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Enrico VIII Tudor re d'Inghilterra (Greenwich 1491 - ivi 1547)

Fu il secondo figlio di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York, salì al trono nel 1509. Sua sorella fu Maria
Tudor detta Maria di Francia1.

Mary Tudor of France (1490-1533) Caterina di Aragona (1485-1536)

Nel 1493, da poco nato, Enrico venne nominato Conestabile del castello di Dover e Lord Guardiano dei
Cinque Porti, l'anno successivo divenne Duca di York. In seguito venne nominato Conte Maresciallo (Earl
Marshal) d'Inghilterra e Lord Luogotenente d'Irlanda. Nel 1501 presenziò alle nozze del fratello maggiore
Arturo con Caterina d'Aragona, allora rispettivamente di quindici e sedici anni. Arturo tuttavia morì per una
infezione poco dopo, ed Enrico, all'età di soli undici anni, divenne erede al trono già nel 1502. Il padre
Enrico VII, desideroso di concludere un'alleanza matrimoniale fra Inghilterra e Spagna, progettò un nuovo
matrimonio fra Enrico, ora principe di Galles, e Caterina d'Aragona2, iniziò quindi a muoversi a livello
diplomatico. Per rendere possibile tale matrimonio occorreva una dispensa del Papa Giulio II Della Rovere,
perché, malgrado il matrimonio precedente non fosse stato consumato, inglesi e spagnoli volevano
garantire la legittimità dell'unione e il nubilato di Caterina. Spinto dalla madre di Caterina, la regina Isabella,
il Papa concesse la dispensa con una Bolla papale. Nel 1505 tuttavia Enrico VII perse interesse per l'alleanza
con la Spagna ed il matrimonio non venne celebrato nei tempi previsti. Alla morte del padre, nell'anno
1509, a 18 anni Enrico salì al trono, col nome di Enrico VIII. Il nuovo sovrano consolidò il regno: ridusse il

