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the: esistenze scomode Via del Salviating ..e oltre [Non mi & Stato facile terminate la lettura del!’ultima “fatica” di Antonio Giordano, Man mano infatt che scorrevo le innumerevoli testimonianze che I’ Autore aveva disseppellito da polverosi archivi, mi affioravano alla memoria le adolescenziali sofferenze che tanto m’avevano tormentato nel rilevare di quante bassezze erano stati capaci gli italiani del primo dopoguerra, eco o copia della stessa bestia che si era risvegliata appena terminata la prima guerra mondiale. Sofferenze dovute anche e soprattuto al senso di frustrazione di chi si sente impotente a contrastare la malabestia e a ripristinare i valorie i principi con i quali educazione e studio mi avevano marchiato. La politica, o meglio la militanza nella politica fu il mezzo che incanald la mia ira in binari pit realistic, o efficaci o democratici. Ma forse mi impose anche di sopire e qualche volta di dimenticare... Questo libro ha rinnovellao il dotore nonostante la freddezza e la pacatezza dell’analisi atuata dall’ Autore. Perché se & vero che ognuno legge come sa ¢ vuole, io ne ho leto I'asettica dissezione di quello che mi é parso il ca~davere di un’ Italia in putrefazione. Specie perché oggi, nell’anno domini 2010, la “bestia” da segni evidenti di risvestio dal letargo. O, meglio, ha rimpudicizia di mostrarsi ancor pid viva e ardita ché, se un letargo le era stato imposto, era solo quello della convivenza “politica”, e ciog del ipocrisia dominante Che {'Autore abbia forse voluto confermare che la Storia € maestra di civlta lo si ricava dal titolo del libro. Via del Salviatino & quella via di Firenze ove 'uomo si fece hestia 0, meglio, la bestia si inearnd nell’ uomo, dando fine alla grande esistenza di Giovanni Gentile, Maestro, in Italia © nel mondo, di tante generazioni che ancor ogi praticano, forse anche inconsapevolmente, Ie sue idee. L*assassinio di Gentile ¢ il simbolo, fa cifra del libro perché [PAutore riesce @ malapena a mascherare la struggente pieta in uno alla invettiva pit dura contro coloro che si posero fuori del consorzio umano, nella convinzione di seppellire con I'uomo Gentile anche le sue idee. Se, inftti il prof. Giordano efenca puntigliosamente e doverosamente le crudeli scelleratezze dell'una e dellaltra parte, ‘emerge dal libro con tutta evidenza che non é “storieistico” subire — ancora ogai — acritica passivita di quanti sono ancora sotto il giogo di una storia scritta solo dai vincitor, Si camprende in tutto il libro che I"Autore rivendiea ¢ tutela Ia dignita per lo storico: e se la storia ¢ stata scritta e consacrata e propagandata ¢ imposta anche nelle scuole solo da una fazione — quella vincente — & obbligo dello storico, per la dignita della sua funzione, risrivere quella storia cosi inutile ¢ dannosa per I'educazione delle nuove generazioni E cos! é peril “mito della Resistenza” sulla quale Giordano, dopo averne offerto un ampissimo panorama, sembra anche ironizzare specie riguardo al Sud ove dal “43 a meta anni “50 nemmeno si sapeva cosa fosse la Resistenza. Certo é che dalla documentazione oferta dall’Autore emerge in tutta evidenza come quel “mito” fu tanto necessario quanto artefato sia per influenzare fa politica nazionale, sia per trame una rendita parassitaria su cui, ancora oggi, molti ccampano nullafacendo e sottraendo molticontributi dalle tasche degli italiani E cosl ancora é per la Repubblica Sociale Italiana ove —e finalmente — dal libro emerge la veri sulla sceta di ia di giovani giovanissimi, una scelta tra Uonore della parola data e il tradimento, una scelta che fu sbagliata ma solo ex post, arisultato finale di una guerra persa, ma che ebbe motivazioni nobilie quindi da rispettare. EE cosi pure per la puntigliosa elencazione dei crimini “di guerra” perpetrati dall'una e dall'altra parte, ove perd —e Autore non manca di rilevarlo— i crimini nazis furono attuati con palese, dichiaratae finalizzata determinazione, ‘mentre gli altri, quelli del URSS e dei suoi complici anche italiani, celatio sottaciuti o minimizzati o impudicamente _gustificati dalla necessita di far trionfare la democrazia contro la ditatura ‘Come possa il “mito della Resistenza” giungere a giustifiare il genocidio o lo sterminio nei gulag o foibe titine ola strage di Poraus ¢ da chiedere solo ai laudatorie agli esegeti di Togliatti, molti dei quali fascisti passati in blocco al PCL all'indomani del 25 luglio del ‘43 (come Laiolo, Ingrao, Lussu, Taviani e tamtissimi altri cpentiti” del ultim’ora), Quel ‘Togliatti che fu mandante di tante impensabili crudelta e che non ebbe aleun pudore nel nobilitare V'assassinio di Gentile come “una delle pid gloriose azioni dell’antifascismo”. Il libro di Giordano, da leggere tutto d’un fiato e poi centellinare pagina per pagina, rigo per rigo, colma una lacuna nella storiografia del periodo piti controverso d Italia. ‘Moltissimo infatisiéscritto e sista ancora scrivendo su quella storia: dagli anni del primo dopoguerra (con tant libri di diett testimoni) agli anni del revisionismo (da De Felice a Pansa) ‘Ma ogni libro ci offre una storia spezzettata in tant filoni di ricerca: questo di Giordano & invece o vuole essere una summa, un'antologia ricchissima di accadimenti,testimonianze, cormmenti, citazioni dal 1919 all ultimo “dopoguerra”; ‘una fase che sembra non finire mai in quest Italia travagliata e tenuta artfictalmente in vita da cos) tantifalsi iti cosi tante convenienti ipocrsie, E come molte antologie dovrebe essere adottata a testo nelle scuote, per svegliare le coscienze delle nuove generazioni, per inoculare il germe del dubbio, per fornire loro strumenti di critica ‘Non senza aiutarle a comprendere le cause di tante contraddizioni che vivono sulla pelle ma restano Tora indecifrabili spingendole cosi al nichilismo o perfino a grillismo. Cosicehe trascorrono gti anni, i decenni, i secoli invano o in peggio, passando cosi dalle invetive di Einaudi sulla classe politica nel 1919 a quelle di GuglieImo Giannini che nel 1944 echeggia pari pari al primo, sino al blaterare forsennato di Beppe Grillo, che forse nemmeno sa chi siano Einaudi e Giannini, ma ne fa Vimitatore in chiave moderna ¢ cio volgare. Questo libro & pertanto utile, necessario, indispensabile per conoscere, prodromo del eapire. Forse questo libto ci pud insegnare che alle nuove generazioni non si possono lasciare in eredit i falsi mti, perché il loro inevitabile crollo rischia di lasciare un tragico vuoto. Luico giovevole e doveroso lascito & quello delle virti civil: per secoli le generazioni della Roma repubblicana cost hanno fatto ¢ hanno percid vinto,lasciandoci in eredita una civilti che ancora oggi governa il mondo occidentale. Oggi questa nostra civilta € a rischio a fronte dei nuovi barbari che premono: il timore & che non troveranno la “Resistenza” ad opporvisi, perché era ed & solo un falso mito, ‘Questa libro ce ne spiega il motivo e al suo Autore di questo occorre esser grat ‘gia Senatore della Repubblica di Alleanza Nazionale

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