vulnerabili, gli abitanti
TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
forza morale. Per dirla con le parole dello delle periferie esistenziali. E certamente reche- L’OSSERVATORE ROMANO
scrittore inglese Tolkien: stiamo costruendo un rà danno alla comunità intera, essendo autole-
mondo di mezzi migliori per fini peggiori. sionismo per tutti. E questo non deve prevale- Abbonamenti
Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

Il messaggio del Papa, nel fare l’elenco e re». Parole chiare, semplici, che non necessita- telefono 06 6989 9480
fax 06 6988 5164
l’esemplificazione dei problemi che oggi afflig- no di alcun commento, ma di ascolto. info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#catechesi 3

«Una società solidale ed equa è una società più sana. Una società partecipativa rafforza
la comunione» ed «è molto più resistente a qualsiasi tipo di virus». Lo ha sottolineato il Papa
all’udienza generale svoltasi mercoledì mattina, 30 settembre, nel Cortile di San Damaso del Palazzo
apostolico vaticano. Proseguendo il ciclo di catechesi sulla necessità di «guarire il mondo» in questo tempo
di pandemia, il Pontefice — prendendo spunto per la riflessione da un passo della Lettera agli Ebrei (12,
1-2) — ha approfondito il tema «Preparare il futuro insieme a Gesù che salva e guarisce».

C
ari fratelli e sorelle, buongiorno! Vorrei che questo cammino non finisca con
Nelle scorse settimane, abbiamo riflettuto in- queste mie catechesi, ma che si possa conti-
sieme, alla luce del Vangelo, su come guarire il nuare a camminare insieme, «tenendo fisso lo
mondo che soffre per un malessere che la pan- sguardo su Gesù» (Eb 12, 2), come abbiamo
demia ha evidenziato e accentuato. Il malesse- sentito all’inizio; lo sguardo su Gesù che salva
re c’era: la pandemia lo ha evidenziato di più, e guarisce il mondo. Come ci mostra il Vange-
lo ha accentuato. Abbiamo percorso le vie del- lo, Gesù ha guarito i malati di ogni tipo (cfr.
Mt 9, 35), ha dato la vista ai ciechi, la parola
la dignità, della solidarietà e della sussidiarietà,
ai muti, l’udito ai sordi. E quando guariva le
vie indispensabili per promuovere la dignità
malattie e le infermità fisiche, guariva anche lo
umana e il bene comune. E come discepoli di spirito perdonando i peccati, perché Gesù
Gesù, ci siamo proposti di seguire i suoi passi sempre perdona, così come i “dolori sociali”
optando per i poveri, ripensando l’uso dei beni e includendo gli emarginati (cfr. Catechismo della
prendendoci cura della casa comune. Nel mezzo Chiesa Cattolica, 1421). Gesù, che rinnova e ri-
della pandemia che ci affligge, ci siamo anco- concilia ogni creatura (cfr. 2 Cor 5, 17; Col 1,
rati ai principi della dottrina sociale della Chie- 19-20), ci regala i doni necessari per amare e
sa, lasciandoci guidare dalla fede, dalla speran- guarire come Lui sapeva fare (cfr. Lc 10, 1-9;
za e dalla carità. Qui abbiamo trovato un soli- Gv 15, 9-17), per prendersi cura di tutti senza
do aiuto per essere operatori di trasformazione distinzioni di razza, lingua o nazione.
che sognano in grande, non si fermano alle Affinché questo accada realmente, abbiamo
meschinità che dividono e feriscono, ma inco- bisogno di contemplare e apprezzare la bellez-
raggiano a generare un mondo nuovo e mi- za di ogni essere umano e di ogni creatura.
gliore. Siamo stati concepiti nel cuore di Dio (cfr. Ef
1, 3-5). «Ciascuno di noi è il frutto di un pen-
siero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascu-
no di noi è amato, ciascuno è necessario» (Be-
All’udienza
Una società nedetto XVI, Omelia per l’inizio del ministero pe-
trino, 24 aprile 2005; cfr. Enc. Laudato si’, 65).
Inoltre, ogni creatura ha qualcosa da dirci del
Dio creatore (cfr. Enc. Laudato si’, 69. 239).
Riconoscere tale verità e ringraziare per gli in-
generale il Papa
prosegue

solidale timi legami della nostra comunione universale


con tutte le persone e con tutte le creature, at-
tiva «una cura generosa e piena di tenerezza»
(ibid., 220). E ci aiuta anche a riconoscere Cri-
sto presente nei nostri fratelli e sorelle poveri e
le riflessioni
sulla necessità
di guarire

è molto più
sofferenti, a incontrarli e ascoltare il loro grido
e il grido della terra che se ne fa eco (cfr. ibid., il mondo
49).
Interiormente mobilitati da queste grida che in tempo
reclamano da noi un’altra rotta (cfr. ibid., 53),
di pandemia
resistente reclamano di cambiare, potremo contribuire al
risanamento delle relazioni con i nostri doni e
le nostre capacità (cfr. ibid., 19). Potremo rige-
nerare la società e non ritornare alla cosiddetta
“normalità”, che è una normalità ammalata,

a qualsiasi virus
anzi ammalata prima della pandemia: la pan-
demia l’ha evidenziata! “Adesso torniamo alla
normalità”: no, questo non va perché questa
normalità era malata di ingiustizie, disugua-

CONTINUA A PAGINA 4
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#catechesi 4

CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 3 che non è fare un’elemosina, ma è un darsi


che viene dal cuore. Un gesto che allontana
glianze e degrado ambientale. La normalità al- l’egoismo e l’ansia di possedere. Ma il modo
la quale siamo chiamati è quella del Regno di cristiano di far questo non è un modo mecca-
Dio, dove «i ciechi riacquistano la vista, gli nico: è un modo umano. Noi non potremo
zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i mai uscire dalla crisi che si è evidenziata dalla
sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è pandemia, meccanicamente, con nuovi stru-
annunciato il Vangelo» (Mt 11, 5). E nessuno menti — che sono importantissimi, ci fanno
fa il finto tonto guardando da un’altra parte. andare avanti e dei quali non bisogna avere
Questo è quello che dobbiamo fare, per cam- paura —; ma sapendo che neppure i mezzi più
biare. Nella normalità del Regno di Dio il pa- sofisticati potranno fare tante cose, ma una co-
ne arriva a tutti e ne avanza, l’organizzazione sa non la potranno fare: la tenerezza. E la te-
sociale si basa sul contribuire, condividere e nerezza è il segnale proprio della presenza di
distribuire, non sul possedere, escludere e ac- Gesù. Quell’avvicinarsi al prossimo per cam-
cumulare (cfr. Mt 14, 13-21). Il gesto che fa an- minare, per guarire, per aiutare, per sacrificarsi
dare avanti una società, una famiglia, un quar- per l’altro.
tiere, una città, tutti, è quello di darsi, dare:
Così è importante quella normalità del Re-
gno di Dio: il pane arrivi a tutti, l’organizza-
zione sociale si basi sul contribuire, condivide-
re e distribuire, con tenerezza; non sul posse-
dere, escludere e accumulare. Perché alla fine
Lettera apostolica nel sedicesimo centenario della morte di san Girolamo della vita non porteremo niente nell’altra vita!
Un piccolo virus continua a causare ferite

Per un rinnovato amore profonde e smaschera le nostre vulnerabilità fi-


siche, sociali e spirituali. Ha messo a nudo la
grande disuguaglianza che regna nel mondo:

