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1 LA SECONDA RIVOLUZIONE
ALL’INSEGNA DELL’ACCIAIO, DELL’ELETTRICITA’ E DELLA CHIMICA
La Prima rivoluzione riguardò principalmente il settore produttivo tessile e metallurgico, la produzione
divenne più veloce e semplice grazie alle nuove scoperte scientifiche finalizzate alla messa appunto di nuovi
macchinari più efficienti azionati dalla macchina a vapore. La Seconda rivoluzione invece, fu caratterizzata
dall’impiego dell’elettricità e dall’introduzione di nuovi composti chimici, alcuni di questi derivati dal
petrolio, nella lavorazione dei prodotti all’interno delle fabbriche.
La prima rivoluzione industriale era partita dalla GRAN BRETAGNA e si era concentrata sul COTONE, FERRO,
VAPORE e FERROVIE, si era affermato il sistema FABBRICA e si erano frantumate tutte le istituzioni prima
della rivoluzione industriale.
In particolare dopo il 1870 i nuovi attori di questa rivoluzione furono la Germania e gli Stati Uniti che
emersero grazie ad innovazioni tecnologiche incentrate su ELETTRICITA’, CHIMICA E ACCIAIO, la nascita
della GRANDE IMPRESA E LA PRODUZIONE STANDAR SU LARGA SCALA, con la conseguente nascita della
classe operaia organizzata in SINDACATI.
LA RICERCA SIENTIFICA si era dedicata soprattutto alle innovazioni in ambito industriale, infatti:
- Si passò dal FERRO all’ACCIAIO che è una lega di ferro (elemento tra ghisa, carbonio e ferro battuto) ma
poiché la sua produzione costava molto il suo utilizzo era limitato ad alcuni settori (molle per orologi,
spade ..)
- Si diffuse la fusione al crogiolo con forni alimentati a coke he si usava per costruire cannoni
- Il problema di riuscire a produrre l’acciaio a buon prezzo fu risolto da Bessemer che con un convertitore
otteneva la lega direttamente dalla ghisa fusa.
- Successivamente il francese Martin sviluppò il forno a suola che permetteva di ottenere l’acciaio,
mescolando ferro e ghisa e utilizzando rottami e combustibili a bassa resa, così da essere poco costoso.
- Si scoprirono anche nuovi metalli come zinco, alluminio, nichel …e metodi per preparare nuove leghe
L’ELETTRICITA’
- L’Elettricità fu usata in ambito industriale e civile, già Alessandro Volta nel 1800 aveva inventato il
primo generatore di elettricità, la PILA, e successivamente Davy aveva scoperto l’ELETTROLISI
(trasformazione dell’energia elettrica in chimica) e Faraday inventò nel 1821 il MOTORE ELETTRICO nel
1831 la DINAMO.
- L’utilizzo dell’elettricità si ebbe in vari ambiti soprattutto per le sue capacità di trasformazione: cinetica
per i motori; termica per il riscaldamento e inoltre luminosa, infatti furono realizzate RETI
ELETTRICHE per trasportare la corrente dalle centrali ai luoghi do consumo.
- Particolarmente interessati all’elettricità come energia luminosa furono due scienziati americani Edison
e Westinghouse;
o EDISON proponeva di utilizzare la corrente continua (flusso costante di elettricità in un’unica
direzione)
o WESTINGHOUSE proponeva di utilizzare la corrente alternata (flusso variabile di elettricità in
direzioni diverse e con diverse intensità)
O ALLA FINE SI PREFERÌ QUELLA ALTERNATA CHE USIAMO ANCORA OGGI
- Vennero inventati molti oggetti che utilizzavano l’elettricità TRENI ELETTRICI, TRAM,MOTORE
ELETTRICO POLIFASE a corrente alternata. Ed EDISON inventò la LAMPADINA.
LA CHIMICA INDUSTRIALE una scienza che segnò la fortuna della Germania.
Ci fu un’importante innovazione per opera di un inglese Perkin che nell’ambito dei coloranti artificiali
scoprì l’anilina (color porpora)
- Importante sperimentazione in ambito dei fertilizzanti sintetici che portarono a rendere più
l’agricoltura.
