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La grande guerra
La fine dell’800 aveva visto il trionfo della nazionalità e degli Stati nazione. Benedetto Croce chiama la
seconda metà dell’800 “la primavera dei popoli”, parlando del loro risveglio, ovvero della conquista delle
libertà di tipo politico senza attaccare quella degli altri popoli, una sorta di “democrazia internazionale”.
Avvicinandosi al IX sec. La nazionalità inizia a connotarsi di valori che tendevano a costruire l’idea di una
supremazia di alcuni popoli su altri. Le ragioni di ciò, possiamo trovarle nelle tensioni nazionali irrisolte, nei
conflitti fra i vari imperialismi e nell’incapacità dei sistemi politici di comporre conflitti sociali.
Il 28 giugno1914 a Sarajevo lo studente serbo Gravilo Princip uccise l’Arciduca Francesco Ferdinando,
erede al trono d’Austria. L’Austria avviò così un’inchiesta e in poche settimane arrivò a porre un ultimatum
alla Serbia, al quale il paese rispose positivamente, ma non per quanto riguardava la partecipazione della
polizia Austriaca all’inchiesta. La Serbia poteva contare sulla protezione russa, che dal canto suo aveva
un’alleanza militare con la Francia e l’Inghilterra. La Russia diede un avvertimento all’ambasciata tedesca,
ovvero, se l’Austria avesse occupato la Serbia sarebbe stata guerra.
Vienna considerando insufficiente la risposta all’ultimatum il 28 luglio 1914 dichiarò guerra alla Serbia,
bombardando Belgrado. Il 1 agosto la Germania dichiarò guerra alla Russia e il 3 agosto alla Francia, mentre
l’Italia rimaneva neutrale.
Il 4 agosto le truppe tedesche entravano in Belgio per aggirare le difese francesi, provocando l’intervento
inglese. Nei mesi successivi sarebbero entrati in guerra gli altri paesi. La dichiarazione di guerra scatenò un
processo che portò allo schieramento della TRIPLICE INTESA (Russia, Francia e Inghilterra) e della
TRIPLICE ALLEANZA (Germania, Austria e Italia ancora neutrale e successivamente nella Triplice Intesa).
All’inizio avevano previsto un guerra breve, ma si sbagliavano.
Le prime azioni militari videro la Germania attaccare la Francia (Parigi), passando dal Belgio (neutrale), ma
vennero bloccati dall’esercito francese nella battaglia della Marna (settembre 1914) INIZIO GUERRA DI
POSIZIONE.
Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra, dopo aver firmato il “Patto di Londra” e aver dichiarato guerra
all’Austria.
Nel 1917 gli operai russi scesero in scioperò e si unirono anche i soldati, e lo Zar fu cosi costretto ad
abdicare. La Russia, ormai fuori dalla guerra, nel bel mezzo della rivoluzione a marzo 1918 firmò con i
tedeschi la pace di “Brest – Litovsk”. Le conseguenze militari più gravi però, si ebbero in Italia, le cui difese
furono sfondate a Caporetto alla fine di ottobre 1917. Ci furono proteste soprattutto nei confronti del
generale Luigi Cadorna, per la disciplina imposta, e il comando passò nelle mani di Armando Diaz.
Nel frattempo la Germania affondò delle navi americane, provocando così nel 1917 l’entrata in guerra degli
USA.
L’11 novembre 1918 fu firmato l’armistizio la PRIMA GUERRA MONDIALE era cosi terminata.
Nel 1919 a Parigi si riunirono le conferenze e firmarono i trattari di pace, quello di “Versailles”, che
restituiva l’Alsazia e la Lorenza alla Francia, e proclamava anche l’esclusiva responsabilità tedesca per lo
scoppio della guerra. Gli imperi ottomano, austro-ungarico non esistevano più, su questi territori nascevano
nuovi stati nazionali.
L’Austria firmò con l’intesa il trattato di “Saint – Germain” che riduceva la sua estensione. La Turchia
perdeva la penisola Balcanica tranne Istanbul. L’Italia guadagnava la Dalmazia (solo la città di Zara).
Fra i 14 punti di Wilson era inclusa la costituzione di un organismo internazionale per la pace: la “Società
delle nazioni” con sede a Ginevra (1920), ma le potenze si attaccavano allo stesso e la pace finì.
