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Componenti comportamentali che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi
sulla salute sono: fumo, alimentazione, attività fisica, alcool, droghe, rapporti sessuali
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STILI DI VITA
ALIMENTAZIONE
ATTIVITA’ FISICA
ALCOOL
FUMO
DROGHE
ATTIVITA’ SESSUALE....
ALIMENTAZIONE
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OBESITÀ- ADULTI
Andamento dell’obesità tra gli adulti
Fonte: Lancet, 2016
2 miliardi le persone in sovrappeso nel mondo
Italia. Obesità
Obesità ed eccesso di peso: Trend
Per l’obesità tra gli adulti l’Italia si colloca nella parte più bassa della
graduatoria tra i paesi Europei, ma il fenomeno è in aumento, soprattutto
tra i maschi (da 8,7 % nel 2001 60a 11,6% nel 2013)
60 M sovrappeso 50 M obesi F sovrappeso F obese
44,1
44,6 45,2 44,3 45,5 44,2
50 43,943,8 44,3
42,642,342,2 40
40 26,8 27,6 27,1 27,7 27,6 26,8 27,6 27,5
30 25,9 25,5 26 26,2
30
20
20
10
10
8,7 8,8 9,3 10,1 10,4 10,6 10,8 11,3 11,1 10,7 11,3 11,5 8,4 8,3 8,8 9,7 9,9 9,2 9,1 9,3 9,6 9,4 9,5 9,3
0 0
2001
2002
2003
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2001
2002
2003
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
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Obesità Infantile nel Mondo
Nei bambini del Nord Europa la prevalenza del PREVALENZA OBESITA’
OBESITA’
sovrappeso è del 10-
10-20% mentre nei paesi IN EUROPA
meridionali raggiunge il 20-
20-35%
7-11 ANNI
In America circa il 15% dei bambini e degli
adolescenti sono obesi
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Eccesso di peso tra i minori
L’Italia è tra i paesi con le maggiori prevalenze di bambini e
adolescenti in eccesso di peso, secondo i dati dell’IOTF (International
Obesity Task Force).
30,0
23,7
25,0
6-10
20,0
20,0 11-13
14-17
15,0
11,3
10,0
5,0
0,0
Eccesso di peso (sovrappeso o obesi) Eccesso di peso (sovrappeso o obesi)
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Complicanze dell’obesità
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COMPLICANZE OBESITÀ
OBESITÀ
NELL’
NELL ’ADULTO
NELL’ADULTO
Cardiovascolari Ipertensione arteriosa, cardiopatie
Respiratorie Ipoventilazione, ipossia, apnee notturne, poliglobulia
SEDENTARIETA’
Raddoppia il rischio di malattie CV, diabete e obesità
Contribuisce a ridurre l’efficienza del muscolo cardiaco (e ad aumentare la pressione arteriosa).
Contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo LDL, abbassare l’ HDL e aumentare la
glicemia
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In Italia, in media, il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolge alcuna attività fisica
durante il tempo libero.
La pratica di regolare attività fisica diminuisce progressivamente con l’età in entrambi i sessi.
FUMO ED ALCOOL
20 – 25% 80 – 85%
incidenti bronchiti
cardiovascolari croniche
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ENTRO 8 ORE
• Il livello di monossido di carbonio ritorna ai valori normali
• Il livello di ossigeno nel sangue ritorna ai valori normali
ENTRO 10 ANNI
Da 15 a 20
• Il rischio di morte per tumore polmonare si riduce del 75%
• Il rischio di tumore alla bocca, alla gola e all’
all’esofago si dimezza rispetto a
anni di vita!
quello di un fumatore
• Si riduce ulteriormente il rischio di malattie cardiache
ENTRO 15 ANNI
• Il rischio di malattie cardiache è lo stesso di un non fumatore
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ALCOL: Prima droga da abuso
L’alcool da solo
è responsabile di
circa 11.000
morti/anno;
insieme ad
altre droghe
supera le 13.000
morti circa;;
Tutte le altre
droghe
insieme
arrivano a 3.000
47
10
Effetti avversi a lungo termine:
Tolleranza (necessità di aumentare le dosi per
ottenere gli stessi effetti).
Dipendenza con gravi sindromi d'astinenza
caratterizzate da depressione, ansia, mania,
delirio, convulsioni, tachicardia, tremori.
tremori
Atrofia del cervello e conseguente demenza.
demenza
Una elevata percentuale di forti consumatori di
alcol va incontro a pancreatite, epatite, cirrosi
epatica
epatica, quest'ultima causa di morte in circa il 20%
dei soggeti colpiti
colpiti
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Da questo ombrello comune si possono estrarre e distinguere tutte le famiglie delle droghe. Ognuna
è diversa dall’altra per gli effetti che produce e per la considerazione nella quale è tenuta dalla
società.
