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GENNAIO 2011
PROGETTARE
SECONDO
NORMATIVE
LED BIANCHI:
PILOTARLI
A CORRENTE
COSTANTE
USB FACILE
CON FUJITSU
System-On-Chip
IAR
EMBEDDED
WORKBENCH
“Un chip
EDITORIALE 4 TIPS’n tricks
Ovviamente il titolo è un gioco di Soluzioni
formato A4...” parole: non si tratta di un chip di
21x29,7cm (il formato A4,
appunto), ma A4 è il nome del
cosa offre
8 News
TOOLS
senza sonda con (Watch Dog Timer)
interno di un
37 I parametri S
sionare un trasmettitore 4-20 mA. Col- ternative di connessione in impianti e corrente provvede insensibilità alla ca-
degli anni ’60. Una corrente pari a 4
legamenti a tre fili possono essere usa- macchine (field bus). La trasmissione di duta di tensione introdotta dalla resi-
mA circolante in un circuito chiuso era
ti quando sia necessaria una corrente di dati ed alimentazione può essere fatta stenza dei fili di collegamento, resi-
associata ad un valore logico ed una
corrente di 20 mA al suo complemento. alimentazione più elevata o una sor- con una singola coppia di conduttori stenze di contatto, effetti termoelettrici
Velocità fino a 19 kbaud erano assicu- gente di alimentazione in alternata. L’in- intrecciati a passo stretto, rendendo parassiti. Queste prestazioni sono do-
rate su distanze di varie decine di metri. formazione analogica che rappresenta la cosi il collegamento ancora meno sen- vute all’uso di un circuito generatore
La bassa impedenza della connessione lettura del sensore viene recuperata sibile a rumore ed interferenze. La spi- di corrente come sorgente della tra-
e la conseguente elevata immunità ai di- dalla stazione base leggendo la caduta ra formata dai due conduttori, in cui smissione di informazione, associato
sturbi elettrici, unita alla possibilità di di tensione su un resistore shunt in se- potrebbe essere indotto un segnale di alle elevate tensioni di alimentazione
trasportare l’alimentazione per il nodo rie al loop di corrente, vedi lo schema di rumore da interferenze elettromagneti- adottate al fine di rendere trascurabili le
remoto, promossero negli anni succes- principio in figura 1. Valori tipici per il che, risulta di area molto ridotta. L’im- cadute di tensione lungo l’anello. Ten-
sivi una grande diffusione e popolarità resistore shunt vanno da 50 a 250 ohm. munità conseguentemente ottenuta può sione di alimentazione tipica dei loop in
dell’interfaccia 4-20 mA nella trasmis- Alcuni altri vantaggi rendono questa in qualche caso rendere superflue corrente è 24V dc, ma sono utilizzate
sione dati tra sensori e apparecchia- tecnica ancora interessante anche oggi, schermature costose e complesse da anche 12V, 15V, 36V. La circolazione di
ture di controllo nel campo dell’auto- malgrado la diffusione di tecnologie al- realizzarsi sul campo. La trasmissione in una corrente minima garantita rende
Rilevatore di fumo
Microchip annuncia il circuito integrato a 3V per la rilevazione dei fumi con driver per sirena e
regolatore boost integrati RE46C190. Primo IC al mondo per la rilevazione dei fumi ad offrire
funzionamento a bassa tensione e funzioni di calibrazione e modalità operative programmabili, l’IC
RE46C190 permette di selezionare la modalità operativa e il tipo di calibrazione ottimali
direttamente in fase di produzione del sistema. La calibrazione programmabile e la selezione delle
modalità operative del rilevatore di fumo mettono a disposizione dei progettisti un semplice mezzo
per controllare il funzionamento del sistema, consentendo di sfruttare un unico IC per sviluppare
prodotti utilizzabili nel contesto di mercati e di situazioni normative differenti.
La programmabilità elettronica permette di ridurre il numero di componenti esterni, contenendo
così i costi associati alla produzione e al magazzino. L’introduzione del nuovo circuito integrato a
bassa tensione amplia la linea Microchip di micro controller PIC®, di driver per sirene, di IC
e di dispositivi di power-management e di gestione dei segnali destinati alle applicazioni di
rilevamento fumi, dalle soluzioni residenziali più semplici ai sistemi programmabili commerciali.