Rivoluzioni nazional – democratiche e rivoluzione comunista
Il secondo decennio del XX sec. Fu caratterizzato da una serie di rivoluzioni democratiche, socialiste e
nazionali.
MESSICO a causa dell’estrazione del petrolio la popolazione era divisa tra ricchi e poveri. Dal 1876 il
potere era in mano al dittatore Porfirio Diaz, ma gli americani appoggiavano il liberale Francisco Madero.
Nel 1910 il dittatore (barando) vinse le elezioni, ma il paese era già in preda a rivoluzioni cittadine. Questi
avevano trovato due leader:
o Pancho Villa (al nord)
o Emiliano Zapata (al sud)
Nel 1911 l’insurrezione portò alla fuga del dittatore e Madero al potere. Nel 1914 venne abbattuto da Villa e
Zapata, in quanto lo stato era troppo fragile e difficile da tenere compatto in preda alla rivoluzione. Nel 1917
il Messico ebbe una Costituzione, che introduceva due novità:
1. Dichiarava la terra e le ricchezze del sottosuolo proprietà della Nazione e ne vietava
l’alienazione permanente.
2. Garantiva il diritto allo sciopero e di organizzazione sindacale, un salario minimo, la
giornata di 8 ore e un’avanzata legislazione del lavoro.
La rivoluzione era riuscita a modernizzare ed irrobustire lo stato, che proseguì nella strada intrapresa da
Porfirio Diaz.
CINA in Cina la struttura politica imperiale non reggeva più. Con un basso livello di integrazione nel
sistema economico mondiale, era lontana dal poter procedere alla modernizzazione dell’economia. Questo
spingeva le nuove generazioni ad una ricerca di apertura verso i modelli occidentali. Così la Cina cercò di
riformare le sue struttura, ma le trasformazioni ebbero gravi conseguenze negative: la distanza tra il sud
sviluppato e il nord conservatore aumentò.
Il potere imperiale era ormai al termine e il 1 gennaio 1912 fu proclamata la Repubblica di Sun, che però si
ritirò lasciando la carica a Yuan Shi-k’ai. La Cina fu maltrattata nel trattato di Versailles e il 4 maggio 1919
Pechino rilanciò la mobilitazione rivoluzionaria e Sun fu rieletto. Nel 1925 morì e la carica passò a Jiang
Jieshi, che riuscì ad unire il paese, ma rompendo l’alleanza con i comunisti. Alla fine degli anni 20 la guerra
civile sembrava terminata e il paese riunificato sotto la guida del Kuomintang.
In novembre i nazisti tentarono un colpo di stato a Monaco, ma furono sconfitti e Hitler condannato (Mein
Kampf).
GIAPPONEi due maggiori gruppi industriali controllavano i die partiti politici (classe operaia e nobiltà).
Ben presto però arrivò a prendere la strada della non autosufficienza, povero com’era di materie prime. Da
allora era diventato aggressivo con i suoi vicini: Corea, Cina e Russia. E a questo si aggiungeva la mancanza
di una media industria.
Le società segrete (Samurai) scatenarono negli anni 20 un’ondata di violenza paragonabile a quella del
fascismo. All’inizio del 36 i colpi di stato si susseguirono e le forse ormate prendevano sempre più spazio
nella politica. Il giovane imperatore fu preso in ostaggio e il Giappone scivolò verso un regime simile ai
fascismi europei.
UNA PARTITA A TRE: DEMOCRAZIE, NAZIFASCISMO E COMUNISMO
La crisi del 29
Il mondo devastato dalla 1° G.M. non riusciva a trovare stabilità economica, durante il conflitto, gli USA e il
Giappone si erano arricchiti e l’Europa impoverita. Superato il dopoguerra crebbero notevolmente le
produzioni, i consumi ed i commerci internazionali e i risparmiatori iniziarono ad investire in borsa. Ma nel
1929, con il crollo della Borsa di Wall Street (24 ottobre 1929 giovedì nero), questo sviluppo terminò.
Quella di Wall Street, era una crisi di sovrapposizione dove l’offerta di produzione era superiore alla
domanda e ciò coinvolse tutto il mondo.
