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Quaderni della Regione Piemonte - Collana “Agricoltura” - Anno XV - n.74 - Settembre 2011

I risultati del 6° censimento dell’agricoltura


-37% +57% -30%
di aziende di superficie media di manodopera

-65% i terreni In calo il numero giovani


a vite in 50 anni delle donne in graduale aumento

Tutti i bandi PSR


misura 121 per gli investimenti

Riaper te le domande
per l'insediamento giovani
PER TELEFONARE SETTORE 11.03 GREMO Francesco 3722 SETTORE 11.10
DIRETTAMENTE AGLI UFFICI SVILUPPO AGRO-INDUSTRIALE GUARINO Barbara 3738 AGRICOLTURA SOSTENIBILE
E DISTRETTUALE GULLINO Clotilde 4361
COMPORRE IL NUMERO LOVISCO Carmela 5956
FALLANCA Mimma 2029
011 432 SEGUITO RESPONSABILE DI SETTORE 2848 LOVISETTO Mariangela 5941
LIZZI Massimo 2653
DALL’INTERNO DESIDERATO CONTI Loredana LUCÀ Stefania 5569
MASON Giovanna 5067 MASANTE Carlo 4708
1475
Segreteria MASSOBRIO Viola 5217 ROMANO Maria Rosaria 2713
1476
MAZZAROTTO Elisabetta 3711 SCANABISSI Giovanni 2714
BANDA Laura 2415 MORONE Chiara 3726
BERTORELLO Rosanna 4376 VENTURA Bianca 4472
ASSESSORE OGLIARA Silvia 5415
CLAUDIO SACCHETTO BOLDRINO Laura 5413 RAZIONALE Felicita 3719
Segreteria 1680 BOETTI Roberto 4327 ROSSI Andrea 4352 SETTORE 11.11
CARRANO Tina 3937 BOTTARO Silvia 4308 SAGLIA Anna Angela 3704 TUTELA E GESTIONE DELLA FAUNA
FRANCHINO Alberto 3875 FAVOT Adriano 2846 SCAVARDA Giovanni 3727 SELVATICA E ACQUATICA
QUATTROCCHI Tina 2587 FERRO Sonia 3699 SANTANGELO Corrado 3703 RESPONSABILE DI SETTORE
GAGLIANO Flavio 4371 4557
SPANNA Federico 4770 DI BISCEGLIE Carlo
LODATO Salvatrice 4293 TANGO Rocco 2624 Segreteria 1507
MORTARA Guido 6168 VENANZIO Davide 4108 AUCIELLO Paola 5697
DIREZIONE AGRICOLTURA MORONE Maria Carla 5682 BRESSO Enzo 2890
DIRETTORE NIZZA Luigi 4607 CANE Silvana 2152
DE PAOLI Gaudenzio 2696 PISTILLO Silvana 3090 SETTORE 11.07 CANNIZZARO Alberto 4704
Segreteria 1482 SATTANINO Giuseppina 4728 SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO CONTATO Vilma 6302
ANICITO Francesca 5548 VERDUCI Leandro 4381 RESPONSABILE DI SETTORE LAVAGNO Mauro 5147
BERTO Alessandra 3924 3720
RONCO Caterina PAOLUCCI Giorgio 2678
BROCARDO Riccardo 4835 SETTORE 11.04 Segreteria 1466 RAGNO Assunta 2379
BRUNO Gianluca 4045 SVILUPPO DELLE PRODUZIONI ACETO Paolo 6161 SAROGLIA Rita 5807
CARACCIOLO Daniela 5997 ZOOTECNICHE ARCHIMEDE Valentina 2801
DOMINICI Claudia 4652 RESPONSABILE DI SETTORE CAMPAGNA Marilina 5253
4385 SETTORE 11.12
FOTIA Angela 2055 CUMINO Paolo CIOCE Silvana 2254
FRASCELLA Patrizia 3436 Segreteria 1470 CLERICO Massimo 4100 VIGILANZA E CONTROLLI IN
GUASCO Claudia 6427 BASSANINO Monica 4223 CORDOLA Piero 4303 AGRICOLTURA
MAZZA Silvana 4311 BESSOLO Pierluigi 4305 DE CARO Sergio 4343 RESPONSABILE DI SETTORE 4347
PALMIERI Aurora 5359 FERRERO Luigi 4328 FEMIA Tiziana 5495 BOSSER PEVERELLI Vittorio
SAVIO Cecilia 4342 MARLIANI Rodolfo 3629 LAVINA Ester 4722 Segreteria 21578
TESTA Fabrizio 5216 MORATTO Martina 3482 MARELLI Andrea 2832 ANNICCHIARICO Claudio 5332
TORASSO Susanna 4754 PARZANESE Emanuele 5117 MELLA Clara 4344 BIANCO Roberto 6072
TROMBETTA Laura 5675 RASETTO Paola 3775 PASTERIS Marco 4861 FAVATA’ Paola 4711
VILLANO Antonia 4297 RIGONI Miriam 3117 QUARTERO Natascia 6051 LAZZARO Denis 5248
VIZZARI Vincenzo 4602 TERMINI Gianfranco 4372 RICCI Luisa 2917 PASQUALE Barbara 5409
VIZZANO Carmen 4332 SANGUINETTI Mario 3849
TURLETTI Alberto 3749 OSSERVATORIO REGIONALE
SETTORE 11.01 SETTORE 11.05 SULLA FAUNA SELVATICA
PROGRAMMAZIONE IN MATERIA DI SVILUPPO DELLE PRODUZIONI VEGETALI AIRAUDO Dario 2093
AGRICOLTURA E DI SVILUPPO RURALE Segreteria 1471 SETTORE 11.08
CARISIO Loredana 2394
Segreteria 1468 ANSALDI Nadia 3929 TUTELA, VALORIZZAZIONE DEL PICCO Luca 4603
BRUNO Wanda 2850 CELLINO Andrea 2809 TERRITORIO RURALE, IRRIGAZIONE E
CONSOGNO Franco 4601 DE SIMONE Amelia 5173 INFRASTRUTTURE RURALI
DE FAZIO Rosetta 2189 LATINO Gianfranco 4642 RESPONSABILE DI SETTORE 2903
DEMARIA Daniele 3384 OTTONELLO Mara 3997 OLIVERO Franco
GALLUZZI Marco 2481 PIVA Elena 4323 Segreteria 1483
MANCASTROPPA Rosanna 4638 QUARANTA Simone 6075 ANGELETTI Alessandro 5295
MARTINA Piera 2683 SOSTER Moreno 4375 CAPPELLA Mariella 4551
MASIERO Donatella 4374 TRAVAGLIA Daniela 2429 CASSINELLI Laura 3809
MICHELOTTI Daniele 4370 VITTONE Eugenio 4927 FARAUDELLO Edoardo 4348
MONERO Rosanna 2434 ZOLA Enrico 4355 FILA-MAURO Elena 4036
PEROSINO Mario 4369 GENTILE Angelantonio 2847
TOFFETTI Francesca 5979 LEGGERO Barbara 2468
VALSANIA Maria 4367 SETTORE 11.06 LOMBARDO Fortunata 4670
VENTURELLO Irene 2460 FITOSANITARIO MADONIA Silvana 3751
Via Livorno, 60 - Torino MARGARIA Claudio 4972
RESPONSABILE DI SETTORE PELASSA Giorgio 3073
SETTORE 11.02 MICHELATTI Giacomo 3723 POSSIEDI Emanuele 3165
TUTELA DELLA QUALITÀ, Segreteria 1473 TOSIN Germano 4837 UFFICI DECENTRATI
VALORIZZAZIONE E RINTRACCIABILITÀ ALESSI Bruno 3737 del Settore Fitosanitario
DEI PRODOTTI AGRICOLI E ZOOTECNICI BALLADORE Pallieri Lorenzo 3707 CUNEO - 12100
RESPONSABILE DI SETTORE BISCARDI Maria Teresa 3461 SETTORE 11.09
2573 CALAMITA’ NATURALI E GESTIONE C.so IV novembre 6
CAPRIOGLIO Alessandro BOSIO Giovanni 3721
DEI RISCHI IN AGRICOLTURA, USO Tel. 0171/6.70.21
Segreteria 1474 BOURLOT Giancarlo 4698
AMBROSIO Dora 4398 BRUSSINO Gianfranco 3731 DEL TERRITORIO RURALE CEVA - 12073
BAMBINO Grazia Maria 5469 CHERSI Catarina 3289 RESPONSABILE DI SETTORE Via Regina Margherita 2
4317
BOASSO Franco 4954 COTRONEO Alba 3718 LAVAZZA Fulvio Tel. 0174/70.17.62
CACCIAPAGLIA Mariacristina 4716 CRAVERO Sergio 3702 Segreteria 1501
CONVERTINI Stefania 4892 DAVÌ Danilo 3705 BARROERO Claudio 4341 ALESSANDRIA - 15100
GIACOMELLI Paolo 2830 DOLZAN Stefano 3872 BATAZZI Marco 4380 Via Einaudi 32 Zona Scalo D 4
GIAIERO Prisca 3811 ELIA Irene 5568 COMBA Daniela 3971 Tel. 0131/24.81.04
GIMONDO Maria 2962 FIORE Anna Rita 3712 COMPAGNONE Giuseppe 5953 VERCELLI - 13100
PETRICIG Valentina 4569 GALEOTTI Gabriella 3733 FENZI PIER Giuseppe 5442 Via Goito 12
PETROSINO Giovanna 5770 GALLO Sergio 2188 FOLLIS Maria Teresa 2790
Tel. 0161/28.31.39
SCARZELLO Daniela 5246 GAROFALO Maria Cristina 3715 PELLISTRI Gabriella 4670
VARETTO Giuseppina 4336 GIACHINO Pier Mauro 4900 RODOFILE Stefania 2453 CASALE MONFERRATO - 15033
VICENTINI Iside 4325 GIANETTI Giannetto 3729 SALERA Iole 3657 Tr. Valenza 4
VULLO Salvatore 3938 GOTTA Paola 3716 SALIERNO Antonio 5693 Tel. 0142/46.26.11
editoriale

Obiettivo della politica regionale:


rispettare l’agricoltore e il suo lavoro
Il mio incarico di Assessore Regionale all’Agricoltura raggiunge in questo
periodo l’anno e mezzo di attività. Nel mese di agosto le procedure
amministrative negli uffici rallentano e la pausa estiva permette di stilare
un sintetico bilancio del lavoro concluso. Anche se ritengo sia importante
mantenere un atteggiamento che guardi al futuro anziché fermarsi compiacente
ad osservare il passato, constato che le azioni portate a termine sono molte,
tutte guidate da una logica di fondo: operare per il bene dell’agricoltore,
attore centrale del settore primario, ma troppo spesso trascurato.
Claudio Sacchetto Il Piemonte, unica Regione insieme alla Lombardia, ha mantenuto l’impegno
Assessore Regionale
all’Agricoltura, Foreste,
dell’anticipo Pac, erogando a luglio il 42% del premio sulla campagna
Caccia e Pesca Domanda Unica 2011, ha stilato il “Programma regionale carni bovine di razza
Regione Piemonte
piemontese” per il sostegno e il rilancio del settore, ha attivato investimenti
materiali attraverso il ritorno dei “Piani verdi”; inoltre, nell’ambito delle
sfide Health Check, sono stati approvati bandi per oltre 30 milioni di euro,
mentre a favore del settore lattiero caseario sta riscuotendo grandi risultati
l’accordo raggiunto, che definisce un nuovo meccanismo di determinazione
del prezzo del latte per la campagna 2011/2012: il Piemonte è stato il
primo in Europa; molti i soggetti industriali interessati ad aderire.
Non sono mancati i periodi di crisi, ricordare solo gli aspetti positivi non aiuta
certamente l’agricoltura piemontese a crescere: penso al momento di difficoltà
attraversato dalla suinicoltura, alla crisi seguita all’emergenza Escherichia coli
o, ancora, al mercato in salita per pesche e nettarine; la Regione ha sempre
agito in prima persona con il fine di sostenere da vicino le aziende coinvolte
appellandosi, quando necessario, al Ministero e alla Comunità Europea.
Adesso, con il mese di settembre, tutte le attività riprendono regolarmente
e l’Assessorato prepara le nuove azioni da approvare affinché l’agricoltura
piemontese possa vedere nei provvedimenti normativi della Regione un
sostegno concreto e non un ulteriore ostacolo all’attività quotidiana.

La politica regionale agricola deve porsi un solo ed unico


obiettivo: rispettare l’agricoltore e il suo lavoro.
74

in questo numero:
notiziario
5 Anticipo PAC a luglio: obiettivo centrato
5 Carne bovina razza piemontese. Un forte rilancio commerciale
6 Lupo: la Regione si schiera dalla parte del pastore
6 Il Fagiolo Cuneo è IGP
6 Audizione per l’IGP Mela Rossa Cuneo
7 Si apre il sipario sulla PAC 2014-2020?
7 Tornano i Piani Verdi, finanziamenti rapidi sui prestiti
7 Reg. 1974/2006: novità importanti per i PSR
8 Università per il mondo del lavoro. Master latte a Moretta
8 Dal 17 al 19 settembre a Cherasco le lumache protagoniste
8 Convegno SATA per i 25 anni di attività
8 Eventi Enoteche sul sito web

eventi
9 Cheese – Le forme del latte. La Regione Piemonte presenta le sue eccellenze

programma di sviluppo rurale 2007-2013


11 Programma straordinario misura 121: tutti i bandi acqua-energia e latte.
Riaperte domande per insediamento giovani
14 Cooperazione e innovazione per la competitività delle aziende.
La misura 124.1: un bilancio e il nuovo bando
17 Un nuovo approccio multifunzionale per i bandi del settore forestale
18 Misura 111.2 Aperto il quinto bando per la formazione
20 La tutela della biodiversità, una priorità per l’Europa e la Regione, un’opportunità per tutti

22 uno sguardo sull'europa

23 Speciale 6° Censimento generale dell'agricoltura

documenti
31 Piemonte Agri Qualità: un nuovo portale on line alla scoperta di un territorio di qualità
34 Tra instabilità e cambiamento l’agricoltura affronta la crisi in attesa della riforma PAC
36 Curiamo le nostre piante: consigli pratici per l’agricoltore hobbista

informazione tecnica
38 Varieta’ di orzo, frumento tenero e duro a confronto nell’annata agraria 2010-2011
42 I residui colturali del riso. Una risorsa per la produzione e per l’ambiente
46 Azalee sempreverdi del Lago Maggiore: risorse genetiche per diversificare la produzione

50 pubblicazioni
notiziario

Anticipo PAC a luglio: Carne bovina razza piemontese


obiettivo centrato Un forte rilancio commerciale
Rappresentava, fin dall’inizio, uno dei principali obiettivi per-
seguiti dall’Assessorato all’Agricoltura: il Piemonte, a partire
da quest’anno, insieme alla Lombardia, è l’unica Regione in
Italia ad erogare l’anticipo del 42% del premio sulla campagna
Domanda Unica 2011. Un traguardo storico raggiunto grazie
all’intenso lavoro realizzato da Regione Piemonte e Arpea, l’A-
genzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura.
Sono stati distribuiti 103 milioni di euro in totale, giunti com-
plessivamente a quasi 33.500 beneficiari.
Il percorso per arrivare a tale risultato (mai nella storia di Arpea
l’anticipo Pac è stato effettuato a luglio) è iniziato un anno fa Rilanciare un settore simbolo dell’eccellenza agricola piemonte-
circa, quando è cominciata la programmazione dell’iter ammi- se e incentivare la vendita diretta: questo l’obiettivo del “Pro-
nistrativo previsto dalla legge: successivamente vi è stata la di- gramma regionale carni bovine di razza piemontese” proposto
scussione nel Collegato alla Legge finanziaria 2011, avvenuto dall’Assessore Claudio Sacchetto e approvato dalla Giunta.
il 6 luglio, il passaggio presso la commissione competente e, Otre un milione di euro per promuovere progetti di filiera corta,
in un secondo tempo, la stesura e l’approvazione della deli- attraverso la creazione e l’ammodernamento di punti vendita al
bera di Giunta Regionale. La tappa conclusiva, infine, è stata dettaglio, su aree pubbliche o private, l’apertura di punti vendita
rappresentata dall’intenso lavoro portato a termine da Arpea, all’interno di centri commerciali in Piemonte e in regioni limi-
Agenzia che, attraverso il commissariamento e il grande impe- trofe o presso strutture di aggregazione commerciale quali, ad
gno dei funzionari, nonostante le difficoltà, con il passare del esempio, i farmer market. Sono finanziabili sia le spese di investi-
tempo, ha migliorato notevolmente il proprio servizio. mento (acquisto macchinari, attrezzature, arredi, automezzi spe-
Vivo apprezzamento da parte dell’Assessore all’Agricoltura cializzati), sia le spese di funzionamento per 18 mesi (personale,
Claudio Sacchetto: “È una grande soddisfazione aver raggiun- affitti, pubblicità e marketing) e spese tecniche (consulenze) per
to questo risultato, traguardo che va a tutto vantaggio degli la redazione del progetto. I beneficiari sono società agricole (di
agricoltori in un periodo non semplice. L’anticipo Pac a luglio persone, di capitali e cooperative) formate da almeno 5 impren-
rappresenta probabilmente l’azione che maggiormente spicca ditori e la spesa ammissibile è compresa tra 50.000 e 500.000
su tutte le altre, ma un plauso va all’attività condotta durante euro; il contributo, in conto capitale, potrà arrivare fino al 40%
tutto l’anno da Arpea, costantemente contraddistinta da alta della spesa ammessa. La misura pone al centro del progetto la
professionalità: nel periodo compreso tra l’apertura della cam- carne macellata e i prodotti trasformati, provenienti da alleva-
pagna 2010 ed il 30 giugno 2011, Arpea ha infatti proceduto menti iscritti al libro genealogico della razza bovina piemontese.
nell’erogazione del 98% del premio totale attribuito alla Do- “La finalità è quella di avvicinare il produttore al consumatore,
manda Unica: tradotto in numeri è stata distribuita ai bene- ma anche riequilibrare il rapporto con la grande distribuzione”
ficiari aventi diritto una somma pari a 369 milioni di euro. commenta l’Assessore Claudio Sacchetto. “Per il settore carne,
Voglio ringraziare inoltre per la collaborazione concreta il Pre- di importanza strategica per il Piemonte, stiamo inoltre studian-
sidente della Regione Roberto Cota e l’Assessore al bilancio do un sistema di indicizzazione del prezzo sulla falsariga del
Giovanna Quaglia”. meccanismo portato a termine con il latte: ci auguriamo di rag-
Dunque 103 milioni distribuiti sul territorio: liquidità fonda- giungere risultati concreti già nel corso del prossimo anno”.
mentale per gli agricoltori, specie in un periodo delicato come Il bando scade il 30 settembre.
l’attuale.
i
www.regione.piemonte.it/agri/filiera/index.htm
i Direzione Agricoltura – Settore Sviluppo Agroindustriale e Distret-
http://www.arpea.piemonte.it tuale (tel. 011 432 1475 – 011 432 1476)

Agricoltura 74 5
notiziario

Lupo: Il Fagiolo Cuneo è IGP


la Regione
si schiera
dalla parte
del pastore
La questione lupo riguar-
da da vicino le montagne
nostrane: l’estate piemontese
è cominciata con tre aggressioni che
hanno causato la morte di 82 ovicaprini.
La situazione è delicata, il lupo una specie
protetta, ma dai pascoli i pastori chiedo- Il “Fagiolo Cuneo” è stato ufficialmente riconosciuto con la de-
no aiuto perché il lavoro di mesi e mesi nominazione IGP (indicazione geografica protetta) con Regola-
rischia di svanire in una notte o in una mento comunitario UE n. 483 del 18 maggio 2011. I produttori
giornata di nebbia. L’Assessorato all’Agricoltura ha chiesto di interessati potranno dunque ora utilizzare l’indicazione IGP in
avviare le procedure previste per legge e dare il via a sessioni di commercio, purchè nel rispetto della normativa vigente e del
abbattimento programmate del lupo per arginare il problema. relativo disciplinare. L’IGP è riservata ai baccelli allo stato ceroso
L’aggressività del predatore annienta le attività economiche pa- da sgranare o alla granella secca ottenuti da particolari ecotipi,
storali, ma il fenomeno va oltre, e coinvolge la società intera: compresi alcuni rampicanti. La zona di produzione comprende
la conservazione dei pascoli – resa possibile solo attraverso il oltre 180 comuni della provincia di Cuneo. Il “fagiolo Cuneo” è
“mestiere” del pastore - è fondamentale per mantenere equili- molto conosciuto a livello nazionale, sia sul piano commerciale
bri ecologici delicatissimi: la biodiversità vegetale, l’allevamento che sul versante dei consumatori: per il forte radicamento nelle
di razze animali locali poco produttive oramai sparite in pianu- tradizioni del territorio di produzione, che risalgono all’800, le-
ra, la stabilità idrogeologica (un pascolo abbandonato registra gate a consuetudini di lavoro tipicamente familiari e a particolari
una capacità di assorbimento dell’acqua meteorica inferiore del tecniche colturali come l’utilizzo di canne a forma di “tenda da
20% rispetto ad un pascolo correttamente utilizzato: tale deficit indiano” per le varietà rampicanti. Dal punto di vista organo-
si traduce in concreti problemi di assetto idrogeologico del ter- lettico, il fagiolo Cuneo ha un’ottima consistenza della granella
ritorio e conseguenti potenziali fenomeni calamitosi a valle). Tali secca e del baccello, un elevato contenuto in ferro e proteine,
informazioni sono fornite e confermate dall’Università degli stu- peculiarità dovute alle caratteristiche termiche e pedoclimatiche
di di Torino - Dipartimento di Scienze Zootecniche, che collabora dell’areale cuneese.
con la Regione nell’ambito del progetto Propast.
La stessa Comunità Europea norma con precisione la tutela del
pascolo da fenomeni che ne impediscano la conservazione (Re- Audizione per l’IGP
golamenti CE n. 1782/2003, n. 1698/2005 e n. 1974/2006), per Mela Rossa Cuneo
non dimenticare il documento approvato recentemente in sede Si svolgerà il 5 ottobre, alle ore 10,00, presso il Salone d’onore
di Commissione Agricoltura della Camera che in casi specifici della Camera di commercio di Cuneo (Via Emanuele Filiberto
prevede l’abbattimento anche delle specie protette. 3) la pubblica audizione per il riconoscimento dell’I.G.P. per la
La Regione Piemonte non è contro il lupo, ma si schiera dalla “Mela rossa Cuneo”. L’istanza di riconoscimento, presentata
parte del pastore e del fondamentale ruolo che ricopre nella dalla Piemonte Asprofrut Società consortile cooperativa agricola
società a favore della conservazione degli habitat montani. La ai sensi del Reg. CE 510/2006, ha già ricevuto parere favorevo-
richiesta di abbattimenti programmati avanzata dall’Assessore le dalla Regione; l’incontro permetterà al Ministero di verificare
Claudio Sacchetto si basa esclusivamente sulla presa in consi- la rispondenza della disciplina al regolamento in questione. Si
derazione di dati scientifici oggettivi e sul dovere di rispettare auspica la massima partecipazione da parte di produttori e orga-
precise normative italiane ed europee. nizzazioni di categoria interessate.

