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Funzioni circolari - Grafici e trasformazioni

Dispensa ad uso interno

Liceo Musicale “Carlo Montanari” - Verona

1 grafici delle funzioni circolari


La definizione delle funzioni goniometriche o circolari si basa sulle proprietà della cir-
conferenza goniometrica e, almeno inizialmente, considera solamente angoli di ampiez-
za compresa in un angolo-giro.
Vogliamo ora estendere questa definizione e calcolare le funzioni circolari per angoli
qualsiasi. Quindi considereremo le seguenti funzioni:

y = sin x; y = cos x

dove x può essere un qualunque numero reale ed esprime in radianti la misura di un


angolo. I seguenti diagrammi illustrano la situazione:

sin : R −→ R cos : R −→ R
x 7−→ sin x x 7−→ cos x

1.1 Grafico della funzione seno [Esercizi: p. 24]

Il grafico della funzione seno è la curva del piano di equazione y = sin x, cioè l’insieme
dei punti (x, sin x) al variare di x ∈ R. Ciascuno di questi punti è ottenuto prendendo
come ascissa il valore x dell’angolo (espresso in radianti) e come ordinata il valore sin x
del seno di tale angolo.
Si può costruire una tabella con alcune coppie (x, sin x) sfruttando gli angoli notevoli, e
da questa il successivo grafico:

π π π π 2π 3π 5π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π
x 0 π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
√ √ √ √ √ √ √ √
1 2 3 3 2 1 1 2 3 3 2 1
y 0 1 0 − − − −1 − − − 0
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
√ 1
3/2

2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

− 2/2

− 3/2
−1

È possibile costruire il medesimo grafico mediante il procedimento geometrico seguente:


1. Si traccia una circonferenza goniometrica, prendendo come unità di misura il rag-
gio della circonferenza, si costruisce un sistema di assi cartesiani Oxy a fianco della
circonferenza, con l’asse delle ascisse allineato al primo;
2. Si prende sulla circonferenza un angolo al centro a piacere x e si ricava, applicando
la definizione di seno, il punto P della circonferenza di ordinata sin x (secondo
estremo dell’arco di lunghezza x corrispondente all’angolo al centro scelto);
3. Si ottiene nel sistema Oxy il punto di ascissa x (riportando l’ampiezza dell’angolo
(in radianti) sull’asse x) e di ordinata sin x (mediante una parallela all’asse x a
partire dal punto P.
4. L’insieme di tutte le coppie (x, sin x) è il grafico cercato.
Seguono alcuni passaggi del procedimento:
π
2π 2 π
1
3 3

5π π
6 6 0.5
sin x

π x 2π
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
7π 11π −0.5
6 6

4π 5π
−1
3 3π 3
2
π
2π 2 π
1
3 3

5π π
sin x

6 6 0.5

x
π 2π
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
7π 11π −0.5
6 6

4π 5π
−1
3 3π 3
2

2
π
2π 2 π
1
3 3

5π π
6 6 0.5

x
π 2π
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
sin x

7π 11π −0.5
6 6

4π 5π
−1
3 3π 3
2
π
2π 2 π
1
3 3

5π π
6 6 0.5

π x 2π
π π π π
sin x

2π 5π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
7π 11π −0.5
6 6

4π 5π
−1
3 3π 3
2
π
2π 2 π
1
3 3

5π π
6 6 0.5
sin x

π 2π
x
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
7π 11π −0.5
6 6

4π 5π
−1
3 3π 3
2

Ripetendo le operazioni sopra descritte per valori esterni all’intervallo 0 6 x 6 2π si


ottiene la seguente curva, detta sinusoide:
1
0.5

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − −0.5
2 2 2 2 2 2
−1

Si osserva che la curva si ripete identicamente a intervalli regolari di lunghezza 2π. Ciò
è dovuto al fatto che, per definizione:
sin(x + 2kπ) = sin x ∀k ∈ Z
Ciò significa che aggiungendo o togliendo un multiplo intero di 2π all’argomento x della
funzione, si ottiene sempre lo stesso valore. Per questo motivo la funzione seno si può
classificare come periodica.

3
La funzione y = sin x gode in generale delle seguenti proprietà:

• è definita per ogni valore reale di x;


• è periodica di periodo 2π;
• il suo grafico (sinusoide) interseca l’asse x in infiniti punti, di ascissa x = kπ (con
k ∈ Z): ha quindi infiniti zeri;
• il suo grafico è simmetrico rispetto all’origine, quindi y = sin x è dispari;
• è limitata: ∀x ∈ R : − 1 6 sin x 6 1;
π
• vi sono infiniti punti, di ascissa x = + 2kπ in cui la funzione assume valore
2

massimo (uguale a 1) e infiniti, di ascissa x = + 2kπ in cui la funzione assume
2
valore minimo (uguale a −1).

Date queste proprietà, è sufficiente conoscere l’andamento della funzione nell’intervallo


[0, 2π] per conoscerne l’andamento in tutto il suo dominio (che è R).
In particolare, osservando la figura qui sotto, notiamo che:

√ 1
3/2

2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

− 2/2

− 3/2
−1

• il grafico è limitato alla regione rettangolare (in rosso) di base 2π e altezza 2;


2π π
• è possibile suddividere tale regione in quattro regioni rettangolari di base =
4 2
nelle quali la funzione y = sin x gode delle seguenti proprietà:
π
1. 0 < x < : y = sin x è crescente y = sin x > 0
2
π
2. < z < π: y = sin x è decrescente y = sin x > 0
2

3. π < x < : y = sin x è decrescente y = sin x < 0
2

4. < x < 2π : y = sin x è crescente y = sin x < 0
2
• per x = 0, π, 2π : sin x = 0, cioè: 0, π, 2π sono zeri di y = sin x;
π 3π
• per x = , y = sin x assume il suo valore massimo (vale 1); mentre per x = ,
2 2
y = sin x assume il suo valore minimo (vale −1).

