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NOMI DE PERSONAGGI E LUOGI DELLA GUIDA ALLA SCOPERTA DI VITERBO di

Paolo Giannini

Amalasunta: (Ravenna, 495 circa – Isola Martana, 30 aprile 535) è stata l'unica figlia del re
ostrogoto Teodorico (Ostrogoti: erano il ramo orientale dei Goti, una tribù germanica). Con la
morte del padre, nel 526, divenne reggente del regno degli Ostrogoti in nome del figlio
Atalarico. Procopio e Cassiodoro, suo magister officiorum, la descrivono profondamente
influenzata dalla cultura romana, conoscitrice della lingua latina e greca. Alla morte del figlio,
avvenuta il 2 ottobre 534, Amalasunta divenne regina a tutti gli effetti e associò al trono il
cugino Teodato, duca di Tuscia, con l'intento di rafforzare la propria posizione. Teodato era
infatti uno dei più influenti esponenti della nobiltà gota, ma anche educato alla greca e
proprietario in Toscana di grandi latifondi, che aveva offerto a Giustiniano in cambio di
proprietà e onori imperiali, tra i quali un posto in Senato. Teodato poteva essere un elemento
di equilibrio nella politica perseguita da Amalasunta, rassicurando gli elementi goti all'interno
e garantendo, all'esterno, i buoni rapporti con l'Impero d'Oriente. Non sono chiari tutti gli
aspetti del complesso gioco politico nel quale finì per cadere Amalasunta, né quale sia stato il
ruolo di Giustiniano attraverso il suo ambasciatore Pietro che, secondo Procopio, avrebbe
avuto contatti con Teodato prima e dopo la decisione di relegare la regina sull'isola Martana,
nel lago di Bolsena, dove nel 535, il 30 aprile, fu strangolata nel bagno da parenti di quei Goti
che ella aveva ordinato di assassinare. Giustiniano, che pure aveva riconosciuto la legittimità
del regno di Teodato, prese a pretesto l'assassinio di Amalasunta per iniziare la guerra gotica,
che avrebbe visto i Goti fronteggiare i Bizantini per molti anni.
Antonio del Massaro detto il Pastura: Viterbese, nato presumibilmente verso il 1450; il 17 dic.
1478 appare a Roma - è la prima notizia che lo riguardi - tra i firmatari dello statuto della
corporazione di S. Luca. La sua formazione dovette dunque avvenire tra l'ottavo e il nono
decennio del Quattrocento, nell'ambiente romano, dove stabilì i primi rapporti con il
Perugino, il Pinturicchio, Antoniazzo e Melozzo. (Più informazioni negli archivi separati).
Arnaldo da Brescia: (Brescia, 1090 – Roma, 18 giugno 1155) è stato un religioso italiano.
Allievo di Abelardo, fu un riformatore religioso caratterizzato da notevole eloquenza e forte
avversione per l'istituzione tradizionale ecclesiastica. Sostenne il movimento antipapale e
autonomistico romano (costituzione del Comune di Roma o renovatio Senatus), in epoca
risorgimentale divenne una figura di riferimento per i neoghibellini. (Più informazioni negli
archivi separati).
Balletta: Francesco d’Antonio da Viterbo. È stato un pittore italiano. Francesco dipinge nello stile
tardogotico del Lazio in quanto rappresenta stoffe con decorazioni di melograno e l'orlo degli
abiti sia con molte pieghe verticali sia con la caratteristica doppia onda. Però all'interno di
questo stile Francesco prende una posizione particolare. Intanto si nota che è influenzato dalla
pittura senese, visto che predilige il tema della Madonna e visto che realizza dei polittici. I
visi dipinti da Francesco si assottigliano verso il mento. Gli occhi sono disegnati con
precisione geometrica. Le sue figure tengono la testa leggermente piegata e guardano
discretamente nella direzione opposta. I troni sono decorati con intarsi cosmateschi. Il Bambin
Gesù tiene in mano un uccellino. Francesco tende a non variare né stilisticamente né
iconograficamente. (Più informazioni negli archivi separati).