alle Sacre scritture disuguaglianza di opportunità, di beni, di ac-


cesso alla sanità, alla tecnologia, all’educazio-
ne: milioni di bambini non possono andare a
scuola, e così via la lista. Queste ingiustizie
L’esempio di san Girolamo «che ha messo la Bibbia al centro della sua vita, susciti in tutti un rinnovato non sono naturali né inevitabili. Sono opera
amore alla Sacra Scrittura»: lo ha auspicato il Papa annunciando al termine dell’udienza generale la firma dell’uomo, provengono da un modello di cre-
della Lettera apostolica «Sacrae Scripturae affectus» per il sedicesimo centenario della morte del grande scita sganciato dai valori più profondi. Lo
dottore e padre della Chiesa. Prima di guidare la recita del Padre nostro e di impartire la benedizione il spreco del pasto avanzato: con quello spreco si
vescovo di Roma ha anche salutato come di consueto i vari gruppi di fedeli presenti. può dare da mangiare a tutti. E ciò ha fatto
Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese. perdere la speranza a molti ed ha aumentato
Fratelli e sorelle, sotto la protezione della Vergine Maria, mettiamoci al lavoro, ciascuno l’incertezza e l’angoscia. Per questo, per uscire
secondo i propri mezzi, per realizzare intorno a noi una società in cui gli ultimi sono dalla pandemia, dobbiamo trovare la cura non
considerati come i primi. solamente per il coronavirus — che è importan-
Dio vi benedica! te! — , ma anche per i grandi virus umani e
Saluto cordialmente i fedeli di lingua inglese; in particolare i nuovi seminaristi arrivati a socioeconomici. Non bisogna nasconderli, fa-
Roma per iniziare il loro cammino di formazione e i diaconi del Pontificio Collegio del cendo una pennellata di vernice perché non si
Nord. Il Signore sostenga i loro sforzi per essere fedeli servitori del Vangelo. Su di voi e vedano. E certo non possiamo aspettarci che il
sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore Gesù Cristo. Dio vi benedica! modello economico che è alla base di uno svi-
Fra qualche giorno celebreremo la festa degli Angeli Custodi. Rivolgiamoci a loro luppo iniquo e insostenibile risolva i nostri
frequentemente nella preghiera, affinché ci soccorrano in tutte le situazioni della nostra problemi. Non l’ha fatto e non lo farà, perché
vita e ci aiutino a mantenere il nostro sguardo fisso su Gesù, la nostra unica salvezza. non può farlo, anche se certi falsi profeti con-
Saludo cordialmente a los fieles de lengua española. De modo particular, saludo al grupo tinuano a promettere “l’effetto a cascata” che
de sacerdotes del Pontificio Colegio Mexicano, que siguen aquí en Roma su formación in- non arriva mai (“Trickle-down effect” in inglese,
tegral, para conformarse cada día más a Cristo Buen Pastor. “derrame” in spagnolo [cfr. Esort. ap. Evangelii
Hoy hacemos memoria de san Jerónimo, un estudioso apasionado de la Sagrada Escritu- gaudium, 54]). Avete sentito voi, il teorema del
ra, que hizo de ella el motor y el alimento de su vida. Que su ejemplo nos ayude también bicchiere: l’importante è che il bicchiere si
a nosotros a leer y conocer la Palabra de Dios, «porque ignorar las Escrituras — decía él — riempia e così poi cade sui poveri e sugli altri,
es ignorar a Cristo». Que el Señor los bendiga. e ricevono ricchezze. Ma c’è un fenomeno: il
Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua portoghese. Oggi celebriamo la memoria di bicchiere incomincia a riempirsi e quando è
San Girolamo che ci ricorda che l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Cari quasi pieno cresce, cresce e cresce e non avvie-
amici, fate volentieri della Bibbia il cibo quotidiano del vostro dialogo con il Signore, così ne mai la cascata. Occorre stare attenti.
diventerete collaboratori sempre più disponibili al lavoro per il Regno che Cristo ha
inaugurato in questo mondo. Dio benedica voi e quanti vi sono cari!
Dobbiamo metterci a lavorare con urgenza
per generare buone politiche, disegnare sistemi
Saluto i fedeli di lingua araba. Guardiamo a Cristo con coraggio, contemplando la sua di organizzazione sociale in cui si premi la
vita e lavorando insieme per il suo Regno, che Egli ha inaugurato in questo mondo partecipazione, la cura e la generosità, piutto-
venendo tra noi. Un Regno di luce in mezzo all’oscurità, di giustizia in mezzo a tanti
sto che l’indifferenza, lo sfruttamento e gli in-
oltraggi, di gioia in mezzo a tanti dolori, di guarigione e salvezza in mezzo alle malattie e
alla morte. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male! teressi particolari. Dobbiamo andare avanti
con tenerezza. Una società solidale ed equa è
Saluto cordialmente i polacchi. Cari fratelli e sorelle, stiamo per entrare nel mese di una società più sana. Una società partecipativa
ottobre, tradizionalmente dedicato alla Madonna del Rosario. Siate fedeli alla vostra — dove gli “ultimi” sono tenuti in considera-
consuetudine di pregare il rosario nelle vostre comunità e, soprattutto, nelle famiglie.
Meditando ogni giorno i misteri della vita di Maria alla luce dell’opera salvifica del suo
zione come i “primi” — rafforza la comunione.
Figlio, fateLa partecipe delle vostre gioie, delle vostre preoccupazioni e dei momenti di Una società dove si rispetta la diversità è mol-
felicità. Per le sue mani Dio vi benedica! to più resistente a qualsiasi tipo di virus.
Oggi ho firmato la Lettera apostolica «Sacrae Scripturae affectus», nel 16° centenario della Mettiamo questo cammino di guarigione
morte di San Girolamo. sotto la protezione della Vergine Maria, Ma-
L’esempio di questo grande dottore e padre della Chiesa, che ha messo la Bibbia al centro donna della Salute. Lei, che portò in grembo
della sua vita, susciti in tutti un rinnovato amore alla Sacra Scrittura e il desiderio di Gesù, ci aiuti ad essere fiduciosi. Animati dal-
vivere in dialogo personale con la Parola di Dio. lo Spirito Santo, potremo lavorare insieme per
Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua italiana. Il Signore vi ottenga il bene che il Regno di Dio che Cristo ha inaugurato in
desidera il vostro cuore per voi stessi e per quanti vi sono vicini questo mondo, venendo tra noi. È un Regno
nel cammino della vita. di luce in mezzo all’oscurità, di giustizia in
Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, ai mezzo a tanti oltraggi, di gioia in mezzo a
giovani, ai malati e agli sposi novelli. Ciascuno, nella situazione tanti dolori, di guarigione e di salvezza in
in cui si trova, sappia essere generoso sia nell’impegno per un mezzo alle malattie e alla morte, di tenerezza
futuro migliore, sia nell’accettazione della prova e della in mezzo all’odio. Dio ci conceda di “viraliz-
sofferenza, sia nel mutuo amore per l’edificazione di una Il testo integrale zare” l’amore e globalizzare la speranza alla lu-
della lettera apostolica
famiglia concorde e vera. ce della fede.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#francesco 5

Segno della proficua


collaborazione
tra Italia e Santa Sede
«Un cammino nel segno della proficua
collaborazione tra Italia e Santa Sede»:
così il Papa ha definito i 75 anni di attività
dell’Ispettorato di pubblica sicurezza vaticano,
ricevendone — lunedì mattina, 28 settembre,
nell’Aula Paolo VI — dirigenti, funzionari e
agenti, con i loro familiari.

C
ari fratelli e sorelle! Finalmente, il 4 giugno del 1944 Roma fu li-
Sono lieto di incontrarmi con la grande fami- berata, ma la guerra lasciò ferite profonde nel-
glia dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vati- le coscienze, macerie nelle strade, povertà e
cano”, che ricorda il 75° anniversario di istitu- sofferenze nelle famiglie. Il frutto della guerra
zione. Vi saluto tutti con affetto: Dirigenti, è questo. I romani, e quei pellegrini che pote-
Funzionari, Agenti, con i vostri familiari. Ri- vano raggiungere la capitale, accorrevano sem-
volgo un deferente pensiero alla Ministro pre più numerosi a San Pietro, anche per
esprimere gratitudine al Papa Pio XII, procla-
dell’Interno, che ringrazio per le sue parole,
come pure al Signor Capo della Polizia. E
mato “defensor Civitatis”. Il nuovo Ufficio della Buoni pasto
Polizia di Stato presso il Vaticano era così in donati ai poveri
vorrei ringraziarvi anche perché è stato bello grado di rispondere adeguatamente alle nuove
per me entrare in sala con la nostalgia dell’au- esigenze e di rendere un importante servizio
tunno di Buenos Aires [si riferisce a un brano sia all’Italia sia alla Santa Sede. Hanno donato i propri
musicale suonato dalla Banda della Polizia]. “buoni pasto” per i poveri
Dal giorno dell’istituzione di quell’Ufficio, assistiti dal Circolo San
Grazie!
che via via assunse altre denominazioni fino a Pietro gli agenti di polizia
Nel fare memoria della fondazione di que- quella attuale, si è dispiegato un cammino nel dell’Ispettorato di pubblica
sto Ispettorato, viene spontaneo ringraziare il segno della proficua collaborazione tra Italia e sicurezza vaticano. In
Signore per 75 anni di storia e per l’opera di Santa Sede, e tra l’Ispettorato e gli organismi questo semplice e spontaneo
tanti uomini e donne della Polizia di Stato vaticani preposti all’ordine pubblico e alla si- gesto c’è lo stile di questi 75
Italiana. Nel solco del legame profondo che curezza del Papa. Pur nel mutare degli scenari anni di lavoro.
esiste tra la Santa Sede e l’Italia, essi hanno nazionali e internazionali e delle esigenze di Testimoniato, lunedì 28
svolto, con competenza e passione, una mis- sicurezza, non è cambiato lo spirito con cui gli settembre, da una mattinata
sione che trae origine dai Patti Lateranensi del uomini e le donne dell’Ispettorato hanno at- di preghiera, di memoria e
di rilancio di un servizio
1929. Quegli accordi, infatti, nel sancire la na- tuato la loro apprezzata opera.
concreto, iniziata con la
scita dello Stato della Città del Vaticano, pre- Cari Funzionari e Agenti, vi ringrazio tanto messa celebrata dal
vedevano per la Piazza San Pietro un peculia- per il vostro prezioso servizio, caratterizzato cardinale segretario di Stato,
re regime, con libero accesso per i pellegrini e da solerzia, professionalità e spirito di sacrifi- proseguita con
i turisti e sotto la vigilanza delle Autorità ita- cio. Soprattutto ammiro la pazienza che eserci- l’inaugurazione di una
liane. tate nel dover trattare con persone di prove- significativa mostra
nienze e culture diverse e — mi permetto di di- fotografica e culminata con
Guardando indietro, si vede come l’origine l’incontro con Papa
dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vatica- re — nel dover trattare con i preti! La mia rico-
noscenza si estende anche al vostro impegno Francesco. All’inizio
no” si collochi in un contesto di precarietà e dell’udienza — aperta con la
di emergenza nazionale, quando le forze poli- di accompagnarmi durante gli spostamenti a delicata scelta della Banda
tiche e sociali erano impegnate nella ripresa Roma e nelle visite a diocesi o comunità in musicale della Polizia di
democratica. Nel marzo 1945 si concretizzò il Italia. Un lavoro difficile, che richiede discre- stato di eseguire un tango
zione ed equilibrio, per far sì che gli itinerari argentino di Carlos Gardel,
progetto di dare autonomia e configurazione
Il discorso giuridica a tale servizio di polizia. Il Ministero
del Papa non perdano il loro specifico caratte- caro a Francesco, e chiusa
re di incontro col Popolo di Dio. Per tutto con la “Preghiera a San
all’Ispettorato dell’Interno, guidato dallo stesso Presidente
del Consiglio dei Ministri, Ivanoe Bonomi,
questo, ancora una volta vi sono grato. Michele” — il ministro
Possa l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vati- dell’Interno della
di pubblica istituì l’Ufficio Speciale di Pubblica Sicurezza “S.
cano” continuare a operare secondo la sua lu- Repubblica italiana, Luciana
Pietro”. Lamorgese, ha ringraziato il
minosa storia, sapendo ricavare da essa nuovi
sicurezza vaticano In questo modo si rafforzò e si rese più effi- e abbondanti frutti. Sono certo che lavorare in
Papa per le sue parole di
«speranza» durante la fase
cace il servizio che le forze di polizia da tem- questo luogo costituisce per voi un richiamo più difficile dell’emergenza
po svolgevano nella Piazza San Pietro e nelle costante ai valori più alti: a quei valori umani per il coronavirus. «La sua
zone limitrofe al Vaticano. L’occupazione di e spirituali che richiedono di essere ogni gior- paterna testimonianza dei
Roma da parte delle truppe tedesche nel 1943 no accolti e testimoniati. Auspico che la vostra valori evangelici è stata una
aveva creato non poche difficoltà e preoccupa- fatica, compiuta non di rado con sacrificio e luminosa speranza per il
zioni: si era posto il problema del rispetto da rischi, sia animata da una viva fede cristiana: mondo» ha detto,
parte dei soldati tedeschi della neutralità e so- essa è il più prezioso tesoro spirituale, che le ricordando l’importanza
vranità della Città del Vaticano, come pure vostre famiglie vi hanno affidato e che voi sie- dell’invito del Pontefice «a
riscoprire i valori della
della persona del Papa. Per nove mesi, il con- te chiamati a trasmetterete ai vostri figli.
collaborazione tra i popoli e
fine tra lo Stato Italiano e la Città del Vatica- Il Signore vi ricompensi come solo Lui sa della solidarietà per gli
no, tracciato sul pavimento di Piazza San Pie- fare. Il vostro patrono San Michele Arcangelo ultimi».
tro, era stato luogo di tensioni e di timori. I vi protegga e la Vergine Santa vegli su di voi e
fedeli non potevano accedere agevolmente alla sulle vostre famiglie. E vi accompagni anche la
Basilica per pregare, pertanto in molti desiste- mia Benedizione. E per favore, non dimentica-
vano. tevi di pregare per me. Grazie.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#gendarmeriavaticana 6

La vostra autorità è nel servizio

Papa Francesco ha celebrato la messa,


nel pomeriggio di sabato 26 settembre, all’altare
della Cattedra della basilica Vaticana,
con il Corpo della Gendarmeria, in occasione
della festa del patrono san Michele Arcangelo.
Ecco l’omelia pronunciata a braccio dal Pontefice.

