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Gabriele Erasmi 269

FILIPPO ORIOLES
IL RISCATTO D'ADAMO NELLA MORTE DI GESÙ CRISTO
Edizione critica a cura di Salvatore Bancheri.
Cosenza: Marra Editore, 1995. 223 pp.

Filippo Orioles (1687-1793), longevo autore di vari drammi sacri, è


ancor vivo nella tradizione popolare siciliana grazie al suo Riscatto
d'Adamo, che si continua a rappresentare, soprattutto, ma non solo, in
Sicilia, nel corso della Settimana Santa, con grande concorso di popolo
e turisti da circa due cento cinquanta anni.
Le ragioni di questo successo, sarebbero da ricercare, secondo il
Bancheri, nel fatto che, fin dalle prime rappresentazioni, il dramma
dell'Orioles "incontrò il favore non solo del popolo, ma anche degli
aristocratici e degli intellettuali." Al clero, il dramma doveva piacere per
l'assoluta aderenza del testo ai vangeli e alla tradizione. Bancheri dedica
circa una cinquantina di pagine all'investigazione delle fonti, e all'uso
di esse da parte del suo autore, che seppe dare convincente veste
drammatica ai testi dei vangeli, ricostruendo la sequenza dei fatti della
Passione da un'attenta e ineccepibile collazione di essi. Dalla tradizione
delle sacre rappresentazioni e dei Pianti della Madonna, egli seppe trarre
altri elementi, la cui funzione è di elevare il tono emotivo del testo,
senza alterarne la storicità sostanziale. Ciò facilitava l'accettazione del
pubblico popolare, che si commuoveva profondamente, senza
allontanare i dotti, ai quali doveva ancor piacere il linguaggio limpido
e chiaro, starei per dire illuministico, dell'Orioles.
Una lettura del dramma tende a confermare questo punto di vista
espresso dal Bancheri e spiega le ragioni durature del suo successo. Il
linguaggio mantiene tuttora una sua particolare freschezza; la sequenza
delle azioni risulta ancora ben calcolata; vi sono certamente momenti di
genuina commozione, e l'aderenza ai vangeli non causa scosse
sussultorie nel lettore, che finisce per apprezzare il garbo, l'intelligenza
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e la misura dell'autore. Bancheri ha condotto inoltre uno studio


ineccepibile delle fonti e delle varianti del testo, cercando di ricostruire,
sulla base di un'edizione del Pitrè, e di altre fonti più antiche, il testo
della primitiva edizione del 1750.
Egli ha anche ricostruito la figura letteraria dell'Orioles, e con
paziente lavoro d'archivio gli ha restituito la paternità di altri drammi,
sconosciuti alla letteratura sull'argomento. Ma il suo merito maggiore
non è tanto nell'averci dato una validissima edizione critica di un'opera
minore, quanto quello di averla integrata nella storia del dramma sacro
e nella letteratura siciliana.
Bancheri non solo integra la figura dell'Orioles nella letteratura
siciliana del Settecento, ma ricostruisce sapientemente il mondo
intellettuale della Sicilia di quell'epoca, rivisitando e aggiornando le
vecchie polemiche sulla presunta arretratezza dell'isola contrastata con
la visione di un suo vivace illuminismo. Stabilita la continuità di una
tradizione siciliana del dramma sacro, ne ricostruisce con grande
dottrina, le origini e le tappe dell'evoluzione dalle sacre rappresentazioni
medievali, indagandone le forme e le modalità nella liturgia, negli Acta
Martyrum, nei tropi, nei drammi della passione, e nella tragedia sacra.
Oltre che studio critico di un testo e di un autore, lo sforzo del
Bancheri costituisce una matura sintesi ed aggiornamento degli studi sul
dramma sacro e si raccomanda come notevole fonte di riferimento per
il suo studio. Con questo libro così ben curato anche nella veste
editoriale, Salvatore Bancheri mette significativamente il suo nome nel
novero degli studiosi del dramma sacro.

GABRIELE ERASMI
McMaster University,
Hamilton, Ontario

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