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L’atomo Di Carbonio
La chimica del carbonio ha per oggetto lo studio di tutti quei composti aventi
una struttura di base di atomi di carbonio, legati sempre ad atomi di idrogeno e
spesso ad atomi di altri elementi, soprattutto ossigeno e azoto.
Il carbonio può essere considerato il più versatile tra gli elementi chimici,
in quanto i suoi atomi formano la struttura di base di uno svariato numero di
molecole, quelle dei composti organici, il cui numero supera di gran lunga il
numero di quelli inorganici.
Le ragioni dell’enorme varietà di molecole possono essere spiegate in
base:
• alla tetravalenza dell’atomo di carbonio e alla sua non elevata
elettronegatività, che permettono la formazione di quattro legami covalenti C —
C estesi a catene;
• alla possibilità dei composti del carbonio di esistere in due o più
isomeri, aventi cioè la stessa formula bruta e diversa formula di struttura.
Le forme allotropiche del carbonio
In natura ci sono tre forme del carbonio ‘’puro’’:
• Diamante: ogni atomo di carbonio si lega con altri quattro atomi.
Un diamante ‘’perfetto’’ è un cristallo unico.
• Grafite: gli atomi di carbonio si legano on altri tre atomi e si
formano dei ‘’piani di atomi’’. Fra questi vi sono elettroni ‘’mobili’’.
• Fullereni
Ibridazione:
• sp3: gli orbitali ibridi sp3 sono diretti nello spazio ai vertici di un
tetraedro avente per centro l’atomo di carbonio e formano tra di loro angoli di
109,5°. Quando i quattro orbitali atomici ibridi sp3 di un atomo di carbonio si
sovrappongono agli orbitali 1s di quattro atomi di idrogeno, si formano quattro
orbitali molecolari di tipo sigma, ciascuno riempito da un coppia di elettroni: ne
risultano 4 legami covalenti sigma ( C — H ) ad orientazione tetraedri, che
rappresentano la molecola del metano.
• sp2: interviene quando il carbonio si lega a tre atomi. Quando
due atomi di carbonio ibridati sp2 si legano tra loro, la sovrapposizione du due
orbitali sp2 porta alla formazione di un legame sigma. Si forma una molecola
planare con angoli di legame di circa 120°.
sp: interviene quando il carbonio si lega a due atomi. I due orbitali ibridi sp
sono orientati a 180° da parti opposte rispetto all’atomo di carbonio. Gli altri due
atomi occupano due orbitali p perpendicolari tra loro e all’asse degli orbitali sp.
Due atomi di carbonio ibridati sp possono legarsi con legame sigma, dovuto alla
sovrapposizione di due orbitali sp, e con due legami π dovuti alla
sovrapposizione delle due coppie di orbitali p. In tal modo i due atomi di
carbonio risultano uniti da un triplo legame.
A cura di Elena Berri
da Wikipedia
CAPITOLO 2
A cura di Elena Bertaglia
CAPITOLO 3
Idocarburi Alifatici 1
Metano (1 atomo di C)
Esano (6 atomi di C)
Gli alcheni
Gli alcheni sono idrocarburi alifatici insaturi (è presente un doppio legame
carbonio-carbonio). Gli atomi di carbonio coinvolti nel doppio legame hanno
ibridazione sp2, e formano un legame sigma e un legame pigreco tra di loro.
La loro formula bruta generale è Cn H2n.
Le reazioni tipiche degli alcheni sono la combustione (come tutti gli
idrocarburi), la sostituzione e l’addizione nucleofila, in cui si aggiungono degli
atomi alla molecola rompendo il doppio legame carbonio-carbonio. Nei
composti asimmetrici la reazione segue la regola di Markownikow.
Gli alcheni sono reperibili nei combustibili fossili.
Idrocarburi Alifatici 2
Isomeria
Definizione
L'isomeria è il fenomeno per cui a una stessa composizione chimica
corrispondono diverse disposizioni spaziali degli atomi costituenti. Sono quindi
isomeri quei composti che hanno la stessa formula bruta ma che differiscono per
il modo in cui gli atomi sono legati tra loro o sono disposti nello spazio.
Isomeria strutturale
L'isomeria di struttura è connessa al diverso modo in cui gli atomi di due o
più composti si legano tra loro in sequenza. Ci sono più forme di isomeria
strutturale:
di catena: che si ha quando i composti si differenziano per il diverso modo
in cui sono legati gli atomi del carbonio, a catena lineare, ramificata o ciclica;
Isomeria conformazionale
Gli isomeri conformazionali differiscono a seguito di una libera rotazione
attorno al legame semplice carbonio-carbonio.
In conseguenza a questa rotazione, sono possibili un numero infinito di
strutture chiamate conformeri o rotameri.
