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Del Tibet abbiamo "un'immagine da cartolina buddhista"...
in realtà scavando bene nelle fonti veniamo a sapere che...
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Egli era originario del Pakistan. Il suo viaggio in Tibet fu
ostacolato da forze malevole che grazie ai suoi poteri
magici fu in grado di soggiogare e convertire nelle entità
protettrici del Buddhismo. Quando arrivò a Samye,
disperse i demoni che infestavano la valle, e prese in sposa
Yeshe Tsogyal, una delle dame di corte di Trisong Detsen,
oggi venerata come una specie di Dea e considerata una
delle madri spirituali del Tibet
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Le donne in Tibet
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Le donne hanno sempre occupato una posizione importante
nella società tradizionale tibetana. Hanno rivestito ruoli di
spicco anche in ambito religioso e sociale; tra le figure di
primo piano emergono Yeshe Tsogyal e Machig Labdron e
sono state soprattutto le monache a guidare il dissenso
politico nel XX secolo.
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Le donne si acconciano i capelli con moltissime treccine,
per la precisione, 108, numero di buon auspicio.
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Fino al 1950 era molto diffusa la poliandria: una donna
sposava un uomo e se questo uomo aveva fratelli, sposava
anche i fratelli minori. I figli nati dal primo marito si
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consideravano figli di tutti i fratelli del padre.
Il Mandala
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Oltre ad essere una bellissima creazione artistica, il
Mandala (kyilkhor, "cerchio") è uno strumento di
meditazione che può essere in un certo senso considerato
un quadro tridimensionale. I Mandala possono anche essere
realizzati con la sabbia e divengono anche un simbolo della
fugacità della vita terrena.
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realizzazione) in cui l'adepto medita, invoca e si identifica
con una particolare Divinità, prima di dissolversi nel Vuoto
e riemergerne come la Divinità stessa. Vi è un rituale che
impone all'adepto di visualizzare mentalmente 72 Divinità
con chiarezza sufficiente a distinguerne il "bianco degli
occhi" e mantenere tale visione per 4 ore.
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A un livello superficiale, storicamente il Buddhismo ha
inglobato i precetti morali e le pratiche religiose di adepti
laici, la tradizione dotta delle università buddhiste indiane
e un corpus di insegnamenti mistici tantrici che ebbe
particolare ascendente sui seguaci della fede sciamanica
Bön. La reazione del Buddhismo tibetano al contatto con il
culto degli spiriti Bön e con il panthen Hindu ha dato
origine a un'ampia gamma di Divinità, sia adirate, sia
benevole (che di fatto rappresentano soltanto aspetti
diversi dell'ego umano).
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ci sono anche Divinità protettrici generiche chiamate
"Dharmapala" e Divinità personali per la meditazione dette
"Yidam", che gli studenti di tantrismo adottano all'inizio
della loro formazione spirituale.
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Strettamente legata al Bön e al Buddhismo è la religione
popolare del Tibet, chiamata "Mi Chös" (il Dharma
dell'uomo), basata soprattutto sugli spiriti. Tra questi ci
sono i "Nyen", che risiedono nelle rocce e negli alberi;
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i "Lu" o "Naga", spiriti dal corpo di serpente che vivono in
fondo ai laghi, fiumi e pozzi
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(Nota di Lunaria: diffusi anche in India e in Cambogia); i
"Sadok", Signori della Terra, entità connesse
all'agricoltura; gli "Tsen", gli spiriti dell'aria o della
montagna, che scagliano agli umani le frecce della malattia
e della morte; e infine i "Dud", associati al demone
buddhista Mara. In ogni casa buddhista risiedono spiriti
del focolare, del tetto e della cucina. Le credenze religiose
dei tibetani sono in definitiva un'affascinante mescolanza
di Buddhismo, fede Bön e religione popolare.
Il Bön
A causa della storica predominanza del Buddhismo in
Tibet, la fede Bön è stata soffocata per secoli e solo di
recente ha cominciato ad attirare l'attenzione degli
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studiosi. Il credo Bön e il Buddhismo si sono influenzati e
hanno interagito l'uno con l'altro per centinaia di anni,
scambiandosi testi, tradizioni e rituali.
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La parola Bön ha tre connotazioni principali: la prima si
riferisce alla religione pre-buddhista del Tibet, soppressa
e soppiantata dal Buddhismo nel VIII sec. e nel IX sec. La
seconda è la forma di Bön organizzato (Gyur Bön)
sistematicamente secondo i principi della religione
buddhista nel XI secolo, la terza connotazione, legata alla
seconda, è un corpus di credenze popolari che comportano
la venerazione di Divinità e spiriti protettori locali. La
tradizione Bön affonda le sue radici nelle più antiche
credenze religiose del popolo tibetano, fondate su una
fede animista comune a tutte le popolazioni dell'Asia
centrale, che si esprimeva attraverso formule magiche,
talismani, giuramenti, incantesimi, processioni rituali di
tamburi e sacrifici. I riti erano spesso eseguiti da un
individuo che faceva da mediatore tra gli esseri umani e il
mondo degli spiriti.
