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di Adelia Bertetto
Di Wolfram Schwenk
Di Geminello Alvi
(1885-1958)
di Adelia Bertetto
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L'acqua ha la massima densità, il cosiddetto punto di anomalia a + 4 °C. Le sue
molecole raggruppate in strutture tridimensionali (3-D) insieme alla polarità
elettrica le permettono di sciogliere le sostanze. Gelando, l'acqua aumenta del
9% in volume, ma è più leggera che allo stato liquido. Nelle sorgenti di montagna,
l'acqua ha appunto la massima densità. Nelle sue memorie, Schauberger parla di
suo padre che effettuava il trasporto di tronchi lungo i torrenti, ma solo di notte e
preferibilmente con la luna piena perché di giorno l'acqua esposta ai raggi del
sole diventa pigra e "dorme". Di notte invece ritorna vitale e riesce a trasportare
tronchi di peso specifico superiore. Nei torrenti di montagna le trote, anche in
mezzo ad una forte corrente riuscivano a restare lungo tempo praticamente
immobili e se fiutavano un pericolo nuotavano veloci risalendo la corrente.
Sapendo che l'acqua di un torrente di montagna è più fredda vicino alla sorgente
e la sua temperatura aumenta man mano che se ne allontana, Schauberger
organizzò un esperimento per capire il fenomeno della trota stazionaria. Fece
versare 100 litri di acqua riscaldata, 500 metri più a monte di un punto di forte
corrente, dove una trota era solita passare molto tempo. Il torrente aveva un
volume di flusso di vari metri cubi d'acqua il secondo e 100 litri di acqua non
alteravano quindi in modo significativo la temperatura. Tuttavia la trota, fino a
quel momento tranquilla, poco dopo l'immissione dei 100 litri cominciò ad
agitarsi e, nonostante i suoi sforzi, fu trasportata dalla corrente verso il basso
riuscendo a risalire solo dopo un certo tempo. Ciò confermò l'intuizione di
Schauberger sull'importanza della temperatura (anche una differenza di 0.1°C
incide sul comportamento dell'acqua corrente). Un altro episodio, per me
straordinario, è quello delle pietre che "ballano". Nelle notti fredde di luna piena,
Schauberger osservò pietre di forma ovale che dal fondo di un laghetto di
montagna, attirandosi e respingendosi, con un movimento circolare risalivano in
superficie. Le pietre di forma diversa restavano sul fondo. Secondo Schauberger,
il fenomeno era spiegabile come l'effetto combinato del freddo che aumenta
l'energia levitazionale biomagnetica e della composizione metallifera delle pietre,
soprattutto silice (SiO2) e silicati.
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In base a queste ed altre osservazioni, Schauberger cominciò a formulare il
principio di "implosione", collegando il movimento delle trote all'idea di Johannes
Kepler del movimento planetario che influenza anche il movimento dei fluidi.
L'umanità (la scienza) e la natura procedono in modo diverso. La natura tende a
spostare le sue masse in senso planetario: implosione. La scienza segue una
linea retta: esplosione. L'implosione è il moto alla base della vita, dall'esterno
verso l'interno, secondo una linea spirale-concentrica. Per Schauberger
esplosione significa involuzione, demolizione, distruzione, mentre implosione è
invece evoluzione, costruzione, vita. In natura, ambo le forze sono presenti -
espressione della bipolarità - ma predomina l'implosione. Anche la forza di
demolizione ha in natura un carattere positivo: scomposizione degli organismi
morti e loro integrazione in nuove forme di vita organiche, una continua azione
di riciclo. Come osserva Callum Coats, è difficile descrivere i vari dispositivi
inventati da Schauberger sulla base del principio dell'implosione e dell'energia
del vortice, a causa della sovrapposizione di disegni, diagrammi, date, nomi:
Repulsine, Klimator, motore ad implosione, motore a suzione, motore trota,
sottomarino biotecnico. Tutte queste macchine, alimentate ad aria o ad acqua,
avevano un funzionamento silenzioso e poco costoso, erano di forma ovale e
sfruttavano il principio della creazione del "vuoto biologico" (per dettagli tecnici,
cfr. Callum Coats, op. cit., cap. 21 "Implosion").