L
e Letture di questa domenica ci parlano della
conversione. La conversione del cuore; conver-
sione che vuol dire “cambiare vita”, cioè che il
cuore che non va per una buona strada trovi
una buona strada.
Ma non è soltanto conversione nostra: è an-
che conversione di Dio. «Se il malvagio si
converte dalla sua malvagità — abbiamo ascol-
tato nella prima Lettura — e compie ciò che è
retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha ri-
flettuto, si è allontanato da tutte le colpe com-
nel modo in cui lo farete, farete del bene agli Il “regolamento”
altri. E per questo, io voglio ringraziare. Il vo-
messe: egli certo vivrà» (Ez 18, 27-28). Il mal-
stro servizio è una doppia conversione: una di una missione
vagio si converte. Diciamolo più facilmente: il
peccatore si converte e Dio si converte pure conversione vostra — come quella di Gesù Cri-
per sé al peccatore. L’incontro con Dio, la sto —, lasciare le comodità, lasciare... “Vado a Il maltempo ha impedito
servire”; e l’altra conversione, quella dell’altro, che la cerimonia si svolgesse
conversione, è di ambedue le parti; ambedue
che non si sente punito nel primo momento alla Grotta di Lourdes dei
cercano di incontrarsi. Il perdono non è sol-
ma ascoltato, messo a posto, con l’umiltà di Giardini vaticani, dove era
tanto andare lì, bussare alla porta e dire: “Per- prevista; per questo la messa
donami”, e dal citofono ti rispondono: “Ti Gesù. Così Gesù vi chiede di essere come Lui:
forti, disciplinati, ma umili e servitori. per la festa del patrono
perdono. Vattene”. Il perdono è sempre un della Gendarmeria, san
abbraccio di Dio. Ma Dio cammina, come noi Una volta ho sentito un anziano che, par- Michele Arcangelo, si è
camminiamo, per incontrarci. lando del figlio che sgridava i figli, diceva: tenuta in San Pietro. I 24
Questo è il perdono di Dio, il modo di con- “Mio figlio non ha capito che, ogni volta che nuovi gendarmi hanno
vertirsi. “Ma io, come andrò da Dio? Sono co- sgrida i figli, perde autorità”. La vostra autori- ascoltato con attenzione, e
sì peccatore!”. È quello che Dio vuole: che tu tà è nel servizio: mettere dei limiti, fare che le senza nascondere
vada, che tu vada da Lui. Cosa ha fatto il pa- cose si compiano, ma nel servizio, nella carità, l’emozione, le parole di
pà del figliol prodigo? — quello che se ne è nell’amabilità. E questa è una grande vocazio- Francesco. Davanti all’altare
andato con i soldi e ha speso la fortuna nei vi- ne vostra. Per me sarebbe una grande tristezza della Cattedra erano con i
zi — Cosa ha fatto il papà? Quando vide il fi- se qualcuno mi dicesse: “No, il vostro Corpo loro familiari e con i
glio venire — perché il figlio aveva sentito che della Gendarmeria..., sono dipendenti, impie- superiori e i colleghi del
Corpo. E subito prima della
doveva tornare dal padre; doveva tornare per gati, che fanno il loro orario e poi non si inte-
messa celebrata da
necessità, ma comunque il figlio ha fatto il ressano...”. No, no. Questa non è la strada per Francesco, avevano prestato
passo —, il papà, che era sul terrazzo, è sceso convertirsi e fare convertire gli altri. La vostra giuramento davanti al
subito ed è andato incontro al figlio. Non l’ha strada è quella del servizio, come il papà che cardinale Giuseppe Bertello
aspettato sulla porta col dito puntato, lo ha va a trovare il figlio, come il fratello che vede e al vescovo Fernando
abbracciato! E quando il figlio parlava chie- una cosa e dice: “No, questo non si può fare, Vérgez Alzaga,
dendo perdono, l’abbraccio ha tappato la sua questo non va bene”. La strada è questa, ma rispettivamente presidente e
bocca. Questa è conversione. Questo è l’amore detto con il cuore, detto con umiltà, detto con segretario generale del
di Dio. È un cammino di incontro reciproco. vicinanza. Governatorato dello Stato
E su questo vorrei sottolineare: un cuore che Dice la Bibbia, nel Vangelo, che Gesù era della Città del Vaticano —
Messa del Papa sempre è aperto all’incontro con Dio — è que- sempre con i peccatori, con i malfattori pure,
che hanno poi concelebrato
sta la conversione, essere aperto all’incontro con il Papa — e al loro
ma loro si sentivano vicini a Gesù, non si senti- comandante Gianluca
con Dio —, qual è il modello? Modello è quel- vano giudicati. Ma Gesù mai ha detto una
lo del Vangelo, del ricco, del povero, il model- Gauzzi.
menzogna, una bugia. No: “La verità è questa,
lo è Gesù Cristo. Lui è uscito incontro a noi. la strada è questa”. Ma lo diceva con amabilità,
Abbiamo sentito la seconda Lettura: «Abbiate lo diceva con il cuore, lo diceva come fratello.
in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli,
pur essendo nella condizione di Dio — Gesù Grazie per il vostro servizio. Grazie, per-
era Dio —, non ritenne un privilegio l’essere ché vedo che il vostro servizio va su questa
come Dio — cioè rimanere là —, ma svuotò se strada. A volte qualcuno può scivolare un
stesso assumendo una condizione di servo, di- p o’, ma nella vita chi non scivola? Tutti! Ma
ventando simile agli uomini. [...] Umiliò se ci alziamo: “Non ho fatto bene, ma ades-
stesso facendosi obbediente fino alla morte e a so...”. Riprendere sempre questo cammino
una morte di croce» (Fil 2, 5-8). per la conversione della gente e anche per la
La strada della conversione è avvicinarsi, è propria conversione. Nel servizio mai si sba-
la vicinanza, ma una vicinanza che è servizio. glia, perché servizio è amore, è carità, è vici-
E questa parola fa sì che io mi rivolga a voi, nanza. Il servizio è la strada che ha scelto
cari fratelli Gendarmi. Ogni volta che voi vi Dio in Gesù Cristo per perdonarci, per con-
avvicinate per servire, imitate Gesù Cristo. vertirci.
Ogni volta che voi fate un passo per mettere Grazie di questo vostro servizio, e andate
ordine, pensate che state facendo un servizio, avanti, sempre con questa vicinanza umile ma
state facendo una conversione che è servizio. E forte che ci ha insegnato Gesù Cristo. Grazie.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#circolosanpietro 7
Quelle “palestre”
in cui ci si allena
Il Papa incoraggia alla solidarietà
ad aiutare Le strutture di accoglienza
per i poveri di Roma; la
quanti sono colpiti Casa famiglia di via della
Lungaretta e quella, in
dalle conseguenze ristrutturazione, intitolata a
san Paolo VI, per le famiglie
economiche dei piccoli ricoverati
della pandemia all’ospedale pediatrico
Bambino Gesù; e l’Hospice
per le cure palliative di via
Poerio, dove viene svolto un
Servono un «cuore che veda e mani che facciano»
«servizio che ci piace
per contrastare «gli effetti della pandemia» che definire “alle porte del
«saranno terribili»: è quanto ha detto Francesco Paradiso”»: è in queste
ai soci del Circolo San Pietro ricevuti in udienza “palestre” che i volontari del
nella mattina di venerdì 25 settembre, nella Sala Circolo San Pietro
Clementina, in occasione dell’annuale consegna “allenano” il loro «impegno
dell’obolo raccolto nelle chiese di Roma quotidiano di carità», come
per la carità del Papa. ha spiegato il presidente
Niccolò Sacchetti nel saluto
rivolto al Papa all’inizio
dell’udienza.

