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SCENARI PEDAGOGICI E

RIFERIMENTI NORMATIVI
PER UNA
SCUOLA INCLUSIVA

Filippo STURARO – Dirigente Scolastico e Psicoterapeuta


referente regionale alunni con BES – USR Veneto
filistura@libero.it
L’UNICO VERO VIAGGIO
VERSO LA SCOPERTA NON
CONSISTE NELLA RICERCA DI
NUOVI PAESAGGI, MA
NELL’AVERE OCCHI NUOVI !!
(Marcel Proust)
Ogni studente suona il suo strumento,
non c’è niente da fare. La cosa difficile
è conoscere bene i nostri musicisti e
trovare l’armonia. Una buona classe
non è un reggimento che marcia al
passo, è un’orchestra che prova la
stessa sinfonia.

Daniel Pennac, Diario di scuola


«LO FACCIO PER IL TUO BENE»
10 MOTIVI PER CUI LA SCUOLA ……FA MALE
(Stella G. ,2016,TUTTA UN’ALTRA SCUOLA!, Giunti, Firenze)

NON RIESCI AD IMPARARE LE


TABELLINE?
Devi ripassarle tutti i giorni e fare i
calcoli senza la tavola pitagorica. Devi
sforzarti. E’ per il tuo bene!!

SOTTOLINEA TUTTI I MIEI ERRORI DI


ORTOGRAFIA IN ROSSO
Correggi tutto e ricopia in bella grafia.
E’ per il tuo bene!!
«LO FACCIO PER IL TUO BENE»
10 MOTIVI PER CUI LA SCUOLA ……FA MALE
(Stella G. 2016,TUTTA UN’ALTRA SCUOLA!, Giunti, Firenze)

DEVI SCRIVERE IN CORSIVO.


Alle medie non si può scrivere in
stampatello. Usare il computer?
Bisogna esercitarsi per ottenere
risultati. E’ per il tuo bene!!

ALLE PROVE DI VERIFICA HO SEMPRE IL


COMPITO COME GLI ALTRI:
fotocopie che non riesco a leggere con parti
da completare. Se non riesco a finire
l’insegnante mi fa stare in classe durante la
ricreazione per terminare. Perché? E’ per il
tuo bene!!
«LO FACCIO PER IL TUO BENE»
10 MOTIVI PER CUI LA SCUOLA ……FA MALE
(Stella G. 2016,TUTTA UN’ALTRA SCUOLA!, Giunti, Firenze)

L’INGLESE NON LO CAPISCO PER NIENTE,


LE LETTERE NON SI LEGGONO MAI ALLO
STESSO MODO.
La prof. dice che lo devo studiare anche a
livello scritto perché è importante,
indispensabile per comunicare. E’ per il
tuo bene!!

NON HAI RISPOSTO CON SICUREZZA


ALL’INTERROGAZIONE. FORSE NON HAI
STUDIATO ABBASTANZA. DEVO DARTI LA
SUFFICIENZA? NO, NON POSSO
ALTRIMENTI NON STUDI PIU’.
E’ per il tuo bene!!
«LO FACCIO PER IL TUO BENE»
10 MOTIVI PER CUI LA SCUOLA ……FA MALE
(Stella G. 2016,TUTTA UN’ALTRA SCUOLA!, Giunti, Firenze)

LEGGERE AD ALTA VOCE DAVANTI A TUTTI. La


prof. dice che così faccio esercizio e imparo a
superare le difficoltà.
E’ per il tuo bene!!

NON AMO LA SCUOLA, DETESTO GLI


INSEGNANTI E QUANDO I MIEI GENITORI MI
DICONO DI STUDIARE MI CHIUDO IN CAMERA
MIA E ASCOLTO LA MUSICA.

LO FACCIO PER IL MIO BENE !!!!!


IL TRIANGOLO DELLA SCUOLA
INCLUSIVA
EQUITA’

COMPETENZE DIFFERENZE
LE STAGIONI DELLA SCUOLA
INCLUSIVA

 INSERIMENTO (anni 70 «movimento verso le classi normali», art. 28


L. 118/71 e L. 517/77 – artt. 3 e 34 della Costituzione)

 INTEGRAZIONE (L. 104/92 – Convenzione ONU sui diritti delle


persone con disabilità ratificata in Italia nel 2009 – Linee Guida MIUR
integrazione alunni con disabilità del 2009)

 INCLUSIONE (L.170/2010 – D.M. 27.12.2012 – CM 6/2013 – nota


MIUR 22.11.2013 – D. Lgs. vo n. 62/2017 - D. Lgs. n. 66/2017 – nota
MIUR n. 562/2019 - D. Lgs. n. 96/2019)

…. verso la PARTECIPAZIONE ?