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Invitato dal Prof. Philipp Forchheimer (1852-1933), ingegnere idraulico, ad
esporre alla facoltà di agraria di Vienna le sue idee sul moto naturale dell'acqua,
Schauberger si trovò di fronte un ambiente scettico e ostile. Il rettore
sgarbatamente gli intimò di dire in poche parole cosa si doveva fare per regolare
i corsi d'acqua senza provocare danni e Schauberger rispose: "Wie das Saubär
brunzt" (come piscia il cinghiale mentre cammina). In effetti, il cinghiale compie
una serie di movimenti ritmici che in forma grafica danno curve orizzontali e
verticali a forma di spirale: una curva spaziale cicloide. Schauberger cercò con
ogni mezzo di salvare il Reno e il Danubio, due fiumi morti, senza successo.
"La sterilizzazione secondo tutti i tipi abituali di clorazione avviene con l'ossigeno
in status nascendi che col tempo può provocare danni ai tessuti e la formazione di
cancri nelle persone, negli animali e nella piante. Con il mio metodo, la
sterilizzazione e la depurazione sono effettuate con tubi ad alta tensione oppure
con i cosiddetti tubi a capillare doppio a torsione e la rigenerazione avviene in
apparecchiature speciali". L'apparato aveva una camera a sezione ovale dove
l'acqua era raffreddata a 4 °C, fatta ruotare in un vortice ad alta velocità con
aggiunta di minerali e anidride carbonica.".
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Nonostante l'ostilità degli ambienti accademici, Schauberger stava diventando
famoso. Le sue idee avevano interessato Mussolini e vi erano stati contatti con
rappresentanti di Francia, Romania e Bulgaria. L'industriale Ludwig Roselius
organizzò un incontro con Hitler a Berlino (10 luglio 1934) di cui esistono più
versioni: secondo Schauberger l'incontro fu molto breve e il Fuhrer si mostrò
interessato; secondo il rapporto ufficiale del consigliere ministeriale Willuhn
grande antagonista di Schauberger, Hitler invece lo considerò uno "Schwindler"
(impostore). L'incontro si concluse in un nulla di fatto, ma era solo la prima
battuta con la gerarchia nazionalsocialista.
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In questo campo di ricerche, i Tedeschi erano più avanzati degli Americani. Ben
prima della fine della guerra, sia gli Americani che i Russi, molto interessati ai
"cervelli" europei, si erano organizzati per accaparrarsi Von Braun e il suo gruppo
di ricercatori di Peenemunde ed altri tecnici e scienziati considerati interessanti.
Materiale e documenti di Schauberger furono confiscati dai Russi e dagli
Americani che tennero Viktor sotto continua sorveglianza per sei mesi, nel timore
che fosse prelevato dai Russi e anche perché interessati alle possibilità
dell'energia atomica da lui studiate. "Attraverso le mie ricerche ho gradualmente
imparato a riconoscere le energie atomiche 'costruttive'. Vorrei menzionare che
le energie atomiche tenute segrete dagli Americani, non mi hanno mai
interessato e che sono pronto ad impegnarmi per iscritto a non occuparmi in
futuro, né a livello teorico né a livello pratico, di queste forze distruttive. Le
energie atomiche da me studiate sono fondamentalmente diverse da quelle
degli Americani. Con le energie atomiche pregiate da me studiate non c'è
esplosione né fuoco; al contrario il prodotto di decadimento è acqua e le
definisco quindi energie atomiche di 'prima classe'. Con le energie atomiche di
'seconda classe' applicate dagli Americani, il prodotto di decadimento è fuoco".