L’IC di rilevamento fumi RE46C190 è offerto in package SIOC 150 mil a 16-pin.
http://www.microchip.com/get/K628
Un System-on-Chip è un particolare
N grazione dei chip elettronici (at-
tualmente giunti a soluzioni che arri-
• Un processore (che può essere single
core o multicore). I core possono esse-
tipo di circuito integrato vano a 45 nm) sono diventati sempre più re core di processori, microcontrollori o
che in un singolo chip ingloba efficienti e raffinati, fornendo di con- anche DSP (Digital Signal Processor).
un intero sistema elettronico. seguenza la possibilità, alle case pro- • Una o più memorie e relativi controller.
duttrici, di integrare un sempre mag- Le memorie possono essere di vario ti-
Ecco quali sono le soluzioni
giore numero di blocchi e componenti po: RAM, ROM, EEPROM o Flash.
che il mercato offre ai progettisti
all’interno di un singolo die di silicio. E’ • Un generatore di clock e un PLL (Pha-
così che si sono venuti sempre più af- se Locked Loop).
fermando negli ultimi anni i cosiddetti • Periferiche digitali di diverso tipo: Ti-
System-on-a-chip, in genere conosciuti circuiti a radiofrequenza, insomma un si- mer, contatori, Real Time Clock.
con l’abbreviazione SoC. Un SoC è un stema elettronico completo dotato an- • Controller per interfacce di comuni-
particolare tipo di circuito integrato che che di tutte le interfacce, incluse quel- cazione standard come ad esempio
in un singolo chip ingloba un intero si- le wireless. Naturalmente il campo di USB, Firewire, Ethernet, CAN, USART,
stema elettronico. Tali sistemi dispon- applicazione più sentito è quello dei SPI, I2C ed altro.
gono, tipicamente, al loro interno, oltre • Periferiche analogiche come Conver-
dispositivi embedded date le ridotte di-
che del processore centrale anche di al- titori A/D e D/A e modulatori PWM.
mensioni che si riescono ad ottenere
tri chipset, come ad esempio il con- • Regolatori di tensione ed altri tipi di
con l’integrazione di tutti i componenti
troller della memoria RAM ed il sottosi- circuiti di gestione dell’alimentazione.
in un singolo chip.
stema video (ad esempio una GPU). Un I vari blocchi funzionali sono natural-
singolo system-on-chip, nell’accezio- mente interconnessi tramite BUS pro-
ne più generale possibile del termine, STRUTTURA DI UN SYSTEM prietari o BUS standard, per l’inter-
può arrivare a contenere al suo interno ON CHIP cambio di informazioni tra un blocco e
periferiche analogiche (come conver- Un tipico System on Chip comprende al l’altro. In genere è sempre presente un
titori A/D, D/A e comparatori), circuiti di- suo interno diversi blocchi funzionali controller DMA che gestisce il trasferi-
gitali (CPU, Chipset e controller) e anche principali e periferiche, una struttura mento dati tra la memoria e i bus ester-
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Figura 2: il system-on-chip Apple A4.
ni, in modo da non gravare sul proces- attraverso varie fasi. Dopo un fase ini-
sore per questo tipo di operazioni. In fi- ziale di “concept” il progetto viene af-
gura 1 è rappresentato lo schema a finato attraverso una successiva fase di
blocchi di un SoC basato su core ARM. emulazione, che in generale viene ef-
Naturalmente un System-on-chip non è fettuata caricando i vari moduli funzio-
composto solo da hardware, ma ne fan- nali all’interno di una FPGA (Field Pro-
no parte anche alcune componenti soft- grammable Gate Array). L’affinamento
ware che ne consentono il funziona- del progetto avviene per fasi successi-
mento. ve, sfruttando la possibilità di ripro-
Ad esempio la gestione dei bus di in- grammare di volta in volta l’FPGA.
terfacciamento è gestita tramite op- Terminata la fase di emulazione si pas-
portuni driver caricati all’interno del sa allo sviluppo vero e proprio del chip,
chip ed è parte integrante del sistema che in genere è eseguito con tecniche
stesso, in modo che il cliente finale non classiche. Una fase fondamentale è la
si debba curare delle problematiche re-
verifica e la validazione finale del chip.
lative all’interfacciamento.