4
1.2 Grafico della funzione coseno [Esercizi: p. 24]

Il grafico della funzione coseno è la curva del piano di equazione y = cos x, cioè l’in-
sieme dei punti (x, cos x) al variare di x ∈ R. Ciascuno di questi punti è ottenuto
prendendo come ascissa il valore x dell’angolo (espresso in radianti) e come ordinata il
valore sin x del seno di tale angolo.
Costruiamo una tabella con alcune coppie (x, cos x) sfruttando gli angoli notevoli:

π π π π 2π 3π 5π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π
x 0 π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
√ √ √ √ √ √ √ √
3 2 1 1 2 3 3 2 1 1 2 3
y 1 0 − − − −1 − − − 0 1
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

Otteniamo dunque il seguente grafico:

√ 1
3/2

2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

− 2/2

− 3/2
−1

È possibile costruire il medesimo grafico mediante un procedimento geometrico analogo


a quello visto per la funzione seno, con alcune variazioni:
1. La circonferenza goniometrica impiegata per individuare gli angoli viene ruotata
di un angolo retto in senso antiorario: in questo modo il valore di cos x viene
fornito dall’ordinata del secondo estremo dell’arco associato all’angolo x;
2. Si procede come per il seno, riportando l’ampiezza dell’angolo (in radianti) sull’as-
se x e ottenendo l’ordinata cos x mediante una parallela all’asse x;
3. L’insieme di tutte le coppie (x, cos x) è il grafico cercato.
Seguono alcuni passaggi del procedimento:

π 2π 11π
1
6 6

π 5π
cos x

3 3 0.5

π
x

2 2
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
2π 4π −0.5
3 3

5π 7π
−1
6 π 6

5
π 2π 11π
1
6 6

π 5π
3 3 0.5

π 3π
x
2 2
π π π π
cos x

2π 5π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
2π 4π −0.5
3 3

5π 7π
−1
6 π 6

π 2π 11π
1
6 6

π 5π
3 3 0.5

π 3π
2 2
x π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
cos x

2π 4π −0.5
3 3

5π 7π
−1
6 π 6

π 2π 11π
1
6 6

π 5π
3 3 0.5
cos x

π 3π
2 2
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
x 6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
2π 4π −0.5
3 3

5π 7π
−1
6 π 6

π 2π 11π
1
6 6

π 5π
cos x

3 3 0.5

π 3π
2 2
π π π 2π 5π π 7π 4π 3π 5π 11π 2π
x 6 3 2 3 6 6 3 2 3 6
2π 4π −0.5
3 3

5π 7π
−1
6 π 6

Ripetendo le operazioni sopra descritte per valori esterni all’intervallo 0 6 x 6 2π si


ottiene la seguente curva, detta cosinusoide:

6
1
0.5

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − −0.5
2 2 2 2 2 2
−1

Si osserva che anche questa curva si ripete identicamente a intervalli regolari di lunghez-
za 2π. Ciò è dovuto al fatto che, per definizione:

cos(x + 2kπ) = cos x ∀k ∈ Z

Ciò significa che aggiungendo o togliendo un multiplo intero di 2π all’argomento x della


funzione, si ottiene sempre lo stesso valore. Anche la funzione coseno si può dunque
classificare come periodica.
La funzione y = cos x gode in generale delle seguenti proprietà:

• è definita per ogni valore reale di x;


• è periodica di periodo 2π;
π
• il suo grafico (cosinusoide) interseca l’asse x in infiniti punti, di ascissa x = + kπ
2
(con k ∈ Z): ha quindi infiniti zeri;
• il suo grafico è simmetrico rispetto all’asse y, quindi y = cos x è pari;
• è limitata: ∀x ∈ R : − 1 6 cos x 6 1;
• vi sono infiniti punti, di ascissa x = 2kπ in cui la funzione assume valore massimo
(uguale a 1) e infiniti, di ascissa x = π + 2kπ in cui la funzione assume valore
minimo (uguale a −1).

Date queste proprietà, è sufficiente conoscere l’andamento della funzione nell’intervallo


[0, 2π] per conoscerne l’andamento in tutto il suo dominio (che è R).
In particolare, osservando la figura qui sotto, notiamo che:

√ 1
3/2

2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

− 2/2

− 3/2
−1

• il grafico è limitato alla regione rettangolare (in rosso) di base 2π e altezza 2;

7
2π π
• è possibile suddividere tale regione in quattro regioni rettangolari di base =
4 2
nelle quali la funzione y = cos x gode delle seguenti proprietà:
π
1. 0 < x < : y = cos x è decrescente y = cos x > 0
2
π
2. < z < π: y = cos x è decrescente y = cos x < 0
2

3. π < x < : y = cos x è crescente y = cos x < 0
2

4. < x < 2π : y = cos x è crescente y = cos x > 0
2
π 3π π 3π
• per x = , : cos x = 0, cioè: , sono zeri di y = cos x;
2 2 2 2
• per x = 0, 2π, y = cos x assume il suo valore massimo (vale 1); mentre per x = π,
y = cos x assume il suo valore minimo (vale −1).

2 trasformazioni dei grafici delle funzioni circolari


Le funzioni seno e coseno, come tutte le altre funzioni, possono essere sottoposte a
trasformazioni di diversi tipi. Tra le più utili consideriamo le trasformazioni lineari: a
partire dalla semplice funzione seno, o coseno, si ottengono attraverso trasformazioni
lineari funzioni come le seguenti:

y = B + A sin(ωx + φ); y = B + A cos(ωx + φ)

con A, B, ω, φ ∈ R.
Esamineremo ora nel dettaglio due tipi particolari di trasformazione.

