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CRISTOFORO Armeno SCUOLA (/TRECCANISCUOLA/)

di Eduardo Melf i - Dizionario Biograf ico degli Italiani - Volume 31 (1985)

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TRECCANI CULTURA (/CULTURA/)

CRISTOFORO Armeno. - Originario di Tabriz, capitale dell'Azerbaigiàn, C.


intraprese, all'inizio della seconda metà del Cinquecento, il suo viaggio verso
l'Occidente spinto dal desiderio, che egli stesso collega all'educazione cristiana
ricevuta in patria, di conoscere il mondo culturale e religioso della "Franchia".

Nel 1554 egli giungeva a Venezia, allora alleata della Persia dei Ṣafawidi, e quindi
naturale prima tappa, non solo per ragioni strettamente geografiche, per un
viaggiatore armeno. A Venezia, non potendo contare sulla sua "picciol fortuna", C.
trovò decoroso alloggio, dal suo arrivo al 1557, anno in cui ce ne dà testimonianza, in
una delle "molte stanze, dove senza alcuna pigione i poveri forastieri sonoalloggiati",
cioè, probabilmente, in un fondaco. E a Venezia, nel 1557, l'editore Michele
Tramezzino pubblicava il Peregrinaggio di tre giovani igliuoli del re di Serendippo, per
opera di M. Christoforo Armeno della persiana nell'italiana lingua trapportato,
accompagnandolo con un privilegio particolare concesso dal Senato veneziano il 25
giugno 1557 e con un privilegio generale di durata decennale accordato all'editore dal
papa Giulio III il 23 ott. 1550. La traduzione, compiuta da C. conl'aiuto di un
anonimo amico italiano, fu dedicata al patrizio Marc'Antonio Giustinian, figlio di
Girolamo, procuratore di S. Marco, la cui protezione dovette essere utile a C. per

ottenere l'alloggio di cui si è detto, e al
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quale in effetti egli ripetutamente
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dichiarava
obbligato "per le molte cortesie et amorevolezza". Tutto si ignora intorno alla vita di
C. dopo il 1557, come pure intorno alla data della sua morte.
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Il Peregrinaggio, secondo uno schema non insolito nelle letterature orientali, inserisce
una serie di novelle, in parte coordinabili in CATALOGO
cicli omogenei, all'intemo di una novella
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cornice, che è quella dei tre figli dei re di Serendippo (cioè Sarandib, nome persiano
di Ceylon). Giaffèr, re di Serendippo, volendo mettere alla prova la validità
dell'educazione che ha fatto impartire ai figli, li spinge
SCUOLA con uno stratagemma a un
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viaggio nel corso del quale essi entrano al servizio del re Beramo (Bahrãm,
leggendario sovrano di Persia), e affrontano vari casi che costituiscono l'oggetto di
altrettante novelle. Il Peregrinaggio si conclude coi pieno successo dei tre principi, dei
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quali il primo, ritornato in patria, diventerà re di Serendippo, mentre il secondo


diventerà re dell'India e il terzo, sposata la figlia di Beramo, succederà infine a
ARTE (/TRECCANIARTE/)
quest'ultimo sul trono di Persia.

Il motivo delle prove superate dai tre fratelli è molto


TRECCANI comune,
CULTURA e si ritrova nella
(/CULTURA/)

letteratura araba e, in Occidente, già nel Sercambi. Ma è il ciclo delle novelle


incentrate intorno alla figura di Beramo che permette una esatta collocazione del
Peregrinaggio. La saga di questo eroe dell'epica persiana, trattata da Firdusi (sec. X)
nel Libro dei Re, già in Niẓãmī (sec. XII) inglobò varie novelle di disparata origine, e
in questa sua ferma arricchita è testimoniata nella letteratura araba popolare di oggi.
Il Peregrinaggio è, finora, l'unica testimonianza della redazione arricchita come
doveva essere presente, nella sua integrità, nella letteratura popolare persiana dei sec.
XVI. Cade così l'ipotesi, formulata da Th. Benfey in base ai limitati dati disponibili
nella seconda metà del secolo scorsoi che il Peregrinaggio non abbia che pretestuosi
legami con le letterature orientali, ma sia opera di un letterato veneziano, forse lo
Straparola, che si sarebbe celato dietro la figura fittizia di Cristoforo. In realtà non
solo il linguaggio del Peregrinaggio non coincide con quello dello Straparola, ma è
improbabile, da parte di un letterato occidentale, una così puntuale e organica
riproduzione dei materiale narrativo popolare persiano, in particolare di quello della
saga di Behràm; e infine la dedica al Giustinian, coi suoi accenti di viscerale
gratitudine, avrebbe assunto, nel caso di un Cristoforo fittizio, un eccessivo carattere
beffardo.
Il Peregrinaggio, in linea con il carattere popolare della produzione editoriale del