ESTENSIONE DEL PRINCIPIO DELLA


PERSONALIZZAZIONE DIDATTICA
I PRINCIPI CHIAVE DELL’INCLUSIONE

ACCETTARE LE DIFFERENZE

ASSICURARE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA E LE


COMPETENZE DI CITTADINANZA

SVILUPPARE PRATICHE DI COLLABORAZIONE

SCUOLA CHE PROMUOVE CAMBIAMENTO E SVILUPPO


EDUCAZIONE INCLUSIVA

Processo di trasformazione dei sistemi


scolastici e della cultura di base che
consenta a tutti gli studenti di
partecipare pienamente ed equamente ai
processi di apprendimento che
avvengono nelle istituzioni scolastiche.

REALIZZARE UNA DIDATTICA SENSIBILE


ALLE DIFFERENZE INDIVIDUALI
(Differenziazione didattica per l’inclusione)
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

Insieme di pratiche e strumenti


intenzionalmente orientati
all’apprendimento, percepiti dagli
attori come necessari, utili e dotati
di senso.
I QUATTRO PIANI DELL’INCLUSIONE
Ogni individuo, indipendentemente
dai tratti culturali e personali, è
PIANO DEI PRINCIPI un’entità costitutiva dell’istituzione
sociale

Interazione e coordinamento tra i


PIANO ORGANIZZATIVO diversi attori interni ed esterni alla
scuola

Procedure da mettere in campo per


PIANO METODOLOGICO – promuovere il successi formativo e
DIDATTICO il ruolo attivo di ogni allievo

Ricerche che hanno affrontato il


PIANO DELL’EVIDENZA tema dell’educazione inclusiva e ne
hanno evidenziato l’efficacia
LE SFIDE DELLA SCUOLA
INCLUSIVA 1

ELEMENTI CRITICI PER LA PIENA E LA REALE INCLUSIONE


(DEMO H., IANDES D., 2014)

- MECCANISMI DI PUSH E PULL OUT/ microesclusioni e


microespulsioni : tendenza a «spingere» e a «tirare fuori» gli
alunni con BES dal contesto comune ai compagni di classe

- DENTRO E FUORI DALLA CLASSE: quale bilancio fra ore passate in


classe, ore passate fuori della classe?

- AULE E LABORATORI PER I BES: percorsi individualizzati vs.


percorsi individuali

- RUOLO INSEGNANTE DI SOSTEGNO E OPINIONI SEPARATISTE: il


meccanismo della delega «su tutti i fronti»
LE SFIDE DELLA SCUOLA
INCLUSIVA 2

SUPERAMENTO del “GAP” tra L’ELEVATO LIVELLO DI


EVOLUZIONE DELLA NORMA e LE REALI PRATICHE
DIDATTICHE

“DIDATTICA INCLUSIVA” E DIDATTICA “ORDINARIA”:


una distinzione fittizia ?

INNALZAMENTO GENERALIZZATO DELLE COMPETENZE DI


DIDATTICA INCLUSIVA PER TUTTI I DOCENTI, CON
MAGGIORE RESPONSABILITA’ PEDAGOGICO - DIDATTICA
UNO SGUARDO ALL’EUROPA

SISTEMA INCLUSIVO: la quasi totalità degli alunni con


disabilità è inserita nel sistema scolastico ordinario (Italia,
Scozia, Islanda e Norvegia)

SISTEMA CON DISTINZIONE: prevede la presenza di scuole


speciali o classi speciali all’interno di scuole ordinarie
(Belgio, Danimarca, Svizzera, Paesi Bassi)

SISTEMA MISTO: l’istruzione normale coesiste con l’istruzione


speciale e gli alunni con disabilità possono essere inseriti sia
nelle scuole ordinarie sia nelle scuole speciali (Spagna,
Irlanda, Finlandia, Francia)
LO SCENARIO GIURIDICO... … DELLA
BUONA SCUOLA PER L’INCLUSIONE

 Decreto Legislativo n. 66/2017 e Decreto Legislativo n.