6 Agricoltura 74
notiziario

Si apre il sipario lizzata in un’unica soluzione successivamente all’erogazione del


sulla PAC 2014-2020? prestito. I Piani Verdi prevedono una copertura finanziaria per ol-
Il 29 giugno la Commissione Europea ha ufficializ- tre 2 milioni di euro, e attiveranno investimenti per circa 20 milioni
zato la sua posizione sulle prospettive finanziarie di euro. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto:
dell’UE (“A Budget for Europe 2020”), un altro im- “Guardare al passato per vedere il futuro. Dopo 40 anni abbiamo
portante tassello del processo di riforma della PAC. deciso di ripristinare i piani verdi, uno strumento di finanziamento
La Commissione propone che al settore primario siano destinate il sulla falsariga della legge Sabatini, che garantisce un aiuto reale
36,2% delle risorse, rispetto all’attuale 39,4%. I due pilastri (aiu- all’agricoltore in modo veloce e, soprattutto, efficace”.
ti diretti e sviluppo rurale) dovrebbero “perdere” 46,3 miliardi di i
I bandi sono aperti da settembre: www.regione.piemonte.it/agri
euro. L’Italia, tra i maggiori beneficiari, subirebbe ripercussioni ben
più pesanti. Gli Stati che oggi percepiscono meno aiuti dovrebbero
recuperare 1/3 della differenza tra il valore percepito ed il 90% della
media europea; il 30% del pagamento unico sarebbe subordinato Reg. 1974/2006:
al rispetto del “greening” (le misure agroambientali non contrat- novità importanti
tualizzate), cui si aggiungerà una perequazione dei titoli all’interno per i PSR
degli Stati. Le proposte legislative verrebbero illustrate dal Commis- E’ entrato in vigore il 18 luglio il regolamento del-
sario Ciolos in occasione del Consiglio Agricoltura il 20-21 ottobre, la Commissione europea n. 679/2011, che modi-
un evento che aprirà una nuova e decisiva fase negoziale, anche fica il regolamento n. 1974/2006 (di applicazione
se le scelte strategiche non dovrebbero più cambiare. Ma quali sa- del cosiddetto “regolamento madre” sullo sviluppo rurale, il n.
ranno le ripercussioni sull’agricoltura piemontese? Per rispondere 1698/2005). Queste le principali novità per i PSR:
al quesito l’Assessorato Agricoltura ha attivato un gruppo di lavoro per la misura 121 (ammodernamento aziende agricole), a fini di
con IRES, CSI e ARPEA, che, a partire dai pagamenti diretti del- congruenza con le norme sugli aiuti di stato, gli investimenti per
le ultime campagne, sta cercando di individuare settori e territori realizzare impianti di produzione di energia termica o elettrica da
che sarebbero colpiti dagli effetti redistributivi delle nuove norme. fonti rinnovabili e di biocarburanti sono ammissibili a condizione
A fine settembre è previsto un confronto con il mondo agricolo per che la capacità produttiva dell’impianto non superi il consumo
presentare i risultati dello studio e raccogliere osservazioni. medio annuo dell’azienda agricola;
per l’approccio Leader, le decisioni relative alla selezione dei
progetti sono adottate dall’organismo decisore del GAL median-
Tornano i Piani Verdi, te votazione, nella quale i partner socio-economici locali devono
finanziamenti rapidi rappresentare almeno il 50% dei voti;
sui prestiti sempre per l’Asse IV, l’anticipo del 20% che gli Stati membri,
Ripartono i “Piani Verdi”, il Programma regiona- su richiesta, possono erogare ai GAL (già previsto dal Recovery
le per la concessione di contributi sugli interes- Plan, Reg. n. 482/2009) riguarda non solo i costi di gestione ma
si su prestiti, per la realizzazione di investimenti anche quelli per l’acquisizione di competenze e l’animazione sul
materiali e, a partire dal 2012, per la conduzione aziendale: un territorio;
sistema di finanziamento per le piccole e medie imprese agricole per le misure ad investimento viene estesa fino alla fine del
per investimenti fondiari (acquisto, costruzione, ampliamento e periodo di programmazione la possibilità prevista dall’Health
ammodernamento di strutture, impianti e macchinari fissi), inve- Check (Reg. n. 363/2009) di innalzare sino al 50% del contributo
stimenti agrari (acquisto macchine e attrezzature agricole nonché i massimali per il pagamento degli anticipi; tale disposizione si
acquisto e installazione di dispositivi di sicurezza, per l’adegua- applica retroattivamente a partire dal 1° gennaio 2011. Inoltre, tra
mento di macchine ed attrezzature) e prestiti di conduzione. Il i beneficiari degli anticipi vengono incluse le Regioni e la garanzia
finanziamento è in conto interessi al 3% in pianura e al 3,5% in bancaria richiesta può essere sostituita da una garanzia scritta di
montagna e prevede una modalità di erogazione pratica e rapida: un’autorità pubblica;
il contributo regionale negli interessi sarà elargito in forma attua- relativamente alle misure agro-silvoambientali e sul benessere

Agricoltura 74 7
notiziario

animale, viene posto un preciso limite temporale (ultima eroga- nale in programma domenica 18 settembre nel Teatro Salomone
zione del premio per la domanda di pagamento 2013) all’adegua- di Cherasco, con inizio alle ore 9,30, saranno assegnati i 4 premi
mento o prolungamento degli impegni, per evitare la sovrappo- nazionali “La lumaca d’oro 2011”. Contestualmente si svolgerà la
sizione con il periodo di programmazione successivo; allo stesso sesta edizione del “Festival della lumaca in cucina”, tre giornate
fine, viene inoltre introdotta una clausola di revisione; di gastronomia del mollusco nei ristoranti della città e all’interno
vengono infine apportate alcune precisazioni in merito all’inge- della Fiera. Cherasco è nota da anni come la capitale italiana della
gneria finanziaria e ai fondi di garanzia. lumaca e qui si svolge la più importante manifestazione interna-
zionale del settore; in particolare, nell’occasione di riuniscono tutti
gli allevatori che utilizzano il metodo italiano di produzione, in
Università per il mondo del condizioni naturali, solo con alimenti vegetali.
lavoro. Master latte a Moretta i
www.lumache-elici.com
Prenderà il via il 10 novembre il Master biennale di secondo livello in
“Qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità della filiera latte”, or-
ganizzato dalle Facoltà di Medicina Veterinaria, di Agraria e di Me-
dicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino e dall’Istituto Convegno SATA
Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. per i 25 anni di attività
Un’iniziativa congiunta tra Università, sanità pubblica, Regione Pie- Venerdì 13 maggio presso il Marengo Museum di Spinetta Maren-
monte e industrie e aziende interessate a formare figure specializza- go SATA ha festeggiato i 25 anni di attività. Nata nel 1986, oggi
te da inserire nei diversi settori del comparto. Il Master, cofinanziato opera nel settore agroalimentare, offrendo servizi di sperimentazio-
da Ferrero S.p.A., In.Al.Pi., Ferrero Mangimi, Marco Polo, Regione ne e consulenza per la filiera vegetale. Al convegno sono interve-
Piemonte, Fondazione CRT e Fondazione Cassa di Risparmio di Cu- nuti tre autorevoli studiosi che hanno trattato il tema “Agricoltura
neo e con il contributo di A.R.A. Piemonte e APA Cuneo, si ripropo- 1986 – 2011: com’è cambiata e come cambierà”. Antonio Saltini,
ne infatti di fornire un’elevata specializzazione interdisciplinare sulla dell’Università di Milano, ha trattato della Green Revolution, che tra
filiera del latte. Sarà aperto a 20 studenti in possesso della laurea di il 1960 e il 2000 ha consentito di triplicare la produzione mondiale
II Livello. Sono previsti premi di studio sino a 10.000 euro ciascuno. di cereali; Amedeo Reyneri, dell’Università di Torino, ha analizzato
I corsi saranno tenuti presso la Sede di Moretta (CN) delle Scuole i cambiamenti nelle tecniche agronomiche; Dario Casati, Proretto-
di Specializzazione della Facoltà di Medicina Veterinaria da docenti re dell’Università Statale di Milano, è intervenuto sulla dimensione
ed esperti italiani e stranieri, che presenteranno le acquisizioni più economica e sulle evoluzioni della politica agraria.
recenti e le tecniche più innovative riguardanti genetica e alimenta- “Una giornata con interventi di grande respiro, che hanno con-
zione, sanità pubblica e nutrizione umana, valorizzazione dei reflui fermato che l’agricoltura non merita di essere valutata solo in
zootecnici e eco-sostenibilità della filiera. funzione del contributo al PIL o considerata come presidio del
i territorio rispetto al suo ruolo fondamentale: la produzione di
www.masterlatte.unito.it
alimenti e beni indispensabili per l’uomo” hanno concluso Ro-
berto Capurro e Giuseppe Concaro, presidente di SATA.

Dal 17 al 19 settembre
a Cherasco le lumache Eventi Enoteche sul sito web
protagoniste Ogni anno, è pubblicato al sito istituzionale della Regione Pie-
Secondo tradizione, torna a Cherasco (CN) monte – Sezione Agricoltura – un calendario eventi ed iniziative,
la rassegna internazionale di elicicoltura, organizzate e curate dalle 13 Enoteche Regionali, in sedi stori-
organizzata dall’istituto internazionale di Elicicoltura, giunta che, distribuite sul territorio regionale ed in altre sedi italiane ed
quest’anno alla 40° edizione. Il programma si articola, dal 17 al internazionali.
19 settembre, in tre giornate di mostre, convegni, riunioni e ap- i
http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/piemontedoc/vino/enoteche/eventi.htm
puntamenti gastronomici. Nell’ambito del convegno internazio-

8 Agricoltura 74
eventi

Cheese – Le forme del latte


La Regione Piemonte presenta le sue eccellenze
L’innovativo spazio degustazione della Regione Piemonte, qui utilizzato a maggio in piazza Castello a Torino
in occasione dell’Adunata degli Alpini, sarà presente anche a Cheese.

La Regione Piemonte partecipa anche quest’anno, con un pro- forte della sua vocazione zootecnica: circa 160.000 le vacche
prio spazio espositivo in Piazza XX Settembre, e un ricco calen- da latte, che producono annualmente 9 milioni di quintali di lat-
dario di appuntamenti, a Cheese 2011 – Le forme del latte, in te, 112.000 i capi ovini, circa 60.000 quelli caprini; espressione
programma a Bra (CN) dal 16 al 19 settembre. di un gran numero di razze, molte delle quali autoctone, che
Quest’anno il tema centrale della manifestazione, organizzata esprimono un grande valore aggiunto in termini di biodiversità e
da Slow Food, ruota intorno alle parole chiave “latti, mestieri, come ricchezza di produzioni tipiche. Molti allevamenti, in parti-
territori”, chiavi di lettura per comprendere la complessità e la colare quelli ubicati nelle aree di collina e montagna, sono di di-
ricchezza dell’universo caseario. Si intendono valorizzare le eti- mensioni piccole e medie. Basti pensare agli oltre 500 “Margari”
chette dei formaggi di capra, pecora, vacca, nelle quali al latte che nella stagione estiva portano sui pascoli alpini circa 50.000
si associa il nome di una razza autoctona; le esperienze di ca- capi: luoghi e condizioni con favorevoli condizioni pedoclimati-
sari e alpeggiatori, che affrontano le difficoltà del loro lavoro che e con alti indici di benessere degli animali.
continuando a tramandare tradizioni antiche; le difficoltà della Questo insieme di elementi virtuosi fanno sì che il latte prodotto
produzione e le incongruenze del mercato. (e potremmo dire “i latti”) si caratterizzi per freschezza, salu-
In particolare, Cheese 2011 intende lanciare due sfide: quella sul brità, proprietà organolettiche, dietetiche e nutrizionali, qualità
futuro dei mestieri artigianali, il cui simbolo è la Piazza della Re- che si riflettono nel gran numero di formaggi che ne derivano. Si
sistenza Casearia, dove i giovani dei Presìdi portano la loro testi- trasforma in formaggi circa il 60% del latte prodotto in Piemon-
monianza presentando micro produzioni a rischio di estinzione; te, con ben 9 DOP, di cui 6 esclusivamente prodotti nella nostra
e l’appello ai produttori, affinché vadano oltre l’etichetta, per regione, e altre 55 tipologie di formaggi riconosciuti come Pro-
riportare la qualità come racconto, in cui le razze sono fattore dotti Agroalimentari Tradizionali.
distintivo, il casaro diventa protagonista grazie alle sue scelte, il Un sistema, quello del settore lattiero-caseario, su cui la Regione
luogo di produzione ha un nesso con i pascoli e l’alimentazione Piemonte rinnova il suo impegno nell’opera di tutela, crescita e
e il consumatore è chiamato a conoscere e condividere il proces- valorizzazione, a cominciare dalle azioni per far riconoscere alla
so produttivo. produzione agricola piemontese i prezzi adeguati agli alti livelli
In questo contesto, ben si inserisce la presenza del Piemonte, qualitativi raggiunti.

Agricoltura 74 9
eventi

Eventi presso l’area guidata a cura del Consorzio Tutela della Toma Piemontese.
Regione Piemonte Ore 19,30. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana. Pane
(piazza XX Settembre – Bra) al pane: i grissini si accompagnano al “Castelmagno dop” e alle
composte. Degustazione guidata.
Venerdì 16 settembre 2011 Ore 20,30. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana. C’è
Ore 14,30. Di stalle e di stelle - incontro con i formaggi DOP fermento: le birre artigianali sposano la pasta fresca. Degusta-
piemontesi in abbinamento con i grandi vini DOC e DOCG. Il zione di gnocchi con birra ad alta fermentazione.
Bra – Presentazione e degustazione guidata a cura del Consorzio
tutela del Bra Domenica 18 settembre 2011
Ore 18. IL “ Nostrale D’Alpe”: valorizzazione di un formag- Ore 11. La Robiola di Roccaverano. Presentazione e de-
gio tradizionale degli alpeggi cuneesi. A cura della Provincia di gustazione guidata a cura del Consorzio Tutela della Robiola di
Cuneo. Roccaverano.
Ore 19. Alla scoperta del mondo dei margari. Presenta- Ore 12. Il formaggio Plaisentif - Prova dimostrativa della
zione del libro “El Birucin” “Ragazzi (margari) alle meraviglie tra marchiatura pubblica. Segue degustazione a cura della Comu-
ebrei, partigiani, tedeschi, fascisti”. A cura di Aldo Ponso – Fusta nità Montana del Pinerolese.
editore, in collaborazione con l’A.RE.MA. Ore 14. Il Murazzano. Presentazione e degustazione guidata
Ore 20. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana a cura del Consorzio Tutela del Murazzano.
Chiamiamolo “Margot”, formaggio alla birra. Degustazione Ore 15. Il Castelmagno. Presentazione e degustazione gui-
guidata. data a cura del Consorzio Tutela del Castelmagno.
Ore 21. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana Ore 16. Il latte e la frutta del Piemonte si incontrano e
L’albero della cugna’: “Bra dop” in abbinamento alle composte. nasce Yogustalo. Progetto di Centrale del Latte di Asti e Ales-
Degustazione guidata. sandria e Consorzio frutticolo Buono Sano Piemonte.
Ore 17. Il Raschera. Presentazione e degustazione guidata a
Sabato 17 settembre 2011 cura del Consorzio Tutela del Raschera.
Ore 11. Il comparto lattiero caseario in piemonte - L’ac- Ore 19. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana. Burro
cordo sul prezzo indicizzato del latte come evoluzione dei rap- & Salumi: un binomio d’altri tempi. Il burro e il prosciutto crudo
porti interprofessionali. Con l’Assessore all’agricoltura della Re- Cuneo dop. Degustazione guidata
gione Piemonte Claudio Sacchetto e i rappresentanti della filiera ore 20. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana. C’è fer-
economica produttiva. mento. Le birre artigianali incontrano i formaggi del territorio: la
Ore 12,30. L’Universita’ degli Studi di Torino presenta il master toma di Lanzo, le gelatine di birra, le composte. Degustazione
biennale su “qualita’, sicurezza alimentare e sostenibilita’ della guidata
filiera latte”.
Ore 14. Il Gorgonzola. Presentazione e degustazione guida- Lunedì 19 Settembre
ta. A cura del Consorzio Tutela Gorgonzola. ore 13. GustOsando: spazio all’Eccellenza artigiana. C’à fer-
Ore 15. Il comparto agroalimentare e la specializzazione mento. Le birre artigianali incontrano i formaggi del territorio: Ca-
scolastica formativa. Le attivita’ di Agenform-consorzio istitu- stelmagno DOP d’alpeggio con birra rossa. Degustazione guidata.
to lattiero caseario e delle tecnologie agroalimentari di Moretta
(CN) - (Universita’ dei mestieri del gusto). Compartecipano: Assessorato allo Sviluppo economico, ricerca e in-
Ore 16. Il Grana Padano. Presentazione e degustazione gui- novazione Regione Piemonte, IMA Piemonte, AIA, Casare e Casari.
data. A cura del Consorzio Tutela Grana Padano Saranno presenti il wine bar con degustazioni a cura delle Enoteche
Ore 17. Il formaggio Bettelmatt - Prova dimostrativa del- Regionali; uno spazio attività educative con le Fattorie didattiche.
la marchiatura pubblica. Segue degustazione a cura della Co- i
munità Montana Valli dell’Ossola. http://www.regione.piemonte.it/agri/
http://cheese.slowfood.it/
Ore 18. La Toma piemontese. Presentazione e degustazione

10 Agricoltura 74
Programma straordinario misura 121:
tutti i bandi acqua-energia e latte
Riaperte le domande per insediamento giovani
Massimo Clerico - Settore Servizi di sviluppo agricolo

La Regione Piemonte ha varato un programma quadro per la mi- mento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei relativi effet-
sura 121 del PSR 2007-2013 - che eroga contributi per l’ammo- ti” e “Gestione delle risorse idriche” per 16 milioni di euro;
dernamento delle aziende agricole - con riferimento alle cosiddet- un bando sulla misura 121 relativamente alla azione “Sostegno
te “sfide Health check” (DGR n. 30-1812 del 4 aprile 2011). Si agli investimenti connesso alla produzione lattiero casearia”
tratta di nuove priorità, prevalentemente di carattere ambientale, per 7,5 milioni di euro;
individuate da Regolamenti comunitari. Entrambi i bandi ai sensi delle nuove sfide di cui al Reg. (CE)
Sulla misura strutturale 121 il Programma straordinario ammonta 74/2009 e all’art. 16 bis del Reg. (CE) 1698/2005;
nel suo complesso a 27 milioni di euro e ha già visto in primave- un nuovo bando sulla misura 112 “Sostegno all’insediamento
ra l’apertura del primo bando dedicato alla realizzazione di reti di giovani agricoltori”, per 6,5 milioni di euro.
antigrandine (Determinazione Dirigenziale n. 287 DB 1107 del 7
aprile 2011), con budget di 3,5 milioni di euro, concluso a giugno. Indicazioni generali
Nel mese di settembre si aprono tutti i restanti bandi previsti dal- Per tutti i bandi le date di presentazione delle domande per via
lo stesso Programma, relativi alle sfide sull’energia, sulle risorse telematica decorrono dal 5 settembre 2011 al 9 gennaio 2012.
idriche, e sul comparto lattiero-caseario. Inoltre, viene aperto un La domanda dovrà essere consegnata anche in forma cartacea
nuovo bando – il secondo per questa programmazione – per fi- alla Provincia competente entro i 7 giorni lavorativi successivi.
nanziare l’insediamento di giovani agricoltori (misura 112). I bandi In considerazione della prossima chiusura del periodo di program-
sono stati approvati con Determinazioni Dirigenziali n. 853 DB mazione 2007-2013, la copia cartacea di ogni domanda dovrà
1107 e n. 854 DB 1107, entrambe del 8 agosto 2011. essere consegnata completa di varia documentazione progettuale
In sintesi, si tratta di: e autorizzativa (come specificato nei singoli bandi) in modo da
un bando sulla misura 121 relativamente alle azioni “Adatta- permettere l’immediata cantierabilità degli interventi. Inoltre,

Agricoltura 74 11
per le azioni relative al risparmio energeti- e) Azione 2 – “ Gestione delle risorse idriche” Operazione
co, alla prevenzione dello smottamento ed Risparmio idrico
erosione del terreno ed alle risorse idriche Investimento 2.1.c Sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua
(cosiddetto bando “acqua-energia”), le gra- (pioggia, goccia, spruzzo e simili) in luogo dell’irrigazione a scor-
duatorie saranno gestite dinamicamente, rimento
assegnando priorità in ordine di ultimazione f) Azione 2 – “ Gestione delle risorse idriche” Operazione
lavori. E’ quindi interesse del richiedente ultimare la realizzazione Risparmio idrico
dei lavori/investimenti il più rapidamente possibile e l’inserimen- Investimento 2.2 Miglioramento della qualità dell’acqua: impianti
to in posizione utile nella graduatoria provvisoria non garantisce (depuratori e simili) per il trattamento e per l’abbattimento del ca-
l’effettivo ottenimento del contributo. Non si procederà nella fase rico inquinante delle acque di scarico dell’azienda (NON è ammes-
iniziale né all’istruttoria né alla definizione delle domande, adem- sa la realizzazione di stoccaggi di effluenti zootecnici in quanto
pimenti che sono posticipati alla fase successiva alla realizzazione tale intervento è già stato oggetto di un Programma finalizzato).
degli investimenti.
La spesa massima ammissibile per azienda è pari a 40.000 euro
Il bando acqua energia per le operazioni “Risparmio energetico”, “Invasi e altre opere
Investimenti/spese ammissibili accumulo acqua”, “Interventi di razionalizzazione dei sistemi irri-
a) Azione 1 - “Adattamento ai cambiamenti climatici e miti- gui”; 50.000 euro per “Opere idriche e sistemazioni del terreno
gazione dei relativi effetti” finalizzate a prevenire smottamento”; 100.000 euro per “Sistemi
Operazione 1.1 Risparmio energetico di irrigazione a basso utilizzo di acqua” e “Miglioramento della
• costruzioni e/o impiantistica che riducono il consumo energeti- qualità dell’acqua”.
co sfruttando tecnologie energetiche passive (isolamento termico,
coibentazione, geotermia fredda ecc); Avvertenze procedurali
• costruzioni e/o impiantistica che riducono la necessità di appor- Le diverse operazioni saranno gestite separatamente per l’elabo-
to energetico dall’esterno, attraverso la produzione aziendale di razione delle graduatorie provvisorie. Per non ingenerare aspetta-
energia da fonti rinnovabili tive ingiustificate, verrà consentita la presentazione delle doman-
• costruzione e ristrutturazione di impianti di essiccazione e/o ge- de soltanto fino al raggiungimento di un tetto predeterminato
nerazione di calore che riducano il consumo attraverso il miglio- (pari al 125% del budget assegnato al singolo tipo di operazione).
ramento del rendimento, l’uso di energie rinnovabili o di fonti di Potranno essere ammesse anche domande presentate da aziende
energia a minore contenuto in carbonio e minore effetto serra. che abbiano già beneficiato di altri aiuti ai sensi della misura 121,
b) Azione 1 - “Adattamento ai cambiamenti climatici e miti- ma nel rispetto del volume massimo di investimenti finanziabili
gazione dei relativi effetti”. per il periodo 2007-2013 (il cosiddetto “castelletto”).
Operazione 1.2.b “Opere idriche e sistemazioni del terreno fina-
lizzate a prevenire smottamento ed erosione” (NON ammesso in Il bando lattiero caseario
zone pianura in quanto i fenomeni di smottamento ed erosione E’ riservato esclusivamente alle aziende produttrici di latte bovino
caratterizzano i terreni declivi) che siano in regola con la normativa relativa alle “quote latte”. E’
c) Azione 2 – “ Gestione delle risorse idriche” Operazione articolato in 4 sotto-operazioni, che si dettagliano di seguito per
Risparmio idrico quanto riguarda gli investimenti ammissibili:
Investimento 2.1.a “Invasi e altre opere per l’accumulo di acqua” 1) Riduzione dei costi di produzione e incremento della
d) Azione 2 – “ Gestione delle risorse idriche” - Operazione competitività delle aziende:
Risparmio idrico • la costruzione e la ristrutturazione di fabbricati, di maggiori di-
Investimento 2.1.b Interventi di razionalizzazione dei sistemi ir- mensioni in termini di capi allevati, per concentrare la produzione
rigui finalizzati a ridurre le dispersioni e le perdite idriche (ricon- e/o ottenere economie di scala;
dizionamento di pozzi e/o la realizzazione di pozzi nuovi previa • la costruzione e la ristrutturazione di fabbricati, per ottenere forme
chiusura di pozzi non utilmente ricondizionabili); organizzative dai minori costi gestionali, quali la stabulazione libera;

