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Simone de Beauvoir

Simone de Beauvoir al Café Flore di Parigi (1950)

Simone-Lucie-Ernestine-Marie Bertrand de Beau-


voir, o più semplicemente Simone de Beauvoir /si'mɔn Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre davanti al Monumento a
də bo'vwaʁ/ (Parigi, 9 gennaio 1908 – Parigi, 14 aprile Balzac di Rodin a Parigi negli anni 1920
1986), è stata una scrittrice, saggista, filosofa, insegnante
e femminista francese.
l'appartamento del Boulevard Montparnasse per uno più
piccolo sito in Rue de Rennes.[1]
Simone e Hélène vissero lunghi anni di disagi e ristrettez-
Firma ze economiche: «usavamo i vestiti fino alla corda, e anche
oltre». La famiglia riusciva a stento a rinunciare alle con-
Fu un'esponente dell'esistenzialismo e compagna di Jean- suetudini borghesi cui era stata abituata: continuarono i
Paul Sartre. soggiorni a Meyrignac dai nonni paterni e a La Grillère
presso la zia. Dimostrò sin dall'infanzia una grande pas-
sione per la natura. A Meyrignac si avventurava nei cam-
1 Biografia pi con Henriette e scopriva con stupore le meraviglie del
paesaggio.[2] Altrettanto precoce fu la passione per lo stu-
Simone de Beauvoir nacque a Parigi alle quattro del dio. Iscritta al cattolico Istituto Désir, diventò un'allieva
mattino del 9 gennaio 1908, figlia di Françoise e Geor- esemplare, e decise – fatto allora insolito – di continuare
ges, in una famiglia alto-borghese, segnata presto dalla a studiare e di dedicarsi all'insegnamento, allontanandosi
bancarotta del nonno paterno Gustave Brasseur. Il tri- allo stesso tempo dalla religione. Qui conobbe Elisabeth
ste evento costrinse i genitori di Simone e di Henriette- Lecoin, detta Zaza, che diventò subito sua grande amica.
Hélène, la sorella di due anni più giovane, ad abbandonare Si iscrisse nel 1926 alla Sorbona, laureandosi con una tesi

1
2 1 BIOGRAFIA

su Leibniz e ottenendo nel 1929 “l'agrégation” (idoneità cedimento disciplinare che si concluse con l'espulsione
all'insegnamento riservata ai migliori allievi francesi) in dalla scuola e l'inibizione dall'attività.[7] Nel 1977 sotto-
filosofia. Gli anni dell'università coincidono anche con il scriverà assieme a Sartre, Michel Foucault, Jacques Der-
primo amore: il cugino Jacques Champigneulle. Simone rida e Roland Barthes, una petizione indirizzata al Par-
si innamora di lui e al tempo stesso viene introdotta in un lamento, chiedendo l'abrogazione di numerosi articoli di
nuovo mondo: si appassiona infatti ad autori quali Gide, legge e la depenalizzazione di qualsiasi rapporto consen-
Radiguet e Proust, interessandosi quindi ad una letteratu- ziente tra adulti e minori di quindici anni (la cosiddetta
ra ribelle ed anticonformista. Il cugino spegne però presto Pétitions françaises contre la majorité sexuelle).
i sogni matrimoniali della fanciulla, e si lega a un'altra
donna. Simone, ferita nei propri sentimenti, attraversa
nell'estate del 1927 un periodo di depressione.[3]
Nel frattempo l'amica Zaza si era fidanzata con un colle-
ga di università di Simone: Maurice Merleau-Ponty. Que-
st'ultimo apparteneva però a una famiglia cattolica della
buona borghesia, e dell'unione extra-coniugale con Elisa-
beth nessuno era a conoscenza a La Rochelle, suo luogo
di provenienza. Madame Lecoin minacciò di far scop-
piare uno scandalo e Merleau-Ponty, impaurito, scap-
pò, lasciando la ragazza sola e disperata. Era l'inverno;
la giovane, fuori di sé per il dolore, trascorse una notte
al gelo completamente nuda, morendo per la polmonite
conseguente.[4]
Simone non perdonò mai Madame Lecoin per l'accaduto.

