4. Clonazione
9. Biotecnologie ambientali
Siti consigliati:
Oilproject http://www.oilproject.org/lezioni/scienze/biologia/biotecnologie
Treccani http://www.treccani.it/scuola/lezioni/scienze_naturali/biotecnologie.html
1. Cosa sono le biotecnologie
“Biotecnologia indica qualsiasi applicazione tecnologica che utilizzi sistemi
biologici, intesi come organismi viventi, o loro derivati, per realizzare prodotti e
processi per usi specifici.”
Dalla Convenzione dell’ONU sulla biodiversità
A livello generale le biotecnologie hanno avuto inizio in tempi remoti con la selezione di specie
animali e vegetali “trasformate” in base alla necessità mediante incroci selettivi (razze animali
come mucche da latte o da carne, graminacee a resa maggiore, ecc.) senza tuttavia conoscere i
motivi per i quali avvenissero queste variazioni, se non la conoscenza generica che la prole
eredita caratteri da entrambe i genitori. La selezione avveniva, quindi, per tentativi in tempi molto
lunghi.
Anche le applicazioni biochimiche sono molto antiche: l’utilizzo di batteri fermentanti per la
produzione di bevande alcoliche risale al V millennio a. C. ed è più o meno allo stesso periodo che
si fa risalire l’uso del lievito, anche se le caratteristiche della fermentazione batterica sono state
descritte da Pasteur solo verso la metà del XIX secolo.
Le biotecnologie moderne applicano le conoscenze acquisite non utilizzando l’intero essere
vivente per trasferire o migliorare un carattere ma agendo in modo specifico sul carattere stesso.
(Fonte: Zanichelli)
(Fonte: Ufficio federale Svizzero della sanità pubblica UFSP)
Con il termine comune di tecniche del DNA ricombinante ci si riferisce dunque, più in genere, alle
tecniche di cui l'ingegneria genetica si serve comunemente. (Fonte: Wikipedia)
• Il DNA può essere riprodotto utilizzando un filamento “stampo” e procedendo come per una
duplicazione grazie all’uso di DNA polimerasi. E’ anche possibile, utilizzando trascrittasi inversa,
partire da una molecola di RNA ottenendo DNA. La tecnica più utilizzata per riprodurre frammenti
di DNA è la Polymerase Chain Reaction (PCR).
Oilproject http://www.oilproject.org/lezione/biotecnologie-clonazione-genetica-trafezione-
trasformazione-escherichia-lievito-5337.html
5. Analisi del DNA
L’analisi delle molecole di DNA consente di studiare la struttura e la funzione dei geni. Utilizzando
tecnologie sofisticate che consentono di studiare contemporaneamente un numero molto elevato
di geni.
L’analisi dei frammenti di DNA è stata resa molto più veloce e potente dall’applicazione della
tecnologia dei microarray o biochip, che è stata sviluppata negli anni Novanta del secolo scorso. Si
tratta di sottili supporti di materiale plastico o vetro su cui si trovano molte migliaia di pozzetti,
ciascuno contenente pochi picogrammi (1 pg = 10-12g) di una diversa sonda di DNA a singola
elica.
I biochip vengono sfruttati per identificare la presenza e l’espressione di un gene in un dato tipo
cellulare o, più in generale, per tracciare il profilo di espressione di quel tipo cellulare in un dato
momento. Sfruttando il gran numero di pozzetti, infatti, è possibile effettuare in un solo test la
ricerca contemporanea di moltissimi geni, realizzando in poche ore quel che un tempo avrebbe
richiesto anni di lavoro di laboratorio.
I microarray si basano sulla possibilità di ibridazione tra il DNA presente in un dato pozzetto e uno
dei frammenti di restrizione che si ricavano dall’organismo in esame. Se si cerca un dato gene, si
parte dal genoma; se invece si vuole studiare il profilo di espressione, si isolano gli mRNA che
vengono trasformati in cDNA grazie alla trascrittasi inversa. L’uso di molecole fluorescenti rende
immediata l’individuazione dei pozzetti in cui sia avvenuta l’ibridazione, a indicazione del
riconoscimento di una specifica sequenza. (Fonte: Zanichelli)
A seguito delle conoscenze sul genoma gli scienziati sono allo studio dell’espressione proteica del
codice genetico.
La proteomica consiste nell'identificazione sistematica di proteine e nella loro caratterizzazione
rispetto a struttura, funzione, attività, quantità e interazioni molecolari.
Il proteoma è l'insieme di tutti i possibili prodotti proteici espressi in una cellula, incluse tutte le
isoforme e le modificazioni post-traduzionali. Il proteoma è dinamico nel tempo, varia in risposta a
fattori esterni e differisce sostanzialmente tra i diversi tipi cellulari di uno stesso organismo.
La proteomica riguarda lo studio su grande scala della proteina, in particolare delle sue strutture e
funzioni. Tale termine è stato coniato in analogia al termine genomica, disciplina rispetto alla quale
la proteomica rappresenta il passo successivo, essendo molto più complessa. Infatti, mentre il
genoma è un'entità pressoché costante, il proteoma differisce da cellula a cellula ed è in continua
evoluzione nelle sue continue interazioni con il genoma e l'ambiente. Un organismo ha espressioni
proteiche radicalmente diverse a seconda delle varie parti del suo corpo, nelle varie fasi del suo
ciclo di vita e nelle varie condizioni ambientali.
Links:
Ingegneria genetica
Oilproject http://www.oilproject.org/lezione/biotecnologie-ingegneria-genetica-proteine-
metabolismo-ogm-enzimi-dna-promotore-5449.html
Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/ingegneria-genetica/
OGM
Oilproject http://www.oilproject.org/lezione/sicurezza-ogm-transgene-ambiente-salute-definizione-
biotecnologie-monsanto-mais-5769.html
Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/ogm/
La crescita economica di molte nazioni fino a poco tempo fa “arretrate” rispetto agli standard
occidentali ha più che mai posto all’attenzione problemi ambientali che sembravano potere essere
risolti. Basti pensare che, oltre a quelle già in funzione, nel mondo sono in costruzione o pianificate
2 500 nuove centrali a carbone e che, allo stato attuale, le alternative agli idrocarburi come
carburanti sono in effetti molto poche.
Le biotecnologie possono aiutare a superare, almeno in parte, alcuni di questi problemi.
• I biocarburanti
La ricerca nel settore energetico punta a ricavare combustibili partendo da scarti della produzione
alimentare come il biodiesel, l’alcool o l’idrogeno