Agricoltura ecologica
Già negli anni '20, Rudolf Steiner (1861-1925) , aveva delineato i principi della
biodinamica in agricoltura elaborando vari preparati per migliorare la qualità del
concime e del compost. Anche in questo campo, Schauberger parte
dall'osservazione diretta; le sue ricerche meriterebbero un capitolo a sé. Mi
limiterò a citare alcuni punti: uso di aratri in rame per non disturbare il campo
magnetico del suolo; brevetto insieme al tecnico Rosenberg (1950) sul
rivestimento in rame delle superfici dei macchinari agricoli; aratro a spirale,
metodi di compostaggio, camera di fermentazione ovale per produrre il "fluido
amniotico", una miscela di elementi di argento, zinco, oro, rame, silicio, calcare e
acqua da far ruotare secondo il moto planetario e applicando altri accorgimenti,
con generazione di biomagnetismo.
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Il processo di crescita per Schauberger è soprattutto un problema di energia, un
processo di equilibrio tra l'energia geosferica e quella atmosferica. Nella
sequenza di carica/scarica di energia del processo di crescita, la differenza di
tensione elettrica tra l'atmosfera e la Terra è di estrema importanza. Tra le due
polarità di tensione occorre una forma di isolamento. Schauberger insiste molto
sulla "pelle" che la Terra deve avere attorno a sé stessa. Il suolo non deve mai
essere nudo bensì deve essere coperto da un manto vegetale. Per Schauberger
si è instaurato un ciclo perverso: distruggendo le foreste, si rovina la qualità
dell'acqua; un'acqua deficitaria e concimi artificiali non consentono una
produzione agricola sana, con effetti negativi sull'organismo. È invece
fondamentale rispettare il ciclo idrologico completo e garantire un gradiente di
temperatura positivo che favorisce la penetrazione dell'acqua nel terreno. Nel
ciclo idrologico parziale - quello che prevale attualmente - il gradiente di
temperatura è negativo perché la temperatura del terreno è in genere più calda
di quella dell'acqua piovana. Con la distruzione delle foreste cambia il tipo di
evaporazione. L'acqua non passa più attraverso gli alberi (organismi viventi) e la
quantità di acqua fornita dagli oceani non è più temperata dalla traspirazione
delle foreste. La falda freatica si abbassa, gli alberi non riescono più a captare le
sostanze nutritive che distribuiscono alla vegetazione più bassa, il vapore acqueo
sale a livelli superiori dove è maggiormente esposto a raggi ultravioletti e gamma
che dissociano le molecole d'acqua separando l'ossigeno dall'idrogeno.
L'idrogeno sale, l'ossigeno si deposita verso il basso e l'acqua scompare, un vero
e proprio "corto circuito biologico". Le conseguenze le vediamo: variazioni
atmosferiche repentine, bruschi aumenti della temperatura, salinità eccessiva del
terreno, siccità in certe zone e inondazioni in altre. L'unica soluzione è un
rimboschimento massiccio del pianeta.
Il viaggio in America
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Karl Gerchsheimer (di origine tedesca e probabilmente al servizio del Counter
Intelligence Corps) era contrario alla tecnica dell'esplosione seguita da Von Braun
e, interessatosi alla teoria dell'implosione convinse il magnate americano Robert
Donner ad attirare Schauberger in America. Il 9 maggio 1958 fu firmato il primo
contratto con Viktor e suo figlio Walter che partirono per New York il 25 giugno
1958. Viktor aveva insistito ad inserire nel contratto una clausola secondo cui il
suo soggiorno in America non doveva superare tre mesi. Su questo soggiorno
permangono punti oscuri e controversi (cfr. per maggiori dettagli Callum Coats,
op. cit., "What happened in America" pag.15 e segg.). Indubbiamente da ambo le
parti vi furono incomprensioni e diffidenze e le aspettative erano diverse. Ai
termini dell'ultimo contratto firmato con il consorzio Donner-Gerscheimer, tutti i
modelli, disegni, prototipi e dati diventavano proprietà del consorzio e Viktor e
suo figlio Walter si impegnavano a mantenere il completo silenzio su qualsiasi
elemento connesso con l'implosione. Viktor aveva accettato l'offerta americana
di finanziare la realizzazione dei suoi prototipi in quanto ormai sfiduciato circa la
possibilità di farlo in Europa. In America si convinse però che le sue idee
sarebbero state sfruttate in chiave capitalistica o bellica, cioè esattamente in
maniera contraria alle sue intenzioni. Ripartì per l'Europa il 19 settembre e morì a
Linz il 25 settembre.
