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IL PALEOZOICO
L’era paleozoica inizia 570 milioni di anni fa e termina 245 milioni di anni fa.
Durante quest’era si verificano considerevoli movimenti dei blocchi continentali che si concludono
con la formazione della Pangea. Inoltre si realizzano due importanti cicli orogenetici: il ciclo
caledoniano e il ciclo ercinico.
Nel Cambriano ci fu una vera e propria esplosione di forme di vita. I fossili guida tipici del
cambriano sono i trilobiti, antichi artropodi con un carapace dorsale robusto che protegge un
corpo suddiviso in tre lobi longitudinali.
Vivevano sui fondali, camminando co le numerose appendici di cui erano dotati, o scavando e
diffondendosi nella sabbia.
Nell’ordoviciano il clima favorì la comparsa e lo sviluppo di invertebrati. I fossili guida tipici di
questo periodo sono i graptoliti.
Nell’Ordoviciano compaiono inoltre i primi vertebrati.
Verso la fine del Siluriano si assiste alla colonizzazione delle terre emerse.
Nel Devoniano compaiono le prime piante con seme e le prime foreste.
Nei mari si sviluppano pesci più evoluti, dapprima i placodermi poi i pesci cartilaginei e ossei.
Gli anfibi evolvono lentamente fino alla fine del Carbonifero, nel quale il clima subisce forti
oscillazioni ma è prevalentemente umido.
Durante il Carbonifero si formano grandi foreste di tipo equatoriale, i resti vegetali si accumulano
rapidamente, vengono sepolti sotto depositi detritici e trasformati con il tempo in torba e carboni
fossili.
Il Permiano è caratterizzato da un clima secco e arido e da imponenti glaciazioni.
In pochi milioni di anni scompare più dell’80 % delle specie viventi: è la prima grande crisi
biologica.
I fossili guida del permiano sono le fusuline.
IL MESOZOICO
L’era mesozoica inizia 245 milioni di anni fa e dura circa 180 milioni di anni.
L’avvenimento geologico più importante è la frammentazione della Pangea accompagnata dalla
formazione e dall’ espansione di nuovi bacini oceanici.
Tra gli invertebrati marini hanno enorme sviluppo i molluschi, soprattutto i cefalopodi.
Tra questi ricordiamo le ammoniti, dotate di una conchiglia a spirale, che comparvero nel tardo
paleozoico, e durante il mesozoico subirono una rapida evoluzione, originando molte specie
diverse. Le ammoniti si estinsero verso la fine dell’era e sono utilizzate come fossili guida dell’
epoca.
L’era mesozoica è ricordata come l’ era dei rettili: per quasi 150 milioni di anni tutti gli ambienti
furono dominati da questi vertebrati.
Il grande successo dei rettili è motivato dalla comparsa di strutture completamente nuove rispetto
a quelle di pesci ed anfibi , che garantiscono la sopravvivenza e soprattutto la riproduzione in un
clima costantemente caldo e secco.
Le novità più importanti sono: l’uovo amniotico (che protegge l’embrione dall’essiccamento e ne
consente lo sviluppo fuori dall’acqua), l’ epidermide squamosa e un rene che elimina le sostanze di
rifiuto, concentrandole per trattenere buona parte dell’ acqua.
Nel Giurassico comparve un nuovo gruppo di vertebrati: gli uccelli.
Nella seconda parte del giurassico comparvero anche i mammiferi, che presentavano nuovi
adattamenti: l’omeotermia, un encefalo più complesso, nuove strategie riproduttive(lo sviluppo
embrionale all’ interno del corpo materno, l’ allattamento e le cure parentali).
Nel cretaceo compaiono e si espandono rapidamente le piante co fiori.
La fine del mesozoico avvenne con la seconda grande crisi biologica che causò l’estinzione di tutti i
rettili.