Durante questa fase viene fatto un mas-
Trattandosi di sistemi estremamente
siccio uso di linguaggi per lo sviluppo di
complessi, il progetto di un SoC passa
Figura 1: schema a blocchi di un System-on-chip basato su core ARM. sistemi digitali come VHDL, Verilog, Sy-
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cessore centrale (un ARM Cortex), da
una GPU (Graphic Processing Unit) e
da alcuni controller (in particolare ab-
biamo sia il NorthBridge che il Sou-
thBridge, oltre al controllore della me-
moria).
Il processore centrale è un ARM Cortex
A9, in grado di supportare operazioni a
2 GHz, ma attualmente limitato al fun-
zionamento ad 1 GHz, per limitare con-
Figura 3: l’iPad ed il nuovo iPhone4, sumi e dissipazione termica.
entrambi i dispositivi fanno uso dell’A4. Ci sono state varie diatribe sulla pro-
venienza, all’interno di Apple, del know
how necessario alla realizzazione di un
simile dispositivo, dato che Apple, negli
ultimi anni, ha acquisito varie società del
settore seminconduttori.
Le prime indiscrezioni sembravano in-
dicare che il progetto scaturisse dal
Figura 4:
know how interno di P.A.
il chip
Semi, società acquisita da Apple nel
nVidia Tegra.
2008, ma successivi esami hanno indi-
stemC e Vera. Gli errori individuati in cato che l’SoC è un progetto della In-
questa fase vengono corretti ritornando trisity (società acquisita da Apple nel
alla progettazione e ripetendo il ciclo. 2010), sviluppato durante il 2009 e de-
Chiaramente per sistemi complessi que- nominato inizialmente Hummingbird,
sto processo può essere anche molto customizzato per Apple e prodotto dal-
lungo, e si stima che in alcuni casi arri- Figura 5: schema a blocchi del Tegra. la Samsung.
vi a coprire anche il 70% del tempo to- ancora. Attualmente solo i grossi pro- APPLE/SAMSUNG A4 Esperti del settore ritengono che SoC
tale di sviluppo. I SoC sono attualmen- duttori di chip hanno iniziato a diffon- L’Apple A4 è un RISC SoC della Apple come l’A4 rivoluzioneranno il mondo
te una delle più recenti linee di sviluppo dere le prime soluzioni complete di que- Inc., e trova impiego in alcuni prodotti dei PC, garantendo ai dispositivi portatili
nel campo dei sistemi digitali, e molti sto tipo. In questo articolo esamineremo dell’azienda californiana, come ad le stesse funzionalità dei PC desktop
teorici ed esperti del settore vedono in le architetture di dei seguenti SoC: esempio il tablep iPad ed il nuovo iPho- con consumi ridottissimi, fornendo al
questa tecnologia il futuro di settori • Apple/Samsung A4 ne 4. L’A4. mercato famiglie di dispositivi ad alte
come quello dei dispositivi portatili mul- • NVIDIA Tegra Si tratta di un system-on-chip in tec- prestazioni ed in grado di funzionare
timediali, degli Samrtphone e di altri • Intel Tolapai nologia a 45 nm, costituito da un pro- per giorni con una singola carica.
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STM RAD case
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+ Skills PROGETTAZIONE
TERMOMETRO
SENZA SONDA
CON PIC di MARCO RUSSI
DEL RANDOM
e auto moderne hanno a bordo un
Alcune utili tecniche
per la generazione
L notevole numero di centraline elet-
troniche ognuna responsabile di uno
di numeri casuali. specifico compito o di una parte di es-
so sia che riguardi la mobilità del veicolo
sia la sicurezza stessa dei passeggeri.