69/2019 applicativi L. 107/2015

 Decreto Legislativo n. 62/2017 applicativo L. 107/2015

 DM n. 741/2017 applicativo del D. Lgs. n. 62/2017 (Esame di


Stato 1° ciclo)

 DM n. 742/2017 applicativo del D. Lgs. n. 62/2017


(Certificazione delle competenze nel 1° ciclo di istruzione)

 Nota MIUR n. 1865 del 10 ottobre 2017 – Indicazioni in


merito alla valutazione, certificazione delle competenze,
esame di stato conclusivo del 1° ciclo
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
in classe richiedono

VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE DI TUTTI

ricerca di equilibrio tra

INDIVIDUALIZZAZIONE e PERSONALIZZAZIONE

attraverso 7 punti chiave per la didattica inclusiva


DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA
(modello degli “standard”)

definizione di obiettivi comuni per tutti i


componenti del gruppo – classe

adattamento delle metodologie alle caratteristiche


individuali dei discenti

garanzia di raggiungimento per tutti delle


competenze fondamentali previste dal curricolo
DIDATTICA PERSONALIZZATA
(modello dei “potenziali”)

Sviluppo massimo delle potenzialità di cui un


alunno dispone

Varietà di metodologie e strategie didattiche

Definizione di obiettivi diversificati


MODELLI INTERPRETATIVI
DELL’INCLUSIONE

VISIONE
VISIONE INNOVATIVA
TRADIZIONALE
orientamento di
orientamento centrato
comunità
sul singolo

DIFFERENZIAZIONE DIDATTICA per


L’INCLUSIONE
ORIENTAMENTO ORIENTAMENTO
SUL SINGOLO DI COMUNITA’

DIFFICOLTA’ nel
DIFFICOLTA’
“contesto”

SPECIALITA’ NORMALITA’

CLASSIFICAZIONE della PROFILO DI


SPECIALITA’ FUNZIONAMENTO

RISORSE AGGIUNTIVE RISORSE ORDINARIE

MODIFICA DEL CONTESTO


DELEGA (tempi, spazio, curricolo,
ecc.)

PUSH OUT
PRESA IN CARICO
PULL OUT
I SETTE PUNTI CHIAVE della
SCUOLA INCLUSIVA

1. COMPAGNI DI CLASSE COME RISORSA, (visione sistemica gruppo


classe, prosocialità, tutoring, apprendimento cooperativo, peer to
peer)
2. ADATTAMENTO come STRATEGIA INCLUSIVA, (stili di
comunicazione, didattica laboratoriale, adattamento spazi,
adattamento degli obiettivi, libri testo)
3. MAPPE, SCHEMI E AUSILI VISIVI
4. PROCESSI COGNITIVI E STILI DI APPRENDIMENTO, (intelligenze
multiple, modello gerarchico, attenzione, memoria, funzioni
esecutive)
5. METACOGNIZIONE E METODO STUDIO, (pianificazione,
coordinamento delle strategie, generalizzazione in altri contesti,
selezione informazioni)
6. EMOZIONI, AUTOSTIMA E MOTIVAZIONE, (stili attribuzionali,
motivazione, resilienza)
7. FEEDBACK SUI RISULTATI, (valutazione dell’apprendimento e per
l’apprendimento)
LEADERSHIP for LEARNING
ovvero…..
GOVERNARE LA SCUOLA INCLUSIVA è un MESTIERE DI
CURA !!

- Comunità centrata sull’apprendimento (idea di scuola)

- Atteggiamento orientato al miglioramento continuo dei processi


attivati e dei relativi esiti (valutazione/miglioramento)

- Promozione dello sviluppo professionale continuo del personale


docente e non docente attraverso pratiche di riflessività (Piano
Formazione Triennale)
IL PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI
(Agenzia Europea per i Bisogni Educativi Speciali e l’Educazione
Inclusiva)

VALORIZZARE LE DIFFERENZE DEGLI ALUNNI


sostenendo l’educazione inclusiva

PROMUOVERE L’APPRENDIMENTO COGNITIVO, SOCIALE ED


EMOTIVO DI TUTTI GLI ALUNNI attraverso l’insegnamento
«ponte» e l’utilizzo di approcci didattici efficaci in classi
eterogenee

LAVORARE IN TEAM

COLTIVARE PERSONALMENTE IL PROPRIO LIFELONG LEARNING


PROFESSIONALE attraverso la riflessività, la formazione iniziale
e lo sviluppo professionale continuo
IL PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI
(Agenzia Europea per i Bisogni Educativi Speciali e l’Educazione
Inclusiva)