Beata Lucia di Narni: Lucia Broccadelli, nota anche come Lucia da Narni (Narni, 13 dicembre
1476 – Ferrara, 15 novembre 1544), è stata una mistica e suora domenicana italiana, venerata
come beata dalla Chiesa cattolica. Dopo tre anni di matrimonio spirituale con il conte Pietro
di Alessio, Lucia, nel 1494 a Narni, ricevette l’abito delle terziarie Domenicane e nel 1496
avrebbe ricevuto anche le stigmate a Viterbo. Fu consigliera del duca di Ferrara, Ercole I
d’Este, dal 1499 fino alla morte del Duca, avvenuta nel 1505. Fu fondatrice e superiora dei
monasteri di S. Domenico di Viterbo (1496) e S. Caterina da Siena della città di Ferrara
(1501). Trascorse gli ultimi trentanove anni della sua vita sopportando grandi sofferenze. Il 26
maggio 1935, 391 anni dopo la sua morte, il suo corpo era stato solennemente restituito alla
sua città natale di Narni. Resta tuttora famosa a Viterbo, Narni e Ferrara per la sua purezza
d’animo e per la fede da lei dimostrata. Documento particolarmente significativo della sua
storia personale e mistica, L’Autobiografia della Beata Lucia, composta otto mesi prima della
sua morte nel 1544 e considerata perduta, è stata recentemente scoperta a Bologna con il
titolo: Vita della Beata Lucia da Narni domenicana: copiata dall’Autografo della detta beata.
È stata pubblicata a Roma nell’aprile 2011 da E. Ann Matter e Gabriella Zarri in un libro dal
titolo: Una mistica contestata: la Vita di Lucia da Narni tra agiografia e biografia.
Benefial Marco: (Roma, 25 aprile 1684 – Roma, 9 aprile 1764). (Più informazioni negli archivi
separati).
Anton Angelo Bonifazi: (Viterbo, 1627 – Roma, post 1699). Figlio di un ricco mercante
viterbese, Giovan Giacomo di Cesare Bonifazi, dopo una breve parentesi di chierico, si dedicò
alla professione di pittore. Negli ultimi anni della sua vita, risiedeva a Roma, nella zona dei
Fori, densamente popolata di artisti e soprattutto di architetti e scultori. Godè dell’amicizia e
della collaborazione di personalità molto importanti come Carlo Maratta e Carlo Fontana, che
nominò nel suo testamento stilato nel 1699. (Più informazioni negli archivi separati).
Callisto III Antipapa: nato Giovanni di Struma (... – Benevento, 1179 circa), monaco
benedettino vallombrosano, fu antipapa dal settembre 1168 al 29 agosto 1178: venne eletto in
opposizione a Papa Alessandro III alla morte dell'antipapa Pasquale III. Costretto
dall'imperatore Federico I, si sottomise al papa legittimo nel 1178. Eletto successore
dell'antipapa Pasquale III da un piccolo gruppo di cardinali scismatici, Callisto risiedette a
Viterbo dove fu principalmente una pedina di scambio per Federico, usata per fare pressione
su papa Alessandro III, e dove ebbe solo un limitato supporto geografico.
Corvi Domenico: Viterbo, 16 sett. 1721 – Roma, 22 lug. 1803. Più informazioni negli archivi
separati.
Falaschi Anton Angelo: (Viterbo, 1701 [?] – Ivi, lug. 1768). (Più informazioni negli archivi
separati).
Federico I Hohenstaufen: meglio noto come Federico Barbarossa (Waiblingen, 1122 – Saleph,
10 giugno 1190), è stato imperatore del Sacro Romano Impero. Salì al trono di Germania il 4
marzo 1152, succedendo allo zio Corrado III, e fu incoronato Imperatore il 18 giugno 1155.
(Più informazioni negli archivi separati).
Giovan Francesco Romanelli: (Più informazioni negli archivi separati). Nacque a Viterbo tra il
1608 e il 1613..., indicazione di «annis quinquaginta» riportata nell’atto di morte del 9
novembre 1662... La presenza tra i collaboratori di Pietro da Cortona attivi dal 1631 nelle
decorazioni del palazzo Barberini alle Quattro Fontane segna l’avvio di un lungo e
inesauribile rapporto con la famiglia di Urbano VIII, e in particolar modo con il cardinale e
vicecancelliere Francesco Barberini, che sarebbe rimasto un riferimento primario per l’artista
e per i suoi stretti familiari. Le decorazioni parietali nella dimora alle Quattro Fontane... Al
pari di Pietro da Cortona e Bernini, Romanelli fu un autore completo, e seppe immedesimarsi
pienamente nella poliedrica creatività barocca, controllando con padronanza campi diversi
dell’espressione artistica, dall’architettura alle arti minori...