La comunicazione tra loro è garantita da
varie reti gobali o locali in base al si-
stema o sottosistema di cui la centrali-
na fa parte. L’interoperabilità, ovvero
la capacità di più centraline di comuni-
care e interagire tra loro, è quindi un Figura 1: circuiti stampati in FR4.
concetto fondamentale data anche la
sempre più modulare architettura del rare il controllo in tempo reale. Spesso lizzazione delle centraline in luoghi più
sistema “vettura”. Tuttavia in certi casi anche il costo di svilupo di un protocollo “favorevoli” all’elettronica, dall’altro la-
non è possibile dividere in più unità un di comunicazione complesso limita la to il fatto di limitare la distanza tra sen-
certo compito che rimane assegnato suddivisione di un sistema in più sotto- sori, centralina di controllo e attuatori
ad un solo componente in modo da sistemi. Se quindi da un lato il concetto obbliga la disposizione del componen-
avere un “loop” locale e quindi miglio- di sistema distribuito permette la loca- te vicino al sistema.
è necessario attenersi
er mostrare questa particolare tec-
a molti standard
di progettazione
P nica di misura, si farà uso del PICkit
2 di Microchip che comprende una
tra cui quelli definiti scheda demo con un microcontrollore a
dall’Automotive 44 pin PIC16F887, il programmatore
PICkit 2 con relativo cavo USB e 2 CD-
Electronic
ROM con software e manuali vari.
Committee. La temperatura misurata viene visua-
lizzata sugli 8 LED presenti nel circuito,
L’IMPORTANZA basta toccare il corpo dell’integrato per
vedere la barra alzarsi oppure soffiarci
DEL RANDOM
sopra per vederla abbassarsi.
Alcune utili tecniche Per fare questa misura viene sfruttato
per la generazione di il WDT interno dell’integrato, un di-
numeri casuali. spositivo presente in tutti i microcon-
trollori PIC.
Figura 2: il programmatore USB PICkit 2 e basetta demo con PIC a 44 pin utilizzati per la
prova. Notare il pulsante che in questa applicazione serve per resettare le misure di
temperatura.
Figura 3: toccando con un dito il corpo del microcontrollore è possibile aumentare la sua
temperatura e di conseguenza la visualizzazione nei LED.
- http://ww1.microchip.com/downloads/en/DeviceDoc/PICkit%202%20v2.61.00%20Setup%20A.zip
In molte applicazioni
A di dadi, la generazione di numeri
casuali viene utilizzata in molteplici ap-
Non esiste una definizione unica e ge-
nerale di numero casuale, essa infatti di-
per misurare
è spesso necessario plicazioni e spesso in modo completa- pende spesso dal contesto. Il concetto
la temperatura. stesso di numero casuale non è asso-
generare numeri casuali mente trasparente all’utilizzatore. A
esempio in una comunicazione dati su luto, in quanto un numero o una se-
distribuiti più o meno
PROGETTAZIONE Ethernet i dati vengono trasmessi allo
uniformemente scadere di un breve intervallo di tempo
AUTOMOTIVE
in un determinato di durata casuale (o pseudo tale) in mo-
Nella realizzazione
intervallo, ma l’ordine do da ridurre al minimo la probabilità di
di una applicazione
dei programmi collisione dei pacchetti dati. Un’altra
per il settore applicazione in cui la generazione dei
e dei circuiti logici
automotive, numeri casuali è fondamentale è la crit-
rende difficoltosa
è necessario attenersi tografia dati in cui un numero random
questa operazione. viene utilizzato come chiave di codifica
a molti standard
di progettazione Ecco allora alcune e decodifica dei dati.
tra cui quelli definiti utili tecniche Anche se la generazione di un numero
casuale può apparire una cosa sempli-
dall’Automotive
ce, in realtà la cosa è piuttosto compli-
Electronic
cata dal momento che anche il naturale
Committee. disordine delle cose potrebbe risultare
troppo ordinato! Vediamo allora alcu-
ne tecniche che potrete utilizzare nei
vostri progetti.