12 Agricoltura 74
• l’acquisto di macchinari e attrezzature specifici, impianti o mac-
chinari per migliorare l’alimentazione e pulizia del bestiame; IL BANDO PER I GIOVANI
• l’acquisto di macchinari e impiantistica a basso consumo ener- (misura 112)
getico per la mungitura e la conservazione del latte.
2) Miglioramento del livello di sicurezza e della qualità dei
prodotti (compresi sistemi di tracciabilità e di certificazione):
• la costruzione e la ristrutturazione di fabbricati, per migliorare
le condizioni di conservazione dei prodotti nonché dei foraggi e/o
mangimi per il bestiame;
• l’acquisto di attrezzature innovative ad alta automazione e di
strumentazioni di controllo, attrezzature informatiche per la ge-
stione di sistemi di qualità e tracciabilità.
3) Riconversione e diversificazione della produzione (con ri-
La domanda di premio di insediamento per i giovani agricoltori dovrà
duzione della produzione di latte bovino pari almeno al 50%),
comprendere un Piano aziendale che preveda investimenti di miglio-
destinata alle aziende che intendono uscire dal settore del latte, ramento/ammodernamento dell’azienda agricola. Dovranno essere
liberando spazi di mercato per le imprese in crescita. L’operazione effettivamente realizzati (in autofinanziamento o attraverso il sostegno
dovrà puntare su settori con più favorevoli condizioni di mercato. della misura 121 o altri finanziamenti pubblici) per un importo di alme-
no 15.000 euro.
Investimenti ammissibili:
L’insediamento dovrà avvenire entro il termine assegnato dalla Provincia
• la ristrutturazione di fabbricati per adeguarli alla riconversione; e comunque non oltre il 31.12.2012 e la completa ultimazione del Piano
• la costruzione di nuovi fabbricati adeguati alle necessità; aziendale dovrà avvenire entro il 30.06.2013.
• l’acquisto di macchinari e attrezzature specifici. La graduatoria definitiva sarà formata dopo il 30.06.2013 ed entro il
31.12.2013, al momento della conclusione degli accertamenti finali sulle
4) Trasformazione e commercializzazione diretta di prodot- domande, tenendo conto della effettiva realizzazione degli investimenti.
ti aziendali:
Ammissibile solo nelle aree C e D, con dimensione aziendale infe- Punteggi e priorità
L’entità del premio viene definita attribuendo un punteggio a cia-
riore a 30 vacche da latte e per aziende che trasformano o vendo-
scuna delle seguenti voci indicate nel Piano aziendale: impegno per
no prodotti DOP, IGP o biologici. raggiungere obiettivi di sviluppo aziendale; adesione a misure dell’Asse
Investimenti ammissibili: 2 del PSR o ad altri rilevanti impegni ambientali; adesione a sistemi di
• la costruzione e la ristrutturazione di fabbricati destinati a tra- tracciabilità; impegno a frequentare corsi di formazione, ad aderire
a sistemi di consulenza aziendale; adesione a sistemi di agricoltura
sformazione, lavorazione e commercializzazione diretta di prodot-
biologica; rilevanza occupazionale, con insediamento congiunto di due
ti aziendali; o più giovani.
• l’acquisto di macchinari e attrezzature specifici. La misura 112 prevede che nel caso le richieste di Premio superino le ri-
sorse disponibili, venga data priorità ai giovani che intendono insediarsi
nelle aree rurali con problemi di sviluppo e nelle aree intermedie. Sono
La spesa massima ammissibile per azienda è pari a 180.000 euro. altresì premiati i giovani che effettuano investimenti in autofinanziamen-
Il sostegno sarà concesso in conto interesse. Anche per questo to oppure attraverso la misura 121 o altri finanziamenti pubblici; che
bando, verrà consentita la presentazione telematica delle doman- si insediano in aziende che praticano la monticazione del bestiame in
alpeggio; sarà infine attribuito un punteggio di priorità ai richiedenti di
de soltanto fino al raggiungimento di un tetto predeterminato
età compresa tra 36 e 40 anni non compiuti, che per ragioni anagra-
(pari al 125% del budget assegnato al bando). Le domande ver- fiche non avranno altre occasioni di finanziamento, e alle domande
ranno inserite in una prima graduatoria provvisoria, quella defi- presentate da donne.
nitiva sarà formata dopo il 30.06.2013 ed entro il 31.12.2013, I punteggi sono validi, oltre che per la formazione della graduatoria,
anche ai fini della determinazione dell’ammontare del premio, con
al momento della conclusione degli accertamenti finali, tenendo
un importo massimo di 30.000 euro per ciascun insediamento (fanno
conto della effettiva realizzazione degli investimenti. eccezione i punteggi relativi ai giovani che intendono insediarsi nelle
Aree rurali con problemi di sviluppo e nelle Aree rurali intermedie, ai
i richiedenti di età compresa tra 36 e 40 non compiuti al momento della
http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2007_13/index.htm domanda e ai richiedenti donna).

Agricoltura 74 13
Cooperazione e innovazione
per la competitività delle aziende
La misura 124.1:
un bilancio e il nuovo bando
Paolo Aceto - Settore servizi di sviluppo agricolo

Uno dei limiti all’accrescimento della competitività del sistema agri- Gli esiti del bando 2010
colo piemontese è dato dalla grande frammentazione dei soggetti Nel mese di maggio si è conclusa l’istruttoria di ammissione a fi-
che operano nell’ambito delle filiere produttive e dalla loro diffi- nanziamento delle proposte progettuali presentate sul bando ema-
coltà ad agire in forma coordinata. La misura 124 azione 1 si pro- nato nel 2010. Le domande di aiuto presentate ammontano a 35,
pone di aumentare il livello di integrazione tra i produttori primari per un contributo richiesto complessivo di oltre 11.000.000 di euro
e i diversi operatori della filiera attraverso la creazione di forme (più di tre volte superiore alla dotazione finanziaria del bando). Al
organizzate di cooperazione finalizzate alla realizzazione di nuovi termine di un’istruttoria piuttosto complessa e articolata, che ha
prodotti, processi e tecnologie. Il fine ultimo è quello di migliorare, coinvolto una commissione di valutazione di esperti esterni e ha
attraverso un approccio innovativo, la qualità della produzione e la comportato la rimodulazione di alcune parti dei progetti per mas-
competitività del settore agro-alimentare, agevolare l’innovazione simizzare il raggiungimento degli obiettivi, sono state ammesse a
e l’accesso alla ricerca e sviluppo, aumentando, nel contempo, la finanziamento 11 domande per un valore totale degli investimenti
remunerazione della materia prima ai produttori di base. Si tratta di 3.178.967,62 euro a cui corrisponde un contributo pubblico di
di una nuova misura per la Regione Piemonte, che ha recente- 2.357.730,90 euro, pari a circa il 74% della spesa ammessa. Le
mente visto concludere le istruttorie dei primi due bandi per l’am- proposte progettuali finanziate riguardano principalmente il setto-
missione a finanziamento delle domande di aiuto. Per quanto sia re del vino, con 4 domande di aiuto e un contributo complessivo
ancora presto per valutare risultati e ricadute sul territorio regiona- di 753.897,60, euro, seguito dalle piante officinali e medicinali (2
le delle proposte progettuali finanziate, in quanto le attività sono domande finanziate, pari a 429.168 euro di contributo pubblico),
state avviate da poco, riteniamo utile presentare in questa sede lo l’ortofrutta (2 domande, 412.844,42 euro di contributo pubblico),
stato dell’arte della misura. le carni bovine (1 domanda, 280.972,54 euro di contributo pubbli-

14 Agricoltura 74
co), i cereali (1 domanda, 280.898,43 euro di contributo pubblico) Obiettivo della misura:
e infine 1 progetto che interessa sia il settore latte, sia l’ortofrutta aggregare piccole imprese
(199.949,90 euro di contributo pubblico). Osservando i dati complessivi, sia a livello di spesa ammessa, sia di
contributo concesso (seconda colonna delle tabelle 2 e 3), la pic-
Tab. 1 Elenco progetti ammessi a finanziamento misura 124.1 cola impresa e i soggetti non economici (costituiti essenzialmente
progetto Capofila tema da organismi di ricerca) risultano gli attori principali della misura.
Alimais Univ. degli Studi Filiera avanzata per produrre granella e Se invece ci si concentra sul valore medio per singolo beneficiario
Torino – Dip. semilavorati di mais di alto valore nutrizio- (terza colonna delle tabelle 2 e 3), si nota come siano soprattutto i
Agroselviter nale e tecnologico
soggetti non economici e le grandi imprese a realizzare il maggior
Moss Cantina sociale Moscato, dalla pigiatura all’imbottiglia-
sforzo economico all’interno di ciascun progetto.
di Canelli mento, senza utilizzare SO2 (atmosfera
priva di ossigeno)
Gecorsist Ferrero Sistema esperto per la gestione ecocom- Tab. 2 Ripartizione della spesa ammessa e valore medio dell’inve-
patibile del corileto stimento in funzione delle caratteristiche del beneficiario
Fileo Martin Bauer Impianto continuo o discontinuo a ultra- Tipologia spesa ammessa investimento medio n
suoni per estrazione erbe officinali
di beneficiari per beneficiario
Agnello sam- Lab. Chimico – Caratterizzazione genetica dell’agnello
bucano CCIAA Torino sambucano e tracciabilità molecolare Piccola impresa € 1.579.522,33 € 45.129,21 35
delle carni from farm to fork Soggetti non eco- € 1.128.611,25 € 125.401,25 9
Agriplast Omnia Materiale acomposito a matrice polimeri- nomici
ca rinforzato da fibre tessili di origine ve- Grande impresa € 338.021,94 € 84.505,49 4
getale per sostituire l’inox in attrezzature
per la vinificazione Media impresa € 132.812,10 € 44.270,70 3

Barbera e Bosio Mosto parzialmente fermentato rosso


moscato chiaro Moscato bianco + barbera e tappo Totale € 3.178.967,62 € 62.332,70 51
a vite
Uniti per il Scuola Malva Soft drink piemontese: sidro rosso da
sidro rosso Arnaldi antiche varietà di mele Tab. 3 Ripartizione del contributo concesso e suo valore medio in
Vini bianchi Scuola Malva Nuovi vini bianchi da antichi vitigni funzione delle caratteristiche del beneficiario
da antichi Arnaldi
vitigni Tipologia contributo contributo medio n
Dulcis Consult azione Coltura e utilizzo della stevia rebaudiana di beneficiari concesso per beneficiario
quale dolcificante Piccola impresa € 1.167.585,86 € 33.359,60 35
In.fun.food Gest cooper Alimenti funzionali da sottoprodotti Soggetti non eco- € 874.439,80 € 97.159,98 9
agricoli nomici
Grande impresa € 209.455,55 € 52.363,89 4
Le attività progettuali si concentrano nelle province di Torino e Cu- Media impresa € 106.249,68 € 35.416,56 3
neo (rispettivamente con 9 e 8 progetti); seguono Asti, Alessandria
e Vercelli (con 3, 2 e 1 progetto). Totale € 2.357.730,90 € 46.230,02 51
I singoli progetti raggruppano da un minimo di 3 a un massimo di
8 partner e hanno, nella maggioranza dei casi, durata triennale. Le Non è, questo, un dato sorprendente: è noto infatti come, nel no-
dimensioni medie si aggirano intorno a 290.000 euro di spesa am- stro Paese, siano le piccole e medie imprese a essere caratterizzate
messa con un contributo pubblico medio di poco inferiore a 215.000 da bassi livelli di partecipazione a progetti di sviluppo e innovazione.
euro. Il numero di partner che beneficerà dei contributi ammonta in Obiettivo della misura è proprio quello di contribuire a invertire tale
totale a 51. Di essi, 30 sono imprese agricole, nella quasi totalità dei situazione, coinvolgendole più attivamente all’interno di forme orga-
casi (più dell’85%) classificabili come piccole imprese. Il contributo nizzate di cooperazione complesse, mettendo in contatto e facendo
pubblico concesso alle imprese agricole ammonta 683.551,72 euro interagire in tema di innovazione e sviluppo industriale soggetti fino-
a fronte di una spesa ammessa di 930.000 euro. ra poco abituati a collaborare. L’ambizione è, in altri termini, quella

Agricoltura 74 15
di realizzare un modello di cooperazione che Feed & Food Novamont Film biodegradabili per la sostenibilità
Biopack ambientale della filiera agro-alimentare
possa essere di esempio per futuri sviluppi sul (filiere ortofrutticola e zootecnica)
territorio regionale. L’elevato numero di pic-
cole imprese coinvolte (circa due partecipanti Sono stati ammessi a finanziamento 6 progetti (tabella 4) che
su tre rispondono a tale definizione – quarta coinvolgono, complessivamente, 67 partner (19 partner agricoli
colonna delle tabelle 2 e 3) induce a una valu- finanziati dal PSR) per un ammontare complessivo di investimento
tazione ottimistica sulla possibilità di centrare tale obiettivo. pari a 34.963.819,35 euro, a cui corrisponde un contributo pub-
blico di 20.763.459,95 euro (a valere sul PSR: 3.564.135.30 euro
La Piattaforma Agroalimentare di investimento, 1.927.103,18 euro di spesa pubblica). Anche in
Sempre nel corso del 2010 si è conclusa l’istruttoria di ammissione questo caso, l’obiettivo è quello di “agganciare”, in un’ottica di
a finanziamento delle domande di aiuto presentate sulla Piattafor- collaborazione virtuosa e positiva, il mondo delle imprese agricole
ma Agroalimentare. Si tratta di un bando innovativo per la Regio- a quello della ricerca e dell’industria agroalimentare favorendo lo
ne Piemonte in quanto sono stati, per la prima volta, utilizzati in sviluppo dell’innovazione in un’ottica di filiera, accrescendo le ca-
maniera sinergica e coordinata due differenti programmi europei: pacità relazionali e l’integrazione degli operatori, alimentando la
il POR “Competitività regionale e occupazione” (gestito dalla Di- collaborazione e le sinergie e incrementando la capacità di espres-
rezione regionale delle Attività Produttive) e il PSR (Programma di sione dei bisogni innovativi delle imprese agricole.
sviluppo rurale). Scopo della Piattaforma Agroalimentare è il soste-
gno a progetti di ricerca e sviluppo di grandi dimensioni inerenti il Bando futuro: sfide Health Check
settore agroalimentare, da attuarsi mediante la collaborazione tra È prevista, nell’autunno 2011, l’emanazione di un nuovo bando
mondo delle imprese, organismi pubblici e privati di ricerca (finan- sulla misura 124 azione 1 in cui i progetti di cooperazione per lo
ziati dal POR) e imprese agricole e di trasformazione dei prodotti sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agro-
agricoli (finanziate dal PSR tramite la misura 124). alimentare dovranno interessare una delle tre seguenti sfide, indi-
viduate dalla Commissione Europea come prioritarie per la riforma
Tab. 4 Elenco progetti ammessi a finanziamento Piattaforma della PAC (sfide dell’Health Check):
Agroalimentare cambiamenti climatici: nuove tecnologie finalizzate a rispar-
progetto Capofila tema miare energia anche con riferimento al recupero del calore prodot-
Safe food Agroinnova Sviluppo di sistemi e tecnologie innovative to dai processi di lavorazione;
control per la produzione, conservazione, tra- energie rinnovabili: sistemi innovativi per la produzione di
sformazione e valorizzazione dell’orto-
frutticoltura piemontese di qualità energia utilizzando biomasse derivanti da prodotti (in quantità li-
mitata) o scarti vegetali, effluenti zootecnici, sottoprodotti di origi-
Nutratec Bistefani Sistema integrato per la realizzazione
di prodotti da forno innovativi ad alta ne agroalimentare;
valenza nutrizionale innovazione connessa al settore lattiero-caseario: sistemi
Microsyn Mecaprom Vps Ideazione, progettazione e realizzazio- innovativi per l’incremento di valore aggiunto dei prodotti lattiero-
Italia ne di un micro-impianto pilota per la
produzione di energia elettrica alimentato caseari, il miglioramento dei processi di produzione e la riduzione
a Syngas derivante dalla gassificazione di dei costi di trasformazione.
biomassa organica
Ecofood Soremartec Miglioramento della sostenibilità della
filiera agroalimentare (produzione alimen-
ti: caffè, nocciola, riso, vino; produzione
packaging: carta e plastica; settore
energetico)
Itaca Lavazza Innovazione tecnologica, automazione i
e nuovi controlli analitici per migliorare Misura 124 azione 1:
la qualità e la sicurezza dei prodotti http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2007_13/misure/124.htm
alimentari piemontesi (filiere: caffè, riso, Piattaforma Agroalimentare:
nocciole, grano) http://www.regione.piemonte.it/industria/por/agro_alim.htm

16 Agricoltura 74
Un nuovo approccio multifunzionale
per i bandi del settore forestale
Stefano Cariani , Gabriele Peterlin - Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste

E’ in arrivo una doppia opportunità per gli operatori forestali di un “reddito proprio”, ma anche nello sviluppo di infrastrut-
interessati ad aumentare il valore dei propri boschi e migliorare ture che si riveleranno utili per tutto il comparto forestale.
le infrastrutture di viabilità forestale: con il nuovo bando mul- Ecco dunque che il termine “multifunzionalità” assume un
tifunzionale congiunto tra le Misure 122 (“Accrescimento del significato molteplice: non si tratta solo di una caratteristica
valore economico delle foreste”) e 125.1 (“Miglioramento e della foresta in sé, ma anche di coloro che in foresta van-
sviluppo delle infrastrutture in parallelo con lo sviluppo e l’ade- no ad operare. Ricordiamo infatti che il bosco è una risorsa
guamento della selvicoltura”) del Programma di sviluppo rurale multifunzionale, che unisce al suo potenziale produttivo altre
2007-2013 sarà possibile ottenere finanziamenti in grado di funzioni ambientali e sociali.
raggiungere un duplice obiettivo. Alla multifunzionalità della materia prima non poteva che
Con questo tipo di bandi infatti si cerca di sviluppare la multi- aggiungersi la multifunzionalità degli operatori e, di conse-
funzionalità degli operatori del settore e la loro aggregazione; i guenza, degli strumenti di finanziamento che il Programma di
soggetti che si associano possono così impegnarsi in attività di Sviluppo Rurale prevede per implementare le azioni dell’asse
miglioramento boschivo (finanziate al 50%), ma anche accede- 1, relativo alla competitività.
re ai finanziamenti della misura 125.1 e realizzare e migliorare
la viabilità forestale a servizio dei propri boschi (con finanzia-
i
menti che arrivano all’80% dell’intervento). Per informazioni, consultare il sito:
Gli operatori che partecipano a questo tipo di bandi sono dun- http://www.regione.piemonte.it/montagna/montagna/rurale/
psr2007_2013.htm
que agevolati direttamente per quanto concerne la produzione

Agricoltura 74 17
Misura 111.2
Aperto il quinto bando per la formazione
Franco Licini, Valerio Motta Fre, Marco Pignochino - Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste

A partire dal 28 luglio e fino al 29 settembre è aperto il quinto e Gestione del verde arboreo) e destinati ad operatori del settore
bando della misura 111 azione 2 del P.S.R. 2007-2013 relativa forestale. Le attività, volte a fornire una base comune di cono-
alla “Formazione professionale e informazione rivolte agli addetti scenze condivise, hanno quindi un taglio marcatamente tecnico-
del settore forestale” indirizzato ad enti e organismi di formazio- pratico e si svolgono per ben il 95% del tempo direttamente in
ne professionale. Il bando, emanato dopo la modifica del piano bosco, all’interno di cantieri forestali appositamente predisposti.
finanziario del PSR, che ha portato altri 4 milioni di euro nella do- Alle attività pratiche sono poi affiancate brevi e specifiche lezioni
tazione dell’azione, prevede uno stanziamento di 2 milioni di euro in aula indispensabili per completare la formazione.
e si pone in continuità con quanto già realizzato finora. D’altronde, analizzando i dati dei questionari di gradimento com-
Tra il 2008 e il 2010, infatti, sono stati attivati quattro bandi per pilati dai partecipanti al termine dei corsi, “l’attività didattica” e il
un impegno complessivo di circa 2.300.000 euro, grazie ai quali è “personale docente” sono risultati al primo posto nelle valutazio-
stato possibile finanziare 95 corsi attualmente in fase di realizza- ni. Ciò si spiega grazie alla forte connotazione pratica delle lezio-
zione, per un totale di 1450 allievi. ni e all’impiego di docenti (Istruttori forestali) formati attraverso
i medesimi percorsi formativi. Va segnalato tuttavia che i giudizi
Formazione tecnico-pratica espressi sono risultati complessivamente alti per tutti gli aspetti
Conformi alla l.r. 63/95 sulla formazione professionale e al per- dei corsi, attestandosi sopra la media di 8,5 punti su 10 anche per
corso di riconoscimento e valorizzazione delle professionalità fo- quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi in relazione alle
restali, avviato dalla Regione nel 2005, i corsi sono suddivisi in tre aspettative, l’acquisizione di competenze utili nell’attività lavorati-
ambiti standardizzati (Gestione forestale, Ingegneria naturalistica va, e l’organizzazione complessiva dei corsi.

18 Agricoltura 74
Apprezzamento
dai professionisti CONSULENTI
Tali valutazioni, tra l’altro, si rivelano molto significative in quanto IN CAMPO FORESTALE:
espresse da soggetti rappresentati per ben l’89% da operatori CI SONO PROPOSTE?
forestali professionisti (84% privati e 5% pubblici) e solo per il
restante 11% da proprietari boschivi. Soggetti quindi già com-
petenti in materia e abituati al quotidiano lavoro in bosco, che
hanno confermato la validità e l’utilità dei corsi, smentendo di
fatto chi riteneva la formazione una “perdita di tempo” per chi
“usa già la motosega tutti i giorni”.
E’ inoltre interessante notare che circa la metà dei dati raccolti
si riferisce all’ambito della “Gestione forestale”. Tale preponde-
ranza è dovuta in parte al fatto che i “saperi forestali” sono pro-
pedeutici per affrontare gli altri percorsi (Ingegneria Naturalistica
e Gestione del verde arboreo), ma dipende anche dalle norme
contenute nel Regolamento forestale, secondo le quali a partire
dal 1° giugno 2013 gli interventi selvicolturali riguardanti superfici
estese dovranno essere realizzati da operatori in possesso di spe- Gabriele Peterlin
Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia
cifiche competenze professionali. Inoltre, sempre dal 1° giugno Montana e Foreste
2013, tali competenze dovranno essere possedute da almeno un
addetto per ogni ditta che si voglia iscrivere all’Albo regionale del- Anche il settore forestale vive una stagione di cambiamenti e gli ope-
ratori del settore sentono la necessita di avvantaggiarsi di specifici di
le imprese forestali.
servizi di consulenza.
Per questo motivo, con il nuovo bando la Regione intende au- Il Programma di sviluppo rurale viene incontro a tale esigenza con la
mentare ulteriormente il numero di corsi di formazione in materia misura 115 “Avviamento di servizi di consulenza in campo forestale”
forestale (cui è destinato il 75% del budget), al fine di garantire che consente di attivare sistemi integrati di assistenza e consulenza a
vantaggio dei detentori di aree forestali e di impianti di arboricoltura da
a tutti gli operatori la possibilità di partecipare, riducendo al con- legno, in modo da favorire l’accesso all’informazione, l’adattamento, il
tempo i tempi di attesa. A tal proposito si ricorda che tra il 1° miglioramento e il sostegno per la corretta gestione, nonché l’accresci-
settembre ed il 31 dicembre gli operatori forestali possono pre- mento delle performance generali delle aziende attraverso lo sviluppo
del potenziale umano e lo sviluppo culturale e professionale degli
aderire ai corsi con il modulo disponibile all’indirizzo www.siste-
operatori del settore forestale.
mapiemonte.it/aifo; non è invece più prevista la partecipazione di
proprietari boschivi in quanto esentati dall’obbligo del possesso Una rete di sportelli
dei requisiti professionali. Tale sistema andrebbe ad affiancare gli sportelli forestali regionali istituiti
con la Legge Forestale regionale e prevede la costituzione sul territorio
di una rete di sportelli legata alla realtà forestale locale e radicata sul
territorio, organizzata da una o più forme associative costituite tra
soggetti pubblici, privati o miste pubblico-privato, società di servizi
in campo forestale, studi professionali, studi associati, associazioni e
raggruppamenti di scopo.
La Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e
Foreste, al fine di valutare le azioni, definire le procedure per l’apertura
della misura ed effettuare uno screening dei soggetti potenzialmente
interessati a proporre iniziative coerenti con quanto previsto dal PSR,
invita a presentare manifestazioni di interesse specifiche, singole o che
prevedano la partecipazione di più partner.
i I soggetti interessati dovranno far pervenire la propria manifestazione di
Per le informazioni relative al bando si invita a consultare il sito http:// interesse dopo la formale richiesta alla Direzione opere pubbliche, difesa
www.regione.piemonte.it/montagna/montagna/rurale/psr2007_2013.htm del suolo, economia montana e foreste.

