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CAP.

10
LE CONDIZIONI POLITICHE ED ECONOMICHE DOPO IL 1848
Dopo la prima guerra d’indipendenza negli Stati Italiani ci fu una forte ondata restauratrice.

- Nel Lombardo Veneto tornarono gli austriaci con il maresciallo Radetzky, privo di autonomia e on
un pesante regime fisale
- Nei ducati dell’Italia Centrale e in Toscana fu attuata una politica reazionaria con eliminazione di
tutte le riforme del passato. Leopoldo II della Toscana perse l’appoggio dei moderati sostituiti da
persone di fiducia e gli ambienti ecclesiastici godettero di grandi privilegi. Inoltre forte presenza di
truppe austriache sul suolo toscano.
- Il papa Pio IX cancellò ogni traccia del biennio riformatore e il cardinale Antonelli riportò gli
ecclesiastici ai vertici, in particoalre i gesuiti che iniziarono ad esercitare una certa influenza,
fondando la rivista “La Civiltà Cattolica”.
- Ferdinando II nel Regno delle due Sicilie abrogò la costituzione e istituì un sistema poliziesco con
arresti arbitrari contro chiunque fosse anche solo sospettato di andare contro il governo. Si isolò
dal punto di vista diplomatico

La crescita economica e industriale fu lenta e diseguale


1. L’AGRICOLTURA era prevalente e conobbe importanti progressi nella PIANURA PADANA E IN
PIEMONTE dove era nata la PICCOLA BORGHESIA AGRARIA: mercanti e professionisti che venivano
dalla città e investivano su nuovi procedimenti agricoli più redditizi, facendo così nascere un sistema di
produzione di tipo capitalistico (salario e contratti d’affitto delle terre).
In TOSCANA ED EMILIA c’era la MEZZADRIA: contratto che prevedeva la partizione dei raccolti tra
mezzadro e proprietario (qui il mezzadro era subordinato perché il proprietario vantava anche diritti di
natura signorile).
Nel MERIDIONE rimase il LATIFONDO: grandi proprietà terriere in mano di pochissimi proprietari che
attuavano una coltura estensiva di cereali, in quanto poco interessati all’incremento delle rendite.
2. LO SVILUPPO INDUSTRIALE si sviluppo prevalentemente in quelle regioni dove c‘era un sistema
agricolo avanzato (salari e nuove tecniche)  LOMBARDIA con un settore tessile, in particolare serico,
molto avanzato (costruzione di opifici e meccanizzazione di alcune fasi della lavorazione) e anche quello
metallurgico-meccanico.  GENOVA crebbe in ambito siderurgico e cantieristico.
La lentezza di tale sviluppo soprattutto nelle altre parti della penisola era dovuto agli scarsi investimenti
nei trasporti, per esempio ferrovie.
3. L’AUMENTO DEMOGRAFICO e la qualità della vita crebbe grazie ai progressi nell’igiene pubblica
(acquedotti, fognature, bonifiche, cimiteri fuori città) e quindi meno epidemie. Tra il 1850-1860 la
popolazione passò da 18 a circa 25 milioni soprattutto nelle campagne della Pianura Padana.

I PROTAGONISTI, I PROGETTI POLITICI, GLI EVENTI


CAVOUR E IL PROGRAMMA LIBERALE E MODERATO
Il Piemonte era l’unico stato che aveva mantenuto in vigore lo Statuto Albertino, dando ospitalità a molti
esuli politici e ponendosi gradualmente alla guida del processo di unificazione. Un momento importate fu
quando Massimo D’Azeglio dovette affrontare la materia del rapporto tra Stato e Chiesa.
Il Parlamento aveva proposto la “LEGGE SICCARDI” per ridurre i privilegi ecclesiastici, abolendo il foro
ecclesiastico e il diritto d’asilo per i luoghi sacri e l’acquisto di beni ecclesiastici, creando imbarazzo nel
cattolicissimo re Vittorio Emanuele II ma, con l’abilità di uno dei parlamentari CAMILLO BENSO CONTE DI
CAVOUR, il testo fu approvato, formandosi così all’interno del Parlamento un NUOVO GRUPPO
PARLAMENTARE LIBERALE-MODERATO, avversario della destra ultra-cattolica e della sinistra democratica-
repubblicana.
IL PROGRAMMA DI CAVOUR
Cavour, guardava al modello inglese ed era per UN SISTEMA POLITICO LIBERALE GUIDATO DA UNA
MONARCHIA COSTITUZIONALE, CARATTERIZZATO DAL LIBERISMO ECONOMICO E DA UN FORTE RUOLO
DEL PARLAMENTO CHE DOVEVA ESSERE ELETTO SU BASE CENSITARIA (Rappresentanza dei più capaci)

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