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Fondazione Svizzera

di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Vivere dopo l’ictus cerebrale

Guida per i pazienti che


hanno subito un ictus cerebrale
e i loro congiunti

UG1
Immagine ottenuta per risonanza magnetica dell’encefalo
come elemento della rappresentazione grafica
Nella tomografia per risonanza magnetica (MRI), con potenti magneti
si produce un segnale degli atomi di idrogeno che può essere captato
mediante antenne e localizzato ed elaborato da computer molto
efficienti per ottenere un’immagine. Con una ripresa a strati di que-
sto tipo si riesce a rappresentare più o meno tutte le parti del corpo in
modo indolore per il paziente e senza esporlo a sollecitazioni inauspi-
cate. Si può raffigurare anche il sangue in movimento e quindi i vasi san-
guigni. Nell’immagine MRI riprodotta sopra, la superficie chiara a destra
mostra un infarto cerebrale nella metà sinistra dell’encefalo.

Editrice:
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Dufourstrasse 30
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3000 Berna 14
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© Fondazione Svizzera di Cardiologia


3a edizione, dicembre 2017
Indice

Rendere la vita degna di essere vissuta 2

L’ictus cerebrale: diagnosi e terapia 4

Ritornare alla vita con la riabilitazione 8

Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale 13

Assistenza e cure a domicilio 20

La vita di tutti i giorni dopo l’ictus cerebrale 32

Prevenire adattando lo stile di vita 35

Medicamenti e controlli medici 45

Segni premonitori, sintomi, come comportarsi


in caso d’emergenza 49

Domande frequenti 52

Indirizzi utili 56

Parlando di persone si usano soltanto le espressioni di genere maschile. Le denominazioni delle


professioni si riferiscono al sesso della maggioranza delle persone che le svolgono. Naturalmente
in ogni ambito ci rivolgiamo in ugual misura sia alle donne che agli uomini.
Rendere la vita degna di essere vissuta

Un ictus cerebrale può colpire chiunque, in qualsiasi momento. In Svizzera è


la terza causa di morte in ordine di frequenza decrescente e la causa più fre-
quente di una menomazione acquisita. L’ictus cerebrale (chiamato anche colpo
apoplettico, insulto apoplettico, apoplessia) è un evento drammatico per chi
lo ha subito e anche per i suoi congiunti. In pochi minuti una persona prima
sana e vitale si ammala molto gravemente. Le conseguenze dell’ictus cere-
brale, come ad esempio paralisi, disturbi del linguaggio o depressioni reattive,
cambiano radicalmente tutta la situazione della vita di molti pazienti e dei loro
famigliari.

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Nelle prime ore e nei primi giorni dopo l’ictus cerebrale al centro dell’atten-
zione c’è l’assistenza medica ottimale. Ma presto i pazienti ed i loro congiunti
si pongono delle domande che vanno oltre la situazione attuale all’ospedale:
guarirò perfettamente? D’ora in poi dovrò vivere con una menomazione?
Potrò tornare a casa? Cosa avverrà poi?

Con questo opuscolo ci proponiamo di spiegarle che cosa succede dopo


un ictus cerebrale e come si svolgerà il ritorno alla vita di tutti i giorni. Tra
l’altro verrà a sapere quali persone competenti la assisteranno, quali mezzi
ausiliari sono a sua disposizione e dove potrà rivolgersi per avere consigli,
aiuto e sostegno. L’opuscolo risponderà ad alcune delle sue domande ma
non a tutte. Perciò alla fine dello stesso trova indirizzi di organizzazioni
d’assistenza e di fonti d’informazione che potranno esserle d’aiuto se ha
delle domande e in caso di difficoltà. Può e deve discutere i suoi problemi
anche col medico curante. Non esiti a fare domande e chiedere informazioni.

Abbia il coraggio di affrontare in modo attivo il periodo della sua vita succes-
sivo all’ictus. Anche dopo l’ictus la vita è degna di essere vissuta e offre più
della sola sopravvivenza. Come sarà la sua vita non dipende solo dalla malat-
tia. Con un atteggiamento positivo, volontà e costanza potrà contribuire note-
volmente a ricuperare le funzioni corporee perdute ed a vivere in modo posi-
tivo la quotidianità.

Le auguriamo di cuore buona guarigione e buon ristabilimento.

Fondazione Svizzera di Cardiologia

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L’ictus cerebrale: diagnosi e terapia

Ha subito un ictus cerebrale. Sicuramente questo evento


lascerà delle tracce nella sua vita. Lei ed i suoi congiunti si
domanderanno com’è potuto accadere, che misure sono
state prese dopo il ricovero all’ospedale e che cosa succe-
derà in seguito.

Come succede l’ictus cerebrale

Il cervello regola e controlla tutte le funzioni dell’orga-


nismo. A tal fine gli occorrono grandi quantità di energia,
che gli sono fornite col sangue sotto forma di zucchero
e di ossigeno. Il cervello non può praticamente immagaz-
zinare energia e perciò dipende da un apporto permanente
di sangue. Se esso viene interrotto in seguito a un ictus le
cellule cerebrali muoiono in pochi minuti.

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L’ictus cerebrale: diagnosi e terapia

Ogni zona del cervello ha un determinato compito. Se una


parte del cervello è lesa vengono a mancare le funzioni da
essa regolate. Se sono colpite cellule della corteccia cere-
brale motoria si verificano delle paralisi e per esempio una
difficoltà di deambulazione. Se sono lese cellule cerebrali
della corteccia visiva possono conseguirne dei disturbi
della vista. E se è colpito il centro del linguaggio si mani-
festano disturbi del linguaggio e dell’articolazione delle
parole.

Tre diverse forme di ictus cerebrale

• Nell’infarto cerebrale ischemico un coagulo di san-


gue occlude un vaso sanguigno. Le regioni del cervello
approvvigionate da quest’ultimo non ricevono più ossi-
geno a sufficienza e muoiono. Un coagulo di sangue di
questo genere si forma direttamente nel vaso sangui-
gno (trombosi) oppure viene trasportato al cervello dal
sangue e proviene dal cuore, dall’aorta o da una caro-
tide (arteria del collo): si parla allora di embolia. Una sua
causa frequente è la fibrillazione atriale. Dato che in
questa aritmia, il più frequente disturbo del ritmo car-
diaco, il flusso del sangue nell’atrio sinistro del cuore
è molto rallentato può formarvisi un coagulo di sangue
che viene trascinato nei vasi sanguigni cerebrali. L’80 a
85 % degli ictus cerebrali sono dovuti a un infarto cere-
brale ischemico.
• Nell’emorragia cerebrale un vaso sanguigno si rompe.
Il sangue si riversa nel tessuto cerebrale danneggiandone
le cellule. Circa il 10 % degli ictus cerebrali sono causati
da un’emorragia cerebrale. Una forma speciale di emor-
ragia cerebrale è la cosiddetta emorragia subaracnoi-
dea, in cui si verifica la rottura di un vaso sanguigno nello
spazio meningeo. Il sangue non fuoriesce nel cervello ma
sotto le meningi cosiddette «molli». Le emorragie suba-
racnoidee sono responsabili del 5 % in cifra tonda degli
ictus cerebrali.

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L’ictus cerebrale: diagnosi e terapia

Diagnosi dell’ictus cerebrale

In caso di sospetto di ictus cerebrale si cercano anzitutto


i sintomi tipici della malattia quali turbe della coscienza,
paralisi o difficoltà a parlare e si domanda ai congiunti o
ad altre persone che cosa hanno osservato. Se lo stato del
paziente è critico si prendono subito dei provvedimenti per
mantenerlo in vita, specialmente assicurando la respira-
zione e stabilizzando la circolazione.

Poi si deve accertare se l’ictus è stato causato da un infarto


cerebrale ischemico o da un’emorragia cerebrale. In questa
fase si impiegano diversi metodi diagnostici:
• Tomografia computerizzata (TAC) / tomografia per
risonanza magnetica (MRI): visualizzazione per sezioni
del cervello e dei vasi sanguigni cerebrali
• Ultrasuoni / sonografia Doppler: esame del flusso del
sangue nei vasi sanguigni e nel cuore
• Angiografia: rappresentazione in immagini dei vasi
sanguigni cerebrali
• Elettrocardiogramma (ECG): registrazione dell’attività
cardiaca
• ECG di lunga durata: registrazione del ritmo cardiaco
per un determinato lasso di tempo
• Radiografie, per esempio del torace
• Esami di laboratorio, per esempio dei valori relativi al
sangue e di quelli che indicano l’attività dei reni e del
fegato

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L’ictus cerebrale: diagnosi e terapia

Terapia dell’ictus cerebrale in fase acuta

Nell’infarto cerebrale ischemico si dispone di una possibi-


lità di terapia chiamata trombolisi, in cui si iniettano diret-
tamente nel circolo sanguigno dei medicamenti che disgre-
gano il coagulo e possono ripristinare il flusso del sangue.
Se la trombolisi ha successo le paralisi e altre conseguenze
dell’ictus cerebrale possono in massima parte regredire.
Nel migliore dei casi scompaiono completamente. Però
la trombolisi può essere efficace soltanto se la si effettua
entro poche ore dall’inizio dei sintomi. Trascorse 4 ore e
mezza questa terapia è possibile solo in determinati casi.
Nelle occlusioni vasali di dimensioni notevoli anche i cosid-
detti trattamenti meccanici (endovascolari) possono essere
molto efficaci. In questo caso si introduce un catetere nel
vaso sanguigno colpito, disciogliendo così il coagulo.

Purtroppo sono ancora molti i pazienti che arrivano troppo


tardi all’ospedale e non possono beneficiare della trom-
bolisi. La Fondazione Svizzera di Cardiologia si è prefissa
il compito di informare ripetutamente la popolazione in
merito ai sintomi d’allarme e alla reazione rapida in caso di
sospetto di ictus cerebrale.

Già nei primi giorni si prendono delle misure per scongiu-


rare il pericolo di un nuovo ictus cerebrale o di altre compli-
cazioni come una polmonite. Anzitutto si tratta di regolare
in modo ottimale i parametri della circolazione (valori della
pressione, della glicemia, dei lipidi sanguigni, tasso dell’os-
sigeno) e cercare le cause dell’ictus, che può essere dovuto
per esempio a un’aritmia (fibrillazione atriale) o ad ostru-
zione a livello delle carotidi (arterie del collo). Medicamenti
speciali impediscono l’aggregazione delle piastrine o ini-
biscono la coagulazione del sangue affinché non si formi
un altro coagulo. Già in questa fase iniziano inoltre delle
misure di riabilitazione quali la fisioterapia e la logopedia.

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Ritornare alla vita con la riabilitazione

Anche se dopo l’ictus cerebrale è stato portato rapida-


mente all’ospedale, purtroppo una guarigione rapida e
completa non è garantita. Di solito alla degenza in ospedale
fa perciò seguito la fase della riabilitazione al fine di per-
metterle di reinserirsi per quanto possibile durevolmente
nella famiglia, nella società e nel mondo del lavoro. Per
lei in quanto paziente che ha subito un ictus cerebrale ciò
significa concretamente che nella riabilitazione imparerà a
riappropriarsi di funzioni che erano andate perse od a com-
pensarle il meglio possibile.

Un programma su misura

La riabilitazione inizia già all’ospedale. Alla degenza, se


necessario, seguirà una permanenza in una clinica specia-
lizzata in riabilitazione.