- IMPORTANTISSIMA FU LA SCOPERTA DELL’ASPIRINA (ACIDO ACETILSALICILICO) dall’industria tedesca
Bayer
Il ritorno al protezionismo però non ostacolò l’espansione del commercio a livello globale e l’esportazione
fu sempre molto importante per paesi come Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi. Anche
gli stati uniti e i domini britannici trassero sempre molti vantaggi dall’esportazione.
IL TANDEM TRA BANCHE E INDUSTRIE
Dopo il 1850 con l’espansione dei settori industriali che avevano bisogno di attrezzature di grosse
dimensioni ci fu una richiesta di maggiori finanziamenti e per questo furono create delle BANCHE PER
AZIONI CON MAGGIORI CAPITALI e queste si dividevano in: BANCHE DI DEPOSITO – raccolta di risparmi e
fornitura di prestiti a breve termine; BANCHE D’AFFARI che si occupavano di finanziamenti a lungo
termine e della collocazione di titoli pubblici.
RAPPORTI TRA BANCHE E INDUSTRIE
Nel MONDO ANGLOSASSONE c‘era una separazione tra banche e industrie e prevaleva il sistema MARKET
ORIENTED cioè le imprese utilizzavano il mercato (emissione di azioni e sviluppo della borsa) come fonte di
finanziamento a lungo termine.
Nel resto d’Europa prevaleva un sistema BANK ORIENTED in cui la raccolta di depositi e il credito a breve
convivevano con i prestiti a lungo termine…era tipico in GERMANIA ( BANCA MISTA O UNIVERSALE ALLA
TEDESCA) in cui le banche collocavano le azioni e in cambio ne trattenevano una parte entrando così nel
finanziamento a lungo termine: si stabilivano stretti rapporti tra banche e imprese e spesso la banca
inseriva sue persone di fiducia, questo sistema si diffuse anche in Italia.
IN GERMANIA quindi le banche accelerarono lo sviluppo industriale ma formarono anche dei cartelli che
erano degli accordi tra imprese indipendenti per il controllo dei prezzi e dei volumi di produzione, cioè
una sorta di capitalismo organizzato (nella meccanica, chimica, metallurgia).
Questi cartelli si diffusero in tutta Europa e portarono le aziende a creare dei blocchi economici che
limitavano i rischi della concorrenza, una sorta di MONOPOLIO CHE INFLUIVA ANCHE SU SCELTE POLITICHE
E DI OPINIONE PUBBLICA.
REGIME AUREO
L’incremento degli scambi internazionali determinò il GOLD STANDARD (regime aureo) cioè un sistema
monetario basato sulla conversione aurea di ogni moneta nazionale in base a tassi di cambio questo
serviva per impedire troppa emissione di moneta rispetto alle riserve auree di ogni paese.
Si era diffuso soprattutto in GRAN BRETAGNA che passò al MONOMETALLISMO aureo (coniazione della
moneta in oro e fissazione per legge del suo prezzo) e alla diffusione delle banconote (moneta fiduciaria).
Inoltre con il Bank Act, l’Inghilterra decise che tutte le banche INGLESI erano tenute a convertire in oro
tutti e depositi e le banconote, sulla base di un prezzo fissato per legge (parità aurea). Quindi la quantità
di oro detenuta dalla Banca d’Inghilterra era il parametro per stabilire il volume di credito che poteva
essere concesso.
Negli altri paesi si era diffuso il BIMETALLISMO (coniazione della moneta in oro e argento) o regime
argenteo ma dopo il 1870 anche negli altri paesi europei e negli Stati Uniti il SISTEMA GOLD STANDARD
fissava i vincoli riguardo alla quantità di moneta che poteva circolare in un paese e che doveva
corrispondere alle riserve auree detenute dalla propria Banca Centrale (base aurea).
Anche i tassi di cambio tra le varie nazioni erano determinate in base alle riserve auree tenute da ogni
paese (sistema dei cambi fissi).