Dopo il 1929, con Roosevelt ci fu una svolta poiché:
o Decise di portare avanti le teorie di Keynes: prendere dai ricchi per dare ai poveri
o Crea il Walfare State: lo stato assistenziale attraverso aiuti economici
o New Deal: che consiste in una ripresa economica, una distribuzione dei redditi e
libertà sindacale.
Gangsterismo e razzismo
In America (patria del pluralismo), ogni gruppo di interesse o opinione poteva autorganizzarsi. Due forme di
associazione criminale erano arrivate a condizionare la convivenza civile: il gangsterismo e il razzismo.
Nel 1919 l’equilibrio fu rotto e un emendamento vietò la fabbricazione, la vendita e il trasporto di liquori.
Cominciava quindi il periodo del proibizionismo.
Questo fu un grande errore, in quanto il mercato dell’alcool (alcool illegale), passò nelle mani della
criminalità irlandese, polacca e jugoslava. Si impose però al di sopra di tutti la criminalità italiana con Al
Capone, e da lì nacque il nome di “cosa nostra”. Nacque anche il Ku Klux Klan (organizzazione razzista
violenta).
L’ascesa di Hitler
In Germania la grande crisi e la crescita della disoccupazione diedero ai nazisti l’opportunità di rafforzarsi e
il 30 gennaio 1933 il presidente Hindenburg nominava cancelliere il Führer per formare un nuovo governo.
Dopo l’episodio del parlamento bruciato, si impose ancora di più la dittatura Hitleriana.
Nel 1934 le SA avevano rafforzato il regime e il 30 giugno Hitler organizzò la “Notte dei lunghi coltelli”.
Con la morte di Hindenburg, Hitler assunse a pieno la carica.
Il Terzo Reich
L’apparato repressivo fu inizialmente controllato da Goring, successivamente dal capo delle SS Himmler che
un anno dopo costituì la “Gestapo”, ovvero la polizia statale segreta.
La milizia del partito (SS) e la polizia di stato (Gestapo) furono i due bracci dell’apparato di controllo.
I libri degli autori democratici ebrei furono distrutti in grandi roghi e tutti i mezzi di comunicazione di massa
furono utilizzati dalla propaganda del regime per imporre un modo di pensiero comune.
Nel 1933 il Partito Nazista fu dichiarato “Partito Unico di Stato” e da quel momento partito e stato si
identificarono.
Il regime nazista assunse il titolo di Terzo Reich (impero) 1° era il Sacro Romano Impero e il 2° quello di
Guglielmino.
Si dà subito era ben noto non solo un generico razzismo verso gli ebrei, ma anche l’intenzione di affermare il
dominio alla razza “ariana” nel mondo. Questo Hitler lo aveva scritto nel suo Mein Kampf.
Sin dal 1933 agli ebrei furono preclusi gli impieghi statali e nel 1935 furono emanate le prime leggi raziali.
Erano vietati i matrimoni misti e i rapporti tra tedeschi ed ebrei.
La vera svolta avvenne nel 1938 quando fu assassinato un diplomatico tedesco da un giovane ebreo. Da lì
decine di ebrei ammazzati, migliaia arrestati, sinagoghe distrutte, negozi saccheggiati e vetrine distrutte
“Notte dei cristalli”.
Ma gli ebrei non furono le sole vittime, a partire dal 1939 furono dati ai medici i poteri di sopprimere le
persone portatrici di malattie inguaribili, la persecuzione investì anche gli omosessuali e gli zingari. La
guerra successivamente avrebbe fatto maturare l’idea della “Soluzione finale”.
Trockj e Stalin
Alla morte di Lenin nel 1924 si trovarono faccia a faccia Trockj e Stalin, il primo favorevole alla
“rivoluzione permanente”, mentre il secondo a quella “per tappe”.
Trockj ebbe l’appoggio di Zinov’ev e Komenev e tentò di fare sollevare il paese contro Stalin, ma fu
sconfitto e nel 1940 assassinato.
Stalin rimasto al potere rafforzò sempre più gli aspetti totalitari del regime, sin dal 1922 con il “Trattato di
Rapallo” aveva riattivato i rapporti con la Germania.
A partire da 29 lanciò i Piani Quinquennali piani organizzati di 5 anni, dove lo stato decideva quanto e
quanto produrre, abolendo la NEP.
Nel 1923 nell’Artico fu creato il primo campo per prigionieri politici (i Gulag).
