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En Algérie, l'Hirak, le mouvement de protestation pacifique continue. Il représente peut-ètre aujourd'hui au Maghreb, après le printemps arabe, la véritable "révolution" qui peut conduire le pays sur la voie de la démocratie et de l'état de droit.Les algériens demandent l'élimination radicale d'un double système de rente qui paralyse le pays
En Algérie, l'Hirak, le mouvement de protestation pacifique continue. Il représente peut-ètre aujourd'hui au Maghreb, après le printemps arabe, la véritable "révolution" qui peut conduire le pays sur la voie de la démocratie et de l'état de droit.Les algériens demandent l'élimination radicale d'un double système de rente qui paralyse le pays
En Algérie, l'Hirak, le mouvement de protestation pacifique continue. Il représente peut-ètre aujourd'hui au Maghreb, après le printemps arabe, la véritable "révolution" qui peut conduire le pays sur la voie de la démocratie et de l'état de droit.Les algériens demandent l'élimination radicale d'un double système de rente qui paralyse le pays
L’ALGERIA DELL’HIRAK IN CAMMINO VERSO LA DEMOCRAZIA E LO STATO DI DIRITTO? U n anno fa, il 22 febbraio 2019, con l’Hirak, cioè il movimento di protesta pacifica degli algerini che ha portato alle dimissioni del presidente Bouteflika ha avuto a disposizione internet mentre la mia non aveva i mezzi per comunicare e organizzarsi… È questa generazione, di Instagram, del gel per i capelli, dei jeans al potere da venti anni, la società algerina ha avviato bucati e dei selfie, che ha fatto tutto il lavoro… la sua “rivoluzione”, la sua primavera araba. Questa Bouteflika e i suoi usano come pretesto il fatto di aver data segna e resterà una svolta cruciale nella storia liberato il paese (dal colonialismo, ndr) per dell’Algeria indipendente. rivendicarne la proprietà. E intanto si decompongono Lo storico franco-algerino Benjamin Stora, nel suo nella malattia e nella disgrazia... Sono 60 anni che ultimo saggio Retours d’histoire, l’Algérie après viviamo in un perpetuo ieri. Oggi abbiamo la possibilità Bouteflika”, (Bayard, 2020), evidenzia l’eccezionalità di un domani”. dell’avvenimento delle dimissioni di A. Bouteflika il 2 E questo “domani” migliore è la speranza dei aprile 2019, definendola “una rivoluzione” poiché si giovani algerini che rappresentano oltre la metà della svolge pacificamente con la partecipazione di milioni popolazione. di cittadini di ogni regione del paese: dal profondo Sud Nel nostro articolo “Algeria del presidente A. del Sahara alla suggestiva costa del Mediterraneo. Bouteflika” pubblicato su questa rivista nel numero di “Ritorni di storia”, scrive Stora, è vero perché gli aprile 2017, avevamo delineato uno schematico quadro algerini vogliono riappropriarsi della loro storia riassuntivo delle vicende politiche ed economiche che confiscata dal potere militare dopo la conquista avevano portato, nel 1999 dopo la nefasta guerra civile, dell’indipendenza. Siamo stati testimoni durante la alla ventennale presidenza Bouteflika. In pratica una nostra esperienza quadriennale (1975-1979) vissuta doppia strozzatura della democrazia, a livello politico nell’Algeria di H. Boumédiène. (Cfr. M. Brondino, in forza della leadership dello stato maggiore militare Algeria: paese delle rivoluzioni accelerate, Torino, 1981) che si richiamava ai valori della guerra per di questa manipolazione della memoria. Infatti, in l’indipendenza, e a livello economico, in forza delle quegli anni Algeri era coperta dalle scritte “Un seul oligarchie economiche basate sullo sfruttamento delle héros, le Peuple!”, affermazione che abbracciava tutte grandi risorse di idrocarburi del paese, non le componenti sociali, che includeva militari e masse accompagnato però da una adeguata strategia di popolari. Speranza questa doppiamente tradita dal sviluppo economico per il futuro delle giovani potere in mano ai militari e alle oligarchie economiche. generazioni, né da una equa ridistribuzione della Oggi gli algerini non vogliono più il regime del sistema ricchezza sul territorio nazionale. militare in combutta con i poteri forti istituzionali al Nel tempo il sistema di rendita su cui è vissuto il governo del paese, rappresentato da A. Bouteflika per regime militare in connivenza con le potenti società vent’anni presidente. E lo fanno senza armi, senza economico-finanziarie come la Sonatrach, era di due violenza con la partecipazione pacifica di tutte le ordini: una rendita politica, basata sulla storia della categorie sociali, da Sud a Nord, da Est a Ovest, urlando liberazione dal colonialismo e una rendita economica, slogans come “Système dégage” (Via, vattene sistema centrata sullo sfruttamento delle enormi riserve di dispotico militare e politico al governo), oppure idrocarburi del paese. La prima ha strumentalizzato la invitando l’esercito ad unirsi al popolo “Jeish, shaab, memoria storica collettiva soprattutto tramite il FLN Khawa, Khawa!” (esercito e popolo, siamo fratelli, (Fronte di Liberazione Nazionale) partito unico che fratelli!), come scrive il famoso scrittore algerino Kamel aveva assunto il merito della lotta di liberazione fino Daoud nel suo articolo “L’Algeria guarda avanti” (Cfr. alla rivolta popolare del 1988, quando l’Algeria si apre rivista «Internazionale», 15-21 marzo 2019): al pluripartitismo seguito dalla guerra civile degli anni “La gente ha voglia di dire, di gridare, di raccontarsi. Novanta, conclusa da Bouteflika con il referendum La storia dell’Algeria è sempre stata la biografia del sulla “Carta per la pace e la riconciliazione nazionale” regime, la sua televisione, il suo calendario, i suoi nomi. (2005). Un saccheggio enorme… La generazione di Facebook La seconda è basata sullo sfruttamento delle grandi
Il Corriere di Tunisi - Corriere Euromediterraneo - N° 197 (Nuova Serie) Marzo 2020 20
MAGHREB E MEDITERRANEO risorse energetiche che rappresentano oltre 90% del dopo la tradizionale preghiera del venerdì (Cfr. N. Safir, PIL, ma che hanno subito un drastico ribasso di introiti “Algérie 2019: une crise majeure”, 3-4-2019, a partire dalla grande crisi economica a livello mondiale Diploweb.com), cosicché da allora ogni venerdì, del 2014 con la caduta dei prezzi delle materie prime centinaia di migliaia di algerini sfilano pacificamente come il petrolio e gas. Quindi la politica di rendita sia a chiedendo l’eliminazione del regime in carica al grido livello politico che economico, su cui si è basata la “Tous doivent partir”. Questa protesta evolve e ripresa del paese nel primo decennio del terzo matura, trasformandosi in Mouwatana, movimento per millennio, è ormai in piena crisi poiché non c’è la cittadinanza in nome della democrazia e dello stato un’economia produttiva di beni e servizi, a cui si di diritto. Dopo i traumi succedutisi alla guerra aggiunge l’estrema carenza di conoscenze scientifiche d’indipendenza dove “una storia ufficiale ha secretato e tecnologiche. Nemmanco l’elezione del presidente dei periodi interi “ (Cfr. B. Stora, op. cit.) soprattutto A. Tebboune e del nuovo governo, seguita dalla dopo il decennio cruento della guerra civile degli anni liberazione dei detenuti politici, ha calmato le agitazioni Novanta con circa 200mila morti, i manifestanti di Hirak sociali che sempre più esigono l’affermazione dello gridano “Stato civile. No allo stato militare!“. Essi Stato civile e il ritorno dei militari ai loro compiti chiedono di eliminare radicalmente il sistema di rendita istituzionali. instaurato dallo stato maggiore del regime militare e Ma al di là di alcuni significativi cambiamenti sociali dalle elites economico-finanziarie al potere, su cui come una maggiore libertà di stampa e di parola, e il poggiano a partire dall’indipendenza conquistata nel riconoscimento delle popolazioni di etnia berbera 1962 contro il secolare colonialismo francese. incluso nella Costituzione del 2016 con la In questo attuale critico contesto il movimento proclamazione del tamazight (lingua berbera) quale Hirak è l’espressione popolare che domanda lingua ufficiale insieme all’arabo, già allora democrazia e uno stato di diritto per il principale paese denunciavamo il latente stato di crisi sia a livello politico del Grande Maghreb nel cui ambito, forse, potrebbe sia a livello economico e sociale, ricordando muovere le acque per realizzare l’integrazione l’eccezionale incremento demografico con una maghrebina da sempre auspicata, ma mai realizzata stragrande maggioranza di giovani in età di lavoro di se non sulla carta nel lontano 1989. cui circa il 30% disoccupato, e a cui le uniche prospettive Questo “momento di contestazione popolare” sarà sono l’emigrazione per lo più clandestina(la ben nota per davvero il punto di svolta per un’Algeria harqa) verso l’Unione Europea o arruolarsi nei gruppi democratica, esempio di uno stato di diritto per tutto terroristici islamisti di Al-Quaida del Maghreb (Cfr. N. il Nord Africa mediterraneo oggi in crisi? Nesrouche, “Intervista a Nadji Safir” su «El Watan», Michele Brondino e Yvonne Fracassetti 15-01-2020). Perché l’Hirak può cambiare il paese? Perché è un movimento di contestazione anonimo comprensivo di diversi gruppi sociali, sorto nell’Est del paese, esattamente nelle città di Kherrata e Khenchela, oggi esteso a livello nazionale, contro il progetto del regime per il quinto mandato presidenziale a Bouteflika, ormai incapace di svolgere le funzioni presidenziali a causa dell’ictus che l’ha colpito nel 2013, e aggravatosi nel tempo tale da renderlo impresentabile. L’anonimo appello del movimento di contestazione, lanciato via Facebook, invitava la popolazione a manifestare collettivamente il 22 febbraio 2019
Il Corriere di Tunisi - Corriere Euromediterraneo - N° 197 (Nuova Serie) Marzo 2020 21