2.1 Dilatazioni lungo l’asse y [Esercizi: p. 24]

2.1.1 Un esempio
Vogliamo studiare la funzione y = 2 sin x.
Sfruttando gli angoli notevoli, costruiamo la seguente tabella:

π π π π 2π 3π 5π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π
x 0 π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
√ √ √ √ √ √ √ √
1 2 3 3 2 1 1 2 3 3 2 1
sin x 0 1 0 − − − −1 − − − 0
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
√ √ √ √ √ √ √ √
2 sin x 0 2 2 3 2 3 2 1 0 −1 − 2 − 3 −2 − 3 − 2 −1 0

Notiamo che i valori dell’ultima riga sono il doppio dei corrispondenti valori della riga
superiore. Rappresentando quindi le coppie (x, 2 sin x) avremo il seguente grafico:

8
2

3


2

√ 1
3/2

2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

− 2/2

− 3/2
−1


− 2


− 3

−2

Si osserva che, per ogni valore di x il valore di y = 2 sin x (in colore scuro) è il doppio
del valore di y = sin x (in colore chiaro).
Estendendo il dominio a tutto l’insieme R otterremo il seguente grafico:
2
1.5
1
0.5

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − −0.5
2 2 2 2 2 2
−1
−1.5
−2

Il seguente è invece il grafico di y = −2 sin x:


2
1.5
1
0.5

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − −0.5
2 2 2 2 2 2
−1
−1.5
−2

9
Come si può osservare, i due grafici sono tra loro simmetrici rispetto all’asse x.

2.1.2 Funzioni del tipo y = A sin x e y = A cos x


Se ora consideriamo un qualunque numero reale A ∈ R0 e vogliamo studiare le funzioni
y = A sin x e y = A cos x, dovremo considerare le quattro situazioni seguenti:
1. y = A sin x con A > 0:
|A|

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− −
2 2 2 2 2 2

−|A|

2. y = A sin x con A < 0:


|A|

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− −
2 2 2 2 2 2

−|A|

3. y = A cos x con A > 0:


|A|

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− −
2 2 2 2 2 2

−|A|

4. y = A cos x con A < 0:


|A|

−2π 3π −π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− −
2 2 2 2 2 2

−|A|

10
In generale possiamo quindi affermare che le funzioni y = A sin x e y = A cos x:

• sono definite per ogni valore reale di x;


• sono periodiche di periodo 2π;
• sono limitate:
∀x ∈ R : − |A| 6 A sin x 6 |A|
∀x ∈ R : − |A| 6 A cos x 6 |A|;
• per un singolo periodo il grafico è limitato alla regione rettangolare (in rosso) di
base 2π e altezza 2 · |A|;
2π π
• tale regione può essere suddivisa in quattro regioni di base = , nelle quali è
4 2
possibile individuare in modo univoco il segno e la crescenza o decrescenza della
funzione.
• le funzioni del tipo y = A sin x sono dispari, mentre quelle del tipo y = A cos x
sono pari;
• hanno infiniti zeri, da distinguere in base al tipo di funzione;
• vi sono infiniti valori di x in cui tali funzioni assumono valore massimo (ugua-
le a |A|) e infiniti in cui assumono valore minimo (uguale a −|A|). Tali valori
differiscono a seconda del tipo di funzione e del segno di A.

Le funzioni così trasformate si dicono sottoposte ad una dilatazione di rapporto A lungo


l’asse y. Se |A| < 1 la dilatazione viene detta contrazione o compressione.

2.2 Dilatazioni lungo l’asse x [Esercizi: p. 26]

2.2.1 Un esempio
Vogliamo studiare la funzione y = sin(2x) (che scriveremo semplicemente y = sin 2x).
Sfruttando gli angoli notevoli, costruiamo la seguente tabella:

π π π π 2π 3π 5π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π
x 0 π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
π π 2π 4π 3π 5π 7π 5π 8π 10π 7π 11π
2x 0 π 2π 3π 4π
√3 2 √3 3
√ 2 3
√ √3 2 √3 3
√ 2 3

3 3 3 3 3 3 3 3
sin 2x 0 1 0 − −1 − 0 1 0 − −1 − 0
2 2 2 2 2 2 2 2

Notiamo che i valori della seconda riga sono il doppio dei corrispondenti valori della
riga superiore: il fattore 2 “fa correre” l’argomento della funzione seno a velocità doppia.
Il risultato è che mentre x varia da 0 a 2π, 2x varia da 0 a 4π, coprendo due periodi della
funzione seno.

11
Rappresentando quindi le coppie (x, sin 2x) avremo il seguente grafico:

√ 1
3/2

2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

− 2/2

− 3/2
−1

Si osserva qui come per ogni valore di x il valore di y = sin 2x è il seno del doppio del
valore di x. Mentre il grafico di y = sin x (in colore chiaro) copre un periodo quello di
y = sin 2x (in colore scuro) copre due periodi.
Estendendo il dominio a tutto l’insieme R otterremo il seguente grafico:
1

0.5

−π 3π π π π π 3π π 5π 3π 7π 2π
− − −
4 2 4 4 2 4 4 2 4
−0.5

−1

2.2.2 Funzioni del tipo y = sin ωx e y = cos ωx


Se ora consideriamo un numero reale positivo ω ∈ R> e vogliamo studiare le funzioni
y = sin ωx e y = cos ωx, dovremo tenere presenti le due situazioni seguenti:

1. y = sin ωx:

2π 3π π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − − −
ω 2ω ω 2ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω

−1

12
2. y = cos ωx:

2π 3π π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − − −
ω 2ω ω 2ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω

−1

In generale possiamo quindi affermare che le funzioni y = sin ωx e y = cos ωx:

• sono definite per ogni valore reale di x;



• sono periodiche di periodo T = . Il fattore ω viene detto pulsazione: dalla
ω
relazione che lo lega a T appare chiaro che deve essere positivo;
• sono limitate: ∀x ∈ R : − 1 6 sin ωx, cos ωx 6 1;
• per un singolo periodo il grafico è limitato alla regione rettangolare (in rosso) di

base T = e altezza 2;
ω
T 2π π
• tale regione può essere suddivisa in quattro regioni di base = = , nelle
4 4ω 2ω
quali è possibile individuare in modo univoco il segno e la crescenza o decrescenza
della funzione.
• le funzioni del tipo y = sin ωx sono dispari, mentre quelle del tipo y = cos ωx sono
pari;
• hanno infiniti zeri, da distinguere in base al tipo di funzione;
• vi sono infiniti valori di x in cui tali funzioni assumono valore massimo (uguale a
1) e infiniti in cui assumono valore minimo (uguale a −1). Tali valori differiscono
a seconda del tipo di funzione.
1
Le funzioni così trasformate si dicono sottoposte ad una dilatazione di rapporto lungo
ω
l’asse x. Se |ω| > 1 la dilatazione viene detta contrazione o compressione.