Prendendo in esame la molecola dell’etano C2H6, ad esempio, si nota che
essa può esistere in due diverse forme spaziali, una eclissata e una sfalsata.
A cura di Alice Capellino
CAPITOLO 6
Isomeria 2
STEREOISOMERIA
La stereoisomeria è un particolare tipo di isomeria che si ha nei composti
che, pur avendo la stessa formula bruta e pur avendo gli atomi legati nel
medesimo ordine, differiscono per una diversa disposizione spaziale degli atomi.
CENTRO CHIRALE (isomeria ottica)
La chiralità è la proprietà di una molecola di non essere sovrapponibile alla
sua immagine speculare nelle tre dimensioni. Al contrario, una molecola
sovrapponibile alla propria immagine speculare nelle tre dimensioni (tramite
rotazioni e traslazioni) è detta achirale.
Sono detti enantiomeri una coppia di entità molecolari che sono immagini
speculari ciascuna dell'altra e non sovrapponibili.
ISOMERIA CIS-TRANS
L'isomeria cis-trans (o isomeria geometrica) è un particolare tipo
di stereoisomeria.
Si dice che i due sostituenti sono cis se si trovano dalla stessa parte rispetto
al piano della molecola, trans se si trovano in parti opposte.
La disposizione dei due atomi di bromo rispetto al piano della molecole
determina l’isomeria
A cura di Carlo Carbone
CAPITOLO 7
Proiezioni di Fischer
Non è possibile disegnare un atomo di carbonio tetraedrico su un piano
bidimensionale.
Per rappresentare le molecole tridimensionale, vengono utilizzate,
grazie alla loro semplicità, le proiezioni di Fischer.
Nella proiezione di Fischer la catena di atomi di carbonio viene riportata
verticalmente, collocando in alto l'atomo di carbonio a cui spetta il numero più
basso derivante dalla numerazione della catena secondo la nomenclatura IUPAC.
I sostituenti legati al carbonio vengono rappresentati da due linee
verticali e due linee orizzontali.
Le linee verticali indicano legami che affondano sotto il piano del foglio,
mentre le linee orizzontali indicano legami che emergono dal piano del foglio:
Nomenclatura IUPAC
Addizione Elettrofila
Regola Di Markownikow
Regola di Markovnikov
All’addizione elettrofila segue la regola di Markovnikov.
Essa afferma che in una reazione di addizione elettrofila l'idrogeno si lega
al carbonio più idrogenato del doppio legame.
A cura di Martina Fasone
CAPITOLO 11
Idrocarburi Aromatici
Composti Aromatici
Idrocarburi policiclici:
Sono costituiti da 2 o più anelli benzenici e si dividono in 2 categorie in
base al legame che formano tra loro: -concatenati uniti da un legame carbonio-
carbonio (es Defenile) –condensati hanno in comune tra loro 2 atomi di carbonio
(es. Naftalene,Farantrene presente in molte biomolecole, Benzoapirene presente
nelle sigarette con effetti cancerogeni)
Idrocarburi eterociclici:
Sono composti in cui l’anello è costituito da atomi di carbonio e da 1 o più
eteroatomi (diversi da C) i più comuni hanno forma pentagonale o esagonale (5-
6 atomi) e gli eteroatomi più frequenti sono l’azototo (nella piridina e nel pirolo)
e l’ossigeno (nel furano).
La piridina, eterociclico esatomico, è un ibrido di risonanza (all’interno ci
sono 6 elettroni delocalizzati: 1 dall’orbitale p dell’azoto e 5 dal carbonio). Il
pirolo e il furano, eterociclici pentatomici, l’atomo di azoto (nel pirolo) e di
ossigeno (nel furano) contribuiscono con 2 elettroni al sistema di sei elettroni
delocalizzati.
Composti aromatici nella biologia:
La pirimidina: anello esatomico con 2 atomi di azoto, ne derivano 3 basi
azotate del DNA e RNA: citosina, timina e uracile
L’imidazolo: anello pentatomico con 2 atomi di azoto, ha il doppietto
elettronico dell’N3 che non va a costituire i 6 elettroni delocalizzati e quindi può
essere condiviso, rendendo basica la molecola. L’imidazolo è presente
nell’istidina che per decarbossilazione (perdita di 1 molecola di CO2) forma
l’istamina responsabile delle reazioni allergiche (sono stati sviluppati numerosi
antistaminici per combatterne gli effetti)
La purina: eterociclico formato da 1 anello pirimidinico e 1 imidazolico
condensati insieme. Si trova nell’acido urico, componente di bevande come il tè
(teina), caffe (caffeina) e ne derivano 2 basi azotate (adenina e guanina).