1.1 La scrittura e l'impegno nei movimenti


di trasformazione sociale

All'università incontra, nel luglio 1929, colui che, senza


matrimonio né convivenza, diventerà il compagno della
sua vita, il filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre. So-
no, questi, gli anni in cui conosce, oltre a Merleau-Ponty,
Lévi-Strauss, Raymond Aron, Paul Nizan.
Primo piano di Simone de Beauvoir

Molto importanti saranno dal 1930 in poi le sue esperien-


ze di viaggio in vari continenti per la sua formazione in-
tellettuale. Con Sartre compie i suoi primi viaggi, in Spa-
gna, in Italia, in Grecia, in Marocco; nulla sfugge a que-
sti due intellettuali degli eventi culturalmente significativi
di questo periodo, si appassionano al cinema e al jazz e
vivono con partecipazione i grandi rivolgimenti politici
di quegli anni: il nazismo in Germania, la guerra civile
spagnola del 1936, la seconda guerra mondiale. Durante
la guerra, Simone de Beauvoir rimane a Parigi, occupata
Simone de Beauvoir con Jean-Paul Sartre e Che Guevara nel dai nazisti, e condivide con Sartre la breve esperienza del
1960 gruppo di Resistenza “Socialismo e Libertà".

Inizia a insegnare nel 1930, prima a Marsiglia, poi a Dopo la Liberazione lascia quindi l'insegnamento ed en-
Rouen, infine a Parigi, dove chiuderà la propria carrie- tra a far parte del comitato di redazione della rivista Les
ra di docente nel 1943, licenziata ed interdetta a vita Temps Modernes, insieme a Sartre, Leiris, Merleau-Ponty
dall'insegnamento per corruzione di minore, per una rela- e altri.
zione lesbica con una delle sue studentesse.[5][6] La rela- Nel 1947 si reca negli Stati Uniti per una serie di confe-
zione risaliva al 1939, quando la de Beauvoir aveva circa renze e incontra lo scrittore Nelson Algren, con cui sta-
30 anni e l'amante, Nathalie Sorokin, 17 anni. I genitori bilisce un intenso rapporto d'amore. Compie altri viaggi
della Sorokin denunciarono la scrittrice, che non subì pro- significativi (Brasile, Cuba, Cina, Unione Sovietica) e ri-
cessi penali in quanto l'età del consenso in Francia era (ed torna molto spesso in Italia con Sartre. Dopo Il secondo
è) di quindici anni, ma in quanto insegnante subì un pro- sesso (1949), ormai famosa in tutto il mondo, Simone de
3

