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EPIDEMIOLOGIA MALATTIE NON INFETTIVE

3. FATTORI DI MALATTIA COMPORTAMENTALI


L’insieme dei comportamenti e delle abitudini che caratterizzano il modo di vivere
costituiscono lo Stile di Vita di una persona
Esso dipende da scelte, in parte consapevoli ed in parte inconsapevoli, che il soggetto fa
anche in rapporto alla cultura della comunità di appartenenza
Intervengono nel determinismo di quasi tutte le patologie cronico-degenerative.
Teoricamente più facilmente eliminabili, nella pratica costituiscono un ostacolo non
indifferente in quanto presuppongono la collaborazione delle persone esposte.

Componenti comportamentali che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi
sulla salute sono: fumo, alimentazione, attività fisica, alcool, droghe, rapporti sessuali

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STILI DI VITA

 ALIMENTAZIONE
 ATTIVITA’ FISICA
 ALCOOL
 FUMO
 DROGHE
 ATTIVITA’ SESSUALE....

ALIMENTAZIONE

Principali problemi DI SALUTE correlati


all’alimentazione, oggi, in Italia.
Italia
• Obesità (eccessi alimentari, sedentarietà)
• Ipertensione (eccessi alimentari, sedentarietà, obesità)
• Malattie cardiovascolari (eccesso di grassi saturi, sedentarietà)
• Cancro (eccesso di energia, dieta ricca di grassi e povera di vegetali,
alcol)

• Osteoporosi (squilibrato apporto di calcio, sedentarietà)


•Gozzo (carenza di iodio)
• Carie (eccessi di sostanze cariogene, scarsa igiene orale)
• Carenze vitaminiche (dieta monotona e povera di vegetali,
interazione con alcol, interazione con farmaci)

• Carenza di minerali (ferro, anemie)......

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OBESITÀ- ADULTI
Andamento dell’obesità tra gli adulti
Fonte: Lancet, 2016
2 miliardi le persone in sovrappeso nel mondo

Italia. Obesità
Obesità ed eccesso di peso: Trend
Per l’obesità tra gli adulti l’Italia si colloca nella parte più bassa della
graduatoria tra i paesi Europei, ma il fenomeno è in aumento, soprattutto
tra i maschi (da 8,7 % nel 2001 60a 11,6% nel 2013)
60 M sovrappeso 50 M obesi F sovrappeso F obese
44,1
44,6 45,2 44,3 45,5 44,2
50 43,943,8 44,3
42,642,342,2 40
40 26,8 27,6 27,1 27,7 27,6 26,8 27,6 27,5
30 25,9 25,5 26 26,2
30
20
20
10
10
8,7 8,8 9,3 10,1 10,4 10,6 10,8 11,3 11,1 10,7 11,3 11,5 8,4 8,3 8,8 9,7 9,9 9,2 9,1 9,3 9,6 9,4 9,5 9,3
0 0
2001

2002

2003

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013
2001
2002
2003
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013

La quota di uomini e donne adulti in sovrappeso è molto più elevata e


sostanzialmente stabile nel tempo, ma la differenza tra uomini e donne è
molto più pronunciata. Sono complessivamente in eccesso di peso il 55,6%
degli uomini e il 36,8% delle donne.

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Obesità Infantile nel Mondo
Nei bambini del Nord Europa la prevalenza del PREVALENZA OBESITA’
OBESITA’
sovrappeso è del 10-
10-20% mentre nei paesi IN EUROPA
meridionali raggiunge il 20-
20-35%
7-11 ANNI
In America circa il 15% dei bambini e degli
adolescenti sono obesi

Nel 2006 : 5 milioni di bambini obesi


17 milioni di bambini in sovrappeso

Nel 2010 : 27 milioni bambini in


sovrappeso ed obesi
L’incremento calcolato è di circa 1.200.000
bambini per anno

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Eccesso di peso tra i minori
L’Italia è tra i paesi con le maggiori prevalenze di bambini e
adolescenti in eccesso di peso, secondo i dati dell’IOTF (International
Obesity Task Force).

