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La teoria

degli errori
TEORIA
1 Errori nelle misure
indirette: funzioni lineari

2 Errore medio unitario


ed errore relativo

3 Errori nelle misure


indirette: funzioni
non lineari

4 Errori nella misura


della distanza ad angolo
parallattico costante

5 Errori nella
trasformazione delle
coordinate da polari
a cartesiane

6 Errori nella riduzione


al centro di stazione

7 Errori nella livellazione


ecclimetrica

8 Errori nella livellazione


geometrica dal mezzo

9 Errori nella livellazione


composta

RIASSUMENDO

AUTOVALUTAZIONE

Nell’ambito dei rilievi topografici vengono eseguite misure di vario genere, con diversi
strumenti e con l’impiego di differenti tecniche. Tuttavia esse sono accomunate
dalla presenza di errori che devono essere controllati e valutati.
LA TEORIA DEGLI ERRORI

FA Q 1. Errori nelle misure indirette:


 A cosa servono le diverse funzioni lineari
formule di propagazione
degli errori?
Consideriamo una grandezza L espressa mediante una funzione lineare
Consentono di determinare gli che leghi fra di loro più grandezze indipendenti misurate direttamente.
errori medi di grandezze che sia-
no funzioni lineari o funzioni Esempio di una grandezza di questo tipo è il perimetro di un poligono ottenuto
non lineari di altre grandezze come somma dei lati misurati direttamente. La grandezza L, in questo caso, viene
che siano state misurate diretta-
espressa mediante un’equazione lineare del tipo:
mente.
L  aX  bY  cZ  …  l (1)

nella quale X, Y, Z, ... sono le grandezze misurate più volte direttamente, mentre
a, b, c, ..., l sono delle costanti. Se indichiamo con mX, mY, mZ, ... gli errori medi
delle grandezze X, Y, Z, ..., si potrebbe dimostrare che l’errore medio della gran-
dezza L è dato da:

mL   
a2 2mX
 b22
mY  cmZ 
2 2
 ... (2)

La (2) prende il nome di formula di propagazione degli errori per funzioni


lineari. Nel caso in cui si ha a  b  c  ...  1, come, per esempio, nel caso del
perimetro di un poligono, la (2) diventa:

mL   
 mX 
2
2mY 
2mZ 
... (3)

Se, poi, la grandezza L è funzione di n grandezze le cui misure sono affette tutte
dallo stesso errore, per cui è mX  mY  mZ  ...  m, quadrando la (3) si ottiene:

2mL  n2m

da cui si ricava:

mL   m n
 (4)

APPLICAZIONI
Problema 1 Di un appezzamento di forma rettangolare sono stati misurati la base B
e l’altezza H. Determinare l’errore medio del perimetro dell’appezzamento. Siano
B  70,32 m H  48,15 m
gli elementi misurati e
b  0,03 m h  0,01 m
i relativi errori medi.

Soluzione
Il valore del perimetro si calcola con la (1):
p  2B  2H  2  70,32  2  48,15  236,94 m
L’errore medio di p si calcola con la (2):

p   
22 2b 
 22 2h   
4  0,0
32  4
 0,012  0,063 m
Il valore più probabile del perimetro sarà quindi espresso da:
p  236,94  0,063 m

Problema 2 Lungo l’allineamento AC si è fissato un punto B e si sono direttamente


misurate più volte le distanze parziali AB e BC. Determinare il più probabile valore del-

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la distanza AC e il suo errore medio. Nelle tabelle che seguono sono riportati i diversi
valori delle misure e gli scarti dal valore medio:

vi (cm) vi (cm)
i AB (m) vi2 (cm2) i BC (m) vi2 (cm2)
+ – + –
1 75,48 0,7 0,49 1 102,64 2,1 4,41
2 75,52 3,3 10,89 2 102,71 9,1 82,81
3 75,54 5,3 28,09 3 102,59 2,9 8,41
4 75,47 1,7 2,89 4 102,60 1,9 3,61
5 75,46 2,7 7,29 5 102,57 4,9 24,01
6 75,44 4,7 22,09 6 102,62 0,1 0,01
7 75,50 1,3 1,69 7 102,60 1,9 3,61
∑ 528,41 9,9 9,8 73,43 ∑ 718,33 11,3 11,60 126,87

ABm  528,41/ 7  75,487 m BCm  718,33/ 7  102,619 m

Soluzione
Il più probabile valore di AC si calcola con la (1) in cui si ha a  b  ...  1 ed l  0:
ACm  75,487  102,619  178,106 m
Gli errori medi di ABm e di BCm si calcolano con la (8) dell’unità D3 (volume 1):
ABm   73,43
/ 7  6  1,32 cm
BCm   126,87
/ 7  6  1,74 cm
Il più probabile valore dell’errore medio di ACm si calcola con la (3):
ACm   
1,322 
 1,742  2,18 cm
La distanza AC quindi ha elevate probabilità di essere compresa nel seguente intervallo
di valori:
AC  178,106  0,0218 m

2. Errore medio unitario ed errore relativo


Se misuriamo una grandezza L possiamo sempre immaginarla come somma di un
numero L di unità di misura misurate separatamente: la grandezza è allora una
funzione lineare dell’unità di misura.
Si definisce errore medio unitario l’errore medio dell’unità di misura.
Se indichiamo l’errore medio unitario con u, l’errore medio di L per la (4) è dato da:

mL   
u2  
u  ...   
2
Lu2 (5)
Dalla precedente si può agevolmente ricavare l’espressione dell’errore medio unitario:

mL
u   (6)
L
FA Q
Si definisce errore relativo il rapporto tra l’errore medio e la grandezza mi-
surata.  Cosa esprime l’errore
relativo di una grandezza
Se indichiamo l’errore relativo con r, si ha: misurata?
È l’errore medio della grandez-
mL za riferito alla sua unità di mi-
r   (7)
L sura.