2.3 Funzioni del tipo: y = A sin ωx e y = A cos ωx [Esercizi: p. 28]

Le funzioni del tipo: y = A sin ωx e y = A cos ωx sono rispettivamente sinusoidi e


cosinusoidi sottoposte a dilatazione sia lungo l’asse y sia lungo l’asse x. I loro grafici si
ottengono combinando i due tipi di trasformazione visti precedentemente:

13
1. y = A sin ωx, con A > 0 e ω > 0:

2π 3π π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − − −
ω 2ω ω 2ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω

−A

2. y = A cos ωx, con A > 0 e ω > 0:

2π 3π π π π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
− − − −
ω 2ω ω 2ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω 2ω ω

−A

I precedenti sono solo due esempi di una vasta gamma di situazioni: le combinazioni
possibili di differenti rapporti di dilatazione sono infinite (si rimanda per questo alla
sezione degli esercizi).
In generale possiamo quindi affermare che le funzioni y = A sin ωx e y = A cos ωx:

• sono definite per ogni valore reale di x;



• sono periodiche di periodo T = ;
ω
• sono limitate: ∀x ∈ R : − |A| 6 A sin ωx, A cos ωx 6 |A|;
• per un singolo periodo il grafico è limitato alla regione rettangolare (in rosso) di

base T = e altezza 2 · |A|;
ω
T 2π π
• tale regione può essere suddivisa in quattro regioni di base = = , nelle
4 4ω 2ω
quali è possibile individuare in modo univoco il segno e la crescenza o decrescenza
della funzione.
• le funzioni del tipo y = A sin ωx sono dispari, mentre quelle del tipo y = A cos ωx
sono pari;
• hanno infiniti zeri, da distinguere in base al tipo di funzione;

14
• vi sono infiniti valori di x in cui tali funzioni assumono valore massimo (ugua-
le a |A|) e infiniti in cui assumono valore minimo (uguale a −|A|). Tali valori
differiscono a seconda del tipo di funzione.

3 suoni e funzioni circolari


3.1 Rappresentazione grafica dei suoni [Esercizi: p. 30]

Tralasciando la trattazione fisica dei fenomeni sonori, diremo che l’analisi e la rappre-
sentazione grafica dei suoni fa ampio uso delle funzioni circolari.
Com’è noto, il suono è prodotto dalla vibrazione di una sorgente sonora opportuna-
mente eccitata. I corpi vibranti in grado di emettere onde sonore sono:

corde vibranti: corde fissate alle estremità e ben tese che se pizzicate, percosse o
strofinate emettono onde sonore. Vengono utilizzate in tutti gli strumenti a corda;

tubi sonori: in cui la sorgente è la colonna di gas (generalmente aria) presente nei
tubi, che tramite opportune correnti viene posta in vibrazione. Vengono utilizzati
negli strumenti a fiato, negli organi ecc.;

lamine vibranti: in metallo o altro materiale, vengono poste in vibrazione da una


percussione o da correnti d’aria (ad esempio nel diapason);

piastre e membrane vibranti: vengono generalmente poste in vibrazione da una


percussione. Utilizzate da vari strumenti a percussione come i piatti, tamburi, ecc.

Una particella di un qualsiasi corpo vibrante si muove, durante la vibrazione, oscillando


attorno alla sua posizione di equilibrio (quella che occupa quando il corpo vibrante è a
riposo). Il suo movimento è descritto da un grafico come il seguente:
s (m)
A

−T 3T T T T T 3T T 5T 3T 7T 2T
− − −
4 2 4 4 2 4 4 2 4
t (s)

−A

In ordinate viene rappresentata la posizione, in ascisse l’istante. Ogni coppia (t, s) del
grafico rappresenta la posizione s della particella considerata nell’istante t (si tratta
quindi di un grafico spazio-tempo). Dalla lettura del grafico possiamo ricavare i seguenti
elementi:

15
1. L’ampiezza A dell’oscillazione.
È proporzionale all’intensità del suono: maggiore è l’ampiezza dell’oscillazione,
più intenso sarà il suono da essa generato (l’intensità cresce come il quadrato
dell’ampiezza);

2. Il periodo T : indica la durata di un’oscillazione completa della particella attorno


al suo punto di equilibrio, individuato da s = 0.
1
3. La frequenza f, definita dalla relazione f = . Si misura in hertz (Hz) cioè
T
oscillazioni al secondo.
È direttamente proporzionale all’altezza del suono: maggiore è la frequenza dell’o-
scillazione, più alto sarà il suono da essa generato.
Inoltre l’altezza del suono è inversamente proporzionale alla durata del periodo T :
maggiore è il periodo dell’oscillazione, più basso sarà il suono da essa generato.

Considerando una particella di una corda di violino che sta suonando un La4 , avremo:
• A ' 2 mm: l’ampiezza dell’oscillazione è nell’ordine del millimetro e varierà a
seconda dell’intensità del suono prodotto;
• f = 440 Hz: la particella compie 440 oscillazioni complete in un secondo, il che
significa che il suo periodo è
1 1 1
• T= = −1
= s ' 0.002 27 s = 2.27 ms
f 440 s 440
Il suo grafico spazio-tempo sarà quindi il seguente:
s (mm)

0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54 5.11 5.68 6.25 6.82
t (ms)
−1

−2

Nella realtà le cose non sono così semplici: quello rappresentato dal grafico qui sopra è
detto un suono puro, cioè un suono privo di ipertoni ovvero di suoni armonici aggiunti.
Ma gli strumenti musicali sono costruiti con il preciso scopo di arricchire ogni fonda-
mentale di una vasta (ma selezionata) gamma di armonici, così da produrre suoni dal
timbro specifico.