C
ari soci del Circolo San Pietro, benvenuti! Eletto nel febbraio scorso,
Ringrazio il nuovo Presidente dell’Associazio- per la prima volta ha
ne, Marchese Niccolò Sacchetti, per le gentili consegnato al vescovo di
parole che mi ha rivolto, e gli auguro ogni be- Roma l’obolo raccolto ogni
ne per questo nuovo incarico. anno nelle chiese della città
Il vostro motto è: «Preghiera - Azione - Sa- dai soci dell’antico
sodalizio. Nei «mesi del
crificio». Queste parole rappresentano i tre
lockdown» volto a
principi-cardine su cui si basa la vita del Soda-
contenere la diffusione del
lizio. Nel nostro incontro dello scorso anno ho da coronavirus — ha
incentrato la mia riflessione sul primo: la pre- evidenziato — si è potuta
ghiera (cfr. Discorso ai soci del Circolo San Pie- «toccare con mano» la
tro, 19 febbraio 2019). Quest’anno, invece, vor- grande «solidarietà che
rei soffermarmi sull’azione. trabocca nella nostra amata
La pandemia, con l’esigenza del distanzia- mendicante di amore. E solo quando prendia- città di Roma. Una
mento interpersonale, vi ha chiesto di ripensa- mo a cuore qualcuno, possiamo rispondere a solidarietà silenziosa, che
re le modalità concrete delle opere caritative questa attesa. È l’esperienza della misericordia: non fa rumore, ma che ha
che nell’ordinario portate avanti in favore dei miseri-cor-dare, dare il cuore ai miseri. riempito i cuori di
poveri di Roma. Ai bisogni delle persone che Il nostro mondo, come osservava qua- speranza»: tante «persone si
abitualmente servite si è aggiunta la necessità rant’anni fa San Giovanni Paolo II, «sembra sono rese disponibili ad
di rispondere alle urgenze di tante famiglie, non lasci spazio alla misericordia» (Enc. Dives aiutare con il proprio
che si sono trovate dall’oggi al domani in ri- in misericordia, 2). Ciascuno di noi è chiamato tempo, con il tanto o il
poco di cui disponevano,
strettezze economiche. E non spaventarsi: ce a invertire la rotta. E questo è possibile se ci
con un entusiasmo
ne saranno di più e di più e di più, perché gli lasciamo toccare in prima persona dalla poten-
travolgente e uno spirito di
effetti della pandemia saranno terribili. za della misericordia di Dio. Luogo privilegia- compassionevole vicinanza,
A una situazione eccezionale non si può da- to per fare questa esperienza è il sacramento consentendo alla “minestra
re una risposta usuale, ma è richiesta una rea- della Riconciliazione. Nel presentare al Signo- del Papa” di continuare e
zione nuova, differente. Per fare questo è ne- re le nostre miserie, siamo avvolti dalla miseri- prestare il servizio a
cessario avere un cuore che sappia “vedere” le cordia del Padre. Ed è questa misericordia che beneficio di chi ne aveva
ferite della società e mani creative nella carità siamo chiamati a vivere e a donare. Sempre ancora più bisogno».
operosa. Cuore che veda e mani che facciano. viene da Dio, per noi e per gli altri. È stato, ha osservato il
Questi due elementi sono importanti affinché Dopo aver visto le piaghe della città in cui presidente, «un periodo
un’azione caritativa possa essere sempre fecon- viviamo, la misericordia ci invita ad avere “fan- difficile, ma per molti versi
da. tasia” nelle mani. È quanto avete fatto in que- fecondo», in cui i soci del
sto tempo di pandemia, e tanto! Accettata la sodalizio hanno potuto
Per prima cosa è urgente individuare nella continuare a «tenere aperte
città che rapidamente si trasforma le nuove sfida di rispondere a una situazione concreta,
avete saputo adeguare il vostro servizio alle le varie attività di assistenza
nuove necessità imposte dal virus. Mi piace ri- malgrado i tanti problemi»
cordare anche un piccolo-grande gesto che il anche nell’emergenza
provocata dal covid-19.

Cuore che vede


gruppo giovani del Circolo ha compiuto verso
Infine, riprendendo
i soci più anziani: un giro di telefonate per ve-
espressioni mutuate dal
dere se tutto andava bene e per fare loro un
linguaggio sportivo,
po’ di compagnia. Questa è la fantasia della
Sacchetti ha rinnovato
misericordia. l’impegno del Circolo «a

mani che fanno


Vi incoraggio a continuare con impegno e percorrere la strada
gioia nelle vostre opere di carità, sempre atten- dell’accoglienza, che ci fa
ti e pronti a rispondere con audacia ai bisogni essere ancora più vicini
dei poveri. Non stancatevi di chiedere questa all’altro, in una gara di
grazia allo Spirito Santo nella preghiera perso- amore verso il prossimo»: il
nale e comunitaria. che si traduce nell’accogliere
Vi ringrazio perché siete espressione concre- «i bisognosi che si
ta della carità del Papa che si prende cura del- affacciano numerosi alle
forme di povertà. La povertà, di solito, ha pu-
nostre mense, coloro che
dore: bisogna andare a scoprire dov’è… Le le povertà di Roma. Dei poveri e delle pover-
cercano una doccia calda e
nuove forme di povertà: voi lo sapete bene, ce tà. E vi sono grato per l’Obolo di San Pietro
un letto per riposare o
ne sono tante: povertà materiali, povertà uma- che ogni anno raccogliete nelle chiese della
vestiti con cui difendersi dal
ne, povertà sociali. A noi il compito di scor- città e che oggi mi offrite. freddo e mantenere la
gerle con gli occhi del cuore. Bisogna saper Affido voi, i vostri familiari e tutte le perso- propria dignità»;
guardare le ferite umane con il cuore per “pren- ne che quotidianamente assistete a Maria, Sa- nell’accompagnare «la
dere a cuore” la vita dell’altro. Così questo lus Populi Romani, e all’intercessione dei santi sofferenza così difficile da
non è più solo un estraneo bisognoso di aiuto patroni di Roma Pietro e Paolo. E vi chiedo di accettare» dei bambini o dei
ma, prima di tutto, un fratello, un fratello continuare a pregare per me. Grazie. malati terminali.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#copertina 8/9

Una nuova corresponsabilità mondiale


Chiediamo al Signore il dono
della pace, un mondo senza armi
di distruzione di massa!

per sconfiggere l’individualismo autolesionista Impegniamoci a liberare l’umanità


dalle armi nucleari, grave minaccia
al genere umano.
(@Pontifex_it)
Per uscire dalla crisi bisogna vincere la tentazione delle persone sia più dignitoso, più sicuro, me-
di ripiegare su atteggiamenti autolesionistici no gravoso e spossante.
— come il nazionalismo e l’individualismo — E tutto ciò richiede un cambio di rotta, e
e intraprendere il cammino del multilateralismo per questo abbiamo già le risorse e abbiamo i
che porta a «una rinnovata corresponsabilità mezzi culturali e tecnologici, e abbiamo la co-
mondiale». Lo ha affermato Papa Francesco scienza sociale. Tuttavia, questo cambiamento Entro ottobre la decisione sulla proposta vaticana
nel videomessaggio rivolto venerdì 25 settembre ha bisogno di un contesto etico più forte, ca- di prorogare “ad experimentum” le norme provvisorie
ai partecipanti alla 75a Assemblea generale delle pace di superare «la tanto diffusa e incoscien-
Nazioni Unite in corso a New York. temente consolidata “cultura dello scarto”»5.
Ne pubblichiamo di seguito una nostra
traduzione dallo spagnolo. All’origine di questa cultura dello scarto c’è
una grande mancanza di rispetto per la digni-
Santa Sede e Cina
tà umana, una promozione ideologica con vi-
sioni riduzioniste della persona, una negazione le ragioni di un Accordo