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APPLICAZIONE
Problema La distanza tra due punti A e B è stata misurata 10 volte a mezzo di un na-
stro d’acciaio lungo 20 m, ottenendo i risultati riportati nella tabella seguente. Calcola-
re l’errore medio unitario e l’errore relativo.

vi (cm)
i AB (m) vi2 (cm2)
+ –
1 135,755 0,5 0,25
2 135,765 1,5 2,25
3 135,705 4,5 20,25
4 135,790 4,0 16,00
5 135,770 2,0 4,00
6 135,785 3,5 12,25
7 135,745 0,5 0,25
8 135,730 2,0 4,00
9 135,735 1,5 2,25
10 135,720 3,0 9,00
∑ 1357,500 11,5 11,5 70,50

Lm  1357,500/10  135,75 m

Soluzione
L’errore medio di una qualunque misura presa a caso, per la (6) dell’unità D3 (volume
1) risulta:
  70,5/
9   2,8 cm
mentre l’errore medio dell’unità di misura (un metro), per la (6) sarà:
2,8
u    0,24 cm
135,75

L’errore relativo, per la (7), è dato da:
0,028 2
r    0,000206    2  104
135,75 10 000

3. Errori nelle misure indirette:


funzioni non lineari
Molte grandezze che vengono determinate in Topografia sono funzioni non
lineari di altre grandezze misurate direttamente.

Per fare un esempio, l’area di un triangolo data dall’espressione S  bh /2 è una


funzione di questo tipo; infatti, se proiettiamo su un sistema di assi le variabili b e
h che forniscono il valore costante 2S, non otteniamo una retta ma un’iperbole
equilatera, come sappiamo dalla Geometria.
Supponiamo allora che una generica grandezza Z sia esprimibile mediante
una funzione non lineare che lega tra loro più grandezze X, Y, ... indipendenti e
misurabili direttamente:

Z  f (X, Y, ...) (8)

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

Se indichiamo con gli X, Y, ... gli errori medi commessi nella misura di X, Y, ... e
con ∂f / ∂X, ∂f / ∂Y, ... le derivate parziali della funzione f rispetto alle grandezze
misurate, si potrebbe dimostrare che l’errore medio della grandezza Z è dato da:


 
∂f
 
  ∂f
2 2
Z    X2   Y2  ... (9)
∂X ∂Y

La (9) prende il nome di formula di propagazione degli errori per funzioni non lineari.
Nei paragrafi successivi si applicheranno i concetti esposti in questo paragrafo,
sia per calcolare il valore più probabile dell’errore commesso nelle varie opera-
zioni topografiche, che per confrontare diversi metodi di misurazione in relazio-
ne alla loro diversa precisione.

APPLICAZIONI
Problema 1 Determinare l’errore medio del lato c di un triangolo di cui siano stati mi-
surati gli elementi a, ,
e dei quali si conoscono i relativi errori medi (FIGURA 1). Gli
elementi misurati sono:
a  64,36 m  53°27′
 72°14′
e i rispettivi errori medi valgono:
a  0,04 m   2′ 
 1′20″

Soluzione
Il valore di c si calcola mediante il teorema dei seni:
a sen
64,36 sen 72°14′
c      76,29 m
sen sen 53°27′
L’errore medio di c si calcola mediante la (9):


∂c
 
  
 
∂c ∂c
2 2 2
c    2a   2
  2
∂a ∂

Calcoliamo le derivate parziali:


∂c sen
c
    
∂a sen a

∂c a cos
c
     cos
 c cotg


sen sen

∂c a sen
cos a sen
cos
        c cotg
∂ sen2 sen sen

Sostituendo:


 
c 2
c    2a  c2 cotg2 (
)2
 c2 cotg2 ( )2 
a


 
a 2
 c   cotg2 (
)2
 cotg2 ( )2 
a


 
 
0,04 2 80″ 2 120″ 2
 76,29   cotg2 72°14′   cotg2 53°27′  
64,36 206 265 206 265
 0,058 m
La misura più probabile del lato c è compresa pertanto nell’intervallo:
c  76,29  0,058 m

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FIGURA 1 Triangolo relativo


ai problemi 1 e 2. C

a b

β α
B A
c

Problema 2 Determinare l’errore medio del lato c del triangolo di FIGURA 1 di cui
siano stati misurati direttamente e più volte il lato a e gli angoli e
. I risultati delle
misurazioni e gli scarti dal loro valore medio sono riportati nelle seguenti tabelle:

vi (cm)
i ai (m) vi2 (cm2)
+ –
1 85,48 2,4 5,79
2 85,55 4,6 21,16
3 85,51 0,6 0,36
4 85,48 2,4 5,76
5 85,50 0,4 0,16
∑ 427,52 5,2 5,2 33,20

am  427,52/5  85,504 m

vi vi
i i vi2 i i vi2
+ – + –
1 62°13′20″ 3″ 9″ 1 77°05′32″ 1,5″ 2,25″
2 62°13′25″ 2″ 4″ 2 77°05′30″ 0,5″ 0,25″
3 62°13′28″ 5″ 25″ 3 77°05′35″ 4,5″ 20,25″
4 62°13′20″ 3″ 9″ 4 77°05′27″ 3,5″ 12,25″
5 62°13′24″ 1″ 1″ 5 77°05′29″ 1,5″ 2,25″
6 62°13′22″ 1″ 1″ 6 77°05′30″ 0,5″ 0,25″
∑ 372°78′139″ 8″ 7″ 49″ ∑ 462°30′183″ 6″ 6″ 37,50″

m  372°78′139″/ 6  62°13′23″
m  462°30′183″/6  77°05′30,5″

Soluzione
Il valore più conveniente del lato c si calcola applicando il teorema dei seni e sostituen-
do alle grandezze misurate i rispettivi valori medi:
am sen
m 85,504 sen 77°05′30,5″
c      94,198 m
sen m sen 62°13′23″
Calcoliamo gli errori medi delle grandezze misurate:


   
∑v 2
33,20
i
ma     1,3 cm  0,013 m
n (n  1) 54

m   
49″
  1,28″
65
m
  
37,5″
  1,12″
65

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Le derivate parziali di c rispetto ad a, e


sono le stesse che abbiamo calcolato nel-
l’esempio 1. L’errore medio del lato c si ottiene applicando la (9), per cui, dopo aver so-
stituito le derivate parziali con le relative espressioni precedentemente calcolate e aver
raccolto il termine c2, portandolo poi fuori dal segno di radice, si ha:

mc 94,198  



0,013 2
 
 
1,12″ 2 1,28″ 2
 cotg2 77°05′30,5″  cotg2 62°13′23″  
85,504 206 265 206 265
 0,014 m
La misura più probabile del lato c è compresa nell’intervallo:
c  94,198  0,014 m

4. Errori nella misura della distanza


ad angolo parallattico costante
n Errore medio
Consideriamo la nota espressione della distanza:

D  K  S  sen2

Poiché D è una funzione non lineare delle grandezze K, S e , e considerando


k  0 in quanto K è una costante strumentale, per la (9) l’errore medio della
distanza è dato dall’espressione:


∂D
  ∂D
2 2
D   2S   2 (10)
∂S ∂

Nella (10) S e  sono gli errori medi commessi, rispettivamente, nella lettura
alla stadia e nella misura dell’angolo zenitale.

n Errori nella lettura alla stadia


Se consideriamo   0, la (10) diventa:

  
∂D ∂D
2
D   2S    S (11)
∂S ∂S

La derivata parziale della distanza D rispetto alla grandezza S vale:

∂D
  K sen2
∂S
per cui la (11) si può scrivere:

D  K sen2  S (12)

L’intervallo di stadia S è dato, come sappiamo, dalla differenza tra le letture al


filo inferiore e superiore del reticolo:

S  linf  lsup

per cui, se indichiamo con   inf  sup l’errore medio commesso in ogni lettu-
ra ai fili distanziometrici, per la (4) si ha:

S   2


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che, sostituita nella (12), consente di scrivere:


FA Q
 Perché l’impiego della D  K sen2   2
 (13)
lastra pian-parallela riduce
notevolmente l’errore nella La (13) permette di calcolare l’errore medio nella distanza D dovuto all’errore
distanza determinata ad medio commesso nelle letture alla stadia necessarie per determinare S.
angolo parallattico costante?
Perché la sua precisione è in- L’errore , commesso in ogni lettura ai fili del reticolo, dipende dal metodo
fluenzata per lo più dagli errori di lettura, dalle caratteristiche del cannocchiale e dalla distanza tra lo stru-
commessi nella lettura alla sta- mento e la stadia.
dia, che possono essere ridotti
applicando la lastra al cannoc- Per D  100 m il valore di  è compreso tra 0,2 mm e 1 mm, a seconda che la
chiale. lettura sia eseguita a coincidenza mediante le lastre pian-parallele, oppure di-
rettamente a stima. Per D  100 m, K  100,  100c, applicando la (13) con
  1 mm, si ha:

D  100  1  2
  14,1 cm

mentre con   0,2 mm si ha:

D  100  0,2  2
  2,8 cm

Quindi, a causa degli errori commessi nelle letture ai fili distanziometrici, l’errore
medio in una distanza di 100 metri è di circa 14 cm se le misurazioni sono esegui-
te con i comuni distanziometri a stima, di circa 3 cm se vengono impiegate le la-
stre pian-parallele.

n Errori nella misura dell’angolo zenitale


Se consideriamo S  0, la (10) diventa:


∂D ∂D
2
D   2    (14)
∂ ∂
La derivata parziale della distanza D rispetto alla grandezza vale:

∂D
  2 KS sen  cos

e la (14) diventa:

D  2 KS sen  cos  

cioè, moltiplicando numeratore e denominatore per sen , si ha:

cos
D  2 KS sen2    2 D cotg   (15)
sen

La (15) permette di calcolare l’errore medio nella distanza D dovuto all’errore


medio commesso nella misura dell’angolo zenitale .
Se l’angolo zenitale viene misurato con l’errore medio   0c,01, facendo variare
l’angolo si ottengono i seguenti valori di D relativi alla distanza D  100 m:

 70c 75c 80c 85c 90c 95c


D (cm) 1,6 1,3 1,02 0,75 0,50 0,25

Dalla tabella si evince che gli errori permangono molto piccoli anche in corri-
spondenza di elevati valori nella inclinazione dell’asse di collimazione; quindi la

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precisione della distanza è influenzata solo marginalmente dalla misura dell’an-


golo zenitale. Pertanto nella misura della distanza ad angolo parallattico costante
è lecito effettuare le misure angolari con una certa approssimazione utilizzando,
per esempio, il tacheometro.

n Errore complessivo
Oltre che dagli errori commessi nelle letture alla stadia, nella prima unità di que-
sto modulo abbiamo visto che la misura ad angolo parallattico costante è sensi-
bilmente influenzata anche da quelli dovuti alla imperfetta verticalità della sta-
dia, alla parallasse e alla rifrazione. In definitiva, nella misura della distanza
D  100 m si possono commettere i seguenti errori medi in relazione alla stru-
mentazione impiegata:
• 25 30 cm con gli ordinari tacheometri e la stadia verticalizzata con l’ausilio
della livella sferica;
• 8 10 cm con la lastra pian-parallela, la stadia di invar verticalizzata con la livella
e la misura degli angoli eseguita con l’approssimazione di alcuni secondi; in que-
sto caso l’errore nella distanza è determinato solamente dall’errore di verticalità
della stadia e da quello commesso nelle letture ai fili distanziometrici.