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Nel Regno Unito Schauberger conta vari seguaci che a seconda dei loro interessi
sviluppano vari suoi temi. Segnalo Alan Hall per le proprietà strutturali ed
energetiche dell'acqua e il suo ruolo nella trasmissione di informazioni e, per le
virtù terapeutiche dell'acqua (aspetto studiato anche da Schauberger), il
gradevole libro di Charlie Ryrie "The healing energies of water", 1998 Gaia Books
Limited - London.
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Il suo messaggio centrale, di estrema attualità, è che la nostra tecnologia e i
nostri processi industriali seguono il moto usato dalla natura per decomporre e
dissolvere la materia, mentre per costruire la natura sceglie altre vie (principio
del moto cicloide spirale). "L'attuale tecnica è un tragico errore o un crimine
intenzionale in quanto usa le forze distruttive per l'azionamento di macchine,
motori, ecc. che la natura applica per demolire tutto quanto non è suscettibile di
sviluppo. Tutto il mondo civilizzato che ha promosso questo sviluppo finirà in un
vicolo cieco. In questa maniera sono state e continuano ad essere assurdamente
dissipate le migliori materie prime, nell'erronea credenza di tenere sotto
controllo la natura. L'output è nettamente inferiore all'input, un esercizio del
tutto non redditizio sotto il profilo economico. A parte l'uso irrazionale delle
materie prime per ottenere energia motrice, vi è stata un'altra conseguenza
economica estremamente pericolosa in quanto l'energia così ottenuta produce
temperature che favoriscono processi di putrefazione e la sopravvivenza di
pericolosi batteri e sviluppano anche gas pericolosi. La resa di macchine e motori
alimentati in questa maniera è molto ridotta". Foresta, terreno, acqua sono i tre
fattori principali per la vita sulla terra. La Terra è un organismo vivente, dotato di
intelligenza. La natura è il grande alchimista, un impianto avanzato di riciclo.
Negli anni '30 la gente rideva della profezia di Schauberger che un giorno una
bottiglia d'acqua sarebbe stata più cara di una bottiglia di vino. Si può ancora
riderne, ora? Schauberger ha previsto le catastrofi legate ai cambiamenti
climatici, le piogge acide, la morte effettiva e 'qualitativa' degli alberi, i danni delle
monoculture, la desertificazione, il cancro come pestilenza della nostra epoca, le
future guerre per l'acqua ecc.
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Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) immaginava l'universo come una nave
spaziale in viaggio secondo una traiettoria a spirale, dall'esterno verso l'interno,
dal punto di partenza alfa verso omega, dove omega è la sfera del divino cui
l'essere umano arriverà una volta completato il suo percorso evolutivo.
Parafrasando questa immagine, si potrebbe affermare che l'essere umano è
parte integrante dell'astronave Terra che porterà nel suo viaggio i nostri
discendenti su altri pianeti. L'essere umano non deve quindi dimenticare che il
suo sangue si compone fino al 90% di acqua.
Lasciamo ai nostri discendenti un'eredità pesante: scorie nucleari a lunga vita (la
durata delle radiazioni di plutonio è di 10.000 anni). L'opzione di smaltimento per
i residui ad alta attività è il deposito geologico in profondità in strati argillosi o
miniere di salgemma in disuso. Permane però il problema di comunicare con il
futuro, cioè indicare in maniera decifrabile tra decine di secoli che si tratta di una
zona mortale. Almeno piantiamo alberi su vastissima scala, anche se dovranno
passare due o tre secoli per avere una foresta sana: l'albero come un Davide di
fronte a Golia, le scorie radioattive.
