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a cura di
Letizia Leli
con la collaborazione di
Presentazioni
Paolo Buonora 9
Angelo Tanese 11
Introduzione 13
Letizia Leli
Il convegno
Interventi di restauro sul codice miniato Liber Regulae Sancti Spiritus in Saxia: l’occasione di una mostra 19
Orietta Verdi
Dentro le immagini del Liber Regulae. Indagini non invasive delle miniature 25
Fulvio Mercuri, Cristina Cicero
Qualche considerazione di stile sulle miniature del Liber Regulae 33
Alessandro Tomei
I modelli del Liber Regulae e i suoi echi nella miniatura romana di epoca tardogotica 43
Francesca Manzari
La carità nell’arte del Trecento: le miniature del Liber Regulae e il loro contesto iconografico 55
Philine Helas
L’ordine di Santo Spirito in Europa. Alcune considerazioni sulla sua espansione 69
Andreas Rehberg
La multiforme attività assistenziale dell’ospedale di Santo Spirito nel tardo medioevo 77
Anna Esposito
La gestione del Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia: conservazione e valorizzazione
di un luogo e di un’identità 85
Angelo Tanese
La mostra
Note in margine all’allestimento di una mostra documentaria 93
Adriano Pandimiglio
I marginalia del Liber Regulae 95
Philine Helas
Il Liber Fraternitatis e la Confraternita di Santo Spirito 105
Patrizia Ricca, Lucrezia Damaris Zippari
L’archivio dell’ospedale di Santo Spirito e il “caso” del Liber Regulae 109
Giovanna Mentonelli
I documenti
1. Innocenzo III e le opere di misericordia 120
Antonella Cesarini
2. La leggenda dei pescatori del Tevere in un acquerello seicentesco 123
Francesca Curti
3. Urbano V e i porci cum campanulis 126
Antonella Cesarini
4. Il Liber annualium e la memoria cultuale dell’Ordine 128
Angelo Restaino
5. I precettori dell’Ordine 132
Angelo Restaino
6. Il Liber Regulae dell’ospedale di Santo Spirito in Sassia 136
Francesca Manzari
7. Il Liber Fraternitatis S. Spiritus et S. Marie in Saxia de Urbe 140
Patrizia Ricca
8. Eugenio IV e la renovatio dell’ordine 143
Patrizia Ricca
Le miniature
L’Ordine e il suo Maestro tavv. 1-7
Oblati e novizi tavv. 8-14
accoglienza e assistenza tavv. 15-27
La vita comunitaria tavv. 28-39
I vizi tavv. 40-50
Il Liber Fraternitatis tavv. 51-52
Appendice documentaria
Il Liber Regulae: trascrizione del testo e del commento 150
Angelo Restaino
Bibliografia
a cura di Andrea Papini 191
i modelli del Liber Regulae e i suoi echi nella miniatura romana di epoca tardogotica
Francesca Manzari
La letteratura critica sul Liber Regulae, esigua fino alla chiedere a papa Clemente VI di indire il Giubileo del 1350.
ripresa d’interesse nei suoi confronti suscitata dagli studi di Lo studioso ha anche suggerito che una parte dei fondi per
Alessandro Tomei alla fine degli anni Novanta, è andata cre- realizzare l’opera potessero essere giunti dall’eredità del car-
scendo negli ultimi anni1. La giornata di studi organizzata dinale Jacopo Stefaneschi, morto nel 1341, il quale aveva
in occasione della mostra sul Liber Regulae, tenutasi presso nominato erede universale proprio l’Ordine di Santo Spi-
l’Archivio di Stato di Roma nella primavera del 20162, ha rito, per il tramite del suo esecutore testamentario, il nipo-
costituito dunque una straordinaria opportunità per mettere te cardinale Annibaldo Caetani da Ceccano, poi inviato a
a fuoco questo splendido codice miniato3. Roma come legato pontificio per il Giubileo del 13505.