5. Errori nella trasformazione


delle coordinate da polari a cartesiane
Quando le origini O del sistema polare e di quello cartesiano coincidono, per cal-
colare le coordinate cartesiane di un punto A, misurate le coordinate polari (d,
), si applicano le formule:

xA  d sen (16)
yA  d cos (17)

Gli errori medi dell’ascissa e dell’ordinata sono dati dalle espressioni:


∂xA
 
 
 ∂xA
2 2
x    d2   2 (18)
∂d ∂


∂yA
 
 
 ∂yA
2 2
y    d2   2 (19)
∂d ∂

nelle quali d e  sono gli errori medi commessi nelle misure di d e . Le deriva-
te parziali delle (16) e (17) rispetto a d e valgono:

∂xA ∂xA ∂yA ∂yA


  sen   d  cos  yA   cos   d sen  xA
∂d ∂ ∂d ∂
quindi, sostituendole nelle (18) e (19), si ottiene:

x   
sen2 
 2d 
y2A  2 (20)

y   
cos2 
 2d 
x2A  2 (21)

Le (20) e (21) consentono di calcolare gli errori medi delle coordinate cartesiane
in funzione degli errori medi commessi nella misura delle coordinate polari.

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6. Errori nella riduzione


al centro di stazione
La correzione  da apportare alla lettura eseguita in una stazione fuori centro è
data dalla nota formula:

e sen V
rad    (22)
D

Poiché  è una funzione non lineare delle grandezze e, V e D, l’errore medio


della correzione è dato dall’espressione:


 
 
∂
 
 ∂ ∂
2 2 2
    2e   V2   D
2
(23)
∂e ∂V ∂D

in cui e, V e D sono gli errori medi commessi nella misura delle grandezze e, V e
D. Le derivate parziali di  rispetto alle grandezze e, V e D valgono rispettivamente:

∂ sen V ∂ e cos V ∂ e sen V


        
∂e D ∂V D ∂D D2

Sostituendo nella (23), si ha:


 
  
sen V  e e cos V  V e sen V  D
2 2 2
          (24)
D D D2

in cui V e  sono espresse in radianti.


La (24) consente di calcolare l’errore medio della correzione dovuto agli
errori medi commessi nella misura di e, V e D.
Se, per esempio, le grandezze misurate assumono i valori: D  5000 m;
D  50 m; e  3,00 m; e  0,01 m; V  45°; V  10′  60″/ 206 265  0r,002909,
applicando la (24), si ottiene:


 
 
0,01
 3  0,002909 3  50
2 2 2
         
2  5000 2  5000 2  50002
 4rad,64  106  0″,96  1″

Possiamo osservare che per ottenere la correzione  con l’errore medio di


1″ occorrerà misurare l’eccentricità e con la precisione dell’ordine del cen-
timetro, mentre le altre due grandezze possono essere misurate con ap-
prossimazioni molto elevate, e quindi anche per via grafica o con collima-
zioni approssimative.

7. Errori nella livellazione ecclimetrica


n Errore medio
Nel determinare la precisione del dislivello tra due punti calcolato con la livellazione
ecclimetrica, si trascura l’influenza degli errori commessi nella misura dell’altezza
strumentale h e nella lettura l alla stadia; in pratica queste misure, effettuate senza
particolari accorgimenti, sono affette da un errore di 1 3 mm e quindi notevol-

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

mente inferiore all’approssimazione conseguita con questo tipo di livellazioni. Se, al-
FA Q
lora, nella (11) dell’unità precedente poniamo h  l  0, si ottiene:
 Perché nella livellazione
  D cotg (25) ecclimetrica è importante
curare la precisione
Poiché  è una funzione non lineare delle grandezze D e , l’errore medio del della distanza?
dislivello è dato dall’espressione: Perché l’errore complessivo del
dislivello è determinato esclusi-


 
 

∂ 2
∂ 2 vamente dall’errore commesso
    D
2
   2 (26) nella misura della distanza.
∂D ∂
in cui D e  sono gli errori medi commessi nella misura, rispettivamente, di D e
. Le derivate parziali della (25) rispetto a D e valgono:

∂ ∂ D
  cotg   
D ∂ sen2
Sostituendo le precedenti nella (26), si ottiene:

cotg
    
2
D
   2 2
D 2
(27)
sen 4

La (27) consente di calcolare l’errore medio del dislivello, determinato con la li-
vellazione ecclimetrica, dovuto agli errori medi commessi nella misura di D e .

n Errori con l’impiego del teodolite


Se, per esempio, si esegue una livellazione ecclimetrica con un teodolite con le se-
guenti approssimazioni:

D  5  104  D (5 cm / 100 m, distanza misurata ad angolo parallattico varia-


bile e mira verticale)
  0c,0005

si ottengono, per D  100 m, i seguenti errori del dislivello in corrispondenza dei


diversi valori dell’angolo zenitale:

 60c 70c 80c 90c


(cotg )  D (cm) 3,63 2,55 1,62 0,80
(D/ sen2 )   (cm) 0,12 0,10 0,09 0,08
 (cm) 3,63 2,55 1,62 0,80

L’errore complessivo è influenzato unicamente da quello commesso nella misura


della distanza a causa della elevata precisione con la quale vengono misurati gli
angoli impiegando il teodolite.
Nella tabella si evidenzia che l’errore sul dislivello, per D  100 m, si mantiene
sull’ordine del centimetro solamente quando si opera su un terreno pianeggiante
(  90g 100g). Quando si opera fra punti posti in terreno mediamente acciden-
tato (  70g 80g), caso più frequente nella topografia operativa in collina, l’er-
rore complessivo si mantiene nell’ordine di 1,5 3 cm.

n Errori con l’impiego del tacheometro


Se, per esempio, si esegue una livellazione ecclimetrica con un tacheometro con le
seguenti approssimazioni:

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

D  15  104  D (15 cm / 100 m, distanza misurata ad angolo parallattico co-


stante e stadia verticale)
  0c,0100
applicando la (27), al variare dell’angolo zenitale si ottengono i seguenti errori
del dislivello fra due punti posti alla distanza D  100 m:

 60c 70c 80c 90c


cotg  D (cm) 11,00 7,64 4,87 2,38
D/ sen   (cm)
2
2,40 1,98 1,74 1,61
 (cm) 11,26 7,89 5,17 2,87

Come si vede dalla tabella, operando su un terreno mediamente accidentato la


precisione del dislivello è molto scarsa, in quanto si commettono errori dell’ordi-
ne di 5 10 cm.