16
3.2 Risonanza e suoni armonici [Esercizi: p. 31]

I corpi vibranti, per le loro caratteristiche fisiche, possono vibrare ed emettere quindi
suoni di frequenze (cioè altezze) determinate: tali frequenze possono essere variate, ad
esempio modificando tramite la pressione delle dita sulla tastiera la lunghezza di una
corda o accorciando tramite la tastiera la lunghezza della colonna d’aria che vibra in
uno strumento a fiato. Ma ciò significa modificare le caratteristiche fisiche del corpo
vibrante: il quale vibra solo a frequenze determinate che vengono dette modi normali di
vibrazione, emettendo di conseguenza suoni di altezze determinate.
Se nei pressi della sorgente si trova un altro corpo vibrante che viene investito dal suo-
no prodotto dalla sorgente, esso può mettersi in vibrazione a sua volta. Ma affinché
questo succeda è necessario che il suono emesso dalla sorgente abbia una frequenza
che corrisponde ai modi normali di vibrazione del secondo corpo. È questo il feno-
meno chiamato risonanza; il corpo che vibra in risposta alle vibrazioni della sorgente
viene detto risuonatore. Gli strumenti musicali sfruttano ampiamente la risonanza: la
cassa armonica, o cassa di risonanza degli strumenti a corda o delle percussioni è un
risuonatore che diventa parte integrante dello strumento.
Ma quali sono i modi normali di vibrazione di un corpo? Distinguendoli in base alla
frequenza di vibrazione, abbiamo:

1. Prima armonica o fondamentale. È la frequenza che determina l’altezza del suo-


no emesso. Prendendo ad esempio un La3 di frequenza f1 = 220 Hz, il grafico
corrispondente (limitato ad un periodo) è il seguente:

s (mm)

0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54


t (ms)

−A

1 1 1
Osserviamo che: T = == −1
= s ' 0.004 54 s = 4.54 ms
f1 220 s 220
Ricordiamo che nei casi studiati precedentemente le equazioni di grafici come
questo erano del tipo y = A sin ωx: qui sono cambiate le grandezze rappresentate
sugli assi (in ascisse abbiamo il tempo t e in ordinate la posizione s) ma c’è un
altra variazione significativa.

17

Abbiamo visto in 2.3 che il periodo della funzione y = A sin ωx è T = .
ω
Considerando in generale la relazione tra T ed f potremo scrivere:
1 ω
f== ⇒ ω = 2πf
T 2π
Sostituendo ora s a y, t a x e 2πf1 a ω otterremo l’equazione della fondamentale:
y = A sin ωx ⇒ s = A sin 2πf1 t ⇒ s = A sin[f1 (2πt)]
Nell’ultima scrittura abbiamo messo in evidenza la frequenza f1 , per poter più
facilmente confrontare questa equazione con quelle delle armoniche successive.

2. Seconda armonica. Il secondo modo di vibrazione del corpo è ad una frequenza


doppia della fondamentale: f2 = 2f1 = 440 Hz. Si tratta quindi di un La4 , cioè di
una nota posta un’ottava sopra la fondamentale.

s (mm)

0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54


t (ms)

−A

Equazione della curva: s = A sin[f2 (2πt)] ⇒ s = A sin[2f1 (2πt)]


Si nota che il periodo della seconda armonica è la metà di quello della prima. Ciò
è ovvia conseguenza del raddoppiamento della frequenza.

3. Terza armonica. f3 = 3f1 = 660 Hz. Si tratta quindi di un Mi5 , cioè di una nota
f3 3f1 3
posta una quinta (naturale) sopra la seconda armonica: = = .
f2 2f1 2
s (mm)

0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54


t (ms)

−A

18
Equazione della curva: s = A sin[f3 (2πt)] ⇒ s = A sin[3f1 (2πt)]
Il periodo della terza armonica è un terzo di quello della prima. Ciò è conseguenza
del triplicamento della frequenza.

4. Quarta armonica. f4 = 4f1 = 880 Hz. Si tratta quindi di un La5 , cioè di una nota
posta due ottave sopra la fondamentale.

s (mm)

0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54


t (ms)

−A

Equazione della curva: s = A sin[f4 (2πt)] ⇒ s = A sin[4f1 (2πt)]


Il periodo della quarta armonica è un quarto di quello della prima.

5. Quinta armonica. f5 = 5f1 = 1100 Hz. Si tratta quindi di un Do#6 , cioè di una
f5 5f1 5
nota posta una terza (naturale) sopra la quarta armonica: = = .
f4 4f1 4

s (mm)

0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54


t (ms)

−A

Equazione della curva: s = A sin[f5 (2πt)] ⇒ s = A sin[5f1 (2πt)]

E così via, ponendo sempre fn = nf1 ∀n ∈ N.


Come si può notare, per tutti i modi considerati l’ampiezza A della vibrazione è rimasta
invariata: ciò è poco realistico, poiché i risuonatori reali si caratterizzano proprio per
la differente intensità degli armonici emessi. Anzi, vengono appositamente studiati per
poter “filtrare” gli armonici indesiderati abbassandone quasi fino a zero l’intensità, ed
esaltando invece gli armonici desiderati alzandone l’intensità.

