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CHI STA CON BATTISTI I fatti.

Cesare Battisti, classe 1958, un'adolescenza turbolenta con svariati arresti (il primo a soli 14 anni
per rapina) approda, nel 1977 al carcere di Udine dove conosce Arrigo Cavallina, ideologo dei
PAC.

PAC è l'acronimo di Proletari armati per il comunismo, un gruppo eversivo armato di estrema
sinistra, nato da una costola del movimento di Autonomia operaia nel 1977. Si dedicavano ai
cosiddetti espropri proletari (rapine di autofinanziamento in supermercati, banche, negozi, ecc.),
alle gambizzazioni contro i padroni e, in alcuni casi, a omicidi, lotta alle carceri e sabotaggi nelle
fabbriche.
I nomi di spicco erano Arrigo Cavallina, Sebastiano Masala e Giuseppe Memeo, immortalato nella
foto simbolo della guerriglia urbana del '77, coperto da un passamontagna mentre punta una calibro
22, nel mezzo di una strada nel centro di Milano.

Secondo diverse testimonianze, Battisti, una volta scarcerato, si rifugia prima a Verona, dal suo
mentore Arrigo Cavallina, poi a Milano, ospite del PAC Pietro Mutti.
Come militante, secondo gli atti giudiziari nei quali gli vengono contestati 11 capi d'accusa,
Battisti partecipa a 60 espropri proletari, a svariati sequestri di persona e gambizzazioni e a 4
omicidi.

6 giugno 1978: spara con una complice ad Antonio Santoro maresciallo della Polizia penitenziaria
di Udine, reo di maltrattamenti ai danni dei detenuti.
16 febbraio 1979: è complice di Diego Giacomini nell'omicidio del macellaio veneziano Lino
Sabbadin. Lo stesso giorno viene ucciso il gioielliere milanese Pierluigi Torreggiani. Battisti è
indicato come il co-ideatore dell'omicidio.
Entrambi i commercianti erano colpevoli di aver reagito con le armi a tentaivi di rapina.
19 aprile 1979: uccide l'agente DIGOS Andrea Campagna, a Milano, considerato torturatore di
compagni arrestati.

Nel corso di una retata in seguito alle indagini sull'omicidio Torreggiani, nel 1979, Cesare Battisti
viene arrestato a Milano e tradotto nel carcere di Frosinone.
Grazie a un'azione di Prima Linea evade il 4 ottobre 1981 e ripara in Francia. Dopo un anno da
clandestino a Parigi, lo ritroviamo a Puerto Escondido, Messico, per i successivi 9 anni, dove
fonda la rivista culturale Via Libre.

Nel 1991 ritorna a Parigi, dove usufruisce della Dottrina Mitterrand: lavora come traduttore di
racconti noir e portinaio.
Lo stesso anno sconta 4 mesi di carcere: il governo italiano chiede l'estradizione che quello
francese non concede.

Nel 1993 la prestigiosa casa editrice francese Gallimard pubblica il suo primo romanzo Travestito
da uomo mentre la giustizia italiana lo condanna, in contumacia, a quattro ergastoli.
Nel 2004 l'Italia ci riprova: Battisti deve tornare nelle patrie galere.
Nonostante si mobilitino a suo favore diverse personalità del calibro di Gabriel Garçia Marquez,
Daniel Pennac, Roberto Saviano (che, in seguito, ritirerà il suo appoggio per rispetto ai parenti delle
vittime), e Fred Vargas, la Francia concede l'estradizione e Battisti scappa in Sudamerica.

L'amica scrittrice Fred Vargas lo sostiene economicamente durante la latitanza brasiliana e proprio
grazie all'intercettazione di una telefonata tra la Vargas e Battisti, quest'ultimo viene arrestato a
Copacabana nel 2007.

L'affaire Battisti è una matassa difficile da sbrogliare. I fatti, così come ce li racconta la cronaca, li
abbiamo visti. Rimangono dei punti interrogativi. Uno su tutti: Cesare Battisti è colpevole o
innocente?

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