L'unico riferimento che ho trovato per ora in lingua italiana è la traduzione di due
articoli di Josef Hasslberger ("Un nuovo inizio per la termodinamica" e
"Considerazioni sulla natura della luce, della materia, della gravità e del magnetismo"
(http://www.hasslberger.com/home.html). Una docente italiana di fisica mi ha
però messo in guardia: "Non è un fisico, proprio per niente. Gli articoli che ha scritto,
con pretesa di parlare di fisica, non hanno nessuna base scientifica. Sulla
termodinamica è facile prendere cantonate anche da parte dei professionisti, ma in
questo caso non ho esitazioni a dire che si tratta di persona 'non esperta' ".
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Spero con questo articolo di avviare un dibattito sulle idee di Viktor Schauberger.
Wolfram Schwenk
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Negli ultimi decenni in numerosi agglomerati urbani dei paesi industriali si è
constatato un marcato deterioramento della qualità di molte acque potabili,
percepibile anche dai sensi umani, nonostante tutte queste acque vengano
classificate come ineccepibili secondo le norme igieniche e quindi come buone.
Questa considerazione induce a chiedersi come si possano comprendere e
differenziare acque potabili igienicamente ineccepibili anche in quegli aspetti
qualitativi che corrispondono alle suddette impressioni dei sensi, completando
l'analisi con metodi scientificamente oggettivi.
I comuni criteri sull'igiene e i metodi analitici di indagine si interrogano sulle
sostanze presenti nell'acqua. Ciò che però dell'acqua percepiamo direttamente e
sperimentiamo come sensazione non sono soltanto le sostanze presenti, ma
anche e soprattutto come essa si "comporta" globalmente grazie all'azione
congiunta di queste sostanze. E' il comportamento dell'acqua a suscitare
l'esperienza di un'acqua fresca di sorgente o di un'acqua morta.
L'interrogativo finora ufficialmente trascurato sul comportamento dell'acqua è
del tutto legittimo, poiché ricerca una comprensione di livello qualitativo.
Chi deve valutare la qualità di un materiale da costruzione ne studia ovviamente
nel modo più esatto le parti costitutive e la loro combinazione, ma attribuisce un
significato almeno altrettanto alto alla verifica qualitativa tecnologica e fisica del
comportamento di tale materiale. Proprietà fondamentali come la capacità di
isolamento dal freddo, dall'umidità o dai suoni, la fragilità o l'elasticità, la
deformabilità reversibile o irreversibile da carico o da calore tutti esempi della
capacità di trasmissione di forze in quanto espressione del comportamento del
materiale esaminato sono decisive per la valutazione delle sue qualità e
contribuiscono come tessere di un mosaico alla formazione di un quadro
d'insieme.
Si conoscono numerosi materiali da costruzione con un comportamento uguale
o almeno simile, che possono avere una composizione molto diversa, come pure
altri materiali che presentano un comportamento differente pur avendo le stesse
caratteristiche analitiche, perché le sostanze che li costituiscono sono integrate in
un altro contesto.
Cosa sappiamo sul comportamento dell'acqua, il più universale materiale di
costruzione e di attività degli organismi viventi?
Ci sono aspetti comuni e differenze nel comportamento delle diverse acque
potabili.
La percezione più elementare che possiamo avere di fronte all'acqua e che
colleghiamo nel modo più evidente al suo comportamento, è la sua intima
mobilità.
L'acqua, come ogni fluido, nei movimenti e nelle figure che in essa si creano
temporaneamente,
esprime qualcosa di essenziale nel suo comportamento.
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Come insegnano le esperienze dell'idrodinamica, l'insieme dei fattori esogeni ed
endogeni di un sistema ne influenza la dinamica in modo caratteristico.
Le forme peculiari che le correnti liquide assumono sono il prodotto di tutti i
fattori di volta in volta presenti. Esse offrono allo sguardo un quadro di insieme
della situazione in tutte le sue caratteristiche. Soprattutto nella labile zona di
confine tra flusso laminare e flusso turbolento che, per date proprietà del liquido
può essere esattamente regolata scegliendo i fattori esogeni appropriati, anche
le più piccole variazioni delle proprietà del fluido si esprimono in una variazione
dell'immagine dinamica, con accentuazione del flusso laminare indifferenziato. Si
rende così evidente che le figure dinamiche create dal movimento del liquido
costituiscono un'espressione visibile in immagini delle qualità del liquido stesso:
la qualità viene rappresentata attraverso il movimento.