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Si ritiene che tale religione si sia originata nel regno di
Shang-Shung, nel Tibet Occidentale. Il padre fondatore
fu Shenrab Miwoche, noto anche col nome di Tonpa
Shenrab
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Ad occhi di un osservatore occasionale la pratica
Buddhista e la pratica Bönpo risultano molto difficili da
distinguere. Tra i concetti condivisi vi sono il samsara, il
karma, la rinascita nei sei stadi dell'esistenza. Il credo
Bön però possiede il suo caratteristico Kangyur, un corpus
di testi tradotti dalla lingua di Shang-Shung, e i Bönpo
fanno girare la ruota delle preghiere
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Tonpa Shenrab
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A completare la schiera di Divinità, concorre il gran
numero di Divinità locali - spiriti potenzialmente malevoli,
noti come "Gekho" (i protettori del Bön) e le loro
controparti femminili, le Drapla. Welchen Gekho è il re dei
Gekho e la sua consorte Logbar Tsame è la regina delle
Drapla.
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La bellezza della scrittura tibetana, che purtroppo sta
cadendo nel dimenticatoio, per via del "potere cinese"
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Sipe Gyalmo, la Regina del mondo, è la manifestazione irata
della Dea della Pace, Sherab Chamma
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Dzogchen
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Sukasiddhi
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Bodhissatva
I Bodhisattva sono esseri che hanno raggiunto lo stato di
illuminazione ma che rinunciano al nirvana per salvare il
resto del mondo. A differenza del Buddha, sono spesso
raffigurati adorni di corone e gioielli
è il Buddha storico.
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è un Bodhisattva femminile che ricorre in 21
manifestazioni o aspetti diversi. Ebbe origine da una
lacrima di compassione comparsa sul volto di Chenresig ed
è considerata la versione femminile di Chenresig nonché
protettrice del popolo tibetano.
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è il simbolo della purezza e della fertilità e le viene
attribuito il potere di esaudire i desideri. L'iconografia più
comune la rappresenta come Tara Verde, associata alla
notte, o come Drölkar (Tara Bianca) associata al giorno (e
anche alla moglie cinese di Songtsen Gampo). Nella
versione Verde è seduta nella posizione del mezzo loto,
con la gamba destra penzoloni. Nella versione Bianca è
invece nella posizione del loto completo e presenta 7 occhi,
uno dei quali sulla fronte, 2 sui palmi delle mani e 2 sulle
piante dei piedi. Spesso è vista come parte di una Triade
della Longevità, insieme con il rosso Tsepame (Amitayus)
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e Namgyelma (Vijaya), Divinità Femminile con 3 facce e 8
braccia.
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Divinità Protettrici
Le Divinità Protettrici sono facilmente riconoscibili dalla
loro feroce espressione, dagli occhi sporgenti e dalla
posizione tipica del guerriero pronto all'attacco (con una
gamba leggermente protesa in avanti), dalle fiamme
intorno al capo o dalla presenza di una serie di strumenti
tantrici. Sono raffigurati o con l'Io umano sotto i piedi o
in groppa a un animale con indosso pelli umane o animali.
Rappresentano antichi demoni del Tibet, Divinità adorate o
demoni psicologici che appartengono al mondo interiore
degli uomini.
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Come formi femminili abbiamo Palden Lhamo (Shri Devi)
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e Vajravarahi.
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Palden Lhamo è la speciale protettrice di Lhasa, del Dalai
Lama e dell'ordine gelugpa. è il corrispondente femminile
di Nagpo Chenpo.
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Nella mano destra tiene una mazza, nella sinistra una
coppa cranica piena di sangue. Ha un dado bianco e nero
intorno alla vita (legato a una sacca di malattie) per
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stabilire il destino delle persone.
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Ha la Luna nei capelli, il Sole nel ventre e un cadavere in
bocca, e cavalca un mulo con un occhio sulla groppa.
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Il simbolismo che sta dietro a Palden e Vajravarahi è
davvero complessissimo... mi limito a riportare solo una
sintesi del significato in generale, perché riportare le
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caratteristiche complete richiederebbe pagine e pagine :P
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aggressiva - o essere percepita semplicemente come
l’eterna manifestazione dell’energia nel mondo fenomenico.
La dakini è probabilmente la più importante manifestazione
del principio femminile nel buddhismo tibetano. Secondo
l'insegnamento tibetano, il principio femminile si compone
di due aspetti principali: la Madre e la Dakini.
http://pochaontas.jimdo.com/galleria-delle-dee-oriente/
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Dakini
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Esistono poi re e figure storiche divinizzate:
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Amuleti dal Tibet
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Amuleto di Garuda
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Coltello Rituale Kartari
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La Valle Barun
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Lo Yak, tipico animale dal quale si ricava un "Thé al burro
di Yak" (il cui sapore, a palati occidentali, è orribile...)
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Sito Web consigliato:
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