Nel 1993 l’OMS definisce droga “..qualsiasi sostanza che, introdotta in un organismo vivente, può
modificarne le capacità percettive, emotive, cognitive o motorie..”
Droga, allora, è ogni sostanza che modifica, il comportamento di chi le assume, il suo umore e il
modo di rapportarsi con gli altri. e che, al contempo, provoca una alterazione delle funzioni
biologiche dell’organismo. Un doppio effetto: quello a livello biologico e quello psicologico, che
poi coinvolge inevitabilmente anche il livello sociale.
Sono da annoverare fra tali sostanze sia quelle comunemente denominate “droghe” (cannabis,
cocaina, eroina, ecstasy, amfetamine, allucinogeni, ecc.), sia farmaci di varia natura quali, ad
esempio, sedativi, ipnotici in generale, sia le bevande alcoliche nelle loro varie forme e gradazioni
sia il fumo di tabacco
Caratteristiche delle sostanze a rischio d’abuso
TOLLERANZA (N Necessità di aumentare la dose della sostanza per ottenere gli effetti desiderati,
a causa di un effetto notevolmente diminuito con l’uso continuativo della stessa quantità della
sostanza, aumentando così anche i rischi per la salute. Non tutte le sostanze provocano
tolleranza.)
DIPENDENZA PSICHICA E/O FISICA (Modalità patologica d’uso della sostanza la cui mancanza
conduce a menomazione e a disagio fisico e/o psichico clinicamente significativi .Non tutte le
sostanze provocano dipendenza
DESIDERIO COATTO PER LA SOSTANZA (CRAVING) (Il craving - dall’inglese: desiderare
ardentemente, avere un bisogno ossessivo/necessitare- è quel particolare stato di desiderio
fortissimo e a carattere ossessivo, che alcuno persone sperimentano nei confronti di alcune
sostanze. E’ un insieme di alterazioni fisiologiche e comportamentali tali da essersi meritato una
definizione come categoria clinica e psichiatrica a se stante, differenziata rispetto alla
dipendenza)
COMPULSIONE AD ASSUMERE LA SOSTANZA (ADDICTION) (Addiction riflette l’etimologia della
parola che, in latino, significa “schiavitù”: addictus è lo schiavo assegnato a un padrone.
L’ Addiction è più della dipendenza e del craving (la definizione italiana più vicina al concetto di
addiction è tossicomania).
Addiction implica la dipendenza psicologica ma non necessariamente quella fisica
Nell’addiction l’oggetto della passione non è necessariamente una droga, può essere un
comportamento, come mangiare, il gioco d’azzardo, il sesso, uno sport estremo
Nella terminologia correlata all’uso di sostanze stupefacenti lo stato di “addiction” deve essere
considerato come uno stato patologico in cui l’individuo presenta una dipendenza da sostanze
caratterizzata da: perdita del controllo dei comportamenti di assunzione, gravi conseguenze sulla
vita sociale dell’individuo )
Classificazione delle “droghe d’abuso” secondo criteri diversi
Criterio storico (droghe antiche e moderne)
Criterio preparativo (droghe naturali, sintetiche e semisintetiche)
Criterio chimico (similitudine strutturale)
Criterio legislativo (l’Art.12 L.S. n. 685/75 suddivide in tabelle le sostanze che possono
dare farmacodipendenza)
Criteri giuridici: legali, illegali
Criteri di pericolosità: leggere, pesanti
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Criteri farmacologici: il criterio farmacologico non risente di differenze legislative o di
giudizio sociale ed è l’unica classificazione che tiene in considerazione le proprietà
farmacodinamiche e farmacocinetiche dei singoli principi attivi
Droghe legali, controllate, illegali
Sono legali quelle sostanze la cui produzione, vendita e consumo sono liberamente
consentite: alcool, sigarette.
Sono controllate quelle sostanze la cui produzione vendita e consumo è soggetta ad uno
stretto controllo medico: ansiolitici, barbiturici….
Sono illegali quelle sostanze di cui è proibita la produzione, la vendita ed il consumo perchè
ritenute nocive a sé ed agli altri.
Questo ultimo gruppo di sostanze si chiamano più propriamente “stupefacenti”.
Meccanismi della dipendenza
Alla base dei meccanismi che portano all’instaurarsi di una dipendenza vi è il cosiddetto
meccanismo di gratificazione o di ricompensa.
Le droghe hanno diversi meccanismi d’azione, ma tutte hanno la capacità di interferire con il
Sistema del Piacere e della Ricompensa/Gratificazione in misura molto maggiore e prolungata
rispetto agli stimoli piacevoli naturali.