Libero Comune: L'età comunale indica un periodo storico del medioevo, contraddistinto dal
governo locale dei comuni, che riguardò vaste aree dell'Europa occidentale. Ebbe origine in
Italia centro-settentrionale attorno alla fine dell'XI secolo. L'incremento demografico
dell'anno Mille portò alla formazione di nuovi centri urbani e alla rinascita di quelli esistenti.
Così, la città tornava a essere, come nell'antichità, il centro propulsore della società civile.
All'interno delle mura vennero a convivere uomini di estrazione sociale molto diversa:
contadini inurbati in seguito all'eccedenza di manodopera nei campi, feudatari minori che
cercavano di sottrarsi ai vincoli verso i grandi feudatari trasferendosi in città, oltre che notai,
giudici, medici, piccoli artigiani e mercanti. Questi costituivano per eccellenza la classe dei
"borghesi", vale a dire di coloro che, non essendo nobili, traevano la propria prosperità
dall'esercizio di arti o mestieri, avendo nella città il loro ambiente naturale. Il Comune
espresse quindi l'emancipazione dalla soggezione feudale, dando luogo a una profonda
trasformazione sociale, caratterizzata dal rifiorire delle attività commerciali e dall'emergere
della borghesia. Organizzazione politica. Il governo del Comune era basato su un Consiglio
generale cittadino che eleggeva dei magistrati, detti consoli, incaricati della reggenza.
All'interno di questo organo collegiale le deliberazioni erano considerate valide in virtù di un
corretto sviluppo della procedura, come la convocazione dell'assemblea in presenza di un
numero minimo di cittadini appositamente nominati e la verbalizzazione delle decisioni. Alla
fase consolare seguì poi una fase detta podestarile: il podestà era funzionario di mestiere con
compiti di amministrazione del territorio comunale. Essi erano veri e propri professionisti,
con compiti ben definiti e stipendiati dal Comune, la cui preparazione veniva acquisita con lo
studio del diritto nelle nascenti università. Furono soprattutto le grandi famiglie di nobili a
studiare e a specializzarsi per divenire podestà in modo da acquisire maggiore potere nel
quadro del territorio comunale.
Matteo Giovannetti: (Viterbo, inizio del XIV secolo – 1370 circa). (Più informazioni negli
archivi separati).
Niccolò V Antipapa: nato Pietro Rainalducci (Corvara, 1258 circa – Avignone, 16 ottobre 1333),
è stato un religioso e predicatore italiano. Fu antipapa dal 12 maggio 1328 al 25 luglio 1330,
durante il pontificato di papa Giovanni XXII (1316–34) ad Avignone. Fu l'ultimo antipapa
imperiale, vale a dire, insediato dal Sacro Romano Imperatore. Fu eletto tramite l'influenza
dello scomunicato imperatore, Ludovico IV il Bavaro, da un'assemblea di sacerdoti e laici, e
consacrato nella Basilica di San Pietro a Roma, il 12 maggio 1328, dal vescovo di Venezia.
Dopo aver passato quattro mesi a Roma, si ritirò con Ludovico IV a Viterbo, ove rimase
diversi mesi, partecipò poi all'assedio di Grosseto, e quindi giunse a Pisa, dove veniva
sorvegliato dal vicario imperiale.
Olimpia Maidalchini:
Origen de la Vía Francígena: El nacimiento de la Vía Francígena como itinerario específico de
largo recorrido se sitúa entre los siglos VII y VIII, en una época en la que Italia estaba
dominada por bizantinos y lombardos y en la que los territorios de éstos se encontraban
divididos en dos partes separadas por los Montes Apeninos. Los lombardos necesitaron
desarrollar una ruta que mejorase la comunicación entre sus dominios y que evitase los
tradicionales puertos de la época romana en manos de los bizantinos.