S
ignor Presidente, dell’universalità dei suoi diritti fondamentali, e
La pace sia con voi!
Saluto cordialmente lei, signor presidente, e
un desiderio di potere e controllo assoluti che
domina la società moderna di oggi. Chiamia-
molo per nome: anche questo è un attentato
sulla nomina dei vescovi
tutte le delegazioni che partecipano a questa
significativa settantacinquesima Assemblea contro l’umanità.
Di fatto, è doloroso vedere quanti diritti
di ANDREA TORNIELLI
Generale delle Nazioni Unite. In particolare,
estendo i miei saluti al segretario generale, il fondamentali continuano a essere impunemen- L’Accordo Provvisorio siglato il 22 settembre 2018 tra la Santa Sede e la
signor António Guterres, ai Capi di Stato e di te violati. L’elenco di queste violazioni è molto Repubblica Popolare Cinese, riguardante la nomina dei vescovi, è entrato in
Governo partecipanti, e a tutti coloro che lungo e ci rimanda la terribile immagine di vigore un mese dopo la firma e dunque scadrà il prossimo 22 ottobre. Siglato a
stanno seguendo il dibattito generale. un’umanità violata, ferita, priva di dignità, di Pechino, prevedeva una durata di due anni ad experimentum, prima di un’eventuale
libertà e di possibilità di sviluppo. In questa conferma definitiva o altra decisione. Il cardinale segretario di Stato Pietro
Il settantacinquesimo anniversario dell’O nu Parolin ha spiegato di recente che l’intenzione è di proporre alle autorità cinesi
immagine, anche i credenti religiosi continua-
è un’occasione per ribadire il desiderio della una proroga, continuando ad adottare l’Accordo in forma provvisoria, «come è
no a subire ogni sorta di persecuzione, com-
Santa Sede che questa organizzazione sia un stato fatto in questi primi due anni, in modo da verificarne ulteriormente l’utilità
preso il genocidio dovuto alle loro credenze.
vero segno e strumento di unità tra gli Stati e per la Chiesa in Cina». Nonostante lentezze e difficoltà, aggravate negli ultimi
Tra i credenti religiosi anche noi cristiani sia-
di servizio all’intera famiglia umana1. dieci mesi dalla pandemia, ha detto Parolin «mi pare che si è segnata una
mo vittime: quanti soffrono in tutto il mondo, direzione che vale la pena di continuare, poi si vedrà».
Attualmente il nostro mondo è colpito dalla a volte costretti a fuggire dalle proprie terre
pandemia di Covid-19, che ha portato alla per- Fin dal primo comunicato, pubblicato congiuntamente dalla Santa Sede e dal
ancestrali, isolati dalla loro ricca storia e dalla Governo cinese il 22 settembre 2018, era stata subito ben specificata la materia
dita di molte vite. Questa crisi sta cambiando loro cultura. dell’Accordo stesso, che non riguarda direttamente le relazioni diplomatiche tra
il nostro stile di vita, sta mettendo in discus- la Santa Sede e la Cina, lo status giuridico della Chiesa cattolica cinese, i
Dobbiamo però anche ammettere che le cri-
sione i nostri sistemi economici, sanitari e so- rapporti tra il clero e le autorità del Paese. L’Accordo Provvisorio riguarda
si umanitarie sono diventate lo status quo, do-
ciali e sta mostrando la nostra fragilità come finché adottino le misure adeguate a garantire esclusivamente il processo di nomina dei vescovi: una questione essenziale per la
ve i diritti alla vita, alla libertà e alla sicurezza
creature. l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle vita della Chiesa e per la comunione dei pastori della Chiesa cattolica cinese con
personale non sono garantiti. Di fatto, i con-
La pandemia ci chiama, infatti, «a cogliere tecnologie essenziali necessarie per assistere i flitti in tutto il mondo mostrano che l’uso di il vescovo di Roma e con i vescovi del mondo. L’obiettivo dell’Accordo
questo tempo di prova come un tempo di scelta. malati. E se bisogna privilegiare qualcuno, che armi esplosive, soprattutto in aree popolate, ha
Provvisorio non è dunque mai stato meramente diplomatico e men che meno
[...]: il tempo di scegliere che cosa conta e che sia il più povero, il più vulnerabile, chi gene- politico, ma è sempre stato genuinamente pastorale: il suo fine è di permettere ai
un impatto umanitario drammatico a lungo fedeli cattolici di avere vescovi che siano in piena comunione con il Successore
cosa passa, di separare ciò che è necessario da ralmente viene discriminato perché non ha né termine. In tal senso, le armi convenzionali
potere né risorse economiche. di Pietro e allo stesso tempo siano riconosciuti dalle autorità della Repubblica
ciò che non lo è»2. Può rappresentare un’op- stanno diventando sempre meno «convenzio- Popolare Cinese.
portunità reale per la conversione, la trasfor- La crisi attuale ci ha anche dimostrato che nali» e sempre più «armi di distruzione di
Nel videomessaggio mazione, per ripensare il nostro stile di vita e i la solidarietà non può essere una parola o una massa», abbattendo città, scuole, ospedali, siti
Papa Francesco, nel «Messaggio ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale», nel
settembre 2018, subito dopo la firma dell’Accordo Provvisorio, aveva ricordato
nostri sistemi economici e sociali, che stanno promessa vana. Inoltre, ci mostra l’importanza
all’Assemblea aumentando le distanze tra poveri e ricchi, a di evitare la tentazione di superare i nostri li-
religiosi e infrastrutture e servizi di base per la
popolazione.
che negli ultimi decenni, ferite e divisioni in seno alla Chiesa cattolica in Cina si
erano polarizzate «soprattutto intorno alla figura del vescovo quale custode
generale seguito di un’ingiusta ripartizione delle risorse.
Ma può anche essere una possibilità per una
miti naturali. «La libertà umana è capace di li-
mitare la tecnica, di orientarla e porla al servi-
Per di più, molti si vedono costretti ad ab- dell’autenticità della fede e garante della comunione ecclesiale». Gli interventi
delle strutture politiche nella vita interna delle comunità cattoliche avevano
bandonare le loro case. Spesso, i rifugiati, i
dell’Onu «ritirata difensiva» con caratteristiche indivi- zio di un altro tipo di progresso più sano, più migranti e gli sfollati interni nei paesi di origi-
provocato il sorgere del fenomeno delle cosiddette comunità “clandestine”, che
cercavano di sottrarsi al controllo della politica religiosa del governo.
dualistiche ed elitarie. umano, più sociale, più integrale»4. Dovrem- ne, transito e destinazione, soffrono abbando-
il Papa invoca Ci troviamo quindi di fronte alla scelta tra mo anche tener conto di tutti questi aspetti nati, senza opportunità di migliorare la loro si-
Ben cosciente delle ferite alla comunione della Chiesa causate dalle debolezze e
dagli errori, ma anche da indebite pressioni esterne sulle persone, Papa
uno dei due cammini possibili: uno conduce nei dibattiti sul complesso tema dell’intelligen-
un cambio di rotta al rafforzamento del multilateralismo, espres- za artificiale (IA).
tuazione nella vita o nella loro famiglia. Fatto
ancor più grave, in migliaia vengono intercet-
Francesco, dopo anni di lunghe trattative iniziate e portate avanti dai suoi
predecessori, ha ristabilito la piena comunione con i vescovi cinesi ordinati senza
per uscire sione di una rinnovata corresponsabilità mon-
diale, di una solidarietà fondata sulla giustizia
Tenendo presente questo, penso anche agli tati in mare e rispediti con la forza in campi di mandato pontificio. Una decisione presa dopo aver riflettuto, pregato ed
effetti sul lavoro, settore destabilizzato da un detenzione dove sopportano torture e abusi. esaminato ogni singola situazione personale. L’unico scopo dell’Accordo
dalla crisi e sul compimento della pace e l’unità della fa- mercato occupazionale sempre più guidato Molti sono vittime della tratta, della schiavitù Provvisorio, ha chiarito il Pontefice, è quello di «sostenere e promuovere
miglia umana, progetto di Dio per il mondo; dall’incertezza e dalla «robotizzazione» gene- sessuale o del lavoro forzato, sfruttati in com- l’annuncio del Vangelo in Cina e di ricostituire la piena e visibile unità nella
e rilancia l’altro predilige gli atteggiamenti di autosuffi- ralizzata. È particolarmente necessario trovare piti umilianti, senza un salario equo. Tutto ciò Chiesa».
cienza, il nazionalismo, il protezionismo, l’in- nuove forme di lavoro che siano davvero capa- è intollerabile, ma oggi è una realtà che molti I primi due anni hanno portato a nuove nomine episcopali con l’accordo di
il multilateralismo dividualismo e l’isolamento, escludendo i più ci di soddisfare il potenziale umano e che al ignorano intenzionalmente! Roma e sono stati riconosciuti ufficialmente dal governo di Pechino alcuni
poveri, i più vulnerabili, gli abitanti delle peri- vescovi. I risultati — anche a causa della pandemia che di fatto ha bloccato i
tempo stesso affermino la nostra dignità. Per I tanti sforzi internazionali importanti per
ferie esistenziali. E certamente recherà danno contatti negli ultimi mesi — sono stati positivi, pur se limitati, e suggeriscono di
garantire un lavoro dignitoso occorre cambiare rispondere a queste crisi iniziano con una andare avanti con l’applicazione dell’Accordo per un altro periodo di tempo.
alla comunità intera, essendo autolesionismo il paradigma economico dominante che cerca grande promessa, tra questi i due Patti Globali
per tutti. E questo non deve prevalere. solo di aumentare gli utili delle imprese. L’of- sui rifugiati e sulla migrazione, ma molti non
La pandemia ha messo in evidenza l’urgente ferta di lavoro a più persone dovrebbe essere hanno il sostegno politico necessario per avere
necessità di promuovere la salute pubblica e di uno dei principali obiettivi di ogni imprendi- successo. Altri falliscono perché i singoli Stati
realizzare il diritto di ogni persona alle cure tore, uno dei criteri di successo dell’attività eludono le loro responsabilità e i loro impe-
mediche di base3. Pertanto, rinnovo l’appello produttiva. Il progresso tecnologico è utile e
ai responsabili politici e al settore privato af- necessario purché serva a far sì che il lavoro CONTINUA A PAGINA 10
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#copertina 10

CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 8/9 chi mesi dopo, è stato anche firmato l’accordo
di Parigi sul cambiamento climatico.
gni. Ciononostante, la crisi attuale è un’oppor- Tuttavia, dobbiamo onestamente ammettere
tunità: è un’opportunità per l’Onu, è un’op- che, sebbene siano stati compiuti alcuni pro-
portunità per generare una società più fraterna gressi, la scarsa capacità della comunità inter-
e compassionevole. nazionale a mantenere le promesse fatte cin-
Ciò include il riconsiderare il ruolo delle que anni fa mi porta a ribadire che «dobbia-
istituzioni economiche e finanziarie, come mo evitare qualsiasi tentazione di cadere in un
quelle di Bretton-Woods, che devono rispon- nominalismo declamatorio con effetto tran-
dere al rapido aumento delle disuguaglianze quillizzante sulle coscienze. Dobbiamo aver
tra i super ricchi e i permanentemente poveri. cura che le nostre istituzioni siano realmente
Un modello economico che promuova la sussi- efficaci nella lotta contro tutti questi flagelli»11.
diarietà, sostenga lo sviluppo economico a li-
vello locale e investa nell’istruzione e nelle in- Penso anche alla pericolosa situazione
frastrutture a beneficio delle comunità locali, nell’Amazzonia e alle sue popolazioni indige-
fornirà la base per il successo economico stes- ne. Questo ci ricorda che la crisi ambientale è
so e, al contempo, per il rinnovamento della indissolubilmente legata a una crisi sociale e
comunità e della nazione in generale. E qui che la cura dell’ambiente esige un approccio
rinnovo il mio appello affinché «in considera- integrale per combattere la povertà e l’esclu-
zione delle circostanze [...] si mettano in con- sione12.
dizione tutti gli Stati, di fare fronte alle mag- Certamente è un passo positivo che la sensi-
giori necessità del momento, riducendo, se bilità ecologica integrale e il desiderio di azio-
non addirittura condonando, il debito che gra- ne sia cresciuti. «Non dobbiamo porre sulle
va sui bilanci di quelli più poveri»6. prossime generazioni il fardello di farsi carico
La comunità internazionale deve sforzarsi di dei problemi causati da quelle precedenti. [...]
porre fine alle ingiustizie economiche. «Quan- dobbiamo domandarci seriamente se c’è la vo-
do gli organismi multilaterali di credito forni- lontà politica di destinare con onestà, respon-
scono consulenza alle diverse nazioni, risulta sabilità e coraggio più risorse umane, finanzia-
importante tener presenti i concetti elevati del- rie e tecnologiche per mitigare gli effetti nega-
la giustizia fiscale, i bilanci pubblici responsa- tivi del cambiamento climatico, nonché per
bili del loro indebitamento e, soprattutto, una aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili
promozione effettiva, e che li renda protagoni- che ne sono maggiormente colpite»13.
sti, dei più poveri nella trama sociale»7. Abbia-
La Santa Sede continuerà a svolgere il suo
mo la responsabilità di fornire assistenza per
lo sviluppo alle nazioni povere e la riduzione ruolo. Come segno concreto della cura della
del debito per le nazioni molto indebitate8. nostra casa comune, di recente ho ratificato
l’Emendamento di Kigali al Protocollo di
«Una nuova etica presuppone l’essere con- Montreal14.
sapevoli della necessità che tutti s’impegnino a
Signor Presidente,
Non possiamo ignorare le conseguenze de-
vastanti della crisi del Covid-19 sui bambini,
compresi i minori migranti e rifugiati non ac-
compagnati. Anche la violenza contro i bambi-
ni, includendo l’orribile flagello dell’abuso in-
fantile e la pornografia, è drammaticamente
aumentata.
Inoltre, milioni di bambini non possono
tornare a scuola. In molte parti del mondo
questa situazione minaccia un incremento del
lavoro minorile, lo sfruttamento, gli abusi e la
malnutrizione. Purtroppo, i paesi e le istituzio-
ni internazionali stanno anche promuovendo
l’aborto come uno dei cosiddetti «servizi es-
senziali» nella risposta umanitaria. È triste ve-
dere quanto sia diventato semplice e conve-
niente, per alcuni, negare l’esistenza di vita co-
me soluzione a problemi che possono e devo-
no essere risolti sia per la madre sia per il
bambino non nato.
Imploro pertanto le autorità civili affinché
prestino particolare attenzione ai bambini a
cui vengono negati i loro diritti e la loro di-
gnità fondamentali, in particolare il loro dirit-
to alla vita e all’educazione. Non posso fare a
meno di ricordare l’appello della giovane co-
raggiosa Malala Yousafzai, che cinque anni fa
lavorare insieme per chiudere i rifugi fiscali, nell’Assemblea Generale ci ha ricordato che
evitare le evasioni e il riciclaggio di denaro che «un bambino, un maestro, un libro e una pen-
derubano la società, come anche per dire alle na possono cambiare il mondo».
nazioni l’importanza di difendere la giustizia e I primi educatori del bambino sono sua ma-
il bene comune al di sopra degli interessi delle dre e suo padre, la famiglia che la Dichiarazio-
imprese e delle multinazionali più potenti»9. ne Universale dei Diritti Umani descrive come
Questo è il tempo propizio per rinnovare l’ar- «il nucleo naturale e fondamentale della socie-
chitettura finanziaria internazionale10. tà»15. Troppo spesso la famiglia è vittima di
Signor Presidente, colonialismi ideologici che la rendono vulnera-
bile e finiscono col provocare in molti dei suoi
Ricordo l’occasione che ho avuto cinque an- membri, specialmente nei più indifesi — bam-
ni fa di rivolgermi all’Assemblea Generale nel bini e anziani — un senso di sradicamento e di
suo settantesimo anniversario. La mia visita ha orfanità. La disintegrazione della famiglia rie-
avuto luogo in un periodo di un multilaterali- cheggia nella frammentazione sociale che im-
smo veramente dinamico, un momento pro- pedisce l’impegno per affrontare nemici comu-
mettente e di grande speranza, immediatamen- ni. È tempo di rivedere e d’impegnarci nuova-
te prima dell’adozione dell’Agenda 2030. Po- mente con i nostri obiettivi.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#copertina 11

