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Lezione del 12/03: Comunicare e comunicarsi.

Vittorio Meloni: contenuti importanti, la storia della comunicazione (come per qualsiasi disciplina) è la base
da cui partire per apprendere in maniera costruttiva teorie e concetti attuali. Il suo modo di esporre è un po’
tedioso, non ha tarato a mio avviso il modo di esporre sul target a cui si rivolgeva: l’attenzione generale è
scesa, forse i concetti importanti che stava comunicando avrebbero avuto un impatto maggiore se esposti
in maniera più coinvolgente.
Vera Gheno: prima di iniziare a comunicare dei concetti, comunica sé stessa. Ha spalancato le porte della
‘’sua casa’’ e ci ha fatto accomodare, metaforicamente è questo il concetto della prima parte del suo
intervento. Ci ha fatto capire chi è per creare l’atmosfera giusta. La cosa ha funzionato, abbiamo alzato il
livello di attenzione. Ha poco tempo per comunicare qualcosa di importante, decide di stigmatizzare i concetti
chiave del suo intervento con alcuni hashtag. Concetto di fondo: si è ormai abbattuto il muro fra online e
offline, fra vita privata e vita pubblica, fra immagine virtuale e reale. L’online è, in ambito lavorativo ma non
solo, specchio di quello che fai e pensi offline. A molti questa cosa non piace, ma negli scacchi una torre non
può decidere di muoversi in diagonale.
Bruno Mastroianni: quando l’ho visto salire in cattedra mi ero preparato ad un discorso noioso e piatto,
classico professore da riferimenti in latino. Non saprei dire perché. Barba lunga? Sguardo serio? Giacca? Poi
ha preso in mano il microfono ed ha tirato fuori dalle tasche uno stereo con della musica hip-hop: it’s ok!
Poco spazio alla sua esperienza, ma continua, a mio avviso, in maniera logica e sequenziale il discorso di Vera
Gheno. Immerge la comunicazione nel mondo della sociologia, inserisce il concetto del rapporto
comunicativo io-altro in un asse cartesiano che schematizza la comunicazione duale in maniera efficace
anche se un po’ generalizzata. Coinvolge e comunica efficacemente concetti importanti, attuali, spendibili.

Meloni:
- Importanza dell’alfabetizzazione: perché comunicare è importante non solo per i comunicatori. E’
importante a livello sociale, è importante per l’individuo nella società e per la società stessa.
- Molteplicità dei mondi: viviamo in un mondo che ne racchiude altri infiniti. Importante è forse essere
camaleontici per riuscire a comunicare al meglio e far recepire quello che si ha da dire.
- Tarare la propria comunicazione sul target di riferimento, altrimenti molto di quello che di importante hai
da dire va perso.

Gheno:
- Importanza del presentarsi nella maniera giusta, immergendo l’altra parte nell’atmosfera che vuoi creare
per aprire il canale di comunicazione giusto.
- Immergersi nel contesto, come prendere il gessetto e scrivere alla lavagna, aiuta il comunicatore ad
esprimersi al meglio e l’ascoltatore a rimanere (io credo) nel suo ‘’habitat’’ usuale.
- ‘’Googlarsi’’ saltuariamente per capire chi si è, non nella realtà ma agli occhi di chi non ti conosce.
- Essere sé stessi. Credo che non sempre sia applicabile, ma è la via giusta per una comunicazione efficace.

Mastroianni
- Importanza della relazione nell’equilibrio comunicativo, perché un basso livello di relazione potrebbe
portare a vanificare quanto di buono si ha da dire.
- La qualità del contenuto dunque di per sé non è sufficiente. Inutile concentrarsi sul creare contenuti
interessanti se non si crea un contesto in grado di recepirli.
- Importanza dei social nell’inclusione sociale, nel coinvolgimento a livello comunicativo. Questo è un fattore
fondamentale nel processo di crescita sociale.
- Il concetto di comunicazione felice non esiste, ma esiste quella equilibrata. Nel dialogare, che sia con un
consumatore o con amici, il vero successo è mantenere l’equilibrio per raggiungere il proprio obiettivo.

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