Individual naturalization
Chi voleva la cittadinanza romana poteva ottenerla a titolo individuale con una decisione
del magistrato o del popolo. Ci sono tre procedure essenzialmente per ottenere questo:
- Come ricompensa per il servizio militare. La procedura comprendeva un senatus
consultum che chiedeva al popolo per convalidare la procedura;
- Con il diritto di una fondazione coloniale di incorporare i peregrini nella sua civitas,
cosa che probabilmente avveniva effettivamente nel censimento;
- Con la ius civitatis adipiscendae per magistratum, diritto più oscuro e meno
documentato degli altri. Dava la cittadinanza a un magistrato romano.
Alcuni cittadini diventavano tali anche quando creati individualmente dai magistrati per
meriti di coraggio individuale in battaglia, c’erano leggi apposta.
Era anche possibile perdere la cittadinanza romana, per esempio essendo banditi e
prendendo residenza al di fuori del territorio romano (se rimaneva dentro al territorio, non
era scontata la perdita della cittadinanza). Anche i coloni che non costruivano una casa entro
il tempo stabilito perdevano la cittadinanza. Un esempio: la seconda fondazione di Aquileia
nel 169 a.C. I triumviri diedero 3 anni di tempo per costruire la casa e fecero dei controlli
con cadenza regolare per verificare l’effettiva costruzione. La piena cittadinanza si aveva
solo con la registrazione nel censimento.
Una persona poteva essere un incola di una città senza essere cittadino di un'altra. Si può
distinguere quindi tra:
- Cittadini della colonia, che vengono da roma o colonie romane
- Possessori del territorio coloniale
- Incolae di varia natura, a volte anche nativi del luogo
- Incensi, persone che avevano firmato per la colonia ma non avevano i requisiti per
essere cittadini