ORIGIN ED EVOLUZIONE DELLA SCRITTURA GREGORIANA
La scrittura musicale gregoriana, fin dalle sue origini, si 2 servita di
due tipi di notazione:
a) alfabetica
b) neumatica,
La notazione alfabetica é la pitt antica. Gia usata nella teoria mu-
Melber pel ottsinllecers lcne, contioan eccento a quella amu
matica come notazione strumentale (v. Notker in Gerbert, Script.) 0 con
Jo scopo di aiutare a decifrare i neumi (v. scrittura alfabetica di Guido
d'Arezzo in “Micrologus”)..
Strettamente imparentato con la notazione alfabetica @ Tuso delle
cosiddette lettere romaniche o “romaniane”, dal nome del cantore Roma-
nus che nel IX sec. diede con esse una spiegazione dell’Antifonario di S.
Gallo, seritto in caratteri neumatici: le lettere 0 combinazioni di esse in-
dicavano il vario modo di emettere la voce o l'interpretazione dei neumi
(es. awaltius, iminferius, c=celeriter, etc.) (v. Tav. 6).
Lapplicazione pitt diretta delle lettere alfabetiche & il loro uso in
fanzione di chiave: quando i neumi cominciarono ad essere scritti sulle
linee sorse la necessita di determinare il suono di ogni linea o di almeno
una di esse: le pitt usate furono la “‘C” indicante il DO, la “Fil FA)
e talvolta la “G" (il SOL), la ““E (il MI) ola “b” (il SI). Dall'evoluzio-
ne della forma di queste lettere derivano le attuali chiavi in uso (1):
‘TTRASFORMAZIONE DELLE LETTERE -CHIAV!
CHIAVE DI
bo
CS Cece hp EH ER
oo 866g ge eGecstdd
(@)
FA E + fs: a
®)
(2) da Gaperin, 6, Storia dela semiogia muscle, Milano, Hoel, 1908,
Pag. 119.
Alla notazione alfabetica appartengono anche i segni di alterazione,
bemolle ¢ bequadro. Come é noto il loro nome deriva dall'uso del SI be-
molle ¢ del SI naturale, detti rispetsivamente b rotondo o molle ¢ 6
duro 0 quadrato. Dal Si, mediante la trasposizione, le definizioni si usa-
ono successivamente per indicare il semitono anche fra altre note. E? da
notare perd che mentre il 8 molle ebbe sempre il solo significato di ab-
bassare il suono, il b quadro ebbe quello di alzare il suono, con la doppia
funzione corrispondente ai nostri bequadro e diesis.
Il termine neuma, derivante da parola greca con significato non bene
determinato (respiro, — dal greco pneuma —, emissione di voce, ma an-
che cenno, gesto, richiamo), viene usato nel Medioevo genericamente nel
senso di “segno musicale”.
Sullcrigine della notazione neumatica le varie opinioni degli studio-
si (Combarieu, Fétis, Coussemaker, Riemann e altri) convergono ormai
nel definirla una derivazione dagli accenti greci usati dai grammatici ales-
sandrini: semplici (acuto-grave) e composti (circon lesso-anticircontlesso),
quindi con significato di rappresentazione grafica dell'andamento vocale,
analogo alle “clausole” ddeclamatorie: innafzamento o abbassamento del
Ia voce.
1 primi segni neumatici, ritrovabili in documenti non anteriori al
IX secolo, furono la virga e il punctum, corrispondenti rispeztivamente
alPaceento acuto e all'accento grave, dalle cui combinazioni sarebbero
successivamente derivati tutti gli altri neumi, diversi peraltro nelle varie
regioni in cui fu coltivato il canto liturgico ed anche nei vari monaster,
ave { copistlassumevano sempre delle propre caraterisiche calligafy
che. Nel seguente esempio si pud vedere come la figura dei primi segni
neumatici derivi dagli ae @aninsdal: a 7 "s
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