Il sistema della ricompensa/gratificazione
Se proviamo piacere è perché nel cervello vi è un un circuito cerebrale detto SISTEMA DELLA
RICOMPENSA che gratifica ovvero ripaga con il piacere, con un senso di benessere, di pienezza,
di soddisfazione ed anche di euforia, più o meno intensa, quanto “di naturale” abbiamo fatto (ed
anche così appreso e memorizzato).
L’attivazione del sistema di ricompensa/gratificazione e del piacere è una componente normale del
comportamento animale. Serve a dirigere il comportamento verso mete che siano utili per garantire
la sopravvivenza dell’individuo (cibo,acqua) o della specie (comportamenti riproduttivi).
I neuroni del Sistema di ricompensa/gratificazione sono lì per ricevere stimoli naturali, come il cibo
e il sesso, per controllare funzioni ed emozioni a questi collegate, come l’attenzione, il desiderio, la
coordinazione motoria, il piacere: funzioni ed emozioni fondamentali per la sopravvivenza
dell’individuo e della specie.
La trasmissione dei messaggi di piacere avviene, attraverso la produzione di un neurotrasmettitore
chiamato dopamina
Tutte le droghe agiscono attraverso questo importante sistema cerebrale, determinando il rilascio di
grandi quantità di dopamina e, di conseguenza, una sensazione temporanea di intenso piacere....
Le droghe hanno quindi la capacità di aumentare la quantità di dopamina nel sistema della
gratificazione, in misura molto maggiore e prolungata rispetto agli stimoli piacevoli naturali.
Di conseguenza, la capacità di provare piacere in condizioni normali viene fortemente ridotta.
Solo la droga, in quantità sempre maggiore, sarà in grado di far rilasciare nelle sinapsi del cervello
quantità di dopamina tali da far provare una sensazione di benessere.
La droga diventa così, poco per volta, l’unica fonte di piacere
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LE DROGHE FORZANO IL CIRCUITO DI
GRATIFICAZIONE
1. L’effetto immediato dell’uso
di droghe è un incremento di
dopamina (DA)
3. Dato che la DA è parte del
sistema di gratificazione,
gratificazione il
cervello viene forzato a credere
che la droga abbia valore di
sopravvivenza per l’organismo.
4. Il sistema di gratificazione
risponde con un
comportamento di ricerca della
droga
5. Inizia la dipendenza ed
eventualmente il craving e
l’addiction
L’età in cui viene fatta la maggior parte delle diagnosi di dipendenza da marijuana è la tarda
adolescenza e i primi anni della giovinezza.
Un profilo demografico molto simile si verifica anche per l'alcool, la nicotina e l’eroina, sebbene
per queste il rischio maggiore di dipendenza si verifichi in media fra i 20-25 anni di età. E’ più
improbabile che la dipendenza si instauri se si comincia l’uso intorno ai trenta, trentacinque anni
Diversi sono i fattori che rendono il cervello dell'adolescente maggiormente vulnerabile agli
effetti tossici delle droghe.
1) Il cervello dell’adolescente non è completamente formato rispetto ad un cervello adulto e le sue
aree interne non sono ancora del tutto funzionalmente e strutturalmente collegate tra loro
2) Nell’adolescente, la corteccia frontale non è ancora ben collegata con le aree del sistema limbico.
Di conseguenza, il cervello dell’adolescente è meno in grado di controllare i propri desideri e le
emozioni. Non riesce a farlo perché tale connessione non è completamente formata fino ai 20 anni.
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3) Sappiamo anche che il cervello dell’adolescente è più plastico, il che significa che la sua capacità
di cambiamento, se viene esposto alle droghe, è molto più veloce di quella del cervello adulto.
Inoltre, quando questi cambiamenti si verificano, sono molto più duraturi
Attraverso le neuroimmagini è emerso che l’uso prolungato di droghe provoca un’alterazione del
volume di sostanza grigia (compromissione del funzionamento neuropsicologico) e danneggia la
sostanza bianca (rallentando quindi la comunicazione neuronale).
Si può verificare quindi un invecchiamento precoce del cervello con sintomi simili alle demenze
presenti nelle persone anziane (demenza d'Alzheimer), sindromi neurologiche, malattie
cerebrovascolari ed un aumentato rischio di ischemie ed emorragie cerebrali
Questo spiega perché un adolescente esposto alle droghe arriva alla tossicodipendenza più
velocemente di un adulto, e perché gli effetti sono molto più duraturi rispetto alla persona che ha
iniziato a far uso di sostanze in età adulta.
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