problema della generazione di numeri l’evento impossibile, ed 1 quello cer- lecomunicazioni o dell’elaborazione dei for(i=0; i<280; i++) {
casuali, viene ricondotto alla genera- to, in una distribuzione uniforme cia- segnali). Un’altra importante caratteri-
printf(“%d: %X”, i, LFSR);
zione casuale di una sequenza di 0 e di scun elemento avrà una probabilità 1/N stica di una sequenza casuale è l’indi-
di essere selezionato, dove N è il nu- pendenza statistica dei suoi termini, NextRand();
1, da cui si possono ricavare numeri in
qualsiasi formato (interi, con segno in mero di elementi (la somma di tutte le cioè la misura di quanto l’estrazione di }
complemento a due, fixed-point, floa- probabilità deve fare 1, dal momento un numero dipende da quello o quelli
}
ting-point, ecc...) o stringhe di lun- che in un’estrazione almeno uno degli estratti precedentemente. Chiaramente
//—————————
ghezza arbitraria. È possibile caratte- elementi viene scelto di sicuro). La di- in una sequenza random ideale gli ele-
rizzare un processo aleatorio da diversi stribuzione uniforme è tipica dei pro- menti dovrebbero essere statistica- void NextRand(void)
punti di vista. Una delle caratteristiche cessi aleatori “artificiali” come lancio di mente indipendenti. Una misura del- {
più importanti è la sua distribuzione di dadi, lotterie, roulette, ed è anche la l’indipendenza statistica dei vari numeri
unsigned char temp;
probabilità. Questa fornisce informa- più utilizzata in pratica nella applica- generati è ottenibile ad esempio cal-
zioni su qual è la probabilità che ciascun zioni. Un’altra distribuzione di proba- colando l’autocorrelazione o l’entropia temp=0;
elemento dell’insieme venga selezio- bilità molto comune è quella gaussiana (di vario ordine) della sequenza. Senza if (LFSR&0x01) temp=0x8E;
nato. In molti casi si considerano e si o “normale”, dalla tipica forma a cam- entrare nei dettagli matematici, è suffi-
LFSR=LFSR>>1;
utilizzano dei processi caratterizzati da pana (figura 1b). In questo caso i valori ciente sapere che l’entropia fornisce
una distribuzione uniforme. Questo si- più piccoli (o comunque più vicini al una misura di quanto è probabile (o LFSR=LFSR^temp;
gnifica che ogni elemento ha la stessa centro della curva) hanno maggiore pro- prevedibile) trovare un numero nella se- }
probabilità degli altri di essere selezio- babilità di essere estratti rispetto a quel- quenza, o di trovarlo dopo un altro o
nato (asintoticamente, cioè se si sup- li più grandi (distanti dal centro). La di- una certa stringa di numeri estratti. Più
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pone di condurre un numero infinito di stribuzione gaussiana è importante l’entropia è alta, più la sequenza è im-
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Digikey - distribuzione componenti
Listato 4 Listato 5
for(j=0; j<256; j++)
{ //…
for (i=1; i<N; i++) unisgned char cont;
{ //…
LFSR=sd[i]; // Attesa pressione pulsante
NextRand(); // (su PORTB.0, attivo alto)
x = x + LFSR; cont=0;
sd[i]=LFSR; while(PORTB&0x01) cont++;
} LFSR=cont;
x=x/N; //…
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embedded
FACILE!
di MANUEL SCHREINER e MARKUS VOGEL
di MARIANO SEVERI
continui progressi tecnologici del set- TIMING VIDEO PER DISPLAY TFT.
I tore rendono oggi possibile integrare
display LCD a costi contenuti in tutte le
L’interfaccia host di un display TFT con-
siste tipicamente delle seguenti con-
applicazioni embedded. La maggior nessioni principali:
parte dei micro-controllori oggi dispo- • VSync: segnale di sincronismo verti-
nibili integrano per questo controller cale, segnala l’inizio di un nuovo frame
dedicati. Di seguito è descritto in par- HSync: segnale di sincronismo oriz-
ticolare come interfacciare un display zontale, segnala l’inizio di una nuova
LCD ai dispositivi della famiglia linea.