Agricoltura 74 19
La tutela della biodiversità
una priorità per l’Europa e la Regione
un’opportunità per tutti
Daniele Demaria - Settore Programmazione in materia di agricoltura e sviluppo rurale
Valentina Archimede - Settore servizi di sviluppo agricolo

La tutela della biodiversità e del paesaggio sono un investimento Per gli enti pubblici
sul territorio e un dovere nei confronti delle generazioni future, Misura 323: questa misura finanzia, attraverso un bando in
un impegno ritenuto fondamentale nell’ambito della Politica Agri- emissione a settembre, programmi d’intervento non produttivi
cola Comune (PAC), come ribadito dalla recente riforma “Health materiali (sistemazione habitat, aree umide, corridoi ecologici...),
Check”. Nonostante una congiuntura non facile, si ritiene dun- investimenti immateriali (ricerca, monitoraggio...) e iniziative di
que di dar corso alle misure programmate e che si è cercato di sensibilizzazione proposti dagli enti parco o dalle province (even-
coordinare al fine di ottenere una migliore sinergia tra interventi tualmente in collaborazione con Comuni e associazioni locali)
pubblici e privati. all’interno della “Rete ecologica regionale”, comprendente i Siti
Si elencano di seguito i bandi di prossima emissione del Program- della Rete Natura 2000 ed i corridoi ecologici come definiti dalla
ma di Sviluppo Rurale che finanziano interventi per la biodiversità l.r. 19/2009 purché non all’interno della “Corona Verde”. Sono
e il paesaggio (pari, nel complesso, al 2% dell’intero PSR). esclusi inoltre i comuni considerati dal Psr come “Poli urbani”,
fatta eccezione per le aree Natura 2000 (comunque non le aree
LE AZIENDE AGRICOLE PROTAGONISTE parco diverse da SIC o ZPS).
Misura 226.3: finanzia Comuni e Comunità montane per opere
La Giunta regionale si è fortemente impegnata affinché vi fosse la mag- di sistemazione idraulico-forestali in corsi d’acqua iscritti nell’e-
gior integrazione possibile tra i diversi interventi di queste misure e tra lenco delle acque pubbliche e demaniali e relativi versanti prospi-
queste ed il progetto di Corona Verde nell’ambito metropolitano torinese
cienti anche per finalità naturalistiche (tra le quali la continuità
(DGR 12-873 dell’11/10/2010) con l’intento di coinvolgere il più possibile
biologica tra monte e valle). Bando in uscita indicativamente a
le aziende agricole nel loro compito di presidio e tutela del territorio, ruo-
fine 2011.
lo riconosciuto e sostenuto dalla Comunità europea con la PAC (Politica
agricola europea).
I programmi di intervento che redigeranno gli enti gestori delle aree Per le aziende agricole
protette o le province (bando 323) saranno premiati se coinvolgeranno le Misura 216: finanzia fino al 100% aziende agricole per investi-
aziende agricole tramite i finanziamenti della misura 216 o i possessori di menti non produttivi (siepi, fontanili e altre aree umide, filari
superfici forestali (misure 227 e 225). anche a schermatura di manufatti), su superfici precedente-
Associazioni, professionisti o enti di ricerca possono ideare interventi da mente occupate da coltivazioni. Sono considerati prioritari pro-
proporre alle aziende agricole o ai possessori di superfici forestali: progetti getti collettivi (di più aziende). Il bando è previsto entro la fine
collettivi di più aziende agricole sono premiati in sede di graduatoria e gli dell’estate. Questa misura, che finanzia investimenti, è collegata
interventi sono finanziati al 100%.
con l’azione 214.7/1 per la manutenzione di tali investimenti.

20 Agricoltura 74
Misura 214.7\2 e 214.7\3: si tratta rispettivamente di finanzia-
LA COMUNICAZIONE
menti per coltivazioni a perdere per la fauna selvatica e fa-
PER LA BIODIVERSITA’
sce tampone inerbite. Un nuovo bando sarà aperto nel 2012.

Il Programma di sviluppo rurale 2007-2013 sostiene il Programma fina-


Per i possessori di superfici forestali
lizzato alla tutela della biodiversità anche attraverso una specifica inizia-
Misura 227: prevede investimenti per la valorizzazione del- tiva del piano di comunicazione, con 300 mila euro di stanziamento. Si è
le funzioni protettive e naturalistiche dei boschi non a fini infatti ritenuto opportuno affiancare agli interventi previsti dalla misura
produttivi (il valore economico delle foreste non deve aumentare 323 del PSR, al progetto Corona Verde e alle misure connesse dell’asse
significativamente), quali la rinaturalizzazione e conservazione 2 – che sono illustrate in queste pagine - un piano di informazione e
della biodiversità, il miglioramento strutturale, realizzazione ra- di sensibilizzazione mirato a promuovere la biodiversità e a sostenerne
dure, etc. Prevede anche interventi per migliorare la fruizione l’efficacia e la visibilità, sia sul fronte degli agricoltori (potenziali benefi-
sociale e turistica delle foreste (realizzazione percorsi guidati, ciari), sia della cittadinanza.
punti panoramici etc.). Gli interventi interessano superfici fore- Sulla base di linee guida progettate in maniera coordinata dalle Direzioni
Agricoltura e Ambiente della Regione, saranno gli Enti di Gestione delle
stali non produttive di proprietà privata o pubblica. Sono elegibili
aree della Rete Ecologica Regionale (in virtù della l.r. 19/2009, ovvero gli
le foreste che svolgono funzioni di protezione o di protezione/
Enti Parco) a realizzare azioni di informazione con un duplice scopo:
produzione sul territorio regionale classificato montano o colli-
in misura preponderante, sensibilizzare le aziende agricole sull’impor-
nare. È invece interessato tutto il territorio regionale nel caso di
tanza di aderire alle misure dell’Asse 2 ed in particolare quelle ad azione
superfici forestali a destinazione naturalistica o in aree Natura positiva sulla biodiversità promuovendo in particolare l’integrazione
2000, i popolamenti per la raccolta del seme e le superfici com- congli investimenti pubblici negli habitat Natura 2000;
prese nelle fasce fluviali del PAI. Si attende l’approvazione della in seconda istanza, richiamare l’attenzione dei cittadini sulla difesa
Commissione Europea di alcune modifiche entro l’estate per la e la promozione della biodiversità, un patrimonio insostituibile e non
successiva emissione di un bando. riproducibile in quanto bene primario.
Misura 225: eroga premi per impegni selviculturali e gestionali Attraverso una ripartizione del territorio regionale in quattro aree
in boschi con funzione di protezione dei versanti e di boschi da geografiche, e un coordinamento svolto attraverso quattro poli capofila,
seme individuati dalla Regione. Si attende l’approvazione della tutti i Parchi della Regione interessati ad aderire alla misura 323 saranno
coinvolti nel progetto, che si svilupperà a partire dall’autunno 2011 sino
Commissione Europea entro l’estate per la successiva emissione
all’autunno 2012.
di un bando.
Le principali linee di attività riguardano:
la formazione per operatori agronomi degli Enti Parco sulle misure del
Per le associazioni, i professionisti, gli enti di ricerca PSR che riguardano interventi a favore della biodiversità;
Non sono al momento previsti finanziamenti (se non per la pro- la comunicazione nei confronti del mondo agricolo, attraverso
gettazione dei programmi della m. 323 nei limiti del 7% del Infopoint itineranti sui territori, un lavoro sul campo presso le aziende
costo dell’intervento), ma, se tali soggetti sono a conoscenza di agricole di promozione delle misure dell’asse 2 ed in particolare di
situazioni meritevoli di intervento, possono promuovere presso quelle a favore della biodiversità; punti informativi nelle sedi dei Parchi e
gli enti pubblici o le aziende agricole l’adesione ai bandi sopra- nell’ambito di manifestazioni; organizzazione di momenti di incontro, la
riportati per la realizzazione degli interventi che sono finanziati distribuzione di materiale;
al 100%. la comunicazione alla cittadinanza, prevalentemente attraverso un
sito web dedicato, attività educazione ambientale rivolta alle scuole,
attività per famiglie/visitatori, cartellonistica ecc.
Per territori dei GAL
Si consiglia di verificare l’eventuale esistenza di ulteriori bandi di
i
alcune delle misure sopra riportate nell’ambito dei GAL (Gruppi Per informazioni consultare la pagina web dedicata al Programma per la
tutela della biodiversità:
di azione locale). L’eventuale partecipazione a tali bandi non im-
http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2007_13/biodiversita.htm
pedisce la partecipazione dello stesso soggetto ai bandi regionali oppure contattare daniele.demaria@regione.piemonte.it, 011/432.3384.
delle stesse misure (tranne il finanziamento di interventi sulle Per le singole misure e per contattare i referenti di misura:
http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2007_13/index.htm
stesse superfici che non è consentito).

Agricoltura 74 21
uno sguardo sull'europa
a cura di Andrea Marelli

Cementificazione del suolo: gli imprenditori durante il periodo di permanenza nell’azienda del
un pericolo in aumento paese prescelto. Il programma si rivolge a imprenditori in essere
Uno studio del Centro comune di ricerca della Commissione euro- da meno di 3 anni, a nuovi imprenditori o a coloro che aspirano a
pea, con sede presso l’Ispra, ha messo in luce come ogni anno in diventarlo, ma anche a imprese avviate e con esperienza che scel-
Europa una superficie più grande di Milano o Berlino cede il passo gono di partecipare in qualità di aziende ospitanti. Il programma
allo sviluppo urbano e alle infrastrutture di trasporto. Tra il 1990 viene coordinato dall’ufficio di rappresentanza della Cia (Confede-
e il 2000 nell’UE sono stati cementificati almeno 275 ettari di ter- razione italiana agricoltori) a Bruxelles.
reno al giorno, per un equivalente di 1.000 km2 all’anno e tra il
2000 e il 2006 l’aumento medio di aree trasformate è stato pari al La Commissione chiede
3%, con picchi del 14% in Irlanda e Cipro e del 15% in Spagna. la restituzione di fondi PAC
La cementificazione compromette irrimediabilmente le funzioni Nell’ambito della procedura detta di “liquidazione dei conti”, la
biologiche del suolo e, più in generale, abbassa la disponibilità di Commissione UE chiede la restituzione di 530 milioni di euro di
terreni fertili e riserve idriche per le generazioni future. fondi dell’Unione indebitamente spesi dai Paesi membri. Queste
Lo studio propone una soluzione articolata su tre livelli: limitare somme torneranno nel bilancio comunitario in seguito all’accerta-
l’espansione dell’impermeabilizzazione del suolo, ottimizzando la mento di violazioni delle norme sulla spesa agricola e di inadem-
pianificazione territoriale o ridefinendo i sussidi che incentivano pienze nelle procedure di controllo. Se infatti le autorità nazionali
indirettamente la cementificazione; attenuare le conseguenze lad- sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della
dove l’impermeabilizzazione non può più essere evitata, ad esem- politica agricola comune, spetta alla Commissione Europea con-
pio sostituendo l’asfalto o il cemento con superfici permeabili e trollare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi.
costruendo “tetti verdi”; compensare le perdite di suolo attuando Bulgaria, Danimarca, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi,
misure di recupero in altre aree o con una riqualificazione di ter- Portogallo, Romania e Regno Unito dovranno restituire fondi al
reni impermeabilizzati. Le conclusioni dello studio saranno la base bilancio dell’Unione, mentre sarà rimborsato un piccolo importo
delle future iniziative politiche della Commissione sul tema. alla Germania. Le principali incongruità che riguardano il nostro
Paese, che dovrà restituire oltre 2 milioni di euro, riguardano gli
Sostegno al settore ortofrutticolo esercizi finanziari 2005-2009 per una contabilizzazione inesatta
dopo la crisi di E. coli dei conferimenti di zucchero, assenza di controllo dell’aumento
Viste le notevoli ripercussioni negative sul mercato degli orto- del 35% delle spese di ammasso e ritardi nell’esecuzione dei con-
frutticoli e il danno causato all’intero settore, gli Stati membri trolli degli inventari.
hanno approvato la proposta della Commissione di aumentare a
227 milioni di euro il sostegno finanziario nel quadro del piano
d’emergenza a favore dei produttori di ortaggi colpiti dalla crisi
dell’Escherichia coli. In questo modo si potranno soddisfare inte-
ramente le domande di risarcimento inoltrate da vari Stati membri
riguardanti i ritiri, la raccolta prima della maturazione o la mancata
raccolta dei prodotti.

Erasmus per giovani


imprenditori agricoli
Seguendo il successo del noto programma di scambio universi-
tario, ora l’”Erasmus” può essere utilizzato anche dai giovani im-
prenditori agricoli. Consiste nel trascorrere da 1 a 6 mesi in un’a-
zienda agricola europea, oppure nell’ospitare, nella propria, un
giovane imprenditore di un altro Paese, grazie a borse di studio
stanziate dalla Commissione UE per supportare economicamente

22 Agricoltura 74
6° Censimento generale
dell’agricoltura:
i risultati provvisori indicano
una tenuta del settore in Piemonte
e un irrobustimento
delle strutture aziendali

Mario Perosino - Direzione Agricoltura - Responsabile dell’Ufficio regionale di censimento

Il 15 luglio 2011, esattamente 5 mesi dopo la fine della rile- loro forme organizzative (Comunità montane, Comunità collina-
vazione dei questionari presso le aziende agricole, la Regione ri, Unioni di comuni)1.
Piemonte ha presentato il servizio web di diffusione dei risultati Il controllo e la correzione dei dati sono stati finora effettuati
provvisori del 6° Censimento generale dell’agricoltura. sui principali tipi di informazioni raccolte, le cosiddette variabili
In questo articolo vengono illustrati i principali risultati del censi- primarie. Le operazioni di controllo e correzione degli altri tipi di
mento in Piemonte. Le informazioni di dettaglio, sia sui risultati dati (le cosiddette variabili secondarie) proseguiranno per tutto
che sugli aspetti metodologici dell’operazione censuaria, sono l’anno in corso, al fine di poter trasmettere, entro i termini pre-
consultabili sul sito web della Regione Piemonte all’indirizzo: visti dal regolamento comunitario che ha istituito il censimento2,
http://www.regione.piemonte.it/agri/6censimento/index.htm. l’insieme delle informazioni oggetto di rilevazione all’Ufficio sta-
I dati provvisori illustrati qui di seguito sono stati rilevati, control- tistico dell’Unione europea (Eurostat).
lati e corretti dall’Istat in stretta collaborazione con la Regione La pubblicazione dei dati definitivi, comprendenti sia le variabili
Piemonte. In particolare, per quanto riguarda la rilevazione, l’Uf- primarie che secondarie, è prevista entro giugno 2012.
ficio regionale di censimento ha coordinato la rete di rilevazione 1
Per maggiori informazioni sugli aspetti organizzativi del censimento si rimanda all’articolo
operante sul territorio, costituita da otto uffici provinciali di cen- Al via le operazioni del 6° censimento generale dell’agricoltura pubblicato sul n. 70
(ottobre 2010) di Quaderni, oltre che all’indirizzo web sopra citato.
simento (presso ciascuna Amministrazione provinciale) e da 240 2
Regolamento (CE) n. 1166/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle indagi-
uffici intercomunali di censimento istituiti presso i Comuni e le ni sulla struttura delle aziende agricole e all’indagine sui metodi di produzione agricola.

Agricoltura 74 23
Diminuiscono le aziende, ricalcolato con le regole attuali rappresentavano l’11,6%
soprattutto quelle piccole del totale, ma avevano complessivamente soltanto 692
Il risultato che più salta all’occhio è senza dubbio la diminuzione ettari di SAU, pari allo 0,06% del totale. Inoltre, la loro
del numero di aziende agricole rispetto al censimento preceden- consistenza zootecnica rappresentava meno dello 0,01%
te, condotto nel 2000. In Piemonte la diminuzione è stata del del totale e il loro peso economico espresso in UDE non
37% (si è passati dalle 107 mila aziende del 2000 a poco più di raggiungeva lo 0,13%. Per questi motivi, si ritiene che tut-
67 mila aziende nel 2010), ma in tutte le Regioni e Province au- ti i confronti con i passati censimenti proposti in questo
tonome si è assistito a una diminuzione, con punte estreme del articolo siano da ritenere corretti, anche se la base azien-
49% nel Lazio e del 13% nella Provincia autonoma di Bolzano e dale di riferimento (l’universo) è inevitabilmente diversa.
una media nazionale del 32%.
In Piemonte, inoltre, la diminuzione ha riguardato soprattutto le Aumentano le società,
aziende di piccola dimensione, come risulta dalla figura 1. variano le forme di conduzione
Merita precisare che i confronti con il 2000 proposti in La riduzione del numero di aziende agricole ha interessato so-
questo articolo vengono effettuati avendo ricalcolato i prattutto le aziende individuali, che sono calate del 40%. Le
risultati del 5° censimento sulla base dei nuovi criteri di aziende in forma societaria, invece, sono aumentate di numero:
inclusione nel campo di osservazione comunitario del cen- le società semplici di 1.195 unità, le altre società di persone di 93
simento 2010 adottati in forza del regolamento (CE) n. unità, le società di capitali di 143 unità e le società cooperative
1166/2008 sopra citato. Nei precedenti censimenti veniva- di 18 unità. Sono invece risultate stazionarie, nel complesso, le
no rilevate tutte le aziende agricole, anche di piccolissima altre forme giuridiche (prevalentemente a carattere pubblico o
dimensione (“universo Italia”), e per i confronti interna- senza fine di lucro).
zionali veniva calcolato a posteriori l’universo CE, sulla Considerando invece la forma di conduzione, spicca l’aumento
base delle regole di inclusione di volta in volta vigenti. Le delle forme diverse dalla conduzione diretta e dalla conduzione
differenze fra i diversi campi di osservazione sono sempre con salariati. Mentre infatti le aziende con queste forme di con-
state rilevanti in termini di numero di aziende ma trascu- duzione sono diminuite sia in valore assoluto che in peso della
rabili in termini di superficie agricola utilizzata (SAU) o SAU da loro condotta (pur mantenendo un’incidenza in termini
di unità di bestiame. Ad esempio, le 14 mila aziende che di SAU dell’83% e del 10% rispettivamente), le “altre forme di
nel 2000 non rientravano nel campo di osservazione CE conduzione” (soccida, proprietà collettive ecc.) sono passate da
87 unità a 815 unità, le quali ora rappre-
sentano il 7% della SAU regionale.
meno di 2 A proposito delle proprietà collettive, pe-

2-4 raltro, occorre considerare che nel 6° censi-


mento è stata posta particolare attenzione
classe di UDE

4-8 alla rilevazione degli usi civici di pascolati-

8-16 co (common land), in conseguenza di un


preciso requisito del regolamento (CE) n.
16-40 1166/2008.
40-100

100 e oltre

0% 10% 20% 30%


2010
2000 frequenza 3
L’unità di dimensione europea (UDE) corrisponde a 1.200
euro di reddito lordo standard, calcolato applicando a
ciascuna attività aziendale (produzione vegetale e animale)
Figura 1. Distribuzione del numero di aziende agricole rilevate nel 6° censimento (anno 2010) e opportuni coefficienti calcolati in Italia dall’Istituto nazionale
nel 5° censimento (anno 2000) per classi di unità di dimensione europea3 (UDE). di economia agraria (Inea).

24 Agricoltura 74
Superficie agricola quasi gricoltura. È evidente la drastica riduzione delle coltivazioni per-
costante, aziende più grandi manenti (soprattutto fino al 2000) e il recupero dei prati perma-
In Piemonte la diminuzione del numero di aziende è avvenuta a nenti e pascoli nell’ultimo periodo.
fronte di una sostanziale tenuta della SAU, la cui contrazione è
stata soltanto del 2%, la più bassa fra tutte le Regioni del Cen-
tro-Nord. Di conseguenza la SAU media aziendale è aumentata, 4
Occorre precisare che i dati oggi a disposizione (variabili primarie) non consentono di riferire
passando dai 10 ettari del 2000 ai 15,8 ettari del 2010. la SAU (così come le altre voci che saranno prese in considerazione nel seguito: utilizzazioni
dei terreni, consistenza del bestiame, manodopera) al Comune di effettiva localizzazione,
Si tratta di un aumento relativo di oltre il 57%, il più consisten- bensì esclusivamente al Comune ove ricade il centro aziendale. La localizzazione precisa sarà
te fra le Regioni del Centro-Nord - dopo il Lazio e la Provincia possibile soltanto con le variabili secondarie, che saranno disponibili nel 2012.

autonoma di Trento - che pone la SAU


media del Piemonte al quarto posto in SAU media (ha) zona altimetrica
montagna
meno di 5 ha
Italia, dopo la Sardegna, la Lombardia e collina
da 5 a meno di 10 ha pianura
la Valle d’Aosta. VB
da 10 a meno di 20 ha limiti provinciali
Si tratta comunque di valori ancora ben idrografia principale
da 20 a meno di 50 ha
distanti dai principali Paesi dell’Unione da 50 ha in poi
europea: Regno unito (53,8 ha), Francia BI
NO
(52,1 ha), Germania (45,7 ha), Spagna
VC
(23,8 ha).
L’aumento della SAU media aziendale è TO
avvenuto in parte mediante l’acquisto di AT
terreni, in parte attraverso l’affitto o l’uso AL
CN
gratuito. Dal 2000 al 2010, infatti, in Pie-
monte l’incidenza della SAU in proprietà
è scesa dal 62% al 48% del totale, men-
tre quella della SAU in affitto è passata
dal 35% al 46% e quella in uso gratuito Figura 2. Distribuzione comunale della SAU Figura 3. Ripartizione del territorio piemonte-
dal 3% al 7%. media aziendale al 6° Censimento generale se nelle zone altimetriche Istat di pianura, col-
dell’agricoltura. lina e montagna.
Su base comunale4, la situazione è note-
volmente diversificata (figura 2): accanto
a Comuni, in prevalenza di collina, ove
120%
la SAU media non raggiunge i 5 ha, si
hanno Comuni, sia in pianura che, all’op-
100%
posto, in montagna, ove la SAU media
supera i 50 ha. In particolare, fra i Co-
80%
muni di pianura spiccano quelli dell’are-
ale risicolo, quasi tutti caratterizzati da
60%
SAU medie superiori ai 50 ha. La figura
3 riporta la ripartizione del territorio pie-
40%
montese nella zone altimetriche Istat di 1970 1982 1990 2000 2010
pianura, collina e montagna. seminativi coltivazioni permanenti
La figura 4 illustra l’evoluzione della SAU prati permanenti e pascoli superficie agricola utilizzata
e delle sue ripartizioni nelle principali for-
me di utilizzazione del terreno nel corso Figura 4. Evoluzione della SAU e delle sue ripartizioni nelle principali forme di utilizzazione del ter-
reno nel corso degli ultimi 5 censimenti generali dell’agricoltura. Numeri indici (dato 1970 = 100).
degli ultimi 5 censimenti generali dell’a-

Agricoltura 74 25
1970 1982
53,8% 48,0% meno del 20%
da 20 a meno di 40%
da 40 a meno di 60%
da 60 a meno di 80%
da 80% in poi

1990 2000
44,1% 42,1%
2010
41,2%

evoluzione della SAU


1970: 13.665 km2 (indice 100,0)
1982: 12.918 km2 (indice 89,2)
1990: 11.202 km2 (indice 82,0)
2000: 10.696 km2 (indice 78,2)
2010: 10.470 km2 (indice 76,6)

Figura 5. Rappresentazione su base comunale dell’evoluzione dell’incidenza della SAU sulla superficie territoriale nel corso degli ultimi 5 censimenti
generali dell’agricoltura in Piemonte.

Tiene la pianura, Il peso odierno delle tre zone altimetriche in termini di estensio-
prosegue il calo in montagna ne della SAU è il seguente: pianura 48%, collina 28%, montagna
La SAU in Piemonte nel corso degli ultimi 40 anni è diminuita quasi 23%. Nel 1970 la situazione era invece molto più equilibrata: pia-
di 1/4 (cfr. figura 4), passando dai 13.665 km del 1970 agli attuali
2
nura 37%, collina 32%, montagna 31%. La SAU piemontese è
10.470 km2. localizzata per il 30% nella Provincia di Cuneo e per il 25% in quella
Nello stesso periodo, la sua incidenza rispetto alla superficie ter- di Torino.
ritoriale, che è pari a 25.400 km2, è scesa dal 53,8% al 41,2%. Seguono, distanziate, Alessandria (15%), Vercelli (10%) e Asti
Oggi la SAU è concentrata nelle zone di pianura, soprattutto quelle (7%). Per i seminativi, invece, la Provincia di Alessandria è la prima
risicole (Province di Vercelli, Novara e Biella) e quelle a connotazio- per estensione (23%), seguita da Cuneo (22%) e Torino (20%). Le
ne foraggiera (Provincia di Cuneo e territori limitrofi della Provincia coltivazioni permanenti (principalmente vite, fruttiferi e castagneti
di Torino) o cerealicola (Provincia di Alessandria). Si osserva inoltre da frutto) sono fortemente concentrate nella Provincia di Cuneo
una buona tenuta della SAU anche nelle zone a caratterizzazione che detiene oltre il 53% della superficie regionale, seguita da Asti
viticola (Langhe, Monferrato e sue propaggini a est verso il Tortone- con il 21% e da Alessandria con il 17%. I prati permanenti e pascoli
se) o frutticola (Saluzzese). L’abbandono della montagna è inoltre sono presenti soprattutto in Provincia di Torino (37% del totale re-
drammaticamente confermato, anche se spiccano alcune situazioni gionale), seguita da Cuneo (34%) e, a distanza, dal Verbano-Cusio-
di cospicua presenza di alpeggi (in particolare nelle Valli Ossolane). Ossola (11%).