Beauvoir, per le particolari posizioni assunte come scrit- prima, il 15 aprile 1980. Radicalmente atea come Sar-
trice e come donna, è oggetto di grande ammirazione ma tre, ne La Cérémonie des Adieux aveva scritto a riguardo
anche di aspre polemiche. Allo scoppio della guerra di della morte di colui col quale aveva condiviso gran par-
liberazione algerina, prende posizione a favore di que- te della sua esistenza e delle sue idee: «La sua morte ci
sta lotta, cosa che renderà il suo isolamento ancora più separa. La mia morte non ci riunirà. È così; è già bello
pesante. che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a
Simone de Beauvoir è considerata la madre del lungo».[8] Molti studiosi si sono interrogati circa il tipo di
movimento femminista, nato in occasione della amore che legasse Jean-Paul a Simone e molte sono sta-
te le risposte. Ciò che emerge è soprattutto una grande e
contestazione studentesca del maggio 1968, che
seguirà con partecipazione e simpatia. reciproca stima intellettuale. Durante il loro lungo soda-
lizio entrambi hanno comunque avuto costanti rapporti
Gli anni settanta la vedono fervidamente in prima li- “extraconiugali” in base a un comune accordo, talvolta
nea in varie cause: la dissidenza sovietica, il conflitto anche condividendo la stessa amante.[6]
arabo-israeliano, l'aborto, il Cile, la donna (è presiden-
tessa dell'associazione Choisir e della Lega dei diritti della
donna).
Nell'ultimo periodo della sua vita, Simone de Beauvoir
2 Le opere
affronta con coraggio un altro problema sociale, quello
della vecchiaia, cui dedica un importante saggio, La terza L'invitata (1943) è il primo romanzo pubblicato da Simo-
età (1970). ne de Beauvoir, quello che la rivelò come scrittrice. Vi è
affrontato con coraggio un tema difficile: l'inserimento
Nel 1981, in seguito alla morte di Sartre, scrisse La ce-
nell'ambito di una coppia di un terzo personaggio, che ne
rimonia degli addii (La Cérémonie des adieux), cronaca
muta l'intero equilibrio, costringendo ognuno a svelarsi
degli ultimi anni del celebre pensatore.
sotto lo sguardo dell'Altro. La tematica della responsabi-
Lei stessa si descrisse così: lità ritorna nel suo secondo romanzo, Il sangue degli altri
(1945): durante la seconda guerra mondiale, nella Fran-
cia occupata, coloro che si erano accostati alla Resistenza
1.2 Una vita in due si erano trovati di fronte a una duplice assunzione di re-
sponsabilità: quella di lottare contro l'oppressione nazista
e quella di spingere gli altri (spesso le persone più care)
a rischiare la vita. Di fronte allo strazio di queste mor-
ti, Simone de Beauvoir riafferma che non c'era altra via
possibile, e che ognuno è sempre responsabile in prima
persona delle proprie scelte, della propria libertà.
Dopo il suo viaggio negli Stati Uniti, pubblica Il secon-
do sesso (1949), un saggio fondamentale che da un la-
to fa il punto sulle conoscenze biologiche, psicoanali-
tiche, storiche, antropologiche esistenti sulla donna, e
dall'altro apre la strada a quella discussione radicale
sulla condizione femminile che avrebbe caratterizzato i
decenni successivi.
Sono, questi, anni ricchi per la de Beauvoir, che riesce ad
affrontare opere di grande respiro con forza e originali-
tà. Nel 1954 esce I Mandarini, con cui vince il premio
Goncourt, considerato il suo più bel romanzo.

2.1 L'autobiografia

A partire dal 1958, si dedica alla sua autobiografia, usci-


ta in quattro volumi: Memorie di una ragazza perbene
(1958), L'età forte (1960), La forza delle cose (1963),
Tomba di Sartre e Simone de Beauvoir A conti fatti (1972). È un'opera particolarmente preziosa
perché offre, oltre alla storia personale della scrittrice, la
Simone de Beauvoir morì il 14 aprile 1986 e venne sep- diretta testimonianza sull'atmosfera e sul grande dibattito
pellita nel cimitero di Montparnasse di Parigi accanto al culturale svoltosi in Francia dagli anni trenta fino alla fine
suo compagno di vita Jean-Paul Sartre, morto sei anni degli anni sessanta.
4 5 OPERE

Una morte dolcissima (1964) è il racconto intensamente 4 Cultura di massa


commosso dedicato alla morte della madre. I temi ango-
sciosi della malattia, della vecchiaia e della morte sono • Compare (assieme a Margaret Mead, Elisabetta I,
quelli che Simone de Beauvoir ha voluto affrontare, una Lauren Bacall e Lillian Hellman) nell'episodio de I
volta di più con grande coraggio, negli ultimi anni della Simpson Fuma che ti danza, tra le eroine femministe
sua vita (La terza età, 1970). di Lisa Simpson.

• Il film TV francese Les Amants du Flore di Ilan Du-


2.2 La cerimonia degli addii ran Cohen (2006) racconta la relazione di Sartre e
Simone de Beauvoir.
La cerimonia degli addii (1981) è l'ultimo suo grande la- • Compare, con Sartre, nel dipinto I funerali di
voro letterario; descrivendo la morte per lei più straziante, Togliatti di Renato Guttuso.
quella di Jean-Paul Sartre, conclude in qualche modo la
sua autobiografia.
5 Opere
3 Pensiero 5.1 Romanzi e racconti
• L'invitata (L'Invitée, 1943), trad. Federico Federi-
ci, introduzione di GIovanni Bogliolo, Mondadori,
Milano, 1980

• Il sangue degli altri (Le sang des autres, 1945), trad.