AT91SAM9 di Atmel. Tali microcontrollori • Enable: segnale di abilitazione, attivo
si basano su processore ARM962EJ-S, in corrispondenza di un pixel valido.
in grado di garantire capacità di calco- • Data: valore del pixel, con risoluzione
lo di oltre 300 MIPS. L’AT91SAM9M10, dipendente dal pannello LCD selezio-
ad esempio, è un microcontrollore per nato.
applicazioni multimediali che integra • Clk: segnale di clock rispetto al quale
decoder video hardware MPEG-4/H.264, sono sincroni tutti i dati ed i controlli tra-
acceleratore 2D, controller LCD, inter- sferiti al pannello stesso.
faccia per touch-screen resistivo e per La figura 1 mostra il timing dei diversi
sensore di immagini, connettività USB segnali, nel caso particolare del forma-
high-speed, Ethernet 10/100 ed SDIO. Il to 296M definito dalla specifica
dispositivo è ideale per applicazioni in EIA/CEA-861-B che copre i protocolli
ambito residenziale, sistemi di intratte- per la trasmissione di segnali DTV non
nimento, apparecchiature medicali, ter- compressi. Si è assunto che i controlli
minali point-of-safe. siano attivi alti, ovvero che il fronte di di- Figura 1: timing video per display TFT (da EIA/CEA-861-B standard).
- [1] http://www.atmel.com/dyn/resources/prod_documents/doc6062.pdf
- [2] http://www.atmel.com/dyn/resources/prod_documents/doc6300.pdf
- [3] http://www.atmel.com/dyn/resources/prod_documents/AT91SAM9261-BasicLCD-IAR4_41.zip
Listato 1
bpp=24;
ifwidth=24;
dotClockFrequency = (HORIZONTAL_SIZE * VERTICAL_SIZE * FRAMERATE * bpp
) / ifwidth ;
clkval = (LCDCCLOCK / (2 * dotClockFrequency)) - 1;
pLcdc->LCDC_LCDCON1 = (clkval<<12) & AT91C_LCDC_CLKVAL;
Listato 2
pLcdc->LCDC_LCDFRCFG = (VERTICAL_SIZE - 1) & AT91C_LCDC_LINEVAL |
((HORIZONTAL_SIZE ) << 21) & AT91C_LCDC_HOZVAL;
pLcdc->LCDC_TIM1 = VFP & AT91C_LCDC_VFP |
(VBP << 8) & AT91C_LCDC_VBP |
(VPW << 16) & AT91C_LCDC_VPW |
(VHDLY << 24) & AT91C_LCDC_VHDLY;
pLcdc->LCDC_TIM2 = HBP & AT91C_LCDC_HBP |
(HPW << 8) & AT91C_LCDC_HPW |
(HFP << 22) & AT91C_LCDC_HFP;
curriculum di studi classici trova una - Programma RFSim99 reperibile da vari siti in rete, ad esempio http://electroschematics.com/835/rfsim99-download
valida giustificazione nella validità del- - Power Integrity di Mario Rotigni, Firmware n 57 e 58
le tecniche ottenute per la maggior par-
delle reti passive. Embedded Workbench è l’IDE di IAR per lo sviluppo di applicazioni con microcontrollori di svariate case madri.
Eccone una descrizione dettagliata con riferimento al microcontrollore Texas Instruments MSP430
Figura 3: le Figura 4:
opzioni del le opzioni
compilatore. del linker.
MONITORARE LE VARIABILI ad ogni step dalla variabile o dalla fun- o con un nuovo comando Go. In que- vo (figura 6). Per rimuovere un break-
C-SPY consente di inserire dei wat- zione da voi selezionata. st’ultimo caso l’esecuzione riprende fi- point precedentemente impostato, se-
chpoint su variabili o espressioni in C no alla fine del programma o fino al lezionatelo e cliccate nuovamente su
per poterne monitorare costantemente IMPOSTAZIONE DEI BREAKPOINT breakpoint successivo eventualmente Toggle Breakpoint nel menu Control.