E uno di questi obiettivi è la promozione peggiori. Perché, ripeto, da una crisi non si
della donna. Quest’anno ricorre il venticinque- esce uguali: o ne usciamo migliori o ne uscia-
simo anniversario della Conferenza di Pechino mo peggiori.
sulla Donna. A tutti i livelli della società le La pandemia ci ha dimostrato che non pos-
donne svolgono un ruolo importante, con il siamo vivere senza l’altro, o peggio ancora,
loro contributo unico, prendendo le redini con l’uno contro l’altro. Le Nazioni Unite sono
grande coraggio al servizio del bene comune. state create per unire le nazioni, per avvicinar-
Tuttavia, molte donne rimangono indietro: vit- le, come un ponte tra i popoli; usiamolo per
time della schiavitù, della tratta, della violenza trasformare la sfida che stiamo affrontando in
e dello sfruttamento e di trattamenti umilianti. una opportunità per costruire insieme, ancora
A loro e a quelle che vivono lontano dalle loro una volta, il futuro che vogliamo.
famiglie esprimo la mia vicinanza fraterna, e al
tempo stesso richiedo maggiore determinazio- E che Dio ci benedica tutti!
ne e impegno nella lotta contro queste prati- Grazie signor Presidente.
che perverse che denigrano non solo le donne,
ma tutta l’umanità che, con il suo silenzio e la
mancanza di azioni concrete, diventa compli-
ce.
Signor Presidente,
Dobbiamo chiederci se le principali minacce
alla pace e alla sicurezza, come la povertà, le
epidemie e il terrorismo, tra le altre, possono
essere affrontate efficacemente quando la corsa
agli armamenti, comprese le armi nucleari,
continua a sprecare risorse preziose che sareb-
be meglio utilizzare a beneficio dello sviluppo
integrale dei popoli e per proteggere l’ambien-
te naturale.
È necessario spezzare il clima di sfiducia
esistente. Stiamo assistendo a un’erosione del
multilateralismo che risulta ancora più grave
alla luce della crescita di nuove forme di tec-
nologia militare16, come sono i sistemi letali di
armi autonome (Laws), che stanno alterando
in modo irreversibile la natura della guerra, se-
parandola ancor di più dall’azione umana.
Dobbiamo smantellare le logiche perverse
che attribuiscono al possesso di armi la sicu-
rezza personale e sociale. Tali logiche servono
solo ad aumentare i profitti dell’industria belli-
ca, alimentando un clima di sfiducia e di pau-
ra tra le persone e i popoli.
E in particolare, la «deterrenza nucleare»
fomenta uno spirito di paura basata sulla mi- 1. Discorso all’Assemblea Generale dell’Onu, 25
naccia di un reciproco annientamento, che fi- settembre 2015, Benedetto XVI, Discorso all’As-
nisce coll’avvelenare le relazioni tra i popoli e semblea Generale dell’Onu, 18 aprile 2008.
ostacolare il dialogo17. Perciò è tanto importan- 2. Meditazione durante il momento straordina-
te appoggiare i principali strumenti giuridici rio di preghiera in tempo di pandemia, 27 marzo
internazionali di disarmo nucleare, non proli- 2020.
ferazione e messa al bando. La Santa Sede au-
spica che la prossima Conferenza di revisione 3. Cfr. Dichiarazione Universale dei Diritti
del Trattato di non proliferazione delle armi Umani, articolo 25.1.
nucleari (Tnp) si traduca in azioni concrete 4. Lettera Enciclica Laudato si’, n.12.
conformi alla nostra intenzione congiunta «di 5. Discorso all’Assemblea Generale dell’Onu, 25
porre termine, il più presto possibile, alla cor- settembre 2015.
sa agli armamenti nucleari e di prendere misu- 6. Messaggio Urbi et Orbi, 12 aprile 2020.
re efficaci sulla via del disarmo nucleare»18.
7. Discorso ai partecipanti al seminario «Nuo-
Inoltre, il nostro mondo in conflitto ha bi- ve forme di solidarietà», 5 febbraio 2020.
sogno che l’Onu diventi un laboratorio per la
pace sempre più efficace, il che richiede che i 8. Cfr. Ibid.
membri del Consiglio di Sicurezza, soprattutto 9. Ibid.
quelli Permanenti, agiscano con maggiore uni- 10. Cfr. Ibid.
tà e determinazione. A tale proposito, la recen-
11. Discorso all’Assemblea Generale dell’Onu,
te adozione del cessate il fuoco globale duran-
25 settembre 2015.
te la crisi attuale, è una misura molto nobile,
che richiede la buona volontà di tutti per la 12. Cfr. Lettera Enciclica Laudato si’, n. 139.
sua applicazione costante. E ribadisco anche 13. Messaggio ai partecipanti al XXV sessione
l’importanza di ridurre le sanzioni internazio- della Conferenza degli Stati Parte della Conven-
nali che rendono difficile agli Stati fornire un zione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento
sostegno adeguato alle loro popolazioni. climatico, 1° dicembre 2019.
Signor Presidente, 14. Cfr. Messaggio alla XXXI Riunione delle
Da una crisi non si esce uguali: o ne uscia- Parti al Protocollo di Montreal, 7 novembre
mo migliori o peggiori. Perciò, in questo mo- 2019.
mento critico, il nostro dovere è di ripensare il 15. Dichiarazione Universale dei Diritti Uma-
futuro della nostra casa comune e del nostro pro- ni, articolo 16.3.
getto comune. È un compito complesso, che ri- 16. Cfr. Discorso sulle armi nucleari, Parco
chiede onestà e coerenza nel dialogo, al fine di dell’epicentro della bomba atomica, Nagasaki,
migliorare il multilateralismo e la cooperazio-
24 novembre 2019
ne tra gli Stati. Questa crisi sottolinea ulterior-
mente i limiti della nostra autosufficienza e co- 17. Cfr. ibid.
mune fragilità e ci induce a dichiarare esplici- 18. Trattato sulla non proliferazione delle armi
tamente come vogliamo uscirne: migliori o nucleari, preambolo.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#europa 12

Le nuove povertà reclamano


una coraggiosa fantasia della carità
Di fronte alle «nuove
povertà» provocate
dalla crisi, è necessario dar
vita a una coraggiosa
«fantasia della carità»,
manifestando «sempre più
attenta e generosa
vicinanza ai più deboli».
Lo raccomanda Papa
Francesco nel messaggio
inviato venerdì 25
settembre ai partecipanti
all’assemblea plenaria
del Consiglio
delle Conferenze episcopali
d’Europa, che si è svolto
in modalità online fino
a domenica 27 sul tema
«La Chiesa in Europa
dopo la pandemia.
Prospettive per il creato
e per le comunità».

Al Signor Cardinale
Angelo BAGNASCO
Presidente del Consiglio
delle Conferenze Episcopali d’Europa

I
n occasione dell’Assemblea Plenaria di codesto stimoniando paterna e tenera prossimità al po-
Consiglio, in programma a Praga, sono lieto polo. Di fronte alla esplosione di nuove pover-
di rivolgere il mio cordiale saluto ai Presidenti tà, è necessario che questa fantasia della carità
delle Conferenze Episcopali Europee, assicu- prosegua, manifestando sempre più attenta e
rando la mia spirituale vicinanza. Desidero generosa vicinanza ai più deboli.
esprimere il mio apprezzamento per il tema Le comunità cristiane sono chiamate a rileg-
scelto: «La Chiesa in Europa dopo la pande- gere spiritualmente ciò che abbiamo vissuto, al
mia. Prospettive per il creato e per la comuni- fine di apprendere quanto la vita insegna e per
tà», ed auspico che il vostro incontro possa of- discernere prospettive per il futuro. Si tratta di
frire un significativo contributo specialmente assumere l’atteggiamento dello scriba che
alle comunità ecclesiali del Continente euro- estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche
peo. (cfr. Mt 13, 52).
L’esperienza della pandemia ci ha segnato Assicuro la mia preghiera affinché, per inter-
Messaggio
tutti nell’intimo, perché ha intaccato in modo cessione della Vergine Maria e dei Santi Patro-
drammatico uno dei requisiti strutturali ni Benedetto, Cirillo e Metodio, i Pastori della
del Pontefice
dell’esistenza, quello della relazionalità tra per-
sone e nella società, sconvolgendo così abitu-
Chiesa che è in Europa possano infondere nei
fedeli tutti la certezza della fede, secondo cui
per l’apertura
dini e rapporti che hanno modificato anche le qualunque cosa possa succedere nulla ci potrà della plenaria
condizioni di vita sociale ed economica. La separare dall’amore di Cristo (cfr. Rm 8, 38-
stessa vita ecclesiale è stata coinvolta in modo
significativo, costringendo a rimodulare la pra-
39). del Ccee
Mentre chiedo di pregare per me, invio a
tica religiosa: molte attività pastorali sono an-
Lei, Signor Cardinale, agli altri fratelli Vescovi
cora in attesa di assestamento.
e alle rispettive comunità ecclesiali la Benedi-
La morte di tante persone anziane, i dram- zione Apostolica.
mi delle famiglie colte di sorpresa da un dolo-
Roma, San Giovanni in Laterano,
re grande e minaccioso, i drammi dei ragazzi e
dei giovani chiusi in casa, i riti religiosi e i 4 settembre 2020
percorsi di formazione cristiana sospesi, hanno
indotto non pochi sacerdoti e religiosi a indi-
viduare coraggiose vie di servizio pastorale, te-
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#angelus 13

Un nuovo appello per la pace nel Caucaso è stato


lanciato dal Papa al termine dell’Angelus
del 27 settembre. Affacciatosi dalla finestra
dello studio privato del Palazzo apostolico
vaticano, prima della recita della preghiera
mariana di mezzogiorno con i fedeli presenti
in piazza San Pietro, il Pontefice ha commentato
la parabola dei due figli, proposta nel Vangelo
della XXVI domenica del tempo ordinario.