26 Agricoltura 74
1970 1982
3,8 % 2,9 % 0%
da più di 0 a 5%
da più di 5 a 10%
da più di 10 a 20%
più di 20%

1990 2000
2,4 % 2,1 %
2010
1,8 %

evoluzione della superficie a vite


1961: 131.592 ha (indice 100,0)
1970: 96.891 ha (indice 73,6)
1982: 74.577 ha (indice 56,7)
1990: 61.807 ha (indice 47,0)
2000: 52.906 ha (indice 40,2)
2010: 46.540 ha (indice 35,4)

Figura 6. Rappresentazione su base comunale dell’evoluzione dell’incidenza della superficie a vite sulla superficie territoriale nel corso degli ultimi 5
censimenti generali dell’agricoltura in Piemonte.

La superficie a vite scesa del Piemonte, poi il primato è passato ad Asti e con il 6° censimento
del 65% negli ultimi 50 anni a Cuneo. Nel 2010 la “Provincia Granda” ha fatto registrare una
La superficie a vite in Piemonte nel corso degli ultimi 50 anni è superficie a vite di poco superiore ai 16 mila ettari, circa 500 in più
diminuita del 65%: mentre, infatti, nel 1961 il 1° censimento gene- rispetto alla Provincia di Asti e ben 3.500 in più rispetto a quella di
rale dell’agricoltura aveva rilevato una superficie a vite di quasi 132 Alessandria.
mila ettari, il censimento appena concluso si è fermato poco sopra La Provincia di Cuneo, inoltre, si caratterizza per una sostanziale
quota 46 mila. tenuta della superficie a vite lungo l’intero cinquantennio: essa
Anche l’incidenza della superficie a vite sulla SAU è scesa da un ha conservato, infatti, oltre 83% della superficie a vite censita nel
censimento all’altro. In altri termini, la superficie a vite è diminui- 1961, mentre Asti ne ha mantenuto soltanto il 34%, Alessandria il
ta in misura maggiore rispetto alla SAU. Nel 1961 l’incidenza era 27% e le restanti Province, nel loro complesso, il 12%.
dell’8,3%, ma nel 1970 era già soltanto al 7,3% e nel 1982 al Oggi la viticoltura piemontese, eccezion fatta per porzioni limitate
6,1%. Oggi è attestata sul 4,5%. di territorio localizzate altrove, è concentrata nelle colline delle Lan-
La diminuzione della superficie a vite non ha interessato in manie- ghe, dei Roeri e del Monferrato: non a caso, nell’areale di riferimen-
ra omogenea le diverse Province, né i diversi areali all’interno di to del sistema vitivinicolo candidato all’inserimento nella lista dei siti
ciascuna Provincia, come risulta evidente dalla figura 6. Fino al 3° di eccezionale valore dell’Unesco.
censimento (anno 1982) la Provincia di Alessandria era la più vitata

Agricoltura 74 27
Zootecnia: lieve incremento,
domina la provincia di Cuneo
La consistenza del bestiame rilevata al 6° censimento è quella rela-
tiva alla data di riferimento del censimento stesso, ossia il 24 otto- 1) BOVINI
bre 2010. La figura 7 illustra la distribuzione spaziale degli alleva-
menti delle principali specie zootecniche allevate in Piemonte. Al
fine di poter confrontare specie e categorie di bestiame differenti
fra loro, il numero dei capi è stato convertito in unità di bestiame
(UBA), che sono una misura standard adottata a livello internazio-
nale5. I cartogrammi evidenziano la concentrazione degli alleva-
menti bovini e suini nella pianura cuneese e nei territori limitrofi
della Provincia di Torino. Gli allevamenti avicoli, invece, presentano
una maggiore dispersione territoriale. Al 24 ottobre 2010 sono
risultati attivi in Piemonte poco meno di 20 mila allevamenti, con
una consistenza complessiva di 1,040 milioni di UBA, in leggero in-
cremento rispetto al censimento precedente, nel quale alla data di
riferimento del 22 ottobre 2000 erano stati rilevati capi per 1,028 2) SUINI
milioni di UBA. I bovini sono gli allevamenti più importanti in ter-
mini di UBA, poiché rappresentano il 55% delle UBA complessive
(la situazione è praticamente la stessa di 10 anni fa). Seguono i
suini, con il 29% delle UBA complessive (in leggero incremento
rispetto al 2000, quando il peso relativo era del 25%) e gli avicoli,
con il 13% delle UBA complessive (erano il 18% nel 2000). Tutti
gli altri allevamenti (bufalini, equini, ovini, caprini, conigli, struzzi
ecc.) considerati complessivamente, non rappresentano che il 3%
del totale (in leggero aumento rispetto al 2000). Gli allevamenti
sono localizzati prevalentemente nella zona altimetrica di pianura,
che rappresenta oltre il 66% delle UBA complessive (in aumen-
to rispetto al 2000, quando il peso relativo della pianura era del
62%) e l’83% di quelle relative ai suini. Sensibilmente distanziate 3) AVICOLI
sono la collina (25% del totale) e la montagna (9% del totale, in
ulteriore calo rispetto al 2000, quando il peso della montagna era
superiore al 10%).La Provincia di Cuneo si conferma la più impor-
tante dal punto di vista zootecnico: al 24 ottobre 2010 deteneva
il 56% delle UBA regionali (in ulteriore aumento rispetto al 2000,
ove la sua incidenza era comunque superiore al 52%) e addirit-
tura il 72% di quelle dei suini. La Provincia di Torino si conferma
al 2° posto, con il 23% delle UBA complessive, il 30% di quelle
bovine, il 13% di quelle suine, il 12% di quelle avicole e il 31%
delle restanti specie (superando, in quest’ultima categoria, anche Figura 7. Localizzazione dei principali allevamenti nei Comuni del Pie-
monte al 6° censimento. Ogni pallino corrisponde a 50 UBA.
la Provincia di Cuneo, che si ferma al 28%). Fra le altre Province,
Vercelli è la seconda per importanza nel comparto avicolo (20%
5
A titolo di esempio, una vacca da latte corrisponde a 1,0 UBA, una vacca da carne a 0,8
delle UBA complessive), nel quale si segnala anche la Provincia di UBA, un bovino di età compresa fra 1 e 2 anni vale 0,7 UBA, un bovino di età inferiore a un
Asti, al quarto posto con il 10% delle UBA. anno vale 0,4 UBA, un suinetto di peso inferiore a 20 kg vale 0,02 UBA.

28 Agricoltura 74
CARICO ZOOTECNICO
UBA ad ettaro di SAU no il rimanente 94% del patrimonio zootecnico. Fra queste ultime,
meno di 0,5 UBA/ha 639 aziende detenevano fra 200 e 500 UBA e ulteriori 310 aziende
da 0,5 a meno di 1 UBA/ha allevavano capi per 500 UBA e oltre. In sostanza, oltre la metà del
da 1 a meno di 2 UBA/ha patrimonio zootecnico regionale risulta allevato da meno di 1.000
da 2 a meno di 3 UBA/ha aziende (il 5% del totale). Il carico zootecnico regionale, complessi-
3UBA/ha e oltre vamente pari a 2,15 UBA/ha di SAU, è concentrato in pochi comu-
ni, situati prevalentemente nella pianura cuneese (v. figura 8). Delle
circa 20 mila aziende piemontesi con allevamenti, il 41% ha un
carico zootecnico inferiore a 1 UBA/ha, il 20% un carico compreso
fra 1 e 2 UBA/ha e il 12% un carico compreso fra 2 e 3 UBA/ha,
mentre il restante 27% di aziende presenta un carico di 3 UBA/ha e
oltre. Quest’ultimo gruppo di aziende detiene il 70% del patrimo-
nio zootecnico regionale (espresso in UBA).

Lavoro: manodopera in calo


rispetto al 2000
Figura 8. Distribuzione comunale del carico zootecnico al 24 ottobre Al drastico calo di aziende registrato nel 2010 rispetto al censimen-
2010 espresso in UBA/ha di SAU. to precedente (pari - lo si è visto all’inizio dell’articolo - a oltre il
37%), ha corrisposto una diminuzione della manodopera azienda-
le, anche se in misura meno rilevante. Il numero di persone che nel
Metà del patrimonio zootecnico 2010 hanno lavorato in azienda, anche soltanto a tempo parziale,
in meno di mille aziende è risultato infatti inferiore del 30% rispetto al 2000 (142 mila per-
Le circa 20 mila aziende con allevamenti rilevate in Piemonte nel sone contro le 202 mila rilevate al 5° censimento), mentre le gior-
2010 detenevano mediamente 53 UBA. Il 23% di esse al 24 otto- nate di lavoro standard complessive sono calate del 23%. Anche la
bre 2010 aveva meno di 2 UBA (aziende allevatrici prevalentemen- composizione della manodopera aziendale ha fatto registrare un
te per autoconsumo), mentre quelle con meno di 20 UBA erano cambiamento nell’ultimo decennio: è infatti aumentato il peso del-
il 63% del totale e rappresentavano poco più del 6% delle UBA la manodopera extrafamiliare, sia in termini di numero di persone
complessivamente allevate in Regione. Le restanti aziende allevava- che di giornate lavorate, come mostrano i grafici di figura 9.

60% 2010 numero di persone 60% 2000 numero di persone


numero di giornate numero di giornate
50% 50%

40% 40%

30% 30%

20% 20%

10% 10%

0% 0%
conduttore familiari e parenti manodopera extrafamiliare conduttore familiari e parenti manodopera extrafamiliare
categoria di manodopera categoria di manodopera

Figura 9. Distribuzione percentuale per categoria di manodopera aziendale del numero di persone e delle relative giornate di lavoro standard. Dati
relativi al 6° censimento (grafico a sinistra) e al 5° censimento (grafico a destra). Fra i familiari e parenti del conduttore è compreso il coniuge. La
manodopera extrafamiliare comprende sia i lavoratori in forma continuativa che quelli in forma saltuaria.

Agricoltura 74 29
Distribuzione comunale del numero tinuativa (20% del totale), anche se in crescita rispetto al 2000,
di giornate di lavoro ove era di poco superiore al 15%. Il volume di lavoro (espresso in
0 giornate standard) nel 2010 è risultato concentrato nella parte
da più di 0 a meno di 10.000 meridionale del Piemonte (v. figura 10), in particolare nei co-
da 10.000 a meno di 25.000 muni caratterizzati dalla presenza di attività ad alta intensità di
da 25.000 a meno di 50.000 manodopera, come la zootecnia (pianura cuneese-torinese) e le
da 50.000 a meno di 100.000
coltivazioni legnose agrarie (Langhe, Alto Monferrato, Saluzze-
da 100.000 a 289.648 se). All’opposto, l’areale risicolo, pur presentando livelli elevati
di produzione e di reddito, è caratterizzato da bassi volumi di
lavoro. Il 6° censimento ha fatto registrare una lieve attenuazio-
ne del problema della senilizzazione che affligge da decenni l’a-
gricoltura piemontese. La distribuzione del numero di conduttori
per classi di età ha infatti spostato il baricentro verso le classi più
giovani: i conduttori con meno di 40 anni sono infatti aumentati
di un punto percentuale, passando dal 12% del 2000 al 13%
di oggi. Anche i conduttori della classe da 40 a 54 anni sono
Figura 10. Distribuzione comunale del numero di giornate di lavoro aumentati in termini percentuali, passando dal 27% al 32% del
aziendale al 6° censimento. totale. La classe da 55 a 64 anni è rimasta stazionaria (al 24%),
mentre il peso degli over 64 è sceso dal 37% al 31% del totale.
Meno donne, Progressi rispetto al 2000 si sono registrati anche riguardo al ti-
in lieve aumento i giovani tolo di studio del capo azienda, come risulta evidente dalla figu-
Il peso relativo della manodopera femminile è diminuito rispetto ra 11. Al 6° censimento i capi azienda con almeno diploma trien-
al 5° censimento, sia in termini di numero di persone (la quota nale sono risultati il 29,3% del totale (erano soltanto il 17,7%
è scesa dal 37% al 34% del totale) che di giornate di lavoro, nel 2000) e i laureati il 4,4% del totale (erano il 2,3% nel 2000).
per le quali l’apporto femminile è passato dal 32% del 2000 al
28% del 2010. Particolarmente basso è il peso della manodo-
pera extrafamiliare femminile esercitante attività in forma con- Ringraziamenti
Si ringraziano in particolare i colleghi del Csi-Piemonte Lorena Cora (per le
elaborazioni a partire dai dati elementari trasmessi dall’Istat), Emilio De Palma e
60% 6° censimento (2010) Sergio Gallo (per gli allestimenti cartografici).
5° censimento (2000) Un doveroso ringraziamento va inoltre ai colleghi dell’Ufficio regionale di
50%
censimento, Daniele Michelotti e Rossella Foriero, e a tutti coloro che hanno
40% contribuito al buon esito della rilevazione (uffici territoriali, uffici comunali e
intercomunali, rappresentanti territoriali dell’Istat) e alla verifica e validazione
30% dei dati (Direzione centrale Istat dei censimenti generali e Commissione tecnica
regionale di censimento, presieduta dall’arch. Adriano Bellone).
20%
Ma il ringraziamento più sentito va alle 100 mila persone intervistate sul campo
10% dai rilevatori, le quali hanno mostrato una grande disponibilità (basti considera-
re che si sono verificati soltanto 23 casi di rifiuto a rispondere).
0% La loro collaborazione si rivelerà particolarmente preziosa nei prossimi mesi,
laurea o diploma media inferiore licenza elementare
quando i risultati del censimento saranno utilizzati per simulare gli effetti
titolo di studio
della riforma della politica agricola comune al fine di assumere le iniziative più
Figura 11. Distribuzione percentuale del numero di capi azienda opportune a vantaggio del mondo rurale piemontese.
per titolo di studio al 6° e al 5° censimento. Non sono considerati i
capi azienda non aventi nessun titolo di studio. Essi rappresentavano i
l’1,6% del totale nel 2000 e lo 0,6% nel 2010. http://www.regione.piemonte.it/agri/6censimento/index.htm

30 Agricoltura 74
documenti

Piemonte
Agri Qualità

un nuovo
portale on line
alla scoperta
di un territorio
di qualità
www.piemonteagri.it

Stefania Convertini - Settore tutela della qualità, valorizzazione e rintracciabilità dei prodotti agricoli e zootecnici

E’ on line, all’indirizzo www.piemonteagri.it, il nuovo portale a chi ancora non conosce il nostro territorio e le nostre pro-
web Piemonte Agri Qualità, presentato ufficialmente lo scorso duzioni, invogliandolo a visitare la regione per scoprire le sue
26 maggio in occasione del Festival del paesaggio agrario di eccellenze;
Asti. Il sito è accessibile anche dall’homepage dell’Agricoltura al consumatore, orientandolo verso una scelta consapevole
www.regione.piemonte.it/agri all’acquisto delle diverse produzioni agroalimentari di qualità;
Il portale Piemonte Agri Qualità è uno strumento informativo e al produttore, interessato ad aderire ai sistemi di qualità pro-
promozionale promosso dalla Regione Piemonte – Direzione Agri- mossi e sostenuti dalla Regione.
coltura, che ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti e le risorse agri-
cole del territorio, il paesaggio, l’ambiente e gli aspetti culturali Diverse modalità
delle diverse aree del Piemonte, comunicando inoltre le politiche di navigazione
di qualità in atto per la loro valorizzazione e tutela. Un territorio, Il nuovo portale offre differenti modalità di navigazione, tutte
quello piemontese, contraddistinto da caratteristiche uniche, dal opportunità utili per conoscere da vicino le eccellenze regionali.
quale derivano produzioni agroalimentari di assoluta qualità. Il paesaggio caratterizza fortemente la prima opzione di consul-
tazione possibile, quella attraverso gli ambiti territoriali piemon-
Il portale nasce nell’ambito del sistema di certificazione Piemon- tesi identificati nell’ambito del Piano Paesaggistico Regionale,
te Agri Qualità, progetto attualmente in via di sperimentazione ma la navigazione può seguire percorsi differenti: il catalogo
per quel che riguarda le produzioni agroalimentari tradizionali, dei prodotti di qualità (accanto alle produzioni certificate DOP
con la collaborazione delle Province piemontesi e delle rispettive IGP e DOC DOCG vengono elencate anche le produzioni agro-
Camere di commercio. alimentari tradizionali); l’elenco dei sistemi di certificazione, con
Obiettivo del portale è quello di far conoscere il territorio, le una serie di informazioni utili per il consumatore e per i produt-
politiche e le produzioni di qualità: tori che vogliano aderire a tali sistemi.

Agricoltura 74 31
documenti

meglio il prodotto, attraverso cenni storici, immagini, caratte-


ristiche fisiche, organolettiche e nutrizionali, zona e metodo di
produzione, eventuali ricette. Ma permetterà anche di ricercare
il prodotto, attraverso l’indicazione delle associazioni e dei con-
sorzi relativi; viene inoltre riportato l’organismo di controllo (se
trattasi di prodotto certificato), l’elenco dei produttori (che pos-
sono volontariamente, se certificati, aderire all’iniziativa ed esse-
re presenti sul portale) o dei luoghi dove acquistare il prodotto
stesso, la segnalazione di itinerari turistici che ci portano nel
territorio di produzione o di eventi in cui è possibile degustarlo.

Certificazioni
e politiche di qualità
La sezione relativa ai sistemi di certificazione consente invece di
Infine il sito si può navigare attraverso le linee di azione regionali: conoscere le specifiche caratteristiche del sistema e delle pro-
politiche di qualità a favore del territorio, della biodiversità, del- duzioni di qualità che la Regione Piemonte sostiene: dai sistemi
la sostenibilità ambientale, della tracciabilità e dell’educazione di certificazione DOP/IGP, DOC/DOCG, BIOLOGICO ai sistemi di
alimentare. qualità nazionali e regionali in via di definizione quale la PRO-
In particolare con la modalità di navigazione attraverso gli ambiti DUZIONE INTEGRATA, al sistema di certificazione in via di spe-
territoriali è possibile conoscere proposte di itinerari enogastro- rimentazione relativo ai PAT CERTIFICATI, e in via di attuazione
nomici, di scoperta delle produzioni tipiche e tradizionali e di PRODUZIONI OGM FREE, PRODUZIONI AREE PARCO ed infine
approfondimento delle caratteristiche del paesaggio agrario e PRODUZIONI TERRE ALTE.
rurale di ciascun territorio. Infine è possibile conoscere le politiche di qualità della Regione
Piemonte a favore del territorio, della biodiversità, della soste-
Catalogo dei prodotti nibilità ambientale, della tracciabilità e dell’educazione alimen-
Il catalogo dei prodotti di qualità consente invece di scoprire tare, conoscendo i progetti realizzati e in via di attuazione, le
quali sono le produzioni del Piemonte, certificate e non, attra- modalità di finanziamento e tutte le informazioni utili per chi
verso schede tecniche complete che permettono di conoscere vuole aderire o usufruire dei servizi e delle attività realizzate in

32 Agricoltura 74
documenti

FESTIVAL
DEL PAESAGGIO AGRARIO
SPUNTI PER UN DIVERSO
GOVERNO DEL TERRITORIO
La terza edizione del Festival del paesaggio agrario, che si è tenuta ad Asti,
Vinchio, Vaglio Serra e Canelli dal 25 al 29 maggio 2011, ha avuto come
tema Il governo del territorio, l’agricoltura tra tradizione e innovazione.
L’attenzione è stata finalizzata alla tutela del suolo fertile e alla valorizza-
zione dell’agricoltura di qualità, ma quest’anno l’accento è stato posto in
particolare sulle trasformazioni che il paesaggio agrario subisce a seconda
dell’andamento economico.
Il paesaggio agrario è frutto del lavoro dell’uomo, della trasformazione che
nei secoli i contadini hanno operato per le funzioni della sopravvivenza e
della produzione, con l’attenzione a non creare danni. Ma, a partire dal se-
condo dopoguerra del Novecento la radicale trasformazione dell’economia
ha comportato la drastica riduzione del terreno coltivato e oggi il governo
del territorio si presenta con problematiche molto più complesse.
Diventa di particolare importanza il lavoro della ricerca scientifica e del-
la tecnologia applicata all’agricoltura e i processi di formazione di nuovi
tecnici. Il paesaggio agrario è infatti sostanziato dal valore del patrimonio
economico della terra, ma rappresenta anche l’identità e la cultura della
comunità di quel territorio, come riconosce la Convenzione europea del
paesaggio.

Il territorio come laboratorio polifunzionale


Le conclusioni del Festival possono essere così sintetizzate:
il governo del paesaggio agrario dipende dalla conoscenza dei caratteri
ciascun ambito. Il portale permette inoltre di far conoscere gli costitutivi, delle memorie insite nei luoghi e delle successive modificazioni,
eventi legati alle produzioni di qualità e alle politiche di qualità con riferimento a un sistema coerente di norme, di atti e di strumenti ope-
regionali attraverso la sezione “news e eventi”. rativi finalizzati a una manutenzione quotidiana e a una custodia responsa-
Il portale “Piemonte Agri Qualità” è uno strumento utile in con- bile da parte degli stessi agricoltori;
la responsabilità della gestione economica, culturale e sociale del pae-
tinua evoluzione: la già ricca offerta di informazioni ed immagini
saggio è pubblica e individuale e non si riferisce soltanto a luoghi di parti-
sarà ulteriormente implementata nel tempo.
colare pregio naturalistico o panoramico ma nei confronti di tutti i luoghi
che compongono il tessuto paesaggistico;
il governo del territorio non è una tutela statica di vincolo, ma una gui-
da attiva delle trasformazioni in atto e di quelle future per salvaguardare,
conservando la memoria delle radici storiche e l’identità dinamica degli
abitanti.
Il territorio va, dunque, pensato come un laboratorio polifunzionale eco-
nomico, culturale e sociale, in cui convergono le molteplici competenze
di chi ha il compito di produrre, progettare, amministrare e conservare,
rispettando il senso comune dei cittadini che in quel territorio vivono e
producono e che da quel paesaggio traggono il reddito economico e la
qualità della vita.
i
Per scoprire il portale: www.piemonteagri.it Per saperne di più: http://www.festivalpaesaggioagrario.it/

Agricoltura 74 33
documenti

Tra instabilità e cambiamento


l’agricoltura affronta la crisi
in attesa della riforma PAC

PROSPERA1 - IRES Piemonte


tanto, gli attori più forti della filiera agroalimentare tendono a
PROSPERA (Progetto Supporto Politiche Agroalimentari e Rurali) è
un’attività complessa sviluppata dall’IRES Piemonte per fornire un contenere i prezzi finali per invogliare gli acquisti, quasi sempre
supporto continuo di assistenza tecnica al PSR 2007-2013 e in ge- a discapito della fase primaria.
nerale alle politiche agricole della Regione Piemonte. Fanno parte di
PROSPERA l’Osservatorio Agroalimentare e i suoi rapporti periodici, la
realizzazione di studi specifici, la fornitura di consulenze.

