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Dislipidemie

Si parla di Dislipidemia quando vi sia una alterazione dei lipidi circolanti. Si tratta in genere di alterazioni
quantitative rispetto ai valori considerati normali dalla attuale Medicina Ufficiale (MU). Questi valori
normali hanno subito delle modificazioni al ribasso, per cui se 20 anni fa erano normali dei valori, 20 anni
dopo questi valori sono considerati eccessivi.

I valori considerati normali attualmente sono i seguenti: •Colesterolo:

Totale: 20-200 mg/decilitro

Hdl: 40-80 mg/decilitro

Ldl: <130 mg/decilitro

•Trigliceridi: 40-170 mg/decilitro

Quando si parla di Dislipidemie si fa solitamente riferimento all'ipercolestrolemia (tasso troppo elevato di


colesterolo nel sangue) ed all'ipertrigliceridemia (tasso troppo elevato di trigliceridi nel sangue), per cui mi
soffermerò unicamente su questi.

È necessario definire cosa sia il Colesterolo.

Il Colesterolo è un lipide (grasso) prodotto autonomamente dall'organismo (da 1 a 2 grammi al giorno) e


introdotto attraverso l'alimentazione (da 0.1 a 0.5 grammi) e gioca un ruolo preziosissimo, indispensabile,
nel funzionamento globale dell'organismo. Viene metabolizzato principalmente nel fegato e la quota totale
di colesterolo in un organismo di circa 70 Kg di peso è di circa 150 grammi.

Info :Aldosterone
È un ormone secreto dalla corticale del surrene. Gioca un importante ruolo nel mantenere l'equilibrio
elettrolitico corporeo, promuovendo l'assorbimento del sodio e l'espulsione del potassio attraverso i tubuli
renali. Ha quindi un ruolo primario nel controllo del volume dei liquidi corporei.

Cortisolo

Appartiene al gruppo dei glicocorticoidi. Promuove la formazione di glucosio a partire dalle proteine e dai
grassi e favorisce l'attività cerebrale e cardiaca. La sua produzione aumenta in caso di stress. Sopprime le
risposte infiammatorie e immunitarie (Parasimpaticolisi)

•È un componente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali: si inserisce fra i due strati
di fosfolipidi diminuendo la fluidità della membrana, aumentando la stabilità meccanica delle cellule e
diminuendo la permeabilità della stessa.

•Si aggrega ad alcune proteine della membrana cellulare formando vescicole in grado di trasportare il loro
contenuto ai vari organuli cellulari.

•Insieme a molecole proteiche, il colesterolo regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la


membrana cellulare.

•È coinvolto nella crescita e nella divisione cellulare.

•È la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisolo, testosterone,
estradiolo ecc.

•Essenziale per lo sviluppo embrionale.

•Prodotto nel fegato è ampiamente impiegato per produrre la bile, che serve a trattare i lipidi alimentari
per renderli assorbibili dall'intestino tenue.

Si trova in grande abbondanza nel cervello, nel sistema nervoso, nelle ghiandole surrenali e nella pelle.

A dispetto di quanto comunemente creduto, la colesterolemia non aumenta con l'alimentazione. Popoli in
cui l'alimentazione è esclusivamente a base di prodotti animali, come gli inuit delle regioni polari o i masai
delle steppe africane, hanno la colesterolemia inferiore di individui europei o americani. Lo studio VERA del
1993, eseguito dal Ministero della salute tedesco, ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra
consumo di colesterolo (latte, panna, uova, burro, grassi animali ecc.) e colesterolemia. Il rapporto dimostra
che l'opinione secondo la quale la causa primaria del colesterolo alto sia il consumo di alimenti contenenti
colesterolo, è falsa.

Le lipoproteine sono sostanzialmente tre: •VLDL (Very Low Density Lipoproteins); sono lipoproteine ad alto
contenuto in trigliceridi. Hanno il compito di trasferire trigliceridi dal fegato ai tessuti; in particolare, dopo
essere state sintetizzate nel fegato, vengono riversate nel circolo ematico e cedute soprattutto al tessuto
muscolare e a quello adiposo. All'interno delle VLDL si trovano trigliceridi in grosse quantità, ma anche un
modesto contenuto di vitamine liposolubili, fosfolipidi e di colesterolo. Tutte queste sostanze sono
racchiuse da un guscio proteico. Perdendo buona parte dei trigliceridi, aumentano la loro densità ed il
contenuto in colesterolo diventa più rilevante. Le VLDL si trasformano dapprima in IDL (Intermediate
Density Lipoproteins) e poi, perdendo ancora un po' del loro carico lipidico, in LDL.
•LDL (Low Density Lipoproteins); sono lipoproteine a basso contenuto in trigliceridi, ma ad alto contenuto
in colesterolo; trasportano il colesterolo nel circolo sanguigno e lo cedono ai tessuti. All'interno delle LDL la
sostanza più rilevante è il colesterolo. Le lipoproteine a bassa densità hanno lo scopo di viaggiare nel circolo
sanguigno e rilasciare il colesterolo alle varie cellule dell'organismo. Alcune cellule metabolizzano grandi
quantità di colesterolo, come le cellule endocrine per produrre gli ormoni steroidei: cortisolo, aldosterone,
ormoni sessuali maschili e ormoni sessuali femminili.

