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Richiami di teoria. Sia f (x, y) una funzione di classe C 2 (D) e sia P = (xp , yp ) ∈ D. Il suo
polinomio di Taylor centrato in P è dato da
∂f (P ) ∂f (P )
P2 (x, y) = f (P ) + (x − xp ) + (y − yp )+
2 ∂x ∂y
∂ 2 f (P ) ∂ 2 f (P )
1 ∂ f (P ) 2 2
+ (x − x p ) + (y − yp ) + 2 (x − x p )(y − y p ) .
2 ∂x2 ∂y 2 ∂x∂y
∂ x ∂ 3y
f (x, y) = p , f (x, y) = p ,
∂x x + 3y 2
2 ∂y x + 3y 2
2
le quali sono definite e continue in tutto R2 ad esclusione dell’origine. Ne risulta quindi che la
funzione f ∈ C 1 (R2 r {(0, 0)}). Verifichiamo la differenziabilità della funzione nel punto (0, 0),
ovvero calcolo le derivate parziali della funzione in (0, 0) a partire dalla definizione:
√
∂ f (0 + h, 0) − f (0, 0) h2 |h|
(f (0, 0)) = lim = lim = lim ,
∂x h→0 h h→0 h h→0 h
il quale non esiste. Infatti, osserviamo che per h → 0+ il limite è 1, per h → 0− il limite è −1.
Perché la funzione sia differenziabile in un punto, tutte le derivate parziali devono esistere ed essere
continue; ne consegue che f ∈ / C 1 ((0, 0)) e che quindi il piano tangente alla funzione in (0, 0) non
esiste.
f (x, y) = −x ln (x + y) .
ovvero il semipiano al di sopra della bisettrice del secondo e quarto quadrante (esclusa). Calcoliamo
le derivate parziali:
∂ x ∂ x
f (x, y) = − ln(x + y) − , f (x, y) = − ,
∂x x+y ∂y x+y
1
Elena Piretto Analisi Matematica II: Esercitazione III 22 Ottobre 2018
Di consegeunza
−3 −2
Hf (−1, 2) = .
−2 −1
Esercizio 3. Si studi dominio, differenziabilità, si scriva la matrice Hessiana della seguente fun-
zione scalare
2x
f (x, y, z) = .
3y − 5z
Soluzione. Innanzitutto, studiamo il dominio della funzione. Come condizioni di esistenza abbiamo
3y − 5z 6= 0, per cui il dominio è
3
D = (x, y, z) ∈ R3 : z 6= y ,
5
3
ovvero l’intero spazio tridimensionale ad esclusione del piano z = 5 y. Calcoliamo le derivate
parziali:
∂ 2 ∂ 6x ∂ 10x
f (x, y, z) = , f (x, y, z) = − , f (x, y, z) = ,
∂x 3y − 5z ∂y (3y − 5z)2 ∂z (3y − 5z)2
da cui risulta f ∈ C 1 (D). Le derivate seconde pure sono:
∂2 ∂2 36x ∂2 100x
f (x, y, z) = 0, f (x, y, z) = , f (x, y, z) =
∂x2 ∂y 2 (3y − 5z)3 ∂z 2 (3y − 5z)3
mentre calcoliamo quelle miste (scegliendo la strada più veloce):
∂2 6 ∂2 10 ∂2 60x
f (x, y, z) = − , f (x, y, z) = , f (x, y, z) = − .
∂x∂y (3y − 5z)2 ∂x∂z (3y − 5z)2 ∂y∂z (3y − 5z)3
La matrice Hessiana risulta quindi
6 10
0 −
(3y − 5z)2 (3y − 5z)2
6 36x 60x
Hf = − −
(3y − 5z)2 (3y − 5z)3 (3y − 5z)3
10 60x 100x
−
(3y − 5z)2 (3y − 5z)3 (3y − 5z)3
2
Elena Piretto Analisi Matematica II: Esercitazione III 22 Ottobre 2018
f (x, y) = exy .
Osserviamo che f ∈ C 2 (R2 ). Scriviamo quindi il polinomio di Taylor al secondo ordine centrato in
(0, 0) come:
f (x, y) = ln(1 + x + y 2 )
Osserviamo che f ∈ C 2 (D). Scriviamo quindi il polinomio di Taylor al secondo ordine centrato in
(0, 0) come:
π
Esercizio 6. Scrivere il polinomio di Taylor del secondo ordine centrato nel punto P = 2,1 di
sin(2x)
f (x, y) = .
y
Soluzione. Osserviamo che la condizione di esistenza è y 6= 0, ovvero l’intero piano cartesiano ad
esclusione dell’asse delle y. Di conseguenza P ∈ D. Calcoliamo le derivate parziali:
∂ 2 cos(2x) ∂ sin(2x)
f (x, y) = , f (x, y) = −
∂x y ∂y y2
3
Elena Piretto Analisi Matematica II: Esercitazione III 22 Ottobre 2018
e le derivate seconde:
∂2 4 sin(2x) ∂2 2 sin(2x) ∂2 2 cos(2x)
f (x, y) = − , f (x, y) = , f (x, y) = − .
∂x2 y ∂y 2 y3 ∂x∂y y2
2
Osserviamo
π
che f ∈ C (D). Scriviamo quindi il polinomio di Taylor al secondo ordine centrato in
P = 2 , 1 come:
π ∂f π , 1 π ∂f π2 , 1
2
P2 (x, y) = f ,1 + x− + (y − 1)+
2" ∂x 2 ∂y #
1 ∂ 2 f ( π2 , 1 ∂ 2 f π2 , 1 π
2
∂ f , 1 π
+ + (y − 1)2 + 2 2
x− (y − 1)
2 ∂ x− π 2 ∂y 2 ∂x∂y 2
2
π 1 π 2 π
= 0−2 x− + 0(y − 1) + 0 x− + 0(y − 1)2 + 2 x − (y − 1)
2 2 2 2
π π
= −2 x − + x− (y − 1).
2 2
Soluzione. Innanzi tutto si noti che la funzione è definita e continua in tutto R3 . Le derivate
parziali rispetto alla prima componente di F corrispondono a:
∂ ∂ ∂
f1 (x, y, z) = sin(y) cos(z), f1 (x, y, z) = x cos(y) cos(z), f1 (x, y, z) = −x sin(y) sin(z).
∂x ∂y ∂z
Le derivate parziali rispetto alla seconda componente:
∂ ∂ ∂
f2 (x, y, z) = sin(y) sin(z), f2 (x, y, z) = x cos(y) sin(z), f2 (x, y, z) = x sin(y) cos(z).
∂x ∂y ∂z
Infine le derivate parziali rispetto alla terza componente:
∂ ∂ ∂
f3 (x, y, z) = cos(y), f3 (x, y, z) = −x sin(y), f3 (x, y, z) = 0.
∂x ∂y ∂z
Lo jacobiano della funzione F risulta quindi essere:
∇f1 sin(y) cos(z) x cos(y) cos(z) −x sin(y) sin(z)
JF (x, y, z) = ∇f2 = sin(y) sin(z) x cos(y) sin(z) x sin(y) cos(z) .
∇f3 cos(y) −x sin(y) cos(z) 0
Nota. La funzione dell’esercizio precedente rappresenta la parametrizzazione di una sfera.