Le livellazioni ecclimetriche trovano applicazione quando il dislivello può


essere determinato con una precisione non molto elevata, come, per esem-
pio, nei rilievi a scopo cartografico e nella rappresentazione del terreno con
piani quotati.

8. Errori nella livellazione geometrica


dal mezzo
Nell’unità precedente abbiamo visto che nella livellazione geometrica dal mezzo il
dislivello tra due punti A e B è dato dalla differenza tra la controbattuta e la battuta:
AB  lA  lB (28)
Le principali cause d’errore nella determinazione del dislivello mediante questo
procedimento operativo sono dovute alla lettura alla stadia e al centramento del-
la livella.

n Errore di lettura alla stadia


L’errore 1 che si commette leggendo con un cannocchiale a una stadia posta a
una certa distanza D, possiamo ritenerlo coincidente con la minima grandezza ni-
tidamente visibile alla stessa distanza. Se il cannocchiale è provvisto di un certo
numero I di ingrandimenti si ha:

D″
1   
I  206 265
dove ″ è l’angolo minimo di visibilità a occhio nudo (grandezza apparente).
Poiché il dislivello espresso dalla (28) è una funzione lineare sia della controbat-
tuta lA che della battuta lB, entrambe affette dello stesso errore 1, per la (4) si ha:

D″
1   1  2
   2   (29)
I  206 265

La (29) consente di calcolare l’errore medio del dislivello dovuto agli errori medi
commessi nelle letture alla stadia.
Supponiamo di dover determinare il dislivello tra due punti distanti reci-
procamente 100 m, in modo che la lunghezza della controbattuta e della battuta
sia D  50 m; poniamo ″  80″. Se operiamo con un livello di media precisio-

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

ne provvisto di un cannocchiale con I  24 ingrandimenti, applicando la (29), si


FA Q
ottiene:
 Perché nelle livellazioni di
1  1,14 mm alta precisione è opportuno
utilizzare stadie in invar?
Se utilizziamo un livello di precisione provvisto di un cannocchiale con I  32 in-
grandimenti, si ottiene: Perché la precisione del disli-
vello è influenzata quasi esclu-
1  0,86 mm sivamente dagli errori di lettura
alla stadia, che vengono ridotti
Per le livellazioni effettuate con livelli di grande precisione, l’errore di lettura impiegando stadie in invar.
viene sensibilmente ridotto ricorrendo alla lamina pian-parallela; in questo caso
si può avere:
1  0,1 mm

n Errore di centramento della livella


Prima di ogni lettura alla stadia la bolla della livella viene centrata mediante la
vite di elevazione; l’errore residuo di centramento è direttamente proporzio-
nale alla radice quadrata della sensibilità s ″ della livella ed è dato dalle espres-
sioni:

″  0,15 s″
 per livelle a graduazione
″  0,06 s″
 per livelle a coincidenza

Per una singola battuta di lunghezza D l’errore ″ causa l’errore di lettura alla
stadia:

″D
2  
206 265

Per le stesse considerazioni espresse nel paragrafo precedente, applicando la (4),


si ha:

″D
2   2  2
   2   (30)
206 265

La (30) consente di calcolare l’errore medio del dislivello dovuto agli errori
medi residui commessi nei centramenti della livella.
In una livellazione geometrica dal mezzo fra due punti distanti reciprocamen-
te 100 m, la lunghezza della battuta e della controbattuta vale D  50 m. Se ope-
riamo con un livello di media precisione la cui livella a graduazione ha la sensibi-
lità s″  50″, applicando le precedenti si ottiene:
″  1″,06 2  0,36 mm
Utilizzando un livello di precisione oppure un livello di grande precisione provvi-
sti di livella a coincidenza con sensibilità s″  5″, si ottengono i seguenti valori:
″  0″,13 2  0,05 mm

n Errore complessivo
L’errore medio totale del dislivello, nella livellazione geometrica dal mezzo, per
l’accidentalità degli errori considerati in precedenza, viene calcolato con
l’espressione:

   
21 
22

Nella determinazione, per esempio, del dislivello tra due punti distanti reciproca-

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

mente 100 m (D  50 m, lunghezza della battuta), si ottengono i seguenti errori


FA Q
medi totali, calcolati con gli errori ricavati nei due paragrafi precedenti:
 Che relazione lega l’errore
totale di una livellazione • con un livello di media precisione:     
1,142 
0,362  1,20 mm
composta con quelli
sui dislivelli dei vari tratti? • con un livello di precisione:    
0,862 
0,052  0,86 mm
L’errore sul dislivello totale è una
funzione lineare degli errori • con un livello di alta precisione:    
0,102 
0,052  0,11 mm
commessi sui dislivelli dei tratti
che compongono la linea di li- Nelle livellazioni di precisione e di alta precisione l’errore medio totale è in-
vellazione. fluenzato esclusivamente, come risulta dai suddetti valori, dall’errore com-
messo nella lettura alla stadia; pertanto, la lettura alla stadia deve essere ef-
fettuata con la massima cura.

In questo tipo di livellazioni è opportuno adottare i seguenti accorgimenti tecnici:


• utilizzare una stadia con nastro in invar a doppia graduazione;
• assicurare la verticalità e la stabilità della stadia mediante appositi bastoni te-
lescopici;
• appoggiare la stadia su apposite piastre metalliche che ne assicurino la rota-
zione senza che affondi sul terreno.