•HDL (High Density Lipoproteins); sono lipoproteine estremamente povere di trigliceridi, ma ad alto alto
contenuto in colesterolo; trasporta il colesterolo nel circolo sanguigno ed è deputato alla rimozione del
colesterolo presente in eccesso nel plasma. Sono sintetizzate dal fegato. Si caratterizzano per un elevato
contenuto in fosfolipidi, un modesto contenuto in trigliceridi e per il solito mantello proteico che le avvolge.
Le HDL svolgono la funzione opposta rispetto alle LDL. Queste particelle sono infatti in grado di legarsi alle
pareti cellulari e di inglobare il colesterolo in eccesso. A questo punto, le HDL cariche di colesterolo tornano
al fegato, dove penetrano all'interno della cellula epatica liberando il loro carico lipidico. Il fegato potrà così
recuperare il colesterolo in eccesso oppure eliminarlo attraverso la bile.

La densità a cui si fa riferimento è legata al loro contenuto lipidico. In particolare la densità è tanto più
bassa quanto maggiori sono i trigliceridi racchiusi all'interno della particella.

Il fegato sintetizza le VLDL che hanno al loro interno una grande quantità di trigliceridi. Questi lipidi non
derivano dalla dieta ma sono sintetizzati a livello epatico (origine endogena). Per esempio, se nel sangue c'è
un eccesso di glucosio, il fegato è in grado di convertire questi zuccheri in trigliceridi. La stessa cosa avviene
in caso di dieta ipercalorica e troppo ricca di proteine.

Cosa sono i trigliceridi?

I trigliceridi sono esteri neutri del glicerolo in cui al posto degli atomi di idrogeno sono presenti le catene di
tre acidi grassi a media o lunga catena. Gli acidi grassi sono uniti all'alcol tramite legami estere in seguito ad
una reazione di condensazione, con l'eliminazione di una molecola di acqua.

I trigliceridi fanno parte della famiglia dei gliceridi assieme ai monogliceridi e digliceridi. Costituiscono una
parte importante dell'olio vegetale e del grasso animale.

Sono, in termini semplici e pratici, dei precursori energetici, fonti di energia.

Secondo le 5 Leggi Biologiche

L'innalzamento dei valori di colesterolo sono interpretati in modo molto meno allarmistico rispetto a
quanto avviene nella MU.

Trattandosi di una base per molte sostanza adibite all'equilibrio ormonale e organico corporeo, qualsiasi
variazione nella quantità risponde a precise richieste biologiche. Una condizione di stress e di
simpaticotonia, tipica della fase di conflitto attivo, richiede una maggior secrezione di cortisolo da parte
delle ghiandole surrenali ed appare quindi biologicamente sensato che il tasso di colesterolo sia maggiore.
L'erroneo convincimento che il colesterolo e i trigliceridi siano responsabili delle lesioni aterosclerotiche
dei vasi sanguigni, parte da un errato presupposto. Nel ragionamento riduzionistico della MU, il
reperimento massiccio di colesterolo nelle placche ateromasiche, porta a considerarlo come causa delle
placche stesse e non come componente atto a riparare arterie che hanno subito uno o più SBS. La funzione
del colesterolo è in realtà quella provvedere a riparare le alterazioni dell'endotelio vascolare di coronarie,
aorta e tutti i vasi arteriosi, con l'aiuto di sali di calcio ed altre sostanze.

Per le arterie coronarie si tratta di considerare il conflitto di perdita territorio in cui, nella fase attiva si ha
una ulcerazione dell'endotelio vascolare, in funzione di aumentare il calibro arterioso e garantire una
maggiore perfusione vascolare al miocardio. In questa fase c'è necessità di maggior cortisolo e di
conseguenza anche il colesterolo viene maggiormente sintetizzato e posto in circolo. Una parte di esso
viene impiegato per completare la sintesi di cortisolo, mentre un'altra parte rimane in circolo. Se il conflitto
rimane attivo per diverso tempo, anche la quota di cortisolo rimane alta (simpaticotonia).