La quota di bambini e adolescenti in eccesso di peso tra i 6 e i 17


anni è pari al 26,5% (media 2012-2013) e tra i 6-10 anni un
bambino su tre è obeso o in sovrappeso (34%).
34%).
40,0
34,6
35,0 32,8 32,1

30,0
23,7
25,0
6-10
20,0
20,0 11-13
14-17
15,0
11,3
10,0

5,0

0,0
Eccesso di peso (sovrappeso o obesi) Eccesso di peso (sovrappeso o obesi)

Maschi Fem m ine


Fonte Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana Media 2012-2013

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Complicanze dell’obesità

IL RISCHIO PER UN BAMBINO OBESO DI


DIVENTARE UN ADULTO OBESO CRESCE
CON L’
L’ ETA’
ETA’:

 26% in eta’ prescolare


 69%in eta’ scolare
 80% in età adolescenziale

IL RISCHIO GLOBALE E’ DI 2-6.5


VOLTE RISPETTO AL BAMBINO NON
OBESO

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COMPLICANZE OBESITÀ
OBESITÀ
NELL’
NELL ’ADULTO
NELL’ADULTO
Cardiovascolari Ipertensione arteriosa, cardiopatie
Respiratorie Ipoventilazione, ipossia, apnee notturne, poliglobulia

Metaboliche Insulino-resistenza, diabete, dislipidemia


Osteoarticolari Piede piatto, ginocchio valgo, patologie del rachide,
artropatie

Calcolosi biliare, steatosi epatica

Oncologiche cancro al cervello; esofago; seno post-menopausa;


tiroide, colecisti, stomaco, fegato, pancreas, rene, ovaie,
utero, colon, colon-retto, mieloma multiplo

Endocrine e della Ovaio policistico, ridotta fertilità, alterazioni


riproduzione ormonali (cortisolo, estrogeni,..)

Psicologiche Depressione, Bassa autostima

SEDENTARIETA’
Raddoppia il rischio di malattie CV, diabete e obesità
Contribuisce a ridurre l’efficienza del muscolo cardiaco (e ad aumentare la pressione arteriosa).
Contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo LDL, abbassare l’ HDL e aumentare la
glicemia

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In Italia, in media, il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolge alcuna attività fisica
durante il tempo libero.
La pratica di regolare attività fisica diminuisce progressivamente con l’età in entrambi i sessi.

FUMO ED ALCOOL

DANNI DA FUMO DI SIGARETTA

20 – 25% 80 – 85%
incidenti bronchiti
cardiovascolari croniche

Prima causa evitabile di morte

In Italia circa 90.000


morti/anno (17%)
30% 80 – 90%
tutti tumori tumori
polmonari

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ENTRO 8 ORE
• Il livello di monossido di carbonio ritorna ai valori normali
• Il livello di ossigeno nel sangue ritorna ai valori normali

TRA LE 2 SETTIMANE ED I 3 MESI


ALIMENTAZIONE
• Migliora la circolazione sanguigna
• La capacità polmonare aumenta del 30%
• Diventa più facile camminare
Ma … ..
…..
TRA IL PRIMO ED IL 9°
9° MESE
• Diminuisce la tosse, la congestione nasale, la fatica e l’affanno
smettendo di
• Aumenta l’energia corporea
• L’apparato di difesa muco-ciliare delle vie respiratorie riprende il suo
fumare cosa ci
normale funzionamento, aumentando la capacità di pulizia dei bronchi e
la resistenza alle infezioni
guadagno?
guadagno
ENTRO UN ANNO
• Il rischio di malattie cardiache si riduce
significativamente rispetto ai fumatori

ENTRO 10 ANNI
Da 15 a 20
• Il rischio di morte per tumore polmonare si riduce del 75%
• Il rischio di tumore alla bocca, alla gola e all’
all’esofago si dimezza rispetto a
anni di vita!
quello di un fumatore
• Si riduce ulteriormente il rischio di malattie cardiache