Dalle rappresentanze del mondo agricolo piemontese e nazionale


giungono continui segnali di allarme.
La congiuntura del settore è certamente difficile: in questo mo-
mento le maggiori sofferenze si registrano nel settore zootecni-
co da carne e in quello ortofrutticolo, ma tutta l’agricoltura nel
complesso è in difficoltà. Una certa variabilità degli andamenti
economici è normale per il comparto agricolo e deriva dal com-
binarsi degli andamenti produttivi con i cicli dei mercati. Tuttavia,
Figura 1. Andamento del valore aggiunto dell’agricoltura piemontese
la situazione attuale mostra aspetti patologici, le cui cause sono nel quinquennio 2006-2010 (euro). Fonte: Elaborazione Ires Piemonte
complesse e in larga parte esterne al settore. su dati Istat
Analizzando l’andamento dell’agricoltura piemontese negli ulti-
mi anni si nota come la crisi economica abbia lasciato un duro Il grafico riportato nella figura 2 mostra in tutta la sua evidenza
segno: rispetto al periodo 2006-2007 il valore aggiunto registra- le anomalie di un mercato agroalimentare sempre più squilibrato
to nelle ultime due annate è calato mediamente dell’11% (figu- e volatile. Sino al 2007, pur con oscillazioni anche ragguardevoli,
ra 1), soprattutto a causa dell’aumento dei costi di produzione i prezzi dei prodotti agricoli presentavano mediamente un anda-
in un quadro di bassi prezzi all’origine. Andamenti analoghi si mento paragonabile a quello dei costi e dei prezzi al consumo
riscontrano a livello nazionale. I consumi sono stagnanti e, per- degli alimenti. Successivamente, si è evidenziata l’impennata dei

34 Agricoltura 74
documenti

segmenti della filiera, in particolare a van-


taggio della fase distributiva. I prezzi al
consumo, infatti, anche se non salgono
repentinamente come talora capita a quel-
li agricoli, non calano mai e anzi crescono
progressivamente nel tempo, mentre il red-
dito degli agricoltori si comprime di anno in
anno. Ma la minaccia riguarda anche i tra-
sformatori che nelle fasi di prezzi alti delle
materie prime faticano a contenere i propri
costi di produzione, mentre nei picchi ne-
gativi per gli agricoltori rischiano di vedere
scomparire la componente primaria della
filiera su cui poggiano.

Una risposta
Figura 1. Andamento dei prezzi agricoli, dei costi di produzione e dei prezzi al consumo dei
prodotti alimentari (base 1° trimestre 2005 = 100). Fonte: Elaborazione Ires Piemonte su dati Istat
dalla nuova PAC?
E’ in questo scenario molto instabile che
prezzi agricoli del 2007-2008 che ha caratterizzato la cosiddetta l’Unione Europea si appresta a varare una nuova riforma della
“bolla dei cereali”, seguita dal repentino crollo successivo. Fu pro- PAC, la politica agricola comunitaria, che si annuncia di notevole
prio lo scoppio di questa “bolla” a segnare l’avvio della crisi anche portata. L’UE sembra intenzionata a incentivare “reti di sicurez-
nel comparto agricolo, che inizialmente aveva mostrato una mag- za” e meccanismi interprofessionali che possano contenere gli
giore tenuta rispetto agli altri settori. effetti negativi delle oscillazioni dei mercati. Tuttavia la riforma
Dopo un difficile 2009, a partire del secondo semestre 2010, i - che entrerà in vigore nel 2014 - potrebbe rivelarsi molto più
prezzi di alcuni prodotti, in particolare i cereali, hanno ricominciato incisiva rispetto alle precedenti, soprattutto perché prevede una
a salire (figura 2): questo fenomeno ha concesso un po’ di respiro riduzione delle risorse finanziarie destinate all’agricoltura e una
a una parte degli agricoltori ma ha posto in grave difficoltà le filiere ridefinizione dei termini di ripartizione degli aiuti tra imprese e
zootecniche, che già da diversi anni producono con margini risicati territori. Nella nostra regione la distribuzione attuale degli aiuti
quando non negativi. La rapida risalita dei prezzi dei cereali e, in del cosiddetto primo pilastro della PAC (i pagamenti diretti che
generale, delle materie prime, sta procedendo anche nel corso del costituiscono la maggior parte dell’erogazione comunitaria) è
2011, creando condizioni simili alla “bolla” degli anni precedenti. piuttosto concentrata e i maggiori percettori sono le aziende
risicole e gli allevamenti bovini intensivi. Da un punto di vista
Uno scenario instabile territoriale gli aiuti si riversano soprattutto sulle aree di pianura.
Questo andamento è causato dall’interagire di numerosi fattori, L’ipotesi di una ripartizione più omogenea degli aiuti porterebbe
in precario equilibrio reciproco: la domanda delle economie emer- quindi benefici a comparti e territori attualmente poco sostenuti
genti in forte ripresa, la riduzione degli stock mondiali, le politiche ma certamente causerebbe una forte riduzione del reddito per
commerciali di alcuni paesi chiave che hanno bloccato le espor- i settori sopra ricordati. Sotto questo profilo, il Piemonte è una
tazioni e un’offerta che stenta ad adeguarsi e che deve anche delle regioni nella quale la riforma della PAC potrebbe agire in
fronteggiare la richiesta di energie rinnovabili. Le oscillazioni dei modo più intenso e selettivo al tempo stesso. E’evidente quindi
prezzi che ne derivano sono tuttavia amplificate dai meccanismi come la partita politica comunitaria e successivamente nazionale
speculativi della finanza, rendendo insostenibile ciò che i mercati sulla ripartizione dei fondi sia essenziale per il futuro di impor-
potrebbero invece contenere in un ambito ragionevole. tanti componenti della nostra agricoltura che, peraltro, si rivela
Questa instabilità, nel tempo, si traduce per gli agricoltori in sempre più un settore cruciale per la qualità della vita dei citta-
una continua erosione di valore aggiunto da parte degli altri dini piemontesi.

Agricoltura 74 35
documenti

Curiamo le nostre piante


Consigli pratici per
l’agricoltore hobbista

Maria Cristina Garofalo - Settore Fitosanitario

Anche in inverno, quando la maggior parte delle piante è in ripo- da piccole borse-nidi contenenti bruchi pelosi;
so vegetativo, l’agricoltore hobbista deve dedicarsi attivamente foglie con macchie circolari ocracee di secchereccio o foglie
alla loro manutenzione e difesa dalle malattie e dai parassiti. E’ ricoperte da un fitto deposito nero e da una efflorescenza gri-
proprio nel periodo invernale, infatti, che si possono notare me- giastra, oppure ingiallite, che seccano facilmente, o disseccate,
glio sulle piante alcune manifestazioni patologiche. In qualsiasi arrossate e cadenti anzitempo, o foglie con macchie bianche, o
stagione è, però, consigliabile osservare attentamente il proprio rivestite di un deposito bianco cotonoso;
frutteto, orto, o giardino ed abituarsi a riconoscerne i principali frutti raggrinziti e induriti coperti sulla superficie da cuscinetti
problemi di campo: grigi, oppure frutti con un piccolo foro esterno che immette in
rami screpolati longitudinalmente, cancrenosi, o con larghe una galleria diretta verso il torsolo nella quale trovasi una larva
porzioni imbrunite, o con secrezioni abbondanti di grumi di gom- bianca rosacea a capo bruno.
ma, o estremità dei giovani rami marcescenti oppure in gran parte Talvolta l’hobbista vede deperire gli alberi o le piante erbacee del
essiccati; suo giardino senza sapere che ciò è indotto da funghi che coloniz-
presenza, sui rami, di piccolissimi scudetti circolari; zano il legno, qualche volta sino alle radici, o da carenze nutrizio-
corteccia screpolata o sollevata; nali, o da agenti atmosferici avversi. Effetto di questi ultimi sono,
tronchi con la corteccia che si stacca in placche brune, sotto le ad esempio, le gemme fiorali imbrunite e secche per l’azione del
quali vi sono piccolissimi scudetti, o che hanno fra le screpolature gelo. Nel caso di frutti raggrinziti e spaccati in vario senso e pre-
della corteccia bozzoli grigiastri od, ancora, giovani tronchi con cocemente caduchi, la causa può essere l’eccessiva traspirazione,
larghe screpolature o macchie; così come accade pure per le foglie deperienti presentanti dissec-
base delle foglie ed estremità dei giovani rami coperti da un de- camento del margine.
posito cereo-cotonoso, oppure estremità dei rami tenute assieme

36 Agricoltura 74
documenti

Prevenire è meglio che curare sui rami devono essere tolti e bruciati. Una accentuata potatura,
In primavera il riattivarsi dei tanti parassiti che danneggiano l’agri- inoltre, è necessaria anche per i rami danneggiati dal gelo o stron-
coltura deve trovare una pronta risposta da parte del coltivatore cati per diverse cause (neve, vento, ecc.). Uguale cura è necessario
diligente, e poiché prevenire è meglio che curare ecco un piccolo porre nella distruzione delle malerbe;
elenco di cose da sapere e che l’agricoltore hobbista può fare: dopo l’effettuazione di interventi cesori, è buona norma disin-
vi sono delle infezioni che giova prevenire perché, quando le fettare la superficie del taglio, spennellandola poi sempre con sali
piante sono invase dal patogeno, il malanno continua a progre- di rame e proteggendola con un mastice di qualunque natura;
dire. Il rimedio consiste nel praticare a tempo opportuno delle nella messa a dimora di piante, di tuberi, di bulbi, di semi, di
irrorazioni con sali di rame, ripetendole se necessario, dopo il tra- pali di sostegno, accertarsi sempre con cura della loro provenienza
monto del sole; al fine di evitare materiale di propagazione colpito da batteriosi e
altrettanto opportuna è la pulizia invernale dei tronchi e dei virosi;
grossi rami, con pennelli e spazzole di crine, o di erba dura, o con per certe malattie ormai conclamate delle piante ortive non v’è
stracci di tela grossolana da sacco, staccando bozzoli e scudet- niente di più efficace della sollecitudine con la quale il coltivatore
ti che contengono uova di insetti che in primavera passano poi asporterà totalmente dal campo, bruciandoli immediatamente,
a divorare le foglie od a succhiare il nutrimento dai nuovi rami. quei soggetti che si mostrino deperienti. Anche i residui degli orti
Questa pulizia libera a un tempo la pianta dai licheni e dai muschi che fossero stati colpiti da malattia, lasciati sul terreno a fine rac-
sviluppatisi sulla corteccia, i quali sono comunque nocivi perché colta rappresentano altrettanti focolai d’infezione;
ostacolano la libera traspirazione, e possono servire di rifugio ad nuove malattie delle piante tendono a diventare endemiche
insetti insidiosi ed a germi; perché si cura poco l’igiene dell’ambiente e la disinfezione accu-
sempre in inverno si raccolgano accuratamente tutti i nidi di rata degli strumenti da taglio;
bruchi, ammassati specialmente verso l’estremità dei rami, e pro- alcune malattie, infine, non sono curabili e richiedono l’estirpo
tetti contro i rigori della stagione da una fitta ragnatela esterna. dei ceppi colpiti.
Si ricordano, a titolo di esempio per gli alberi da frutta, i nidi di un
bruco peloso (Euproctis chrysorrhoea) che ai primi tepori primave-
rili esce e divora i teneri germogli. Nella raccolta dei nidi di proces-
sionaria del pino si abbia la precauzione di difendere con guanti
le mani e con mascherina la bocca. I nidi raccolti vanno bruciati;
contro gli insetti che scavano gallerie piccole e numerose
nell’interno dei fusti e dei rami, è necessario tagliare, in inverno,
le parti colpite per impedire che nella primavera successiva le larve
di questi insetti si riproducano;
un’altra manutenzione necessaria riguarda tutti i rami con
malattie del legno, quali cancro e gommosi, che devono essere
tagliati e bruciati immediatamente, così come le foglie e i frutti
caduti. Quando le infezioni colpiscono parti localizzate del-
la pianta, la distruzione delle porzioni ammalate rende
grandi vantaggi anche nelle piante erbacee. Allo stesso
modo si distruggano tutte le foglie delle piante fruttifere
e fiorifere minate da larve;
la difesa contro alcuni parassiti è molte volte semplicissima, ri- i
ducendosi alla distruzione, col fuoco, delle parti che si possono Presso il Settore Fitosanitario Regionale, a Torino in via Livorno 60, la
mattina del lunedì dalle 9.00 alle 12.00, il personale del Servizio Ricevi-
facilmente tagliare nell’inverno ed alla cura di non abbandonare mento Campioni è a disposizione degli hobbisti per consulti orali gratuiti
sui terreni i rami, le foglie essiccate ed i frutti ridotti marcescenti. comprendenti anche esami di malattie delle piante o deperimenti dei
Anche i frutti di pesco, susino, pero e melo rimasti mummificati vegetali coltivati, e per l’applicazione dei rimedi

Agricoltura 74 37
informazione tecnica

Varieta’ di orzo,
frumento tenero e duro a confronto
nell’annata agraria 2010-2011
Ricerca Finanziata dalla Regione Piemonte
Carlo Ferrero, Andrea Pilati - Capac
Roberta Pons - Cooperativa Agrovalli

Nell’annata agraria 2010-2011 sono proseguite in Piemonte, minatrice parcellare a 12 file con interfila di 13,6 cm. Le parcelle
tramite il lavoro svolto da Capac Soc. Coop. Agr. e con il finan- sperimentali, lunghe circa 6,5 m, hanno una superficie media di
ziamento dell’amministrazione regionale, le prove di confronto 10,6 m2 e sono separate tra loro da uno stradino di circa 1 m.
varietale cereali a paglia (orzo, frumento tenero e duro), nell’am- Sono state rilevate: la data di spigatura, l’altezza della pianta,
bito delle reti nazionali coordinate dal Consiglio per la Ricerca e la l’allettamento in spigatura e a maturazione, l’incidenza delle
Sperimentazione in Agricoltura (CRA), attraverso le sezioni com- malattie: septoriosi fogliare, fusariosi della spiga, ruggine bruna
petenti: Centro di ricerca per la genomica di Fiorenzuola d’Arda e oidio per frumento tenero e duro ed elmintosporiosi fogliare,
per l’orzo, Unità di ricerca per la selezione dei cereali di S. Angelo rincosporiosi e oidio per l’orzo. Per il frumento tenero e duro è
Lodigiano per il frumento tenero e la Sezione tecniche agronomi- stata determinata la densità colturale mediante il conteggio delle
che di Roma per il frumento duro. L’attività fa parte di una realtà spighe per m2.
consolidata che è di supporto agli operatori, tecnici e agricoltori, Alla raccolta sono state rilevate la resa unitaria, l’umidità, il peso
nelle scelte colturali nel settore dei cereali a paglia. ettolitrico e il peso dei mille semi; mediante strumentazione “In-
fratec 1241 Grain Analyzer”, con metodologia NIR, è stato ana-
Impostazioni delle prove lizzato il contenuto proteico di frumento tenero e duro, nonché
Le prove di frumento tenero sono state condotte nelle località la percentuale sulla sostanza secca di glutine umido e l’indice di
di Cigliano (VC), Riva Presso Chieri (TO) e Cuneo. Le prove orzo Zeleny del frumento tenero. Le prove di frumento tenero di Ciglia-
sono state realizzate nelle località di Cigliano e Cuneo. Nel caso no e Riva Presso Chieri sono state trattate con fungicida in fase
del frumento duro il confronto varietale è stato svolto solamente di spigatura, pratica ormai abituale nelle aziende che puntano a
nella località di Cigliano. Sono state poste a confronto 30 varietà massimizzare le rese della coltura preservandone la sanità. Sono
di frumento tenero e 30 di frumento duro, nonché 28 varietà di stati impiegati prodotti fungicidi efficaci nel controllo della fusa-
orzo comuni a tutta la rete nazionale. Le prove parcellari sono riosi della spiga e del complesso della septoriosi. Nella località di
organizzate in uno schema a blocchi randomizzati con 3 repliche. Cuneo non è stato effettuato il trattamento per valutare la sensi-
Ogni parcella sperimentale è stata seminata utilizzando una se- bilità delle cultivar alle malattie fungine.

38 Agricoltura 74
informazione tecnica

Andamento climatico
L’andamento climatico delle 3 località di svolgimen-
to delle prove parcellari è evidenziato nella figura 1.
Il periodo delle semine è stato caratterizzato da pre-
cipitazioni abbondanti, frequenti e intense a partire
dalla prima decade di novembre, interrompendo
in molti casi le semine stesse o compromettendo
l’emergenza degli appezzamenti seminati più tar-
divamente, soprattutto nel caso di terreni pesanti.
Alla ripresa vegetativa, durante il mese di marzo,
sono riprese intense precipitazioni, che hanno in
molti casi ritardato o compromesso gli interventi
Figura 1. Andamento termo-pluviometrico suddiviso per decadi nelle località di prova nel pe- agronomici, quali diserbo e concimazione azotata
riodo ottobre-giugno 2010/2011: temperature minime (linee tratteggiate), massime (linee con- di copertura. Contemporaneamente si è avuto un
tinue) e precipitazioni mensili (grafici a barre). Fonte: Servizio Agrometeorologico Regione Piemonte
forte calo delle temperature, che probabilmente ha
interferito negativamente con il normale sviluppo
Tabella 1. Caratteristiche produttive ed agronomiche di 28 cultivar di orzo in prova nel 2010-2011 a Cigliano (VC).
della coltura. Come conseguenza di questo anda-
CULTIVAR spiga Produzione indice umidità gra- peso ettoli- peso 1000 altezza
Polistica/Distica (q/ha) produttivo nella (%) trico (kg/hl) semi (g) pianta (cm) mento stagionale, in molte località si sono registra-
ESTIVAL P 48,0 119 12,0 55,8 48,0 60 te fallanze dovute a mancata emergenza o moria
PANAKA D 45,7 114 11,9 57,0 55,5 61 delle piantine ed uno scarso accestimento delle
ALIMINI P 45,2 112 11,7 54,3 51,8 63
colture, come avvenuto nelle località di Riva Presso
SIRIO D 44,6 111 10,9 57,4 54,3 59
SIXTINE P 44,5 111 11,8 53,6 48,1 71
Chieri e Cuneo, che non hanno raggiunto l’investi-
FLANELLE D 44,3 110 11,4 59,5 55,8 53 mento ottimale.
EXPLORA P 43,6 109 11,8 54,5 46,5 60 A Cigliano, grazie alla natura più leggera dei ter-
VARENNE D 43,1 107 11,8 57,3 56,6 65 reni, le colture hanno manifestato in minor misura
COMETA D 42,0 105 11,5 54,2 53,7 56
questi effetti negativi. Nei mesi di aprile e maggio,
ARKANSAS P 41,9 104 12,1 55,3 50,6 68
CLARICA D 41,9 104 11,5 57,3 49,9 53 al contrario, è iniziato un periodo caratterizzato da
AMILLIS D 41,5 103 11,8 55,8 51,5 60 scarse o nulle precipitazioni, accompagnate da un
SHANGRILA P 40,9 102 11,7 54,8 48,4 67 repentino innalzamento delle temperature, decisa-
ATOMO D 40,1 100 11,7 56,0 57,1 54 mente al di sopra delle medie stagionali. Questo
MARJORIE D 39,8 99 11,6 55,9 56,5 65
importante sbalzo termico ha fortemente pena-
SFERA D 39,8 99 12,3 54,9 50,0 57
ALCE D 39,7 99 12,6 58,7 49,9 60 lizzato le colture durante la levata, la spigatura e
KETOS P 38,7 96 11,1 52,5 47,2 61 nelle prime fasi di riempimento, penalizzando la
DINGO P 38,6 96 11,1 53,6 45,6 63 futura produzione, soprattutto nel caso di terreni
LUTECE P 38,6 96 12,0 53,5 48,2 68
sabbiosi. La siccità di questo periodo ha compor-
AQUIRONE D 38,3 95 11,0 52,7 55,7 50
tato, dove possibile, il ricorso all’irrigazione. Infine,
CAMPAGNE P 37,6 94 12,3 53,8 55,1 71
CALANQUE D 36,2 90 10,4 54,5 54,1 49 in prossimità della chiusura del ciclo, nella prima
LAVERDA P 35,9 89 12,3 55,3 55,4 63 decade di giugno, le intense precipitazioni hanno
BARAKA D 35,4 88 11,2 56,1 54,9 51 favorito solo in parte le varietà più tardive e le col-
MARTINO P 35,3 88 11,9 54,4 46,5 59
ture seminate su terreni a maggiore capacità idrica,
GIGGA P 35,1 87 11,6 52,9 53,0 66
MATTINA P 28,8 72 11,5 51,5 44,5 56
che avevano risentito meno della siccità dei mesi
MEDIA 40,2 100 11,7 55,1 51,6 60 precedenti. Complessivamente durante la stagione
DMS 5 % 6,6 1,0 2,7 2,6 8,0 colturale sono caduti 930 mm a Cigliano, 988 mm
CV % 10,1 5,4 3,0 3,0 8,2 a Riva Presso Chieri e 824 mm a Cuneo. Dal punto

Agricoltura 74 39
informazione tecnica

di vista sanitario, il periodo asciutto che ha accompagnato le fasi Tabella 2. Caratteristiche produttive medie delle 30 cultivar di frumento tenero in prova nel
2010-2011.
di spigatura-fioritura, non ha favorito l’insorgenza di malattie fun-
CULTIVAR CLASSIFI- Produzione q/ha al 13% di um. Peso Contenuto
gine, garantendo generalmente una buona sanità del prodotto. CAZIONE * ettolitrico proteico
(kg/hl) (%)
Cigliano Riva Cuneo Media Media delle Media delle
Orzo: risultati produttivi Presso delle 3 3 località 3 località
e agronomici Chieri località
SIRTAKI FP 59,9 41,3 59,2 53,5 73,0 11,1
Nella tabella 1 sono evidenziate le produzioni medie delle singole
FERIA FAU 58,4 45,0 58,0 53,8 76,2 11,0
varietà nella prova effettuata a Cigliano. Nella località di Cuneo a BANDERA FP 57,0 36,4 50,4 47,9 76,7 12,0
causa delle forti precipitazioni di novembre, con coltura in fase di SOLEHIO FP 66,3 42,3 48,0 52,2 75,4 11,3
emergenza, si è avuta una moria della quasi totalità delle piante; ANFORETA FP 55,9 34,3 46,6 45,6 76,4 11,5

ciò ha compromesso il normale svolgimento della prova che di ASUNCION FP 61,3 37,5 46,5 48,4 74,8 11,8
MANTEGNA FB 54,8 33,4 46,0 44,7 75,7 11,8
conseguenza è stata abbandonata. La produzione media è stata
ZANZIBAR FP 55,4 34,8 43,4 44,5 74,2 11,6
di 40,2 q/ha, accompagnata da un peso ettolitrico medio di 55,1 ILLICO FP 57,5 39,4 43,2 46,7 74,2 11,5
kg/hl. La spigatura mediamente è avvenuta per tutte le cultivar AQUILANTE FP 48,6 27,1 40,6 38,8 78,5 12,6
nell’ultima decade di aprile, in forte anticipo rispetto agli anni pre- CIMABUE FF 50,0 29,6 40,3 40,0 78,0 12,7
AFRODITE FP 65,1 24,6 39,9 43,2 72,2 11,4
cedenti. Non si sono avuti fenomeni di allettamento, anche per
SOBALD FP 63,2 33,1 39,6 45,3 73,2 11,5
via della taglia ridotta delle piante. Le varietà più produttive sono
PR22R58 FP 54,6 33,0 39,1 42,2 74,7 11,3
state tra i polistici Estival, Alimini, Sixtine e Explora, tutte varietà AKAMAR FP 57,2 40,7 39,0 45,6 72,3 11,5
di ciclo medio e altezza della pianta non eccessiva (ad eccezione TIEPOLO FPS 53,8 44,3 37,4 45,2 76,6 12,4
di Sixtine) e peso ettolitrico medio. Tra le varietà distiche i migliori ANDANA FP 52,5 25,4 35,8 37,9 74,8 11,6
ARROCCO FPS 60,2 40,3 35,1 45,2 76,0 11,6
risultati sono stati ottenuti da Panaka, Sirio (entrambe al primo
STANDAL FPS 44,6 30,7 34,5 36,6 76,9 12,9
anno di prova) e Flanelle. Panaka e Sirio hanno un peso ettolitrico BLASCO FPS 52,0 24,2 33,3 36,5 79,0 13,1
sopra la media, un ciclo precoce e una altezza media; Flanelle ha ARTICO FB 55,3 27,9 32,0 38,4 69,6 11,8
un ciclo medio e una taglia decisamente bassa. PALANCA FP 54,0 34,1 31,5 39,9 72,7 12,1
VALLESE FP 51,3 32,3 30,3 38,0 79,7 13,4