Un procedimento che si basa su queste relazioni per studiare e confrontare la
qualità di acque diverse è il metodo della "immagine di gocciolamento" secondo
Theodor Schwenk.
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Le figure dinamiche si mantengono quasi immodificate per alcuni secondi, fino
alla caduta della goccia seguente. La sequenza delle diverse immagini è piuttosto
caratteristica: con la caduta della prima goccia compare una rosetta delineata
solo debolmente, i cui elementi esterni simili a foglie sono formati da singoli
vortici. Essa si sviluppa poi da una goccia all'altra per la graduale espansione,
moltiplicazione e differenziazione di questi vortici. Dopo la ventesima goccia
questo sviluppo va scomparendo mentre si rendono visibili nuove strutture
lineari di aspetto dendritico che verso la trentesima goccia dominano il carattere
dell'immagine. Con le gocce successive, attraverso stadi intermedi diversi, si
assiste ad un progressivo dissolvimento delle immagini fino alla comparsa di un
disco indifferenziato.
Questo tipo normale di sequenza è ben riproducibile se si rispetta il modo di
procedere estremamente accurato, caratteristico di questo metodo.
Quando altri tipi di acqua vengono messi in movimento in modo analogo,
servendosi delle medesime condizioni tecniche di indagine, subentrano le
variazioni più diverse.
Le immagini ottenute con il metodo della "immagine gocciolamento" da acqua
sotterranea naturale, da acqua di sorgente freatica e da acqua di ruscello
incontaminata, raccolta in vicinanza della sorgente, appartengono praticamente
tutte al tipo normale di cui appaiono come modificazioni riproducibili. Di questo
tipo fanno parte inoltre acque delle più diverse origini idrogeologiche e
caratteristiche idrochimiche.
Solo le acque minerali deviano chiaramente da questo modello fondamentale,
ma sempre in modo specifico.
Acque cariche per esempio di sostanze estranee (acque di scarico) mostrano
immagini dinamiche meno elaborate ed articolate, fino all'estremo del tipo a
disco uniforme, che appare allora già dopo poche gocce. Questo è un esempio di
equilibrio di fattori spostato dalla presenza di una sostanza di disturbo che
produce una modificazione del flusso in senso laminare.
Queste acque appaiono molto poco mobili.
Servendosi di misurazioni tecniche si può dimostrare come ai diversi tipi di
immagine contribuiscano sostanzialmente i tre parametri fisici della tensione di
superficie, della viscosità e della densità, sia presi singolarmente che nel loro
insieme.
Ma se si diluisce l'acqua da esaminare oltre un certo limite, la distinzione tra i
diversi campioni in base alla misurazione di questi tre fattori diventa impossibile,
mentre con il metodo della "immagine di gocciolamento" le variazioni di
configurazione tra un campione e l'altro sono ancora identificabili fino a
diluizioni superiori ad alcune potenze decimali.
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In base alle esperienze fatte finora nel l'esame delle acque potabili con il metodo
della "immagine gocciolamento", non appaiono figure dinamiche specifiche di
determinate sostanze. Questo metodo non si mette quindi in concorrenza con le
analisi delle acque potabili, ma può solo completarla.
Come procedimento di indagine dà buoni risultati, per esempio, in casi limite,
dove può assumersi la funzione di un indicatore di fattori addizionali. La figura 6
mostra l'immagine ottenuta dall'acqua potabile di una grande città della
Germania Occidentale, giudicata cattiva dalla popolazione, in cui solo
recentemente l'ufficio d'igiene locale ha accertato la presenza di sostanze
indesiderate grazie all'ampliamento del suo programma di analisi. L'immagine di
questo esempio, già in base all'estrema debolezza di configurazione delle forme
dinamiche rispetto all'acqua di sorgente, rivela che qui ci sono dei disturbi e
questo al primo sguardo, senza ricorrere a particolari ampliamenti del
programma di analisi.