19
3.3 Composizione di suoni e relativa rappresentazione [Esercizi: p. 31]

Il primo dispositivo in grado di produrre un suono puro, cioè un suono rappresentato


da una curva sinusoidale, è stato la sirena di Helmholtz: un dispositivo meccanico che
invia aria compressa attraverso i fori di un piatto rotante. Oggi qualunque sintetizzatore
ne può produrre: dalla composizione di suoni puri si generano poi suoni di differenti
timbri (imitativi o artificiali). Tale composizione, o sintesi, può avvenire in diversi modi
e secondo diversi princìpi. Tutto il processo però si basa su un fondamentale teorema
fisico-matematico dovuto a J. Fourier:
teorema di fourier. Qualunque forma d’onda periodica può essere approssimata
quanto più si desideri sommando alla sinusoide avente la stessa frequenza del-
l’onda periodica (frequenza fondamentale o prima armonica) una serie di sinusoidi
aventi frequenza multipla (armonica) di quella dell’onda periodica, di ampiez-
za opportuna e in specifici rapporti di fase fra loro. La frequenza fondamentale
determina l’altezza del suono.
L’analisi matematica della composizione dei suoni viene chiamata analisi di Fourier, o
anche analisi armonica: grazie ad essa è stato possibile dapprima studiare i suoni naturali
e prodotti dagli strumenti musicali, quindi anche progettare dei dispositivi, tra cui i
sintetizzatori, in grado di produrre suoni sulla base di specifiche "ricette".
La prima modalità di composizione dei suoni è quella additiva: ad un suono fondamen-
tale si aggiungono armonici fino ad ottenere uno specifico timbro, quanto più possibile
vicino a quello desiderato. Come detto, i risuonatori meccanici degli strumenti sono
costruiti a questo scopo: favorire (o impedire) lo sviluppo di certi specifici armonici a
partire dal suono fondamentale generato dalla sorgente.
I suoni così ottenuti sono generalmente molto complessi: la loro analisi richiede stru-
menti teorici piuttosto sofisticati e va al di là dello scopo del nostro studio. Presentiamo
qui alcuni esempi che possono offrire un’idea semplice di ciò che nei fatti risulta ben
più complicato.

3.4 Un esempio

Vogliamo costruire un suono aggiungendo alla fondamentale (prima armonica) la secon-


da armonica con uguale intensità (e quindi uguale ampiezza).
Scegliendo per semplicità l’ampiezza A = 1 e pulsazione della fondamentale ω1 = 1,
dovremo comporre additivamente i suoni rappresentati dalle seguenti funzioni:
1. y = sin x (primo armonico);

2. y = sin 2x (secondo armonico: frequenza doppia, ottava superiore).


Siamo qui tornati a una notazione puramente matematica, impiegando le variabili x e y
al posto di s e t.

20
La funzione che rappresenta il suono cercato è dunque la funzione somma delle due
funzioni: y = sin x + sin 2x.
Per ottenerne la rappresentazione procederemo secondo un metodo grafico:

1. Tracciamo nel medesimo sistema di assi cartesiani il grafico delle due funzioni:
y = sin x e y = sin 2x;

2. Sfruttando gli angoli notevoli, otteniamo alcuni punti del grafico cercato operando
la somma direttamente sui grafici ottenuti al punto precedente;

3. Avremo così un discreto numero di punti del grafico cercato, che potremo interpo-
lare per via grafica.

Ecco il procedimento:

1. Tracciamo i grafici di y = sin x e y = sin 2x. Il primo è la sinusoide pura (T = 2π),


mentre il secondo è una sinusoide contratta lungo l’asse x di un fattore 2 (T = π):

√ 1
√3/2
2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

−√2/2
− 3/2
−1

2. Per ogni valore di x, otteniamo il corrispondente y = sin x + sin 2x sommando le


ordinate dei punti di ascissa x che troviamo sui due grafici y = sin x e y = sin 2x.
√ √
π π π π π 1 3 3+1
Ad esempio, per x = : y = sin + sin 2 · = sin + sin = + =
6 6 6 6 3 2 2 2
Graficamente, evitando laboriosi!calcoli, è sufficiente riportare l’ordinata del punto
  √
π 1 π 3
, sopra il punto , :
6 2 6 2


3+1
2
√ 1
√3/2
2/2
1/2

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

−√2/2
− 3/2
−1

21
3. Ripetendo l’operazione per tutti i punti disponibili, otteniamo i seguenti punti (in
rosso scuro) per i quali tracciamo il grafico cercato:

3

2+1

( 3 + 1)/2

√ 1
√3/2
2/2
√ 1/2
( 3 − 1)/2
√ 3π 5π
2−1
2 4 6

− 2−1
2
π π π π 2π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
√ 6 4 3 2
−( 3 − 1)/2 3 6 4 3 2 3 4 6
−1/2

−√2/2
− 3/2
−1


−( 3 + 1)/2

−(1 2/2)

− 3

3.5 Esempi vari

Seguono i grafici di altre funzioni somma di funzioni circolari e loro trasformate.

1. y = sin x + sin 2x + sin 4x


Dal punto di vista acustico, ciò equivale a comporre il primo, il secondo e il quarto
armonico.

1.5

0.5

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−0.5

−1

−1.5

−2

22
2. y = sin x + sin 2x + sin 3x
Dal punto di vista acustico, ciò equivale a comporre il primo, il secondo e il terzo
armonico.

2.5

1.5

0.5

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−0.5

−1

−1.5

−2

−2.5

1 1
3. y = sin x + sin 3x + sin 5x
2 2
Dal punto di vista acustico, ciò equivale a comporre il primo, il terzo e il quinto
armonico (ad esempio: La3 + Mi5 + Do#6 ): gli armonici hanno però qui intensità
minore della fondamentale (la metà).

1.5

0.5

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6
−0.5

−1

−1.5

23
esercizi
1 Grafici delle funzioni circolari. [Teoria: 1 a pagina 1]

1 Tracciare il grafico della funzione y = sin x.


[Suggerimento. Scegliere per il sistema cartesiano l’unità di misura pari a 4 qua-
dretti, e usare l’approssimazione π ' 3 : in questo modo π verrà rappresentato
sull’asse x da un segmento pari a 12 quadretti, facilmente divisibile per 2, 3, 4 e 6]
2 Tenendo conto del suggerimento dell’esercizio precedente, tracciare il grafico della
funzione y = cos x.