Il 1937/1938 furono gli anni più cupi, scatenati dall’assassinio di Kirov, quel periodo è passato alla storia con
il nome delle “Grandi Purghe”.
Il Comintern
A metà del 1934 furono firmati i patti di collaborazione fra i Partiti socialisti e comunisti francesi, italiani e
spagnoli. Alcuni dirigenti presero l’iniziativa di creare “Fronti popolari”.
Il comunismo cinese
L’unico paese dove il comunismo riuscì a mettere le radici negli anni 30 fu la Cina.
Dopo la sconfitta del 27 il partito comunista cinese si organizzò sotto la guida di Mao Zedong.
Nel 1938 il Giappone si lanciò alla conquista di tutto il paese, e si formò, grazie ai comunisti, un fronte
composto da due alleati nemici.
Per la prima volta nasceva un comunismo originale, patriottico ed egualitario.
La spagna
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Morire per Danzica?
La società delle nazioni aveva dimostrato la sua impotenza prima di fronte all’occupazione della Manciuria,
poi in quella Etiope. Il sistema internazionale quindi dimostrava la propria incapacità di difendere il diritto
dei popoli, la guerra era ormai vicina.
L’Italia e la Germania avevano consolidato la loro alleanza, che il duce chiamava “l’asse Roma-Berlino),
alleanza estesa al Giappone con il nome di “Patto anti-Comintern”.
Hitler aveva tre obiettivi:
1. Annettere l’Austria
2. La Cecoslovacchia
3. La Polonia (sbocco sul mare: Danzica)
Nel 38 la Germania riuscì a ottenere la resa austriaca e ne proclamò l’Anschluss. La debolezza delle potenze
occidentali si spinse fino alla firma del “Patto di Monaco” nel 38, al quale parteciparono Germania, Italia,
Francia e GB, il quale permetteva alla Germania di attaccare la Cecoslovacchia.
Germania e Italia firmarono il “Patto d’acciaio”, e così l’Italia occupò l’Albania e il Giappone scatenò la
guerra in Cina.
Stalin tentò di uscire dall’isolamento nominando un nuovo capo della diplomazia (Molotov) che negoziò con
il collega tedesco (Ribbentrop) un patto di non aggressione che fu firmato nel 39.
Il primo settembre 1939 Danzica proclamava la sua unione al Terzo Reich e le truppe tedesche entrarono in
Polonia e Inghilterra e Francia dichiararono guerra alla Germania INIZIO SECONDA GUERRA
MONDIALE.
La guerra lampo
Le divisioni corazzate tedesche erano costosissime, ma potevano rendere rapida la vittoria. Le
panzerdivisionen sfondarono le linee polacche in due settimane, e a sua volta l’Armata Rossa penetrava nella
Polonia Orientale e vi organizzarono un potere comunista sotto Chruscev.
Quattromila ufficiali polacchi furono rinchiusi in un campo di concentramento e massacrati.
Il 10 maggio 1940 i tedeschi invasero l’Olanda e il Belgio, poi il 23 maggio toccarono la Manica e gli inglesi
rientrarono in GB.
Il 14 giugno i tedeschi occuparono Parigi e Petain firmò l’armistizio.
Il 10 giugno l’Italia entra in guerra attaccando i francesi, ma senza successo.
Attacco all’unione sovietica
A giugno del 41 Hitler lanciò le sue divisioni corazzate contro l’Unione Sovietica. Sei mesi dopo l’inizio
dell’offensiva i tedeschi erano arrivati alle porte di Leningrado e di Mosca, mentre l’Ucraina era caduta in
loro potere.
Durante l’inverno si svolse la “battaglia di Mosca”, i tedeschi furono fermati, e fu la prima sconfitta terrena
subita.
Nella primavera del 42 riprese l’avanzata tedesca che puntò verso il Caucaso, da dove veniva il grosso dei
rifornimenti sovietici. L’avanzata fu veloce e vittoriosa.
Il Giappone e gli USA
All’inizio del dicembre del 41, il Giappone attaccò a sorpresa la flotta americana. I Giapponesi credevano di
scoraggiare l’opinione pubblica americana.
Il 7 dicembre 1941 l’aviazione giapponese attaccò Pearl Harbor distruggendo parte notevole della loro forza
aeronavale (USA).