9. Errori nella livellazione composta


Per determinare il dislivello tra due punti A e B con la livellazione geometrica
composta, si divide la linea di livellazione di lunghezza L in n  L /2D tratti, in
cui D rappresenta la lunghezza della battuta; quindi si determina, mediante li-
vellazioni geometriche dal mezzo, il dislivello relativo agli estremi di ogni tratto.
Poiché il dislivello tra i punti A e B è dato dalla somma dei dislivelli determina-
ti per ogni tratto, se indichiamo con i l’errore medio del generico dislivello, per
la (3) si ha:

AB   
21 
22 
...  
2
n (31)

La (31) consente di calcolare l’errore medio del dislivello totale dovuto agli erro-
ri medi commessi in ogni singolo dislivello.
Se gli errori medi i in ogni dislivello sono uguali tra loro, si ha:

1  2  ...  n  

e la (31) diventa:

AB    n
 (32)

Se consideriamo L  1 km, la precedente relazione consente di determinare l’er-


rore medio chilometrico K. Effettuando, per esempio, delle battute di lunghezza
D  50 m si ha n  1000 / 2  50  10, e quindi:

K     10


Con i valori determinati al paragrafo precedente, si ottengono, per esempio, i se-


guenti errori medi chilometrici:

• livellazione di media precisione: K  1,20 10


  3,80 mm

• livellazione di precisione: K  0,86 10


  2,72 mm

• livellazione di alta precisione: K  0,11 10


  0,35 mm

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

Riassumendo
Errori nelle misure indirette funzioni lineari: sia L Errori nella distanza ad angolo parallattico costan-
una grandezza calcolata con l’equazione lineare te: sono gli errori commessi nella distanza calcolata con
l’espressione D  KS sen2 . Indichiamo con  l’errore
L  aX  bY  cZ  …  l
medio commesso in ogni lettura fatta ai fili distanziometri-
in cui X, Y, Z, ... sono altre grandezze misurate diretta- ci per ricavare S e con  l’errore medio commesso nella
mente e a, b, c, ..., l sono delle costanti. Se indichiamo con lettura dell’angolo zenitale . L’errore D1 dovuto alle let-
mX, mY, mZ, ... gli errori medi commessi nelle misure di ture alla stadia e l’errore D2 dovuto alla misura dell’an-
X, Y, Z, ..., l’errore medio commesso in L viene calcolato golo sono dati da:
con la formula di propagazione degli errori per funzioni
lineari: D1  K sen2   2


mL   
a 2 2mX
 b 22
mY  c mZ 
2 2
 ... D2  2 D cotg  

• Nel caso in cui si ha: • L’errore D2 è molto piccolo e quindi trascurabile an-
che in corrispondenza di elevati valori di . L’errore
a  b  c  ...  1 preponderante D1 può essere ridotto notevolmente
come, per esempio, nel caso del perimetro di un poli- leggendo alla stadia con la lastra pian-parallela anziché
gono, la formula di propagazione diventa: a stima.
• La precisione della distanza D misurata con il metodo
mL   
2mX 
2mY 
2mZ 
... ad angolo parallattico costante è influenzata anche
dall’errore di verticalità della stadia, dalla parallasse e
• Se le grandezze misurate X, Y, Z, ... sono n e tutte affet- dalla rifrazione.
te dallo stesso errore, per cui si ha:
mX  mY  mZ  ...  m Errori nella trasformazione delle coordinate da po-
la formula di propagazione assume la forma: lari a cartesiane: sono gli errori commessi nelle coordi-
nate cartesiane di un punto A calcolate con le espressioni
mL   m n
 xA  d sen e yA  d cos , in cui d e sono le coordinate
polari misurate di A. Se d e  sono gli errori medi com-
messi nelle misure di d e di , gli errori medi in x e in y
Errore medio unitario: è l’errore medio dell’unità di mi- sono dati, rispettivamente, da:
sura di una grandezza. Indicando con mL l’errore medio
della grandezza L, l’errore medio unitario u è dato dal x   
sen2 
 2d 
y2A  2
rapporto:
y   
cos2 
 2d 
x2A  2
mL
u  
L
Errori nella riduzione al centro di stazione: sono
Errore relativo: è il rapporto tra l’errore medio mL di gli errori che vengono commessi nella correzione
una grandezza e il suo valore L: e sen V
rad   
mL D
r  
L da apportare a una misura angolare eseguita in una sta-
zione fuori centro. Se e, V e D sono gli errori medi
Errori nelle misure indirette funzioni non lineari: commessi nella misura delle grandezze e, V e D, l’errore
sia Z una grandezza calcolata con la funzione non lineare medio della correzione  è dato da:
Z  f (X, Y, …) in cui X, Y, ... sono altre grandezze misu-
rate direttamente. Se indichiamo con X, Y, ... gli errori

 
 
  
sen V  e e cos V  V e sen V  D
2 2 2
medi commessi nelle misure di X, Y, ... l’errore medio       
commesso in Z viene calcolato con la formula di propaga- D D D2
zione degli errori per funzioni non lineari:
• Per ottenere la precisione di 1″ nella correzione  oc-
corre misurare l’eccentricità e con l’approssimazione di

 
∂f
  
∂f
2 2
Z    2X   2Y  ... 1 cm, mentre V e D possono essere misurati grafica-
∂X ∂Y mente o con collimazioni approssimative.

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

Errori nella livellazione ecclimetrica: sono gli errori D ″


2   2  
che si commettono determinando il dislivello  tra due 206 265
punti con una livellazione ecclimetrica in modo da poter
applicare la formula: • L’errore medio totale  che si commette nel dislivello
 è dato dall’espressione:
  D cotg  h  l
   
