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Le due sensibilita delle mucose ectodermiche

NB: per comprendere questi articoli è necessaria una conoscenza di base delle leggi
biologiche e degli studi di Hamer. Per approfondire vedi la pagina sopra.

Come confermato dalle scoperte di Hamer, il corpo umano ha subito diverse modificazioni
nel corso dell’evoluzione. In questo articolo parlerò delle mucose ectodermiche, perchè
comprendere la loro evoluzione filogenetica è di grande aiuto per la corretta diagnosi dei
processi in atto. Vediamo perchè.

Con il graduale sviluppo del neoencefalo, le antiche mucose (tessuti produttori di muco)
endodermiche sono state via via ricoperte dalle mucose ectodermiche. Stessa sorte ha
subito il derma (cervelletto, sempre nel paleoencefalo), ricoperto dalla mucosa
ectodermica dell’epidermide.

Altra grande novità del neoencefalo è la creazione dei dotti. Nel corpo umano diretto dal
solo paleoencefalo, infatti, i succhi utili alla digestione venivano direttamente riversate
nell’intestino. Col neoencefalo, invece, vengono creati i dotti, che rappresentano
un’ulteriore possibilità di regolazione dell’afflusso delle produzioni ghiandolari. Discorso
simile può essere fatto anche per i dotti lattiferi e per i dotti tiroidei, e in generale ovunque
vi siano dotti.

Nel corso dell’evoluzione, tuttavia, le mucose ectodermiche si sono differenziate in due


gruppi: dapprima si sono formate le mucose del tratto oro-faringo-anale, che posseggono
una sensibilità di tipo “interno”, e in seguito si sono sviluppate le mucose della cute esterna
e del tratto respiratorio, le quali invece posseggono una sensibilità di tipo “esterno”.
Benchè in entrambi i casi abbiamo ulcera in fase attiva e riparazione in fase di soluzione,
questi due tipi di mucosa presentano una sensibilità (insensibilità, iperestesia, dolore)
diversa (praticamente opposta) nei diversi momenti del programma SBS, come evidenziato
dai seguenti schemi:

SENSIBILITA’ DEL TRATTO ORO-FARINGEO (SENSIBILITA’ INTERNA)


SENSIBILITA’ DELLA CUTE ESTERNA (SENSIBILITA’ ESTERNA)

Per capire quali mucose, nello specifico, posseggono una determinata sensibilità dobbiamo
ancora una volta osservare come è avvenuta l’evoluzione del corpo umano.

Mentre queste mucose erano in formazione, infatti, è avvenuto un fatto evolutivo molto
importante. La struttura ad anello (con un unico orefizio per ingestione del cibo ed
espulsione degli scarti), che caratterizzava fino a quel punto il nostro corpo, si è spezzata,
creando due orefizi separati: uno per l’ingestione del cibo (bocca), un altro per l’espulsione
degli scarti (ano).
In questo importante cambiamento le mucose del tratto finale oro-faringo-anale hanno
perso la loro innervazione originaria, e la nuova innervazione creata, passante tramite la
spina dorsale, è diventate di tipo “esterno”. Per questo motivo le mucose di retto, vescica,
vie urinarie, vagina e collo dell’utero seguono lo schema della cute esterna.

In definitiva, fan parte delle mucose a sensibilità “interna” le mucose del tratto oro-
faringeo:

 mucosa della bocca e della faringe, smalto dei denti, dotti delle ghiandole salivari
 mucosa dei 2/3 superiori dell’esofago
 piccola curvatura dello stomaco
 dotti biliari e pancreatici

A cui va aggiunto il reticolo nervoso del periostio, le vene e le arterie coronarie, i dotti
tiroidei e le mucose dei seni paranasali (eccezione).

Esempio: se ho un conflitto che riguarda la piccola curvatura dello stomaco, dovrò


aspettarmi iperestesia e dolore in fase attiva e in CE, mentre insensibilità durante la fase
PCL.

Fanno parte invece della sensibilità “esterna”, oltre alla cute esterna, anche le mucose del
tratto respiratorio:

 mucosa del naso


 mucosa della laringe
 mucosa dei bronchi

In più come detto, le mucose del tratto finale oro-faringo-anale:

 mucosa della vescica e delle vie urinarie


 mucosa della vagina e del collo dell’utero
 mucosa del retto

A cui vanno aggiunti anche i dotti lattiferi (eccezione).

Esempio: se ho un conflitto che riguarda l’epidermide, dovrò aspettarmi insensibilità in


fase attiva e in CE, mentre avrò bruciore, dolore, prurito nella fase PCL.

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