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Mary Tudor (Richmond Palace, 18 marzo 1496 – Westhorpe Hall, 25 giugno 1533) detta Maria di Francia, Era la
quinta figlia di Enrico VII d'Inghilterra e di Elisabetta di York ed era sorella minore di Enrico VIII d'Inghilterra. Fu zia dei
re Edoardo VI d'Inghilterra, di Maria I d'Inghilterra e di Elisabetta I d'Inghilterra. Maria Tudor fu regina consorte come
moglie del re Luigi XII di Francia, e duchessa di Suffolk come moglie di Charles Brandon in seconde nozze.
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Caterina d'Aragona (Alcalá de Henares, 16 dicembre 1485 – Kimbolton, 7 gennaio 1536) fu principessa del
Galles come moglie di Arturo Tudor, e regina consorte d'Inghilterra come prima moglie di re Enrico VIII. Discendente
dal casato di Trastamara, era la quinta figlia di Ferdinando II il Cattolico re di Aragona, Sardegna, Sicilia e di Alta
Navarra, e Isabella regina di Castiglia e León. Era sorella di Giovanna di Castiglia, detta "la Loca" ("la pazza") che fu
moglie di Filippo I d'Asburgo (detto Filippo il Bello) e madre dell'imperatore Carlo V. Caterina fu Regina d'Inghilterra
(1509-1533) poiché sposò l'11 giugno 1509 - sette anni dopo la morte del primo marito il principe Arturo Tudor -
Enrico VIII Tudor in una cerimonia privata, nella Chiesa di Greenwich.
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potere degli aristocratici di alto rango e si affidò al sostegno della piccola nobiltà di provincia, la gentry,
proprietari di terre che pur non appartenendo alla nobiltà erano titolari di prerogative e privilegi tipici degli
aristocratici. Circa nove settimane dopo, sotto la spinta della Spagna, Enrico sposò Caterina. Il Papa Giulio II
e William Warham, Arcivescovo di Canterbury, avanzarono però dubbi sulla validità di tale unione,
malgrado la precedente Bolla, tuttavia la cerimonia di incoronazione dei due sovrani venne celebrata
ugualmente, nell'Abbazia di Westminster, il 24 giugno 1509.
Iniziarono subito i problemi di discendenza; la prima gravidanza della regina Caterina si concluse con un
figlio nato morto nel 1510, e il secondo figlio, nato il 1º gennaio 1511 sopravvisse soltanto due mesi. Nei
primi due anni del regno di Enrico il potere effettivo fu esercitato da Richard Foxe, Vescovo di Winchester e
Lord del Sigillo Privato e da William Warham. Dal 1511 in poi fu il cardinale Thomas Wolsey ad avere
maggiore influenza sul sovrano. Enrico VIII aderì alla Lega Santa, alleanza promossa dal Papa Giulio II per
arginare l'espansionismo del re francese Luigi XII in Italia. Nell'alleanza entrarono anche l'imperatore
Massimiliano I e Ferdinando II il Cattolico, re della Spagna, con il quale Enrico aveva firmato il Trattato di
Westminster. Enrico, ormai ventenne, raggiunse l'esercito inglese attraversando la Manica e partecipando
alle operazioni militari. Nel 1514 Ferdinando II di Aragona abbandonò l'alleanza e si fece una pace con i
Francesi.
L'ascesa del re Francesco I di Valois Angouleme (1494-1547) nel 1515, portò nuovamente l'Inghilterra e la
Francia su posizioni antagoniste. Sul piano dinastico, nel 1516, la regina Caterina diede alla luce una
bambina, Maria Tudor, facendo sperare ad Enrico di poter ancora avere anche un erede maschio. Le
vicende europee nel frattempo videro la morte di Ferdinando II il Cattolico nel 1516. Nel 1519 morì anche
Massimiliano I d’Asburgo. I Principi elettori scelsero Carlo V di Asburgo come successore alla guida del
Sacro Romano Impero. Nel giugno del 1520 Francesco I incontrò nelle Fiandre, tra le città di Calais, allora
ultimo possedimento inglese sul continente europeo, e di Guînes, il re inglese Enrico VIII. L'incontro,
organizzato dal cardinale Thomas Wolsey, arcivescovo di York e Lord Cancelliere, avvenne nella cornice
sfarzosa del cosiddetto Campo del Drappo d'Oro, un accampamento riccamente allestito per l'occasione.
Francesco I mirava ad avere l'Inghilterra alleata nello scacchiere della lotta contro Carlo V e tentò di
combinare il matrimonio fra la figlia di Enrico, Maria Tudor, e il proprio figlio Francesco di Valois (1518-
1536), Delfino di Francia. Nonostante il grande sfarzo e gli sforzi di Francesco I, l'incontro non sortì l'effetto
sperato: il matrimonio fra Maria e Francesco non avvenne mai e di lì a poco Enrico VIII strinse un'alleanza
con Carlo V. La crescente rivalità fra Francesco I e Carlo V permise quindi ad Enrico VIII di diventare l'ago
della bilancia tra le potenze in Europa. Nel 1521 Enrico VIII aveva inviato a Leone X de’ Medici una Assertio
septem sacramentorum adversus M. Lutherum che gli era valsa il titolo di Defensor fidei attribuitogli dal
papa con una bolla dell'11 ottobre di quell'anno. Sempre in quell’anno Enrico VIII si alleò con Carlo V e nella
guerra antifrancese (1521-1525) Francesco I venne rapidamente sconfitto. La situazione internazionale più
stabile che ne seguì ridusse il peso della diplomazia inglese in Europa.
Ritornando ai problemi dinastici, Enrico non aveva ancora un erede maschio. Il popolo inglese riteneva
disastroso il governo femminile ed Enrico pensò che soltanto un erede maschio avrebbe potuto mantenere
il trono e la sua dinastia. In precedenza aveva avuto varie amanti, tra cui Maria Bolena e Elizabeth Blount. Il
figlio di quest'ultima però, Henry Fitzroy, morì appena diciassettenne. Nel 1526, quando fu evidente che la
regina Caterina non avrebbe potuto avere altri bambini, il re cominciò a corteggiare la sorella di Maria
Bolena: Anna Bolena e iniziò a pensare alla possibilità di far dichiarare nullo il suo matrimonio con la regina
Caterina. Il cardinale Thomas Wolsey e William Warham cominciarono un'indagine sulla validità del
matrimonio, che apparve presto difficilmente impugnabile sul piano del diritto. Senza informare il cardinale
Wolsey, Enrico si appellò direttamente alla Santa Sede. Il suo segretario William Knight sostenne, a Roma,
che la Bolla di Giulio II era stata ottenuta con un inganno e che conseguentemente era non valida. Inoltre
Enrico chiese al papa del tempo Clemente VII dei Medici una dispensa che gli permettesse di sposare Anna
Bolena, visto che precedentemente aveva avuto una relazione con la sorella di lei, Maria. Il papa Clemente
VII accettò di riesaminare il caso e, pur non favorevole ad annullare il matrimonio, concesse la dispensa
voluta. Venne presa una decisione: la Bolla Papale che aveva autorizzato in un primo tempo il matrimonio
di Enrico VIII con Caterina fu dichiarata nulla.