Contribuisce inoltre alla formazione del NAD coenzima fondamentale nelle
reazioni cataboliche dell’ossidazione del glucosio
A cura di Simone Muraro
CAPITOLO 14
OSSIDRILE
Il gruppo ossidrilico (noto anche come ossidrile o gruppo idrossilico) -OH
è il gruppo funzionale caratteristico di idrossidi, alcoli e fenoli.
ALCOLI
Gli alcoli sono composti organici di struttura simile agli alcani, in cui un
atomo di idrogeno è sostituito da un gruppo ossidrilico (-OH), aventi pertanto
formula bruta CnH(2n + 1)OH.
Dal punto di vista della loro struttura chimica, gli alcoli sono classificati in
primari, secondari o terziari in funzione del numero di gruppi alchilici legati
all'atomo di carbonio cui è legato il gruppo -OH:
ALCOSSILE
R-O-
E’ un gruppo funzionale composto da un radicale alchilico R che si unisce
al resto della molecola attraverso un atomo di ossigeno O
ETERI
Sono composti organici in cui ad un unico atomo di ossigeno sono legati
due gruppi alchilici R e R’. la loro formula generale è R-O-R’.Si usano due modi
per denominarli.
Per gli eteri semplici, il nome deriva direttamente da quelli dei due gruppi
alchilici legati all’atomo di ossigeno, in ordine alfabetico, ai quali si fa seguire la
parola etere.
Per molecole più complesse, il gruppo alchilico più semplice e l’ossigeno
al quale esso è legato sono denominati come gruppo alcossilico, -OR, e
considerati come un sostituente della catena più complessa.
A cura di Federico Patruno
CAPITOLO 17
Aldeidi E Chetoni
aldeide
chetone
Il nome dell'aldeide é ottenibile aggiungendo, al nome dell'idrocarburo, la
desinenza -ALE. Le due aldeidi più comuni della serie alifatica sono il metanale
e l'etanale. Il metanale è un gas, usato come germicida e disinfettante, solubile in
acqua. L'etanale è usato, tra l'altro, per la preparazione di acido acetico e delle
resine fenoliche e ureiche. Il nome dei chetoni, invece, é ottenibille
aggiungendo, al nome dell'idrocarburo, la desinenza -ONE. Il termine più
semplice della serie alifatica è il propanone (acetone), liquido incolore dall'odore
caratteristico, usato come solvente. I chetoni si ottengono per ossidazione di un
alcol secondario con CrO3.
REAZIONI
-NUCLEOFILA: Addizione di H2 (riduzione).
Le aldeidi danno alcoli primari, i chetoni danno alcoli secondari. La riduzione si
effettua per riscaldamento con un riducente, come l’idruro di litio e alluminio
(LiAlH4) o l’idruro di sodio e boro (NaBH4). In questi casi, lo ione idruro (H–)
funge da nucleofilo.
-OSSIDAZIONE: Le aldeidi si ossidano facilmente ad acidi carbossilici; i
chetoni, invece, si ossidano solo in condizioni drastiche (ossidanti energici a
caldo), con rottura di un legame carbonio – carbonio e formazioni di acidi
carbossilici con catena più corta. Per esempio, il bicromato di potassio ossida
l’etanale ad acido etanoico, ma non ossida l’acetone.
A cura di Matteo Pregnolato
CAPITOLO 18
Acidi Carbossilici
Gli acidi carbossilici sono acidi organici caratterizzati dal gruppo carbossilico -
COOH.
Formula generale: R-COOH
Il gruppo carbossilico -COOH è composto da due gruppi funzionali: il
gruppo -OH, chiamato ossidrile, e il gruppo C=O, carbonile. L'interazione
presente tra questi due gruppi funzionali, influenza in modo significativo le
caratteristiche chimiche e fisiche degli acidi.
Nomenclatura
Il nome di un determinato acido deriva da quello dell'alcano
corrispondente, preceduto dal termine acido e seguito dalla desinenza -oico.
Esempio:
H-COOH acido metanoico
CH3 -COOH acido etanoico
CH3 CH2 COOH acido propanoico
Per la numerazione della catena di atomi di carbonio si individua
l’estremità della catena che contiene il gruppo funzionale carbossile -COOH, e
da esso si parte per la numerazione, assegnando al carbonio del carbossile il
numero 1.
Gli acidi carbossilici possono essere alifatici o aromatici, a seconda che il
gruppo carbossilico si leghi ad un gruppo -R o ad un anello benzenico.
Caratteristiche
Gli acidi carbossilici sono composti polari che possono legarsi in coppie
formando legami a idrogeno tra il carbonile di un acido e l'ossidrile dell'altro, e
viceversa.