Scopo di questo contributo non è fare il punto sull’ecce- Di certo la committenza di un codice illustrato di questo
zionale autore della maggior parte del corredo decorativo, genere, dal costo esorbitante, è legata alla volontà dell’ordi-
per il quale si rimanda allo studio di Tomei in questa sede, ne stesso e alla figura del praeceptor in carica in quel momen-
ma piuttosto gettare luce sul contesto della decorazione li- to, da identificare con il sopracitato fra Jacopo (o Giacomo)
braria a Roma alla metà del secolo XIV, per evidenziare come oppure con il suo successore, Giovanni da Lucca (morto nel
la cultura dell’artista – sia che egli fosse giunto a Roma per 1357). All’uno o all’altro dei due precettori va verosimilmen-
eseguirlo, sia che il codice vi fosse arrivato già completo – si te assegnato lo stemma ancora da identificare – d’argento al
riveli avulsa da tutto ciò che per ora conosciamo della città. leone di rosso attraversato da una banda d’azzurro caricata di
Il miniatore del Liber Regulae appare tuttora una sorpren- tre gigli d’oro – che accompagna l’emblema dell’Ordine – di
dente meteora, della quale si possono ricercare i precedenti, nero alla doppia croce d’argento – all’interno di uno scudo
ma che rimarrà isolata finché non si troveranno nuove opere bipartito, presente ai ff. 3r (eraso), 15v, 216v, 227v (fig. 1,
da attribuirgli. tavv. 1, 13, 48)6.
Questo intervento intende inoltre presentare una novità Il problema principale posto dagli studi storico-artisti-
rispetto a quanto finora noto, allargando lo sguardo sulla pro- ci sul Liber Regulae, più che la sua datazione – sulla qua-
duzione di miniatura romana nei decenni finali del Trecento, le c’è una sostanziale concordia nel collocarlo alla metà
evidenziando come in tale ambito la presenza del Liber Regulae del secolo XIV7 – è quello della localizzazione, oggetto di
non rimase priva di effetti. Esaminando infatti le opere pro- opinioni contrastanti, divise tra una produzione romana
dotte a Roma nel quadro della ripresa suscitata nel campo o avignonese8.
della miniatura dal ritorno dei papi, in coincidenza con l’ini- La questione, tuttavia, costituisce a mio avviso un fal-
zio del Grande Scisma, è stato possibile rilevare come proprio so problema: non mi sembra infatti rilevante comprendere
il Liber Regulae diventò un modello per i miniatori attivi nel dove il codice sia stato fisicamente realizzato, ma quale sia
contesto della corte di Bonifacio IX (1389-1404)4. la cultura figurativa e decorativa espressa dall’artista. Ma-
noscritti di grandi dimensioni circolavano ampiamente ed
La questione geografica: la cultura degli artefici del Liber Re- è quindi difficile definire con certezza se un codice sia stato
gulae nei contesti di Roma e Avignone fatto e successivamente spedito altrove oppure se a spostarsi
La committenza del Liber Regulae è stata collegata da To- sia stato il miniatore. Quando si parla di localizzazione di
mei a un’ambasceria svolta ad Avignone nel 1342 da Stefano codici miniati si indica in genere un luogo solo, riferendosi
Colonna, Francesco Petrarca, Cola di Rienzo e fra Jacopo – a quello della produzione fisica dell’oggetto. In realtà le loca-
praeceptor dell’Ordine di Santo Spirito dal 1328 al 1348 – per lità da segnalare sarebbero molteplici: il luogo in cui il libro
Francesca Manzari
Fig. 1 - Liber Regulae, iniziale istoriata all’incipit del Prologo e bordura, in parte ridipinta nel sec. XVIII, contenente due stemmi
44 parzialmente erasi, metà sec. XIV, ASR, Ospedale di S. Spirito, vol. 3193, f. 3r.