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Grazie alla Sua donazione la Fondazione Svizzera di Cardiologia può
• sostenere i ricercatori in Svizzera affinché acquisiscano nuove conoscenze
sulle cause delle cardiopatie.
• dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi
d’esame e di trattamento.
• consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione
opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione
• informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio-
vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano
per il cuore.

I nostri servizi per Lei quale sostenitrice/sostenitore:


• Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri
specialisti (in tedesco o in francese).
• Risposta scritta alle Sue domande nella nostra consultazione su
www.swissheart.ch/consultazione.
• Test del cuore pesonale CardioTest® gratuito (a partire da un contributo
di sostenitore di CHF 60.– all’anno).
• Rivista «Cuore e ictus cerebrale» (4 volte all’anno).

Sì, vorrei diventare sostenitrice / sostenitore!

Sì, inviatemi per favore senza impegno, per conoscenza,


un esemplare della rivista per i sostenitori «Cuore e
Ictus cerebrale»!

Fondazione Svizzera La Fondazione Svizzera


di Cardiologia di Cardiologia è
certificata dalla ZEWO
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
dal 1989.
Ritornare alla vita con la riabilitazione

Nella clinica di riabilitazione si mette a punto un piano


di terapia adeguato personalmente al suo caso. È quasi
impossibile prevedere quanto durerà la sua permanenza.
A seconda del suo stato di salute e della gravità dell’ictus
cerebrale la riabilitazione può durare settimane, mesi o
persino anni. Importante è che lei e i suoi congiunti siano
e restino pazienti e che lei si eserciti continuamente,
perché anche se dopo l’ictus i progressi sono lenti, dei
miglioramenti delle funzioni colpite sono sempre possibili.

Le possibili conseguenze di un ictus cerebrale

• Paralisi: paralisi di un braccio o di una gamba, di un’in-


tera metà del corpo (emiparesi) o di metà del viso (paresi
facciale).
• Difficoltà di deambulazione: a causa di paralisi, di
aumentata tensione muscolare (spasticità) o anche di
disturbi della sensibilità la capacità di camminare è
ridotta.
• Disturbi della sensibilità: disturbi della percezione
della temperatura o di quella tattile, di solito nel lato del
corpo paralizzato.
• Disturbi della vista: veder doppio (diplopia) o perdite di
campo visivo e raramente diminuzione dell’acuità visiva.
La più frequente è l’emianopsia, in cui non si percepi-
sce più metà del campo visivo.
• Disturbi del linguaggio (afasia): a causa di una lesione
del centro del linguaggio situato nel cervello, le persone
colpite hanno difficoltà a comprendere quanto vien detto
(afasia sensoria), a parlare (afasia motoria) o entrambe
(afasia globale).
• Disturbi dell’articolazione delle parole e della
deglutizione (disartria): a causa di paralisi nell’ambito
della bocca, della gola o della lingua la funzione masti-
catoria e quella di deglutizione sono perturbate. Solita-
mente i pazienti hanno anche difficoltà nel parlare.

9
Ritornare alla vita con la riabilitazione

• Disturbi della percezione: le persone colpite, pur


vedendo e udendo, non sono in grado di interpretare
e ordinare correttamente le percezioni. Di conseguenza
è possibile che il paziente, per esempio, non si ritrovi in
un ambiente a lui familiare o non riconosca più dei
conoscenti.
• Aprassia: in questo caso non è possibile effettuare
determinati movimenti o atti pur non essendoci paralisi.
Per esempio non si adoperano correttamente degli
attrezzi.
• Cambiamenti emozionali: la lesione cerebrale può
causare un cambiamento dello stato d’animo, per
esempio sotto forma di disturbi dell’adattamento
quali depressioni o paure, ma anche delle reazioni
di aggressività, irritazione.
• Disturbi della memoria: vuoti di memoria (amnesia)
o perdita della capacità di ricordare, dopo vari ictus
anche demenza.
• Stanchezza: molti pazienti si lamentano anche di
maggior stanchezza, mancanza di energia e di stimoli.

La riabilitazione è un lavoro di squadra

Nella riabilitazione sarà assistito secondo le sue esigenze.


Se per esempio è colpita la capacità di parlare le sarà fatta
della logopedia, in caso di disturbi dei movimenti della
fisioterapia o ergoterapia. Si stimolano in modo mirato
anche funzioni ancora intatte. Per questa assistenza glo-
bale un’intera squadra di persone competenti collabora con
lei ed i suoi congiunti.

Assistenza medica: all’assistenza medica parteci-


pano diversi specialisti, per esempio neurologi e interni-
sti. I medici controllano il suo stato di salute, coordinano le
diverse terapie e si occupano del trattamento di eventuali
fattori di rischio e altre malattie.

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Ritornare alla vita con la riabilitazione

Cure: il personale curante provvede affinché lei sia curato


come si deve. A seconda della menomazione, le infermiere
la aiutano a vestirsi, a svolgere l’igiene personale ed a man-
giare. In questo contesto si presta attenzione a stimolare la
sua autonomia. Il personale curante esegue anche le tera-
pie farmacologiche prescritte dal medico, per esempio la
somministrazione di medicamenti, per infusioni e iniezioni.

Fisioterapia: nella fisioterapia esercita le capacità sensi-


tive e motorie, cosa particolarmente importante se è col-
pito da paralisi o altri disturbi dei movimenti. Per esempio
impara tipi di movimenti adeguati per poter tornare a cam-
minare anche con una emiparesi.

Ergoterapia: l’ergoterapia ha lo scopo di ottenere, miglio-


rare o mantenere la maggior autonomia possibile in atti-
vità della vita di tutti i giorni quali curare l’igiene perso-
nale, mangiare, spostarsi, sbrigare i lavori di casa, andare
a scuola, svolgere la propria professione e dedicarsi alle
occupazioni del tempo libero. In questo contesto è essen-
ziale tradurre le funzioni e le capacità sensomotorie e
cognitive recuperate in importanti attività della vita quoti-
diana.

Logopedia: la logopedista cura i disturbi del linguaggio,


dell’articolazione delle parole e della voce, tra l’altro
anche un’afasia o una disartria, allo scopo di migliorare le
sue capacità di espressione verbale se sono state colpite
dall’ictus cerebrale. Non si tratta soltanto del parlare come
tale, ma anche di comprendere quanto vien detto e di
leggere e scrivere. Anche in presenza di disturbi della
deglutizione l’esercizio può essere utile.

Neuropsicologia: è possibile che, come molti pazienti,


dopo l’ictus abbia problemi di memoria e di percezione.
Essi sono accertati dal neuropsicologo con dei test partico-
lari. Mediante speciali esercizi imparerà a migliorare delle
funzioni perturbate come la memoria, la concentrazione
e l’attenzione.

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Ritornare alla vita con la riabilitazione

Terapie creative: attività creative come la musica, la


pittura o i lavori di ceramica non servono soltanto ad
occupare il tempo libero, ma permettono anche di sco-
prire nuove attitudini, di conoscere altre persone o sem-
plicemente di rilassarsi. Se ha un disturbo del linguaggio,
con un lavoro creativo potrà eventualmente esprimersi
meglio che a parole.

Consulenza dietetica: un’alimentazione sbagliata


aumenta il rischio di ictus cerebrale. Perciò forse è oppor-
tuno apportarvi dei cambiamenti. La dietista analizza con
lei ed i suoi congiunti le abitudini alimentari che aveva
finora, vi informa sui singoli nutrienti e alimenti, prepara dei
menu sani e dà suggerimenti per gli acquisti e per cucinare.

Psicologia, psichiatria e psicoterapia: dopo un ictus


cerebrale alcuni pazienti o i loro congiunti entrano in crisi.
Sentimenti quali dolore, disperazione o perdita dell’auto-
stima possono costituire un grave peso. La psicologa, lo
psichiatra o la psicoterapista la sosterranno nell’affrontare
questi sentimenti e nel superarli.

Consulenza sociale: in tutte le cliniche di riabilitazione


c’è un servizio sociale in cui lei ed i suoi congiunti pos-
sono farsi consigliare su problemi di carattere sociale. Può
trattarsi per esempio di questioni di tecnica assicurativa
e finanziarie quali la domanda di prestazioni all’assicura-
zione invalidità (AI), la copertura dei costi da parte dell’as-
sicurazione malattie, la ricerca di un’abitazione accessibile
in sedia a rotelle ecc.

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Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

Dopo la fase acuta dell’ictus cerebrale si chiederà probabil-


mente cosa succederà ora. È possibile che le funzioni cere-
brali lese richiedano un cambiamento dello stile di vita. È
comprensibile che la mutata situazione le causi un grande
disorientamento. Perciò già durante la degenza in ospedale e
la riabilitazione lei e i suoi congiunti dovreste cominciare ad
organizzare la vita dopo l’ictus.

Consulenza e sostegno

In ogni ospedale e centro di riabilitazione c’è un servizio


sociale che consiglia i pazienti che hanno subito un ictus
cerebrale e i loro congiunti. Non esiti ad approfittare delle
conoscenze dei consulenti sociali ed a farsi assistere.
Consulenza e sostegno offrono anche una serie di altre
istituzioni, ad esempio
• Assicurazioni malattie
• AVS/AI

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Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

• Servizi d’assistenza e sociali dei comuni


• Organizzazioni sanitarie, organizzazioni di handicappati,
fondazioni e leghe
• Gruppi d’autoaiuto per pazienti
• Associazioni di anziani
Un elenco con indirizzi di istituzioni di questo genere si
trova alla fine dell’opuscolo.

Abitare: da solo o assistito

È possibile tornare a casa?


Dopo l’ictus cerebrale certamente vorrebbe tornare a
casa. Se è possibile dipende da molti fattori, per esempio:
• Gravità della menomazione:
Per svolgere quali attività ha bisogno d’aiuto? È in grado
di camminare da solo, soltanto coll’aiuto di qualcuno o
è costretto in sedia a rotelle? Ha bisogno d’aiuto per
l’igiene personale?
• Assistenza dei congiunti:
Ha dei congiunti che possono assisterla nella vita di tutti
i giorni o vive da solo?
• Situazione dell’abitazione:
La sua abitazione è a pianterreno o accessibile solo con
le scale? Vi si può accedere con la sedia a rotelle e c’è
posto abbastanza per un letto attrezzato tipo ospedale o
un montascale? È possibile organizzare un’assistenza da
parte di persone esterne?

Nella fase acuta dell’ictus cerebrale non è sempre possibile


dire se lei potrà tornare a casa o no. Spesso si deve aspet-
tare il decorso della malattia e della riabilitazione. Durante
la riabilitazione, nella misura del possibile, trascorrerà delle
giornate o dei fine settimana a domicilio. In queste occa-
sioni lei e i suoi congiunti potranno giudicare se il ritorno
definitivo a casa è possibile.

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Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

Quali possibilità alternative di abitare ci sono?


Se dopo l’ictus non può più tornare a casa bisogna trovare
un’altra possibilità di abitare. Ci sono per esempio delle
forme di abitazione assistite e adattatie dove potrà usu-
fruire di semplici forme di assistenza come servizi di pasti a
domicilio o di pulizia. Se ha bisogno di maggiore assistenza
e cure una casa per anziani o di cura risponde eventual-
mente meglio alle sue esigenze. In certi casi è possibile
anche traslocare, per esempio in un’abitazione accessibile
con la sedia a rotelle. Il servizio sociale dell’ospedale o
della clinica di riabilitazione la informerà in merito alle pos-
sibilità esistenti nelle sue vicinanze.