Ne deriva che gli acidi carbossilici hanno punti di ebollizione piuttosto elevati; a
parità di massa molecolare, più elevati dei corrispondenti alcoli.
Acura di Edoardo Querro
CAPITOLO 19
Esteri
Gli esteri sono composti organici derivanti dagli acidi carbossilici
attraverso la sostituzione del gruppo –OH con il gruppo –OR; il processo è detto
esterificazione. La loro formula generale è R—CO—OR’.
Il nome degli esteri si ricava dal nome del corrispondente acido eliminando
il termine acido sostituendo il suffisso –oico con –ato, si aggiunge poi il nome
del gruppo R’ (es. CH3—CO—OCH3 si chiama acetato di metile).
Sono insolubili in acqua e presentano un punto di ebollizione più basso di
quello degli alcoli di pari peso molecolare, perché non formano legami a
idrogeno.
I loro punti di fusione sono inferiori a quelli degli acidi con egual peso
moleco-lare, mentre i loro punti di ebollizione sono simili a quelli di aldeidi e
chetoni di pari peso molecolare.
Utile: http://www.chimica-online.it/organica/esteri.htm
Ammine
Le ammine sono composti derivati dall’ammoniaca (NH3) per sostituzione
di uno, due o tre atomi di idrogeno con altrettanti gruppi R (o Ar). Si dicono:
• primarie se è legato un unico gruppo organico a N
• secondarie se sono legati due gruppi organici a N
• terziare se sono legati tre gruppi organici a N
In base al tipo di sostituente legato all’azoto, le ammine possono essere
distinte in ammine alifatiche (alchilammine) o aromatiche (arilammine).
La loro struttura è di tipo piramidale: gli orbitali dell’azoto sono ibridati
sp3 ed è presente un doppietto elettronico non condiviso.
Per il nome si indicano, uno ad uno, i nomi dei gruppi organici legati
all’azoto e si aggiunge la desinenza –ammina, usando i prefissi di- e tri- se i
gruppi sono uguali. Le ammine primarie e secondarie possono formare legami a
idrogeno con l’acqua, e hanno solubilità simile a quella degli alcoli. Le ammine
terziarie si comportano analogamente agli eteri.
Per il loro comportamento basico la loro solubilità aumenta molto in
ambiente acido, caratteristica che le distingue dagli alcoli.
Le ammine sono sostanze basiche e, come l’ammoniaca, devono la loro
basictà, alla presenza sull’atomo di azoto della coppia solitaria di elettroni che,
attirando ioni H+, provoca l’aumento dei gruppi ossidrile (OH−) liberi e, quindi,
rende più basica la soluzione (sono perciò sostanze basichesecondo le definizioni
sia di Bronsted-Lowry che di Lewis).
Utile: http://www.chimica-online.it/organica/ammine.htm
Ammidi
Le ammidi sono composti organici derivanti dagli acidi carbossilici
attraverso la sostituzione del gruppo –OH col gruppo –NH2. La loro formula
generale è R—COO—NH2.
Si usa distinguere le ammidi in base al numero di radicali che presentano
legati all’azoto amminico in:
• ammidi primarie (RCONH2), quando l’azoto si lega a due atomi
di idrogeno (es. formammide HCONH2);
• ammidi secondarie(RCONHR), quando l’azoto lega un idrogeno
e un sosti-tuente R;
• ammidi terziarie(RCONRR’), quando l’azoto lega due sostituenti
R e R’.
Le ammidi vengono chiamate col nome dell’acido da cui derivano
sostituendo al suffisso –ico o –oico dell’acido carbossilico corrispondente il
suffisso –ammide.
Nei casi in cui all’azoto, al posto dell’idrogeno, risultino legati dei
sostituenti, si farà precedere al nome dell’ammide N- o N,N-, a seconda che
abbia uno o due sostituenti, seguito dal nome dei sostituenti stessi. Per esempio,
N-metiletanam-mide CH3CONHCH3.
Le ammidi sono composti che formano facilmente legami ad idrogeno, per
tale motivo hanno punti di ebollizione e di fusione inaspettatamente alti in
rapporto alla loro massa molecolare. Gruppi alchilici legati all’azoto tendono a
diminuire la possibilità di formare legami ad idrogeno e diminuiscono il punto di
ebollizione e il punto di fusione delle ammide.
Utile: http://www.chimica-online.it/organica/ammidi.htm
A cura di Paolo Rucci
CAPITOLO 20
Esterificazione
Saponificazione
E' lo stadio più lento che determina quindi la velocità complessiva di tutta
la reazione.
Nel secondo passaggio della reazione il solvente (acqua) cede un protone
all'intermedio anionico.
A cura di Simone Taricco