ENTRO 15 ANNI
• Il rischio di malattie cardiache è lo stesso di un non fumatore

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ALCOL: Prima droga da abuso
 L’alcool da solo
è responsabile di
circa 11.000
morti/anno;
 insieme ad
altre droghe
supera le 13.000
morti circa;;
 Tutte le altre
droghe
insieme
arrivano a 3.000
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Effetti avversi a breve termine:


 In caso di dosi elevate si ha deterioramento
dell’attenzione,
attenzione, percezione, pensiero, capacità
capacità di
giudizio e tempi di reazione
Instabilità
Instabilità emotiva con umore che può oscillare
dall'euforia alla tristezza.
 Grave attenuazione del controllo degli impulsi
con aggressività
aggressività.
Perdita del tono muscolare e della
coordinazione motoria.
motoria
Vomito.
Vomito
In caso di tassi alcolici più
più elevati si possono
avere stati stuporosi, coma e morte da paralisi
cardio-circolatoria 52

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Effetti avversi a lungo termine:
 Tolleranza (necessità di aumentare le dosi per
ottenere gli stessi effetti).
 Dipendenza con gravi sindromi d'astinenza
caratterizzate da depressione, ansia, mania,
delirio, convulsioni, tachicardia, tremori.
tremori
Atrofia del cervello e conseguente demenza.
demenza
 Una elevata percentuale di forti consumatori di
alcol va incontro a pancreatite, epatite, cirrosi
epatica
epatica, quest'ultima causa di morte in circa il 20%
dei soggeti colpiti
colpiti

PERICOLOSITÀ DELLE SOSTANZE

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Le droghe (dall’olandese “droog” -secco)


Nel 1967, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce droga: “...... ogni sostanza
naturale e artificiale in grado di modificare la psicologia e l’attività mentale degli esseri umani”
Questi effetti vengono denominati psicoattivi
La definizione dell’OMS ha il pregio di sottolineare l’unico denominatore comune a tutte le droghe,
cioè la capacità di alterare gli stati di coscienza e il sistema nervoso.

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Da questo ombrello comune si possono estrarre e distinguere tutte le famiglie delle droghe. Ognuna
è diversa dall’altra per gli effetti che produce e per la considerazione nella quale è tenuta dalla
società.
Nel 1993 l’OMS definisce droga “..qualsiasi sostanza che, introdotta in un organismo vivente, può
modificarne le capacità percettive, emotive, cognitive o motorie..”
Droga, allora, è ogni sostanza che modifica, il comportamento di chi le assume, il suo umore e il
modo di rapportarsi con gli altri. e che, al contempo, provoca una alterazione delle funzioni
biologiche dell’organismo. Un doppio effetto: quello a livello biologico e quello psicologico, che
poi coinvolge inevitabilmente anche il livello sociale.
Sono da annoverare fra tali sostanze sia quelle comunemente denominate “droghe” (cannabis,
cocaina, eroina, ecstasy, amfetamine, allucinogeni, ecc.), sia farmaci di varia natura quali, ad
esempio, sedativi, ipnotici in generale, sia le bevande alcoliche nelle loro varie forme e gradazioni
sia il fumo di tabacco
Caratteristiche delle sostanze a rischio d’abuso
TOLLERANZA (N Necessità di aumentare la dose della sostanza per ottenere gli effetti desiderati,
a causa di un effetto notevolmente diminuito con l’uso continuativo della stessa quantità della
sostanza, aumentando così anche i rischi per la salute. Non tutte le sostanze provocano
tolleranza.)
DIPENDENZA PSICHICA E/O FISICA (Modalità patologica d’uso della sostanza la cui mancanza
conduce a menomazione e a disagio fisico e/o psichico clinicamente significativi .Non tutte le
sostanze provocano dipendenza
DESIDERIO COATTO PER LA SOSTANZA (CRAVING) (Il craving - dall’inglese: desiderare
ardentemente, avere un bisogno ossessivo/necessitare- è quel particolare stato di desiderio
fortissimo e a carattere ossessivo, che alcuno persone sperimentano nei confronti di alcune
sostanze. E’ un insieme di alterazioni fisiologiche e comportamentali tali da essersi meritato una
definizione come categoria clinica e psichiatrica a se stante, differenziata rispetto alla
dipendenza)
COMPULSIONE AD ASSUMERE LA SOSTANZA (ADDICTION) (Addiction riflette l’etimologia della
parola che, in latino, significa “schiavitù”: addictus è lo schiavo assegnato a un padrone.
L’ Addiction è più della dipendenza e del craving (la definizione italiana più vicina al concetto di
addiction è tossicomania).
Addiction implica la dipendenza psicologica ma non necessariamente quella fisica
Nell’addiction l’oggetto della passione non è necessariamente una droga, può essere un
comportamento, come mangiare, il gioco d’azzardo, il sesso, uno sport estremo
Nella terminologia correlata all’uso di sostanze stupefacenti lo stato di “addiction” deve essere
considerato come uno stato patologico in cui l’individuo presenta una dipendenza da sostanze
caratterizzata da: perdita del controllo dei comportamenti di assunzione, gravi conseguenze sulla
vita sociale dell’individuo )
Classificazione delle “droghe d’abuso” secondo criteri diversi
 Criterio storico (droghe antiche e moderne)
 Criterio preparativo (droghe naturali, sintetiche e semisintetiche)
 Criterio chimico (similitudine strutturale)
 Criterio legislativo (l’Art.12 L.S. n. 685/75 suddivide in tabelle le sostanze che possono
dare farmacodipendenza)
 Criteri giuridici: legali, illegali
 Criteri di pericolosità: leggere, pesanti