Quali adattamenti richiede la mia abitazione?


A seconda della menomazione, nella sua abitazione biso-
gnerà procedere a degli adattamenti o delle trasformazioni
per migliorare la sua autonomia e facilitare le cure. Ecco
alcuni esempi:
• Applicare delle ringhiere alle scale o delle maniglie di
sostegno
• Eliminare fonti di pericolo come soglie rialzate delle
porte o tappeti che scivolano
• Procurarsi dei mezzi ausiliari adeguati come un letto
attrezzato tipo ospedale o un rialzo per la tazza del
gabinetto
• Installare delle rampe o un montascale se ha bisogno di
una sedia a rotelle
Nei centri di riabilitazione le fisioterapiste e le ergoterapiste
accerteranno per tempo con lei ed i suoi congiunti quali
trasformazioni fare nell’abitazione.

Assistenza e cure

Di quanta assistenza ho bisogno?


A seconda della gravità della menomazione le occorrerà
più o meno assistenza nella vita di tutti i giorni. In questo

15
Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

contesto è importante stabilire se può bastarle un piccolo


aiuto, per esempio per fare le pulizie o la spesa, oppure se
ne avrà bisogno anche per alzarsi, per l’igiene personale e
per mangiare.

Come si possono organizzare le cure?


Molte mogli, mariti, partner e figli grandi assistono o
curano a domicilio dei congiunti con menomazioni. Prima di
far ritorno a casa, lei ed i suoi congiunti dovreste avere
un’idea chiara dell’impegno che le cure comportano e di
come intendete organizzarle:
• Per far che cosa ha bisogno d’aiuto? Che cosa può fare
da solo?
• Quali membri della famiglia si incaricano di quali compiti
e quando?
• L’assistenza è garantita anche durante la notte, nei fine
settimana e durante le vacanze?
• Chi e come allevia ogni tanto il lavoro dei suoi congiunti?

Quanta assistenza da parte di persone esterne


è necessaria?
Se ha bisogno d’aiuto anche per le necessità di tutti i giorni,
non è possibile che i suoi congiunti assumano da soli in
permanenza il compito di assisterla e curarla. Perciò deve
usufruire delle possibilità di assistenza e d’aiuto disponibili:
• servizi di cura a domicilio (spitex)
• servizi di pasti a domicilio
• centri d’assistenza diurna
• cure di breve durata in una casa di cura
• servizi di sgravio
I servizi sociali dell’ospedale, della clinica di riabilitazione
o del comune in cui è domiciliato possono informarla delle
possibilità disponibili. Alla fine dell’opuscolo trova degli
indirizzi in merito.

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Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

Cura medica

Quando e da che medico si svolgeranno i controlli


medici?
Ogni paziente che ha subito un ictus cerebrale ha bisogno
di un medico di famiglia che effettui regolarmente le visite
di controllo e sorvegli la terapia medicamentosa. Il medico
di famiglia è pure il suo interlocutore in caso di problemi
medici o di cura. È consigliabile prendere il primo appunta-
mento dal medico di famiglia prima ancora di rientrare a
casa.

Mi occorreranno ancora delle terapie regolari?


Dopo il ritorno a casa, molti pazienti che hanno subito un
ictus cerebrale hanno ancora bisogno di ergoterapia, logo-
pedia o fisioterapia. Ancora durante la riabilitazione con
permanenza i medici e le terapiste discuteranno con lei
quali terapie dovrà fare in futuro e con che frequenza.
Pensi anche a organizzare il trasporto dalla terapista.

Quali medicamenti dovrò prendere?


Quasi tutti i pazienti che hanno subito un ictus cere-
brale devono prendere dei medicamenti per prevenire un
secondo ictus. Si informi dal medico quando e perché deve
prendere i singoli farmaci. Non esiti a far domande finché
le sarà chiaro lo scopo di ciascun medicamento.

Situazione professionale

È possibile tornare a svolgere il proprio lavoro


abituale?
Se al momento dell’ictus esercitava una professione biso-
gna chiedersi se potrà riprenderla. Non sempre è possibile,
per esempio se un conducente di autobus dopo l’ictus ha
dei disturbi della vista. Durante la riabilitazione si possono
esaminare queste domande e rispondervi.

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Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

Che cosa succede se non potrò più lavorare come


prima?
Eventualmente la sua situazione professionale dopo l’ictus
dovrà essere riorganizzata, per esempio
• riducendo la mole di lavoro
• cambiando posto di lavoro (anche all’interno della
stessa ditta)
• con una riqualificazione professionale
• con il pensionamento (anticipato)
• con una rendita dell’AI
Qual è la miglior possibilità nel suo caso dipende dalla sua
situazione personale.

Aspetti finanziari: redditi e spese

Come cambierà la mia situazione finanziaria?


Spesso un ictus cerebrale cambia anche la situazione finan-
ziaria del paziente e della sua famiglia: l’interruzione dell’at-
tività lavorativa, le cure e i mezzi ausiliari costano. Pensi per
tempo ai costi dovuti alla malattia e ne chiarisca la coper-
tura con le istituzioni competenti (assicurazione malattie,
AVS/AI ecc.). Dato che le questioni finanziarie sono sovente
molto complicate, si faccia consigliare per esempio dal ser-
vizio sociale del centro di riabilitazione.

Potrò ricevere una rendita dell’AI o altri sostegni


finanziari?
Se potrà ricevere una rendita o un altro sostegno finanzia-
rio dipende dalla sua situazione personale e assicurativa.
Orientarsi nella «giungla» delle diverse prestazioni assicura-
tive può essere difficile. Per domande a questo riguardo si
rivolga al servizio sociale dell’ospedale o del centro di ria-
bilitazione.

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Organizzare la vita dopo l’ictus cerebrale

Mezzi ausiliari per una maggior autonomia

Di quali mezzi ausiliari avrò bisogno?


I mezzi ausiliari possono permetterle di affrontare più facil-
mente la vita di tutti i giorni e aumentare la sua autonomia.
Ce ne sono per quasi ogni ambito dell’attività quotidiana:
posate di forma speciale, apparecchi per aiutare a vestirsi,
rialzi per la tazza del gabinetto, elevatori per la vasca da
bagno, bastoni da passeggio, sedie a rotelle, letti attrezzati
tipo ospedale ecc. Prima di rientrare a casa chiarisca con la
fisioterapista o l’ergoterapista quali mezzi ausiliari le occor-
rono.

Dove ci si può procurare i mezzi ausiliari?


La maggior parte dei mezzi ausiliari sono in vendita nei
negozi di articoli sanitari. Spesso anche organizzazioni sani-
tarie o di pazienti (per esempio Pro Infirmis o la Lega contro
il reumatismo) ne offrono una scelta. Trova i relativi indirizzi
alla fine dell’opuscolo.

Chi paga i mezzi ausiliari?


I costi dell’acquisto o del noleggio di mezzi ausiliari, ma non
di tutti, sono coperti in parte dall’assicurazione malattie o
dall’AI. Rivolgendosi a loro potrà sapere se e in che misura
può ricevere un contributo.

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Assistenza e cure a domicilio

Ecco che quello che si è atteso a lungo con ansia si è rea-


lizzato: finalmente a casa! Per lei ed i suoi congiunti ini-
zia un nuovo periodo della vita. Può darsi che dopo l’ictus
cerebrale lei debba dipendere dall’assistenza di altre per-
sone. Per cose che prima faceva da solo ora ha bisogno di
aiuto e di sostegno. Per lei e per i suoi congiunti può essere
difficile accettarlo. Ci vorranno molta comprensione reci-
proca e molta buona volontà per venire a capo della nuova
situazione.

Il meno possibile, tanto quanto occorre

Di quanto aiuto hanno bisogno nella vita di tutti i giorni i


pazienti che hanno avuto un ictus cerebrale varia molto
da una persona all’altra e dipende soprattutto dalle lesioni
subite. I danni maggiori sono difficoltà di movimento e para-
lisi, come pure disturbi della vista e del linguaggio. Queste
menomazioni influiscono su tutta la vita d’ogni giorno:
le difficoltà di movimento, per esempio, non costituiscono
20
Assistenza e cure a domicilio

un ostacolo soltanto per andare a passeggio ma anche per


alzarsi dal letto o andare alla toilette.

In linea di principio lei dovrà far ricorso all’aiuto di altre per-


sone soltanto dove ne ha effettivamente bisogno. Cerchi
di fare tutto quanto possibile da sé, anche se richiede più
tempo di prima. Solo così potrà esercitare le funzioni com-
promesse. Un miglioramento delle sue condizioni e capa-
cità è sempre possibile!

Adoperi dei mezzi ausiliari, quali ad esempio un letto


attrezzato tipo ospedale o un montascale, se le danno
maggior autonomia o facilitano le sue cure. Eviti però un
uso eccessivo di mezzi ausiliari perché potrebbe portarla
a trascurare di esercitare le capacità perse. Eventualmente
un mezzo ausiliario le occorrerà soltanto per un certo
tempo: ad esempio, molti pazienti che immediatamente
dopo l’ictus possono spostarsi solo in sedia a rotelle reim-
parano col tempo a camminare.

Quanto esposto in seguito va inteso come indicazioni di


carattere generale: non entra nei particolari dei diversi
danni funzionali ed è destinato a chi ha subito un ictus
cerebrale, ai suoi congiunti che lo assistono e ad altre per-
sone di riferimento. Nel caso specifico si deve sempre tener
conto anche della situazione personale del paziente.

Difficoltà di movimento e paralisi

Stare coricato
• Per i pazienti la cui mobilità è molto limitata è consiglia-
bile procurarsi un letto attrezzato tipo ospedale, la cui
altezza e forma si possono regolare automaticamente.
Esso facilita le cure, l’alzarsi e coricarsi e il passaggio in
sedia a rotelle.
• Per i pazienti con emiparesi il comodino e gli oggetti di
uso comune dovrebbero essere collocati accanto al letto
sul lato della paralisi, affinché il paziente sia costretto
a includere nei propri movimenti il lato paralizzato del
21
Assistenza e cure a domicilio

corpo e lo eserciti automaticamente, sempre che la gra-


vità della paralisi lo consenta.
• Le persone degenti a letto vanno mosse regolarmente
per evitare l’insorgenza di ulcere da decubito. I pazienti
colpiti da emiparesi vanno coricati alternativamente sul
lato sano e su quello paralizzato.

Alzarsi
• Alzarsi dal letto o dalla sedia a rotelle dev’essere
esercitato. Ci si dovrebbero far mostrare e spiegare i
singoli movimenti da personale curante con la neces-
saria esperienza.
• Alzandosi, anzitutto il paziente si siede sul bordo del
letto. Chi lo aiuta lo sostiene per le ginocchia, il sedere
e le braccia. Il paziente deve collaborare quanto possibile
con gli arti sani.
• Prima di alzarsi i mezzi ausiliari di cui si avrà bisogno,
come il bastone o la sedia a rotelle, devono essere
messi a portata di mano.
Aiuto per alzarsi
Camminare
• Per camminare il paziente deve calzare scarpe stabili,
antisdrucciolevoli.
• Gli oggetti in cui si può inciampare come cavi, tappeti che
scivolano o soglie rialzate devono essere tolti dall’abita-
zione o coperti in modo da non più costituire un ostacolo.
• Per le persone con difficoltà di movimento ci sono
parecchi mezzi ausiliari come girelli con e senza ruote
e diversi tipi di bastoni. Per tutti i mezzi ausiliari per
camminare si deve prestare attenzione che siano
adeguati alle capacità del paziente e che l’impugnatura
sia all’altezza giusta.
• Salire le scale va esercitato in modo speciale, perché
sulle scale il pericolo di cadere è particolarmente
grande. Le ringhiere danno sicurezza e facilitano sia la
salita che la discesa. Eventualmente si può installare un
montascale.

