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L’architettura del neoclassicismo sembra essere emersa da due linee di sviluppo, diverse ma
collegate: un aumento delle capacità dell’uomo di controllare la natura e un cambiamento
nella coscienza umana in risposta ai cambiamenti che originarono una nuova formazione
culturale. I cambiamenti tecnologici portarono a una nuova struttura economica e
determinarono la realizzazione di strade e canali, invece il cambiamento nella coscienza
umana produsse nuove categorie di sapere e condusse al sorgere dell’illuminismo.
L’eccessiva elaborazione del Rococò portò gli architetti del 1700-1800, consapevoli della
instabile natura della loro epoca, a ricercare uno stile rivalutando l’antichità; essi non erano
spinti solo dal desiderio di copiare gli antichi ma anche da quello di obbedire ai principi su
cui si era basato il loro lavoro. Ma a quale delle 4 culture mediterranee (egizia-etrusca-greca
e romana) dovevano rifarsi per dar vita a un nuovo stile? Cominciarono a studiare i territori
oltre Roma e, poi, gli scavi di Pompei e Ercolano incoraggiarono ricerche e studi ancora piu
lontani. Presto cominciarono quindi a visitare le località greche in Sicilia e nella Grecia
stessa. C’era bisogno di confermare ciò che c’era scritto nel Trattato di Vitruvio De
Architectura studiando le rovine e facendo rilievi. Fra coloro che fecero i rilievi fu
importante Le Roy, sostenitore dell’architettura greca, cosa che suscitò le ire di Piranesi: in
un suo libro del 1761 attaccò Le Roy dicendo che etruschi e romani avevano anticipato i
Greci e avevano reso l’architettura piu raffinata; a testimonianza di ciò aveva qualche
struttura etrusca come tombe e opere di ingegneria. Piranesi in una serie di incisioni ha
rappresentato il Sublime, ovvero il terrore suscitato dalla contemplazione dell’antichità e
della decadenza. Piranesi in queste incisioni diede spazio alla sua immaginazione; le sue
deliranti invenzioni attrassero i suoi contemporanei.
Il Neoclassicismo di Blondel venne proseguito, nel XIX secolo (1800-1900), da Labrouste il quale
dedicò molto tempo allo studio dei templi greci di Paestum, provando che il loro aspetto iniziale
era quello di templi colorati. Nel 1840, Labrouste progettò la Biblioteca
Ste-Genevieve a Parigi: un muro perimetrale di libri racchiude uno
spazio rettilineo e sorregge un soffitto con volte a botte e struttura in
ferro; lo spazio è diviso a metà da una fila di colonne di ferro poste
lungo l’asse centrale.
Nella metà del XIX secolo, l’eredità neoclassica si sviluppava secondo due strade diverse ma
collegate: il Classicismo strutturale di Labrouste e il Classicismo romantico di Schinkel. Entrambe
le “strade” dovevano creare nuovi tipi edilizi e in questo erano diverse: mentre gli esponenti del
Classicismo strutturale enfatizzavano la struttura dedicandosi alla realizzazione di prigioni,
ospedali e stazioni ferroviarie, quelli del Classicismo romantico sottolineavano la fisionomia
della forma stessa. Il Classicismo strutturale fu teorizzato da Choisy, secondo cui l’essenza
dell’architettura era la struttura, mentre le trasformazioni stilistiche erano la conseguenza dello
sviluppo tecnico; egli ha ridotto l’architettura a pura astrazione e ciò è stato poi ripreso dai
pionieri del Movimento Moderno nel XX secolo.