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Francesco, figlio di Pietro di Bernardone e di donna Pica, nacque ad Assisi nel 1182. Dopo una
giovinezza alquanto spensierata, all'età di 24 anni, nella chiesetta di san Damiano, senti l’invito di
Cristo che lo chiamava a seguirlo e a riparare la sua casa. Rinuncia allora ad ogni cosa terrena per
aderire solamente a Dio, e da quel momento non ebbe altra preoccupazione che “vivere secondo la
norma del santo Vangelo”, imitando in tutto Cristo povero e umile. Unitisi a lui alcuni compagni,
diede inizio ad un nuovo ordine religioso (1209) che per umiltà chiamò “ordine dei Frati Minori”, e
si stabilì prima a Rivotorto e poi a S. Maria degli Angeli. Per i suoi frati Egli scrisse una Regola,
che poi fu approvata dal papa Onorio III nel 1 223.Francesco e i suoi frati andarono ovunque a
predicare il Vangelo, nei paesi cristiani e in quelli degli infedeli, con parole semplici ma efficaci, e
soprattutto con l'esempio della vita santa.
Fondò anche un secondo ordine, chiamato delle “Povere Dame” o delle Clarisse, e un Terz'ordine
per coloro che vivono nel mondo. Due anni prima della morte, sul monte della Verna ricevette da
Cristo il sommo privilegio delle stimmate, che lo resero conforme al Crocifisso anche nel corpo.
Morì a S. Maria degli Angeli, adagiato sulla. nuda terra, la sera del 3 ottobre 1 220, ripetendo le
parole dell'anima che si abbandona alla misericordia di Dio: “Voce mea ad Dominum clamavi...”
(salmo 141 ). Due anni dopo la sua morte, Gregorio IX lo dichiarò santo e nel 1230 il suo corpo fu
tumulato sotto l'altare della nuova Basilica eretta i in suo onore. Pio XII nel 1930 lo proclamò,
insieme con santa Caterina da Siena, Patrono d'Italia.
PRIMI VESPRI
INNO
È discesa la notte sul mondo,
il creato è avvolto nell'ombra:
il Serafico Padre Francesco
la sua vita conclude sereno.
SALMO 111
Beatitudine dell'uomo giusto
Comportatevi come figli della luce: il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità (Ef
5, 8-9).
SALMO 147
La Gerusalemme riedificata
Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello (Ap 21, 9).
SALMO 141
Sei tu il mio rifugio
Cristo nella passione invoca il Padre: “Abbà, Padre! Allontana da me questo calice...” (Mc 14, 33)
e domanda la risurrezione sulla quale la Chiesa dei santi fonda la sua fede (cfr. Cassiodoro).
Se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della
giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha resuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha
resuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che
abita in voi.