Girello senza ruote


22
Assistenza e cure a domicilio

Star seduto
• Per star seduto sono adatte le sedie stabili con schie-
nale e braccioli; da mobili imbottiti soffici e bassi spesso
i pazienti con difficoltà nei movimenti non riescono ad
alzarsi.
• Nella sedia a rotelle il paziente dovrebbe se possibile
star seduto con la schiena diritta. Utile è un tavolino per
la sedia a rotelle su cui poter appoggiare un braccio Vestirsi e svestirsi passo
per passo
paralizzato.

Vestirsi e svestirsi
• Con un’emiparesi vestirsi e svestirsi è una vera e
propria impresa. Nell’ergoterapia si esercitano tecniche
particolari a questo scopo.
• Di norma si veste prima il lato paralizzato del corpo, poi
quello sano.
• Abbigliamento ampio con chiusure semplici (bottoni
grandi, chiusura col velcro) e indumenti con elastici
facilitano il vestirsi e lo svestirsi.
• Ci sono dei mezzi ausiliari per facilitare il vestirsi e lo
svestirsi, come ad esempio speciali apparecchietti per
abbottonare e sbottonare.

Afferrare e tener stretto


• Lavorando con le mani si dovrebbe includere per quanto
possibile anche il lato paralizzato: per esempio, la mano
paralizzata può tener fermo un oggetto, per cui viene
stimolato anche il lato paralizzato del corpo.
• Diversi mezzi ausiliari rendono più facile l’atto di affer-
rare, per esempio delle impugnature più grosse (in matite
e posate) o delle forbici speciali.
• Un telefono con vivavoce facilita il telefonare.

Mangiare e bere
• In presenza di una paralisi della muscolatura della gola e Tener fermo un oggetto col
braccio paralizzato
di quella che provvede alla deglutizione c’è pericolo che
del liquido «vada di traverso» nella laringe e nei polmoni.
Perciò masticare e deglutire devono essere esercitati con
la guida di uno specialista (logopedista, fisioterapista).

23
Assistenza e cure a domicilio

• Mangiando il paziente deve star seduto diritto e fare con


calma.
• In caso di emiparesi ci sono molti mezzi ausiliari che faci-
litano il mangiare da sé, per esempio posate di forma
speciale, tazze a beccuccio per bere o protezioni anti-
scivolo per i piatti.

Igiene personale
• Il bagno e il gabinetto dovrebbero essere attrezzati in
modo che il paziente vi si possa muovere con sicurezza.
Molto utili sono le maniglie per tenersi, le stuoie anti-
sdrucciolevoli e le possibilità di star seduti (davanti al
lavabo, nella doccia, nella vasca da bagno).
• Con un elevatore per la vasca da bagno le persone con
difficoltà nei movimenti possono entrare nella vasca e
uscirne autonomamente.
• In caso di emiparesi diversi mezzi ausiliari facilitano
Elevatore per vasca da bagno l’igiene personale, per esempio forbicine per le unghie
con impugnature speciali e rasoi elettrici.
• I pazienti costretti a letto si lavano «dall’alto al basso»:
prima il viso e il collo, poi le mani, le braccia, il torace e
le gambe, alla fine i piedi e le parti intime.

Urinare e andar di corpo


• Dopo un ictus cerebrale parecchi pazienti hanno difficoltà
a controllare la minzione e la defecazione. Con una disci-
plina adeguata (andare regolarmente alla toilette a inter-
valli fissi) spesso si riesce a migliorare questo controllo.
• Rialzare il sedile della toilette e sistemare delle maniglie
facilitano l’urinare e l’andar di corpo, in particolare
sedersi ed alzarsi. Inoltre è opportuno che il paziente
abbia un abbigliamento facile da mettere e da togliere
(chiusure col velcro, indumenti con elastici).
• Per la notte e per i pazienti costretti a letto sono dispo-
nibili dei mezzi ausiliari come il pappagallo e la comoda.
• Per le persone incontinenti nei negozi di articoli sanitari,
nelle farmacie, nelle drogherie e in parte anche nei grandi
Tazza del gabinetto con rialzo magazzini sono in vendita assorbenti, pannolini, traver-
sine e altri mezzi ausiliari ad hoc.

24
Assistenza e cure a domicilio

Disturbi del linguaggio

Afasia
Se i centri cerebrali del linguaggio sono lesi la capacità di
capire e di parlare è compromessa. Le persone colpite non
possono più comprendere il senso del linguaggio o della
scrittura e non possono più esprimersi verbalmente e per
iscritto. Hanno difficoltà a trovare le parole, confondono le
parole e parlano in un modo difficilmente comprensibile.
La gravità ed i sintomi di questo disturbo, che gli specialisti
chiamano afasia, variano da un paziente all’altro. Talvolta
la difficoltà riguarda soprattutto il parlare, talvolta soprat-
tutto il comprendere e talvolta entrambe le funzioni sono
compromesse in ugual misura.

L’esperienza di non potersi esprimere correttamente è fru-


strante e può portare ad accessi di collera o depressioni.
Anche per i congiunti, capirsi con un paziente afasico è
spesso difficile: occorrono tempo e pazienza.
• Le persone colpite da afasia hanno un’efficienza normale
negli ambiti non attinenti al linguaggio: in presenza di un
afasico non parlare come se lui non ci fosse.
• Nei colloqui aver cura di escludere i rumori collaterali che
disturbano.
• Lasciare al paziente il tempo di parlare e non interrom-
perlo.
• Fare frasi brevi e usando parole semplici.
• Integrare quanto si sta dicendo con gesti e disegni,
oppure scrivere singole parole.
• Porre domande a cui si possa rispondere «sì» o «no»
(rispettivamente annuendo o scuotendo il capo).

Dall’associazione per l’afasia (aphasie suisse) si possono


ottenere ampie informazioni sull’afasia.

25
Assistenza e cure a domicilio

Disartria
I pazienti con disartria non possono usare col necessa-
rio controllo la muscolatura che permette di parlare (lingua,
muscoli della gola e della laringe). Ciò determina disturbi
della pronuncia e dell’articolazione delle parole. Il lin-
guaggio è sconnesso, confuso, rauco o troppo sommesso
e sovente quasi incomprensibile. Spesso le persone col-
pite soffrono contemporaneamente anche di disturbi della
deglutizione. Diversamente dall’afasia, i pazienti con disar-
tria non hanno però difficoltà di comprensione e a trovare
le parole.
• Con i pazienti affetti da disartria si può parlare normal-
mente: la loro efficienza mentale non è compromessa.
• Lasciare al paziente il tempo di parlare e non interrom-
perlo.
• Chiedere se non si è sicuri di aver capito tutto bene.

Disturbi della vista e della percezione

In molti pazienti che hanno subito un ictus cerebrale si


manifestano dei disturbi della vista. La forma più frequente
è l’emianopsia, in cui va persa metà del campo visivo. In
caso per esempio di perdita di campo visivo verso destra,
gli oggetti situati nella metà destra si possono vedere solo
girando a destra il viso e gli occhi.

Nella vita di tutti i giorni i pazienti che soffrono di disturbi


della vista corrono gravi rischi di infortunarsi, perché su un
lato del corpo vedono gli ostacoli meno rapidamente e pos-
sono non accorgersi in tempo della loro presenza. Bisogna
tenerne conto nel contesto ambientale del paziente. Per
esempio, per chi soffre di emianopsia sarebbe da irrespon-
sabile guidare un veicolo a motore.

Un gravissimo disturbo della percezione è il cosiddetto


«hemineglect» (letteralmente «trascuranza emilaterale»):
i pazienti non possono più elaborare gli stimoli provenienti
da un lato del campo visivo o del corpo. Può conseguirne

26
Assistenza e cure a domicilio

che il paziente non percepisca più metà dello spazio che lo


circonda oppure che non consideri più come parte del suo
corpo un lato dello stesso. Ai pazienti affetti da hemineglect
bisogna avvicinarsi dal lato colpito per stimolarlo.

Modificazioni psichiche

La lesione cerebrale può provocare delle reazioni emozio-


nali che la persona colpita non è in grado di controllare.
Esempi di queste reazioni sono aggressioni, pianto immoti-
vato, paure o molto frequentemente depressioni.

Sintomi tipici di una depressione

• Umore depresso per lungo tempo


• Difficoltà di concentrazione e smemoratezza
• Incapacità di prendere delle decisioni
• Perdita di interessi e di piacere
• Sensazioni di angoscia e di colpa
• Pensare alla morte o al suicidio
• Stanchezza
• Inappetenza, diminuzione di peso
• Disturbi del sonno
• Sintomi fisici come mal di testa e dolori alle membra o
disturbi digestivi

27
Assistenza e cure a domicilio

Nell’assistenza a un paziente depressivo sono d’aiuto le


seguenti regole di comportamento:
• Interessarsi delle paure e dello stato d’afflizione e
mostrare sempre disponibilità a parlarne. Anche dei
gesti di attenzione come tenere la mano del paziente o
semplicemente star seduti accanto a lui possono avere
un effetto tranquillizzante, soprattutto se la comunica-
zione è resa difficile da un’afasia.
• Ascoltare pazientemente e pieni di comprensione
quando il paziente parla delle sue preoccupazioni.
Non è opportuno dissuaderlo dall’esprimere sensazioni
negative.
• In presenza di sfoghi emotivi e di comportamenti
aggressivi restare calmi e aspettare. Non si dovrebbe
sopravvalutare quello che un paziente dice durante un
accesso di collera.
• In caso di sospetto di depressione consultare un medico.
Le depressioni si possono curare bene con medicamenti
e colloqui psicoterapeutici.

Evitare le complicazioni

Come conseguenze di un ictus cerebrale possono manife-


starsi diverse complicazioni di carattere medico che aggra-
vano lo stato generale. Spesso queste complicazioni si pos-
sono evitare con mezzi semplici.