Il 1941 si chiudeva con l’ingresso in guerra di tre grandissime potenze: l’URSS, USA e Giappone.
L’inizio della disfatta tedesca
Per tutto il 42 la 2° G.M. fu costituita da due guerre parallele:
I terrorismi
(Anni di piombo) Nel Dicembre del 69 una bomba esplodeva nella sede affollata della Banca
dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano. Per oltre un decennio seguirono altri attentati, tutti rimasti
impuniti. Le inchieste misero in luce la responsabilità di gruppi dell’estremismo neofascista. A questo
terrorismo “nero” si contrappose sin dagli anni 70 un terrorismo di opposto colore politico, la cui
organizzazione prese il nome di “Brigate Rosse”. Erano studenti e operai, e fautori di un comunismo feroce e
sanguinario. Colpivano intellettuali sia di destra che di sinistra, giornalisti, magistrati, poliziotti, le loro
vittime furono 130. Il Partito comunista, temette per le sorti del sistema democratico, e il nuovo segretario
Berlinguer ritenne che solo un patto di alleanza con la DC avrebbe potuta salvare la legalità e lo chiamò
“Compromesso storico”. Il 16 Marzo del 1978 mentre si recava in Parlamento Moro fu rapito dalle Brigate
rosse: segretamente detenuto per quasi due mesi. Arrivavano lettere autografate di Moro che chiedevano di
trattare per la sua liberazione. Ma i partiti scelsero di non trattare, ma di affidarsi alla polizia. Il 9 Maggio il
cadavere di Aldo Moro fu fatto trovare nel bagagliaio di un’auto in pieno centro a Roma. Ai due terrorismi,
se ne aggiunse un terzo, mafioso, che colpì magistrati, funzionari di polizia e uomini politici. Protagonisti di
questo terzo attacco furono i mafiosi di Corleone, i quali riuscirono ad imporre la loro supremazia sulle altre
cosche mafiose, e poi rivolsero il loro attacco allo Stato. Nel 1970 era stato eletto Sindaco della Sicilia il
mafioso democristiano Vito Ciancimino. Il sistema politico italiano rispondeva con l’ambiguità, da un lato
utilizzava il potere mafioso per assicurarsi il consenso, dall’altro voleva liberarsene. Infatti fu istituita una
commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia. Nel 1980 fu assassinato Mattarella, presidente
democristiano della regione siciliana; due anni dopo toccò a Pio La Torre e al prefetto Carlo Alberto Dalla
Chiesa a cui era stato affidato l’incarico di debellare la mafia. La serie di vittime si concluse nel 92 con la
morte di Salvo Lima colpevole di non aver saputo mantenere i suoi impegni con la delinquenza, e dei due
giudici Falcone e Borsellino.
La famiglia, il divorzio e l’aborto
la società era profondamente orientata sulla vita privata. In Italia della grande triade “lavoro, famiglia e
patria”, due elementi su tre hanno sempre avuto un carattere drammatico. La patria era stata disonorata dalla
dittatura e dalla guerra, e il lavoro era scarso. Nella famiglia tradizionale la distinzione dei ruoli era molto
netta e sbilanciata a favore dell’uomo, che lavorava per sostenerla economicamente. La donna accudiva la
casa.Fu la sinistra a cercare di tutelare la donna, rivendicò il principio dell’uguaglianza fra i sessi. Si diffuse
in Italia anche il femminismo, dalla metà degli anni 60 la natalità cominciò a declinare e il fallimento delle
unioni matrimoniali divenne frequente, anche se il matrimonio restava indissolubile. Il divorzio fu introdotto
nel 1974, dopo aver vinto il referendum. Nel 78 anche l’aborto fu consentito dalla legge, entro i primi tre
mesi di gravidanza, ma solo per ragioni terapeutiche, solo tre anni dopo anche l’aborto vinceva il
referendum.
LA PROSPERITA’ DELL’OCCIDENTE
All’inizio degli anni 70 1/5 degli abitanti di tutto il mondo aveva conosciuto negli anni precedenti una
crescita economica e civile tale da modificarne lo stile di vita. Questo benessere provocava due conseguenze:
la diminuzione dei conflitti all’interno del mondo occidentale, e l’aumento della tensione con e nel blocco
comunista e con il Terzo Mondo. Questa tensione portò ad una serie di conflitti.