CURA EDUCATIVA e ACCOMPAGNAMENTO NEL


PROGETTO DI VITA

MOBILITAZIONE DI RISORSE

POTENZIAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE

PROGETTAZIONE PRATICHE INCLUSIVE DI QUALITA’


nella prospettiva della «DIFFERENZA» come
caratteristica del funzionamento umano

PROMOZIONE DI METODOLOOGIE DIDATTICHE


INNOVATIVE
IL PROFILO DEL DOCENTE DI
SOSTEGNO

1. Valorizza tutte le differenze


2. Comprende il funzionamento basato su ICF
3. Costruisce eterogeneità nei gruppi
4. Collabora con tutti i colleghi
5. Promuove interventi fondati su evidenze
6. Attiva le risorse della scuola e dell’extrascuola
7. Promuove lo sviluppo globale della scuola
8. Rompe schemi e li evolve in modo creativo
9. Attiva le risorse delle famiglie e della comunità
10. Amplia il PEI nel Progetto di Vita
11. Promuove un utilizzo «misto» del sostegno
12. Evolve radicalmente il sostegno.
LE COMPETENZE DELL’INSEGNANTE
EFFICACE
LA “RIVOLUZIONE CULTURALE” dell’ICF
(modello Bio - Psico - Sociale)

ATTENZIONE SPECIFICA ALL’INTERAZIONE FRA LA


CAPACITA’ DI FUNZIONAMENTO DI UNA PERSONA E IL
CONTESTO SOCIALE E CULTURALE DI VITA

PAROLE CHIAVE: ATTIVITA’ – CONTESTO - PARTECIPAZIONE

Idea di “Salute”
-
- Profilo di funzionamento della persona
- Dimensione del Progetto di Vita
- Ottica di sistema /raccordi e sinergie tra i diversi attori
istituzionali coinvolti
- Diagnosi categoriale vs. Diagnosi dimensionale, (es. profili di
funzionamento associati al RM, al DSL, alla sindrome di Down)
LA SITUAZIONE GLOBALE DI UNA PERSONA
– IL SUO FUNZIONAMENTO
Condizioni fisiche (input biologico)

Corpo Capacità Ruoli sociali


Funzioni corporee
Attività personali Partecipazione
sociale
Strutture corporee
Performance

Fattori contestuali (input contestuale)

Ambientali Personali
LA SITUAZIONE GLOBALE DI UNA
PERSONA – IL SUO FUNZIONAMENTO
ICF è la base per un nuovo modello di elaborazione del
PROFILO DI FUNZIONAMENTO della persona

Un BES può originarsi da moltissime COMBINAZIONI DI


FATTORI SFAVOREVOLI per il bambino in ciascuno degli
ambiti della situazione globale

“Un BES è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo


e/o di apprendimento, che consiste in un funzionamento
problematico per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o
stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che
necessita di educazione speciale individualizzata”.
BES come difficoltà evolutiva di funzionamento
educativo e/o apprenditivo
(non rimanda a categorizzazione o nosografia)

FONDAMENTO E’ IL “FUNZIONAMENTO GLOBALE DELLA


PERSONA”

Come contenere il rischio di uso eccessivo dei BES con


conseguente numero elevato di falsi positivi? Come
superare sensazioni soggettive?
Quale la soglia tra funzionamento normale e patologico ?
CARATTERISTICHE DI CRITERI DI LETTURA
UN BES DEL FUNZIONAMENTO
DELLA PERSONA

• Sensibilità • DANNO vissuto


• Reversibilità effettivamente dall'alunno e
prodotto su altri (alunni,
• Temporaneità genitori, docenti)

• OSTACOLO per lo sviluppo


PRESUPPOSTI futuro di apprendimenti
cognitivi, sociali, emotivi
- prima dei 18 anni
- continuum tra BES e • STIGMA come
normalità peggioramento “immagine
sociale” conseguente
all'inefficace funzionamento
GLI STUDENTI CON BES
 DISABILITA': psicofisica, sensoriale e motoria

 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI: disturbo specifico di


apprendimento, disturbi del linguaggio, DDAI,
funzionamento intellettivo limite (QI 70 – 84), ritardo
maturativo, disturbo pervasivo tipo Asperger (non
certificati con L. 104/92), disprassia, disturbo non
verbale, DOP.