Dianella Selvatico Estense, introduzione di Paola
Decina Lombardi, Mondadori, Milano, 1985

• Tutti gli uomini sono mortali (Tous les hommes sont


mortels, 1946), trad. Giancarlo Vigorelli, Monda-
dori, Milano, 1949, con introduzione di Francesca
Sanvitale, ivi, 1983

• I mandarini (Les Mandarins, 1954), Premio Gon-


Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre in Israele (1967) court, trad. Franco Lucentini, Einaudi, Torino,
1955

Il pensiero di Simone de Beauvoir si forma in comunio- • Le belle immagini (Les Belles Images, 1966), trad.
ne con quello di Sartre e con il suo esistenzialismo: i due Clara Lusignoli, Einaudi, Torino, 1968
scrittori sono soliti discutere le loro idee così come i lo-
ro scritti, e tengono in massima considerazione la reci- • Una donna spezzata (La Femme rompue, 1967),
proca critica. Le opere della scrittrice sono densamen- trad. Bruno Fonzi, Einaudi, Torino, 1969
te intessute di considerazioni filosofiche ed esistenziali-
ste comunque personali, rivolte in modo particolare ad • Lo spirituale un tempo (Quand prime le spirituel,
approfondire il tema del ruolo e della condizione della 1979), trad. Dianella Selvatico Estense, Einaudi,
donna nella società moderna. Nella sua attività intellet- Torino, 1980
tuale hanno ovviamente avuto una notevole rilevanza le • Malinteso a Mosca (Malentendu à Moscou,2013), a
sue origini alto-borghesi e la presa di una qualche di- cura Isabella Mattazzi, Ponte alle Grazie, Milano,
stanza “politica” da queste in anni successivi, così come 2014
l'abbraccio di un certo tipo di socialismo e d'attivismo po-
litico di concerto con Sartre (pur condividendo molti dei
principi del comunismo ufficiale i due non vi aderiranno 5.2 Saggi
mai completamente per varie ragioni, alcune delle quali
si possono evincere ad esempio dalla lettura del romanzo • Pirro e Cinea (Pyrrhus et Cinéas, 1944), trad. An-
I Mandarini). Il suo ateismo è ben reso da espressioni co- drea Bonomi, in Per una morale dell'ambiguità,
me: “Dio è diventato un'idea astratta, che una sera io ho Sugar, Milano, 1964
cancellato”[9] . Atea come Sartre, per lei l'ateismo non è
disimpegno dalla morale, ma la fondazione di una nuova • Per una morale dell'ambiguità (Pour une morale de
etica irreligiosa non meno impegnativa e innovativa della l'ambiguïté, 1947), trad. Andrea Bonomi, Garzanti,
coscienza e del costume. Milano, 1975
5

• L'America giorno per giorno (L'Amérique au jour [6] Io piccola ebrea, amante di Sartre e Simone
le jour, 1948), trad. Adriana Dell'Orto, Feltrinelli,
[7] Lying and Nothingness: Struggling with Simone de
Milano, 1955
Beauvoir’s Wartime Diary, 1939-1941
• L'Existentialisme et la Sagesse des nations (1948) [8] S. de Beauvoir, La Cérémonie des adieux, 1981, p. 159:
«Sa mort nous sépare. Ma mort ne nous réunira pas. C'est
• Il secondo sesso (Le Deuxième Sexe, 1949), trad.
ainsi; il est déjà beau que nos vies aient pu si longtemps
Roberto Cantini e Mario Andreose, Il Saggiatore, s’accorder».
Milano, 1961, 2 voll.
[9] da “Memorie d'una ragazza perbene”)
• Bruciare Sade? (Faut-il brûler Sade? - Privilè-
ges, 1955), trad. Giuseppe Grasso, prefazione di
Michele Rago, Lucarini, Roma, 1989
7 Bibliografia
• La lunga marcia (La Longue Marche, 1957), trad.
Laura Frausin Guarino, Mondadori, Milano, 2006 • Claude Francis, Fernande Gontier, Simone de
Beauvoir, Milano, Bompiani, 1986
• La terza età (La Vieillesse, 1970), trad. Bruno Fonzi,
Einaudi, Torino, 1971 • (DE) Monika Pelz, Simone de Beauvoir, Frankfurt
am Main, Suhrkamp, 2007

