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Γ⇒∆
di L0 . W
dove Γ, ∆ sono insiemi finiti di enunciati V
L’interpretazione intesa di Γ ⇒ ∆ è Γ → ∆, ovvero la congiunzione
delle formule in Γ implica la digiunzione delle formule in ∆.
Pertanto diciamo che un sequente è soddisfatto in una L0 -struttura S se
qualora tutte le formule di Γ sono vere in S vi è almeno una formula di ∆ vera
in S.
Infine, diciamo che un sequente è valido se è soddisfatto in ogni L0 -struttura
S.
Sequenti iniziali
Ax ⊥S
A, Γ ⇒ ∆, A ⊥, Γ ⇒ ∆
Regole proposizionali
Γ ⇒ ∆, A A, Γ ⇒ ∆
¬S ¬D
¬A, Γ ⇒ ∆ Γ ⇒ ∆, ¬A
A, B, Γ ⇒ ∆ Γ ⇒ ∆, A Γ ⇒ ∆, B
∧S ∧D
A ∧ B, Γ ⇒ ∆ Γ ⇒ ∆, A ∧ B
A, Γ ⇒ ∆ B, Γ ⇒ ∆ Γ ⇒ ∆, A, B
∨S ∨D
A ∨ B, Γ ⇒ ∆ Γ ⇒ ∆, A ∨ B
Γ ⇒ ∆, A B, Γ ⇒ ∆ A, Γ ⇒ ∆, B
→S →D
A → B, Γ ⇒ ∆ Γ ⇒ ∆, A → B
Si noti che i sequenti iniziali possono essere visti come conclusioni di regole
particolari a 0 premesse.
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Le regole proposizionali ci dicono che se i sequenti nelle premesse sono sod-
disfatti in una certa struttura S, lo saranno anche quelli nella conclusione. Ad
esempio la regola ∧D ci dice che se la verità di Γ in S implica la verità (di
qualche formula in ∆ oppure) di A ed al contempo la verità di Γ in S implica la
verità (di qualche formula in ∆ oppure) di B, allora la verità di Γ in S implica
la verità (di qualche formula in ∆ oppure) di A ∧ B. Ancora, la regola ∨S ci
dice che se la verità di A, Γ implica la verità di qualche formula in ∆ e la verità
di B, Γ implica la verità di qualche formula in ∆, allora la verità di A ∨ B, Γ
implica la verità di qualche formula in ∆ (infatti secondo quanto affermato nelle
premesse della regola, sarà sufficiente la verità di una qualsiasi tra A e B per-
ché la verità di qualche formula in ∆ sia garantita -sotto l’ipotesi che anche le
formule in Γ siano vere).
Come caso limite, i sequenti iniziali sono validi, cioè soddisfatti in
tutte le strutture.
Tuttavia esiste una lettura dal basso verso l’alto delle regole (e persino dei
sequenti iniziali!) che risulta più naturale, e che ci sarà molto utile!
L’idea è quella di non considerare più le premesse delle regole come
soddisfatte in una certa struttura (e da questo concludere la soddisfa-
cibilità delle conclusioni nella stessa struttura), quanto semmai consi-
derare i sequenti delle conclusioni come non soddisfatti in una certa
struttura (e da questo concludere l’insooddisfacibilità delle premesse
nella stessa struttura).
Detto intuitivamente: non dal vero al vero (dall’alto verso il basso), ma dal
falso al falso (dal basso verso l’alto).
Sulla base della Definizione 0.1, un sequente Γ ⇒ ∆ non è soddisfatto in una
L0 -struttura S quando le formule in Γ sono tutte vere e le formule in ∆ sono
tutte false. Cioè, le formule a sinistra di ⇒ sono tutte vere, e quelle a
destra di ⇒ sono tutte false.
Pertanto secondo questa lettura considereremo tutte le formule a sinistra di
⇒ come vere e quelle a destra di ⇒ come false.