Cadute
Le persone con difficoltà di deambulazione cadono (troppo)
sovente provocandosi dei traumi. Perciò si deve ridurre al
minimo il rischio di caduta:
• Eliminare dall’abitazione tutte le possibilità di inciam-
pare, per esempio cavi o tappeti che scivolano.
• Le maniglie di sostegno, gli stuoini antiscivolo e le possi-
bilità di sedersi (per esempio davanti al lavabo o in corri-
doio) permettono di muoversi più sicuri.
• Il paziente deve portare scarpe solide con suola anti-
scivolo e utilizzare un mezzo ausiliario per camminare
adatto alle sue esigenze.
28
Assistenza e cure a domicilio

• Diverse malattie e condizioni, per esempio disturbi del


ritmo cardiaco, vertigini, pressione sanguigna troppo
bassa, sono dei fattori di rischio di caduta. Se si manife-
stano occorre un accertamento da parte del medico.
• Con un apparecchio per allarme in caso di emergenza
(teleallarme), da portarsi al polso o al collo, il paziente
può chiedere via telefono aiuto in caso di caduta. I
segnali dell’apparecchio sono trasmessi a una centrale
per le emergenze o a numeri scelti dal paziente. Que-
sti apparecchi si possono noleggiare per esempio dalla
Croce Rossa Svizzera o dalla Swisscom.
Apparecchio per teleallarme

Trombosi
La sedentarietà e malattie dei vasi sanguigni come l’arte-
riosclerosi aumentano il rischio di formazione di coaguli di
sangue e delle relative conseguenze (trombosi ed embo-
lie). Misure preventive sono:
• Attività fisica regolare (camminare, esercizi di movi-
mento).
• Bere a sufficienza.
• Prendere regolarmente i medicamenti per la preven-
zione.

Ulcere da decubito
Nei pazienti immobilizzati, restando a lungo seduti o cori-
cati, c’è il rischio che si formino delle ulcere da decubito.
Esse compaiono in zone del corpo sottoposte a pressione
e che perciò hanno una cattiva irrorazione sanguigna, per
esempio i talloni o il sedere. Per impedire la formazione di
ulcere da decubito:
• Evitare di stare a lungo seduto o coricato nella stessa
posizione: muovere regolarmente le persone costrette a
letto, motivare quelle che sono in grado di camminare ad
alzarsi e fare un po’ di moto.
• Imbottire bene il letto, le sedie e la sedia a rotelle, per Sedia a rotelle imbottita
esempio con materassi particolarmente soffici o cuscini
di gommapiuma.

29
Assistenza e cure a domicilio

• Aver cura della pelle (lavare, asciugare bene, applicare


una crema, frizionare) e controllarla, specialmente
nelle zone a rischio, nelle parti intime e dove forma
delle pieghe.
• Badare che il paziente si alimenti correttamente e
beva a sufficienza.

Dolori
Dopo un ictus cerebrale possono manifestarsi dei dolori
per diversi motivi, per esempio perché la schiena e le
articolazioni sono sottoposte a sollecitazioni sbagliate.
• Attività fisica regolare, esercizi di fisioterapia ed evitare
le sollecitazioni sbagliate possono prevenire i dolori.
• Nessun paziente deve essere costretto a soffrire di dolori.
Se essi si manifestano il medico deve accertarne la causa
e curarli; generalmente i dolori si possono curare bene
con medicamenti e altri trattamenti (fisioterapia, agopun-
tura, massaggi ecc.)

Altre informazioni sulle cure

Per ragioni di spazio le indicazioni riguardanti l’assistenza


e le cure date in questo opuscolo non possono entrare nei
dettagli. Fonti di informazioni più ampie su questo argo-
mento sono:
• Guide sull’argomento cure a domicilio. In libreria è dispo-
nibile una gamma di libri di questo genere. Molto ric-
cho di informazioni è l’opuscolo «Curare e assistere a
domicilio – Una guida pratica per assistere una persona
anziana» (che si può richiedere gratuitamente alla Croce
Rossa Svizzera).
• Corsi di cure a domicilio organizzati per esempio dalla
Croce Rossa.
• Informazioni dei servizi generali di cure a domicilio
(spitex).
• Gruppi di autoaiuto e comunità d’interessi di pazienti.
Trova i relativi indirizzi nelle ultime pagine di questo
opuscolo.

30
Assistenza e cure a domicilio

Assistenza del paziente da parte di congiunti

Se in qualità di congiunto assiste a domicilio un paziente


che ha subito un ictus cerebrale svolge un enorme lavoro.
Questo impegno può dare grande soddisfazione ma
contemporaneamente essere gravoso:
• Prima di assumere questo compito si domandi se è
all’altezza della situazione. Pensi concretamente a quali
sforzi fisici e psichici sarà esposto e come cambieranno
la sua vita e quella della sua famiglia.
• Non le si chiede di essere in grado di risolvere da solo
tutti i problemi che possono presentarsi. Domandi infor-
mazioni, consigli e assistenza. Non si vergogni di far
ricorso a servizi che possono alleviare il suo impegno.
• Partecipi all’attività di un gruppo di autoaiuto, per esem-
pio a quella dell’organizzazione di pazienti «Fragile
Suisse» (Associazione svizzera per i traumatizzati
cranio-cerebrali). Parlare con altre persone che fanno
esperienze simili può essere un arricchimento e arrecare
sollievo.
• Si occupi comunque delle sue esigenze e dei suoi inte-
ressi personali. Organizzi l’assistenza del paziente in
modo che le resti regolarmente del tempo libero e che
possa dedicarsi ai suoi hobby. E vada anche in vacanza.
• Badi alla sua capacità di sollecitazione e stia attento a
non superarne i limiti. È anche nell’interesse del paziente
di cui si occupa che lei resti sano e motivato.

31
La vita di tutti i giorni dopo l’ictus cerebrale

Anche se dopo l’ictus cerebrale tornerà a vivere a casa


sua, probabilmente la sua vita di tutti i giorni sarà cambiata.
Eventualmente avrà bisogno d’aiuto per svolgere delle atti-
vità che prima poteva svolgere da solo, oppure non potrà
più dedicarsi alle stesse occupazioni del tempo libero e agli
stessi hobby che prima dell’ictus. Particolarmente incisivi
saranno i cambiamenti se prima dell’ictus era professional-
mente attivo e adesso non potrà più lavorare. Ma malgrado
queste limitazioni è possibile rendere variata la vita quoti-
diana.

Organizzare il corso della giornata

Anche se non potrà più essere attivo come prima dell’ictus


e per molte cose le occorrerà più tempo, organizzando la
giornata è comunque possibile e opportuna una vita quoti-
diana normale. Parecchi pazienti non vorrebbero più alzarsi
dal letto o uscir di casa, sono passivi e svogliati. In quanto
congiunto si deve combattere questo comportamento e

32
La vita di tutti i giorni dopo l’ictus cerebrale

incoraggiare continuamente il paziente a svolgere delle


attività. Organizzare il corso della giornata aiuta a restare
attivo fisicamente e mentalmente. Le varie fasi della gior-
nata sono:
• Svegliarsi, alzarsi
• Igiene personale (bagno, doccia, lavarsi i capelli ecc.)
• Pasti regolari (compresi un piccolo spuntino a mezza
mattina e la merenda)
• Terapie, per esempio fisioterapia o logopedia
• Organizzazione delle attività della giornata: curare i
rapporti con altre persone, dedicarsi a hobby, andare a
passeggio, svolgere attività fisica (se possibile), leggere
o farsi leggere, guardare la TV, fare delle gite ecc.
• Pause di riposo per riprendersi e rilassarsi, tempo
dedicato al sonno

Nel corso della giornata i pasti hanno particolare impor-


tanza, soprattutto per le persone che non possono più
essere molto attive. I pazienti che dopo l’ictus sono rimasti
menomati possono partecipare ai preparativi e alla prepa-
razione dei pasti:
• Pensare ai menu, fare la lista della spesa, andare
assieme a far la spesa
• Preparare i cibi (lavarli, cucinarli, condirli, metterli in
forno e decorarli)
• Apparecchiare la tavola
• Mangiare assieme agli altri componenti della famiglia
• Lavare e asciugare stoviglie e posate

Continuare ad esercitarsi dopo la riabilitazione

Col ritorno a casa la riabilitazione non è ancora terminata.


È possibile che lei necessiti ancora di terapie speciali, come
ad esempio logopedia in caso di disturbi del linguaggio o
fisioterapia in caso di paralisi. Queste cure sono importanti
anche se le funzioni compromesse migliorano soltanto len-
tamente e non può constatare un progresso dopo ogni
ora di terapia. I miglioramenti sono però sempre possibili,

33
La vita di tutti i giorni dopo l’ictus cerebrale

anche mesi e anni dopo l’ictus! Non si lasci scoraggiare e si


eserciti non solo alle sedute di terapia ma anche a casa e
nella vita di tutti i giorni.

Curare gli hobby e i rapporti con altre persone

Dopo un ictus cerebrale, in un primo momento nella vita


dei pazienti e dei loro congiunti ci sono soltanto poche
cose importanti: cure mediche, guarire, tornare a casa,
organizzare l’assistenza ecc. Ma anche dopo un ictus la
vita ha da offrire di più che «solo» buone cure. Malgrado la
menomazione lei può
• porsi degli obiettivi e perseguirli
• imparare cose nuove
• cercare e curare dei rapporti con altre persone
• variare gli aspetti della quotidianità
• dedicarsi a un hobby
• fare sport
• fare delle gite e andare in vacanza

Molte persone colpite si isolano perché a causa della loro


menomazione si vergognano o temono delle reazioni nega-
tive, sovente senza motivo. Dopo l’ictus cerchi perciò di
proposito delle occupazioni del tempo libero che la diver-
tano e curi i rapporti con altre persone. Di possibilità ce ne
sono tante, per esempio frequentando corsi, associazioni,
club per anziani, organizzazioni ecclesiastiche o un gruppo
di autoaiuto.

34
Prevenire adattando lo stile di vita

In metà in cifra tonda degli ictus cerebrali una delle con-


cause è uno stile di vita malsano. Se in lei ci sono dei fat-
tori di rischio quali ipertensione, fumo, iperlipidemie,
sovrappeso, sedentarietà o stress si aspetti quindi un ulte-
riore compito: con uno stile di vita consapevole delle esi-
genze della salute e, se necessario, con una terapia medi-
camentosa deve far di tutto per eliminarli o quantomeno
per ridurli. Per fortuna la maggior parte dei fattori di rischio
dipendono dal suo comportamento e quindi vi si può influ-
ire. Approfitti di questa opportunità e acquisisca uno stile
di vita più sano. Ne sarà abbondantemente ricompensato. Il
pericolo di un nuovo ictus o di complicazioni si riduce net-
tamente e si sentirà meglio sia fisicamente che psichica-
mente.

35
Prevenire adattando lo stile di vita

Alimentazione equilibrata, peso adeguato

Piramide alimentare svizzera

36
P r e ve n ir e a d a t t a n do lo stile di vita

La piramide alimentare illustra come si compone


un’alimentazione sana. Gli alimenti situati alla base della
piramide dovrebbero costituire quantitativamente la
maggior parte dell’alimentazione, mentre quelli situati al
vertice vanno usati solo con parsimonia.

Altri suggerimenti in materia di alimentazione


• Dia la preferenza agli alimenti di origine vegetale: la sua
alimentazione dovrebbe essere costituita prevalente-
mente da verdure, insalata, frutta, prodotti a base di
cereali, patate e leguminose.
• Riduca il consumo di grassi e adoperi se possibile grassi
vegetali (olio di colza, olio d’oliva). Stia attento ai grassi
«nascosti» negli insaccati, nel formaggio, nelle salse, nei
dolciumi, nelle patatine chips e in altri snack.
• Consumi carne non tutti i giorni. Due volte alla settimana
inserisca nel menu al suo posto una pietanza a base di
pesce.
• Nel latte e nei latticini dia la preferenza ai tipi con poco
grasso.
• Usi con parsimonia il sale e lo zucchero. Lo zucchero ha
molte calorie «vuote», il sale può far salire la pressione
sanguigna. Invece del sale adoperi erbe aromatiche
fresche e spezie.
• Svolga attività fisica, che la aiuta a tenere sotto controllo
il peso.