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 Criteri farmacologici: il criterio farmacologico non risente di differenze legislative o di
giudizio sociale ed è l’unica classificazione che tiene in considerazione le proprietà
farmacodinamiche e farmacocinetiche dei singoli principi attivi
Droghe legali, controllate, illegali
 Sono legali quelle sostanze la cui produzione, vendita e consumo sono liberamente
consentite: alcool, sigarette.
 Sono controllate quelle sostanze la cui produzione vendita e consumo è soggetta ad uno
stretto controllo medico: ansiolitici, barbiturici….
 Sono illegali quelle sostanze di cui è proibita la produzione, la vendita ed il consumo perchè
ritenute nocive a sé ed agli altri.
Questo ultimo gruppo di sostanze si chiamano più propriamente “stupefacenti”.
Meccanismi della dipendenza
Alla base dei meccanismi che portano all’instaurarsi di una dipendenza vi è il cosiddetto
meccanismo di gratificazione o di ricompensa.
Le droghe hanno diversi meccanismi d’azione, ma tutte hanno la capacità di interferire con il
Sistema del Piacere e della Ricompensa/Gratificazione in misura molto maggiore e prolungata
rispetto agli stimoli piacevoli naturali.
Il sistema della ricompensa/gratificazione
Se proviamo piacere è perché nel cervello vi è un un circuito cerebrale detto SISTEMA DELLA
RICOMPENSA che gratifica ovvero ripaga con il piacere, con un senso di benessere, di pienezza,
di soddisfazione ed anche di euforia, più o meno intensa, quanto “di naturale” abbiamo fatto (ed
anche così appreso e memorizzato).
L’attivazione del sistema di ricompensa/gratificazione e del piacere è una componente normale del
comportamento animale. Serve a dirigere il comportamento verso mete che siano utili per garantire
la sopravvivenza dell’individuo (cibo,acqua) o della specie (comportamenti riproduttivi).
I neuroni del Sistema di ricompensa/gratificazione sono lì per ricevere stimoli naturali, come il cibo
e il sesso, per controllare funzioni ed emozioni a questi collegate, come l’attenzione, il desiderio, la
coordinazione motoria, il piacere: funzioni ed emozioni fondamentali per la sopravvivenza
dell’individuo e della specie.
La trasmissione dei messaggi di piacere avviene, attraverso la produzione di un neurotrasmettitore
chiamato dopamina
Tutte le droghe agiscono attraverso questo importante sistema cerebrale, determinando il rilascio di
grandi quantità di dopamina e, di conseguenza, una sensazione temporanea di intenso piacere....
Le droghe hanno quindi la capacità di aumentare la quantità di dopamina nel sistema della
gratificazione, in misura molto maggiore e prolungata rispetto agli stimoli piacevoli naturali.
Di conseguenza, la capacità di provare piacere in condizioni normali viene fortemente ridotta.
Solo la droga, in quantità sempre maggiore, sarà in grado di far rilasciare nelle sinapsi del cervello
quantità di dopamina tali da far provare una sensazione di benessere.
La droga diventa così, poco per volta, l’unica fonte di piacere

