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Il turismo sostenibile nelle regioni italiane attraverso una misura sintetica dei
principali indicatori
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Barbara Baldazzi
Italian National Institute of Statistics
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All content following this page was uploaded by Barbara Baldazzi on 16 March 2015.
Introduzione
Nel corso degli ultimi decenni, nell’ambito dell’economia del turismo, sempre maggiore attenzione è stata dedicata alla promozione di filiere turistiche che vadano nella direzione della sostenibilità ambientale e
della qualità della vita. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO) “lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i bisogni dei turisti e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le
opportunità per il futuro. […] Si tratta di una forma di sviluppo che dovrebbe portare alla gestione integrata delle risorse in modo che tutte le necessità, economiche, sociali ed estetiche possano essere
soddisfatte mantenendo al tempo stesso l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di base per la vita” (http://www2.unwto.org/en).
La rilevanza sempre crescente assegnata al tema della sostenibilità turistica, a livello politico-istituzionale ed economico, ma anche nell’ambito del dibattito scientifico, si lega dunque alla capacità di
valorizzazione e salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale, poiché questo, rappresentando un criterio guida per i turisti nelle scelte delle mete di viaggio e soggiorno, garantisce la continuità nel tempo
della domanda turistica stessa. Ma sostenibilità del turismo significa anche e soprattutto capacità dell’offerta di soddisfare la domanda, riducendo gli impatti sull’ambiente e sulle risorse naturali e garantendo
integrazione tra turisti e comunità ospitante, secondo un modello di sviluppo che può essere fonte di innovazione, lavoro e futuro.
In questo lavoro sono stati combinati tra loro alcuni tra i classici indicatori di domanda e offerta turistica, che l’Istat diffonde ogni anno, con indicatori di sostenibilità ambientale (Eurostat, 2013). La metodologia
proposta si fonda sulla costruzione di un indice sintetico che, a partire dagli indicatori elementari prescelti, permetta di approfondire la tematica della sostenibilità del turismo con riferimento alle diverse regioni
italiane.
(a) L'estensio ne dei siti Natura 2000 per regione è stata calco lata escludendo le so vrapposizio ni fra i Sic/Zsc e le Zps.
(b) Sono co mpresi quanti hanno indicato vo to "9" o "10" in una scala da 1a 10.
LE REGIONI ITALIANE
130
Il turismo sostenibile mostra ancora uno stadio di
sviluppo differenziato nelle regioni italiane, come
120 chiaramente mostrato dall’indicatore di sintesi. Ai primi
posti della graduatoria regionale si trovano: la
110,8 Sardegna, che presenta elevati valori per i tre indicatori
110 107,9 107,6 107,5
106,5 106,5
105,0 103,8 di integrazione; l’Abruzzo, con la più alta percentuale di
103,3 102,5 aree protette; la Campania e il Veneto, che presentano
101,1 100,9 100,4 100,1
100 98,9 98,8 un andamento omogeneo su tutti gli indicatori; la
95,8 95,0
93,7 Liguria con la più alta percentuale di risorse culturali e il
91,7
Trentino-Alto Adige, che registra il valore più elevato
90
per l’indice di intensità turistica. Agli ultimi posti si
collocano le regioni accomunate da una inefficace
80 utilizzazione delle risorse ricettive (a eccezione della
Lombardia, che presenta comunque un indice di
utilizzazione lorda superiore alla media nazionale)
70 accompagnata da una bassa permanenza media per il
Piemonte, la Lombardia, l’Umbria e il Molise e da una
scarsa valorizzazione delle risorse culturali per il
Molise, la Calabria, il Friuli-Venezia Giulia e la Puglia.
L’andamento dell’indicatore sintetico mostra quindi di
diversificare le regioni, non tanto in base alla
ripartizione geografica, quanto piuttosto rispetto alla
presenza sul territorio di siti turistici, culturali e
ambientali ampiamente conosciuti, valorizzati e
frequentati.