C
ari fratelli e sorelle,
nella mia terra si dice: “A tempo brutto buona
faccia”. Con questa “buona faccia” vi dico:
buongiorno! rola “grazia”, la grazia, perché la conversione La Giornata
sempre è una grazia. Una grazia che Dio offre
Con la sua predicazione sul Regno di Dio, a chiunque si apre e si converte a Lui. Infatti del migrante
Gesù si oppone a una religiosità che non coin- queste persone, ascoltando la sua predicazio- e del rifugiato
volge la vita umana, che non interpella la co- ne, si sono pentite e hanno cambiato vita.
scienza e la sua responsabilità di fronte al be- Pensiamo a Matteo, ad esempio, San Matteo,
ne e al male. Lo dimostra anche con la para- Dopo aver parlato del Caucaso,
che era un pubblicano, un traditore alla sua il Papa ha ricordato altri
bola dei due figli, che viene proposta nel Van- patria. avvenimenti e salutato i gruppi
gelo di Matteo (cfr. 21, 28-32). All’invito del presenti.
Nel Vangelo di oggi, chi fa la migliore figu-
padre ad andare a lavorare nella vigna, il pri- Ieri, a Napoli, è stata
ra è il primo fratello, non perché ha detto
mo figlio risponde impulsivamente “no, non ci proclamata Beata Maria
«no» a suo padre, ma perché dopo il “no” si è
vado”, ma poi si pente e ci va; invece il secon- Luigia del Santissimo
convertito al “sì”, si è pentito. Dio è paziente
do figlio, che subito risponde “sì, sì papà”, in Sacramento, al secolo Maria
con ognuno di noi: non si stanca, non desiste Velotti, fondatrice della
realtà non lo fa, non ci va. L’obbedienza non
dopo il nostro «no»; ci lascia liberi anche di Congregazione delle Suore
consiste nel dire “sì” o “no”, ma sempre
allontanarci da Lui e di sbagliare. Pensare alla Francescane Adoratrici della
nell’agire, nel coltivare la vigna, nel realizzare
pazienza di Dio è meraviglioso! Come il Si- Santa Croce. Rendiamo
il Regno di Dio, nel fare del bene. Con questo
gnore ci aspetta sempre; sempre accanto a noi grazie a Dio per questa
semplice esempio, Gesù vuole superare una re-
per aiutarci; ma rispetta la nostra libertà. E at- nuova Beata, esempio di
ligione intesa solo come pratica esteriore e abi- contemplazione del mistero
tende trepidante il nostro “sì”, per accoglierci
tudinaria, che non incide sulla vita e sugli at- del Calvario e instancabile
nuovamente tra le sue braccia paterne e col-
teggiamenti delle persone, una religiosità su- nell’esercizio della carità.
marci della sua misericordia senza limiti. La
perficiale, soltanto “rituale”, nel brutto senso fede in Dio chiede di rinnovare ogni giorno la Oggi la Chiesa celebra la
della parola. scelta del bene rispetto al male, la scelta della Giornata Mondiale del
Gli esponenti di questa religiosità “di faccia- Migrante e del Rifugiato.
verità rispetto alla menzogna, la scelta Saluto i rifugiati e i
ta”, che Gesù disapprova, erano in quel tempo dell’amore del prossimo rispetto all’egoismo.
Nuovo appello «i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo» Chi si converte a questa scelta, dopo aver spe-
migranti presenti in Piazza
intorno al monumento
(Mt 21, 23) i quali, secondo l’ammonizione del rimentato il peccato, troverà i primi posti nel
di Francesco Signore, nel Regno di Dio saranno sorpassati Regno dei cieli, dove c’è più gioia per un solo
intitolato «Angeli senza
saperlo» (cfr. Eb 13, 2), che
dai pubblicani e dalle prostitute (cfr. v. 31). peccatore che si converte che per novantanove ho benedetto un anno fa.
Gesù dice loro: «Saranno i pubblicani, cioè i giusti (cfr. Lc 15, 7). Quest’anno ho voluto
peccatori, e le prostitute a precedervi nel Re- Ma la conversione, cambiare il cuore, è un dedicare il mio messaggio
gno dei cieli». Questa affermazione non deve agli sfollati interni, i quali
processo, un processo che ci purifica dalle in- sono costretti a fuggire,
indurre a pensare che fanno bene quanti non crostazioni morali. E a volte è un processo do-
seguono i comandamenti di Dio, quelli che come capitò anche a Gesù e
loroso, perché non c’è la strada della santità alla sua famiglia. «Come
non seguono la morale, e dicono: “Tanto, senza qualche rinuncia e senza il combatti- Gesù costretti a fuggire»,
quelli che vanno in Chiesa sono peggio di mento spirituale. Combattere per il bene, com- così gli sfollati, i migranti.
noi!”. No, non è questo l’insegnamento di Ge- battere per non cadere nella tentazione, fare A loro, in modo particolare,
sù. Gesù non addita i pubblicani e le prostitu- da parte nostra quello che possiamo, per arri- e a chi li assiste va il nostro
te come modelli di vita, ma come “privilegiati vare a vivere nella pace e nella gioia delle Bea- ricordo e la nostra
della Grazia”. E vorrei sottolineare questa pa- titudini. Il Vangelo di oggi chiama in causa il preghiera.
modo di vivere la vita cristiana, che non è fat- Oggi ricorre anche la
Giornata Mondiale del
ta di sogni e belle aspirazioni, ma di impegni
Turismo. La pandemia ha
concreti, per aprirci sempre alla volontà di Dio

Sulla strada
colpito duramente questo
e all’amore verso i fratelli. Ma questo, anche il settore, così importante per
più piccolo impegno concreto, non si può fare tanti Paesi. Rivolgo il mio
senza la grazia. La conversione è una grazia incoraggiamento a quanti
che dobbiamo chiedere sempre: “Signore dam- operano nel turismo, in
mi la grazia di migliorare. Dammi la grazia di particolare alle piccole

del dialogo essere un buon cristiano”.


Maria Santissima ci aiuti ad essere docili
all’azione dello Spirito Santo. Egli è Colui che
scioglie la durezza dei cuori e li dispone al
imprese familiari e ai
giovani. Auspico che tutti
possano presto risollevarsi
dalle attuali difficoltà.
E saluto ora voi, cari fedeli

e del negoziato
pentimento, per ottenere la vita e la salvezza romani e pellegrini di varie
promesse da Gesù. parti d’Italia e del mondo.
Ci sono tante bandiere
Al termine della preghiera mariana il Papa diverse! Un pensiero
ha lanciato l’appello per il Caucaso. speciale alle donne e a tutte

per la pace
le persone impegnate nella
Cari fratelli e sorelle! lotta ai tumori del seno. Il
Sono giunte preoccupanti notizie di scontri Signore sostenga il vostro
nell’area del Caucaso. Prego per la pace nel impegno! E saluto i
pellegrini di Siena venuti a
Caucaso e chiedo alle parti in conflitto di
piedi fino a Roma.

nel Caucaso
compiere gesti concreti di buona volontà e di E a tutti voi auguro una
fratellanza, che possano portare a risolvere i buona domenica, una
problemi non con l’uso della forza e delle ar- domenica in pace. Per
mi, ma per mezzo del dialogo e del negoziato. favore, non dimenticatevi di
Preghiamo insieme, in silenzio, per la pace nel pregare per me. Buon
Caucaso. pranzo e arrivederci.
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#messaggio 14

In ascolto
dei bambini
e dei giovani come primo salesiano, ha continuato la semina
attraverso le opere a favore dei bambini poveri

scartati
ed abbandonati, radunando attorno ad essi
uomini e donne, collaboratori del primo nu-
cleo del ramo maschile e femminile delle futu-
re Congregazioni di San Michele Arcangelo.
Egli moriva nel 1912, alcuni anni prima che
l’Istituto religioso, da lui tanto desiderato, ve-
nisse ufficialmente approvato il 29 settembre
1921 dall’allora Arcivescovo di Cracovia Adam
Stefan Sapiecha. Tuttavia, l’eredità spirituale
del Fondatore è stata vissuta con ardore apo-
stolico dai suoi figli nell’arco di questi cento
anni, adeguandola sapientemente alla realtà e
Un’esortazione a continuare «le opere a favore
alle nuove urgenze pastorali, anche a costo del
dei bambini» e dei giovani «poveri
dono supremo della vita come testimonia il
ed abbandonati» è stata rivolta dal Papa
martirio dei vostri Beati Ladislao Błądziński
alla congregazione di San Michele Arcangelo che
ed Adalberto Nierychlewski.
celebra il centenario dell’approvazione canonica.
Pubblichiamo il testo del messaggio inviato Il vostro carisma, quanto mai attuale, si ca-
nella circostanza al superiore generale e reso noto ratterizza per la premura verso i bambini po-
domenica 27 settembre, in cui Francesco ricorda veri, orfani e abbandonati, non voluti da nes-
il legame tra il fondatore — il beato polacco suno e spesso considerati scarti della società.
Bronislao Markiewcz — e don Bosco. Mentre mi compiaccio per tutto quello che
avete fatto in questi decenni in favore dell’in-
fanzia abbandonata, vi invito a proseguire con
rinnovato entusiasmo nell’impegno educativo
per coloro che spesso nessuno vuole accogliere
e difendere, attraverso le scuole, gli oratori, le
case famiglia, le case di accoglienza e le altre
realtà assistenziali e formative. L’educazione
umana e cristiana, soprattutto nei confronti
dei poveri e nei luoghi dove, per diverse ragio-
ni, essa è carente e non garantita in modo ade-
guato dalla società, è il dono più grande che
anche oggi siete chiamati a offrire ai bambini
e ai giovani trascurati. Essi hanno continua-
mente bisogno di formatori che li guidino con
amore paterno e bontà evangelica nella cresci- Per il centenario
Al Reverendo Padre Dariusz Wilk, C.S.M.A.
ta umana e religiosa. A tale proposito, mi pia-
Superiore Generale
ce ricordare le parole con le quali il vostro dell’approvazione
della Congregazione
Fondatore riassumeva la sua missione: «Vorrei
di San Michele Arcangelo
raccogliere milioni di bambini orfani da tutte
canonica
le nazioni e di tutte le razze per condurli a
Dio» (Lettera a Madre Isabella, 11 aprile 1910,
della congregazione

