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—3— Utopie Come riformare la giustizia? di Domenico Carponi Schittar L’unica riforma della giustizia ¢ la produttivita! Inutile modificare procedure e inserire nuovi aggettivi per rendere pitt ‘robusta I'udienza preliminare, se non si incenti- vano i magistrati a lavorare in modo pit efficace la macchina non ripartiré mai, poiché il suo funzionamento dipende sempre ecomungue dal pilota. Del resto, se un servizio non funziona, di chi é la colpa? Come qualsiasi lavoratore improduttivo 0 studente fuori- corso, anche chi amminisira la giustizia dird che la colpa ¢ di altri. ‘Ma é solo una scusa per giustficare la propria inefficien- 2a. La veriti é che gli unici responsabili del disastro della sgiustizia sono coloro che la gestiscono e finché non si introdu- ‘cono sistemi di valutazione del loro operato, nulla cambierd ai. Oggi di quesio ci parla Domenico Carponi Schittar, col quale concordiamo quasi su tutto, salvo che sulla proposta di abolizione totale della prescrizione. La prescrizione, infatti, é un presidio di eiviltd, essendo Vunico antidoto contro la durata irragionevole dei processi (di cui é responsabile esclusivamente il sistema non esistendo stru- ‘menti a disposizione per limputato utili a lucrare sul tempo) e necessaria per evitare imputati a vita. ‘Nicola Madia jr. —4— Traggo da 57 anni di professione la pretesa di esprimermi (e du- ramente) in materia di riforma della giustizia asserendo subito che il gran parlare che se ne fa & a mio avviso del tuto inutile perché qual- siasi cosa ne uscisse non risolverebbe - come non ha risolto prima - i problemi in quanto non ci saranno stati né la volonta né soprattuto il coraggio di scovarli dove esistono veramente e quindi di eliminatl Tl problema principe & dato, per me, dal fatto che - per nostra mentalité nazionale - la nostra “‘giustizia” & tutta impostata (partendo dalla elaborazione della legge e finendo nella sua applicazione) su basi bizantine (j.e.: argomentative, speculative, causidiche), laddove per renderla efficiente essa va prima impostata e poi applicata su basi pragmatiche a costo di trascurame le finezze filosofiche. Quali sono? La giustizia é un servizio La prima, brutale, & semplicissima: la giustizia il servizio costa, il servizio non pud costare pid di quanto rende in utilita sociale. Nel nostro caso dei tre fattori di effettivo ce n’é solo uno: il “costo”. Infatt il “servizio” e “uti lita sociale” - sepolti in tonnellate di parole e milio- ni di pagine - sono irrisori Se non se ne tenga conto, un sistema é fallito prima ancora di mettersi in moto. La seconda base, importantissima, sta nel prendere atto, regolan- dosi, che nessun sistema giustizia - per quanto ricco - potrebbe far fronie a un carico giudiziario ( in ogni sede) che non sia “‘dosato” ‘quantitativamente. Occorre lavorare sui cervelli di chi opera Ma non se ne verrebbe a capo se, per dosarlo quantitativamente, si seguisse per Pennesima volta la via delle riforme normati- ve invece di ammettere, ¢ regolarsi, che va lavorato sui cervelli di chi opera costringen- oli in una direzione canalizzata e ciot limi- tandone le pretese di autonomia ai limiti del- la bizzarria, —45— Do solo degli esempi fin banali tanto solo elementari: in sede penale I’applicazione rigorosa e alla lettera degli articoli 115 disp. att., 425 epp. ¢ 129 opp. basterebbe da sola a smaltire il cari- co penale:... ma bisognerebbe averne compreso il pragmatico finali- smo; in sede civile l'applicazione sistematica e pesante dell’articolo 96 ope. (penalita, carico delle spese) ¢ la riduzione al lumicino della. sospendibilita delle esecuzioni basterebbero per il medesimo risultato (.. quello che a tutti duole di pit é il rischio di “metiere mano alle ta- sche”); ma bisognerebbe averne intuito il potere deflattivo. Qualche proposta Si pud prevedere da dove pro- verrebbe la resistenza (quella stes- sa che ha inficiato dal nascere il nuovo processo penale), ¢ dunque per orientare i recalcitranti servi- rebbeto sicuramente ritocchi nor- mativi. Accenno disordinatamente: - restrizione del!’ avvio dell’azione penale entro i binari (di ragio- nevole aspettativa di risultato, interesse sociale, economicita, eccete- ra) che limitano l’iniziativa delle procure stando ad esempio al siste- ‘ma inglese o americano (che, trascurando di approfondime I'imposta- zione, disprezziamo tacciandolo di essere “capriccioso” ); ~ partire inizialmente da un ferreo “stare decisis” (specie in civi- le) che dia certezza alla giurisprudenza obbligando (pitt che consen- tendo) gli utenti a prevedere quale sia lesito di un procedimento (a meno che presenti elementi di novita) e “punendoli”” (pene, penalita, carico di spese) se agiscano o resistano nonostante la giurisprudenza vigente dovrebbe dissuaderli; -ripristino (per il penale) - quanto meno in forza della irragionevolezza, per contrasto con la regola del “mini- ‘mo dubbio” - della non impugnabilita da parte delle procure delle sen- tenze assolutorie; - l’bolizione della prescrizione in sede penale (fermi precisi crite- +i quanto all’avvio dell’azione penale) cosi da tagliare le gambe a qualsiasi strumentalizzazione del processo per “tirarla in lungo”; - Tesautoramento dei giudici che, su basi statistiche, disattendano sotto ‘qualsiasi profilo i criteri di pragmaticita facendo grippare il funziona- mento del servizio. —6— Ovviamente non é tut- to, ...anzi ‘Ma gid questo “nulla” (rispetto all’immane proble- Vabolizione della pre- scrizione in sede penale ma), se istituzionalizzato - | (fermi precisi criteri ossia reso cogente - consen- | quanto all’avvio dell’a- tirebbe da solo (a) una cadu- | >, : 7 fa. del carion’e (b) Votiimie- zione penale) cosi da ta zazione della prestazioni det | Sléare le gambe a qual- “‘fattore umano" oggi dis siasi strumentalizzazione nibile riducendo sia attivita | del processo per “tirarla burocratiche, sia la disper- mm OP, sone di energie altrimensi | 2% ungo”’; - leseutora destinabili a attivita produt- | mento dei giudici che, su tive di risultato concreto (si | basi statistiche, disatten- pensi ad istruttorie vane che | dano sotto qualsiasi pro- consumano mesi o anni di Dass attivita; redazione di imma- | S90 i criteri di pragmati. ni testi decisionali che si ri- | cit@ facendo grippare il levano inutili), oltre che (c) | _funzionamento del servi- il conseguimento di una | “zig, maggiore prevedibilita e at- tendibilita di una giustizia sin qui ondivaga e poco ras- sicurante. Ovviamente ci vorrebbe una “‘visione” calata in una “missione” e cid presuppone chiarezza di idee ¢ coraggio. In mancanza - e l’aria che tira proprio non consente ottimismi - possiamo mestamente prevedere che la ennesima riforma ci precipi- tera ancor pitt nel baratro e ci ispirera invidia per la sana giustizia ap- plicata sotto l’albero da un sano “‘buon padre di famiglia” ignorante di diritto ma dotato di sano buon senso (ammesso che se ne trovi uno visto che non sappiamo neppure pid cosa sia “famiglia” e chi sia “padre”). Domenico Carponi Schittar

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