Frumento tenero: risultati BOLOGNA


ALTAMIRA
FF
FP
48,0
57,8
29,0
40,9
29,9
29,8
35,6
42,8
76,2
76,9
12,9
12,1
produttivi e agronomici MASACCIO FP 49,0 39,7 29,0 39,2 75,1 11,9
I risultati produttivi medi del frumento tenero ottenuti nelle prove ARABIA FB 61,3 34,4 28,0 41,2 74,3 12,2
sono esposti nella tabella 2. APOTEOSI FPS 52,5 28,3 24,7 35,2 76,1 12,7
La produzione più elevata si è ottenuta a Cigliano con un valore AUBUSSON FP 54,8 23,8 19,9 32,8 71,7 11,7
medio di 55,1 q/ha, un peso ettolitrico di 76,3 kg/hl e un peso dei MIETI FP 39,2 17,3 16,8 24,4 72,8 13,8
MEDIA 55,1 33,5 37,6 42,0 75,1 12,0
1000 semi di 46,8 grammi, mentre la località di Riva Presso Chieri
ha fornito i valori più bassi, rispettivamente 33,5 q/ha, 74,2 kg/hl la presenza di septoriosi fogliare in tutte le località, malattia che si è
e 36,2 grammi. Le produzioni sono state ampiamente al di sotto manifestata molto tardi, in seguito alle abbondanti piogge di inizio
della media poliennale, per ragioni diverse a seconda delle località. giugno. I valori medi delle località oscillano da 4,5 a 7 in una scala
Cigliano ha risentito negativamente della forte siccità di aprile e di valutazione da 0 a 9. A Cuneo, come negli anni precedenti, si
maggio, al contrario le altre due località sono state fortemente pe- è verificato un lieve attacco di ruggine bruna e di oidio; nel caso
nalizzate dall’andamento climatico invernale e dalle precipitazioni della ruggine si tratta prevalentemente di tracce riscontrate solo su
di marzo, che non hanno consentito alla coltura di svilupparsi rego- alcune varietà, invece per l’oidio i valori variano da 0 ad un massi-
larmente e di raggiungere l’investimento ottimale, come conferma- mo di 7 a seconda della varietà, sempre in una scala di riferimento
to anche dalle altezze medie delle piante piuttosto contenute (69 compresa tra 0 e 9. L’attacco di fusariosi della spiga è stato basso,
cm a Riva Presso Chieri e 60 cm a Cuneo). Per quanto concerne il con valori medi di 2,7 a Cigliano e praticamente non riscontrata
contenuto proteico, a Cuneo si è ottenuto un valore medio di 12,9 a Cuneo. Solo a Riva Presso Chieri il valore medio raggiunge il 3,4
%, a Cigliano di 11,8 % e di 11,4 % a Riva Presso Chieri. Si segnala con alcune varietà che arrivano sino a 4, sempre riferendosi ad una

40 Agricoltura 74
informazione tecnica

Tabella 3. Caratteristiche produttive ed agronomiche delle 30 cultivar di frumento duro in prova nel 2010- Frumento duro: risultati
2011 a Cigliano (VC).
CULTIVAR produzione indice umidità peso peso proteine altezza
produttivi e agronomici
(q/ha) produttivo granella ettolitrico 1000 granella pianta Nella tabella 3 sono esposti i risultati produttivi medi della prova di
(%) (kg/hl) semi (g) (% s.s.) (cm)
frumento duro. Nell’unica località di prova, Cigliano, si è ottenuta
Arnacoris 57,6 126 13,5 76,2 52,4 15,1 79
una produzione media di 45,6 q/ha, più bassa della media degli
Karur 55,1 121 13,8 75,7 51,9 14,1 75
Kanakis 54,0 118 13,6 72,7 52,6 14,5 78 anni precedenti, analogamente a quanto avvenuto per le prove
Ramirez 53,7 118 13,7 74,6 50,8 14,6 80 di orzo e frumento tenero, con un peso ettolitrico di 73,6 kg/hl,
Sculptur 53,3 117 14,6 71,9 51,2 14,2 68 un peso 1000 semi di 52,9 grammi e un contenuto proteico del
Claudio 52,1 114 13,9 77,0 54,8 15,1 81
15,5 %. Le cultivar che in questa prova hanno ottenuto i risultati
Saragolla 50,6 111 13,8 70,9 51,6 14,9 72
Duilio 50,0 110 14,0 72,8 60,0 15,2 78
produttivi migliori sono state Arnacoris, Karur, Kanakis, Ramirez
Iride 49,0 108 14,0 74,0 54,9 14,7 72 e Sculptur.
Tirex 47,7 105 13,4 73,7 53,6 16,0 76
Achille 46,8 103 13,9 74,1 48,3 15,3 79
Meridiano 46,2 101 13,5 73,9 58,6 15,6 78
Ciccio 45,9 101 14,0 74,8 55,5 15,5 70
Dylan 45,7 100 14,0 76,8 52,9 15,5 75
Yelodur 45,4 100 14,4 71,6 52,7 14,6 77 Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione
Pharaon 45,3 99 14,1 72,0 48,2 16,0 70 del presente lavoro, e in particolare le aziende agricole che hanno
Normanno 45,1 99 14,1 74,0 54,4 15,8 73
ospitato le prove parcellari: Regis Silvio di Cigliano (VC), Banna
Liberdur 43,3 95 14,0 74,6 49,4 15,2 77
Cereali di Poirino (TO), Arneodo Giancarlo di Cuneo (CN).
Anco 43,2 95 14,0 73,4 51,0 15,6 74
Marzio
Simeto 42,9 94 13,9 72,2 60,2 15,9 74
Svevo 42,9 94 14,3 73,3 56,1 17,4 78
Biensur 42,7 94 14,0 74,1 46,2 16,1 68
Latinur 42,1 92 13,6 74,9 52,3 15,9 68
Levante 40,4 89 14,1 72,7 51,3 16,3 79
Neolatino 40,2 88 13,6 72,3 59,8 15,7 71
Ismur 40,1 88 14,4 71,7 50,1 15,6 76
Imhotep 39,8 87 14,4 74,0 53,0 16,1 75
Dorato 36,9 81 14,3 73,6 48,9 15,4 84
Torrese 34,8 76 13,9 73,5 50,5 16,7 80
Creso 34,6 76 13,6 71,9 53,0 16,6 74
MEDIA 45,6 100 13,9 73,6 52,9 15,5 75
DMS 5 % 6,4 0,6 2,3 3,7 0,9 3,7
CV % 8,6 2,8 1,9 4,2 3,7 3,0

scala compresa tra 0 e 9. Non vi sono da segnalare danni da freddo


o fenomeni di allettamento. Le varietà più produttive nelle tre loca-
lità di prova sono state: Feria, Sirtaki, Solehio, Asuncion e Bandera,
tutte classificate come varietà panificabili, salvo Feria classificato
come “altri usi”. Ad eccezione di Asuncion, che è al primo anno di
prova, le altre varietà hanno confermato l’anno precedente. Que-
ste cultivar hanno un contenuto proteico relativamente basso, solo
Bandera si avvicina al valore medio. Il peso ettolitrico è sempre al
di sopra della media di campo ad eccezione di Sirtaki, che presenta
valori inferiori. Le cultivar citate hanno un ciclo medio o medio-
tardivo, tranne Bandera che è più precoce. Sono caratterizzate da
una taglia contenuta, mentre Solehio è alta.

Agricoltura 74 41
informazione tecnica

I residui colturali del riso


Una risorsa per la produzione
e per l’ambiente

Ricerca Finanziata dalla Regione Piemonte


Dario Sacco, Paolo Mosca, Francesco Vidotto, Franco Tesio, Marco Milan, Aldo Ferrero, Carlo Grignani
Dip. di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio – Università degli Studi di Torino
Marco Romani, Gianluca Beltarre - Ente nazionale risi
Luisella Celi, Daniel Said-Pullicino, Elisa Biason, Mattia Nicoli, Elisabetta Barberis
DIVAPRA - Sez. Chimica Agraria – Università degli Studi di Torino
Remigio Berruto, Patrizia Busato, Giangiacomo Ghiotti, Fabio Landorno
Dip. di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale – Sez. Meccanica Agraria – Università degli Studi di Torino
Filippo Conti, Daniele Toffanin, Silvio Falco, Enzo Vaccai
Istituto Tecnico Agrario “G. Ferraris” di Vercelli

Il contenuto medio di sostanza organica nei suoli dell’areale risico- nomica ed influisce indirettamente sull’impatto ambientale del
lo piemontese è mediamente pari al 2.5% (Bourlot et al., 2007). sistema colturale. E’ necessario quindi individuare tecniche agro-
Questo dato può essere considerato intermedio fra le realtà tipi- nomiche che siano in grado di valorizzare i residui colturali al fine
camente cerealicole e quelle investite maggiormente a praticoltu- di migliorare le rese produttive con un minor uso di fertilizzanti
ra (Grignani e Sacco, 2008). Tuttavia, ampie zone di quest’areale minerali e di ridurre l’impatto ambientale del sistema risicolo.
rientrano fra quelle classificate dal PSR piemontese come zone a
contenuto di sostanza organica moderatamente basso. La piattaforma sperimentale
L’incorporazione nel suolo dei residui colturali, oltre a conservare a Vercelli
il contenuto di sostanza organica, permette un parziale ricirco- Sin dal 2003 è attiva presso l’azienda Boschine dell’Istituto Agra-
lo degli elementi nutritivi poiché questi contengono circa il 30% rio “G. Ferraris” di Vercelli una piattaforma sperimentale, speci-
dell’azoto assorbito dalla coltura, il 30% del fosforo, l’85% del fica per la risicoltura, che mira ad individuare tecniche colturali
potassio, il 40-50% dello zolfo, oltreché ingenti quantità di silicio finalizzate ad ottenere produzioni elevate, ma caratterizzate da
e micronutrienti. Tuttavia il ritorno al suolo dei residui colturali in una buona qualità agro-ambientale. I dati riportati in questo arti-
risaia svolge un ruolo controverso. In molte situazioni i risicoltori colo riguardano il sessennio 2004-2009.
preferiscono bruciarli, perdendo circa il 70% della parte organica La sperimentazione, finanziata dall’Assessorato Agricoltura e
della paglia, per migliorare il controllo delle infestanti e dei pato- Foreste, Caccia e Pesca della Regione Piemonte, nell’ambito del
geni, evitare la produzione di composti fitotossici di fermentazio- progetto “La sostenibilità agronomica, economica, energetica
ne e la flottazione di residui di paglia semidecomposti, che pos- ed ambientale dei sistemi colturali erbacei”, e realizzata con il
sono oscurare e coprire i semi di riso in germinazione (Zavattaro supporto della Provincia di Vercelli, ha tra l’altro come obiettivo
et al., 2008). l’individuazione delle migliori modalità di gestione dei residui col-
La gestione dei residui colturali condiziona anche la tecnica agro- turali, allo scopo di massimizzare gli effetti positivi inerenti il ciclo

42 Agricoltura 74
informazione tecnica

dell’azoto e della sostanza organica e la riduzione dei processi discontinui, con forti riduzioni della resa in risone nelle annate
chimico-biologici all’origine dei disordini nutrizionali che possono caratterizzate da periodi molto piovosi, successivi alla semina. Il ri-
colpire la coltura del riso. stagno idrico verificatosi nelle parcelle seminate in asciutta, infatti,
Lo studio riguarda principalmente: ha ostacolato una regolare emergenza della coltura.
l’effetto del periodo intercolturale sulla degradazione delle pa- Le quantità di risone più basse sono state riscontrate nei tratta-
glie interrate, confrontando le gestioni che prevedono l’interra- menti in cui è stata praticata l’aratura autunnale, la bruciatura
mento primaverile della paglia (PRI) e quello autunnale (AUT); delle paglie e, soprattutto, l’interramento primaverile delle paglie.
l’effetto della semina interrata a file e sommersione ad inizio Analizzando le produzioni nell’arco del periodo considerato, l’a-
accestimento (ASC) che permette il prolungarsi di circa un mese ratura autunnale ha riportato un trend in crescita sino al 2008,
della condizione di aerobiosi della risaia rispetto alla semina in mentre nel 2009 si è assistito ad un brusco calo della produzione,
sommersione; attribuibile ad un effetto di costipamento del terreno durante le
l’effetto della combinazione dell’aratura autunnale con la di- operazioni di preparazione del letto di semina. La bruciatura delle
stribuzione di liquame zootecnico sulle paglie in pre-aratura (LIQ); paglie, invece, ha mostrato una buona stabilità produttiva sino al
l’effetto della bruciatura delle paglie (BRU); 2008, presentando un calo delle prestazioni solo nell’ultimo anno.
l’effetto della rotazione del riso con la coltura di mais (ROT). Dal punto di vista della resa, invece, il valore medio registrato sul
Tranne che per gli aspetti differenziali dei vari trattamenti, la tecni- periodo di sei anni è stato pari al 72 %, senza differenze fra trat-
ca colturale adottata è quella tipica dell’areale vercellese. tamenti. La percentuale di grani danneggiati è l’unico parametro
di resa ad aver evidenziato effetti significativi tra trattamenti. La
Le produzioni presenza di grani danneggiati nel riso, caratterizzati da macchie
Confrontando i vari trattamenti in termini produttivi sui risultati necrotiche sul pericarpo, è da porsi in relazione alla fertilizzazione
del periodo 2004-2009, si evidenzia che la produzione più ele- e allo stato nutritivo della coltura. I risultati della sperimentazione
vata si è ottenuta nella gestione in rotazione al primo anno dopo hanno mostrato la più alta percentuale di grani danneggiati nel
il mais (figura 1). Tale risultato si è confermato in quasi tutte le trattamento più produttivo, in rotazione con il mais. Per contro, il
annate, dimostrando l’efficacia di questa gestione. A livello infe- livello più basso è stato riscontrato nella tesi seminata in asciutta.
riore si sono posizionate le gestioni basate sulla semina in asciutta,
sulla rotazione al secondo anno dopo mais e sulla liquamazione in Gli effetti sulla qualità della
associazione all’aratura autunnale. La pratica della liquamazione sostanza organica del suolo
ha fatto registrare una produzione solo di poco inferiore alla rota- La diversa gestione delle paglie non influisce sul contenuto totale
zione con il mais. La semina interrata ha mostrato livelli produttivi di carbonio organico e azoto nel suolo, ma porta ad un diverso
turnover della sostanza organica con valori di carbonio/azoto più
bassi nella gestione che prevede l’aratura autunnale, ad indicare
10
che qui i processi di trasformazione e mineralizzazione della so-
Produzione risorse 14% umid. t ha-1

a stanza organica sono stati più intensi aumentando la disponibilità


8
ab ab di azoto minerale per le colture. Nella gestione con interramento
b b ab
b autunnale si ha anche un maggiore contenuto di azoto nella fra-
6
zione organica più labile del suolo, che corrisponde a ben il 5%
4 dell’azoto totale e che può diventare molto importante quando la
coltura entra in fame di azoto.
2 L’aratura in autunno favorisce un maggior riciclo della sostanza
organica e un maggior rilascio dei nutrienti in essa contenuti au-
0 mentando quindi la fertilità del suolo. Quando l’aratura viene ese-
BRU AUT LIQ ASC PRI ROT1 ROT2
guita in primavera ed è subito seguita da sommersione, la man-
Figura 1. Produzioni di risone relative alle diverse gestioni dei cata degradazione della sostanza organica favorisce fenomeni
residui colturali.
fermentativi e non permette una buona utilizzazione dei nutrienti.

Agricoltura 74 43
informazione tecnica

La rotazione con mais favorisce il turnover della sostanza organica dimostrato di avere una limitata influenza sull’evoluzione della
in modo comparabile a ciò che avviene con la bruciatura grazie banca semi in quanto solo la composizione specifica della camera
alle condizioni aerobiche in cui rimane il suolo nel periodo a mais. ASC è risultata differente rispetto alle altre gestioni, ovvero con
Il maggior apporto di residui colturali fa sì che nella gestione carat- minore presenza di eterantera e aumento del giavone.
terizzata dalla rotazione il quantitativo di azoto in forma labile sia
nettamente maggiore e corrisponda a ben il 6% dell’azoto totale. Aspetti economici ed energetici
Per esaminare le varie gestioni da un punto di vista aziendale si è
La gestione dei residui immaginato che le tecniche agronomiche testate fossero praticate
e le malerbe ciascuna su un’azienda risicola della superficie di 30 ha. Per la ge-
Le differenti modalità di gestione hanno avuto una influenza mol- stione che prevede una rotazione colturale le superfici sono state
to variabile sulle infestazioni rilevate in campo nei testimoni non ripartite in 20 ha a riso e 10 ha a mais. I risultati della comparazio-
trattati. Confrontando i risultati relativi alle differenti gestioni con ne dei vari indici tecnico-economici ed energetici sono presentati
quelli ottenuti nella gestione caratterizzata da interramento au- in tabella 1. Con l’aratura primaverile sono stati raggiunti i risultati
tunnale dei residui colturali (considerata come gestione di riferi- peggiori sia a livello economico sia a livello energetico, mentre i
mento), le infestazioni tendenzialmente più contenute sono state migliori sono stati conseguiti con la concimazione organica a base
osservate nelle gestioni basate su bruciatura delle paglie e sulla di liquame. In tutti i casi presi in esame l’utile lordo è costituito per
semina in asciutta. Nella gestione caratterizzata da interramen- oltre il 60% dagli aiuti comunitari (premi PAC). Il costo di produ-
to primaverile dei residui si è assistito ad un graduale aumento zione è risultato essere uguale per AUT, BRU, ROT (0,67 €/€ Plv).
delle infestazioni, ed in particolare della presenza di eterantera Trattandosi di una stessa coltura, coltivata in monosuccessione,
(Heteranthera reniformis), mentre nella gestione con liquame sullo stesso terreno, che si comporta in modo analogo. L’utilizzo
le infestazioni sono risultate molto simili a quelle della gestione del liquame, se disponibile nelle vicinanze, porta benefici in ter-
di riferimento. L’inserimento nella rotazione di un anno di mais mini sia produttivi che economici ed energetici, con costi di pro-
dopo due anni di riso, può apportare benefici nel contenimento duzione inferiori (0,64 €/€ Plv), e con un miglior rapporto output/
di eterantera e del riso crodo, ma deve essere posta particolare input (4.66). La tesi aratura primaverile con scarsi risultati produt-
attenzione alla diffusione del giavone (Echinochloa spp.), specie tivi ha comportato un aumento notevole dei costi di produzione
problematica in entrambe le colture. La composizione della po- (0,80 €/€ Plv) ed un pessimo andamento dei bilanci energetici. La
polazione di malerbe non è risultata particolarmente diversificata tesi semina in asciutta ha comportato maggiori costi meccanici e
fra i diversi trattamenti, con la presenza, oltre all’eterantera, di di diserbo (0,68 €/€ Plv) tuttavia le differenze di utile lordo sono
specie tipiche della risaia, quali l’ammannia (Ammannia coccinea), dell’ordine di 15 euro rispetto ad aratura autunnale. Il trattamento
lo zigolo (Schoenoplectus mucronatus) e i giavoni (Echinochloa che prevede due anni di riso ed un anno di mais risulta fortemente
spp.). Fa eccezione la gestione che prevede la semina in asciutta, penalizzato rispetto agli altri trattamenti, sia per il minor valore del
dove la sommersione ritardata ha sempre favorito le emergen- mais rispetto al riso, sia per le scarse produzioni che si riescono ad
ze di giavone. Merita rilevare che, negli anni, si è assistito ad un ottenere in questo areale poco vocato alla maidicoltura. Ne trag-
graduale aumento di specie normalmente poco presenti in risaia, gono invece notevole vantaggio gli indicatori energetici.
quali la portulaca (Portulaca oleracea) ed il crescione palustre (Ro- L’utile lordo è composto per il 60% dai contributi PAC, e occor-
rippa palustris). re ricordare che esso comprende il compenso alla manodopera,
La banca semi, compresa fra poco meno di 1500 semi m-2 (BRU l’affitto del terreno ed i contributi previdenziali, oltre all’ammorta-
2004) e circa 6500 semi m (ROT 2009), è apparsa condizionata
-2
mento di fabbricati e strutture fisse (magazzini, essiccatoi, ricoveri
nel tempo soprattutto dall’avvicendamento colturale e in partico- delle macchine). Complessivamente i tempi di lavoro sono stati di
lare dall’efficacia complessiva degli interventi di diserbo effettuati 24 – 25 h/ha così ripartiti: 16 h/ha operazioni meccaniche , 2.3 h/
nelle colture poste in rotazione. Rispetto alla condizione iniziale ha irrigazione, 4.30 h/ha diserbo e 1.5 h/ha essiccazione. Sia per
nei trattamenti BRU e LIQ la banca semi è pressoché raddoppia- quanto riguarda i costi che gli input energetici, i totali non presen-
ta. Gli altri trattamenti considerati (gestione dei residui colturali, tano oscillazioni importanti, mentre ci sono differenze importanti
epoca di esecuzione delle lavorazioni, gestione dell’acqua) hanno tra i diversi percorsi nella spesa per il gasolio e per i fertilizzanti.

44 Agricoltura 74
informazione tecnica

Tabella 1. Indici comparativi tra le diverse gestioni dei residui colturali. (Toe: tonnellate di petrolio equivalente).
Parametri AUT BRU LIQ ASC PRI ROT ROT
RISO RISO – RISO - MAIS
Utile netto (€/ha) 1704 1701 1802 1690 1283 1728 1261
Utile/(PAC+PSR) 1,89 1,89 2 1,88 1,43 1,92 1,8
Costo prod. €/€Plv 0,67 0,67 0,64 0,68 0,8 0,67 0,73
PLV/ha (€/ha) 2420 2420 2486 2453 1956 2485 2160
Energia netta (MJ/ha) 97440 97450 105241 95907 73498 100566 150910
Energia netta (Toe/ha) 2,28 2,28 2,47 2,25 1,72 2,36 2,73
Rapporto Output/Input 3,96 3,96 4,66 3,64 3,3 4,01 4,38

Conclusioni pare strettamente legato ad una buona sistemazione della risaia,


Dal punto di vista della nutrizione della coltura, l’interramento pri- soprattutto per evitare ristagni idrici nella prima fase del ciclo col-
maverile delle paglie a ridosso della sommersione è da evitare poi- turale. La preparazione di un buon letto di semina è fondamenta-
ché riduce la disponibilità di azoto. Esso inoltre può essere causa le nel caso di piogge e di terreni limosi poichè deve consentire una
di produzione di composti fitotossici derivanti dalla fermentazione regolare profondità di semina e limitare la formazione di crosta.
della biomassa interrata in ambiente asfittico. L’abbinamento della liquamazione all’interramento autunnale
Anticipando l’interramento delle paglie nel periodo autunnale è delle paglie può fornire buoni risultati produttivi anche se occorre
possibile avere un leggero miglioramento delle produzioni grazie prestare attenzione al quantitativo totale di azoto apportato e al
ad un maggior rilascio di nutrienti dalla sostanza organica. maggior costo della fertilizzazione. Il basso rapporto tra il con-
Va però osservato che nei terreni poco filtranti, l’aratura autun- tenuto di azoto e di fosforo nel refluo zootecnico, rispetto alle
nale rende più difficoltosa l’asciugatura del terreno in primavera, esigenze del riso, può causare un accumulo fosforo nella risaia ed
pertanto nelle annate caratterizzate da elevata piovosità primave- un aumento del rischio di trasferimento nelle acque superficiali.
rile, questa pratica può determinare più problemi (ritardi, costipa- La rotazione con altre colture permette infine un incremento delle
menti) nella realizzazione delle operazioni di livellamento e di pre- produzioni di riso ed una maggiore disponibilità di azoto minerale
parazione del letto di semina rispetto all’interramento primaverile. derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica presente
La bruciatura delle paglie è una pratica consigliata nelle condizioni nel terreno in ambiente ossigenato, nell’anno durante il quale si
in cui tutte le pratiche colturali rivolte a favorire un’accelerazione pratica la coltura asciutta.
dei processi di trasformazione, quali la trinciatura e l’aratura au- I vantaggi produttivi sono evidenti soprattutto nel primo anno
tunnale, non evitano un accumulo di sostanza organica indecom- dopo la coltura in rotazione, con un possibile ulteriore beneficio
posta. La bruciatura dovrebbe ridurre le emissioni di metano ma al secondo anno.
aumentare le emissione di anidride carbonica, di polveri sottili e E’ però rilevante la diminuzione dell’utile lordo causato dalla ridu-
determinare perdite di sostanza organica. zione della superficie a riso. La coltura del mais, infatti, non risulta
La semina in asciutta con sommersione ritardata può fornire buo- particolarmente adatta alla successione al riso, in quanto risente
ni livelli di produzione. Tuttavia il successo di questa tecnica ap- degli effetti dell’ambiente anaerobico della risaia.