A due anni dalle stimmate e a venti dalla conversione, ridotto all’ultima perfezione sotto il martello
di molteplici e dure tribolazioni, Francesco, dal palazzo del Vescovo di Assisi ove allora dimorava,
chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola: voleva rendere a Dio lo spirito della vita
là dove aveva ricevuto lo spirito della grazia. A mezza strada, all’ospedale di S. Salvatore,
cecuziente com’era, si fece voltare sulla barella con la faccia verso Assisi e, sollevatosi un poco,
benedisse la sua città. Giunto alla Porziuncola, si fece deporre nudo sulla terra nuda, nascondendo
con la mano sinistra la piaga sul costato. E di lì, spogliato della veste di sacco, alzò, come sempre,
il volto al cielo, tutto intento con lo spirito a quella gloria. Disse ai fratelli: Io ho fatto il mio dovere,
Cristo v’insegni a fare il vostro. Voleva di certo essere conforme a Cristo crocifisso che, povero e
sofferente, era rimasto appeso nudo sulla croce. E verace imitatore di Cristo suo Dio, in tutto, amò
sino alla fine i fratelli e figli che aveva amato fin da principio. Fece adunare tutti i fratelli presenti
nel luogo e li esortò con affetto di padre all’amore di Dio. Parlò a lungo della pazienza,
dell’osservanza di madonna povertà, raccomandando più d’ogni altra regola il santo Vangelo. Tutti
i fratelli gli stavano intorno. Egli stese sopra di loro le mani, intrecciando le braccia a forma di
croce - un gesto ch’egli tanto amava - e li benedisse, presenti e futuri, nella potenza e nel nome del
Crocifisso. Si fece poi portare del pane, lo benedisse, lo spezzò e a ciacuno ne diede un pezzetto da
mangiare. Volle anche gli portassero il libro dei Vangeli e chiese gli leggessero quel brano di
Giovanni che inzia: “Prima della festa di Pasqua, sapendo Gesù che doveva passare da questo
mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Lo fece in
memoria di quell'ultima e santissima cena che il Signore aveva celebrato con i suoi discepoli e per
dimostrare ai fratelli la sua tenerezza d'amore. Passò in inni di lode i pochi giorni successivi
invitando i compagni prediletti a lodare con lui Cristo. Invitava pure tutte le creature alla lode di
Dio e con certi versi poetici, già altra volta composti, le esortava al divino amore. E perfino la
morte, a tutti terribile e odiosa, esortava alla lode; le correva lieto incontro, invitandola: ben venga
mia sorella morte. Diceva ai fratelli: Quando mi vedrete sul punto di spirare, deponetemi nudo sulla
terra come l'altro ieri e, morto che sia, lasciatemi giacere così per il tempo che ci vuole a percorrere
comodamente un miglio di strada. E come gli fu possibile, proruppe in quel salmo: Con la raia voce
al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore. Lo disse fino al versetto: Strappa dal
carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome; i giusti mi faranno corona quando mi
concederai la tua grazia. Giunse infine la sua ora ed essendosi compiuti in lui tutti i misteri di
Cristo, accogliendo la morte cantando, se ne volò felicemente a Dio. Le allodole, che sono amiche
della luce e han paura del buio della sera, pur essendo già imminente la notte, vennero a grandi
stormi sopra il tetto del luogo e, roteando a lungo con insolito giubilo, resero testimonianza alla
gloria del Santo, che tante volte le aveva invitate a lodare . Era l'anno, dall'Incarnazione del
Signore, 1226, il 3 ottobre, di sabato.
RESPONSORIO BREVE
Ant. al Magn. O santissima anima, mentre sali alla gloria del cielo,
i beati ti corrono incontro gli Angeli esultano in coro,
la Trinità gloriosa ti invita dicendo:
Rimani, rimani con noi in eterno.
Ant. al Magn. O santissima anima, mentre sali alla gloria del cielo,
i beati ti corrono incontro gli angeli esultano in coro,
la Trinità gloriosa ti invita dicendo:
Rimani, rimani con noi in eterno.
INTERCESSIONI
Fratelli, preghiamo Dio nostro Padre, che per intercessione del serafico padre san Francesco, ci
guidi alla santità. Diciamo insieme:
Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Padre Santo, che hai reso il tuo servo Francesco un perfetto imitatore del tuo divin Figlio Gesù,
- fa che anche noi, seguendo le sue orme, osserviamo fedelmente il Vangelo di Cristo.
Padre Santo, che hai insignito il tuo servo Francesco con le sacre stimmate della passione del tuo
Figlio,
fa che di null’altro ci gloriamo se non della croce di Gesù Cristo.
Padre Santo, che per le preghiere di san Francesco perdoni le nostre colpe,
- fa risplendere sui nostri fratelli defunti la luce del tuo volto.
Padre nostro.
ORAZIONE
O Dio, che nel serafico padre san Francesco, povero e umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva
immagine del Cristo, concedi a noi di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in
carità e letizia. Per il nostro Signore.