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MONTE CANINO

Indicazioni generali
Il carattere è​ ​drammatico, teso ma comunque ritmato (deve descrivere il treno in qualche
modo). L’armonia è molto semplice con molte note lunge che vanno tenute tutte fino alla
fine. La semplicità di un’armonia non troppo “divertente’ nasconde il rischio di farsi
trasportare dal pezzo. Questo è un ottimo modo per fare schifo. Bisogna pensare per tutto il
pezzo che siamo noi a spingere il brano e creare l’armonia e non l’armonia a trascinarci.

Dinamiche
La dinamica è la stessa per le tre strofe: prima parte “Non ti ricordi… è l’ora di partir” è piano
ma comunque spinto e ritmato (come tutto il pezzo). La ripetizione “che trasportavano…” è
forte (non urlata) e ben tenuta fino alla fine della frase. “Su su correte” fino a fine strofa crolla
al volume iniziale. La terza strofa ha un pianissimo iniziale invece che un piano mentre il
forte è uguale alle prime due strofe. Sul finale c’è un rallentando che iniza sul “la” di “la
neve”.

Tenori:
Gestire bene il fiato e il falsetto sia per il pezzo piano che per il pezzo forte. La melodia non
deve avere mai nessun tipo di incertezza. L’armonia, i tempi e il carattere del pezzo
amplificano ogni vostra incertezza. Prendete il tempo che vi serve per respirare.

Baritoni:
Attenzione ai punti in cui andate su (“che andava al confine, che trasportavano...”) a non
uscire troppo col volume e a non tirare note di gola. Il falsetto lì è più che lecito.

Bassi:
Attenzione al cambiamento di timbro tra piano e forte: sul piano bisogna spingere di più col
diaframma per non far uscire troppa aria che sporca il suono. Siete le colonne dell’armonia,
ogni cambio nota deve essere un gradino.

COMPAGNO FUCILE

Indicazioni generali
Il carattere è guerresco per tutto il pezzo. Nella prima parte è anche marziale, solenne e
lugubre nella seconda, più drammatico nella terza. La grossa difficoltà qui è passare da un
carattere all’altro: bisogna essere concentrati e sapere come e quando bisogna cambiare.

Dinamiche
La prima parte è mezzoforte, sostenuta e un po’ aggressiva. “Sul cammin...” si alterna un
forte a un mezzopiano. La terza è piano con un piccolo accento sul “tiam” del primo
“combattiam”. Il finale non ha variazioni di dinamica.
Tenori:
Attenzione al secondo pezzo per quanto riguarda l’intonazione [soprattutto i 2 (strano)]. nel
terzo pezzo avete un ritmo molto particolare (doppio puntato) che è sempre un po’ confuso:
ascoltate la registrazione della sat e cercate di capirlo. Attenti al pezzo “tu che vali”: lì c’è un
salto che è spesso e volentieri impreciso. Ripassatelo.

Baritoni:
Come per i bassi il pezzo ​“​vecchio mio compagno o mio compagno…” è tutto legato, lo
stacco lo fanno solo i tenori. Nella terza parte fate cose strane ma dovete farle bene: “su u ul
- ca mi in” sono due coppie di tre note che devono durare uguali. Occhio a non dare acenti
strani all’ultima nota delle tre. Un leggero accento invece fa bene nei controtempi dopo “de -
l’o - no”. Timbricamente bisogna avvicinarsi un po’ di più al timbro un po’ scuro dei bassi.

Bassi
Come per i baritoni il pezzo ​“​vecchio mio compagno o mio compagno…” è tutto legato, lo
stacco lo fanno solo i tenori. Nella prima parte, nella scaletta verso il basso che poi torna su,
bisogna uscire un po’. Siate anche un po’ cattivi. Una scala è fatta di gradini e non di rampe
(spero si capisca cosa voglio dire). Nel terzo pezzo bisogna dare un po’ di accento sulle
prime due note e poi è tutto legato e uniforme. Attenzione a quando raddoppiate, vale lo
stesso discorso della scala di prima (gradini). In generale per tutto il pezzo cerchiamo di
tenere un timbro un po’ scuro.

LA MORETINA

Indicazioni generali
Qui il carattere è allegro e brillante. La resa è di fatto data dai tenori coi bassi e i baritoni che
“addobbano” l’armonia. Tutte le frasi sono legate tra loro e ritmate ma non eccessivamente
saltellate. Legare bene quindi tutti i cambi di frase e in particolare il pezzo “...a resentar.
Passò di li…”. In pratica questo significa staccare bene tutti insieme e quindi riattaccare
insieme e decisi.

Dinamiche
Volume medio in tutta la prima parte della strofa. Dopo il “g’ha tira a a” dei bassi il volume
rimane quello che era prima. La ripetizione ha un salto di volume: deve essere un salto
deciso (quindi non vale ricordarsi che c’è il salto alla terza nota della ripetizione...). L’ultima
strofa è più lenta e più piano e la ripetizione parte dal volume di prima con un crescendo
lineare fino all’ultimo accordo. Il rallentando finale inizia da “el m’ha”.

Tenori
Brillanti. L’entrata deve essere timbricamente in linea con i baritoni. Decisa sin da subito.
Attenzione a tutti i cambi frase (ad esembio: “a resentar. Passò di li…” ma anche “el g’ha
tira. E staga…” eccetera): staccare insieme e riattaccare decisi (non vuol dire più forte).
Nell’ultima strofa attenzione al basso che riporta il tempo iniziale: voi lo sapete che i bassi
daranno quell’accelerata non fatevi fottere. Per capirci: anche se i bassi in quel momento
svenissero tutti di botto voi dovete in ogni caso saper riprendere col tempo cambiato.
Baritoni
L’attacco di ogni strofa deve essere “tenorile” come timbro. Mezzopiano (piano la terza) ma
deciso. Nel parte subito dopo ricordatevi che la melodia se la prendono i tenori quindi non
dovete uscire troppo. In generale avete la parte più difficile per quanto riguarda l’intonazione
quindi zero dubbi. Timbricamente se nella prima parte siete più verso i tenori, nella seconda
(“el staga fermo…”) dovete un po’ riavvicinarvi al basso.

Bassi
la vostra entrata deve sentirsi, deve suonare e dare all’armonia che c’era fino a quel
momento le frequenze basse che mancavano per renderla un capolavoro. Decisi e occhio
(in generale vale per tutti i pezzi) a non grattare con la gola (un po’ di suono deve uscire
anche dal naso). Se avete ancora dubbi sulle lunghezze delle note ripassatele. Noi abbiamo
una parte tutta un po’ a gradini: vanno fatti bene tutti con massima intonazione. Le parti in
cui siamo solo noi a fare le tre note che legano strofa e ritornello sono da legare bene sia
con la parte prima che con quella dopo: “el ga tira a a e staga fermo” tutto bene legato. Nella
strofa finale noi riprendiamo in quel punto il tempo più veloce quindi non bisogna indugiare.

NB: ​Potrebbe tranquillamente succedere che Pedrotti il 4 Novembre cambierà ogni cosa ma
questo è un altro discorso.

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