Palanzana: La Palanzana è il monte dei viterbesi, dato che, con i suoi 800 metri d’altezza domina
la pianura su cui sorge il capoluogo, e dalle cui falde sgorga un’acqua freschissima, nota come
“acqua della Palanzana”. Anche qui numerose sono le memorie storiche: la Massa Palentiana,
era, nel VI secolo possesso del re dei Goti Teodorico; una colonna, appartenente al convento
di “S. Maria in Palanzana”, ormai distrutto attualmente è visibile sotto il leone in nenfro, nella
torre del Comune di Viterbo.
Papini Pietro: Ver archivos
Pasquale III Antipapa: Guido da Crema, divenuto antipapa con il nome di Pasquale III (Crema,
1110 circa – Roma, 20 settembre 1168), fu un cardinale italiano che a seguito della duplice
elezione papale del 1159, seguì l'antipapa Vittore IV divenendo poi suo successore nel 1164.
Alla morte del Antipapa Vittore IV un minuscolo collegio cardinalizio elevò al soglio
pontificio parallelo Guido di Crema. Il collegio era composto da appena tre cardinali (incluso
Guido) e si trattò di una vera e propria delega di poteri a Pasquale III, più che un'elezione
corretta. Il numero dei cardinali scismatici è un indicatore di quanto, oramai, quasi tutta
l'Europa, in termini religiosi ma anche politici, fosse schierata con Alessandro III. Pasquale
III, tuttavia, prese sede a Viterbo e riuscì con successo ad impedire ad Alessandro di
raggiungere Roma.
Strigelli Vincenzo: Pittore (Viterbo, 20 nov. 1713 – 1° ago. 1769). (Più informazioni negli archivi
separati).
Surina / Sura: Suri è il nome del dio ctonio Suri. Il termine divinità ctonia indica tutte quelle
divinità generalmente femminili legate ai culti di dei sotterranei e personificazione di forze
sismiche o vulcaniche. Deriva dalla parola greca usata da Ferecide di Siro per indicare una
divinità cosmica originaria insieme con Zas (Zeus) e Kronos: Ctonie (Χθονίη, ovvero
Sotterra, dall'aggettivo greco χθόνιος che significa sotterraneo).
Teodato: Teodato (Thiudahad nelle lingue germaniche, Theodahatus in latino; Tauresio, 482 –
536) fu Re degli Ostrogoti dal 534 al 536. In precedenza era stato Duca di Tuscia. Nato a
Tauresium, vicino all'odierna Skopje (in Macedonia), Teodato fu Duca di Tuscia e nipote di
Teodorico, in quanto nato dalla sorella Amalafrida, venne associato al trono dalla cugina
Amalasunta. Dopo averla esiliata e fatta uccidere sul lago di Bolsena, tentò inutilmente di
contrastare la reazione di Giustiniano. Dopo che il generale bizantino Belisario ebbe
conquistato Napoli nel 536, Teodato fu rovesciato dagli stessi goti, che elessero Vitige come
suo successore.
Vanni Pietro: Pietro Vanni nasce a Terzone di Leonessa (Rieti) nel 1925. Autodidatta, alterna
l’esperienza artistica di pittore alle attività sociali quale dirigente di un movimento operaio
d’ispirazione cattolica. Muore a Roma nel dicembre 2002
Via Francigena: La Via Francigena, Franchigena, Francisca o Romea, è parte di un fascio di vie,
dette anche vie romee, che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano
nel Sud Europa fino a Roma e di qui proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti
d'imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati. Il pellegrinaggio a Roma, in
visita alla tomba dell'apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores
insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. Per questo l'Italia era percorsa
continuamente da pellegrini di ogni parte d'Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri
scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra
Santa. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi, in età post carolingia
cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia. I primi documenti d'archivio che citano
l'esistenza della Via Francigena, risalgono al IX secolo e si riferiscono a un tratto di strada
nell'agro di Chiusi, in provincia di Siena: il nome Via Francigena è attestato per la prima volta
nell'Actum Clusio, una pergamena risalente al 876 conservata nell'Abbazia di San Salvatore al
Monte Amiata. A sud di Roma la via Francigena è attestata per la prima volta a Troia, sulla via
Appia Traiana, nel Privilegium Baiulorum Imperialium del 1024.