> Per maggiori informazioni sull’alimentazione sana richieda l’opusco-


lo «Alimentazione sana per il cuore» (talloncino d’ordinazione a metà
di questo opuscolo).

> Trova indirizzi di riferimento per la consulenza dietetica alla fine


dell’opuscolo.

37
Prevenire adattando lo stile di vita

Restare attivi fisicamente

La sedentarietà è un fattore di rischio per un ictus cere-


brale o una cardiopatia e favorisce altri fattori di rischio
quali il sovrappeso e il diabete mellito. Ci sono però anche
altri motivi per svolgere regolarmente attività fisica pure
dopo la riabilitazione.

L’attività fisica ha solo vantaggi


• La pressione arteriosa, i tassi sanguigni del colesterolo e
dello zucchero migliorano. Il peso resta nell’ambito nor-
male: se è in sovrappeso può ridurlo.
• La fluidità del sangue migliora, diminuendo così il rischio
di trombosi ed embolia.
• Mantiene la sua mobilità, aumenta la resistenza e la
forza muscolare, stimola la sensibilità del corpo e la
destrezza, prevenendo così le cadute e i traumi.
• Può prevenire complicazioni quali disturbi articolari,
mal di schiena e ulcere da decubito.
• Il suo sistema immunitario si rafforza. Sarà meno
soggetto a infreddature e altre malattie.
• Si sente meglio, più equilibrato e il suo umore migliora.

La ricetta: con moderazione e regolarmente


Per mantenere in forma la circolazione basta svolgere
mezz’ora al giorno di attività fisica, per esempio cam-
minando a passo spedito o facendo delle passeggiate,
andando in bicicletta, facendo dei lavori domestici e di
giardinaggio ecc. Inoltre può trar profitto da un programma
di attività fisica regolare, ad esempio dalla fisioterapista,
in un gruppo del cuore, nella società di ginnastica (gruppo
anziani) o in un gruppo sportivo per handicappati.

38
Prevenire adattando lo stile di vita

I gruppi del cuore della Fondazione Svizzera di


Cardiologia

Nei gruppi del cuore, ex pazienti si riuniscono almeno una


volta alla settimana per svolgere un programma di attività
fisica con la guida di una persona competente con forma-
zione speciale (fisioterapista o insegnante di educazione
fisica).

La maggior parte dei gruppi del cuore sono aperti anche ai


pazienti che hanno subito un ictus cerebrale che possono
partecipare ad un allenamento fisico. Si informi presso la
Fondazione Svizzera di Cardiologia se nelle sue vicinanze
c’è un gruppo del cuore.

> Trova informazioni sui gruppi del cuore su www.swissheartgroups.ch


o richieda la documentazione scritta (talloncino d’ordinazione a metà
dell’opuscolo).

> Trova indirizzi di riferimento per altre possibilità di attività fisica alla
fine dell’opuscolo.

Smettere di fumare: il suo maggior profitto

Fumare danneggia notevolmente i vasi sanguigni. Per i


fumatori il rischio di ictus cerebrale è il doppio di quello
per i non fumatori. Le sostanze tossiche assorbite col
fumo induriscono e restringono i vasi sanguigni, favo-
rendo l’arteriosclerosi e l’ipertensione arteriosa.

Molte sono le vie che portano alla meta


Se fuma, per la sua salute la sola cosa efficace da fare è
smettere! Già dopo un anno il rischio di ictus cerebrale
diminuisce del 50 % e dopo 5 anni si riduce al livello di
quello di un non fumatore. Quale sia il metodo migliore per
smettere di fumare varia molto da una persona all’altra.

39
Prevenire adattando lo stile di vita

• Smettere di colpo o gradualmente? Nel primo caso, il


«giorno X» fuma intenzionalmente l’ultima sigaretta, poi
getta via le sigarette e tutto l’occorrente per fumare. Per
smettere gradualmente riduce la quantità di sigarette
giorno per giorno, fino a non fumare più del tutto.
• Assistenza e gruppi d’autoaiuto: se da solo non ce la fa
domandi aiuto al medico di famiglia, frequenti un corso
ad hoc o un gruppo di autoaiuto. Trova indirizzi di riferi-
mento alla fine dell’opuscolo.
• Sostegno mediante medicamenti: ci sono diversi medica-
menti per facilitare la disassuefazione dal fumo. Di libera
vendita in drogheria e in farmacia sono i prodotti di sosti-
tuzione della nicotina, disponibili sotto forma di cerotti,
gomme da masticare, compresse o spray da inalare. È
importante assumerli in dose sufficientemente elevata
per raggiungere il livello di nicotina di quando si fumava.
Si faccia consigliare dal farmacista o dal medico. Dal
medico, in presenza della relativa indicazione, può farsi
prescrivere del bupropione (Zygan®), un leggero antide-
pressivo che riduce comprovatamente i sintomi da asti-
nenza e la voglia di fumare. Più recente è il medicamento
vareniclina (Champix®), che è in grado di ridurre drastica-
mente le sensazioni di piacere e di ricompensa date dal
fumare.

La premessa più importante per smettere di fumare è


essere motivato. Se vuole, può farcela e ce la farà!

> Trova indirizzi di riferimento per ulteriori informazioni e corsi per


smettere di fumare alla fine dell’opuscolo.

> Maggiori informazioni sull’argomento nell’opuscolo «Vivere senza


tabacco – vivere meglio» (talloncino d’ordinazione a metà dell’opu-
scolo).

40
Prevenire adattando lo stile di vita

Lo stress si può vincere

Abbattimento, paura di un nuovo evento, del futuro incerto


e rimozione della malattia sono reazioni tipiche dopo un
ictus cerebrale. Lo stress cronico già presente prima della
malattia, i cambiamenti dello stile di vita resisi necessari e
situazioni gravose nella vita privata possono costituire ulte-
riori fattori stressanti che hanno conseguenze sfavorevoli
sulla sua ripresa. Se pensa che lo stress sia corresponsabile
dell’ictus e sia anche adesso un elemento importante nella
sua vita deve analizzare la sua situazione e cercare delle
possibilità di eliminarlo.

Misure antistress efficaci


• Pensi a quello che la stressa di più e cerchi il modo di
rilassarsi.
• Inserisca delle pause di distensione nella vita di tutti i giorni.
• Badi ad un’alimentazione sana. Limiti il consumo di
bevande alcooliche e di quelle contenenti caffeina.
• Cerchi i contatti con persone con cui si trova bene e parli
con loro dei suoi problemi.
• Cerchi di equilibrare il tran tran quotidiano con l’attività
fisica. Impari un metodo di rilassamento come lo yoga,
il training autogeno, la tecnica di respirazione, il rilassa-
mento muscolare.
• Accetti le cose che non può cambiare e si occupi di
quelle che può migliorare.
• Eviti le situazioni stressanti (guidare l’automobile nelle
ore di punta ecc.)
• Impari a conoscere il suo comportamento in determinate
situazioni ed elimini le reazioni negative. Nella misura del
possibile cerchi di reagire in modo positivo e rilassato.
• Non rimuova i problemi che le si presentano, ma ne parli
apertamente.

> Trova indirizzi di riferimento per eliminare lo stress alla fine


dell’opuscolo.

> Maggiori informazioni sull’argomento nell’opuscolo «Vivere meglio e


più a lungo grazie a una buona prevenzione» (talloncino d’ordinazione
a metà dell’opuscolo).
41
Prevenire adattando lo stile di vita

Ipertensione arteriosa, iperlipidemie, diabete

L’ipertensione arteriosa, le iperlipidemie («troppo cole-


sterolo») e il diabete mellito sono fra i principali fattori di
rischio per l’ictus cerebrale e le cardiopatie. Uno stile di vita
sano e, se non basta, l’assunzione di medicamenti riducono
nettamente il rischio di malattia e la aiutano a normaliz-
zare i valori anormali. Anche una cardiopatia già esistente e
i disturbi del ritmo cardiaco (fibrillazione atriale) aumentano
il rischio di ictus e naturalmente bisogna curarli.

Tenere sotto controllo la pressione sanguigna


Un’ipertensione arteriosa non curata o curata in misura
insufficiente costituisce indubbiamente il maggior rischio
per l’ictus cerebrale. La pressione troppo alta nei vasi san-
guigni ne danneggia la sensibile tonaca interna, favorisce
l’arteriosclerosi e la formazione di coaguli di sangue.

Valori pressori

I valori indicativi sono i seguenti:


sistolica diastolica
Valori ottimali della pressione
arteriosa 120 mmHg 80 mmHg
Valori pressori che richiedono
una terapia con medicamenti 140 mmHg e/o 90 mmHg
oltre

Che cosa può fare contro l’ipertensione


• Riduca il sovrappeso.
• Badi ad un’alimentazione sana.
• Limiti il consumo di sale.

42
Prevenire adattando lo stile di vita

• Svolga regolarmente attività fisica.


• Consumi poche bevande alcooliche o non ne consumi
affatto.
• Si conceda un sufficiente rilassamento.
• Misuri la pressione arteriosa regolarmente (da due a tre
volte alla settimana) e ne iscriva i valori in un libretto di
controllo.
• Prenda regolarmente i medicamenti antiipertensivi.

Abbassare i tassi sanguigni troppo elevati dei lipidi


Il colesterolo è il costituente principale dei lipidi (grassi) del
sangue. Il colesterolo in eccesso si accumula nelle pareti
dei vasi sanguigni e favorisce l’arteriosclerosi. Perciò inter-
venire con costanza sui tassi sanguigni dei lipidi quando
sono fuori norma, cioè abbassare il colesterolo LDL e i tri-
gliceridi (grassi neutri) aumentando invece il colesterolo
HDL se è troppo basso, è un’importante misura preventiva
dell’ictus cerebrale.

I valori ideali dei lipidi sanguigni

Per la maggior parte dei pazienti che hanno subito un ictus


cerebrale i valori indicativi sono i seguenti:

Colesterolo totale meno di 5,0 mmol/l


Colesterolo LDL meno di 2,6 mmol/l*

* In certi pazienti i medici raccomandano anche un valore


inferiore a 1,8 mmol/l.

43
Prevenire adattando lo stile di vita

Che cosa può fare contro le iperlipidemie


• Mangi molta verdura e frutta (almeno 5 porzioni al
giorno, cioè 500-600 g).
• Consumi pochi grassi saturi di origine animale come la
carne, gli insaccati o il burro, dando la preferenza ai
grassi vegetali mono- o polinsaturi (olio d’oliva, olio di
colza).
• Faccia molto moto.
• Si faccia controllare regolarmente i tassi del colesterolo
e prenda regolarmente i medicamenti ipolipidemizzanti.

Diabete mellito
Rispetto alle persone sane, i diabetici hanno un rischio tri-
plo di ictus cerebrale. Se è diabetico, un buon controllo
e una buona regolazione della glicemia (tasso sanguigno
dello zucchero) costituiscono l’alfa e l’omega della tera-
pia. Se la glicemia è ben regolata si possono evitare le gravi
conseguenze tardive della malattia. Per tenere sotto con-
trollo la glicemia deve
• eliminare il sovrappeso,
• badare ad un’alimentazione equilibrata, con pochi grassi
e ricca di sostanze inerti,
• svolgere regolarmente attività fisica,
• prendere con costanza i medicamenti prescritti.