2 Trasformazioni dei grafici delle funzioni circolari.

2.1 Dilatazioni lungo l’asse y. [Teoria: 2.1 a pagina 8]

3 Associare la funzione al grafico corrispondente:


3 3
1. y = − sin x; 2. y = −2 cos x; 3. y = 2 sin x; 4. y= cos x
2 2
2 2
1.5 1.5
1 1
0.5 0.5
a) b)
π π 3π 2π π π 3π 2π
−0.5 −0.5
2 2 2 2
−1 −1
−1.5 −1.5
−2 −2

1.5 1.5
1 1
0.5 0.5

c) π π π π
d)
−0.5 3π 2π −0.5 3π 2π
2 2 2 2
−1 −1
−1.5 −1.5

Esercizio svolto. Data la funzione y = 2 cos x:


a) determinare l’ampiezza e il periodo;
b) determinare il segno e la crescenza/decrescenza;
c) tracciare quindi il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il
sistema.
Svolgimento.
a) A = 2; T = 2π.

24
b) Si ponga u = 4 quadretti, approssimando π ' 3, e si costruisca un sistema cartesia-
no adeguato a rappresentare sull’asse x il periodo T = 2π e sull’asse y l’ampiezza
A = 2. Si tracci quindi il rettangolo i cui è contenuto un periodo del grafico,
suddividendolo in quarti:

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6

−1

−2

Ricordando le proprietà del coseno (a pagina 7), e considerando il segno di A, si


determini il segno e la monotonia per i quattro intervalli ottenuti:
π
1. 0 < x < : y = 2 cos x è decrescente y = 2 cos x > 0
2
π
2. < x < π: y = 2 cos x è decrescente y = 2 cos x < 0
2

3. π < x < : y = 2 cos x è crescente y = 2 cos x < 0
2

4. < x < 2π : y = 2 cos x è crescente y = 2 cos x > 0
2
c) Quindi si tracci il grafico della funzione:

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π 5π 7π 11π 2π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2 3 4 6

−1

−2

25
Per le funzioni seguenti:
a) determinare l’ampiezza e il periodo;
b) determinare il segno e la crescenza/decrescenza;
c) tracciare quindi il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il
sistema.

4 y = − sin x 1
11 y = sin x
2
5 y = −2 sin x
3
12 y = cos x
6 y = −2 cos x 2
7 y = 3 sin x 1
13 y = − cos x
2
8 y = −3 sin x
3
14 y = sin x
9 y = 3 cos x 4
10 y = −3 cos x 15 y = −1.7 sin x

2.2 Dilatazioni lungo l’asse x. [Teoria: 2.2 a pagina 11]

16 Associare la funzione al grafico corrispondente:


x 2 −x
1. y = cos ; 2. y = sin x; 3. y = sin ; 4. y = cos 2x
2 3 2
1
0.5

a) π π
−0.5 3π 2π 5π 3π 7π 4π
2 2 2 2
−1

1
0.5

b) π π
−0.5 3π 2π 5π 3π 7π 4π
2 2 2 2
−1

1
0.5

c) π π
−0.5 3π 2π 5π 3π 7π 4π
2 2 2 2
−1

1
0.5

d) π π
−0.5 3π 2π 5π 3π 7π 4π
2 2 2 2
−1

4
Esercizio svolto. Data la funzione y = sin x:
3
a) determinare l’ampiezza e il periodo;
b) determinare il segno e la crescenza/decrescenza;

26
c) tracciare quindi il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il
sistema.
Svolgimento.
2π 2π 3 3π
a) A = 1; T = = = 2π · =
ω 4 4 2
3
b) Si ponga u = 4 quadretti, approssimando π ' 3, e si costruisca un sistema cartesia-

no adeguato a rappresentare sull’asse x il periodo T = e sull’asse y l’ampiezza
2
A = 1. Si tracci quindi il rettangolo i cui è contenuto un periodo del grafico,
suddividendolo in quarti:
1

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2

−1

Ricordando le proprietà del seno (a pagina 4), e considerando il segno di A, si


determini il segno e la monotonia per i quattro intervalli ottenuti:

3π 4 4
1. 0<x< : y = sin x è crescente y = sin x > 0
8 3 3
3π 3π 4 4
2. <x< : y = sin x è decrescente y = sin x > 0
8 4 3 3
3π 9π 4 4
3. <x< : y = sin x è decrescente y = sin x < 0
4 8 3 3
9π 3π 4 4
4. <x< : y = sin x è crescente y = sin x > 0
8 2 3 3
c) Quindi si tracci il grafico della funzione:
1

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π 3π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3 2

−1

27
Per le funzioni seguenti:
a) determinare l’ampiezza e il periodo;
b) determinare il segno e la crescenza/decrescenza;
c) tracciare quindi il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il
sistema.

17 y = cos(−x) 4
24 y = sin x
3
18 y = sin(−x)
3
19 y = cos 3x 25 y = cos x
2
20 y = sin 3x
6
21 y = cos(−2x) 26 y = cos x
5
−x
22 y = cos 27 y = sin 0.8x
2
2
23 y = cos x 28 y = cos 1.4x
3

2.3 Funzioni del tipo: y = A sin ωx e y = A cos ωx. [Teoria: 2.3 a pagina 13]

29 Associare la funzione al grafico corrispondente:


1 3 2 2 4 3 x
1. y= sin 2x; 2. y = − sin x; 3. y = − cos x; 4. y= cos
2 2 3 3 3 2 2
1.5
1
0.5

a) π π
−0.5 3π 2π 5π 3π 7π 4π
2 2 2 2
−1
−1.5

1
0.5

b) π π
−0.5 3π 2π 5π 3π 7π 4π
2 2 2 2
−1

0.5

c) π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
−0.5 2 2 2 2

1.5
1
0.5

π π 3π 2π 5π 3π 7π 4π
d) −0.5
2 2 2 2
−1
−1.5

28
3 3
Esercizio svolto. Data la funzione y = sin x:
4 2
a) determinare l’ampiezza e il periodo;
b) determinare il segno e la crescenza/decrescenza;
c) tracciare quindi il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il
sistema.
Svolgimento.
3 2π 2π 2 4π
a) A = ; T = = = 2π · =
4 ω 3 3 3
2

b) Costruito un sistema cartesiano adeguato a rappresentare il periodo T = e
3
3
l’ampiezza A = , si tracci il rettangolo i cui è contenuto un periodo del grafico,
4
suddividendolo in quarti:
1

0.75

0.5

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3
−0.5

−0.75

−1

Ricordando le proprietà del seno (a pagina 4):