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Anne Boleyn (1501-1536)

Intervennero però nella contesa gli interessi della Spagna cattolica, e quindi di Carlo V, figlio di Giovanna di
Aragona sorella di Caterina. Il procedimento si bloccò: la stessa regina Caterina fece appello al nipote, Carlo
V, per ottenere sostegno presso il Papa. Il cardinale Wolsey, non ottenendo quanto richiesto, cadde in
disgrazia presso il re e rischiò il processo, ma morì prima che questo venisse celebrato, nel 1530. Il potere
di Cancelliere passò a Thomas More, mentre Thomas Cranmer divenne Arcivescovo di Canterbury.
Il 25 gennaio 1533 si celebrarono le nozze di Enrico e di Anne Boleyn. La regina Caterina fu costretta a
lasciare la Corte, perse il titolo di "regina" e morì nel 1536. More non approvò l'annullamento del
matrimonio tra Enrico e Caterina e non partecipò alla cerimonia di incoronazione di Anne Boleyn, ma
tuttavia scrisse ad Enrico che avrebbe riconosciuto Anne come sua regina. In seguito la principessa Maria
Tudor – figlia di Caterina - venne dichiarata figlia illegittima di Enrico VIII e nuovo erede al trono diventò la
figlia della regina Anne Boleyn, la Principessa Elisabetta. Il Papa rispose a queste decisioni di Enrico VIII con
la scomunica, emessa nel mese di luglio del 1533. Tommaso Moro, nel frattempo, si dimise dall’incarico di
governo, sostituito da Thomas Cromwell che divenne il nuovo Cancelliere dello Scacchiere.
Il Parlamento approvò gli atti che sancivano la frattura con Roma nella primavera del 1534. In particolare
l'Act of Supremacy stabilì che il re era "l'unico Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra" e il Treasons Act
(Atto sui Tradimenti) del 1534 rese reato di alto tradimento, punibile con la morte, il rifiuto di riconoscere il
Re come tale. Al Papa vennero negate le fonti di finanziamento come l'obolo di San Pietro. L'Act of
Succession sempre del 1534, spostò la linea dinastica dalla ex sovrana alla discendenza di Anna Bolena.
Tutti gli adulti del regno vennero tenuti ad accettare le disposizioni di queste leggi e chiunque avesse
rifiutato sarebbe stato giudicato colpevole di alto tradimento e passibile di pena di morte. Come
conseguenza di questi atti la struttura della chiesa cattolica inglese venne modificata. Thomas Cromwell,
sostenuto dal sovrano, fece approvare dal parlamento, nel 1536, una legge che espropriò i possedimenti
dei monasteri minori: questa azione portò, nel giro di alcuni anni, nelle casse dello stato, ingenti quantità di
denaro, ma ancora - formalmente - Enrico era un re cattolico. Solo in seguito, sotto l'influenza di Thomas
Cranmer, arcivescovo di Canterbury e di Edward Seymour, primo duca di Somerset e conte di Hertford,
l'anglicanesimo di Enrico VIII prese un indirizzo protestante. L'incameramento dei beni ecclesiastici favorì
l'ascesa dei proprietari più ricchi e dinamici, sostenuti dai riformatori luterani già attivi in Inghilterra,
Tuttavia Enrico, che per un momento s'era lasciato persuadere da Thomas Cromwell a introdurre la Riforma
e a stabilire alleanze coi protestanti di Germania, di fronte al pericolo di organismi religiosi che sfuggissero
al suo controllo s'irrigidì appoggiandosi al parlamento. Nel 1536 Anna Boleyn cominciò a perdere il favore di
Enrico, perché neppure lei riuscì a dare alla luce un erede maschio. Dopo la nascita della principessa
Elisabetta, Anna Boleyn aveva avuto altre gravidanze che si erano concluse con aborti o con bambini nati
morti. Enrico VIII si interessò a un'altra nobile della corte, Jane Seymour. Anna Boleyn venne accusata di
stregoneria per aver tentato di spingere Enrico a sposarla, di avere amanti (il musico di corte, Mark
Smeaton), di essere colpevole di incesto, di ingiuria verso il re e di cospirazione per ucciderlo. La corte,
presieduta da Thomas Howard, giudicò Anna Boleyn colpevole e la condannò a morte, con gli altri quattro
uomini che si presumeva fossero suoi amanti e il fratello. Undici giorni dopo l'esecuzione di Anna, Enrico
sposò Jane Seymour. La Legge inglese di successione del 1536 dichiarò che i figli di Enrico e della Regina
Jane sarebbero stati i primi nella linea di successione e che Lady Mary e Lady Elizabeth erano divenute figlie
illegittime. Jane diede alla luce un figlio, il Principe Edoardo Tudor, nel 1537, ma morì per il parto. Enrico

