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MAGHREB E MEDITERRANEO

MEDITERRANEO: SGUARDI INCROCIATI


L’ALGERIA DELL’HIRAK
IN CAMMINO VERSO LA DEMOCRAZIA E LO STATO DI DIRITTO?
U n anno fa, il 22 febbraio 2019, con l’Hirak, cioè il
movimento di protesta pacifica degli algerini
che ha portato alle dimissioni del presidente Bouteflika
ha avuto a disposizione internet mentre la mia non
aveva i mezzi per comunicare e organizzarsi… È questa
generazione, di Instagram, del gel per i capelli, dei jeans
al potere da venti anni, la società algerina ha avviato bucati e dei selfie, che ha fatto tutto il lavoro…
la sua “rivoluzione”, la sua primavera araba. Questa Bouteflika e i suoi usano come pretesto il fatto di aver
data segna e resterà una svolta cruciale nella storia liberato il paese (dal colonialismo, ndr) per
dell’Algeria indipendente. rivendicarne la proprietà. E intanto si decompongono
Lo storico franco-algerino Benjamin Stora, nel suo nella malattia e nella disgrazia... Sono 60 anni che
ultimo saggio Retours d’histoire, l’Algérie après viviamo in un perpetuo ieri. Oggi abbiamo la possibilità
Bouteflika”, (Bayard, 2020), evidenzia l’eccezionalità di un domani”.
dell’avvenimento delle dimissioni di A. Bouteflika il 2 E questo “domani” migliore è la speranza dei
aprile 2019, definendola “una rivoluzione” poiché si giovani algerini che rappresentano oltre la metà della
svolge pacificamente con la partecipazione di milioni popolazione.
di cittadini di ogni regione del paese: dal profondo Sud Nel nostro articolo “Algeria del presidente A.
del Sahara alla suggestiva costa del Mediterraneo. Bouteflika” pubblicato su questa rivista nel numero di
“Ritorni di storia”, scrive Stora, è vero perché gli aprile 2017, avevamo delineato uno schematico quadro
algerini vogliono riappropriarsi della loro storia riassuntivo delle vicende politiche ed economiche che
confiscata dal potere militare dopo la conquista avevano portato, nel 1999 dopo la nefasta guerra civile,
dell’indipendenza. Siamo stati testimoni durante la alla ventennale presidenza Bouteflika. In pratica una
nostra esperienza quadriennale (1975-1979) vissuta doppia strozzatura della democrazia, a livello politico
nell’Algeria di H. Boumédiène. (Cfr. M. Brondino, in forza della leadership dello stato maggiore militare
Algeria: paese delle rivoluzioni accelerate, Torino, 1981) che si richiamava ai valori della guerra per
di questa manipolazione della memoria. Infatti, in l’indipendenza, e a livello economico, in forza delle
quegli anni Algeri era coperta dalle scritte “Un seul oligarchie economiche basate sullo sfruttamento delle
héros, le Peuple!”, affermazione che abbracciava tutte grandi risorse di idrocarburi del paese, non
le componenti sociali, che includeva militari e masse accompagnato però da una adeguata strategia di
popolari. Speranza questa doppiamente tradita dal sviluppo economico per il futuro delle giovani
potere in mano ai militari e alle oligarchie economiche. generazioni, né da una equa ridistribuzione della
Oggi gli algerini non vogliono più il regime del sistema ricchezza sul territorio nazionale.
militare in combutta con i poteri forti istituzionali al Nel tempo il sistema di rendita su cui è vissuto il
governo del paese, rappresentato da A. Bouteflika per regime militare in connivenza con le potenti società
vent’anni presidente. E lo fanno senza armi, senza economico-finanziarie come la Sonatrach, era di due
violenza con la partecipazione pacifica di tutte le ordini: una rendita politica, basata sulla storia della
categorie sociali, da Sud a Nord, da Est a Ovest, urlando liberazione dal colonialismo e una rendita economica,
slogans come “Système dégage” (Via, vattene sistema centrata sullo sfruttamento delle enormi riserve di
dispotico militare e politico al governo), oppure idrocarburi del paese. La prima ha strumentalizzato la
invitando l’esercito ad unirsi al popolo “Jeish, shaab, memoria storica collettiva soprattutto tramite il FLN
Khawa, Khawa!” (esercito e popolo, siamo fratelli, (Fronte di Liberazione Nazionale) partito unico che
fratelli!), come scrive il famoso scrittore algerino Kamel aveva assunto il merito della lotta di liberazione fino
Daoud nel suo articolo “L’Algeria guarda avanti” (Cfr. alla rivolta popolare del 1988, quando l’Algeria si apre
rivista «Internazionale», 15-21 marzo 2019): al pluripartitismo seguito dalla guerra civile degli anni
“La gente ha voglia di dire, di gridare, di raccontarsi. Novanta, conclusa da Bouteflika con il referendum
La storia dell’Algeria è sempre stata la biografia del sulla “Carta per la pace e la riconciliazione nazionale”
regime, la sua televisione, il suo calendario, i suoi nomi. (2005).
Un saccheggio enorme… La generazione di Facebook La seconda è basata sullo sfruttamento delle grandi