il valore durante tutta l’esecuzione del L’uso dei breakpoint permette di ese- impostato. L’impostazione di un bre-
akpoint è piuttosto semplice:
programma. Selezionare Watch dal me- guire automaticamente il programma CONCLUSIONI
• selezionate nel sorgente il punto del
nu Window per aprire la finestra di vi- senza interruzioni fino ad un punto ben In questo articolo è stato mostrato come
programma in cui volete inserire il bre-
sualizzazione dei valori. Nella finestra preciso. Avviando il programma con il nuovere i primi passi in questo potentis-
akpoint;
del file sorgente selezionate la varia- comando Go dal menu Execute, quan- • cliccare su Toggle Breakpoint nel me- simo ambiente di sviluppo. Per appro-
bile o la finzione che volete monitorare do si raggiunge un breakpoint l’esecu- nu Control. fondimenti si rimanda al manuale e alla
e trascinatela nella finestra di visualiz- zione si arresta e il sistema resta in at- La presenza del breakpoint viene se- guida del programma (accessibile dal-
zazione. Procedendo con l’esecuzione tesa di input dall’utente: si può gnalata grazie ad una evidenziazione l’apposito menu o mediante il tasto F1).
del programma vedrete i valori assunti procedere con uno Step, uno Step Into del comando su cui il breakpoint è atti- Codice MIP 2800170
Figura 1: corrente diretta in funzione della tensione diretta applicata al LED bianco.
sione costante non risulta essere una una tensione costante e la regolazione
buona soluzione anche perché tipica- di corrente è eseguita attraverso le re-
mente il processo produttivo dei LED sistenze. Il circuito B genera una cor-
che prevede una verifica di luminosità rente costante ripartita con le resisten-
e colore è realizzata con corrente co- ze per ogni LED. Il circuito C è un
stante, come si può intuire da qual- regolatore di corrente multiplo mente il
siasi datasheet. circuito D è ancora un regolatore di
corrente ma con i LED in serie. Per
QUATTO CIRCUITI PER TRE LED ognuno dei circuit di figura 3 andia-
In figura 3 sono presentati quattro di- mo graficamente sulla caratteristica
versi circuiti che consentono di pilota- corrente tensione in diretta a vedere
re tre LED bianchi. Il circuito A genera come viene eseguita la regolazione, per
Figura 3:
- Maxim Integrated Products, application note 3256: http://www.maxim-ic.com/an3256 quatto
- Maxim Integrated Products, MAX1561: circuiti
diversi per
http://www.maxim-ic.com/datasheet/index.mvp/id/3719
pilotare tre
- http://it.wikipedia.org/wiki/LED LED bianchi.
LA CONFIGURAZIONE FLYBACK
Sarà opportuno ricordare brevemente i
principi del funzionamento di un con-
vertitore flyback, il cui schema a bloc-
chi, nella modalità con controllo di cor-
rente sul carico, è mostrato in figura 2.
In esso sono state volutamente evi-
denziate le parti non isolate, ovvero il la-
to rete (colore rosso), da quelle sog-
gette all’isolamento fornito dal
trasformatore e dal fotoaccoppiatore
(colore verde). Per comprendere me-
glio il funzionamento del convertitore Figura 5: schema elettrico completo del convertitore.
flyback concentriamo la nostra atten-
zione sulle maglie d’ingresso e d’uscita,
presenta al lato primario del trasfor- come conseguenza, il trasformatore di cleo ha così modo di rilasciare l’energia
esse sono visibili in figura 3. Per un
matore con le polarità indicate. Que- flyback avrà immagazzinato energia nel immagazzinata durante la fase prece-
primo approccio, immagineremo che il
sta tensione, trasferita immediatamen- suo nucleo. Nella fase di toff il MO- dente. La tensione presente durante il
trasformatore flyback abbia identico
rapporto spire fra primario e secondario. te sul secondario, possiede però segno SFET è invece interdetto ed il primario toff sul secondario, oltre ad alimentare
Notiamo due stati di funzionamento, opposto a causa del diverso senso di è completamente aperto. Questa con- Rc, induce a sua volta sul primario una
dipendenti dalla presenza o meno del- avvolgimento delle due sezioni costi- dizione implica il cambio di polarità tensione chiamata tensione di flyback (o
l’impulso di comando sul gate del MO- tuenti il trasformatore. Quindi, essendo sulla tensione presente al secondario riflessa), più semplicemente Vfly. Que-
SFET: ton e toff. l’anodo di D polarizzato inversamen- che potrà, attraverso D polarizzato di- sta tensione, presente per tutto il tem-
Durante il ton, il MOSFET Q è in con- te, non si avrà nessun passaggio di rettamente, fornire corrente alla resi- po di toff e dipendente dal rapporto
duzione e la tensione ai capi di Cin si corrente sulla resistenza di carico Rc e, stenza Rc. Durante la fase di toff il nu- spire, si somma alla tensione Vds a cui
CIRCUITO
D’INGRESSO
Riportiamo, isolandoli
dal contesto, i compo-
nenti costituenti lo stadio
Figura 6: particolare dello stadio d’ingresso del convertitore.