2

1  
2
2
Trascurando gli errori commessi nella misura dell’altezza
strumentale h e nella lettura alla stadia l, indicando con D • I livelli di media precisione sono provvisti, generalmen-
e  gli errori medi commessi nella misura, rispettivamen- te, di un cannocchiale con I  24 ingrandimenti e di
te, della distanza D e dell’angolo zenitale , l’errore medio una livella torica con ″  1″. Con questi valori, per
 sul dislivello  è dato da: una distanza D  100 m, si ottiene un dislivello con
l’errore medio totale:

cotg
    
2
D   1,20 mm.
   2 2
D  2

sen 4
• I livelli di alta precisione sono provvisti, generalmente,
di un cannocchiale con I  32 ingrandimenti e di una
• Se si usa un teodolite, l’errore  sul dislivello è dovuto livella a coincidenza di immagini con ″  0″,13. Con
in pratica solo a quello commesso sulla distanza D; er- questi valori, utilizzando una lastra pian-parallela che
rore  che è comunque elevato, essendo dell’ordine di riduce sensibilmente gli errori di lettura alla stadia, per
1 cm / 100 m, anche se la distanza D è misurata con una distanza D  100 m si ottiene un dislivello con
buona precisione. l’errore medio totale:
• Se si usa un tacheometro, l’errore  risente anche del-
l’imprecisione nella misura di e quindi assume valori   0,10 mm.
più elevati dei precedenti, circa 5 cm/100 m.
• Le livellazioni ecclimetriche, a causa della loro scarsa • Nelle livellazioni geometriche dal mezzo, che sono le
precisione, vengono utilizzate per rilievi particolari più precise e le più usate nella pratica operativa, è op-
quali sono, per esempio, quelli a scopo cartografico. portuno utilizzare stadie in invar, curare la verticalità
della stadia con aste telescopiche e appoggiare la stadia
su apposite piastre metalliche in modo che non affondi
Errori nella livellazione geometrica dal mezzo: sono sul terreno durante la rotazione.
gli errori che si commettono determinando il dislivello 
tra due punti A e B distanti fra loro D con una livella- Errori nella livellazione composta: sono gli errori che
zione geometrica dal mezzo così da poter applicare la si commettono lungo una linea di livellazione di lunghez-
formula: za L divisa in n tratti di lunghezza D, per ognuno dei qua-
li si esegue una livellazione geometrica dal mezzo. Il disli-
AB  lA  lB vello AB tra gli estremi A e B della linea è dato dalla
somma dei dislivelli i relativi a ogni tratto; quindi, indi-
Gli errori che influenzano il dislivello sono 1 dovuto cando AB l’errore medio del dislivello totale e con i
alla lettura alla stadia e 2 dovuto al centramento della li- gli errori medi commessi nei dislivelli di ogni tratto, si ha:
vella. Indicando con I gli ingrandimenti del cannocchiale
del livello, con ″  80″ l’angolo di minima visibilità a oc- AB   
21 
22 
... 
2
n
chio nudo (limite di visibilità), con ″ l’errore residuo di
centramento della bolla della livella, si ha: • Se gli errori medi i in ogni dislivello sono uguali tra
loro, si ha 1  2  ...  n   e quindi l’errore
medio totale è dato da:
D″
1   2  
I  206 265 AB    n


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LA TEORIA DEGLI ERRORI

AUTOVALUTAZIONE
Autovalutazione
A. Verifica delle conoscenze QUESITI A RISPOSTA SINGOLA

QUESITI VERO/FALSO 13 Scrivere tre grandezze che siano funzioni lineari di al-
tre grandezze misurate direttamente.
V F
1 L’area di un rettangolo è una funzione 14 Scrivere tre grandezze che siano funzioni non lineari
lineare della base e dell’altezza ■ ■ di altre grandezze misurate direttamente.

15 Che cos’è l’errore relativo di una grandezza?


2 Se nel misurare i lati di un quadrilatero
si commette in ciascuno lo stesso errore , 16 Sia G  aX  bY  c; qual è la formula di propaga-
quello commesso nel perimetro è dato
zione degli errori per la grandezza G?
da 4  ■ ■
17 Sia G  f (X,Y); qual è la formula di propagazione de-
3 L’errore medio unitario di una grandezza gli errori per la grandezza G?
è l’errore medio dell’unità di misura ■ ■
18 Perché è superfluo impiegare un teodolite per deter-
4 Nel passaggio dalle coordinate polari minare una distanza D con il metodo ad angolo paral-
a quelle cartesiane l’ascissa è una funzione lattico costante?
lineare delle coordinate polari misurate ■ ■
19 Effettuando una livellazione ecclimetrica con un teo-
5 Il volume di un parallelepipedo è dolite, quali grandezze influiscono sulla precisione del
una funzione non lineare dei tre spigoli ■ ■ dislivello ?

20 Perché nella livellazione geometrica dal mezzo l’erro-


6 L’intervallo di stadia S è una funzione
re del dislivello è influenzato esclusivamente da quello
non lineare delle letture ai fili estremi
commesso nelle letture alla stadia?
del reticolo ■ ■
21 Elenca gli accorgimenti da adottare nelle livellazioni
7 La precisione della misura della distanza geometriche dal mezzo di alta precisione.
D  KS sen2 è influenzata soprattutto
dagli errori commessi nelle letture 22 Come si determina l’errore medio chilometrico di una
alla stadia ■ ■ livellazione geometrica dal mezzo composta?

8 In una stazione fuori centro, la precisione


della correzione  dipende da quella QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA
dell’eccentricità e ■ ■
23 Se una grandezza G è funzione lineare di n grandezze
9 Le precisioni dell’altezza strumentale tutte affette dallo stesso errore m, l’errore della gran-
e della lettura alla stadia influenzano dezza G è dato da
notevolmente il dislivello  determinato
a m  n b m / n
con una livellazione ecclimetrica ■ ■
c m n  d m / n
10 Nelle livellazioni geometriche dal mezzo 24 Una distanza D  123,21 m è stata misurata con l’er-
il dislivello  è una funzione non lineare rore medio mD  2,5 cm; ricavare l’errore medio per
della battuta e della controbattuta ■ ■ ogni metro di lunghezza

11 Nelle livellazioni geometriche dal mezzo


a 0,203 mm b 1,42 mm
la precisione del dislivello  è influenzata
c 2,25 mm d 0,128 mm
esclusivamente da quella delle letture
25 Quale grandezza influenza maggiormente l’errore D
alla stadia ■ ■
della distanza D determinata con la formula KS sen2
12 Il dislivello totale determinato con una a
livellazione geometrica composta b S
è una funzione non lineare dei dislivelli c K
dei singoli tratti che la compongono ■ ■ d tutte le suddette grandezze