Il Corriere di Tunisi - Corriere Euromediterraneo - N° 197 (Nuova Serie) Marzo 2020 20


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risorse energetiche che rappresentano oltre 90% del dopo la tradizionale preghiera del venerdì (Cfr. N. Safir,
PIL, ma che hanno subito un drastico ribasso di introiti “Algérie 2019: une crise majeure”, 3-4-2019,
a partire dalla grande crisi economica a livello mondiale Diploweb.com), cosicché da allora ogni venerdì,
del 2014 con la caduta dei prezzi delle materie prime centinaia di migliaia di algerini sfilano pacificamente
come il petrolio e gas. Quindi la politica di rendita sia a chiedendo l’eliminazione del regime in carica al grido
livello politico che economico, su cui si è basata la “Tous doivent partir”. Questa protesta evolve e
ripresa del paese nel primo decennio del terzo matura, trasformandosi in Mouwatana, movimento per
millennio, è ormai in piena crisi poiché non c’è la cittadinanza in nome della democrazia e dello stato
un’economia produttiva di beni e servizi, a cui si di diritto. Dopo i traumi succedutisi alla guerra
aggiunge l’estrema carenza di conoscenze scientifiche d’indipendenza dove “una storia ufficiale ha secretato
e tecnologiche. Nemmanco l’elezione del presidente dei periodi interi “ (Cfr. B. Stora, op. cit.) soprattutto
A. Tebboune e del nuovo governo, seguita dalla dopo il decennio cruento della guerra civile degli anni
liberazione dei detenuti politici, ha calmato le agitazioni Novanta con circa 200mila morti, i manifestanti di Hirak
sociali che sempre più esigono l’affermazione dello gridano “Stato civile. No allo stato militare!“. Essi
Stato civile e il ritorno dei militari ai loro compiti chiedono di eliminare radicalmente il sistema di rendita
istituzionali. instaurato dallo stato maggiore del regime militare e
Ma al di là di alcuni significativi cambiamenti sociali dalle elites economico-finanziarie al potere, su cui
come una maggiore libertà di stampa e di parola, e il poggiano a partire dall’indipendenza conquistata nel
riconoscimento delle popolazioni di etnia berbera 1962 contro il secolare colonialismo francese.
incluso nella Costituzione del 2016 con la In questo attuale critico contesto il movimento
proclamazione del tamazight (lingua berbera) quale Hirak è l’espressione popolare che domanda
lingua ufficiale insieme all’arabo, già allora democrazia e uno stato di diritto per il principale paese
denunciavamo il latente stato di crisi sia a livello politico del Grande Maghreb nel cui ambito, forse, potrebbe
sia a livello economico e sociale, ricordando muovere le acque per realizzare l’integrazione
l’eccezionale incremento demografico con una maghrebina da sempre auspicata, ma mai realizzata
stragrande maggioranza di giovani in età di lavoro di se non sulla carta nel lontano 1989.
cui circa il 30% disoccupato, e a cui le uniche prospettive Questo “momento di contestazione popolare” sarà
sono l’emigrazione per lo più clandestina(la ben nota per davvero il punto di svolta per un’Algeria
harqa) verso l’Unione Europea o arruolarsi nei gruppi democratica, esempio di uno stato di diritto per tutto
terroristici islamisti di Al-Quaida del Maghreb (Cfr. N. il Nord Africa mediterraneo oggi in crisi?
Nesrouche, “Intervista a Nadji Safir” su «El Watan», Michele Brondino e Yvonne Fracassetti
15-01-2020).
Perché l’Hirak può cambiare il
paese? Perché è un movimento di
contestazione anonimo
comprensivo di diversi gruppi
sociali, sorto nell’Est del paese,
esattamente nelle città di Kherrata
e Khenchela, oggi esteso a livello
nazionale, contro il progetto del
regime per il quinto mandato
presidenziale a Bouteflika, ormai
incapace di svolgere le funzioni
presidenziali a causa dell’ictus che
l’ha colpito nel 2013, e aggravatosi
nel tempo tale da renderlo
impresentabile. L’anonimo appello
del movimento di contestazione,
lanciato via Facebook, invitava la
popolazione a manifestare
collettivamente il 22 febbraio 2019

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