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Chiudere con gli Anni di Piombo

Più che per l'indulto, noi siamo per l'amnistia. E spieghiamo il perchè. Dall'indulto sono esclusi i
delitti di strage. Ciò significa che siccome tutti i reati di questo tipo sono addebitati alla destra,
dell'indulto se ne avvantaggeranno principalmente i sinistri alla Sofri e Negri. Allora "militarizziamo" la
vicenda e chiudiamo gli anni di piombo con la fine delle leggi di emergenza e l'amnistia per i nemici dello
Stato (di "quello" Stato).
Il centro-destra italiano, ancora una volta, su un problema così scottante è chiuso nelle maglie della
sua ambiguità. Se Maceratini, Alemanno e Storace sono su posizioni indultiste, ci sono in compenso
Gasparri, Tremaglia e Giovanardi tenacemente incollati al sistema ghigliottinesco. Fini, com'è suo uso,
prima dice una cosa (sì all'indulto), poi la smentisce.
Ma la palma del merito forcaiolo l'ha conquistata il settimanale Il Borghese che se l'è presa con Flick,
reo di aver dato un permesso di due giorni a Francesca Mambro (dopo quasi vent'anni di carcere duro),
accreditando -e questo è ributtante per un periodico che si vuol spacciare di "destra"- il suo
coinvolgimento nella strage di Bologna.
Per bloccare qualsiasi beneficio ai cinquecento ex-miliziani (di cui 226 in carcere) i giustizialisti-forcaioli
parlano a getto continuo di "difesa dello Stato" contro una possibile "ripresa" della lotta armata. Balle.
La lotta armata in Italia è iniziata ben prima che nascessero le Brigate Rosse o i NAR. Altrimenti come
classificare le bombe di Piazza
Fontana? Lotta pacifica? E chi ce le mise quelle bombe (e tante altre che dovevano seguire)? Giusva
Fioravanti o Renato Curcio?
Ci sono arrivati i nostri più accaniti ex-nemici rossi a capire che la lotta armata è stata provocata
dal regime allora imperante, come necessità politica del regime e per la imperitura sussistenza del
regime, e noi stiamo ancora a fingere di credere alle favole del "pericolo rosso" o "nero". Brigate Rosse
e/o NAR sono stati spesso gli inconsapevoli attori (quasi sempre in buona fede) di una tragedia i cui
registi si sono assisi sulle comode poltrone del potere, mentre molte comparse giacciono ora sotto due
metri di terra.
Questo, qualcuno di destra (che fa parte della Commissione Stragi) deve pur saperlo e non
capisco perchè si scarichino tutte le colpe del sangue versato su Concutelli, Curcio e affini e si assolva in
modo così squallidamente acritico il regime ed il potere democristiano.
E non parliamo del ruolo delle "potenze straniere" nei casi nostri. E' probabile che a certi
onorevoli, giornalisti e politologi siano sfuggite certe dichiarazioni di Franceschini, il quale ha
testimoniato sulla parte giocata, in tante vicende del terrorismo, del Mossad israeliano. Chi fa della
dietrologia non può farla a senso unico. Vedere dietro l'azione terroristica sempre e solo l'ombra di
Breznev o di Gheddafi non serve certo alla verità. Serve principalmente a chi detiene lo statu quo.
Sarebbe come chiudere gli occhi su ciò che veramente si è mosso prima, durante e dopo il rapimento e la
morte di Moro. C'entrano solo le Brigate Rosse desiderose di "imporre il comunismo"? Assolto Cossiga,
assolto Andreotti, assolti gli USA? Assolta la DC, assolto il "comitato di crisi" ufficiale e quello "ombra"
(con Licio Gelli manager)?
E' l'ora di riprendere la lezione politica di uomini sinceri come Beppe Niccolai, il quale prima di
tutto ha sempre spronato a vedere "oltre" l'apparenza dei fatti e le interessate interpretazioni dei mass-
media. Le sue prese di posizione sulla mafia e sulla strage di Ustica stanno lì a testimoniarlo.
C'è chi parla di "mezzi spregevoli" usati dai terroristi (rossi e neri). Può darsi che siano stati
spregevoli: sempre meno spregevoli, comunque, delle "stragi di stato" che hanno massacrato centinaia di
innocenti -di cui non si sapeva nemmeno nome e cognome- per gli occulti disegni di un potere
inlogorabile. Non è quindi grottesca una difesa di uno "Stato", i cui apparati hanno le mani mica tanto
pulite? Vogliamo convincerci anche noi delle morti puramente "accidentali" di Esposti, Minnetti, De
Angelis, Pagliai, Vale e tanti altri? Non interessano a nessuno i decenni di carcere, le torture fisiche e
morali, le famiglie distrutte, le persecuzioni abbattutesi su migliaia di giovani del "nostro" (e del "loro")
ambiente da parte di uno "Stato" e dei suoi ministri che giudicavano "fascista" ogni strage architettata in
chissà quali palazzi?
La colpa è tutta dei "terroristi", molti dei quali non hanno mai ammazzato nessuno, e che si
devono fare ergastoli o decenni di carcere, mentre i cosiddetti "pentiti" (la maggioranza dei quali ha fatto
fuori un mucchio di gente) sono tutti liberi, accasati e sistemati. Certo, vi sono degli ex-terroristi che
non si sono "pentiti" (nel senso delle famigerate "collaborazioni concordate"). Non hanno venduto
nessuno alla magistratura, solo per ottenere comodi sconti di pena.
Quanta nobiltà dimostrò invece un vecchio "borghese" come Indro Montanelli che non ebbe
timore nell'affermare, parlando di Curcio: "Nutro rispetto per un uomo che, senza avere mai ucciso
nessuno, è all'ergastolo perchè ha rifiutato di pentirsi denunziando i propri compagni e rinnegando le
proprie idee. Sono sicuro che quelle idee non sono più le sue. Se non lo dice, è per una questione di
dignità. E per me la dignità vale più delle idee".

Pino Tosca

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