Agricoltura 74 45
informazione tecnica

Azalee sempreverdi del Lago Maggiore


risorse genetiche per diversificare
la produzione
Ricerca Finanziata dalla Regione Piemonte
Valentina Scariot, Matteo Caser - Dip. di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio, Università degli Studi di Torino

La costituzione di nuove cultivar richiede molta dedizione e A seconda della temperatura, del contenuto in acqua e della
tempo ma riveste sempre maggiore importanza data l’elevata concentrazione di CO2 nel suolo, il carbonato di calcio (CaCO3)
competizione presente sul mercato florovivaistico. I principali si decompone in Ca2+ e HCO3- che è altamente alcalino. Questa
metodi per ottenere una nuova cultivar prevedono la selezio- alcalinizzazione della rizosfera inibisce la crescita dell’apparato
ne di individui ottenuti da impollinazioni naturali o controllate e radicale, rendendo difficile l’assorbimento dei nutrienti e con-
da mutazioni gemmarie (sport). Per quanto concerne le azalee ducendo ad atrofia di tutta la pianta (Giel and Bojarczuk, 2002).
sempreverdi, la maggior parte delle specie è nativa del Giappo- Questo stress è il più grave per la loro coltivazione. Comunque,
ne dove, in natura, allo stato spontaneo, è possibile rinvenire la variabilità genetica, che è alla base del miglioramento, esiste
ancora un’ampia e preziosa diversità genetica, che può esse- anche all’interno di una specie. Azalee spontanee hanno mo-
re utilizzata nella selezione e nel miglioramento genetico per strato diversa adattabilità al pH del suolo, a seconda della specie
la produzione di cultivar con caratteristiche nuove, non ancora e dell’habitat (Scariot e Kobayashi, 2008; Kobayashi e Scariot,
presenti sul mercato. Di particolare interesse per la produzione 2008).
di azalee in Italia, nella zona del Lago Maggiore, sono i caratteri Nel corso del 2007, nell’ambito del Programma regionale di ri-
correlati alla resistenza a stress ambientali, quali la siccità e la cerca, sperimentazione e dimostrazione “Ricerca e valutazione
crescita in substrati con pH medi e alcalini. Produrre piante con di nuove risorse genetiche per diversificare la produzione delle
tali caratteristiche sarebbe di indubbio vantaggio non solo per i azalee sempreverdi (Rhododendron spp.) nella zona del Lago
floricoltori ma anche per l’ambiente. Maggiore”, nuove risorse genetiche erano state reperite in aree
In natura, le azalee crescono in habitat caratterizzati da suo- naturali ed in parchi storici giapponesi, per essere impiegate nel
li acidi e bassa fertilità, per cui spesso manifestano clorosi da miglioramento genetico e per la selezione di nuovi caratteri. Il
deficienza da ferro se vengono coltivate in suoli calcarei. Inizial- presente progetto, volto all’arricchimento del materiale vegetale
mente, si riteneva che fosse l’elevata concentrazione dello ione reperito nel 2007 ed alla valutazione di tutte le risorse genetiche
calcio (Ca2+) ad essere fitotossica o ad indurre deficienze di altri collezionate, con lo scopo principale di selezionare esemplari
nutrienti. Successivamente, è stato dimostrato che l’elevata con- con nuovi caratteri interessanti dal punto di vista florovivaistico,
centrazione di calcio né sopprime la crescita nel genere Rhodo- ha previsto pertanto (1.) la ricerca di nuove risorse genetiche
dendron né causa sintomi da deficienza da ferro e che sono gli (cultivar storiche, specie e nuovi ibridi), la loro (2.) moltiplicazio-
ioni carbonato d’idrogeno i maggiori responsabili delle clorosi e ne e coltivazione e la loro valutazione da un punto di vista (3.)
dell’inibizione dello sviluppo radicale (Preil e Ebbinghaus, 1994). ornamentale, (4.) colturale e (5.) genetico.

46 Agricoltura 74
informazione tecnica

Ricerca di nuove diametro minore (Dmin), rapporto altezza-diametro (H/D ratio),


risorse genetiche indice di forma della pianta (Roundness) e colore della foglia
Complessivamente, sono state selezionate e reperite, con la e del fiore (quando presente), determinati mediante l’impiego
collaborazione della Faculty of Life and Environmental Science, delle carte colorimetriche della Royal Horticultural Society (RHS
Shimane University (Giappone)
Tabella. 1 Nome, provenienza, numero di piante madre e numero di talee in radicazione presso Tecnoverde di Cesa s.p.a.
e del Giardino Botanico di Nii-
delle 66 azalee oggetto di studio.
gata (Giappone), 66 azalee, di
Nome Numero Numero Nome Numero Numero
cui 8 specie raccolte in natura,
piante madre talee piante madre talee
48 cultivar antiche presenti in
R. ‘Akahirado’ 2 12 R. ‘Oomurasaki’ 2 25
parchi storici e 10 nuove proge-
R. ‘Akebono’ 1 15 R. ‘Otome Zakura’ 2 10
nie ottenute da impollinazioni
controllate (Tab. 1). Tali esem- R. ‘Asukagawa’ 1 31 R. ‘Rex’ 2 6
plari costituiscono la collezione R. ‘Chameleon’ 2 7 R. ‘Seigaiha’ 1 18
conservata presso le strutture R. ‘Chikushibeni’ 2 13 R. ‘Serenade’ 2 18
di Tecnoverde di Cesa s.p.a. R. ‘Chikushi-no-haru’ 2 16 R. ‘Shinsen’ 1 126
(Vb) (Fig. 1). R. ‘Edo-nishiki’ 2 22 R. ‘Shiryu-no-Homare’ 1 70
R. ‘Enten’ 2 7 R. ‘Susogo-No-Ito’ 2 27
Moltiplicazione R. ‘Fuiri-Oomurasaki’ 2 6 R. ‘Takasago’ 2 17
e coltivazione R. ‘Fuji No Ka’ 2 9 R. ‘Tokonatsu’ 2 4
Al fine di valutare e selezio-
R. ‘Gekko-no-kyoku’ 2 12 R. ‘Tousen’ 2 12
nare le risorse genetiche per i
R. ‘Hakuchou-No-Mai’ 2 11 R. ‘Walsh Ruby’ 2 6
caratteri desiderati, le specie,
R. ‘Hana Asobi’ 2 25 R. ‘Yae Kirishima’ 1 35
le cultivar e i nuovi semenzali
R. ‘Hanabi’ 2 3 R. ‘Yakouhai’ 2 14
reperiti sono stati posti in col-
R. ‘Hana-no-hikari’ 1 160 R. ‘Yauhi’ 2 11
tivazione e propagati per talea
presso il centro di sperimenta- R. ‘Hatsune’ 2 30 R. eriocarpum var. tawadae 2 3

zione Tecnoverde di Cesa s.p.a. R. ‘Hinode No Kumo’ 2 8 R. hannoense ‘Amagi-beni-choju’ 2 11


(Verbania), secondo le pratiche R. obtusum ‘Hinodekirishima’ 2 10 R. hybrido ‘Kaho’ 1 35
comunemente impiegate. Me- R. ‘Horikami’ 2 10 R. indicum ‘Little John’ 2 8
diamente, per ciascun azalea R. ‘Irohayama’ 2 11 R. kaempferi var. macrogemma 2 5
sono state ottenute 30 piante. R. ‘Itten’ 2 10 R. kaempferi ‘White flower’ 2 3
R. ‘Izumi-no-mai’ 2 21 R. kiusianum ‘Kokonoe’ 2 5
Valutazione R. ‘Juko’ 1 47 R. macrosepalum 2 3
ornamentale R. ‘Kanpai’ 2 0 R. macrosepalum ‘Kochoucoroi’ 2 3
Le nuove risorse genetiche
R. ‘Kinsai’ 1 294 R. macrosepalum ‘Seigaiha’ 2 7
sono state valutate da un pun-
R. ‘Kirin’ 2 11 R. macrosepalum var. hanaguruma 2 7
to di vista ornamentale, coltu-
R. ‘Komachi’ 2 7 R. obtusum ‘Honkirishima’ 2 3
rale e genetico, al fine di indi-
R. ‘Kozan’ 1 255 R. ripense 2 14
viduarne le peculiarità, in vista
di programmi di selezione e R. ‘Kure-No-Yuki’ 2 3 R. sataense ‘Sen-e’ 2 10

miglioramento genetico. R. ‘Maya Fujin’ 2 2 R. scabrum ‘Shounoshin’ 2 7


I parametri morfo-metrici consi- R. ‘Miyakobijin’ 2 9 R. serpyllifolium var. albiflorum 2 5
derati sono stati: altezza media R. ‘Motonosuke’ 2 2 R. x pulchrum ‘Sen-e-Oomurasaki’ 2 4
(H), diametro maggiore (Dmax), R. ‘Nissho-no-hikari’ 1 160 R. yedoense var. poukhanense 2 5

Agricoltura 74 47
informazione tecnica

cultivar selezionate a tale scopo sono state 10: R. ‘Oomurasaki’,


R. scabrum, R. macrosepalum var. hanaguruma, R. ‘Ryukyushi-
bori’, R. ‘Juko’, R. ‘Shinsen’, R. ‘Susogo-No-Ito’, R. ‘Fujimanyo’,
R. tosaense e R. indicum.
A partire dal giorno 0 ed ogni 7 giorni sono state valutate le
seguenti caratteristiche: il contenuto di clorofilla (SPAD), numero
di foglie aperte alla base della talea, classe di danno fogliare (da
0 a 4), numero di foglie cadute, numero di gemme prodotte,
altezza della talea, dimensione della radice e classe di qualità
della radice (da 0 a 4).
Tra le soluzioni, quella con pH 9 ha indotto una più elevata per-
Figura 1. La collezione di azalee sempreverdi presso le strutture di
Tecnoverde di Cesa s.p.a. dita di clorofilla, che è risultata comunque più contenuta in R.
scabrum, R. ‘Juko’ e R. macrosepalum var. hanaguruma. Simili
chart). Dall’elaborazione dei dati è emerso come all’interno del- risultati sono emersi anche dall’analisi del numero di foglie cadu-
la collezione esista un’ampia variabilità, sfruttabile per ampliare te; R. scabrum ha presentato la minore variazione.
l’assortimento cultivarietale delle produzioni piemontesi. I dati I risultati più interessanti da un punto di vista ornamentale sono
sono stati riportati in specifiche schede e preliminari valutazioni quelli relativi alle classi di danno sull’intera talea. In Tabella 2 è
ed espressione di interesse sono state raccolte dai florovivaisti possibile notare come il pH abbia influito significativamente sulla
piemontesi durante la giornata divulgativa finale, tenutasi nella qualità delle talee, con differenze tra la soluzione standard e la
sede della Camera di Commercio di Verbania, a Baveno, il gior- soluzione a pH 9. Emerge come R. macrosepalum var. hanagu-
no 20 dicembre 2010. Le azalee risultate potenzialmente più
interessanti sono state R. macrosepalum var. hanaguruma e R. Tabella. 2 Individui, soluzioni e gruppi di omogeneità in relazione alla classe
serpyllifolium var. albiflorum, apprezzate soprattutto per il fo- di danno visivo nei primi 21 giorni dalla messa delle talee in soluzioni con
gliame dalla taglia ridotta e per il fiore (Fig. 2) e R. indica ‘Little diversi pH.
John’ e R. ‘Fuiri-Oomurasaki’ per le caratteristiche qualità del Gruppi di omogeneità
fogliame (Fig. 3). Individui 1 2 3 4
R. macrosepalum var. hanaguruma 0,33*
Valutazione colturale
Per quanto concerne il genere Rhododendron, parimenti ad al- R. scabrum 0,61 0,61
tre specie vegetali, è stato osservato che diverse specie mani- R. ‘Oomurasaki’ 1,16 1,16
festano comportamenti differenti se coltivati in terreni con pH R. ‘Ryukyushibori’ 1,3 1,3 1,3
acido o prossimo alla neutralità.
R. ‘Susogo no ito’ 1,53 1,53 1,53
Solo in pochi casi si verifica un effetto puro del pH, correlato con
R. ‘Juko’ 1,66 1,66 1,66
la concentrazione degli ioni idrogeno; il più delle volte l’effetto
R. ‘Fujimanyo’ 2,05 2,05 2,05
è determinato dalla disponibilità nel terreno di diversi altri ioni,
R. tosaense 2,86 2,86
che hanno comunque effetto non solo sul valore di pH. Quando
R. ‘Shin Sen’ 3,33
una pianta cresce in terreni alcalini va generalmente incontro a
carenza di manganese (Mn), in quanto questo elemento, sebbe- R. indicum 3,46

ne presente, risulta complessato in una forma non assimilabile e Soluzioni


non utilizzabile direttamente dalla pianta. pH 6 1,37
In base anche a risultati preliminari ottenuti nel corso dei pri- pH 7,5 1,84 1,84
mi due anni del presente progetto Scariot e Kobayashi (2008) e pH 9 2,28
Kobayashi e Scariot (2008), sono state effettuate delle prove di * Le medie che appartengono alla stessa colonna di omogeneità non differiscono
coltivazione in soluzioni con diversi pH (6 - 7,5 – 9). Le specie e statisticamente fra di loro (F≤0,05; Ryan-Einot-Gabriel-Welsch F Test)

48 Agricoltura 74
informazione tecnica

ruma presenti i minori danni fogliari (classe 0) dopo 21 giorni.


Questo risultato è molto interessante perché evidenzia come
questa specie, così come R. scabrum, mostri una tolleranza a
pH neutro-alcalini. All’opposto, hanno mostrato classi di danno
superiori al 75% del totale della piantina (clorosi, abscissione fo-
gliare e imbrunimento delle radici), le talee di R. ‘Shinsen’ (classe
3) e R. indicum (classe 3), che hanno mostrato quindi una scarsa
tolleranza anche a pH neutro-sub acidi.
Per quanto riguardano le dimensioni delle talee e delle radici, R.
scabrum e R. macrosepalum var. hanaguruma hanno evidenzia-
to uno sviluppo maggiore rispetto a tutte le altre per quanto ri-
guarda l’apparato radicale e, in particolare rispetto a R. indicum
e R. ‘Fujimanyo’.
In conclusione, dallo screening condotto su questi 10 genotipi è
emerso un generale effetto del pH sulla qualità delle talee. Sono
risultate essere di particolare interesse per possibili ulteriori ana-
lisi e come base genetica per futuri progetti di miglioramento,
Figura 3. Floricoltori che compilano le schede di valutazione di 13
le specie: R. scabrum, R. macrosepalum var. hanaguruma e R. azalee di particolare interesse.
‘Juko’. Il risultato rigaurdo le prime due specie è in accordo con
la classificazione tassonomica presentata in Mizuta et al. (2009). ze acquisite in specie modello potranno essere trasferite, in un
Infatti queste specie spontanee sono raggruppate nella Sotto- prossimo futuro, nelle pratiche di miglioramento genetico delle
sezione Macrosepala insieme a R. ripense, specie quest’ultima piante di interesse agrario.
nota per essere tollerante a pH neutro-alcalini (Kobayashi and Al fine di ottenere informazioni utili per l’individuazione di mar-
Scariot 2008). catori molecolari che possano distinguere i genotipi sensibili da
quelli tolleranti, sono stati impiegati 10 marcatori microsatellite
Valutazione genetica (Dendauw et al. 2001 e Scariot et al. 2007) sulle 10 azalee utiliz-
In questi ultimi anni si è registrato un notevole e rapido progres- zate nella precedente prova colturale.
so nella comprensione a livello molecolare dei meccanismi che le La valutazione dei microsatelliti amplificati ha permesso di discri-
piante mettono in atto in risposta a stress abiotici. Le conoscen- minare anche fra individui che appartengono a specie diverse. In
futuro, con l’impiego di un numero maggiore di marcatori, sarà
possibile genotipizzare con maggiore accuratezza questi indivi-
dui e, mediante l’associazione con i tratti morfologici raccolti
sulla tolleranza a pH medio-alcalini, sarà possibile fornire dati di
particolare interesse per il breeding.

Conclusioni
Grazie alla presente ricerca, nuove risorse genetiche provenienti
dal Giappone sono a disposizione dei florovivaisti piemontesi.
Come emerso dagli studi condotti, le nuove azalee presentano
un’elevata variabilità a livello morfologico e differenti potenzia-
lità ornamentali e colturali. Le informazioni ottenute potranno
essere pertanto di estrema utilità per il proseguimento di pia-
ni di selezione e miglioramento genetico, volti all’ampliamento
Figura 2. Particolare del fiore di R. macrosepalum var. hanaguruma.
dell’assortimento cultivarietale della zona del Lago Maggiore.

Agricoltura 74 49
pubblicazioni

Annali del Settore La storia in un bicchiere


Fitosanitario 2010 A cura di Sandro Doglio e Antonella Appiano, edito
L’undicesima edizione degli “Annali” illustra l’annata per conto del Consorzio produttori Barolo e Barba-
2010 sotto l’aspetto climatico e fitosanitario, con le resco, si tratta di una preziosa riedizione di un testo
relative implicazioni di tipo colturale e presenta i ser- uscito nel 1988 per i tipi della casa editrice Daume-
vizi tecnico-scientifici che la Regione fornisce agli operatori. Il volume, rie, che la Regione ha voluto riproporre in occasione dei 150
come da tradizione, dà conto dei problemi riscontrati da ciascun tipo anni dell’Unità d’Italia, in edizione speciale fuori commercio.
di coltura, delle malattie e fitopatie emergenti; inoltre, fornisce ap- Protagonisti di questo libro sono i vini che hanno fatto la storia
profondimenti sulla lotta fitosanitaria, per aiutare l’imprenditore agri- e l’eccellenza del Piemonte, in particolare il Barolo. Con stile
colo nella conduzione della propria attività. A fine volume, per la pri- amabile e narrativo, “La storia in un bicchiere” racconta le vi-
ma volta, viene presentato un unico elenco di tutte le avversità citate, cende del Piemonte e dell’Italia attraverso i suoi grandi vini. La
alle quali i comparti fitosanitario ed agroambientale hanno rivolto la pubblicazione può essere richiesta a Regione Piemonte – Agri-
loro attenzione. La pubblicazione può essere richiesta a Redazione coltura – Settore Tutela della qualità – tel. 011/4321474
“Quaderni della Regione Piemonte - Agricoltura” – tel. 011/4324722
– quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it Scheda tecnica
sull’uso delle alghe
Agricoltura: per il trattamento
la vedi, la vivi, la mangi dei reflui zootecnici
Brochure informativa, realizzata nell’ambito Nella conduzione degli allevamenti zootecni-
del piano di comunicazione del Programma ci, la maggior criticità è rappresentata dalla gestione dei
di sviluppo rurale 2007-2013, che racconta al pubblico dei cittadini liquami: devono rispondere sia alle esigenze agronomiche,
la “nuova agricoltura” (gestione sostenibile delle risorse, ricambio sia a quelle di tutela ambientale. Il progetto triennale di ricerca
generazionale, qualità e stagionalità degli alimenti, tutela del pae- Denitren, finanziato dalla Regione, ha previsto la realizzazione
saggio, trasformazioni nell’agroindustria, multifunzionalità, rivitaliz- di un sistema per il trattamento di reflui zootecnici (bovini e
zazione della montagna), con linguaggio semplice e uso di immagi- suini) con microalghe e test sperimentali per valutare l’efficacia
ni fotografiche di impatto. L’obiettivo è comunicare le tematiche e del trattamento presso due aziende zootecniche. Gli impianti
gli interventi più significativi del PSR con taglio narrativo e attraver- deputati alla coltivazione delle alghe vengono chiamati foto-
so situazioni di facile immedesimazione. E’ possibile richiederla scri- bioreattori. La scheda è scaricabile in pdf alla pagina:
vendo una mail a valentina.archimede@regione.piemonte.it www.regione.piemonte.it/cgi-bin/agri/pubblicazioni/pub/index.cgi

Antichi ortaggi Scheda tecnica


del Piemonte sul fagiolo da granella
La pubblicazione, promossa da Regione Piemonte e Il progetto, finanziato dalla Regione Piemonte, ha
CReSO, Consorzio di ricerca e sperimentazione per avuto come obiettivo prioritario la reintroduzione in col-
l’ortofrutticoltura piemontese, affronta il ricco ger- tivazione di vecchi ecotipi piemontesi di fagiolo da granel-
moplasma orticolo della regione, con la sua vasta gamma di ortaggi la riconducibili alle tipologie “Borlotto” e “Regina”, originari del territorio
autoctoni. La salvaguardia, il recupero e la valorizzazione di questo cuneese e in conservazione presso Banca del Germoplasma del DIVAPRA,
patrimonio è una forma virtuosa di tutela della biodiversità e può settore Genetica Agraria, dell’Universita’ degli Studi di Torino. Anche a se-
rappresentare un’interessante opportunità di mercato. Il testo de- guito di caratterizzazione mediante applicazione di tecniche di analisi del
scrive il profilo storico, qualitativo e agronomico di ogni ortaggio DNA, sono stati identificati alcuni ecotipi idonei al successivo allestimento
(peperone, fagiolo, cardo, porro, sedano, cipolla, patata) e presenta di prove comparative in campo che, oltre a consentire una accurata ca-
i consorzi e le associazioni operanti per la loro tutela e valorizza- ratterizzazione morfologico-produttiva, permette il confronto con cultivar
zione. La pubblicazione può essere richiesta a Regione Piemonte commerciali diffuse sul territorio. La scheda è scaricabile in pdf alla pagina:
– Agricoltura – Settore Tutela della qualità – tel. 011/4321474 www.regione.piemonte.it/cgi-bin/agri/pubblicazioni/pub/index.cgi

50 Agricoltura 74
Quaderni della Regione Piemonte
AGRICOLTURA 74
Collana di informazione socio-economica per gli agricoltori
Diffusione gratuita ad aziende agricole, tecnici, organizzazioni professionali, sindacali e cooperativistiche, associazioni di produttori, operatori dell’informazione, amministratori
pubblici, istituti universitari e scolastici.

Redazione presso:
Regione Piemonte
C.so Stati Uniti, 21 - 10128 Torino
Tel. 011 – 4324722 - Fax 011 - 537726
Indirizzo Internet: www.regione.piemonte.it/agri
e-mail: quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it

Direttore Responsabile
Teodora Trevisan
Vice Direttore
Valentina Archimede
Segreteria
Ester Lavina
Stampa: Stamperia Artistica Nazionale S.p.a. - Trofarello (TO)
Progetto grafico e impaginazione: Carism srl
Tiratura: 60.000 copie
Chiusura in tipografia: Agosto 2011

Hanno collaborato a questo numero


Per i testi:
Paolo Aceto, Valentina Archimede, Elisabetta Barberis, Gianluca Beltarre, Remigio Berruto, Elisa Biason, Roberto Boetti, Giorgio Borreani, Patrizia Busato, Stefano Cariani,
Matteo Caser, Luisella Celi, Massimo Clerico, Franco Consogno, Filippo Conti, Stefania Convertini, Daniele Demaria, Silvio Falco, Aldo Ferrero, Carlo Ferrero, Alberto
Franchino, Maria Cristina Garofalo, Giangiacomo Ghiotti, Mariella Gimondo, Carlo Grignani, Fabio Landorno, Gianfranco Latino, Franco Licini, Rosanna Mancastroppa,
Andrea Marelli, Marco Milan, Paolo Mosca, Valerio Motta Fre, Mattia Nicoli, Mario Perosino, Gabriele Peterlin, Marco Pignochino, Andrea Pilati, Roberta Pons, Prospera,
Marco Romani, Dario Sacco, Daniel Said-Pullicino, Valentina Scariot, Franco Tesio, Daniele Toffanin, Francesca Toffetti, Enzo Vaccai, Francesco Vidotto, Salvatore Vullo.

Per le immagini:
Franco Boasso, Dip. Agronomia, Selvicoltura e gestione del territorio Università degli studi di Torino.

Registrazione del Tribunale di Torino, n. 4184 del 5 Maggio 1990


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ISSN 1972 - 9405

RISTAMPATO IL NUMERO SPECIALE DEI QUADERNI


SULLA SICUREZZA DELLE MACCHINE AGRICOLE
E’ stato ristampato, ed è dunque nuovamente
disponibile, il numero speciale della rivista “Quaderni
dell’Agricoltura” n. 71 di novembre 2010 sulla sicurezza
delle macchine agricole: le nuove regole per l’immissione
sul mercato di macchine nuove e per le verifiche
di sicurezza di macchine usate (trattrici gommate,
alberi cardanici, carri miscelatori trainati, trinciatrici,
spandiconcime, rotoimballatrici, motocoltivatori,
motoseghe, macchine semoventi, scale sale mungitura,
scale portatili).

E’ una pubblicazione realizzata nell’ambito della misura 111.1/B del PSR 2007-2013.
Si possono richiedere copie cartacee a: quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it

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