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VIII fu molto dispiaciuto di ciò poiché era stata l'unica moglie a dargli un figlio maschio e, nonostante i
successivi matrimoni, Jane Seymour rimase sempre la sua preferita.
In quel periodo Enrico fece approvare l'Act of Union (nel 1536), che formalmente annetté il Galles alla
corona d'Inghilterra. Sempre nel 1536, una sommossa, il Pilgrimage of Grace, scoppiò nell'Inghilterra del
Nord. Per calmare i cattolici ribelli, Enrico dapprima fece alcune concessioni ma poi, quando scoppiò una
seconda sommossa, i capi della rivolta vennero condannati a morte per tradimento e giustiziati. Nel 1538,
Enrico decise la distruzione dei santuari dedicati ai santi cattolici romani. Nel 1539 i monasteri che ancora
rimanevano in Inghilterra vennero aboliti e le loro proprietà trasferite alla Corona. Come ricompensa
Thomas Cromwell, artefice di queste azioni, venne nominato conte di Essex. I religiosi minori persero i loro
seggi alla Camera dei Lord, dove restarono solo arcivescovi e vescovi.
La questione dinastica tuttavia non era ancora risolta. L'unico erede maschio, il principe Edoardo, non
godeva di buona salute, ed Enrico, su consiglio di Thomas Cromwell pensò allora ad Anna di Clèves, sorella
del protestante duca di Clèves. Dopo aver visto il ritratto di lei, dipinto da Hans Holbein il giovane, Enrico
decise di sposarla, ed il matrimonio si celebrò il 6 gennaio 1540. L'unione tuttavia durò pochi mesi (fino a
luglio), sia per motivi personali che per considerazioni politiche. Il duca di Clèves era impegnato in una
disputa con l'imperatore, ed Enrico non voleva esservi coinvolto. Anna di Clèves acconsentì alla richiesta di
Enrico per un annullamento e testimoniò che il loro matrimonio non era mai stato consumato. Ricevette
così, in ricompensa, un titolo nobiliare e il Castello di Hever, già appartenuto alla famiglia di Anna Bolena.
Anche Thomas Cromwell perdette il favore del re. Il 28 luglio del 1540 (lo stesso giorno della esecuzione di
Thomas Cromwell) Enrico sposò la giovane Caterina Howard, prima cugina di Anna Bolena, ma anche
questo matrimonio durò poco. La regina venne sospettata di avere più di una relazione, in particolare con
altri due uomini. Thomas Cranmer, già in passato oppositore della potente famiglia cattolica degli Howard,
portò le prove del tradimento all'attenzione del re. Le indagini che seguirono provarono i fatti e tra il
dicembre 1541 e il febbraio 1542, avvenne l'esecuzione dei due amanti e della stessa Caterina Howard, che
all'epoca aveva 18 anni.
Enrico sposò quindi la sua ultima moglie, la ricca vedova Caterina Parr, nel 1543. La Parr si scontrò subito
con Enrico per motivi religiosi; infatti era protestante mentre Enrico era ancora cattolico. La situazione
portò a una nuova separazione, ma prima si arrivò ad un atto di sottomissione. Caterina inoltre contribuì a
riconciliare Enrico con le sue prime due figlie, Mary ed Elizabeth. Nel 1544 una legge del Parlamento le
reinserì nella linea di successione dopo il principe Edward, duca di Cornovaglia, benché fossero ancora
ritenute illegittime. La stessa legge confermò ad Enrico il diritto di determinare con le sue volontà l'ulteriore
successione al trono. Nel corso del suo lungo regno, Enrico VIII rafforzò il carattere autoritario del suo
governo, come dei sovrani della dinastia Tudor, inserì il Trono inglese nella lotta politica europea e
incentivò il senso dell'unità nazionale del paese; promosse inoltre lo sviluppo della flotta commerciale e
creò una potente marina militare. Intorno ai 50 anni, Enrico era fortemente in sovrappeso e soffriva di
gotta. In seguito ad un incidente si procurò una ferita alla coscia che gradualmente, per complicazioni
successive, lo condusse alla morte, che avvenne il 28 gennaio 1547 nel palazzo di Whitehall. Enrico VIII
venne sepolto nella Saint George's Chapel nel Castello di Windsor, vicino alla moglie Jane Seymour. In
conseguenza dell'Atto della successione del 1544, l'unico figlio maschio di Enrico, Edoardo, ereditò la
corona, diventando Edoardo VI Tudor.