Il SISTEMA GOLD STANDARD portò alla creazione di nuove norme in ambito finanziario:
- LE BANCHE CENTRALI DIVENTARONO LA GUIDA DEL SISTEMA BANCARIO NAZIONALE CON LA
GESTIONE DELLERISERVE AUREE E LA DEFINIZIONE DEL TASSO UFFICIALE DI SCONTO CHE ERA LO
STRUMENTO CON IL QUALE SI ONTROLLAVA L’EQUILIBRIO NELLA BILANIA DEI PAGAMENTI, IOE’ I
FLUSSI DIOROIN ENTRATA E IN USCITA.
Questa FINANZA INTEGRATA portò all’aumento degli investimenti all’estero soprattutto da parte delle
grandi potenze europee:
→ i capitali francesi verso la Russia
→ i capitali tedeschi soprattutto verso l’Europa orientale
→ gli stati uniti investirono in Canada, Ameria Latina, Europa e Medio Oriente
→ molti paesi destinatari di questi investimenti seppero usarli per svilupparsi economiamente
(Danimarca, Belgio, Svizzera..) mentre i paesi del sud-Europa non riuscirono a sfruttarli al meglio.
→ Gli investimenti in Africa e in Asia servivano per sfruttare le materie prime
→ Nei paesi dell’America Latina portarono ad un certo sviluppo e riuscirono anche a creare delle c
Il XIX secolo conobbe una vera e propria crescita demografia:
- Il Regno Unito, nonostante i trasferimenti nelle colonie e l’emigrazione in Irlanda, passò da16,1
milioni del 1800 ai 41,8 milioni del 1900
- La Germania dai 24,6 milioni del 1800 ai 56,4 del 1900
- La Russia dai 37 del 1800 ai 111 del 1900
- La Francia dai 27,3 nel 1800 ai 39 del 1900
- L’Italia dai 18,1 ai 32,5 del 1900
Questo perché la mortalità cominciò a ridursi soprattutto nelle fasce di età centrali, cioè quella riproduttiva:
- perché c‘erano meno carestie ed epidemie
- prevenzione media migliore (vaccino contro il vaiolo)
- miglioramento dell’alimentazione
- miglioramento delle condizioni igieniche e dello stile di vita
- importante fu l’eliminazione delle febbri puerperali, anche se si mantenne sempre alta tra i
bambini al di sotto di un anno.
- Quindi di conseguenza aumentò il tassodi natalità, ponendo fine al modello demografico
preindustriale di Malthus che affermava che la causa principale della povertà e della fame era
dovuto all’aumento della popolazione.
Questa fecondità cominciò a rallentare perché l’età media del matrimonio era elevata e si iniziò a
controllare le nascite.
La crescita demografia si ebbe soprattutto tra le popolazioni urbane mentre quella rurale iniziò ad avere
un declino, solo in Russia rimase più alta.
Questo perché l’urbanizzazione andava di pari passo con l’industrializzazione che offriva lavoro e salari e
invece le tecniche agricole richiedevano nelle campagne meno manodopera. Inoltre le ferrovie
permettevano di spostarsi.
→ Molte città si svilupparono attorno a fabbriche e miniere (nella zona di Ruhr in Germania).
→ Le città furono risanate (fognature, strade ampliate, illuminazione pubblica)
→ I quartieri popolari e operai, nelle periferie delle città, erano malsane con tassi di mortalità molto
alti rispetto ai ceti benestanti.
Inoltre flussi di persone cominciarono a spostarsi dall’Europa verso gli altri continenti, per vari motivi.
→ La carestia del 1845
→ Le persecuzioni religiose e politiche (ebrei russi)
→ Per migliorare le proprie condizioni di vita (verso gli stati uniti e l’Almerica Latina, italiani verso
l’Argentina)
→ IN AMERICA PERO’ TROVARONO UNA RIHIESTA DI MANODOPERA MENO QUALIFICATA E POCO
RETRIBUITA E SI DOVETTERO ADATTARE, VENENDO SFRUTTATI E OSTEGGIATI DAI LAVORATORI
LOCALI ORGANIZZATI IN SINDACATI PERCHE’ VEDEVANO MESSI IN PERICOLO IBLORO SALARI E
DIRITTI