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RELATORI:
Dr. Nicola CARRIERO
Dr. Carmineraffaele ROSELLI
Premessa
• Il paziente è più vulnerabile e più esposto ai
pericoli dell’elettricità rispetto ad una persona
normale.
• Più vulnerabile alla corrente elettrica perché egli
non è in buona salute, per definizione; spesso è
intorpidito dalle cure, o addirittura anestetizzato,
e non può distaccarsi dalla parte in tensione.
• Più esposto ai pericoli dell’elettricità, perché
l’ospedale è popolato da una miriade di
apparecchi elettromedicali, spesso applicati al
paziente con l’interposizione di pasta
conduttrice.
• Gli apparecchi elettromedicali, sono
classificati in base all’uso cui sono
destinati e devono presentare correnti di
dispersione non superiori ai limiti prescritti
per la classe di appartenenza nelle relative
norme.
• La sicurezza elettrica del paziente può
essere compromessa non solo da guasti
all’impianto elettrico e agli apparecchi ma
anche, e a volte soprattutto, dagli errori del
personale medico e paramedico.
Paziente con il cuore in
collegamento elettrico con l’esterno
• Alcuni apparecchi elettromedicali utilizzano elettrodi e cateteri che
mettono il cuore del paziente in collegamento elettrico con l’esterno.
• Nel cateterismo cardiaco, il catetere raggiunge il cuore e preleva
campioni di sangue dalle cavità cardiache per analizzarli (oximetri,
pH-ometri, densitometri) o per misurare la pressione nelle varie fasi
del ciclo cardiaco (trasduttori di pressione).
• Nell’angiografia, attraverso un catetere che raggiunge il ventricolo
destro, si immette nel sangue un liquido di contrasto per rendere
opaco ai raggi X il cuore e i vasi sanguigni principali (fluoroscopio).
• Nel pacemaker uno o entrambi gli elettrodi vengono posti a contatto
con il muscolo cardiaco per trasmettergli impulsi elettrici di stimolo.
• L’ elettrocardiografo e l’ elettrocardioscopio possono utilizzare
elettrodi intracardiaci.
• In sala chirurgica elettrodi e sonde di altri apparecchi
elettromedicali, così come i ferri chirurgici, possono essere applicati
direttamente in prossimità del cuore.
Valore di corrente non pericoloso
• In una persona normale solo una parte della corrente
entrante nel corpo umano va ad interessare la regione
cardiaca (macroshock).
• Nel paziente cateterizzato, invece, tutta la corrente
entrante può confluire nel cuore e fuoriuscire tramite il
catetere (microshock). In tale condizione le probabilità
che si inneschi la fibrillazione aumentano notevolmente.
• Da esperimenti condotti si può accettare quale valore di
corrente, ragionevolmente non pericoloso, il valore di
10 ÷ 20 µA che è un valore mille volte più piccolo del
limite di pericolosità relativo a condizioni normali
• se ne deduce che il paziente cateterizzato è mille volte
più vulnerabile alla corrente elettrica del soggetto
normale.
• Correnti di dispersione di alcuni
milliampere, quasi impercettibili per il
soggetto comune e ritenute del tutto
normali per gli apparecchi elettrici di tipo
comune, possono risultare mortali per il
paziente.
• E’ il caso di apparecchi elettrici con
isolamento indenne, ma senza
collegamento a terra, innocui per le
persone normali, possono risultare
viceversa mortali per il paziente a causa
delle normali correnti di dispersione.
NORMALI CORRENTI DI DISPERSIONE DI UN APPARECCHIO - IN ASSENZA
DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE - ATTRAVERSO IL PAZIENTE
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Da ogni apparecchio elettrico fluisce una piccola corrente tramite l’impedenza d’isolamento.
Si definiscono tre correnti di dispersione:
1. Corrente di dispersione verso terra;
2. Corrente di dispersione sull’involucro;
3. Corrente di dispersione nel paziente.
1. La corrente di dispersione
verso terra è la corrente che
fluisce nel conduttore di
protezione.
2. La corrente di dispersione
sull’involucro è la corrente che
attraversa il soggetto in contatto
tra l’involucro e la terra o con
due parti dell’involucro. E’ il caso
di involucri isolanti, di parti 3
metalliche accessibili che per
loro ridotte dimensioni, non sono
collegate al conduttore di 2
protezione, quali viti, rivetti, 1
targhette, ecc.
3. Se l’apparecchio elettromedicale
ha una parte applicata, intesa
come il complesso delle parti
che vengono intenzionalmente
messe in contatto con il paziente
(circuito o involucro
dell’apparecchio), da questa e
tramite il paziente può fluire una
corrente verso terra, denominata
corrente di dispersione del
paziente.
Tipi di parte applicata
Si distinguono tre tipi di parti applicate
1. Tipo B: parte applicata con correnti di dispersione
ridotta;
2. Tipo BF: parte applicata isolata da terra, di sicurezza
maggiore del tipo B;
3. Tipo CF: parte applicata isolata da terra con le
massime garanzie di sicurezza (maggiori della BF),
adatta per applicazione diretta al cuore del paziente.
B BF CF
Correnti di dispersione
al primo guasto
• Le correnti di dispersione possono aumentare
in condizioni anomale del circuito e sono
causate principalmente da:
1. Interruzione di uno dei conduttori di
alimentazione;
2. Interruzione del conduttore di protezione negli
apparecchi alimentati tramite un cavo
flessibile;
3. Applicazione di una tensione, pari a 1,1 volte
la tensione nominale dell’apparecchio.
Limiti delle correnti di dispersione
B BF CF
Elettrobisturi