Il contributo che ogni singolo indicatore elementare fornisce alla formazione dell’indicatore composito, per ogni singola regione, è esplicitato nel grafico sottostante. Un ambito di centrale importanza è relativo al rapporto che il
turista instaura con il tessuto sociale e ambientale locale: indicatori particolarmente positivi per la dimensione dell’integrazione nella Sardegna, Sicilia e Basilicata riequilibrano le perfomance negative registrate sugli indicatori di
funzionalità economica, portando l’indicatore composito a valori più alti della media Italia. Un valore molto elevato di un solo indicatore non garantisce un profilo complessivo adeguato: il Trentino-Alto Adige, caratterizzato dalla
più alta intensità turistica (43,6 presenze ogni 1000 abitanti), si posiziona soltanto al sesto posto nella graduatoria regionale. Il basso rendimento dell’Umbria si deve soprattutto al contributo degli indicatori di funzionalità
economica che trascinano la regione al penultimo posto della classifica. L’analisi degli indicatori di valorizzazione del capitale ambientale e culturale, di integrazione e di funzionalità economica, unita allo studio dell’indicatore di
sintesi, costituisce un primo esperimento per comprendere quali siano le differenze, i ritardi e le best practice delle regioni italiane. Sviluppi di analisi successivi richiedono un particolare approfondimento degli aspetti della
funzionalità dell’offerta ricettiva, alla luce della non omogenea distribuzione sul territorio delle risorse ambientali e culturali e dell’esigenza di crescita della «cultura dell’accoglienza». La metodologia proposta permetterà di
ampliare ulteriormente l’analisi con riferimento alla dimensione temporale.
Friuli Venezia Giulia
LA METODOLOGIA
Trentino Alto Adige
Emilia Romagna
Valle d'Aosta
Basilicata
Campania
Sardegna
Abruzzo
160
Piemonte
Toscana
Calabria
Marche
Veneto
Lombardia
Sicilia
Puglia
Liguria
Umbria
Lazio
Molise
Il metodo di sintesi adottato è il MPI corretto (Mazziotta, Pareto, 2013) che si basa su una
150 normalizzazione con il metodo MIN-MAX con riporto dei valori nell’intervallo 70-130 e non 0-1. Tale
aggiustamento, ponendo il valore Italia pari a 100, consente una più semplice lettura e interpretazione dei
140
risultati finali. La sintesi dei valori normalizzati si basa su una media aritmetica corretta con una funzione
130 di variabilità che penalizza le regioni in proporzione alla variabilità degli indicatori. L’idea di base è che
tutte le regioni dovrebbero tendere all’ottimo quindi ad avere tutti valori elevati degli indicatori; se tale
120 condizione non si presenta (come spesso accade) la regione viene penalizzata.
L’indice proposto fornisce una misura sintetica dell’insieme di indicatori elementari, nell’ipotesi che
110
ciascuno di essi non sia sostituibile e che tutti abbiano la stessa importanza (approccio non
100
compensativo). Per le elaborazioni è stato utilizzato il software COMIC, utilizzato in Istat e scritto
interamente in SAS
90 MPI i M r Sr cvi dove Mri e Sri sono la media e la varianza dei valori normalizzati.
/-
i i
80
1. Baldazzi B., Morricone M., (2012).Un indicatore sintetico per la misura del contesto economico e delle infrastrutture in
70 relazione allo sviluppo del turismo italiano. Rivista Italiana Di Economia Demografia E Statistica. Volume LXVI N. 3/4
Istat, “Turismo” in Annuario Statistico Italiano, (2013).
60 2. Unione Europea, Il Sistema europeo di indicatori per il turismo per destinazioni sostenibili TOOLKIT, (2013),
Aree protette Musei Intensità Cortesia Ambiente Sicurezza Utilizzazione Permanenza MPI 3. Mazziotta, M., Pareto A. (2013). A Non-compensatory Composite Index for Measuring Well-being over Time. Cogito.
Multidisciplinary Research Journal Vol. V, no. 4, 93–104.