Sebastiano del Piombo: Sebastiano Luciani, detto in tarda età Sebastiano del Piombo (Venezia,
1485 – Roma, 21 giugno 1547). La fortuna critica: Fu lodato dall'Ariosto, «Bastiano [...]
ch'onora [...] Venezia», dal Michiel, dall'Aretino, «Sebastiano Pittor miracoloso», dal Biondo,
«pereua pengendo di superar la natura», e dal Vasari che, a parte Michelangelo, secondo lui
irraggiungibile, e con le sue note riserve sull'indole del veneziano, considera Sebastiano alla
pari di Raffaello e Tiziano e, dopo la morte del Sanzio, il più grande pittore di Roma: i
contemporanei non ebbero dunque dubbi sulla grandezza del pittore, con l'eccezione del
Dolce, il biografo di Tiziano, il quale scrisse che «Bastiano non giostrava di pari con Rafaello,
se bene haveva in mano la lancia di Michel'Agnolo: e questo, perché egli non la sapeva
adoperare: e molto meno con Tiziano».
Maitani Lorenzo: (Siena, prima del 1275 – Orvieto, 1330) è stato uno scultore e architetto
italiano. Operò soprattutto nell'Umbria del Trecento. Il suo stile appare ispirato all'arte gotica
francese e a quella senese (Simone Martini, Lippo Memmi, ecc.). È ricordato specialmente
per la realizzazione della facciata del Duomo di Orvieto.
Filippo Cavarozzi: (Viterb, 1588/1590 – Roma, set. 1625). Fu presto attivo in ambiente romano,
dopo un primo apprendistato a Viterbo presso Tarquinio Ligustri, che probabilmente lo
introdusse nel circolo culturale del marchese Vincenzo Crescenzi e di suo figlio Giambattista,
architetto e pittore. In questo ambito conobbe anche il Pomarancio, al quale guardò molto nei
primi anni della sua produzione romana. Nel 1617, accompagnando il marchese Crescenzi, si
recò in Spagna per alcuni lavori nel Pantheon dell’Escorial; questi dovettero concludersi due
anni più tardi, quando il pittore è nuovamente testimoniato a Roma; C. lasciò, comunque, un
buon numero di opere tra Madrid e Toledo. Nel secondo decennio del XVII secolo maturò
nell’artista un distacco dai moduli manieristici del Pomarancio e un deciso avvicinamento al
linguaggio naturalistico di Caravaggio, che, tuttavia, non incontrò probabilmente di
persona. La Visitazione della cappella del palazzo dei Priori a Viterbo (documentata nel 1622)
rappresenta uno degli esiti più alti della fase finale del pittore, a cui si possono ricondurre
anche gli altri due dipinti presenti nella città natale: il Sant’Isidoro Agricola conservato in S.
Angelo in Spatha e la Madonna col Bambino della cappella Calabresi nella chiesa del
seminario vescovile. Di recente è stata avanzata un’attribuzione a C. della fontana del
giardino del palazzo dei Priori (Nicolai), precedentemente riferita al pittore viterbese di poco
più anziano Filippo Caparozzi. Pur avendo raggiunto una certa notorietà in vita, non riuscì a
creare una scuola locale ispirata al caravaggismo e fu presto dimenticato anche dagli eruditi
viterbesi.
Longobardi: furono una popolazione germanica, protagonista tra il II e il VI secolo di una lunga
migrazione. Entrati a contatto con il mondo bizantino e la politica dell'area mediterranea, nel
568, guidati da Alboino, si insediarono in Italia, dove diedero vita a un regno indipendente
che estese progressivamente il proprio dominio sulla maggior parte del territorio italiano
continentale e peninsulare. Il Regno longobardo, che tra il VII e l'inizio dell'VIII secolo era
arrivato a rappresentare una potenza di rilievo europeo, cessò di essere un organismo
autonomo nel 774, a seguito della sconfitta subita a opera dei Franchi guidati da Carlo Magno.
– Ver el archivo separado.

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