Tramezzino, dovette conoscere una vasta
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ISTITUTO (/ISTITUTO/)
diffusione. Fu inoltre tradotto in
da J. Wetzel (Basilea 1583), in francese dal Mailly, con varie interpolazioni (s. I.

tedesco

1719), dal francese in inglese (Londra 1722) e in tedesco (Dresda 1723), da questa
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ultima traduzione in danese (1729), e infine dal francese in olandese (Leida 1766).
Dal Peregrinaggio Carlo Gozzi trasse, rimaneggiandola per adattarla alle esigenze
teayali, la favola del Re Cervo, e Voltaire elementi per Zadig.
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Fonti e Bibl.: L'unica fonte è costituita dal Peregrinaggio stesso, in particolare dalla
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Dedica e dal Proemio. La letteratura critica si è mossa in genere nel senso di un
progressivo riconoscimento della validità di questa fonte, a partire dalla originaria
valutazione negativa del Benfey: Th. Benfey, LIBRI
Ein alter christlich-persischer Roman, in
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Orient und Occident, III (1865), pp. 257 ss.; A. Wesselofsky, Eine Märchengruppe, in
Archiv für slavische Philologie, IX (1886), pp. 308-309; G. Huth, Die Reisen der drei
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Söhne des Königs von Serendippo. Ein Beitrag zur vergleichende Märchenkunde, in
Zeitschrift für vergleichende Literaturgeschichte und Renaissance-Literatur, n. s, II(1889),
pp. 404-414; III (1890), pp. 303-330; S. Fraenkel,
TRECCANIDie (/CULTURA/) ibid., III
Scharfsinnproben,
CULTURA

(1890), pp. 220-235; G. Rua, Intorno alle "Piacevoli Notti" dello Straparola, in Giorn. stor.
della letteratura ital., XV(1980), p. 114; H. Gassner, prefazione e apparato critico del
Peregrinaggio. Erlangen 1891; A. Albertazzi, Romanziori e romanzi del Cinquecento e del
Seicento, Bologna 1891, pp. 113-126; H. Fischer-J. Bolte in Die Reise der Söhne Gia fers
aus dem Italienischen des Christoforo Armeno übersetzt durch Johann Watzel (1583)...,
Tübingen 1895-1896 (apparato critico dell'ediz. moderna della prima traduzione
tedesca del Peregrinaggio, dove sitraccia tra l'altro un preciso panorama della
diffusione dell'opera, attraverso le traduzioni e i rimaneggiamenti, fino al
Settecento); P. Toldo, Nella baracca dei burattini, in Giorn. stor. della lett. ital., LI (1908),
pp. 36-37; Th. Benfey, introd. e apparato critico della nuova traduz. tedesca del
Peregrinaggio, dello stesso Benfey: Die Reise der drei Söhne des Königs von Serendippo
aus dem Italianischen ins Deutsche übersetzt..., in Folklore Fellows Communications,
Suomalaien Tiedeakatemia - Academia Scientiarum Fennica, XXXV(1932), 98, Helsinki
1932; G. Raya, Il Romanzo, Milano 1950, pp. 95-96; A. Tinto, Annali tipogr. dei
Tramezzino, Venezia-Roma 1968, pp. 153, 256; G. Toffanin, Il Cinquecento, Milano
1973, p. 588; M. Pantke, Der arabische Bahram-roman. Untersuchungen zur Quellen und
Sto fgeschichte, Berlin 1974; E. Cerulli, Una raccolta persiana di novelle tradotte a Venezia

nel 1557, in Mem. dell'Accad. naz. dei Lincei,
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ISTITUTO (/ISTITUTO/)
classe di scienze morali. s. 8, VIII

(1975),
pp. 247-365.
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VEDI ANCHE

letteratura romanzo
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In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino
conoscenza di ciò che è stato affidato alla (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella
scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi che ha per oggetto di studio, soprattutto
s'intende comunemente per letteratura l'insieme comparativo,
SCUOLA i testi letterari, antichi ma anche
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delle opere affidate alla scrittura, che si moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura
propongano fini estetici, o, pur non che essi esprimono.
proponendoseli, li raggiungano ... (/enciclopedia/romanzo_res-3ead9bc7-e1fb-
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11dd-b4d8-005056b3532f/)

nederlandese novella
(o neerlandese) Lingua sovraregionale, Breve(/TRECCANIARTE/)
ARTE narrazione, per lo più in prosa, di un fatto,
denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd sia esso storico, reale, o del tutto immaginario.
Nederlands («nederlandese colto comune») o, in Oltre che per la brevità, la novella si caratterizza
forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei in origine per lo stretto legame con la narrazione
Paesi Bassi (in n. Nederland), delle province TRECCANI
orale CULTURA (/CULTURA/)
e per la tendenza a una rappresentazione
settentrionali del Belgio ed è usato anche in una vivida e concreta; anche quando ha per tema
piccola area della Francia nord-occidentale ... avvenimenti ... (/enciclopedia/novella/)
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