A risoluzione del conflitto, l'intima delle coronarie deve essere riparata e interviene una quota di
colesterolo ed altre sostanze calciche che "ripiastrellano" l'interno delle coronarie per ridare robustezza alle
arterie, privandole di una quota di elasticità. Appare evidente che se le recidive a carico delle coronarie
sono numerose, il lume arterioso tende a diminuire, ma nel contempo viene avviata la costruzione di un
valido circolo collaterale.

La supposta causalità del colesterolo nel danno coronarico, non ha in effetti alcun fondamento scientifico.
L'angina pectoris è la manifestazione della fase attiva dell'SBS territoriale che colpisce le arterie coronarie.

Per i vasi periferici, si tratta del coinvolgimento della tonaca muscolare e dell'intima delle arterie, in risposta
a conflitti di svalutazione (in cui il sentito è quello di percepire il proprio cuore insufficiente, non in grado di
nutrire tutto il corpo). Nella fase attiva del conflitto si determina una necrosi della parete interna delle
arterie e dello strato muscolare. Non c'è sintomatologia in questa fase.

A soluzione del conflitto viene avviata la riparazione delle pareti arteriose, in funzione di ripristinare presto
la robustezza delle pareti arteriose. A questa ricostruzione partecipa una forte quota di colesterolo (che
agisce come collante) e di sali di calcio (che fungono da irrobustitori della parete). Le recidive conflittuali e
le conseguenti riparazioni, determinano il restringimento del lume vascolare e l'irrigidimento del vaso. Il
colesterolo non determina l'arteriosclerosi, ma è solo una componente riparativa.

Le alterazioni del tasso di trigliceridi sono per lo più determinate da un conflitto del boccone in cui il
percepito della persona è di "morire di fame". La sintesi delle VLDL viene rallentata e i trigliceridi vengono
quindi accumulati dal fegato, perché siano disponibili nel momento del bisogno. Proprio in questo
momento, la forte azione delle VLDL può determinare un aumento del tasso di trigliceridi liberi.

Chi, di solito, ha il colesterolo alto?


È noto a tutti che ci sono persone obese con il colesterolo addirittura sotto la norma e persone magre e
sportive con tassi di colesterolo preoccupanti (per la MU!). Non potendo definire scientificamente le ragioni
per le quali ci sono queste differenze, la MU si limita a trovare molte ipotesi e teorie e queste persone con il
colesterolo alto si sentono, in buona sostanza, persone sfigate.

È invece interessante notare quali siano queste persone "sfigate" dal colesterolo alto.

Sono persone generalmente un po' aggressive, ambiziose, tendenzialmente competitive e spesso


frettolose. Sono sovente persone abituate al comando, al dover prendere delle decisioni e quindi
sottoposte a pressioni e tensioni durature. Nell'Enneagramma sono gli individui 8 e i 3

Anche condizioni di vita e sociali sembrano favorire l'ipercolesterolemia: •Cambiamento di ritmi e luoghi di
vita

•Competitività lavorativa o individuale

•Problemi economici

•Separazioni o divorzi, specialmente se prolungati e molto dibattuti

•Morte di una persona cara (perdita di territorio)

•Doppio lavoro

•Svolgere attività lavorative ad alta tensione e faticosi specie dal punto di vista intellettivo

•Insoddisfazione per la propria condizione

•Sentirsi disprezzati e sentirsi sempre esaminati o sotto pressione

•Donne super-impegnate e con forti stress familiari

•Praticare sport a livello professionistico con elevata competitività

•Ossessioni e fobie

•Sfrenato desiderio per cose e risultati

Due parole sulle statine

Si tratta di una classe di farmaci prodotta e prescritta nei casi di dislipidemie. Sono generalmente ben
tollerate, ma hanno effetti collaterali come: •Dolori ai muscoli e alle articolazioni (più frequenti),

•Nausea,

•Diarrea,

•Costipazione.

Che sono effetti collaterali meno gravi. Tra quelli invece di maggior gravità: •Danni epatici

•Problemi muscolari
Cosa vuol dire?

Sei giunto causalmente in questa pagina e non capisci quanto hai appena letto?

Sei interessato ad avere risposte alternative a quelle ufficiali?

Si | No

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