Le possibilità di differenziazione offerte dal metodo della "immagine di
gocciolamento" spaziano dagli esempi citati fino all'accertamento di sottili
differenze, per esempio nell'acqua potabile rimasta stagnante nelle tubature per
alcune ore e in quella defluita per la stessa tubazione per alcuni minuti.
Questo metodo permette anche di differenziare chiaramente l'acqua dei giorni
festivi da quella dei giorni in una grossa città, dove nei giorni festivi l'acqua
freatica naturale è sufficiente all'approvvigionamento, mentre nei giorni
lavorativi, a causa del fabbisogno supplementare per l'industria, deve venire
integrata mescolandovi il "filtrato di sponda" di un fiume ricco di scarichi,
attraverso un sistema di collegamento.
Tali esempi rendono evidente che l'acqua, anche con questo metodo, viene colta
solo nelle caratteristiche presenti al momento del prelevamento del campione e
che qui, come nel metodo analitico, devono venire studiati campioni distribuiti in
un ampio arco di tempo, per emettere un giudizio realmente valido sull'acqua in
un determinato luogo.
Delle cose semplici è quasi sempre complicato parlare, e così è anche per l'acqua,
malgrado lOnu l'abbia scelta per dedicarle oggi la Giornata dell'ambiente. Per poi
spiegarci che sulla Terra solo il 2,53% di essa non è salata, e che ce n'è molta pro
capite nelle Americhe e in Australia, poca in Asia, non troppa in Africa. Comunque
gli esseri umani, siano pure degli innocenti neonati, paiono predisposti
soprattutto a sporcarla. E visto che un litro di acqua di scolo basta per rovinarne
otto, l'acqua inquinata raggiungerebbe allora l'immensità di 12 mila chilometri
cubici, più di tutte le riserve d'acqua dolce artificiali. Alla fine, tra quella inquinata
e l'altra che non c'è o mal ristagna, l'acqua manca a circa un miliardo e 100
milioni di persone. E altri due miliardi la bevono densa di batteri o nocivi
parassiti. I più di essi in Asia, ma tra gli africani la maggior proporzione. Per
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costoro le città rovinano la situazione, scombinano tutte le statistiche al peggio.
LUnicef e lOrganismo mondiale della Sanità calcolavano infatti nel 2000 che
basterebbero 20 litri a persona al giorno, rinvenibili nel raggio dun chilometro.
Ma in una città africana senza fogne, con lacqua venduta dagli acquaioli, il criterio
perde senso. E diviene insignificante anche altrove per una parte di quel 48 per
cento di uomini che vive nelle città del mondo. In quelle dAsia o delle Americhe,
circa l80 per cento delle famiglie, bene o male, sono connesse alla rete idrica;
nelle città africane sono soltanto il 40 per cento, e più male che bene. A lasciar
prevedere guai per le Americhe e loperosissima Asia sono però gli usi non
domestici. Lacqua usata per fini industriali infatti dovrebbe raddoppiarsi. Non
piccolo problema. Nelle nazioni a reddito basso, luso irriguo è all82 per cento, e
quello industriale è solo al 10. Ma Asia e America in crescita economica si
avvicineranno in pochi decenni alle percentuali ben diverse delle nazioni ad alto
reddito. E lOnu si preoccupa: tra qualche decennio sarà difficile armonizzare usi
irrigui e industriali.