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LE DROGHE FORZANO IL CIRCUITO DI
GRATIFICAZIONE
1. L’effetto immediato dell’uso
di droghe è un incremento di
dopamina (DA)
3. Dato che la DA è parte del
sistema di gratificazione,
gratificazione il
cervello viene forzato a credere
che la droga abbia valore di
sopravvivenza per l’organismo.
4. Il sistema di gratificazione
risponde con un
comportamento di ricerca della
droga
5. Inizia la dipendenza ed
eventualmente il craving e
l’addiction

L’età in cui viene fatta la maggior parte delle diagnosi di dipendenza da marijuana è la tarda
adolescenza e i primi anni della giovinezza.
Un profilo demografico molto simile si verifica anche per l'alcool, la nicotina e l’eroina, sebbene
per queste il rischio maggiore di dipendenza si verifichi in media fra i 20-25 anni di età. E’ più
improbabile che la dipendenza si instauri se si comincia l’uso intorno ai trenta, trentacinque anni
Diversi sono i fattori che rendono il cervello dell'adolescente maggiormente vulnerabile agli
effetti tossici delle droghe.
1) Il cervello dell’adolescente non è completamente formato rispetto ad un cervello adulto e le sue
aree interne non sono ancora del tutto funzionalmente e strutturalmente collegate tra loro
2) Nell’adolescente, la corteccia frontale non è ancora ben collegata con le aree del sistema limbico.
Di conseguenza, il cervello dell’adolescente è meno in grado di controllare i propri desideri e le
emozioni. Non riesce a farlo perché tale connessione non è completamente formata fino ai 20 anni.

Durante l’adolescenza, vi è un periodo di maggiore


vulnerabilità poiché le regioni frontali deputate al controllo
del comportamento,
comportamento maturano dopo delle regioni limbiche,
limbiche,
deputate al sistema di gratificazione e delle emozioni.
emozioni
Nell’immagine, questo periodo a rischio è definito dall’area
colorata in blu.

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3) Sappiamo anche che il cervello dell’adolescente è più plastico, il che significa che la sua capacità
di cambiamento, se viene esposto alle droghe, è molto più veloce di quella del cervello adulto.
Inoltre, quando questi cambiamenti si verificano, sono molto più duraturi
Attraverso le neuroimmagini è emerso che l’uso prolungato di droghe provoca un’alterazione del
volume di sostanza grigia (compromissione del funzionamento neuropsicologico) e danneggia la
sostanza bianca (rallentando quindi la comunicazione neuronale).
Si può verificare quindi un invecchiamento precoce del cervello con sintomi simili alle demenze
presenti nelle persone anziane (demenza d'Alzheimer), sindromi neurologiche, malattie
cerebrovascolari ed un aumentato rischio di ischemie ed emorragie cerebrali
Questo spiega perché un adolescente esposto alle droghe arriva alla tossicodipendenza più
velocemente di un adulto, e perché gli effetti sono molto più duraturi rispetto alla persona che ha
iniziato a far uso di sostanze in età adulta.

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