5.3 Memorie
8 Voci correlate
• Memorie d'una ragazza perbene (Mémoires d'une
jeune fille rangée, 1958), trad. Bruno Fonzi, Einaudi,
• Claude Lanzmann
Torino, 1960
• Passerelle Simone-de-Beauvoir (Ponti di Parigi)
• L'età forte (La Force de l'âge, 1960), trad. Bruno
Fonzi, Einaudi, Torino, 1961 • Jean-Paul Sartre
• La forza delle cose (La Force des choses, 1963), trad.
Bianca Garufi, Einaudi, Torino, 1966
9 Altri progetti
• Una morte dolcissima (Une mort très douce, 1964),
trad. Clara Lusignoli, Einaudi, Torino, 1966
• Wikiquote contiene citazioni di o su Simone de
• A conti fatti (Tout compte fait, 1972), trad. Bruno Beauvoir
Fonzi, Einaudi, Torino, 1973

• La cerimonia degli addii (La cérémonie des adieux, • Wikimedia Commons contiene immagini o
1981), trad. Elena De Angeli, Einaudi, Torino, 1981 altri file su Simone de Beauvoir

5.4 Testi teatrali 10 Collegamenti esterni


• Le bocche inutili (Les bouches inutiles, 1945), trad. • Site de Claudine Monteil, écrivaine, militante pour
Enza Biagini e Marco Lombardi, Le lettere, Firenze, les droits des femmes en France et spécialiste re-
2009 connue sur le plan international de Simone de
Beauvoir.

6 Note • Archives de Radio-Canada, cette entrevue de 1959


avait été censurée à l'époque.
[1] M. Pelz, Simone de Beauvoir, Frankfurt am Main 2007, p. • Toutes les archives télé sur Simone de Beauvoir INA
11 Archives Télé
[2] Mémoires d'une jeune fille rangée, Paris 1958, p. 115

[3] M. Pelz, p. 15

[4] M. Pelz, p. 16

[5] A. Martin, The Persistence of the ‘Lolita Syndrome'», The


New York Times Opinator.
6 11 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

11 Fonti per testo e immagini; autori; licenze


11.1 Testo
• Simone de Beauvoir Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Simone_de_Beauvoir?oldid=79964729 Contributori: Twice25, Hashar, Suisui,
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11.2 Immagini
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de_Beauvoir_at_Balzac_Memorial.jpg Licenza: Public domain Contributori: Schwarzer, Alice: Simone de Beauvoir, Reinbek, Rowohlt,
2007, ISBN: 978-3-498-06400-6, S. 68 Artista originale: Unknown. Copyright holder is Archives Gallimard at Paris, Archives Gallimard
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blic domain Contributori: Archivo del diario Clarín. Fotografía publicada en 1983 (subjects: Sartre and de Beavoir) en la
revista dominical del periodico ilustrando un artículo sobre el poeta, en Buenos Aires, Argentina Artista originale: sco-
nosciuto<a href='//www.wikidata.org/wiki/Q4233718' title='wikidata:Q4233718'><img alt='wikidata:Q4233718' src='https://upload.
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domain Contributori: Fotograph taked from the book “Historia de la Literatura Argentina Vol I, II y III” edited by Centro Editor de América
Latina. Published on November 1968 Buenos Aires, Argentina Artista originale: unknow. uploader Claudio Elias
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%28signature%29.jpg Licenza: CC BY-SA 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Simone de Beauvoir
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