Ma sempre per tenerci allegri, altri studi ci ricordano che sono morte in un
decennio 600 mila persone per i disastri che lacqua ha in qualche modo
originato... e allora dopo tanta mole di numeri e ansie dire adesso che lacqua in
Italia costa poco più di un terzo che in Germania, e si spreca, parrebbe davvero
una quisquilia. Ci sarebbero già ansie bastevoli per moralizzare, amministrare i
sensi di colpa, mutarli in ideologie, e dunque prebende, come riesce bene ormai
tra le sfilate a troppi ambientalisti. Eccola, linvoluta prosa protestataria dun loro
sito: "La giornata sarà il momento per evidenziare come la gestione della risorsa
acqua deve rientrare nella più ampia problematica della gestione delle intere
risorse...". Del resto pure per loro lacqua è una risorsa, una cosa che serve, e per
il resto pare appunto tanto semplice, che non ci sarebbe bisogno di dire
dellaltro.
Siamo quasi tutti felici di dire al più, sentimentali, che lacqua è vita; ma per il
resto ci accontentiamo di pensare soltanto che essa sia bagnata. Ci siamo
dimenticati a memoria come lacqua mirabilmente tenda alla sfericità, circondi il
minimo oggetto come velo sottile o cada goccia. Essa oscilla, desidera forma di
sfera. E per quanto la legge di gravità lestranei, e la adatti a ogni recipiente,
tuttavia aspira a ritrovarsi. Un fiume che scorre si compone perciò di tragitti
elicoidali, singoli fili attorcigliati, duna corda in perenne scorrimento, avvitamenti
filiformi dacqua che si torce. Meandri di volontà circolare che neppure gli argini
infine reggono. Altrove diviene vortici che si rovesciano in onda sul mare:
ripiegamento, pressione negativa originata dal toccarsi tra due differenze.
Ancora altri effetti dellacqua che è una percezione sferica che reagisce. Tanto che
le maree dun lago o di un oceano trasmutano in ritmicità lattrazione della luna.
Qualunque bacino avrebbe peraltro oscillazione caratteristica, per estensione e
profondità. E ogni lago allora ha un proprio oscillare, con fantasia potrebbe forse
presumersi che esista una nota misteriosa su cui è accordato, o delle armoniche
che suonano in simpatia come corde duna chitarra. E la terra intera ricoperta di
mari potrebbe forse dirsi una goccia che risuona nel cosmo stellato...
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Ma è pur vero che una persona sensata, magari ambientalista, a vedere messe in
fila così tante fantasie circa lacqua potrebbe disturbarsi, e la solidissima ragione
lombarda restare interdetta. Ma si tranquillizzino, il divagamento è ragionato.
Perché se non si percepisce questo sferico fluire che deve tornare a se stesso, e
se non se ne immagina il suono, forse neppure i guai nostri e altrui con lacqua si
risolvono. Per amministrarla bene in effetti noi dovremmo percepirla non come
un contenuto, ma come fluire da assecondare. Più ci si adegua a questo semplice
concetto, e meglio si userà anche economicamente; più lo si dimentica per
piegarla solo alluso, come non avesse un suo essere, più essa si contorcerà in
disastri e malattie. Come ben sapevano i grandi geni del nostro Rinascimento,
nelle città o in campagna non è solo la quantità dacqua che conta, ma il suo
circolare perfetto. Quello stesso che ha generato nelle nostre pianure il
sovrappiù agricolo, senza cui la penisola sarebbe ancora abitata da quattro
milioni di persone in dubbio se morire o no di fame, come era alla fine
dellimpero romano. Che oggi in Italia si riprendano a costruire belle fontane, si
dia un prezzo più alto allacqua per rifarne gli acquedotti, si rendano navigabili i
fiumi, si depurino lacque di scolo, si mettano dighe: lidea di questo fluire
circolare che ritorna a se stesso non ci dovrebbe mancare. Ce ne siamo troppo
dimenticati.
E appunto trascuriamo quanto Milano sia una città dacque. O ci manca ormai la
meraviglia con cui i bambini piccoli piccoli si guardano un dito bagnato, stupiti
per come la goccia non cada. Eppure proprio di questa meraviglia acquea
dovremo un po più ricordarci, anche volendo aiutare lAfrica a risolvere quei
difetti, e disastri dacqua, che la loro coscienza panica da sola non risolve. Il resto
è forse già soltanto unilliquida ideologia.
Geminello Alvi,
5 giugno 2003
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