d’ingresso del nostro ali-
mentatore, essi sono vi-
dovrà resistere il MOSFET. Come con- Vci dipende dalla tensione di rete in in-
sibili in figura 6. Nello
seguenza, questo ultimo componente gresso. Le variazioni di questa possono
schema è stata posta in
andrebbe scelto con una Vds massima arrivare al 15% in più o in meno rispet-
serie alla rete una resi-
che tiene conto anche di questa pecu- to al suo valore nominale (220 VCA) in
stenza Rs; essa rappre-
liarità. E’ interessante notare come Vfly accordo con quanto previsto dai for-
senta tutte le perdite re-
sia in realtà quasi costante rispetto al- nitori di energia elettrica. In altri ter-
sistive della linea AC. Un
le variazioni di rete in quanto il poten- mini, considerato il valore di picco del-
Nell’elaborazione del PCB occorre pre- valore normale di tale parametro, per re-
ziale sul secondario del trasformatore la tensione raddrizzata, la nostra Vci
stare attenzione ai percorsi delle mas- ti domestiche, può essere compreso
tende ad essere mantenuto stabile per può assumere un valore minimo pari a
se. In particolare, per evitare instabilità, fra 0,6 Ohm e 0,8 Ohm e quindi decisa-
effetto della regolazione del duty-cicle. 270 VDC mentre, al suo massimo, potrà
è necessario che il percorso di massa mente trascurabile per un funziona-
Semmai, eventuali variazioni della ten- essere pari a 360 VDC.
principale, denominato M1 ed M2 sia il mento a regime. Tuttavia, durante i pic-
sione secondaria, possono dipendere Naturalmente, per definire la Vds mas-
più corto e diretto possibile. Inoltre, il chi di carica di C, potrebbero cadere su
dal numero di LED costituenti il cari- sima, prenderemo in considerazione
resto dei componenti che collegano la Rs anche 3 ÷ 4 V. Inoltre, eventuali di-
co. Un altro margine va aggiunto alla questo ultimo valore. Per aiutare il MO- sturbi uscenti dal nostro convertitore,
massa deve toccare questo percorso in
Vds massima per proteggere il compo- SFET a smaltire il calore prodotto du- invece di annullarsi immediatamente
un solo punto.
nente dallo spike che, come mostrato in rante il funzionamento sarà sufficiente
figura 4, si sommerà ai già citati po- prevedere una superficie in rame, rica-
tenziali. Sempre in figura 4 viene evi- vata direttamente sul PCB e su cui sa-
denziato un ulteriore piccolo sovrap- rà stagnato il drain, non inferiore a 7 Classe VAC nominale Tensione impulsiva massima
più, definito Vmargine, in modo da far cmq. X1 480 4 KV
lavorare il MOSFET in completa sicu- Prima di passare allo studio del di- X2 310 2,5 KV
rezza. mensionamento degli altri componenti X3 310 Non prevista
La Vmargine è sufficiente che sia su- costituenti il nostro convertitore, diamo
periore del 20% rispetto alla Vds mas- uno sguardo allo schema elettrico com- Tabella 3: sottoclassi dei condensatori di tipo “X”.
sima, mentre occorre tenere conto che pleto così come appare in figura 5.
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