> Per informazioni più approfondite sulla terapia dell’ipertensione


arteriosa e delle iperlipidemie le consigliamo i due opuscoli per i
pazienti su questi argomenti (talloncino d’ordinazione a metà
dell’opuscolo).

> Trova indirizzi di riferimento per informazioni e consulenza sul


diabete alla fine dell’opuscolo.

44
Medicamenti e controlli medici

Dopo l’ictus cerebrale dovrà prendere regolarmente dei


medicamenti. Essi contribuiscono a diminuire le compli-
cazioni della malattia e inoltre la proteggono da un nuovo
ictus e da altre malattie dei vasi sanguigni.

Medicamenti sovente prescritti

Quali farmaci vengono prescritti e a che posologia varia da


una persona all’altra.

Inibitori delle piastrine


(antiaggreganti dei trombociti)
Gli antiaggreganti diminuiscono l’aggregazione delle pia-
strine (trombociti) e quindi la formazione di coaguli di san-
gue. In tal modo questi medicamenti possono impedire un
ictus cerebrale, un infarto cardiaco o altri disturbi dell’irro-

45
Medicamenti e controlli medici

razione sanguigna. Praticamente tutti i pazienti che hanno


subito un ictus prendono una piccola dose di un farmaco di
questo gruppo per prevenire le trombosi e le embolie.

Anticoagulanti (inibitori della coagulazione)


In determinate circostanze il medico prescriverà un antico-
agulante (inibitore della coagulazione), per esempio in pre-
senza di aritmie (fibrillazione atriale) o dopo un’embolia pol-
monare. La posologia degli anticoagulanti viene adeguata
individualmente e controllata spesso (valore dell’INR). Può
imparare ad eseguire il controllo da sé. Da qualche tempo
è in commercio una nuova generazione di principi attivi
che non richiede più dei rigorosi controlli di laboratorio per
l’adeguamento della dose. Inoltre con questi farmaci le
interazioni con alimenti o altri medicamenti sono più rare.

Antiipertensivi
C’è una gamma di principi attivi che si possono impiegare
per abbassare la pressione arteriosa, come ad esempio i
beta-bloccanti, gli inibitori dell’ACE, gli antagonisti dell’an-
giotensina II, i diuretici e gli antagonisti del calcio. Occasio-
nalmente è necessario associare due o tre di questi medi-
camenti per abbassare la pressione al livello auspicato.

Ipolipidemizzanti (statine)
Ipolipidemizzanti è il termine generale per designare diversi
principi attivi capaci di ridurre i tassi sanguigni troppo ele-
vati dei lipidi (colesterolo e trigliceridi). Gli ipolipidemizzanti
più importanti sono le statine, che abbassano le lipidemie
rallentando così l’arteriosclerosi. In parecchi studi di vasta
portata si è potuto dimostrare che le statine diminuiscono il
rischio di ictus cerebrale.

46
Medicamenti e controlli medici

L’uso corretto dei medicamenti

Nessuno prende volentieri medicamenti. Ed è comprensi-


bile, perché complicano la vita di tutti i giorni. Ma i farmaci
oggi disponibili costituiscono una protezione importante e
migliorano in misura determinante la qualità della vita e la
prognosi.

Suggerimenti per l’assunzione dei medicamenti

• Si faccia spiegare dal medico quali principi attivi contiene


un farmaco e perché gliel’ha prescritto.
• Si attenga alle istruzioni e prenda i medicamenti secondo
la prescrizione e regolarmente.
• Parli col medico se ha difficoltà a prendere i farmaci,
dimentica spesso di prenderli, fa fatica a deglutirli o ha
altri problemi. Sovente si trovano delle soluzioni molto
semplici.
• Certi medicamenti causano degli effetti collaterali. Se ha
dei disturbi che ritiene correlati con un farmaco si faccia
consigliare dal medico. Spesso è possibile passare ad un
altro medicamento o ridurre la dose.
• Non prenda altri farmaci, anche non soggetti a prescri-
zione, senza aver consultato il medico.
• Vivere in modo consapevole delle esigenze della salute
ha effetti positivi sul benessere e talvolta permette di
ridurre la dose dei medicamenti.

47
Medicamenti e controlli medici

Controlli medici

Si presenti regolarmente ai controlli medici. Con che fre-


quenza sono necessari dipende dai suoi disturbi, dalle
malattie concomitanti e dai medicamenti che le sono pre-
scritti. Nei primi tempi dopo l’ictus presumibilmente il suo
medico di famiglia le farà dei controlli relativamente fre-
quenti. Col tempo generalmente è possibile allungare gli
intervalli tra i controlli. È opportuno fissare già all’ospedale
o nella clinica di riabilitazione il primo appuntamento col
medico di famiglia.

Se il suo stato di salute cambia non esiti a consultare il


medico. Egli potrà esserle d’aiuto anche per questioni
riguardanti le cure oppure di carattere tecnico assicurativo
o sociale.

48
Segni premonitori, sintomi,
come comportarsi in caso d’emergenza

Anche se ha già subito un ictus cerebrale non è immune da


un secondo evento del genere. Se si manifestano di nuovo
dei sintomi di ictus, lei stesso o i suoi congiunti devono
chiamare senza indugio l’autoambulanza 144. Un ictus
cerebrale è un’emergenza che mette la vita in pericolo.
Ogni minuto guadagnato sul momento dell’arrivo all’ospe-
dale aumenta le sue probabilità di sopravvivenza e di
guarigione.

49
Segni premonitori, sintomi, come comportarsi in caso d’emergenza

Sintomi tipici dell’ictus cerebrale

Paralisi
Paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza,
per lo più soltanto a un lato delcorpo (volto, braccio o
gamba)

Disturbi visivi
Cecità improvvisa (spesso solo un occhio) o visione doppia

Disturbi del linguaggio


Anomalie del linguaggio o difficoltà di capire quanto viene
detto
.I.
Vertigine
I

Forte vertigine con incapacità di camminare

Mal di testa
Mal di testa improvviso, insolito, fortissimo

Che cosa fare in caso d’emergenza?

• Mantenere la calma e agire rapidamente.


• Chiamare subito l’autoambulanza numero di pronto
soccorso 144.
• Al telefono indicare l’indirizzo dove intervenire, nome,
cognome ed età del paziente, descrivere brevemente i
disturbi.
• Annotare e comunicare il momento dell’inizio dei sintomi.
• Adagi il paziente che ha subito un ictus cerebrale sul
dorso con il busto piano su una superficie dura o sul
pavimento.
• Slacci gli indumenti che stringono, la cravatta o il reggi-
seno.
• Restare accanto al paziente e tranquillizzarlo.

50
Segni premonitori, sintomi, come comportarsi in caso d’emergenza

Attacco ischemico transitorio

In circa un terzo dei pazienti che subiscono un ictus


cerebrale l’ictus si preannuncia con un cosiddetto TIA,
abbreviazione a livello internazionale di attacco ischemico
transitorio, un disturbo passeggero dell’irrorazione sangui-
gna cerebrale. Il TIA causa sintomi come quelli dell’ictus
ma che, diversamente dal «vero» ictus, durano solo pochi
minuti. Sintomi tipici sono per esempio un disturbo passeg-
gero della vista o una paralisi di breve durata di un braccio.

Dato che i sintomi del TIA durano poco, spesso non ven-
gono presi sul serio quali segni premonitori. Sovente il
TIA è un precursore di un vero ictus cerebrale. Per questa
ragione, dopo un TIA si deve consultare senza indugio un
medico o recarsi al pronto soccorso di un ospedale. Con
delle misure preventive si potrà eventualmente evitare un
ictus.

51
Domande frequenti

Può verificarsi un secondo ictus cerebrale?


È possibile. Nei pazienti che hanno già subito un ictus, il
rischio di un secondo ictus è maggiore: nello spazio di un
anno dopo il primo, in circa il 5 – 14 % dei pazienti si veri-
fica un secondo ictus. Per questo motivo sono importanti
le misure di prevenzione, con le quali si può ridurre netta-
mente il rischio di un nuovo ictus cerebrale. Esse compren-
dono uno stile di vita sano (alimentazione adeguata, attività
fisica, smettere di fumare ecc.), controlli medici regolari e
l’assunzione di medicamenti ad azione preventiva.

Chi paga la riabilitazione?


In linea di principio la riabilitazione è pagata dall’assicu-
razione malattie. Quali prestazioni vengono rimborsate
dipende da un’eventuale assicurazione complementare.
Inoltre ci sono differenze tra le singole assicurazioni. Chia-
risca perciò per tempo le questioni inerenti ai costi. Si fac-
cia consigliare dal servizio sociale dell’ospedale o domandi
direttamente alla sua assicurazione malattie.

52
Domande frequenti

Chi paga i costi di cura e di assistenza?


I costi di cura sono assunti in parte dall’assicurazione
malattie. Se vengono pagati contributi per ulteriori presta-
zioni dipende dall’assicuratore e da eventuali assicurazioni
complementari. Si rivolga alla sua assicurazione malattie
e si informi anche in merito ad altre possibilità di finanzia-
mento, per esempio presso la cassa di compensazione AVS,
la spitex o un’organizzazione sanitaria o di pazienti. Trova i
relativi indirizzi alla fine di questo opuscolo.

Chi paga la partecipazione a un gruppo del cuore?


La partecipazione a un gruppo del cuore è sovvenzionata
da alcune assicurazioni malattie se lei dispone di un’assi-
curazione complementare. Domandi alla sua assicurazione
malattie. Anche la Fondazione Svizzera di Cardiologia può
darle informazioni sulla partecipazione ai costi delle casse
malati.

Quando potrò riprendere a guidare l’automobile?


Se potrà riprendere a guidare l’automobile dipende dalla
misura in cui si riprenderà dall’ictus. In ogni caso la sua ido-
neità alla guida dev’essere valutata dal medico. Dopo l’ictus
non torni a guidare veicoli a motore senza aver prima con-
sultato il medico, perché potrebbe essere pericoloso per
lei e gli altri utenti della circolazione. In presenza di meno-
mazioni permanenti quali disturbi della vista o difficoltà di
concentrazione può darsi che non possa più guidare l’auto-
mobile. Se è stato colpito da paralisi o difficoltà di movi-
mento potrà eventualmente essere possibile dopo aver
apportato degli adattamenti tecnici al suo veicolo.

53
Domande frequenti

Potrò ancora fare dei viaggi? E prendere l’aereo?


Se si è ripreso dall’ictus cerebrale e il suo stato di salute è
stabile potrà tornare a viaggiare. Anche prendere l’aereo è
possibile senza pericolo. Discuta in ogni caso col medico i
suoi piani di viaggio. Egli le consiglierà i preparativi di carat-
tere medico da fare per il viaggio.

Se a causa dell’ictus è menomato, presumibilmente in pre-


parazione ad un viaggio sorgeranno molte domande, per
esempio se l’albergo ha un bagno accessibile con la sedia a
rotelle o come salire a bordo dell’aereo, ecc. Ci sono alcune
istituzioni e agenzie di viaggi specializzate nell’organizzare
viaggi per persone handicappate. Si procuri lì le informa-
zioni che le occorrono e si faccia consigliare sui prepara-
tivi del viaggio. Trova i relativi indirizzi nelle ultime pagine di
questo opuscolo.