π 3 3 3 3
1. 0<x< : y = sin x è crescente y= sin x > 0
3 4 2 4 2
π 2π 3 3 3 3
2. <x< : y = sin x è decrescente y = sin x > 0
3 3 4 2 4 2
2π 3 3 3 3
3. < x < π: y = sin x è decrescente y = sin x < 0
3 4 2 4 2
4π 3 3 3 3
4. π < x < : y = sin x è crescente y = sin x > 0
3 4 2 4 2
c) Quindi si tracci il grafico della funzione:
1

0.75

0.5

π π π π 2π 3π 5π π 7π 5π 4π
6 4 3 2 3 4 6 6 4 3
−0.5

−0.75

−1

29
Per le funzioni seguenti:
a) determinare l’ampiezza e il periodo;
b) determinare il segno e la crescenza/decrescenza;
c) tracciare quindi il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il
sistema.

1 1 3
30 y = cos 3x 36 y = cos x
2 3 2
4 5 4
31 y = sin 2x 37 y = sin x
3 2 3
1
32 y = − cos 2x 2 3
2 38 y = − cos x
5 2
3 x
33 y = − sin 5
2 2 39 y = 1.4 cos x
2 3
34 y = 2 cos x
3 40 y = −1.2 sin 0.8x
3 3
35 y = − cos x 41 y = −0.4 cos 1.6x
4 4

3 Suoni e funzioni circolari.

3.1 Rappresentazione grafica dei suoni [Teoria: 3.1 a pagina 15]

42 Associare le caratteristiche del suono puro al grafico corrispondente:


1. A = 12 mm, f = 131 Hz; 2. A = 2 mm, f = 440 Hz;
3. A = 8 mm, f = 698 Hz; 4. A = 2 mm, f = 1568 Hz
s (mm) s (mm)

2 12

1 6
t (ms) t (ms)

a) 0.57 1.14 1.70 2.27 2.84 3.41 3.98 4.54 1.91 3.82 5.73 7.63 9.54 11.45 13.36 15.27
b)
−1 −6

−2 −12

s (mm) s (mm)

2 8

1 4
t (ms) t (ms)

c) 0.16 0.32 0.48 0.64 0.80 0.96 1.12 1.28 0.36 0.72 1.07 1.43 1.79 2.15 2.51 2.87
d)
−1 −4

−2 −8

30
Dei seguenti suoni puri viene fornita l’altezza e l’ampiezza A dell’oscillazione:
a) determinare il periodo (utilizzando eventualmente la tabella 1 a p. 32);
b) tracciare il grafico, scegliendo opportunamente l’unità di misura per il sistema.

43 La3 ; A = 8 mm 48 Sol1 ; A = 20 mm
44 La4 ; A = 4 mm 49 Sol2 ; A = 10 mm
45 Mi5 ; A = 3 mm 50 Re3 ; A = 7.5 mm
46 La5 ; A = 2 mm 51 Sol3 ; A = 5 mm
47 Do#6 ; A = 1.6 mm 52 Si3 ; A = 4 mm

3.2 Risonanza e suoni armonici [Teoria: 3.2 a pagina 17]

53 Nella seguente tabella le coppie di armonici naturali e i rapporti di frequenza


fanno riferimento ad una nota fondamentale. Associare correttamente coppia di
armonici naturali e rapporto di frequenza (calcolandolo).

Armoniche Rapporto di frequenza


primo/secondo 2 : 4 = ...
quarto/terzo 6 : 3 = ...
secondo/quinto 5 : 3 = ...
quinto/quarto 1 : 2 = ...
sesto/terzo 3 : 2 = ...
secondo/quarto 2 : 5 = ...
terzo/secondo 4 : 3 = ...
quinto/terzo 5 : 4 = ...

Tracciare nel medesimo grafico spazio-tempo i grafici delle seguenti successioni di ar-
monici naturali, con ampiezza direttamente proporzionale alla frequenza:

54 Primo, secondo, quarto. 57 Primo, secondo, quinto.


55 Primo, terzo, quinto. 58 Primo, quarto, sesto.
56 Primo, secondo, terzo. 59 Primo, terzo, settimo.

3.3 Composizione di suoni e relativa rappresentazione [Teoria: 3.3 a pagina 20]

60 Enunciare il teorema di Fourier.


61 Utilizzando geogebra tracciare i grafici relativi ai quesiti da 54 a 59.
62 Utilizzando geogebra tracciare i grafici dei suoni ottenuti componendo quelli rap-
presentati nel quesito precedente.

31
Tabella 1: Corrispondenza altezza-frequenza nella scala temperata

Frequenza (in Hz) per ottave


Nota
1 2 3 4 5 6 7 8

Do 32.7 65.4 130.8 261.6 523.3 1046.5 2093.0 4186.0


Do# = Re[ 34.6 69.3 138.6 277.2 554.4 1108.7 2217.5 4434.9
Re 36.7 73.4 146.8 293.7 587.3 1174.7 2349.3 4698.6
Re# = Mi[ 38.9 77.8 155.6 311.1 622.3 1244.5 2489.0 4978.0
32

Mi 41.2 82.4 164.8 329.6 659.3 1318.5 2637.0 5274.0


Fa 43.7 87.3 174.6 349.2 698.5 1396.9 2793.8 5587.7
Fa# = Sol[ 46.2 92.5 185.0 370.0 740.0 1480.0 2960.0 5919.9
Sol 49.0 98.0 196.0 392.0 784.0 1568.0 3136.0 6271.9
Sol# = La[ 51.9 103.8 207.7 415.3 830.6 1661.2 3322.4 6644.9
La 55.0 110.0 220.0 440.0 880.0 1760.0 3520.0 7040.0
La# = Si[ 58.3 116.5 233.1 466.2 932.3 1864.7 3729.3 7458.6
Si 61.7 123.5 246.9 493.9 987.8 1975.5 3951.1 7902.1
Do 65.4 130.8 261.6 523.3 1046.5 2093.0 4186.0 8372.0

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