 SVANTAGGIO: socio – economico, linguistico e culturale,


disagio comportamentale e relazionale, malattie, traumi,
dipendenze.
DALLA C.M. N°
N°8 del 6.3.2013

“Ogni alunno, con continuità o per


determinati periodi, può manifestare
bisogni educativi speciali: o per
motivi fisici, biologici, fisiologici o
anche per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali è necessario che le
scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta”
AREE BES secondo la DIRETTIVA
MINISTERIALE 27.12.2012
DISABILITA’ Ritardo Cognitivo Sensoriale
Minorazioni fisiche, Motoria
psichiche e Intellettiva
sensoriali Altra (DSA in
comorbilità con
altri disturbi)
DSA Dislessia
Disortografia
Disgrafia
DISTUBI Discalculia
EVOLUTIVI
SPECIFICI AREA VERBALE DSL
Bassa intelligenza
verbale associata
ad alta intelligenza
non verbale
AREA NON Disturbo della
VERBALE coordinazione
motoria
Disturbo non
verbale
Bassa intelligenza
DISTUBI non verbale
EVOLUTIVI associata ad alta
SPECIFICI intelligenza verbale

DISTURBO DELLO
SPETTRO
AUTISTICO

DISTURBO
EVOLUTIVO
SPECIFICO MISTO
FUNZIONAMENTO
INTELLETTIVO
LIMITE (FIL) Border cognitivo / stato cognitivo
borderline

ADHD Disturbo da deficit di attenzione


/iperattività

SVANTAGGIO Socio – economico , culturale, linguistico


MODALITA’ DI INTERVENTO DELLA SCUOLA A
PARTIRE DALLE CONDIZIONI DELL’ALUNNO

ALUNNI CON Segnalazione dei Formalizzazione del


SVANTAGGIO servizi sociali o percorso
SOCIO – individuazione del personalizzato
ECONOMICO, caso da parte dei attraverso PDP
CULTURALE E docenti Percorso
LINGUISTICO personalizzato non
formalizzato
MODALITA’ DI INTERVENTO DELLA SCUOLA A
PARTIRE DALLE CONDIZIONI DELL’ALUNNO

ALUNNI CON L. 104/92 (obbligo Assegnazione di


DISABILITA’ di legge) specifiche risorse
professionali
(insegnanti
sostegno, AC, ecc.).
Redazione del PEI
ALUNNI CON DSA L. 170/2010 con Redazione del PDP
certificazione
diagnostica
(obbligo di legge)
ALUNNI CON Presenza o meno di Formalizzazione del
DISTURBI diagnosi – percorso
EVOLUTIVI Individuazione del personalizzato
SPECIFICI caso da parte dei attraverso PDP
docenti Percorso
personalizzato non
formalizzato
INDIVIDUAZIONE STUDENTI CON BES:
strumenti

DISABILITA': certificazione a seguito verbale di


UVMD (DPCM 185/06 e Linee Guida Reg. Veneto
attenzione alle nuove modalità previste!!!)

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:


documentazione clinica presentata dalla
famiglia e considerazioni pedagogiche e
didattiche verbalizzate dal CdC o team docenti

SVANTAGGIO: segnalazione sulla base di elementi


oggettivi (es. servizi sociali), e/o considerazioni
pedagogiche e didattiche verbalizzate dal CdC o
team docenti
STRATEGIE per una DIDATTICA
INCLUSIVA
- attività in piccoli gruppi
- lavoro sul metodo di studio
DISABILITA' - valorizzazione linguaggi
alternativi
- uso mappe concettuali,
DISTURBI DELLO schemi, tabelle
- divisione compito in
SVILUPPO sotto/obiettivi
- semplificazione del testo
- facilitazione del testo
SVANTAGGIO - uso delle nuove tecnologie
MODALITA’ DI INTERVENTO ATTUABILI DALLA SCUOLA
CONDIZIONI AZIONI

ALUNNI CON DISABILITA’ LEGGE 104/92 in presenza di Assegnazione di specifiche


certificazione con verbale UVMD risorse professionali/insegnante
o nuove modalità previste dal D. di sostegno
Lgs.vo n. 66/2017 REDAZIONE PEI da parte del
Obbligo di Legge GLO

ALUNNI CON DSA LEGGE 170/2010 in presenza di NO RISORSE AGGIUNTIVE


certificazione diagnostica REDAZIONE PDP da parte del
Obbligo di Legge CdC o del team docenti

ALUNNI CON altri DISTURBI Presenza o meno di diagnosi NO RISORSE AGGIUNTIVE


EVOLUTIVI SPECIFICI REDAZIONE PDP / NON
REDAZIONE PDP (sempre da
parte del CdC o del team
docenti)
ALUNNI CON SVANTAGGIO Segnalazione dei Servizi Sociali NO RISORSE AGGIUNTIVE
o individuazione del caso da REDAZIONE PDP / NON
parte dei docenti REDAZIONE PDP (sempre da
parte del CdC o del team
docenti) 45
GRAZIE per
L’ATTENZIONE !!

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