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

26 L’errore che si commette nelle letture alla stadia può B. Verifica delle competenze
AUTOVALUTAZIONE

essere sensibilmente ridotto


a curando la verticalità della stadia ● Esercizi e problemi
b effettuando un ottimo adattamento alla distanza
c effettuando più letture 33 Di un appezzamento di forma triangolare ABC sono
d applicando una lastra pian-parallela al cannocchiale state misurate le lunghezze dei lati ottenendo i se-
guenti valori e i relativi errori medi:
AB  72,36 m AB  0,04 m
27 Nella trasformazione delle coordinate da polari (d, )
a cartesiane (x, y) l’errore medio nella coordinata x è BC  81,74 m BC  0,01 m
dato da CA  60,15 m CA  0,03 m
a  
sen 
2

y d2 2
 2 Calcolare l’intervallo di valori in cui è compreso molto
probabilmente quello del perimetro dell’appezzamen-
b  
sen 
2
 y
d2 2
 2
to triangolare. [214,25  0,051 m]
c  
sen2 
d2  
y2  2
d  
sen 
d  y 
2 2

34 Per calcolare la distanza tra due punti A e B, con un
ecclimetro provvisto di cannocchiale anallattico con la
costante K  100 sono state effettuate letture alla sta-
28 Nella riduzione al centro di stazione, per ottenere la dia e in corrispondenza del cerchio verticale. Si sono
correzione   (e sen V)/D con l’errore di 1″ occorre ottenuti i seguenti valori con i relativi errori medi:
a misurare l’eccentricità e con l’errore del centimetro
S  1,5364 m S  0,0008 m
b misurare D con l’errore del centimetro
c misurare V con l’errore di 1″  82 ,5450
c
  0c,0050
d commettere tutti i suddetti errori Calcolare il valore della distanza e quello del suo erro-
re medio. [D  154,57 m; D  0,08 m]
29 Per annullare l’influenza della precisione di su quel-
la del dislivello  determinato con una livellazione ec- 35 Di un triangolo ABC sono stati misurati il lato AB  a
climetrica è necessario e gli angoli Ĉ  e B̂  . Si sono ottenuti i seguenti
a operare con bassi valori di valori con i relativi errori medi:
b operare con elevati valori di a  64,36 m a  0,04 m
c utilizzare un tacheometro
 53°27′00′′   2′
d utilizzare un teodolite
  72°14′00′′   1′20′′

30 In una livellazione geometrica dal mezzo, con una li- Calcolare il lato AC e il suo errore medio.
vella di errore residuo ″  1″, il relativo errore sul [AC  76,29 m; AC  0,058 m]
dislivello per D  50 m è
a 5,83 mm b 2,62 mm
36 Di un triangolo ABC sono stati misurati due lati e
c 1,31 mm d 0,34 mm
l’angolo compreso. Si sono ottenuti i seguenti valori:
AB  a  102,60 m a  0,05 m
31 In una livellazione geometrica dal mezzo, se gli errori
BC  b  86,30 m b  0,03 m
dovuti alle letture e al residuo centramento sono 1 e
2,  totale è B̂ 
 64 ,75c

 0c,0100
a 
1 
2  b 1  2  Determinare l’area del triangolo e il suo errore medio.
[S  4132,32 m2; S  2,36 m2]
c 
21 
22  d 
21 
22 

37 Di un appezzamento di forma rettangolare sono stati


32 Nella livellazione geometrica dal mezzo di alta preci- misurati la base b e l’altezza a ottenendo i seguenti va-
sione l’errore medio sul dislivello è dovuto esclusiva- lori:
mente agli errori
b  128,10 m b  0,05 m
a commessi nel centramento della bolla della livella
b commessi nelle letture alla stadia a  82,70 m a  0,03 m
c commessi nella mancata verticalità della stadia Calcolare l’area e il suo errore medio.
d commessi nello stazionamento del livello [S  10 593,87 m2; S  5,64 m2]

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LA TEORIA DEGLI ERRORI

38 Sono state rilevate le coordinate polari d e di un Determinare il dislivello tra i due punti e il suo errore

AUTOVALUTAZIONE
punto A. Si sono ottenuti i seguenti valori: medio. [AB  0,27 m;   1,28 cm]

d  85,60 m d  0,10 m 41 Per determinare il dislivello tra due punti A e B, di-


 37c,4100   0c,10 stanti reciprocamente 130,00 m, si effettua una livella-
zione geometrica dal mezzo mediante un livello di
Calcolare le coordinate cartesiane del punto A e il precisione provvisto di 30 ingrandimenti. I valori della
loro errore medio nel caso in cui le origini dei due si- controbattuta e della battuta sono i seguenti:
stemi coincidono. [XA  47,45 m; YA  71,24 m;
lA  2,754 m lB  1,986 m
X  0,054 m; Y  0,0832 m]
Sapendo che la livella è a coincidenza con sensibilità
39 Per determinare il dislivello tra due punti A e B, si è s  5′′, e assumendo per il limite di visibilità il valore
stazionato un ecclimetro nel punto A e una stadia nel   80′′, determinare il dislivello tra i due punti e il
punto B. Gli elementi misurati sono i seguenti: suo errore medio. [AB  0,768 m;   0,12 cm]
D  72,28 m D  0,13 m
 85°38′50′′   1′
h  1,60 m l  2,75 m

Determinare il dislivello tra i due punti e il suo errore


medio. [AB  4,35 m;   2,33 cm]

40 Per determinare il dislivello tra due punti A e B, si ef-


fettua una livellazione tacheometrica. I dati misurati e
i relativi errori medi sono i seguenti: Risultati dei quesiti vero/falso
D  87,73 m D  0,18 m 1F, 2F, 3V, 4F, 5V, 6F, 7V, 8V, 9F, 10F, 11V, 12F.

 89°35′   30′′ Risultati dei quesiti a risposta multipla


h  1,58 m l  1,95 m 23c, 24c, 25b, 26d, 27a, 28a, 29d, 30d, 31c, 32b.

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