Dopo l’ictus potrò ancora svolgere attività


sessuale?
Parecchi pazienti che hanno subito un ictus cerebrale
temono che l’attività sessuale potrebbe provocare un
secondo ictus. Questo rischio è però molto ridotto. L’ec-
citazione sessuale e anche l’orgasmo non costituiscono
per l’organismo uno sforzo maggiore di una passeggiata a
passo spedito. Perciò potrà riprendere la sua vita sessuale
appena si sentirà abbastanza bene. Per molti pazienti che
hanno avuto un ictus la sessualità è un argomento sca-
broso. Non si sentono attraenti o hanno paura di non poter
più dare la stessa «prestazione» di prima. Effettivamente,
dopo l’ictus cerebrale l’efficienza sessuale può essere com-
promessa per diverse cause, per esempio disturbi della
sensibilità, paralisi, effetti collaterali dei medicamenti o
umore depresso.

Non esiti a parlare col/la suo/a partner delle difficoltà ses-


suali e si faccia consigliare dal medico. Tenga presente che
la sessualità ha molti aspetti e non si limita al solo atto ses-
suale. Per la maggior parte delle persone intimità e tene-
rezza sono molto più importanti della «prestazione».

54
Domande frequenti

Dove trovano aiuto e sostegno i congiunti del


paziente?
In quanto congiunto di una persona che ha subito un ictus
cerebrale spesso il suo impegno è gravoso, soprattutto se
assiste a domicilio un paziente menomato. Provveda ad
avere un sostegno sufficiente. Le prime persone e servizi a
cui rivolgersi sono per esempio:
• il medico di famiglia
• terapisti (logopedista, fisioterapista ecc.)
• servizi di cura a domicilio comunali o consortili (spitex)
• servizi sociali degli ospedali e dei comuni
• uffici AVS/AI
• Pro Senectute
• Pro Infirmis
• Gruppi di autoaiuto per pazienti e loro congiunti

> Trova indirizzi di riferimento alla fine di questo opuscolo.

55
Indirizzi utili

La maggior parte delle organizzazioni qui menzionate


offrono consulenza, servizi e materiale informativo. Molte
sono presenti nei singoli cantoni e città con sezioni/centri/
segretariati i cui indirizzi figurano nei rispettivi elenchi
telefonici e su internet.

Autorità AVS/AI (assicurazione Ufficio federale delle


invalidità) assicurazioni sociali
Gli indirizzi delle Casse di Effingerstrasse 20
compensazione AVS dei singoli 3008 Berna
cantoni figurano sull’ultima Telefono 031 322 90 11
pagina dell’elenco telefonico info@bsv.admin.ch
o sotto www.bsv.admin.ch
www.ahv-iv.ch/it
www.iasticino.ch

56
Indirizzi utili

Fondazione Svizzera di INSOS, Associazione nazionale Organizzazioni di


Cardiologia di categoria delle istituzioni per pazienti, di handicappati
Dufourstrasse 30 persone con handicap e di anziani
Casella postale 368 Zieglerstrasse 53
3000 Berna 14 3000 Bern 14
Telefono 031 388 80 80 Telefono 031 385 33 00
info@swissheart.ch info@insos.ch
www.swissheart.ch www.insos.ch

Gruppi del cuore in Svizzera Procap – per persone con


Gruppi per pazienti cardio- handicap
vascolari, aperti anche a pazienti Via A. Ciseri 6
che hanno subito un ictus cere- 6900 Lugano
brale senza menomazioni. Telefono 091 921 07 67
Informazioni presso la Fonda- info@procap-ticino.ch
zione Svizzera di Cardiologia www.procap-ticino.ch
www.swissheartgroups.ch
Pro Infirmis – L’organizzazione
FRAGILE Suisse – per le persone handicappate
Associazione svizzera per TIcino e Moesano
i traumatizzati cranio-cerebrali Viale stazione 33
Badenerstrasse 696 casella postale 2296
80 Zurigo 6501 Bellinzona
Telefono 044 360 30 60 Telefono 091 820 08 70
www.fragile.ch ticino@proinfirmis.ch
www.proinfirmis.ch/it
FRAGILE Ticino – Associazione ti-
cinese per le persone con lesioni Pro Senectute Svizzera – per la
cerebrali vecchiaia
Via Prada 6 Lavaterstrasse 60
6710 Biasca Casella postale
Telefono 091 880 00 00 8027 Zurigo
ticino@fragile.ch Telefono 044 283 89 89
www.fragile.ch/ticino info@prosenectute.ch
www.prosenectute.ch
aphasie suisse – quando le
parole sfuggono. Associazione Alzheimer Sezione
Spitalstrasse 4 Ticino
6004 Lucerna Via Vanoni 8/10
Telefono 041 240 05 83 6900 Lugano
info@aphasie.org Telefono 091 912 17 07
www.aphasie.org info.ti@alz.ch
www.alz.ch/ti

57
Indirizzi utili

Organizzazioni di Federazione svizzera dei ciechi TI: Lega ticinese per la lotta
pazienti, di handicappati e deboli di vista SBV contro il reumatismo
e di anziani Könizstrasse 23 Via Gerretta 3
3008 Berna 6500 Bellinzona
Telefono 031 390 88 00 Telefono 091 825 46 13
info@sbv-fsa.ch info.ti@rheumaliga.ch
www.sbv-fsa.ch
diabetesvizzera
UNITAS - Associazione ciechi e Rütistrasse 3A
ipovedenti della Svizzera italiana 5400 Baden
Via San Gottardo 49 Telefono 056 200 17 90
6598 Tenero sekretariat@diabetesgesellschaft.ch
Telefono 091 735 69 00 www.diabetesvizzera.ch/it
info@unitas.ch
www.unitas.ch

Lega svizzera contro il


reumatismo
Josefstrasse 92
8005 Zürich
Telefono 044 487 40 00
info@rheumaliga.ch
www.rheumaliga.ch

Mezzi ausiliari, trasforma- FSCMA, Consulenza sui Centro svizzero per la costru-
zione dell’abitazione mezzi ausiliari per persone zione adatta agli andicappati
andicappate Kernstrasse 57
Sede centrale 8004 Zurigo
SAHB - FSCMA Telefono 044 299 97 97
Dünnernstrasse 32 fachstelle@hindernisfreie-archi-
4702 Oensingen tektur.ch
Telefono 062 388 20 20 www.hindernisfreie-architektur.ch
geschaeftsstelle@sahb.ch
fscma.quartino@sahb.ch
www.sahb.ch/it

58
Indirizzi utili

Ferrovie federali svizzere FFS PluSport – Sport Handicap Mobilità, viaggi


Call Center Handicap Svizzera
Telefono 0800 007 102 numero Chriesbaumstrasse 6
gratuito in Svizzera (dalle 8604 Volketswil
ore 6 alle ore 22) Telefono 044 908 45 00
mobil@ffs.ch mailbox@plusport.ch
www.sbb.ch/it/stazione-servizi/ www.plusport.ch
viaggiatori-disabili/call-center-
handicap-ffs.html

Aeroporto di Zurigo
Careport AG
8058 Zurigo-Aeroporto
Telefono 043 812 62 35
info@careport.ch
www.careport.ch

Servizio Sostegno Famiglie SCuDo – Servizio di assistenza Sostegno per i congiunti


www.entlastungsdienst.ch e cura a domicilio di interesse
www.pflege-entlastung.ch pubblico del Luganese
Via Brentani 11
Croce Rossa Svizzera CRS 6904 Lugano
Rainmattstrasse 10 Telefono 091 973 18 10
3001 Berna segretaria@scudo.ch
Telefono 058 400 41 11 www.scudo.ch
info@redcross.ch
www.redcross.ch

Associazione Svizzera Siti Internet con Disassuefazione dal


per la prevenzione del informazioni e programmi tabacco
tabagismo per la disassuefazione
Haslerstrasse 30 www.at-svizzera.ch
3008 Berna www.stop-tabaccho.ch /it
Telefono 031 599 10 20 www.nonfumatori.ch
info@at-svizzera.ch www.smokefree.ch
www.at-svizzera.ch

Linea stop tabacco


Telefono 0848 000 181

59
Indirizzi utili

Attività fisica Fondazione Svizzera di Sport e movimento


Cardiologia per anziani
info@swissheartgroups.ch Pro Senectute Svizzera
www.swissheartgroups.ch Anziani + Sport
Lavaterstrasse 60
Allez Hop Svizzera italiana Casella postale
c/o Ufficio Aiuto Sport Ticino 8027 Zurigo
Via Pian Scairolo Telefono 044 283 89 89
6915 Pambio Noranco info@prosenectute.ch
Telefono 091 980 08 11 www.prosenectute.ch
info@allezhop.ch
www.allezhop.ch Percorso Vita
Informazioni su tutte le località
con Percorsi Vita
www.zurichpercorsovita.ch

Alimentazione e riduzione Società Svizzera di Nutrizione Associazione Svizzera delle-dei


del peso Schwarztorstrasse 87 Dietiste/i
Postfach 8333 Altenbergstrasse 29
3001 Berna Postfach 686
Telefono 031 385 00 00 3000 Bern 8
info@sge-ssn.ch Telefono 031 313 88 70
www.sge-ssn.ch service@svde-asdd.ch
www.svde-asdd.ch
nutrinfo – risponde a qualsiasi
domanda sull’alimentazione
nutrinfo-i@sge-ssn.ch
Telefono 031 385 00 08
(lunedi-venerdi 8.30-12.00)

60
Fondazione Svizzera
di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Con impegno contro l’ictus cerebrale

Questa guida le è stata offerta dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia. La


Fondazione di Cardiologia pubblica regolarmente materiale destinato ad infor-
mare in modo approfondito e oggettivo i pazienti e i loro congiunti sulla tera-
pia, la riabilitazione e le misure di prevenzione. Inoltre la Fondazione Svizzera
di Cardiologia promuove dei progetti di ricerca nell’ambito delle malattie
cardiovascolari e dell’ictus cerebrale.

Il programma Ictus cerebrale della Fondazione Svizzera di Cardiologia si


occupa delle esigenze speciali dei pazienti che hanno subito un ictus cere-
-brale e dei loro congiunti, fornendo loro assistenza. Inoltre questo programma
informa la popolazione in merito ai fattori di rischio, ai segni premonitori, ai
sintomi dell’ictus cerebrale e al modo giusto di comportarsi in caso
d’emergenza e la motiva ad una maggior prevenzione.

Nel nostro Paese l’ictus cerebrale è al terzo posto fra le cause di morte e la
causa più frequente di invalidità precoce. L’obiettivo della Fondazione Sviz-
zera di Cardiologia è di proteggere in futuro un maggior numero di persone
dall’ictus cerebrale e dalle sue spesso molto tragiche conseguenze. Solo con
la sua offerta ci sarà possibile avvicinarci anno per anno un po’ di più a questo
obiettivo. La ringraziamo di cuore del suo sostegno anche a nome delle molte
persone colpite dall’ictus cerebrale.

La Fondazione Svizzera di Cardiologia reca dal


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Ringraziamo la Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS) –


neurovasc.ch per la collaborazione specialistica e
© Fondazione Svizzera di Cardiologia, dicembre 2017

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redazionale.

SAPERE · COMPRENDERE · VIVERE MEGLIO


Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere – Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di
Cardiologia. Un impegno congiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per promuovere
la loro competenza.

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