Consideriamo ad esempio la regola ∧S: letta in questo modo ci dice che se
la sua conclusione A ∧ B, Γ ⇒ ∆ non è soddisfatta in S, allora non lo sarà
neanche la sua premessa A, B, Γ ⇒ ∆. Infatti se tutte le formule in A ∧ B, Γ
sono vere, allora lo saranno anche tutte quelle in A, B, Γ (mentre quelle in ∆
restano comunque false). Perciò, essendo A ∧ B “nel vero” (cioè a sinistra
di ⇒ nella conclusione), saranno sia A sia B ancora nel vero nella
premessa (la verità di A e B implica quella di A e B).
Al contrario, leggendo dal basso verso l’alto la regola ∧D, essa ci dice che se
Γ ⇒ ∆, A ∧ B non è soddisfatto, allora non sarà soddisfatto Γ ⇒ ∆, A oppure
(inclusivo) non lo sarà Γ ⇒ ∆, B. Infatti, se A ∧ B è falsa, allora o è falsa
A o è falsa B. Quindi, essendo A ∧ B nel “falso” (cioè a destra di ⇒)
nella conclusione, sarà nel falso A oppure sarà nel falso B (da cui la
distinzione delle due alternative in due premesse distinte).
Ancora, ∨D ci dirà che se A∨B sta nel falso, allora saranno nel falso sia
A che B (se una disgiunzione è falsa lo sono entrambi i suoi disgiunti).
Analogamente, si noti come le regole → S e → D quando lette dal basso
verso l’alto esprimano, rispettivamente, le condizioni di verità e falsità dell’im-
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plicazione (A → B è vera esattamente quando A è falsa e B è vera, ed è falsa
esattamente quando A è vera e B è falsa).
Per quanto riguarda i sequenti iniziali, tale lettura porta a contraddizione:
infatti saremmo indotti ad interpetare la formula A in A, Γ ⇒ ∆, A sia
come vera che come falsa, e la formula ⊥ in ⊥, Γ ⇒ ∆ come vera.
Nota bene: l’albero dei sequenti costruito per una tautologia A se letto dal
basso verso l’alto costituisce una confutazione del fatto che A sia falsificabile
(quindi costituisce una dimostrazione della tautologicità di A per assurdo).
Al contrario, lo stesso albero letto dall’alto verso il basso ci fornisce una dimo-
strazione diretta della tautologicità di A in quanto dimostra come essa segua
dalla validità dei sequenti iniziali, veri in tutte le strutture!
Esempio 0.2 • Stabilisci se sono tautologie o meno (via calcolo dei sequen-
ti)
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1. (A → B) ∧ (C → B) → ((A ∨ C) → B)
SOLUZIONE:
Ax Ax
C ⇒ B, A, C B, C ⇒ B, A
Ax Ax →S Ax
C → B, A ⇒ B, A B, C → B, A ⇒ B C → B, C ⇒ B, A B, C → B, C ⇒ B
→S →S
A → B, C → B, A ⇒ B A → B, C → B, C ⇒ B
∨S
A → B, C → B, A ∨ C ⇒ B
∧S
(A → B) ∧ (C → B), A ∨ C ⇒ B
→D
(A → B) ∧ (C → B) ⇒ (A ∨ C) → B
→D
⇒ (A → B) ∧ (C → B) → ((A ∨ C) → B)
tautologia
2. (A ∨ B) → (A ∧ B)
SOLUZIONE:
Ax Ax
A⇒A A⇒B B⇒A B⇒B
∧D ∧D
A⇒A∧B B ⇒A∧B
∨S
A∨B ⇒A∧B
→D
⇒ (A ∨ B) → (A ∧ B) non tautologia, falsifica-
bile ad esempio tramite struttura S tale che |A|S := 1, |B|S := 0 (ramo
aperto di sinistra), oppure tramite struttura S 0 tale che |A|S 0 := 0, |B|S 0 :=
1 (ramo aperto di destra)
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|A|S 0 = 0, |B|S 0 = 1 (ramo aperto intermedio), oppure S 00 con |A|S 00 =
|B|S 00 = 0 (ramo aperto di destra)