Dinastia dei Tudor re di Inghilterra Le sei mogli di Enrico VIII


Enrico VII (1485 - 1509); Caterina d'Aragona
Enrico VIII (1509 - 1547); Anna Bolena
Edoardo VI (1547 - 1553); Jane Seymour
Jane Grey (1553); Anna di Clèves
Maria I (1553 - 1558); Caterina Howard
Elisabetta I (1558 - 1603) Caterina Parr

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Edward VI Tudor (1537-1553)

Edoardo fu il primo monarca protestante a regnare in Inghilterra, ma aveva soltanto nove anni, non poté
esercitare un potere reale. I sedici esecutori che formavano il consiglio di reggenza scelsero Edward
Seymour primo duca di Somerset come Lord Protettore del regno, affiancato da Lord Hertford. In base alla
legge di successione del 1544 e secondo le volontà di Enrico VIII, a Edoardo (in mancanza di una sua
discendenza) sarebbe succeduta la sorellastra, Maria. Se Maria non avesse avuto figli, la corona sarebbe
passata a Elisabetta, figlia di Anna Bolena. Se anche Elisabetta non avesse avuto figli, la successione sarebbe
tornata ai discendenti della sorella defunta di Enrico VIII, Maria e cioè agli Stuart. Edoardo VI e i suoi
consiglieri, tuttavia, avevano disegni diversi. Edoardo si espresse in contraddizione con le disposizioni di
Enrico. Maria ed Elisabetta vennero escluse dalla linea della successione come illegittime. Anche Frances
Brandon3 venne estromessa e al loro posto venne designata Lady Jane Grey, figlia di Frances e nuora del
potente Duca di Northumberland4. Alla morte di Edoardo VI, nel 1553, Lady Jane Grey venne proclamata
regina. Tuttavia una Legge del Parlamento aveva specificamente consentito a Enrico VIII di assegnare la
corona secondo le sue volontà, ma nessuna legislazione simile era stata approvata per Edoardo VI. Con
questa motivazione, Maria Tudor figlia di Caterina d’Aragona depose Lady Jane e la fece condannare a
morte, prendendo la corona per sé stessa5.