D
esidero unirmi spiritualmente a Lei e ai Con- in: Epistulae, V, p.91). di San Michele
fratelli, in vista del Centenario dell’approva- I più bisognosi oggi assumono il volto non
zione di codesta Congregazione che vi appre- solo di coloro che vivono nella carenza mate- Arcangelo
state a celebrare con un Anno Giubilare. Que- riale, ma spesso sono schiavi dei moderni con-
sta significativa circostanza mi offre la possibi- dizionamenti e dipendenze. Pertanto, il vostro
lità di unirmi al vostro rendimento di grazie al Istituto è chiamato a dedicare ogni premura e
Signore per le meraviglie da Lui compiute per attenzione alle realtà giovanili e sociali esposte
mezzo dell’opera del vostro Istituto. In pari al pericolo del male e dell’allontanamento da
tempo, desidero incoraggiarvi a continuare con Dio. Un altro importante campo di apostolato
convinzione, gioia e rinnovata fedeltà il cam- da voi coltivato, e che vi esorto a proseguire, è
mino tracciato dal Fondatore, il Beato Broni- la pastorale attraverso la parola stampata. La
slao Markiewcz. Come l’evangelico granello di Casa Editrice Michalineum e i due periodici:
senape che, gettato in terra, cresce e diventa Temperanza e Lavoro e Chi come Dio, non sono
un albero grande e casa per gli uccelli del cie- soltanto l’eredità del Fondatore, ma costitui-
lo (cfr. Lc 13, 18-19), così l’opera di questo ze- scono preziosi mezzi di comunicazione sociale
lante sacerdote della Diocesi di Przemyśl, se- che, adattati alle esigenze attuali e arricchiti da
minata dapprima nella terra di Polonia, conti- moderne tecnologie, possono raggiungere mol-
nua a generare frutti, attraverso il vostro servi- ti, generando frutti di bene nelle menti e nelle
zio, in numerosi Paesi sparsi nei vari Conti- coscienze della gente.
nenti. In questo vostro Anno Giubilare possa cia-
La Provvidenza Divina ha piantato questo scuno di voi porsi in docile ascolto dello Spiri-
seme nella vita di Don Markiewicz, il quale to Santo e lasciarsi da Lui plasmare per rinno-
l’ha dapprima coltivato mediante l’esperienza vare la necessaria comunione fraterna, in vista
di vita religiosa nella Congregazione Salesiana di una missione sempre più feconda. Non
e nell’amabile rapporto diretto con San Gio-
vanni Bosco. Rientrato dall’Italia in Polonia CONTINUA A PAGINA 15
il Settimanale L’Osservatore Romano
giovedì 1 ottobre 2020

#spuntidiriflessione 15

Invito
rifiutato
La parabola ascoltata ci fa capire fino a qual punto di LEONARD O
possiamo essere sgarbati con il Signore. SAPIENZA
Gli uomini possono stare senza Dio (gli invitati
che rifiutano l'invito alla festa), ma Dio non può
stare senza gli uomini (e per questo invita tutti, cat-
tivi e buoni).
Quando si tratta di Dio, tutti troviamo una scusa;
tutto è buono per sbarazzarci di lui! Ci sono tante
necessità della vita quotidiana; tante cose urgenti... 11 ottobre
Non c’è tempo da perdere!
XXVIII domenica
Osserva Martin Heidegger: «Perdendosi nei traf-
fici dell’occupazione, l’uomo della quotidianità per- del Tempo
de il proprio tempo».
Leggo su un giornale: «Tre ore e sedici minuti al ordinario
giorno. Quasi per un’intera giornata, dedichiamo la
nostra attenzione, i nostri occhi e i nostri polpastrel- Is 25, 6-10
li al cellulare: per chiacchierare, per inviare SMS, per Sal 22
navigare su internet, per consultare Facebook o
Twitter... Quel che un secolo fa poteva essere occu-
pato dalla chiacchiera al bar, per strada o in fami-
Fil 4, 12-14.19-20
glia, dalla lettura, dalla preghiera, dal gioco, Mt 22, 1-14
dall’ozio, oggi è un faccia a faccia con il display del
cellulare, per stabilire un contatto con qualcuno, per
informare ed essere informati...».
Ma quando si tratta di Dio, rifiutiamo anche un
invito gratuito! Rimandiamo sempre a più tardi, alla
fine della giornata, a domani, il tempo per occupar-
ci di lui!
Prima i miei affari, i miei impegni, i miei proble-
mi, il mio lavoro, la mia famiglia. E poi, se resta
tempo, mi occuperò di Dio!
Stiamo attenti, perché questo significa scacciare
Dio dalla nostra vita reale! Se per ritornare a Dio
aspettiamo di avere tempo, non lo troveremo mai.
Non si va a Dio nel tempo libero, ma ricambian-
do in ogni momento il suo amore, e facendo bene il
nostro dovere!

In ascolto dei bambini e dei giovani scartati


CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 14 mono di realizzare il carisma dei loro cangelo, potente vincitore sulle potenze
Istituti nei moderni ospedali da campo. del male, vedendo in ciò una grande
stancatevi di mettervi in ascolto del Per realizzare questa finalità apostoli- opera di misericordia per l’anima e per
«grido» che i bambini e i giovani indife- ca occorre essere uomini di comunione, il corpo.
si portano impresso nei loro occhi, di- superare le frontiere, creare ponti e ab- Rifulga nei vari campi del vostro ser-
ventando per essi portatori di speranza battere i muri dell’indifferenza. Nell’iti- vizio ecclesiale l’adesione fedele a Cristo
e di futuro. Non dimenticate che «Gesù nerario di una rinnovata fedeltà al cari- e al suo Vangelo. La Vergine Santa e
vuole che tocchiamo la miseria umana, sma, non mancate di fare riferimento al- l’Arcangelo Michele vi proteggano e sia-
che tocchiamo la carne sofferente degli le parole che lungo questi cento anni no la guida sicura del cammino della
altri. Aspetta che rinunciamo a cercare hanno illuminato il cammino della vo- vostra Congregazione, perché possa por-
quei ripari personali o comunitari che ci stra benemerita Congregazione: il grido tare a compimento ogni suo progetto di
permettono di mantenerci a distanza dal vittorioso di San Michele Arcangelo, bene. Con questi auspici, mentre assicu-
«Chi come Dio!», che preserva l’uomo ro il mio ricordo nella preghiera per cia-
nodo del dramma umano, affinché ac-
dall’egoismo, e il principio di «Tempe- scuno di voi e per le iniziative del vostro
cettiamo veramente di entrare in contat-
ranza e lavoro», che indica le modalità Anno Giubilare, di cuore vi imparto la
to con l’esistenza concreta degli altri e mia Benedizione, che volentieri estendo
da seguire nella realizzazione del vostro
conosciamo la forza della tenerezza» carisma. La coerenza di vita ispirata a a quanti incontrate nel vostro quotidia-
(Esort. Ap. Evangelium gaudium, 270). questi valori renderà credibile e attraente no apostolato.
Vivendo così sarete veri testimoni di Cri- la vostra opera apostolica, suscitando Roma, San Giovanni in Laterano,
sto e difensori degli uomini. I tempi at- anche nuove vocazioni. In questa pro- 29 Luglio 2020
tuali hanno bisogno di persone consa- spettiva, auspico che la vostra Famiglia
crate che sappiano guardare sempre più religiosa possa proseguire nella diffusio-
alle necessità degli ultimi, che non te- ne dell’apostolato di San Michele Ar-
#controcopertina

«L’Osservatore Romano»
si rinnova e torna anche su carta
«L’Osservatore Romano» si rinnova nella grafica e nei contenuti e si integra nel sistema dei media va-
ticani per offrire più approfondimenti. Da domenica 4 ottobre ogni giorno otto pagine sull’attualità
vaticana, religiosa, politica e culturale integrate da un inserto tematico: il martedì pomeriggio “Quat-
tropagine”, il settimanale culturale; il mercoledì pomeriggio “Religio”, dedicato alla Chiesa ospedale
da campo in cammino sulle vie del mondo; il giovedì pomeriggio “La settimana di Papa Francesco”,
per fissare parole e gesti del Pontefice (e tale edizione sarà successivamente consegnata anche agli ab-
bonati a questo “Settimanale”, sostituendolo); il venerdì pomeriggio “Atlante”, le “cronache di un
mondo globalizzato”. Un modo nuovo di fare informazione per raccontare il bene che silenziosamen-
te si fa strada, la speranza che fiorisce anche nelle situazioni più drammatiche, il grido e le attese de-
gli ultimi e degli scartati che spesso faticano a trovare spazio nel flusso delle notizie quotidiane.
La nuova versione del quotidiano del Papa sarà disponibile sia su carta sia sul digitale (ht-
tps://www.osservatoreromano.va/it.html) grazie alla nuova App, scaricabile gratuitamente su AppStore
e su PlayStore: dalla redazione al tuo smartphone, al tuo tablet e al tuo pc in pochi istanti. In un
tempo frenetico, quanto più siamo sommersi di informazioni, tanto più abbiamo bisogno di fermarci a
riflettere per vedere al di là e per capire, permettendo alla realtà di sorprenderci, metterci in discussio-
ne, commuoverci.
Il cambio di grafica e la nuova promozione sul digitale coincide con la piena integrazione del quoti-
diano vaticano nel sistema dei media della Santa Sede: con Radio Vaticana che, oltre a curare in di-
verse lingue la tele-radiocronaca del Papa, trasmette radiogiornali, programmi informativi e di appro-
fondimento, reportage, musica e podcast in 40 lingue ed è ascoltabile in tutto il mondo grazie al sa-
tellite, internet e alle onde corte. Con il portale Vatican News (https://vaticannews.va/it.html) che
pubblica quotidianamente notizie, interviste e video in 35 lingue, trasmette le dirette degli avvenimenti
papali e informa, anche attraverso i social media, sull’attività del Papa, del Vaticano e della Chiesa nel
mondo.

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