Lady Jane Grey Mary Tudor I of England

Maria, quando salì al trono all'età di 37 anni, era priva di qualsiasi formazione politica e strategica ma
puntava a non fidarsi di nessuno; perdonò tutti i suoi oppositori tranne il duca di Northumberland che andò
al patibolo il 22 agosto. Anche i consiglieri che erano fedeli a lui vennero riammessi nel Consiglio in quanto
la nuova sovrana aveva bisogno della loro esperienza, affiancando loro quei nobili che l'avevano aiutata a
conquistare il trono. ll suo primo obiettivo era la restaurazione della religione cattolica. Avendo fatto
giustiziare almeno trecento oppositori religiosi e Thomas Cranmer, è nota quindi anche con gli appellativi di Maria la
Cattolica e Maria la Sanguinaria (Bloody Mary). Maria necessitava, però, di un erede cattolico per continuare la

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Frances Brandon, Marchesa di Dorset (16 luglio 1517 – 20 novembre 1559) era figlia di Charles Brandon e
di Maria Tudor di Francia, la sorella di Enrico VIII d'Inghilterra. Dopo aver spostato Henry Grey (1517-1554) Duca di
Suffolk Frances divenne madre di Jane Grey.
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Lady Jane Grey (Bradgate, 1537 – Londra, 12 febbraio 1554) fu regina d'Inghilterra e d'Irlanda per soli nove giorni,
dal 10 al 19 luglio 1553. In quanto figlia di Frances Brandon (figlia di secondo letto della principessa Maria Tudor di
Francia) era pronipote di Enrico VIII. Jane Grey sposò Guilford Dudley, figlio del duca di Northumberland, nuovo
consigliere di Edoardo VI.
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Maria I Tudor (Greenwich, 18 febbraio 1516 – Londra, 17 novembre 1558) detta Maria di Inghilterra. Fu regina
d'Inghilterra e Irlanda dal 19 luglio 1553 alla morte. Era figlia di Enrico VIII e di Caterina di Aragona e fu la penultima
monarca della dinastia Tudor.
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sua battaglia. Come marito, venne fatto il nome dell'inglese Edward Courtenay, I conte di Devon, uno dei
nemici di Enrico VIII, ma fu ritenuto di personalità instabile. Maria per le questioni più rilevanti, come anche
in passato, faceva affidamento sui consigli del cugino, l'Imperatore Carlo V. Carlo V le consigliò suo figlio,
Filippo (che sarebbe divenuto re di Spagna con il nome di Filippo II); ma questo significava in pratica porre
la corona dell'Inghilterra in mano agli Asburgo subito dopo le nozze. I consiglieri erano in disaccordo su
questa scelta (e lo sarebbe stato anche il popolo), perché nessuno straniero era mai salito al trono inglese
dal 1066 dai tempi di Guglielmo il Conquistatore. Quando Maria I morì senza discendenza nel 1558, le
successe la sorellastra Elisabetta.

Elizabeth I Tudor (1533-1603) Mary Stuart (1542-1587)

Elisabetta I non si sposò né nominò mai un erede. Per impedire agli Stuart di diventare la famiglia reale
inglese e, quindi, scongiurare l'eventualità che i cattolici scozzesi sedessero sul trono d'Inghilterra Elisabetta
ordinò prima la cattura e poi l'esecuzione della cugina Maria Stuart (1542-1587)6. Elisabetta fu comunque
l’ultima regina Tudor.

Elisabetta di
Enrico VII
York
d'Inghilterra

Maria
Margherita Enrico VIII
Tudor
Tudor d'Inghilterra
di Francia

Giacomo V di Margaret Maria I Elisabetta I Edoardo VI Frances Eleanor


Scozia Douglas d'Inghilterra d'Inghilterra d'Inghilterra Brandon Brandon

Mary Stuart, Henry Charles Catherine Margaret


Jane Grey Grey
Mary Grey
Clifford
regina di Scozia Stuart Stuart

Giacomo I Arbella
d'Inghilterra Stuart

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Mary Stuart (Linlithgow, 8 dicembre 1542 – Fotheringhay, 8 febbraio 1587) detta Maria di Scozia, cattolica, figlia
di Giacomo V di Scozia e dalla sua seconda moglie, la duchessa francese Maria di Guisa. Fu regina di Scozia dal 14
dicembre 1542 al 24 luglio 1567, regina consorte di Francia dal 10 luglio 1559 al 5 dicembre 1560 in quanto moglie di
Francesco II di Valois (1544-1560) e pretendente al Regno di Inghilterra d'Inghilterra per quanti non riconoscevano
Elisabetta I come legittima erede di Enrico VIII. Trascorse gran parte della vita in stato di prigionia, fino a quando non
fu fatta decapitare da Elizabeth in quanto ispiratrice di una congiura.
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